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PERIODICO DEL CASSERO | GAY LESBIAN CENTER DI BOLOGNA | ANNO VII | N.4 | LUGLIO/AGOSTO 08
CASSERO
Gay Lesbian Center
Via Don Minzoni 18 – 40121 Bologna – Italy
ARCIGAY IL CASSERO
SEGRETERIA tel 051.6494416 fax 051.6495015
Copertina: foto di Rudi Giuliani - Seconda e quarta di copertina: foto di Luca Sgamellotti - Terza di copertina: foto di Giovanni Cocco
Orari: lun-ven 9–24 sab 21–5 dom 21–24
www.cassero.it - [email protected]
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CONSIGLIO DIRETTIVO COMITATO PROVINCIALE ARCIGAY
IL CASSERO Emiliano Zaino (presidente),Vincenzo Branà, Nicola Cesari,
Barbara Contoli, Sauro Nanetti, Bruno Pompa [email protected]
[email protected]
SEGRETERIA DI ARCILESBICA BOLOGNA Paola Brandolini, Nica
D’Amico Nico Magenti, Elisa Manici (presidente), Barbara Marzocchi,
Michela Mauri (tesoriera), Anna Maria Palumbo tel 051.6492684
www.arcilesbica.it/bologna - [email protected]
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Linea lesbica informazione e salute
salute:: martedì h 21-23, tel. 051-5280918
DIREZIONE ARTISTICA Bruno Pompa tel 333.2957200 [email protected]
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ART ASSISTANT Mauro Copeta [email protected]
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GENDER BENDER Daniele Del Pozzo tel 051.5280391
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LIBERA UNIVERSITÀ OMOSESSUALE a c. di Paolo Salerno e Walter Rovere
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CENTRO DI DOCUMENTAZIONE Sara De Giovanni tel 051.557954
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PROGETTO BENESSERE CASSERO [email protected]
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ACCOGLIENZA E MULTICULTURALITÀ Giada Cotugno
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CONSULENZA E SUPPORTO Maurizio Betti
TELEFONO AMICO GAY 051.555661 [email protected]
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GIOVANI Valeria Roberti [email protected]
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GRUPPI E FORMAZIONE Matteo Ricci/Liberamente
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PROGETTO SCUOLA Matteo Martelli [email protected]
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PROGETTO SALUTE Sandro Mattioli [email protected]
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AGEDO BOLOGNA Associazione Genitori di Omosessuali 338.1869101
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SETTORE GIURIDICO Michele Giarratano (responsabile), S. Gorini
(Sportello Legale) [email protected]
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SPORTELLO ANTIDISCRIMINAZIONI [email protected]
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CASSERODONNA [email protected]
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UFFICIO STAMPA Chiara Mantovan [email protected]
[email protected]
FUND RAISING Matteo Cavalieri
COORDINATORE LOGISTICO Barbara Contoli
ACCOGLIENZA NOTTURNA & LISTE Matty P, Matteino AMMINISTRAZIONE Samuele
Cavadini CDOC Giulia Zonta, Marta Facen CLEANING LADIES Bob, Gianluca,
Giuseppe FEED THE BEARS Nicola Cesari, Sauro Nanetti, Piero, Coco, Fvln
GIARDINO Silvano La Nessa MANUTENZIONE Kai Trevisan GiGi Emanuele
G. GRUPPI E FORMAZIONE Emanuele P. Filippo P. LIBERAMENTE Claudio,
Andrea, Franco, Sauro, Gabriele, Raffaele, Christian, Vincenzo PROGETTO
SCUOLA Ambra, Emanuele P., Filippo M., Gianluca, Jonathan, Marta, Matteo
R., Mauro, Michele, Micol, Salvatore, Tommaso, Valeria TELEFONO AMICO
GAY Carlo, Daniele, Miles e i partecipanti al corso di formazione RESIDENT
DJS Little Fluffy Luke, Fiandrix, Wawashi, PoPpen, Matthe, Trash Couture,
Frog_ette, Ruggero, Carey Ferry, Fable, Ues, LinuZ, Alessandro Bolognese,
Salvo RESIDENT VJS Strong, Alias, Virgilio, MissPlugInn SECURITY Kai, Lucia,
Letizia, Piero, Roberto, Elenoire, Marco SEGRETERIA Marinella Marovelli,
Emanuela Ria, Elisa Manici SUONI & LUCI Michela Paolucci STAFF 1 FLOOR
Matteo Giorgi (responsabile) Angelo, Anita, Cinzia, Elenoire, Filippo, Fvln,
Gionata, Ferdi, Loris, Manu, Matteino, Michele, Vinz STAFF GROUNDFLOOR
Eva, LaClaudina, Lorenza, Tatona, Corrado, Evina, Legolas, Damiano,
Alessandra, Francesca, Frà Frà, Luigi
ARCILESBICA NAZIONALE
SEGRETERIA: 051.6492684 www.arcilesbica.i
www.arcilesbica.it - [email protected]
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ARCIGAY NAZIONALE
TEL 051.6493055 www.arcigay.i
www.arcigay.it - [email protected]
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CASSERO MAGAZINE
GERENZA Walter Rovere & Matteo Giorgi
GRAFICA Danilo Danisi www.fecoonde.org - [email protected]
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STAMPA Tipografie Negri FOTOLITO MGP
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Mauro Copeta, Vincenzo Branà,
Elisa Manici, Aki Choklat, Christian Trippe, Giacomo Garavelloni, Ainu,
Massimo Pavarini, Alberto Sarti, Dario Marrone, Sandro Mattioli, Sergio Lo
Giudice, Daniele Pacini, Maurizio Cecconi, Sauro Nanetti, Helena Velena,
Aurelio Mancuso.
[email protected] ADVERTISING: [email protected]
[email protected]
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> www.myspace.com/casseromagazine
Bologna la Rossa, oggi, è più rossa. Di
quel rossore che assale di solito dopo
la lusinga perchè oggi - lo sa - è una
città più bella. Bologna è più grassa: le
sue strade traboccano, le sua piazze non
riescono a contenere il nostro orgoglio.
Bologna, oggi, è più Dotta, perchè impara
dalle diversità, dalla naturalezza con cui
ognuno di noi ha raggiunto l’appuntamento
sotto le sue torri. Ed eccoci, finalmente, a
quell’appuntamento: oggi, tra queste strade, sfila
un movimento adulto, grande e complesso, che ha
articolato negli anni la propria rivendicazione. Proprio
questa città che trent’anni fa cullava tra le sue mura le
prime cellule del movimento gay, lesbico e trans, oggi accoglie
una moltitudine variegata, che riunisce generazioni e percorsi,
madri e padri coi loro figli.
E ci sono anche i nonni, quelli che sessant’anni fa lottando tra le
montagne contro le forze nazifasciste, riuscirono a rendere la libertà
al nostro popolo, e a fare della nostra Italia una democrazia. L’ANPI
è qui con noi per festeggiare il 28 giugno, la giornata dell’orgoglio
gay. Sono loro i primi a metterci in guardia dal pericolo, dalla
“legittimazione della discriminazione” che è molto più che un rischio
nelle pratiche politiche che il Paese ha riscoperto negli ultimi anni.
Sono loro i primi a chiederci tenacia, a volerci pronti dinanzi a una
sfida che coinvolge molto più che i nostri personali orizzonti, come
la politica vuol far credere. DIGNITÀ, PARITÀ, LAICITÀ: fasulla
la democrazia che non sente il bisogno di corrispondere a questo
disegno, inetta la classe politica che non tende l’orecchio alla richiesta
di una tale moltitudine.
Queste strade hanno un ricordo intenso delle nostre lotte: fu a Bologna
che si costituì il circolo 28 giugno, poi diventato il Cassero, 26 anni fa,
proprio oggi. AUGURI, CASSERO! E fu proprio da qui, da Bologna,
che Il cavallo di Arcigay spiccò il suo primo volo. Bologna contiene la
nostra storia come uno scrigno, che oggi riapriamo dopo molti anni,
ma non per richiuderlo e dimenticarlo nel cassetto: il nostro essere
qui, in così tanti oggi, inietta colore in quelle immagini e le rende
fotogrammi vividi di un presente che ha ancora bisogno di lottare.
Il nostro orgoglio, a Bologna, rivendica la sua storia, trasforma gli
sparuti cortei di un tempo in questa folla oceanica e nel riconoscersi
cresciuto, adulto, guarda dritto negli occhi di chi governa.
Godete fino all’ultimo dell’energia di questa piazza, fate sì che
questa giornata, e questo corteo, diventino il motore per dare
vigore ogni giorno alla nostra lotta contro ogni discriminazione.
Continuiamo quotidianamente a prendere a spallate il muro
che le istituzioni ci erigono attorno, rendiamo polvere queste
barriere, e resistiamo alla stupidità che rende i governanti
estranei alla loro stessa storia. Noi, invece, quella storia,
la nostra storia, siamo qui a rivendicarla, e a celebrarla
proprio nel giorno in cui a Stonewall questa storia ebbe
inizio.
Emiliano Zaino, Portavoce comitato Pride e
Presidente Arcigay Il Cassero, discorso al
Bologna Pride, 28 giugno 2008
Un grande ringraziamento a tutti i volontari e
le volontarie che con il loro impegno ed entusiasmo
hanno reso davvero speciale questo Pride !
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200.000 le presenze dichiarata dagli organizzatori
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1,5 km la lunghezza del corteo
8000 gli ingressi contati al Party Pride serale al Parco Nord...
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LA GIORNATA PIÙ MEMORABILE CHE ABBIA VISTO BOLOGNA IN TANTI
ANNI, E UN FIUME D’IMPRESSIONI E DI EMOZIONI CHE HANNO AFFOLLATO
LE MENTI DI CHI C’ERA, QUANTO INIZIATO DAL MATTINO DOPO A RIEMPIRE
I BLOG DI MIGLIAIA DI FOTO E RACCONTI... ECCOVENE ALCUNI, RACCOLTI
DIRETTAMENTE DA CHI HA FATTO, A CHI HA SOLO VISTO (MA AL PRIDE OGNI
PRESENZA È LO SPETTACOLO...) A CHI HA SCRITTO SUL WEB, AI COMMENTI DI
STAMPA E POLITICI...
a cura di Matteo Giorgi e Walter Rovere
Le foto di questo speciale sono state fornite da: Simona Bellotti, Filippo Brunori, Samuele Cavadini, Maurizio Cecconi, Claudio Cricca, Walter Rovere, Roberto Serra.
“La nostra associazione, l’Agedo, è nata per aiutare i genitori che si trovano
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difficoltà ad affrontare l’omosessualità dei propri figli. Oggi però vorrei parlare
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dei genitori che non sono qui con noi, non perché non hanno potuto, ma perché non
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hanno voluto esserci: non ci sono in quanto provano vergogna ad avere dei figli
omosessuali, e sono convinti che quello sia il più grande dolore che potesse loro
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capitare. Non pensano al dolore che nella vita dovranno affrontare questi nostri
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figli: discriminazioni, umiliazioni, violenze verbali e fisiche. Allora sì che dovranno
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vergognarsi, ma provare vergogna per non essere al loro fianco, per non affrontare
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con loro le battaglie per i loro diritti, per la conquista delle loro libertà e del loro
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rispetto. Se tutti insieme scendessimo in piazza a lottare con loro, formeremmo
una tale forza, che le istituzioni e la Chiesa non potrebbero ignorare. Questo
volevo dire ai genitori, e anche a quelli che non sono qui oggi. Cominciamo intanto
ad ammettere tranquillamente che i nostri figli sono omosessuali: solamente
così toglieremo qualunque velo di ipocrisia e ridaremo loro forza, e fiducia in noi.
