Dorso digitale Hasselblad CFV-39: il sensore si fa

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Dorso digitale Hasselblad CFV-39: il sensore si fa
Schedatecnica
Dorso digitale
Hasselblad CFV-39:
il sensore si fa
grande
Il dorso digitale CFV-39 trasforma le classiche fotocamere Hasselblad a pellicola
in potenti strumenti digitali grazie al grande sensore da 39 megapixel.
Digitale o pellicola? Il dilemma è ormai
superato nei fatti, dato che le prestazioni del
sensore digitale sono chiaramente superiori a
quelle della pellicola, se guardiamo solo alla
risoluzione e alla rapidità d’uso. Sappiamo
però che la pellicola continua ad avere una
buona schiera di utilizzatori, soprattutto
nell’ambito del bianconero e la stampa
analogica su carta baritata resta ancora oggi
un riferimento di qualità. La soluzione proposta in questo articolo permette di passare
con grande immediatezza dalla fotografia
digitale a quella in pellicola e viceversa,
semplicemente scambiando il dorso digitale
con il dorso porta-pellicola di una fotocamera
analogica medio formato.
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L’occasione per affrontare questo argomento
ce la dà il nuovo dorso digitale Hasselblad
CFV-39, un dorso che è compatibile con la
maggior parte dei corpi Hasselblad prodotti
dal lontano 1949 ad oggi. Citando la famosa frase rivolta da Tancredi allo “zione”, il
Principe di Salina nel Gattopardo di Tomasi
di Lampedusa “Se vogliamo che tutto
rimanga come è, bisogna che tutto cambi!”,
ci viene da pensare che i tecnici Hasselblad si
siano ispirati proprio al Gattopardo: cambia la
tecnologia, ma non cambia il risultato finale,
la ricerca della elevata qualità d’immagine.
Il dorso digitale CFV-39
È ormai da alcuni anni che la famiglia
Hasselblad H, nelle sue varie evoluzioni fino
alla recente H4D, rappresenta uno standard
nella fotografia professionale; non è solo una
questione di quantità di megapixel, che pure
sono giunti a 60, ma soprattutto della qualità
consentita dalla realizzazione “integrata” di
tutti i componenti, una tecnologia basata sul
dialogo fra ottica, corpo, dorso e software al
fine di ottenere i migliori risultati in termini di
resa ottica, ricchezza del dettaglio, riduzione
del rumore e naturalezza dei colori. E proprio
per sottolineare questa prerogativa la casa
svedese ha coniato il termine “Hasselblad
Star Quality”.
Ora il dorso CFV-39 consente di portare
l’elevata qualità della tecnologia digitale
Il dorso Hasselblad CFV 39: è possibile alimentarlo tanto a batteria che con adattatore di rete (opzionale).
Usando il dorso Hasselblad
è necessario sostituire
lo schermo di messa a
fuoco standard con quello
contenuto nel kit, che ha
i riquadri di mira sia per
lo scatto rettangolare che
quadrato.
Lo schermo di messa
a fuoco in posizione; i
riquadri di mira rendono
evidente la differenza tra
l’area utile della pellicola,
55x55mm, e quella degli
scatti con il dorso, sia rettangolare che quadrata.
Il grande sensore del dorso
digitale; quando non viene
usato è protetto da una
sorta di volet in ottone che si
aggancia esattamente come
il corpo della fotocamera.
Non solo la macchina, ma
anche il dorso, sono fabbricati in Svezia.
sui corpi macchina a pellicola ed ha la
pregevole caratteristica che è stato realizzato con la stessa estetica dei classici
magazzini. Con le sue finiture in pelle
nera e profili cromati il CFV-39 soddisfa il
gusto estetico degli appassionati del marchio Hasselblad, ma non dimentichiamo
che monta un sensore da 39 milioni di
pixel che è due volte più grande di quello
delle reflex Full Frame.
Il suo impiego trasforma quindi le classiche
fotocamere del sistema Hasselblad V (con
rarissime esclusioni) in una fotocamera digitale di prestazioni molto elevate, con la possibilità di scegliere tra due formati di ripresa:
formato rettangolare da 5412 x 7212 pixel (39
megapixel) e formato quadrato 5412 x 5412
pixel (da 29 megapixel).
La memorizzazione degli scatti può avvenire
su scheda CF, oppure su computer, tramite
cavo di collegamento su porta FireWire. In
quest’ultima modalità il CFV-39 non richiede
la batteria, che per questo motivo non è compresa nel kit; la batteria è del tipo di quelle
utilizzate dalle videocamere Sony.
Come la maggior parte delle medio formato
digitali, anche il CFV-39 scatta solamente in
formato Raw proprietario: 3FR, un Raw compresso senza perdita di dati, quando si scatta
su CF, mentre è FFF, un Raw non compresso
quando si lavora connessi a computer.