Chiedo scusa se mi permetto una nota personale, ma non credo che si ripeterà mai
ai più per me
una occasione simile; oggi è il compleanno di mio figlio: tanti auguri, Mattia. Tuo
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siamo orgogliosi di te, e saremo sempre al tuo fianco.”
Flavia Madaschi, AGEDO, discorso al Bologna Pride 2008
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! Speravate non ce ne
accorgessimo? Annikafiore, membro della formazione
originale, è stataasostituitadaunamoraassaipiùsciapa
sostituita da una mora assai più sciapa.
Nonostante la presenza dell’insipida esurpatrice i tre, a
fine manifestazione, si sono esibiti in una performance
assolutamente top level. A partire dai costumi: il
frontman ricoperto di pailettes che nemmeno Raffaella
Carrà negli anni ‘80, le altre due vestite di arancione
fluo e viola. E poi le coreografie: da far impallidire
Pamela Petrarolo. Bravi bravi bravi!
Nadir sul concerto degli Alcazar al
Bologna Pride, www.gay.tv
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“Giulietta s’era sbagliata,
ora s’è fatta la fidanzata!”
(un gruppo di lesbiche veronesi)
“Si inventa
verso una no offese immaginar
di migliai manifestazione garb ie sparando offe
f se vere
per le vie da di persone, una del bata e serena di ce
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fresca per i Bologna, una verale più imponenti maitinaia
bolognese la democrazia e la la e proprio boccata viste
è stato “un
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assoluta”. e proprio sgarbo di disintegrazione dei la curia
Di più: seco
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ata perché ndo Vecchi la manif “una vergogna
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nulla, il n e deve
con il voto la memoria corta. Il rilevante. Anche umero
qu
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il
ov
re
molto ma m e il Pride successivoy day organizzato dal
stati battuti olto più numeroso. a Roma nel 2007 fu
miliardi e dai gay in una man Lo choc dell’essere
non la si è mesi di preparazion ifestazione costata
più ripetuta
e è stato ta
le che
.”
Franco Gri
llini, 30 lugl
io
Pompa parlò
o 23 anni e Bruno
Dieci anni fa, avev i impressi e a tutt’oggi trovo
.
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19
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dal palco e poco tra le treccine della cantante afro e la morabile, con Coq’O’Nuz e Samuele
me
a.
a
un’analogia segret l Cassero. Ho fatto molti Pride. Uno e ballavo Human Nature di Madonn
de
direttore artistico Finii a mimare d’esser frustato mentr tuto essere la “soubrette del popolo”
po
a.
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Vie
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ici
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rso perché non ho
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e potesse fungere
bello e diverso. Dive ranza (bicipite, muretto, carro) ch
rché l’ho passato
pe
Quest’anno è stato
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ici
e arrampicarmi su ssibilità di esibirmi indisturbato lina, coi colleghi di lavoro e gli am
po
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l’universo
a,
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“cubo” e darmi la col moroso, coi genitori, con la so
ne
zio
olu
re di una riv
con la mia famiglia, a. Speciale perché, senza il clamo una società più giusta, più dolce, più
vit
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e le amiche di una s’è riversato in piazza per chiedere organizzare un Pride cittadino og
ti
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dei miei sentimen mio augurio è che Bologna continu la possibilità di celebrare la giornata
,
Il
gentile, più equa. rsone lgbtq che abitano questa città gno a venire. (PS: alla notte, al party
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Un bel Pride quello di Bologna. Pieno di gente, a dispetto di quello
che le varie
questure e media vogliono far passare. Gente colorata, allegra come
sempre in
quest’occasione, felice e incazzata. Sì, non è questo un controsenso,
ma è il senso
del Pride: incontenibile felicità di essere lì in quel preciso istante
a guardare
negli occhi il resto del mondo così come si è e così come si vuole essere.
E rabbiosa
determinazione a farsi rispettare come persone, come esseri
umani, come
fratelli e sorelle, come figli, come padri, come madri, come amici,
come famiglie,
come parte fondamentale della società.
editoriale di Gaytoday.it
“La mia pr
ima
semplice en reazione davanti al fi
um
orm
ed educato, ità della folla presen e di gente che ha part
ecip
te:
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co
Quello che poi ho avuto l’emozio oso quadro “Il Quart rte, fiero e vivo. Ed mmosso stupore per
la
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mi
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luso è stat
altrettanto
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partecipe.
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i una mia
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rteo, peraltr
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termini
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messaggio
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correttezza
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qualcosa di esserci. Spero che sapr GLBT che semplic o fosse uno: alla mal portage. Ill
emente c’è,
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volontari ch lo del nostro movimen amo sprigionato in
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ANDATO COSˇ:
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io di opinioni sui tatuag
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anno che Flavia ha fat
auguri di buon comple
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20:00: i commoventi
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la folla per il bis deg
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20:30: lÊaver aizzato
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e audio... Oh my God!
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21:30: Da
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23:00: la totale confus
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truccata come una del
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24:00: Miss Plug Inn
) di fronte a 4.000 per
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03:00: suonare (anche
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in piazza non c´e appoggiate. Si ricordino inve sgarbo alla città. I politici dovr
ce,
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rano più di 50m
la piazza non fa
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sa sono 50mila
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Mons. Ernesto Ve
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appunto. E poi
e.».
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penso che anch
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a 30 giugno
sbagliato:
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l’art. 29 della Costituzione!”
Mons. Ernesto Vecchi, Il Resto del Carlino 30
giugno
: ai bordi del
o. Disgusto, nemmeno
le bici attaccate al pal
nista conta
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o poi dove sarà? (...
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“Paura, non fanno.
venuti apposta. Tutto
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rebbe bene anche al Fam
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o “è l´amore che fa un
i, gavettoni, maschera
dei
scolastica, coriandol
chino d´Oro e il cartell
nquilli come un corteo
Family Gay, una gita
canzoncine dello Zec
un
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Tanto dietro sono tra
le
i.
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o rilassati e chiacc
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i che non rispettano
in giro tutti assieme per
poliziotti precedono
no. Che votano politic
amila ultras del calcio
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la Chiesa di «inficia
pensionati Cgil. Pensat
categoria di italiani che
si sentono accusati dal
uilli, per essere una
senzienti e innocui che
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Persino troppo tranq
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quanto non se lo sentan
sociale» più spesso di
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Pride. Vi zio di partecipare
cora i proringrazio come citt belli e numerosi
conquista pri diritti civili in adina che spera da questo Gay
avendo io rne qualcuno in p questo paese, e chi conservare anloro fare tre figlie, penso chiù; e anche come me non dispera di
è quello d
do, dove la
i riuscire e l’augurio miglio amma, perchè
re che po
la propria propria identità a vivere in un pae
ssa
non veng natura, la propri i propri desideri, se, in un monan
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in cui la no baraccona tirò una deco
sudamericana o a un poliziotto?
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col tacco a sp a solo roba tipo Mattach ta,
Beh prima errtiti in giacca & cravat lo
Society, inve tailleur (cioè dico, te rò
lesbiche in far politica, sostenendo pe e
e
immagini?) a o essere sobri, sembrar
che dovevam me persone “normali”...
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comportarci ccede oggi?
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E mò che ti su si sfinocchia colla Ca e
e
Che la sera e tutte le robe checch o
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in discoteca, e finiscono lì, e l’impera a,
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queen/kingos e mai una parola sens la
è divertirsi, più. Poi invece di là a
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qualcosa di scorsi importanti certo,
di
militanza, i te seriosi e PALLOcratici.
tremendamen TERNATIVE.
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Ma c’è MISS e allora?
een,
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Uno dice: be lita roba delle drag qu
Sempre la so
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roba vecchia. ppa... vecchia come scop
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Vecchia una un orgasmo...
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godere, aver cosa attuale e fica, lo sp ix
la
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Ma dove sta
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vanno dette, unque ancora un tot, qu &
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abbiamo co ne sulle questioni serie tto
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davvero.
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COLTA, e che
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satira taglient usta per farle arrivare ad casino ma anche CHE AS
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le due cose
con l’energia a, che si sta divertendo
ò & deve unire
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audience atte a un pezzettino di più.
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Incontenibile SuperSimo: da quando ha annunciato
di voler passare dall’altro lato dei riflettori le
sue attività si sono addirittura moltiplicate, ed
eccola, dopo il tour di presentazioni nelle librerie
dell’autobiografia “Crederci sempre arrendersi
mai” ad aprile, approdare a fine maggio a Rimini,
tra la finale e il galà di X Factor, invitata dal Corso
di laurea in Sistemi e comunicazione della moda
per parlare della sua carriera nonché della linea
di tute Star Chic da lei firmata. Dopo la lezione e gli
autografi di rito, ci dà appuntamento in un caffé sul
lungomare per filmare i suoi saluti al Pride (l’avete
vista sul sito You Tube del Bolognapride2008?) e
fare due chiacchiere...
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Cominciamo parlando della Simona gay icon. La nostra
generazione ha avuto come mito assoluto la Raffa nazionale,
i giovani d’oggi invece vogliono diventare come la Ventura...
perché secondo te?
“Ne sono molto contenta, penso sia perché ho un carattere molto
maschile e forte che all’inizio mi ha fatto anche soffrire, perché non è che
gli uomini avessero così piacere ad avere a fianco una donna ingestibile
e poco rassicurante. Molti preferiscono le famose donne tappetino, che
creano meno problemi. Però questo carattere mi ha aiutato ad avere le
spalle larghe per il mondo del calcio, un mondo maschile, maschilista e
quasi misogino, dove non c’erano molte giornaliste sportive e nel quale
dovevi temprarti ed essere molto dura per andare per la tua strada. Ora
le ragazzine mi vedono come un modello e ne sono orgogliosa: se passa
il concetto che chi lavora e si fa un mazzo tanto per arrivare, alla fine ce
la fa, viene fuori il bello e la lealtà del mio mestiere”
Ma come si fa a diventare una Ventura, qual è stato il percorso
che ti ha fatto diventare la regina di oggi?
“La forza, il duro lavoro, il crederci sempre arrendersi mai come il titolo
del mio libro. L’unica cosa che sapevo era che non volevo stare in ufficio.
Praticavo moltissimi sport, così come male minore mi iscrissi all’Isef.
Mia madre era convinta che volessi aprire una palestra. Ma in verità
il mio sogno era diventare come Maria Teresa Ruta che presentava la
Domenica Sportiva. Anche perchè sono stata una delle prime ultrà,
andavo in curva all’insaputa dei miei genitori, ai quali dicevo che ero da
tutt’altra parte...”.
Ed i concorsi di bellezza come sono arrivati?
“Per divertimento, ma neanche poi tanto... a Chivasso ero una delle più
carine e mi sono detta, perchè no? Solo uscendo e confrontandomi
con
delle
altre
potevo
capire dove
potevo o non
potevo arrivare,
e alla fine ne ho fatti
tantissimi. Mi servivano
per mettere soldi da parte.
Se vincevo un motorino, lo
vendevo e usavo i soldi per un
viaggio o quant’altro. E anche se non ero
magari sempre la più carina trovavo il modo di
ingegnarmi.. sapete come ho vinto le selezioni come candidata italiana
a Miss Universo?”
Prendiamo appunti... non si sa mai..
“Quando ho visto le altre, ho capito che dovevo studiare qualcosa che
colpisse i selezionatori. Ho visto che il presidente della giuria era il
grande Salvatore Fiume. Bene: la notte prima della finale ho studiato
tutto: vita, opere, stile. Al colloquio gli ho parlato delle sue opere e
ovviamente sono passata, anche perchè nessuna delle altre concorrenti
ne sapeva un-acca...”
Poi però sei diventata valletta di Magalli…
“Un’esperienza traumatica. Anche se lui fu fantastico, più che portare
carrelli e sorridere non facevo, e mi son detta, da qui a diventare
conduttrice la vedo molto dura... anche se adesso il passaggio può
sembrare più facile, allora non lo era. Così ho smesso di lavorare per
poi ripresentarmi come giornalista sportiva, una carriera che dall’88 è
durata fino al 94, passando dalla GBR a Telemontecarlo e fino alla mitica
Domenica Sportiva. È il mestiere che pensavo di fare tutta la vita, poi con
Mai dire Gol è iniziata questa seconda carriera nell’intrattenimento...”
Sei stata quindi in un certo senso una collega della Carfagna...
cosa ne pensi del suo operato al ministero delle Pari
Opportunità?
“Da quel che mi è arrivato, mi risulta che nemmeno il suo presidente sia
contento delle sue uscite. Non capisco proprio il suo atteggiamento, anche
perché lei è la prima a sapere cosa significa essere senza paracadute. Al
di là di tutto, se una diventa ministro della Repubblica va rispettata.
Invece non ho mai visto una così poca tutela verso una donna. Appena
eletta hanno pubblicato qualunque cosa: non hanno tolto una foto, un
calendario, si è visto di tutto di più. Quindi è la prima a sapere cos’è la
discriminazione, e come reagisce? Discriminando a sua volta! Forse si è
trovata stretta tra due fuochi e non ha saputo cosa fare, d’altronde non è
facile fare il ministro con una così breve esperienza politica.”
14 anni sempre d’amore e d’accordo? Non può essere...
“Una volta successe un putiferio. Per una trasmissione mi avevano dato
dei vestiti che arrivavano sotto al ginocchio, delle longuette, mi stavano
da cane. Io portavo sempre minigonne perchè pensavo che uno dei
miei punti di forza fossero le gambe, non ero ancora forte come oggi,
e insomma cercavo di vendere la mia mercanzia; così una sera tagliai
un vestito. Loro mi videro in televisione, e successe un inferno. Per una
stagione intera non mi diedero più nulla.”
Poi sono arrivati Valentino e Dsquared…
“Valentino non avrei mai pensato caratterialmente di poterlo indossare...
è un monumento della moda mondiale. A New York l’ho visto entrare a
un galà con Anna Wintour e tutta la gente ai tavoli alzarsi in piedi, non
succede per molti italiani... ma lui mi invitava alle sue sfilate, e un giorno
con la mia solita faccia gli chiesi se mi avrebbe vestito per L’Isola. Lui
ci ha pensato un po’ e mi ha chiesto che look mi vedevo addosso. Gli
ho detto che pensavo a un monocolore, al suo mitico rosso Valentino
che vedevi solo indossare alle feste del jet set... Il suo socio Giannetti è
sbiancato, lui però dopo averci riflettuto si è messo lì e in una mezz’ora
ha fatto tutte le bozze dei vestiti nella sequenza che avete visto in
trasmissione, scarpe comprese. Lui personalmente! Alla conferenza
stampa ho detto, non sarò fra le donne più importanti che Valentino ha
vestito, ma sicuramente sono la più tatuata! Dsquared li adoro perché
osano, sono molto all’avanguardia. Dopo Quelli che il calcio hanno fatto
anche X Factor, e ho amato questo look tutto giocato sul bianco e nero..
molto lesbo chic.”
Capitolo isola: Simona diventa un’icona, per alcuni del trash...
“Ma me ne vanto pure. Ma forse è un po’ superficiale e speculativo
dire che l’Isola è trash. Sarà anche capitato, ma io ho sempre cercato
di non essere diseducativa nelle mie trasmissioni. Mentre trovo che ci
siano dei personaggi televisivi che hanno fatto dei veri danni nei giovani.
D’altronde un tale successo ha dato sicuramente fastidio. In primis ai
radical chic, che poi sono i primi che guardano l’Isola. E pensare che,
come X Factor, anche quel reality è nato con un pubblico di laureati, di
alto livello, che poi a pioggia è diventato trasversale.”
Infatti è diventato il programma cult dell’anno, pur senza
arrivare al successo di altri talent show...
“Abbiamo portato in tv il talento vero, l’eccellenza, il merito. Non siamo
mai caduti nella trappola dei litigi, delle polemiche create ad arte dei
reality. Morgan e Mara hanno portato un mondo diverso che in tv non
viene mai proposto, e c’è stata veramente una ventata di aria fresca.
La gente ha anche bisogno di una certa pulizia, anche se gli ascolti
spesso e volentieri premiano chi trascende verso il basso per cercare di
Però gli ascolti più bassi del previsto vi hanno causato salti
di palinsesto, e a maggio abbiamo appreso del cambio
di direzione di La7 con cancellazione di Markette e altri
programmi, nonché dell’annunciata chiusura di Canal
Jimmy... non sono tutti segnali di battute d’arresto della tv di
nicchia sulla quale si diceva di voler puntare per il futuro?
“Ma, intanto va detto che questo show ha riportato davanti alla tv gente
che di solito si dedica ad internet o al satellite, gente che non esiste per
l’Auditel. Vi faccio un esempio: la finale dell’Isola ha avuto 250.000 voti
telefonici con uno share del 32%. Quella di X Factor ha avuto 350.000
voti con share del 14. C’è qualcosa che non torna. Le nuove multimedialità
sono da campionare, anche perchè il futuro è nella web tv, che lo voglia
la tv generalista o meno. “Quelli che il calcio” l’anno prossimo andrà in
questa direzione, faremo metà contenuti per il programma, e il resto per
questo progetto web che stiamo studiando. Sarà un ibrido che vi stupirà.
Quanto a La 7 purtroppo c’è poco da dire, è cambiato il management
della Telecom, che per risanare i conti sta rinunciando a tutti i propri
cavalli di razza, ma è una scelta che mi pare proiettata verso il passato,
non il futuro.”
Senti, e non doveva esserci anche una Simona cantante?
Avevi annunciato per maggio l’uscita di un disco scritto per te
da Cristiano Malgioglio...
“Alla fine se l’è cantato lui. Sta uscendo e si chiama “Balla Simona”.
Cristiano è un grande, sono pazza di lui... è una persona di un’intelligenza
e sensibilità straordinarie. Adesso è a Cuba e ci saluta tutti.”
Ultime due domande: l’altra regina queer di questo speciale è
Daria Bignardi, un pensiero su di lei?
“Lei è l’eccezione. Non è una radical chic. Intanto è stata la prima e
più brava conduttrice di reality. E mi diverte molto
intellettualmente, mi rende fresca. L’ammiro
molto e c’è una grande sintonia tra noi anche
se veniamo da mondi completamente
diversi.”
Per chiudere: quanti gay, e devi
essere sincera hanno vinto l’Isola
dei Famosi? C’è chi dice uno chi
due...
“Uno sicuro, ma non l’ha mai detto ed
è una scelta da rispettare. Ma poi, gay...
molti uomini oggi sono come dico io
“di bosco e di riviera”: sono bisex ma
non lo vogliono ammettere... Molti
concorrenti erano cosi. Uno ha
vinto, e non è certamente Walter
Nudo. Poi chi c’era...
Muniz?
Dici? No, è stato con una
mia amica... restiamo su un
vincitore... ma comunque
anche se fossero stati
più d’uno va bene lo
stesso: di bosco o
di riviera, tutto è
rispettabile...”
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Torniamo al “come si diventa Simona Ventura” con il capitolo
moda. Con “Mai dire Gol” e “Le Iene” cominciano anche i tuoi
rapporti con i grandi stilisti...
“Erano già iniziati prima... con la faccia tosta che mi ha sempre
contraddistinto quando sono stata scelta per Miss Universo sono andata
a bussare alla porta del grandissimo, per me tutt’ora mito incontrastato,
Gianni Versace. Pensavo mi tirasse per un orecchio e mi cacciasse dalla
porta e invece mi diede gli abiti. Ma i primi a credere veramente in me
sono stati Dolce & Gabbana. Siamo cresciuti assieme. Sono stata con
loro per 14 anni. Ho un archivio che nemmeno loro possiedono. Mi sono
tenuta anche le mutande.”
acchiappare un certo bacino. Il mio sogno era che diventasse cult e ci
siamo riusciti. Su I Tunes siamo stati primi per un sacco di tempo per
non parlare dei blog, del sito, di myspace. Se poi anche uno solo di loro
avrà successo nel mondo della musica devo dire che abbiamo stravinto
al di là degli ascolti. Perché in Italia al contrario del resto del mondo non
è mai successo che qualcuno uscito da un talent show avesse un successo
vero, e sfido chiunque a dirmi il contrario.”
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Foto di Stefano C.Montesi / Photomovie
Nel tuo libro citi anche la Brambilla come politica che ti
piace, sappiamo che sei amica della Santanché, quindi anche
se non ti sei mai espressa politicamente ti immaginiamo
donna destra. Ecco ma come giudichi ad esempio le scelte di
Alemanno da neo sindaco di Roma, tipo negare il patrocinio
al Pride dicendo che non ne condivide i principi…
“Beh, Alemanno sta percorrendo una strada pericolosa, ma se ne sarà
reso conto anche lui perché ormai ci sono aggressioni all’ordine del
giorno. A Roma tira un’aria pesante, l’han capito tutti. Kledi è stato
aggredito per non parlare degli episodi del Pigneto. L’intolleranza va
sempre condannata, e Alemanno in questo senso sta andando verso una
strada quasi xenofoba, che non ha certo creato lui, ma è evidente che su
un humus che già vegetava ha gettato benzina sul fuoco. Ma adesso so
che sta correndo ai ripari... speriamo.”
DARIA BIGNARDI
di Matteo Giorgi
Nei venerdì autunnali e primaverili è ormai un must! Alle 21.30 ci
si sintonizza su La7 per guardare “Le invasioni Barbariche” e poi
non perdere occasione di commentare ogni ospite, ogni battuta
vista durante le 3 ore di trasmissione. Abbiamo deciso di
incoronare come seconda regina di questa annata 2007/2008
la barbarica padrona di casa Daria Bignardi che raggiungiamo
telefonicamente mentre è in vacanza in Sardegna anche se, viste
le condizioni meteo, “sembra più di stare in Cornovaglia”
Cominciamo dal momento
in cui la tua vita s’incrocia
con Bologna: Wikipedia
dice che dopo l’adolescenza
passata in un liceo a Ferrara
ti trasferisci nella nostra città
per immatricolarti al DAMS
che lascerai un anno dopo “per
incompatibilità con l’ambiente della
facoltà, giudicato dalla stessa come
infarcito di finta trasgressione”…
“Un po’ sì. Bisogna anche pensare che erano
gli anni ’80, il periodo dei dark e della new wave
che a me influenzava abbastanza e tendevo ad
avere una visione dark delle cose. L’ambiente
del DAMS mi sembrava finto alternativo,
vedevo un proliferare di chiodi (lo storico
giubbotto di pelle) e anfibi che costavano una
fortuna. Io non avevo certo soldi da buttare
e quindi vivevo il tutto con un po’ di rabbia.
Ma magari il problema ero io: arrivavo da
un’esperienza talmente gratificante al liceo
che forse non sono riuscita ad inserirmi o
non ero particolarmente portata agli studi
universitari. Comunque al DAMS cinque
esami li ho dati: quando mi sono trasferita
a Lingue a Venezia nemmeno uno.”
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Passato
e
presente:
la
questione
La7,
baluardo
della tv intelligente avviata a
prematura chiusura almeno
come la immaginiamo noi, e
poi tu che vieni già data per
certa in Rai nella prossima
stagione secondo alcuni siti
di
gossip/informazione…
“Ah, si? Ma scusami chi lo dice? ”
Dagospia...