In ambito digitale il software gioca un ruolo
importante; Hasselblad fornisce nella confe-
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Il dorso
Hasselblad
lavora con
schede di
memoria di
tipo CF: con
la dimensione
di questi file,
capacità,
velocità e
affidabilità
delle schede di
memoria hanno
un’importanza
ancora più
determinante.
Utilizza
le batterie
al litio
normalmente
usate su
alcuni
modelli di
videocamere
Sony.
L’aggancio alla fotocamera del dorso digitale è identico a quello
del magazzino porta-pellicola; la differenza è che non ha un
volet come il magazzino, ma una protezione molto più spessa L’Hasselblad con il dorso digitale pronta a scattare: qui è montata
in ottone.
su una testa micrometrica Manfrotto New Geared Head 405.
Prima di iniziare le riprese è utile scattare un’immagine di prova
ponendo il Passport sul set; in questo modo si avranno riferimenti
precisi per la valutazione dei colori in fase di post-produzione. Il
Passport consente anche di creare uno stile personalizzato per la
fotocamera, utilizzabile con i programmi di Adobe, ovvero Photoshop
e Lightroom.
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Un sistema semplice quanto efficace per la valutazione della
luce incidente, oltre che del bilanciamento del bianco, è
Expodisc: basta montarlo davanti all’ottica e puntarlo verso
la sorgente di luce.
Passare dalla ripresa digitale
a quella in pellicola usando
sempre lo stesso corpo macchina e le stesse ottiche è
molto semplice: basta scambiare il dorso digitale con
il magazzino pellicola, qui
caricato con la nuova Rollei
Retro 80s.
Un salvataggio durante le riprese non è
un’inutile precauzione: qui lo effettuiamo su Hyperdrive.
Chi ha esperienza delle pellicole medio formato
apprezzerà certamente la nuova confezione della
pellicola Rollei Retro 80S: uno scatolino simile a
quello delle pellicole 135. Non è mai troppo tardi!
Un’Hasselblad 503CW con dorso CFV-39 e
flash Elinchrom Quadra su staffa: un sistema
portatile e snello.
Dati tecnici
Formato del sensore
39 Megapixel (5412×7212 pixel)
29 Megapixel (5412×5412 pixel)
Dimensioni del sensore
36,7x49,0 mm
36,7x36,7 mm
Dimensioni dei pixel
6,8 μm
Formato file
Raw 3FR da 50 MB
Velocità di acquisizione
1,4 sec./acquisizione
39 acquisizioni/minuto
Modalità di ripresa
Scatto singolo
Definizione del colore
16 bit
Intervallo di sensibilità
ISO 50, 100, 200, 400 e 800
Massimo tempo di posa 64 secondi
Memorizzazione delle immagini
Scheda CF di tipo II (velocità di scrittura
>20 MB/s)
collegamento a Mac o PC
Tipo di batteria
Sony InfoLithium L serie NP-F o compatibili
Display a colori TFT 2,5”
Filtro IR Montato sul sensore CCD
Compatibilità
Tutte le fotocamere del Sistema V Hasselblad
prodotte dal 1957. Fotocamere 2000 e 201F:
solo con obiettivi C.
Le fotocamere 202FA / 203FE e 205FCC
richiedono una modifica minima per l’utilizzo degli obiettivi F/FE.
Tipo di connessione
FireWire 800 (IEEE1394b)
Temperatura operativa 0 - 45˚
Dimensioni 91 x 90 x 61 mm (L x H x P)
Peso 530 g (esclusa batteria)
Contenuto della confezione
Dorso digitale CFV-39 con coperchio di protezione, cavi adattatore, batteria fotocamera
EL, cavo FireWire e scheda CF da 4 GB.
Schermo di messa a fuoco (Stigmometro/
Microprismi) con contrassegni per doppio
formato.
Prezzi:
Dorso Hasselblad CFV-39:
€ 12.000
Distribuzione Aproma,
Via Cimabue 9, 20032 Cormano
Tel.: 02 38 01 11 38 - www.aproma.it
www.apromastore.com - [email protected]
zione il software Phocus per lo sviluppo del
Raw, liberamente scaricabile anche dal sito
www.hasselblad.it. I file Raw di Hasselblad
sono gestibili anche con Apple Aperture e
con Adobe Photoshop dalla versione CS4;
ovviamente Hasselblad non garantisce che
questi software possano interpretare in modo
altrettanto efficiente tutti i dati secondo la
“Star Quality”.
Il software Phocus, disponibile sia per
Windows che per Mac, consente anche di
correggere i residui difetti ottici dei pur
splendidi obiettivi Zeiss.
Sul prossimo fascicolo di Tutti Fotografi metteremo a confronto gli scatti digitali eseguiti
con il dorso CFV-39 con quelli analogici
ottenuti con la pellicola Rollei Retro 80S
utilizzando lo stesso corpo macchina e la
stessa ottica Hasselblad.
VVV, acronimo di Victor Versus Victor. Sarà
un confronto interessante.
Gerardo Bonomo e Giancarlo Vinci
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