“Ah. Per quanto posso cerco
di evitare le generalizzazioni.
Bisogna innanzitutto verificare che
la 7 sia la tv intelligente, assodato
quello bisogna dimostrare che
chiuda quindi ci sono talmente tanti
passi per cambiare Rete che non
mi sbilancerei… comunque nel mio
mestiere capita di cambiare...l’unica cosa che
posso dire con certezza è che in autunno ci sarà un
nuovo ciclo delle Invasioni Barbariche su La 7.”
È certo però che Chiambretti è in volo
verso altri lidi e Markette non tornerà…
“Ah sì?”
Ah, è vero che tra voi non corre buon sangue…
“Eh no, sei informato male. Non abbiamo tanti
rapporti, è diverso. La stima professionale che
ho nei suoi confronti l’ho scritta anche nella
mia rubrica su Vanity Fair. Una volta sono stata
involontariamente scortese con lui, ma successe
perchè ero in una pausa dalla televisione perchè
era nata mia figlia e dirigevo un mensile, quindi
non ricordavo tanto bene le dinamiche televisive:
diedi buca il giorno prima di andare ospite al suo
programma e lui giustamente si seccò ma io avrei
fatto lo stesso. E comunque è acqua passata”
E invece nel libro nero delle “Invasioni”
chi è segnato?
“A dire la verità un solo personaggio mi ha dato
buca per un intervista da un giorno all’altro ma
ora è in carcere quindi non mi sembra carino
infierire. Invece nel talk show ci fu questo Cosimo
Verde, un candidato della PDL, che non si
presentò senza nemmeno avvisare nonostante il
dibattito fosse tutto incentrato su di lui. E sì che gli
pagammo pure l’aereo per arrivare da Parigi che
lui puntualmente prese..”
Questa stagione delle “Invasioni” sarà
anche da ricordare per il defilèe delle
signore della moda accorse a farsi
intervistare da te, spesso in esclusiva:
Frida Giannini di Gucci, Donatella Versace,
Franca Sozzani di Vogue, i soliti Dolce &
Gabbana.. perché hanno proprio scelto il
tuo salotto?
“Forse perché è un programma anche
culturalmente milanese, un po’ più freddo,
meno romano. Aldilà delle etichette comunque,
le “Invasioni Barbariche” è una trasmissione
piuttosto trasversale e spregiudicata e i nomi da
te citati li ho molto corteggiati. Franca Sozzani l’ho
chiamata per un anno…”
Però quando lei viene in trasmissione da te volano
staffilate…
“Quelli per cui provo una sincera simpatia, quelli che amo, sono quelli
con cui tendo anche a litigare e a battibeccare. Se qualcuno non mi
prende te ne accorgi, perché divento insolitamente gentile e tendo a
sorridere molto…”
Ma quindi per Claudia Pandolfi era amore sincero o insolita
gentilezza? Perché a me lei sembra un bluff tremendo..
“Ma la Pandolfi è un genio! Si vede che non l’hai capita. È una donna
di grande equilibrio ed autoironia, molto cool, non sembra nemmeno
italiana. Le attrici nostrane fanno spesso le insicure o si prendono sul
serio, lei se ne frega di tutto e tutti e mi è molto simpatica…”
Tornando a Simona hai citato il suo “X Factor” come uno dei
tuoi programmi cult di quest’anno..
“Quando ho visto la prima puntata mi è piaciuto molto. È un
programma ben fatto che ha rispetto per la musica. Non c’è alcuna
indulgenza verso i sentimentalismi, si sforza di essere civile che non è
poco in televisione.”
Insomma apprezzi il fatto che non l’abbia buttata in vacca
come “Amici”..
“Questo l’hai detto tu… A me Amici piace molto, è un programma
ipertelevisivo, fatto coi controfiocchi.”
Ma eri una tifosa degli Aram Quartet o di Giusy, che si
appresta a diventare la nuova icona LGBT dell’estate 2008?
“Di Giusy, non si discute. Con quella voce può cantare anche lo scontrino
del supermercato, come ho letto in un blog, anche se deve trovare un
look un po’ più suo…”
A proposito di icone gay.. come ti trovi in questo ruolo?“
Me l’hanno detto e ne sono compiaciuta anche se non mi sembra di
avere le caratteristiche fisiche dell’icona, quindi immagino sia per
quelle psicologiche. Comunque non mi sono mai chiesta il perché.
Forse sarà anche stato perché nella prima puntata di “Tempi Moderni”
(che insieme alle Invasioni considero il mio programma più riuscito)
invitai 9 coppie gay… e si parla del 1998 il sabato pomeriggio su Italia
1! La mia attenzione a certi temi deve aver lasciato il segno. Dieci anni
fa una coppia gay in televisione era qualcosa di cui discutere, c’era da
dire e da riflettere.. ora è più normale.”
Parliamo del nuovo governo: Carfagna, Brambilla... allora
erano meglio degli uomini delle quote rosa che ci sono toccate?
“Diciamo che non sono del partito “meglio un uomo piuttosto che una
donna con cui non vado d’accordo”, in generale sono per le persone
e per la meritocrazia, fermo restando che una donna in un posto di
responsabilità mi fa sempre e comunque piacere, e di solito fa anche
meglio.”
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L’altra icona che abbiamo incoronato in questo numero è
Simona Ventura che si è sperticata in complimenti nei tuoi
confronti…
“Guarda, non vorrei che sembrasse che facciamo mielina... ma Simona
è la nostra Madonna, la nostra Material Girl. È una vera bomba, ha
un’energia incredibile. Poi adoro il fatto che se ne freghi delle retoriche
buoniste: è priva di filtri, una bella bestia…”
Sapevi che aveva già fatto un disco facendosi chiamare
Gaetana?
“Beh, allora ha già fatto un passo avanti, no?”
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Chiudiamo con lo svacco estivo: consiglia un disco, un libro,
un programma tv e una vacanza per quest’estate che non
arriva mai..
“Andiamo per ordine: ho la compilation vivente in casa, il re delle
playlist e quindi della musica se ne occupa lui. Riguardo alla lettura
non ho il bestseller dell’estate perché mi sto dedicando a letture tipo
“Cronache familiari” di Pratolini o “Il romanzo di Ferrara” di Bassani.
La vacanza? Io ormai sono anziana quindi ormai quelle che ricordo
sono quelle di quando ero ragazza... La volta che sono andata in
autostop in Sardegna con 5 amiche..”
Questo è uno scoop! Daria Bignardi alle prese con la “vita
smeralda”…
“Macchè, tutt’altro! Andavamo in quei posti un po’ da hippie tipo
la Valle della Luna… comunque ora che sono mamma sono più da
villeggiatura: posti con poca gente, molta natura dove si possa stare
tranquilli, senza una pizzeria con la tv accesa”
E la serie tv da consigliare?
“Sono rimasta un po’ indietro con tutto. L’unica con cui sono in pari
è Lost, di cui ho visto l’ultima puntata dell’ultima stagione. Delle
nuove serie mi è piaciuta “Californication”: i dialoghi sono veramente
brillanti.”
Pensa che, per me è stata una delusione e io di telefilm ne
guardo…
“Non vorrei fare della psicologia spicciola, ma secondo me era perché
avevi aspettative di altro tipo.. l’hanno venduto come un telefilm
erotico quando il succo era un altro.. ti aspettavi il sesso spinto e sei
rimasto deluso...”
Posso chiudere con una curiosità: perché hai ancora una
mail di quelle della preistoria di Internet e non una più
moderna… gmail magari…
“Lo so, ho un indirizzo mail arcaico.. ma ne sono orgogliosa, anzi
quasi me ne vanto. Sono aliena da tutto ciò che è alla moda..”
Allora potresti addirittura riciclare un indirizzo
virgilio.it
“Non esageriamo.. deve essere pure Telecom… Lasciamo
perdere, va..”
Foto Di Gianmarco Chieregato / Photomovie
… ma poi è bastata la puntata di Report sul mondo della
moda e lei si è presentata il venerdì successivo…
“Dici che è per quello? No, non credo, era già un po’ di tempo che mi
diceva che sarebbe venuta in quella data..”
DOVEVAIINVACANZA?
a cura di Matteo Giorgi e Walter Rovere
L’estate e il caldo finalmente
pare siano arrivati e in questo
speciale numero estivo
abbiamo cercato di capire
come è la situazione del
turismo LGBT targato 2008.
Ne parliamo con Monica di
www.outtravel.com, la più
importante agenzia di viaggi
on line italiana a target
specificamente LGBT.
Cominciamo raccontando quali sono
le mete preferite della comunità GLBT
dell’estate 2008
“Intanto vorrei chiarire che i dati che abbiamo
riguardano le richieste che ci vengono fatte
e alcune risposte che abbiamo ottenuto
facendo dei sondaggi su Gay.it quindi magari
non sono rappresentativi della comunità gay
in toto, anche perché analisi specifiche non
ne sono mai state fatte. Diciamo che ci sono
differenze per fascia di età e per status (single,
coppie). La fascia di età fino ai 35 anni, single,
predilige destinazioni conosciute per essere
gay-friendly come la Spagna (Gran Canaria,
Sitges e Ibiza sono le imbattute). Poi c’è
stato il boom delle crociere gay, che vengono
scelte da chi ha età e possibilità di spesa un
po’ più alte. Senza dimenticare la classica
Grecia (Mykonos e Lesbos su tutte), e l’Italia
(in particolare per la nostra agenzia, Torre
del Lago), che attirano sempre una buona
percentuale di clientela.”
AGAZINE / ESTAT
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Come è cambiato il turismo LGBT dagli
anni 80 ad oggi e ci sono nuove mete
che stanno riscuotendo particolare
interesse per l’estate 2008?
“A differenza del mercato nord americano
e anglosassone, in quegli anni in Italia non
esisteva un turismo “analizzato” e riconoscibile
come turismo gay, quindi non posso darti
risposte precise. Tieni presente che negli anni
‘80 viaggiava quasi il 50% in meno di persone
rispetto ad oggi, in modo diverso e con una
diversa, come dire, visibilità… Le località
storiche italiane per il turismo gay sono state
negli anni: Capri-Taormina-Venezia, che
poi per motivi diversi hanno perso appeal o
comunque non sono più così riconoscibili.
All’estero sicuramente Amsterdam, Londra,
Londra,
New York e San Francisco, che avevano
anche vent’anni fa una riconoscibilità come
destinazioni gay-friendly. Le nuove mete
di oggi? Bodrum in Turchia, Marrakhesh e il
ritorno di un evergreen come New York.”
Ma ci sono gay che si rivolgono a voi
anche per mete naturalistiche non
specificamente mirate al turismo LGBT
tipo Polo Nord o sud, Machu Picchu, i
parchi sudafricani ecc?
“Assolutamente sì. Per questo tipo di clientela
proponiamo su richiesta anche viaggi ad hoc
in strutture gay o comunque frequentate
frequentate da
clientela gay internazionale. In alternativa sul
nostro sito ci sono comunque sempre visibili
proposte di pacchetti turistici “standard” per
destinazioni lungo raggio quali ad esempio il
Sudafrica.”
Lonely Planet ora fa guide anche
per posti assurdi tipo Iran, Iraq,
Afghanistan... È possibile andarci?
Quali sconsigliate ai vostri clienti?
“Per quanto ci riguarda sconsigliamo tutte
le destinazioni per le quali il Ministero degli
Affari Esteri “sconsiglia viaggi a qualsiasi
titolo”, SEMPRE. L’Iraq e l’Afghanistan sono
tra queste, ma non lo è l’Iran (o perlomeno,
in Iran solo alcune zone sono sconsigliate).
Poi dipende molto dal tipo di cliente che ci
interpella, dal tipo di viaggio che desidera
fare, dal budget che ha a disposizione. È
generalmente in base a questi elementi che si
consiglia o meno una destinazione.”
gestione gay. Se è gestito professionalmente
raramente ci sono sorprese negative. Ci
sono invece vacanze la cui peculiarità gira
tutta intorno alla struttura nella quale si
alloggia. È qui che la gestione gay può fare la
differenza. È vero comunque che, in generale
i prezzi delle strutture gay-owned sono più
alti degli alberghi di catena e che molti b&b/
guesthouse/piccoli alberghi, in Europa,
quando si fregiano del riconoscimento “gay
owned”, costano più di un buon albergo!
L’Italia in questo senso com’è messa in
quanto a numero hotel e qualità?
“È’ difficile rispondere. Sicuramente ci sono
sono
molti b&b di proprietà e gestione gay. ma
non esiste a tutt’oggi un hotel o villaggio o
residence per soli gay (uomini o donne o
misti) come invece altri Paesi già da tempo
hanno prodotto. In Italia si parla ancora di
gay-friendly e molto poco di gay-owned. Fino
a un paio di mesi fa ritenevo di dover togliere
da tutte le descrizioni la dicitura “gay friendly”:
negli ultimi mesi mi sto invece ricredendo
sulla sua importanza perchè sembra ce ne
sia ancora bisogno, a maggior ragione in un
periodo dove i diritti diminuiscono per tutti.”
Ma la presenza di possibilità di
battuage rimane l’unico metro di
selezione di una meta?
“Diciamo che il battuage contribuisce a
rendere la meta più conosciuta e a dare inizio
allo sviluppo in senso anche turistico della
località stessa. Per noi è importante sapere
se c’è o no, ma non rivolgendoci solo a una
clientela di single o coppie aperte non ci
basiamo certo su quello.”
Gli hotel gay hanno sempre avuto fama
di essere così così, è ancora vero?
“Mi sembra che in questi ultimi anni ci sia
stata un’inversione di tendenza ed anche
gli hotel a gestione gay abbiano
ampiamente migliorato la qualità
dei servizi offerti. Molto spesso
1) Gran Canaria per chi cerca mare,
per alcune località non ha
sole e divertimento, tutto l’anno
alcuna importanza il
http://www.outtravel.it/cerca.php?what=GRAN%20CANARIA
fatto che l’hotel
sia o no a
2) Marocco, Marrakech, una città fantastica!
I viaggi consigliati
da Outtravel:
http://www.outtravel.it/cerca.php?what=MAROCCO
3) Sudafrica, Cape Town e safari Riserva Kruger
http://www.outtravel.it/cerca.php?what=SUD%20AFRICA
4) Crociere gay, on line quelle fino al giugno 2009
http://www.outtravel.it/cerca.hp?what=CROCIERE%20GAY
a cura di Giacomo Garavelloni
(www.myspace.com/discodromo)
om
mo
e Mauro Copeta
BASSO
www.basso-berlin.de
Punto
d’incontro
per la comunità gay
ayy
underground, il Basso
assso
è un bar molto naif
n
e spartano in
n cui,
come ha scritto
ittto Butt
Magazine, incontrarsi,
n
nc
creare,
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ubriacarsi,
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film,
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ballare, ve
vedere mostre d’arte, organizzare feste
o assistere al lancio dell’ultima
di ccompleanno
d
omplea
l
fagzine...
tutto in un ex magazzino.. so Berlin!
ne...
e... e il tu
MÖBEL-OLFE
B
www.moebel-olfe.de
m
Il nome
me suona un po’ come “mobilificio Olfe”, e
questo
op
perché non è stata cambiata la vecchia insegna
che faceva
a
riferimento all’attività commerciale
precedente.
de Ma il Moebel Olfe non vende più mobili,
ma drink
in cheap a un pubblico molto eterogeneo
e decisamente
sa
underground. Il giovedì sera è la
serata specificamente
sp
gay e l’orario di chiusura può
arrivaree fino
f alle sei di mattina. Sicuramente uno dei
bar più carini
ca della città: maschi barbuti, bartenders
simpatici,
ci,i, ottimi dj locali.
ci
BERGHAIN/PANORAMA
B
ERGH
GHAIN/PANORAMA B
BAR
AR
www.berghain.de/
g
www.am-firmament.com/
amen
Ottimo store
ore di recente apertura, situato al
o pian
primo
piano di un anonimo palazzo in una zona
sid
residenziale.
Niente vetrine e bisogna citofonare
pe
per entrare, proprio come se si andasse a trovare
un amico. Ma non fatevi intimorire. Lo staff è
friendly e la location favolosa (un loft ancora
munito di lavatrice e piano cottura...). Qui potete
trovare i migliori brand (giapponesi per lo più)
d
di streetwear: Original Fake con le stampe
dell’artista pop americano Kaws, Supreme,
Visvim, P.A.M., ecc. Casual con stile.
http://www.myspace.com/petshopbears
.ccom
Serata mensile imperdibile
mp
sia per chi ama il
genere “panzettaa con pelo”, sia per chi vuole
b
ascoltare dellaa buona
musica in una venue gay
re più
p rara...). Disco, italo disco, early
(cosa sempre
eep house sono i generi più gettonati.
house, deep
sfe è molto friendly e ridanciana, del
L’atmosfera
“p
in
tipo “party
in casa”. La location è il Berghain
nt
trov
Cuntine,
una casetta abbandonata che si trova
pro
proprio di fianco al Berghain.
1
7
SPACEHALL
www.space-hall.de/
Delizioso negozio di cd e vinili (nel basement).
em
Si va dal pop al r’n’b, dalla techno all’elettronica.
ett
Vi si trovano anche un sacco di vecchie
V
cch uscite
ormai difficili da reperire, e all bancone è
o
p
possibile chiedere una copia di “Slices”
l
il DVD
gr
gratuito divenuto cult, tutto dedicato alla musica
elettronica.
Per i tabagisti orsofili, consiglio
le
l’acquisto
delle sigarette presso il tabacchi
ac
situato
proprio di fronte al negozio... una
u
tenerissima
coppia di bear vi somministrerà la
e
er
vostra
ra dose quotidiana di nicotina. Qui potrete
acquistare
anche Groove Magazine, ottima
is
rivista
ri
vis a (in tedesco...) di musica dance, sempre
accompagnata
p nata da un
un cd con le ultimissime
novità.
HARDWAX
D
DW
http://hardwax.com/
rd
Vero e proprio
p santuario del
pr
vinile, Hardwax
w è uno dei più
importanti negozi
e
di dischi
d’Europa. Considerato
n
che
la stragrande maggioranza
m
dei produttori e dj techno
ormai vive a Berlino,
in è facile
capire che la sua clientela
e
en
sia molto
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e che,
di conseguenza,
con
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sia costantemente
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AMSTERDAM
A cura di Ainu (http://al.twww.tv) e djYoko
ARTLAUNCH / GALORE / UNK
/ SPELLBOUND
I migliori gay party underground della città si
devono a un unico team di dj e promoter che
collaborano insieme dando vita a eventi sempre
pieni e diversi tra loro. Artlaunch (a cadenza
non regolare) attira un pubblico arty anche per
le numerose e spettacolari performance che
animano le location. Al Galore e all’Unk la crowd
è più mista e la musica va dall’italo disco all’acid.
Spellbound ha 2 sale, una italo disco e house,
l’altra più pop trash. Le location cambiano
regolarmente, per cui è sempre meglio dare
un’occhiata al sito: il prossimo Galore si terrà il 1
agosto in occasione del Gay Pride!
www.artlaunch.nl.
RESTAURANT AS
Questo ristorante concettuale e trendy si trova
nella zona sud della città e fa parte di Platform 21,
uno spazio sperimentale dedicato al design e alla
moda. La cena è servita su grandi tavoli comuni
e i cibi cucinati in un forno originale toscano. Gli
ingredienti sono rigorosamente biologici e prodotti
in loco, e dal giardino interno è possibile vedere dei
maialini da latte che si calciano prima di diventare
patè. La terrazza-giardino esterna è circondata dal
bellissimo Beatrix Park, e in un’apposita zona del
locale è possibile anche cenare accompagnati dal
proprio amico a quattro zampe.
www.restaurantas.nl; www.platform21.nl
COFFESHOP KATSU
Un must per l’hashish e alcune specialità in
fiore in un ambiente familiare e accogliente.
Vaporizzatore thc al tavolo.
www.katsu.nl
ARTIS ZOO
Padiglione delle Farfalle
Nell’antico zoo di Amsterdam si trova il
modernissimo padiglione delle farfalle.
Camminare in un ambiente dal clima tropicale
con tanto di cascatelle e fiori coloratissimi,
circondati da bellissime farfalle che svolazzano
libere posandosi sulla frutta preparata per loro
è davvero un’esperienza indescrivibile. Perfetto
per una giornata fredda e uggiosa.
www.artis.nl
SPRMRKT
SPRMRKT (ovvero Supermarkt) è IL concept
store di Amsterdam. Ci si trovano designer
ormai affermati come Martin Margiela, Raf
Simons e Henrik Vibskov, ma anche stilisti più
underground, borse vintage, modernariato,
libri, riviste...
www.sprmrkt.nl/sprmrkt
Una lista completa di marjuana e hashish
biologici a prezzi onesti. Ambiente molto gay
friendly, clientela molto sexy.
www.coffeeshop.freeuk.com/Media.html
FAMOUS
AGAZINE / ESTAT
E 20
RO M
SSE
08
CA
JAPAN INN YAKITORI
RESTAURANT
DE TAART VAN M’N TANTE
Specialisti nel creare torte bizzarre che sembrano
(anzi che sono) delle vere e proprie sculture (per non
parlare degli abiti-torta commestibili!!!), questo
delizioso caffé ospita inoltre al piano
superiore un confortevole B&B gay.
www.detaart.com
Se non vi fosse bastato quello di Bologna, il Pride
di Amsterdam si svolge dall’1 al 3 agosto; attorno
alla celebre parata di 60 battelli nei canali della
città del sabato, si dipanano tre giorni di party
all’aperto e nei locali: dal Galore del 1 agosto
(preceduto il pomeriggio dallo streetparty “per
donne e i loro amici” Vivelavie), alla scelta del
sabato tra Bear Necessity (serve traduzione?),
White Party (pettorali depilati) e i nuovi
rivali della circuit scene Roxy Colosseum, o il
M.U.L.T.I.S.E.X.Y. (secche in D&G). Domenica
pomeriggio i più coraggiosi possono recarsi al
nude party del Cockring (dress code: solo scarpe.
Le vostre Bape si noteranno moltissimo...),
oppure (sempre dalle 15) al Rapido, fino alle 2
del lunedì. E ora ci manderete mica a casa, già
vi sento dire? Niente paura, per i più riottosi c’è
anche l’after Club Exit, fino alle 10 di mattina...
Sul sito www.amsterdamgaypride.nl trovate
anche il link per il concorso Come Out And
Dance: pensi di saper fare di meglio della
travestita grassa che interpreta Amy ubriaca in un
cassonetto nel video su www.youtube.com/user/
ComeOutAndDance? Crea il tuo video dance
(vedi esempi da – non – imitare tra i Favoriti
dello stesso sito) e invialo entro il 25 luglio, il più
votato potrà sfilare sul battello Nightours alla
Canal parade, nonchè vincere volo e due notti al
Circuit festival di Barcellona dell’8 agosto.
COFFESHOP MEDIA
Se siete appassionati di designer toys, dovete
passare da Famous. Solo tirature limitate e
oggetti nati da collaborazioni improbabili (come
quella tra l’artista pop Kaws e il fashion designer
Heidi Slimane). Oppure potete acquistare foto
originali di Terry Richardson, o litografie di
Takashi Murakami (l’artista giapponese che ha
collaborato anche con Louis Vuitton). Molto
expensive...
www.famous.nl
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AMSTERDAM GAY PRIDE
Un ristorante a conduzione familiare
regolarmente frequentato da giapponesi a
cena. Jenny, la manager, e l’intero staff sono
estremamente cordiali e pazienti. Cheap like
home, but tastes better! Meglio prenotare.
www.japaninn.nl/
AINU
WELCOME TO THE FUTURE
Se i nomi dei dj chiamati per il Pride non vi
soddisfano, potreste optare per un salto (il 2
agosto) nel paesaggio bucolico di Het Twiske (a
nord di Amsterdam) per la nuova edizione del
festival Welcome to the Future: da mezzogiorno
a mezzanotte cinque palchi con Luciano,
2000 And One, Heartthrob, Guido Schneider,
Mountain People, Marc Houle, Matthias Kaden,
il veterano Joey Beltram, ecc.
www.welcometothefuture.nl
CONSCIOUS
Avete
(prevedibilmente)
esagerato con i party e il giorno
dopo dovete presentarvi al lavoro?
Niente paura, Conscious Dreams,
negozio
(ora
mini-catena)
fondatori nel 94 del concetto
di Smart Shop, vendono nella
sezione After Party (col motto
“non possiamo impedirvi di
prenderle ma possiamo aiutarvi a
ridurre gli effetti collaterali”) una
serie di preparati dai nomi come
“After C” “After T”, e “Prepara
e Ripara”: una bustina blu prima di uscire e una
rossa al rientro probabilmente non servirà a nulla,
ma attenuerà il vostro senso di colpa...
http://conscious.nl
DJ YOKO
I consigli di Massimo Pavarini e Mauro
Copeta
HORSE MEAT DISCO
Una delle serate più cool della capitale. Ogni
domenica dalle 20 alle 3, Severino, Jim, James
e Luke Howard selezionano il meglio della
disco underground (niente Village People,
per intenderci), spesso
accompagnati da ospiti
prestigiosi come Maurice
Fulton, Todd Terje, I-F...
Pubblico gay, atmosfera
indescrivibile,
musica
travolgente. Durante i Bank
Holiday (il prossimo sarà
a fine agosto), la serata si
sposta al Barcode (sempre
a Vauxhall) per un esclusivo
after che dura “fino a
esaurimento scorte”. Dopo
le consacrazioni su Time
Out e Butt, l’anno scorso
Horse Meat Disco ha curato
presso il festival indie di
Glanstonbury la prima
tenda gay mai apparsa a un
grande festival. Successo
immediato, stampa in
visibilio. Quest’anno si
replica, e i Groove Armada
hanno richiesto la tenda anche per il festival che
organizzano ogni anno a Victoria Park, il Lovebox
Week End.
www.myspace.com/horsemeatdiscolondon
DUCKIE’S
Locale cult nella zona di Vauxhall, il Duckie’s celebra
il proprio successo dal 1996, mantenendo invariata
la propria formula: musica indie-pop-trashy e
performance strampalate. Il sabato è la notte di
punta, ma il primo venerdì del mese c’è la serata
Ursus, dedicata ai bear. Ogni anno in occasione
del Gay Pride, lo staff del Duckie’s celebra il Gay
Shame & Lesbian Weakness (quest’anno il 5 luglio)
al Coronet, un teatro fatiscente a Elephant&Castle,
mettendo in piedi performance parodiche su
grandezze e miserie della gay culture.
www.duckie.co.uk
GUTTERSLUTZ
Niente sito e pubblicità per questa serata VERY
underground organizzata da Per Q Ex ogni
secondo venerdì del mese. La location non è
fissa. La prima serata si svolse in uno strip club, e
la gente ne parla ancora come di uno dei migliori
io
party mai fatti. La musica è techno in una
na sala,
sa
trashy-pop nell’altra. Il pubblico è gay-artyga
underground e decisamente freaky
aky (travestiti
con barba e boa di struzzo, star dell’underground,
dell’u
visionari di vario genere...).
)
One night mensile (il primo sabato del mese)
iniziata in sordina in un basement a Dalston
e presto ascesa allo status di party superfigo,
dove si riversa la Londra più underground.
La promozione si basa solo sul passaparola,
aumentando quell’aura illegale (ad esempio
qui è possibile fumare...) ed elitaria che il party
si è conquistata. La location è piccola, fumosa
(ovviamente), e grondante di sudore. Un must.
www.myspace.com/discobloodbathdisco
A BATHING APE SHOP
C’è solo una città in Europa in cui trovare il brand
giapponese lanciato da Nigo, Bape, ed è Londra.
Jeans baggy, camouflage anche sulle mutande,
scarpe da ginnastica dai colori abbacinanti, e
l’inconfondibile scimmietta di Bape ovunque.
Capita di dover aspettare fuori a causa di orde
di giapponesi in vacanza, o perché Pharrell
Williams è all’interno a fare shopping.
Upper James Street, Westminster, W1F
KOKON
TOZAI
Shop nel cuore
di Soho dello
stilista macedone
Marian Pejoski
(quello
che
disegnò l’abito da
cigno indossato
da Bjork agli
Oscar).
Un
vero e proprio
buco, surreale e
caotico, dove non
si fa distinzione tra lui e lei, collezioni vecchie
e nuove, fashion e kitsch. Presente anche una
piccola, ma ben assortita, selezione di vinili e cd.
www.myspace.com/ktz_live
PHONICA RECORDS
Decisamente IL negozio di musica a Londra.
Situato a Soho, offre un’ampia selezione di vinili
e cd per i clubbers di tutti i gusti, dalla techno alla
new disco, dalla minimal al downbeat. Heidi, la
biondissima dj della Get Physical, serve dietro
il bancone. Tutti i migliori dj della capitale si
riforniscono qui. White label ogni settimana.
www.phonicarecords.co.uk
I consigli di Aki Choklat e Christian Trippe
(www.bearflavoured.com)
BETHNAL GREEN
Bethnal Green, nell’East London, è il nuovo
centro artistico della capitale! Con più di
dodici gallerie, Vyner Street offre la più alta
concentrazione di gallerie d’Inghilterra. Nettie
Horn, Fred London, e lo stupefacente edificio
nero della Wilkinson Gallery sono quelle
assolutamente da vedere. Consigliato visitarle
il sabato o la domenica, o, ancor meglio, il
primo giovedì del mese, quando molte gallerie
organizzano vernissage collettivi sotto il nome
‘First Thursday’. L’evento, specialmente d’estate,
diventa spesso in un piccolo party per strada.
www.nettiehorn.com
www.fred-london.com
www.wilkinsongallery.com
www.firstthursdays.co.uk
DOVER STREET MARKET
L’imponente concept store di sei piani di
Comme Des Garcons resta il luogo di culto per
tutti i fashionisti che visitano la capitale. Oltre
a firme come Raf Simons, Martin Margiela,
Ann Demeulemeester, troverete capi creati
in esclusiva per lo store e, al piano terra, una
sezione dedicata alla pelle e gli iconici profumi
della maison.
www.doverstreetmarket.com
STROMBOLI’S CIRCUS
Nel cuore di Carnaby Street, a Kingsley Court,
Stromboli’s Circus è un fantastico negozio di
antichità e modernariato. Non ci troverete solo
abiti, ma anche accessori, gioielli, libri, oggetti per la
casa e persino mobili. E potreste anche incontrarci
Amy Winehouse, che è una habituè di Circus.
www.circusvintage.com
THE BARBICAN - The House of
Viktor and Rolf
Mostra che ripercorre i 15 anni di carriera dei
due designer olandesi e le loro creazioni, eleganti
quanto spesso surreali, dal 92 ad oggi. Ogni abito
e accessorio è stato riprodotto per 55 bambole di
porcellana, create dai due stilisti per l’occasione.
Per lo shop del museo,
se Victor & Rolf hanno
han
nno
e selezionato i loro
inoltre disegnato un foulard
fo
o
libri e oggetti di design
esi preferiti. Aperta fino all
21 settembre.
www.barbican.co.uk
o
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LONDRA
DISCO BLOODBATH
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MOSCA
di Vincenzo Branà
Certo a Mosca l’estate è un modo di dire, una specie d’astrazione che
prescinde dal nostro immaginario fatto di canotte e infradito. A Mosca, per
essere chiari l’estate è semplicemente un “più”, o meglio ancora un “non
meno”, cioè l’occasione per festeggiare la colonnina di mercurio che per
una volta non va sotto il punto di glaciazione dell’acqua. Quindi, primo
consiglio, magari portatevi una giacca, e pure una sciarpetta leggera: vi
guarderanno male, ma se vi buttate su Hermes avrete conquistato con
un semplice svolazzo attorno al collo la stima incondizionata di gran
parte dei passanti. Perchè a Mosca – se avete dormito dal 1991 ad oggi vi
aggiorno – è sbarcato il capitalismo, quindi anche il consumismo col suo
opportuno codazzo di fanatiche. Anche lì insomma, come in molti paesi
dell’est europeo, negli ultimi decenni si è un po’ chiusa un’era, e dove c’era
l’austerity del comunismo con abile coupe de théâtre è arrivata la proprietà
privata, il libero mercato e, ovviamente, la moda. Quindi, tornando alla
composizione della borsa per il viaggio, se avete un Cavalli infilatecelo e
non vi fate problemi a mostrare il “D&G” cubitale stampato sul retro di
quel tamarrissimo jeans che vi hanno regalato a Natale e che – vi eravate
ripromessi – non avreste mai e poi mai indossato. A Mosca, quello spot
riprodotto su un calzone, è uno status symbol che vaga in una terra che su
questi simboli basa le sue tassonomie.
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Il viaggio è una sciocchezza: da Bologna c’è un volo diretto Eurofly,
economico per di più, e in poco più di tre ore siete a ridosso della Piazza
Rossa. Con un rammarico, credetemi, che è quello di non aver potuto
portare con voi quel bono dello steward che – su questo diamo un 10 e
lode ad Eurofly – è una costante dei voli di quella tratta. Bono al punto
che se vi dà una caramella ne volete un’altra, se vi consegna gli auricolari
vi fate spiegare più e più volte con aria beota a cosa servono, e quando vi
porta lo snack siete perfino pronti ad inscenare una di quelle parti da vero
intenditore scandendo con tono perentorio “Io un biscotto al cocco così
buono giuro non l’ho mai trovato. Guardi che sono uno che viaggia, io,
mi creda… signor..?”. Va da sé che il cocco normalmente sia per me come
kryptonite….
Una volta arrivati nella madre Russia sarete accolti da uno stuolo di uomini.
La contentezza, però, durerà solo qualche attimo, il tempo di capire che
tutti quei bei maschi in divisa vi vengono incontro perché hanno scambiato
la nuance ambrata della vostra carnagione – ottenuta grazie a uno
studiatissimo ciclo al vostro solarium di fiducia – per un tratto distintivo
della vostra evidente origine magrebina, e di conseguenza lo zainetto che
portate in spalla altro non è che una ricca composizione di candelotti di
dinamite con la quale, secondo loro, intendete far saltare in aria tutta la
parte nord del continente. Chiarito il malinteso, nel quale incapperete
con cadenza regolare tutte le volte che farete ingresso in metropolitana, e
recuperate le scarpe, i jeans, i pedalini, la medaglietta di San Rocco e tutto
quello che gli agenti vi avranno
fatto sfilare convinti celasse
la più avanguardistica delle
cariche esplosive, potrete
guadagnare
l’uscita
e
gettarvi nella vita moscovita.
Ovviamente il volo atterra
nel tardo pomeriggio, quindi
uscendo dall’aeroporto vi
immetterete direttamente nel
traffico dell’ora di punta, che
è lo stesso di Napoli, solo che
a Mosca ci vivono 10 milioni
di persone…
Arriverete – prima o poi –
in hotel: sarà sicuramente
un hotel di lusso, perché a
Mosca di tre stelle non se ne costruiscono e di ostelli – su 10 milioni di
abitanti – ce n’è uno solo. Che ovviamente, senza averlo visto, non mi
sento di consigliarvi. Va subito chiarito che lusso ed educazione a Mosca
sono due concetti distinti e assolutamente distanti l’uno dall’altro, anche
ampliandone infinitamente l’accezione, alla ricerca magari anche solo
di un receptionist cortese. Invece quel receptionist, che all’inizio avevate
perfino deciso di definire “niente male”, sarà quello che vi farà la sveglia
in camera un’ora in anticipo rispetto a quando l’avevate richiesta (per
poi negare clamorosamente) o che vi minaccerà di sigillarvi nella suite se
non saldate immediatamente quell’extra di 100 rubli (=3 euri) che risulta
addebitato sulla vostra camera, a prescindere dal fatto che voi in quel cazzo
di hotel dovrete restarci ancora 10 giorni. E sull’onda dei buoni consigli, vi
ricordo che la richiesta di un espresso in aggiunta alla faraonica colazione
continentale sortisce su di loro l’effetto di un videomessaggio di Bin Laden,
e vi chiedono con una certa limpidezza di saldarlo immediatamente e in
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accattivarsi la simpatia di un popolo che, già di per sé, fa fatica a rivolgervi
anche un cenno di saluto. Piuttosto fatevi un giro in una delle tante chiese
– ricostruirle ed erigerne di nuove è stata una delle attività predominanti
del post-comunismo – dove l’integrazione, anche la più complicata, si fa
coraggio davanti a quel bizzarro connubio di cupole d’oro e mendicanti sul
sagrato.
contanti, non si sa mai vi venga in mente di scappare via dall’hotel senza
pagare quella broda immonda e lasciando in camera la valigia, i documenti
e tutto il resto….
Per il resto la città è un enorme libro di storia, che si scrive ancora giorno
per giorno e del quale voi, camminando per la metropoli, potete sentirvi
protagonisti. Perché un conto è buttare l’occhio a templi il cui racconto è
declinato in un passato talmente remoto da sembrare fiaba, altro conto
è visitare il Cremlino e capire che qualcosa di storico in quelle stanze sta
ancora succedendo. L’indizio senza dubbio ve lo dà la guida indigena –
con denti d’oro alla Goldfinger - che a ogni angolo sfoggia il suo corredo
di metafore col quale descrive il vincolo che attualmente lega quel paese
all’ideologia dei comunisti. “Quei deficienti” “quei porci” “quei delinquenti”.
E neanche Gorbaciov – “quel maiale” – si sottrae all’iconoclastia di quel
post senza guerre ma con tanta rabbia, che ha fatto sparire falce e martello
da ogni luogo in superficie – la metropolitana invece ne è piena in maniera
monumentale, e solo per questo vale la pena visitarla – e ha accantonato
il tutto in un giardino in cui neanche più si taglia l’erba. E che volendo
potete anche visitare, anche se da subito potete abbandonare l’idea che sia
un moscovita a condurvici, essendo quel posto, per lui, pressappoco una
discarica.
Stesso discorso per la “cara” salma di Lenin, che nominerete così perché
qualcosa dei vostri studi alla fine degli anni Ottanta ancora ricordate, e che
riposa nel mausoleo che condivide l’orizzonte con San Basilio e il Cremlino.
Visitarla è come bestemmiare, non di certo la maniera più congeniale di
E la vita gay? Beh inutile ricordare le difficoltà che ogni anno incontra il Gay
Pride, a cavallo tra un divieto esplicito e una tolleranza da vivere voltandosi
a vicenda le spalle. E se prima di partire avrete consultato l’oracolo della
Spartacus avrete notato che le possibilità che Mosca offre in questo senso
sono in numero poco oltre quelle di Bari o Cosenza, entrambe città piccole
e nelle quali il movimento lgbt non ha di certo trovato la strada spianata.
Inoltre proprio le prime righe di introduzione della guida lanciano un
monito inquietante – “se rimorchiate un ragazzo in un locale non portatelo
nella vostra camera d’hotel” – riflesso dell’alto tasso di criminalità della
città e opportuna sintesi dei tanti pericoli di cui è pieno un contesto ancora
pressoché inesplorato come quello gay moscovita. I posti, questo mi hanno
raccontato in seguito, ci sono eccome, ma le porte d’ingresso sono spesso
celate e di frequente, per evitare problemi, traslocano in nuovi indirizzi.
Certo questo non vuol dire che l’omosessualità non ci sia, tutt’altro: vi ci
imbatterete però – se non avrete carpito i circuiti “off” – solo se frequenterete
i luoghi del sollazzo dell’oligarca: i bania, ad esempio, lussuosi complessi
termali in cui si pratica la sauna russa e il massaggio coi rami di betulla. E
dove, in un ambiente testosteronico che poco spazio lascia all’ambiguità,
vi potrebbe capitare di imbattervi nel panzone con la scorta e il ragazzetto
appena maggiorenne. Che lui a un certo punto bacerà sul collo, neanche
troppo furtivamente, anzi quasi a mostrare con spavalderia che coi soldi, in
certi posti, si può comprare anche il consenso verso ciò che, a portafoglio
chiuso, genera indignazione.
WORLD
OVVERO “LE VACANZE INTELLIGENTI . . .”
Mikamale Teatro
WORLD TEATRO
riguarda il teatro”, aggiunge Eleonora, “non mi è giunta alcuna
notizia di spettacoli a tematica lesbica. Ma tra i festival consiglio
quello di Santarcangelo (RN), che si svolgerà dall’11 al 20 luglio,
che val sempre la pena di vedere, perchè c’è il meglio che poi girerà
nei teatri indipendenti e non. Come festival che invece ha sempre
spettacoli a tematica lesbo-gay consiglio quello alternativo che si tiene
a Edimburgo in concomitanza con quello di Edimburgo “ufficiale”,
dall’8 al 31 agosto. È un festival indipendente, queer e frociarolo che
si tiene in centri sociali e cantine della città e che è oramai diventato
più interessante di quello istituzionale, e nel quale si possono scoprire
spettacoli sempre molto significativi, spesso d’avanguardia.”
Da Elena Rossi, attiva come drammaturga dal ’96, arriva un ultima
segnalazione: “il festival itinerante di cinema indipendente delle donne,
che a fine agosto avrà la sua ultima puntata in Puglia. Per chi non è
riuscita a vedere i film nella propria città, vale la pena, e l’ingresso è
a offerta libera. Il festival ha già fatto tappa negli ultimi mesi in diverse
città italiane, in collaborazione con le associazioni di donne presenti sul
territorio, e presenta 21 documentari, 7 opere di video arte e 13 corti di
registe di vari paesi. Le prossime location saranno a Venezia (dal 14 al
30 luglio), Trieste (dal 21 al 27 luglio), Fabro Scalo (dal 3 al 15 agosto) e
Lecce, dove il 23 e 24 agosto saranno proclamate le vincitrici.
ELISA MANICI
SANTARCANGELO FESTIVAL
TEATRO – I consigli di Micaela Cappucci, DRODESERA - FIES
Eleonora Dall’Ovo ed Elena Rossi
Inaugureranno entrambi a luglio le nuove edizioni di due storici festival
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Abbiamo chiesto a tre note esponenti del teatro lesbico in Italia quali
sono i loro consigli per l’estate riguardo a musica, libri, e spettacoli da
intercettare:
Micaela Cappucci, alias Mika Male Teatro, è reduce dal successo del suo
spettacolo Sola ma non troppo, presentato in anteprima nell’ambito
delle iniziative per il Bolognapride. Il libro da mettere in valigia per
Micaela è Potentissima signora: canzoni e dialoghi scritti per Laura
Betti da Pier Paolo Pasolini et al.! (Longanesi 1965). Come canzone da
ascoltare Canción de las simples cosas interpretata da Mercedes Sosa,
e come “artista da non perdere ovunque si esibisca” il clown inglese
Chris Lynam, visto il giugno scorso a Pontedera, e al Veregra Street,
il festival dell’arte di strada di Montegranaro (i prossimi suoi show in
Italia saranno il 26 e 27 luglio a Mercogliano, AV, ndr). Micaela spiega
così i suoi consigli per i nostri lettori: “Ho scelto istintivamente persone,
parole e sguardi che mi hanno stravolto il senso, il sogno, l’intendere
e il percepire. Con l’arte del ripetere, dell’aspettare, del sentire, una
sorta di strategia del migliorarsi nel tempo giocata con emozione.”
Eleonora Dall’Ovo, dopo aver scritto e messo in scena a partire dagli
anni novanta diversi spettacoli teatrali a tematica lesbico, lo scorso
anno ha curato l’antologia ScATTI di teatro lesbico (Il dito e la luna),
che raccoglie le più note autrici italiane, da Paola Cavallin a Luisa
Sax. Il libro che ci consiglia è coerente col suo percorso, e al contempo
particolarmente adatto all’estate: Oasi proibite - una donna in viaggio
da Pechino al Kashmir (Edt). È il reportage di un viaggio compiuto
dall’avventurosa autrice, Ella Maillart: “Una donna controcorrente,
una giornalista ante litteram che è riuscita a attraversare nel lontano
1935 luoghi ancora oggi inesplorati. Una nella quale mi riconosco,
non solo per i viaggi e lo spirito, ma soprattutto per lo sguardo che
ha sul mondo.”
Per la musica suggerisce un album jazz uscito nel ’99, sicuramente
da ripescare: Two Lips di Sandra Cartolari (Psm): “quando il Jazz
e le storie di donne che amano donne si incontrano… Per quanto
italiani dedicati al teatro di ricerca e alle performing arts. Quello di
Santarcangelo si svolgerà dall’11 al 20 luglio. In programma tra gli altri
il secondo movimento di X (ics) Racconti crudeli della giovinezza dei
Motus, sulla violenza nelle periferie urbane; la prima del Candide dei
bolognesi Teatrino Clandestino, e Fanny & Alexander con due capitoli del
loro Oz Project dedicato ai personaggi del mago di Oz: Kansas e Emerald
City, quest’ultimo in prima assoluta. Troviamo inoltre i bolognesi
Laminarie con la ripresa del loro Jackson Pollock, e con Emaki - storie
arrotolate nella sezione Santarcangelo dei Bambini, comprendente
anche la replica di Buchettino della Raffaello Sanzio.
A Dro dal 25 luglio al 2 agosto,
oltre a ritrovarvi il Candide
del Teatrino Clandestino (più
il loro film Mesmer-Vacuum)
e Kansas, si potranno vedere
la prima assoluta di East, altro
capitolo del ciclo di Fanny &
Alexander, performance site
specific di Romeo Castellucci
(Societas Raffaello Sanzio),
Cosimo Terlizzi e del Teatro
Valdoca, il balletto Tregua di
Virgilio Sieni, e alcune prime
nazionali dal Belgio, con
Manah Depauw & Bernard
Van Eeghem, Linda Adami
& Stef Lernous (prodotti dal Troubleyn di Jan Fabre) e l’”esorcismo
moderno” di Tourniquet della compagnia Abattoir Fermé.
www.santarcangelofestival.com
www.drodesera.it
WOLFGANG TILLMANS:
PRESENCE OF MIND (AMSTERDAM)
DUANE MICHALS 50 (VERONA)
A uno dei più straordinari artisti americani, che celebra quest’anno i
cinquant’anni di attività, è dedicata la mostra “50”, curata da Mauro
Fiorese ed Enrica Viganò, che si potrà vedere negli straordinari spazi
sotterranei degli Scavi Scaligeri di Verona fino a settembre. L’obiettivo
di “fotografare l’invisibile” – le storie personali, i sentimenti e i pensieri
suscitati dall’oggetto che si sta fotografando, ma anche le grandi
riflessioni filosofiche sulla natura umana e l’esistenza – è infatti ciò che
spinse Michals a rivoluzionare il linguaggio della fotografia creando
sequenze multiple, o aggiungendo alle immagini testi di commento
scritti di suo pugno sulla carta fotografica. La mostra comprende
circa 90 opere (per un totale di oltre 200 fotografie), dalle celebri
sequenze “metafisiche” (come Alice’s Mirror, Things are Queer, The
Spirit Leaves the Body), ai durissimi lavori degli anni 80 creati in
risposta alle ingerenze della Chiesa nella vita politica americana (come
Salvation e C.L.E.A.N.), e arriva fino al giorno d’oggi, con le spassose
parodie di On Contemporary Art (con l’autore in parrucca bionda che
rifà Cindy Sherman!) e la recentissima Ukiyo-e: Pictures from the
Floating World, eccezionalmente concepita a colori.
Verona, Centro Internazionale di Fotografia Scavi Saligeri, fino al 14
settembre. Piazza Francesco Viviani, tel. 0458077532, www.comune.
verona.it/scaviscaligeri
Tillmans è noto come fotografo le cui immagini di amici, frequentatori
di club, attivisti e artisti, riflette gli stili di vita contemporanei che
ruotano attorno ai mondi della musica e delle sottoculture giovanili,
ma abbracciano anche un senso di impegno politico e sociale. Le
linee divisorie tra “frocio” e “normale”, tra cultura alta e bassa sono
irrilevanti nella sua opera, e nell’ultima decade la sua gamma di soggetti
si è ampliata, passando dalla politica, religione, temi come l’Aids nel
continente africano, al paesaggio urbano e della natura, a immagini
astratte create con tecniche sperimentali di manipolazione dei negativi.
Le sue opere sono concepite sia singolarmente che come parte di un work
in progress liberamente ricombinabile e per le sue mostre Tillmans cura
personalmente allestimenti che accostano ad esempio le sue fotografie
a pagine di riviste (tra cui i suoi stessi famosi servizi per The Face e
altre), raccolte in teche o incollate sulle pareti. Per la mostra nella sede
temporanea dello Stedelijk (Oosterdokskade 5), a Tillmans è stato chiesto
di fare una selezione tra la collezione del museo che mostrasse affinità o
creasse un dialogo tra le sue opere e quelle di altri artisti (da Isa Genzken
a Ellsworth Kelly a Peter Hujar sono tra i nomi scelti).
Amsterdam, Stedelijk Museum, fino al 30 settembre. www.stedelik.nl
Hedi Slimane, Benicàssim/MUSAC, 2007 © Hedi Slimane
Cortesía Galerie Almine Rech, París, Francia
HEDI SLIMANE: MUSAC (LEÓN)
Già prima di lasciare la Maison Dior nel 2007, Hedi Slimane aveva
intrapreso da alcuni una parallela attività di fotografo e artista a
tutto campo, che proprio nel 2007 ricevette la prima importante
consacrazione con mostre a Berlino, Parigi e Amsterdam. L’oggetto
delle sue foto e installazioni è l’universo dei teenager e i processi di
costruzione identitaria reciproca che si osservano tra le celebrazioni
musicali dei grandi raduni rock e i fans che li frequentano. Nel 2007 il
Museo di Castilla & Leon ha invitato Slimane a fotografare il festival di
Benicassim proprio in vista di questa mostra, inaugurata a fine maggio,
per la quale Slimane ha ideato un’installazione basata sull’iconografia
dei concerti: un palco vuoto e le foto dei giovani membri del pubblico,
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montate sui Pav usati per costruire i palchi. Il pubblico osserva la
mostra dal palcoscenico, sperimentando così il ruolo della star che
appare davanti alla folla che attende l’idolo col quale si identificano.
Il catalogo in tre volumi Rock Diary, pubblicato in contemporanea
dalla JRPRingier, raccoglie sia il reportage dei quattro giorni passati
dall’artista al festival, che il “diario rock” che Slimane ha collezionato
lungo l’ultima decade fotografando musicisti come Pete Doherty e
l’iconografia dei concerti e dei loro spettatori.
León (Spagna), Museo de Arte Contemporaneo de Castilla Y Leon,
fino al 7 settembre. www.musac.es
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Wolfgang Tillmans, Police Helicopter, 1995,
from The Stedelijk Room
Duane Michals, Chance Meeting, 1970 © Duane Michals,
Courtesy Pace/MacGill Gallery, New York
WORLD ARTE
IT’S NOT ONLY ROCK ‘N’ ROLL, BABY!
(BRUXELLES)
Curata da Jérôme Sans, ex-direttore del Palais de Tokyo di Parigi (ora
all’Ucca di Pechino) l’esposizione del Bozar raggruppa assieme per la
prima volta opere di arti visive di celebri icone del rock e della musica
sperimentale; un rapporto, tra i due ambiti espressivi, spesso di lunga
data, visto il background nelle scuole d’arte, ma anche talvolta il successo
espositivo, di moltissimi musicisti dagli anni 70 ad oggi, e le esperienze
musicali intraprese per converso da numerosi artisti visivi. In mostra
lavori tra gli altri di Alan Vega, Antony, Bianca Casady delle Cocorosie,
Chicks on Speed, Devendra Banhart, Fischerspooner, Kembra Pfahler,
Laurie Anderson, Miss Kittin, Yoko Ono, e clip musicali diretti da Doug
Aitken, William Wegman, Damien Hirst, Wolfgang Tillmans, ecc. Il
catalogo comprende interviste esclusive agli artisti presenti.
Bruxelles, fino al 14 settembre, Ravensteinstraat 23. www.bozar.be
WALTER ROVERE
TROPPO POVERE PER ANDARE IN VACANZA?
L’ESTATE
L’ESTATE DI
DI INTERNET!
INTERNET!
Troppo povere per andare in vacanza? Sfoga sul web! La guida estiva alle community
e allo shopping on line dell’estate 2008.
1 COMMUNITY
www.daddyhunt.com “In Daddy hunt non c’è bisogno di mentire sulla tua età perchè qui vecchio è bello” E’questo l’incipit con il quale
vieni accolto nella più grande community mondiale di “cercatori di ragazzi di una certà età, gli amanti dei capelli bianchi, bear, leather
e chi più ne ha più ne metta.” Le ricerche possono essere molto dettagliate: addirittura si può cercare in base alla “quantità di alcool
consumato” Un esempio di annuncio? “Uomo maturo amante dell’opera, degli acquarelli e della natura cerca incontri in tutto il mondo.”
Come avrete capito siamo alle soglie dell’avanguardia. L’unico neo è che è a pagamento ma per gli amanti del genere rimane un “must”
a livello mondiale.
Esistono altre varie declinazioni o sottogruppi di interessi particolari per la popolazione LGBT worldwide: www.lefootclub.net è il
paradiso francese dei feticisti. Fotografie “rubate” ai lati della strada ma anche create ad hoc di piedi, calze sporche, scarpe da ginnastica
e via così. L’annuncio tipo non lascia adito a dubbi: “voglio essere placcato da una squadra di rugbisti! Disposto a leccare, pulire, sniffare
tutte le loro divise dopo la partita.” Ingordo. La declinazione inglese è www.sportlads.co.uk , più perversa ed anche più banale. Ragazzotti
di dubbio sex appeal in divisa da calciatori o nuotatori impegnati in performance che nulla hanno a che fare con lo sport agonistico.
Se invece per voi il massimo orgasmo è un hamburger al tofu allora www.veggieromance.com è ciò che fa per voi. E’ infatti il punto
di ritrovo (in inglese) per i vegani sul web: homo o etero poco importa: la prima cosa è l’amore per gli animali e la clorofilla. Si va dai
macrobiotici, ai vegetariani fino alle declinazioni religiose di taoisti, agnostici, ecc. ecc. Un esempio di annuncio: “Mi definisco queer,
vegetariano, attivista anti vivisezione e DJ” profilo Nobody Knows. Ma attenzione: ci sono anche deliranti messaggi di ammirazione
per Cristo per lo più di disadattati eterosessuali. Altro neo: i vegani sono probabilmente allergici o restii anche alle onde wi-fi. La
percentuale di collegamento al proprio profilo è bassissima.
Per tornare nella nostra penisola www.comog.it è il sito che dal 2001 fa capo al Coordinamento Moto Gay & Lesbico. Non è una vera e
propria community on line ma è un gruppo di amanti delle moto che si incontra nel nord Italia per cene, raduni e viaggi. L’appuntamento
classico è quello il primo giovedì di ogni mese per una gita da Bergamo a Brescia “per andare a mangiare il polletto con le mani”
Lontana dal tacchinamento come fine ultimo è www.livemocha.com , la prima comunità on-line con l’intento di imparare le lingue,
certificata addirittura dal New York Times. Qui l’orientamento sessuale c’entra poco: ci sono vere e proprie lezioni on line di Inglese,
francese, spagnolo, Hindi e tedesco. La parte di condivisione è proprio nella possibilità di “parlare” la lingua appena imparata insieme a
nativi del posto e quindi guadagnare punti e voti nelle lezioni.
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Il vero cruccio ormai degli appassionati (leggi frocie impazzite che collezionano la di ogni) sono i cd single ormai non più stampati
nell’asfittico mercato discografico italiano. Quindi le oasi di salvezza si trovano tutte all’estero: www.sanity.com.au è il paradiso
australiano delle ultime hit (con qualche rimasuglio del passato) I costi sono veramente abbordabili: ( 4 cd single comprensivi di spese
di spedizione sui 20 Euro) e spesso le edizioni sono esclusive per quel mercato.
Le rarità si trovano invece su www.eil.com
www.eil.com,, un sito specializzato nella vendita di tutto ciò che è introvabile. Ma se siete povere in canna
come farete a permettervi i 1000 e passa euro per una collection giapponese di Prince o i 995 Euro di un single dei mitici Sigue Sigue
Sputnik del 1995 per il mercato asiatico? Il capitolo su Madonna è impressionante: si va dai 30 euro (niente
Mirabilandia per un giorno) delle spillette promozionali di Hard Candy fino ai 4000 (niente mese alle
Maldive) del disco di platino di “Like A Virgin”.
Ultima segnalazione per la madjesty del pop: www.amazon.co.jp è la declinazione giappo del
colosso Amazon. Solo qui si può trovare l’esclusiva versione del madonnaro “Hard Candy” con la
bonus track “Ring My Bell”.
Passando all’abbigliamento (ma non solo) è tappa d’obbligo quella su: www.designersagainstaids.
com , che rappresenta un’organizzazione mondiale no profit esistente dal 2004 per aumentare
la sensibilizzazione nei confronti dell’AIDS rivolgendosi specialmente ad un pubblico giovane.
Proprio per questo hanno chiesto a designer, musicisti, artisti famosi e emergenti di creare t
shirt (rigorosamente in cotone organico), borse e tutta l’oggettistica possibile. I nomi coinvolti
sono di tutto e di più: da Timbaland agli Scissor Sisters fino a Katherine Hamnett e Calvin
Klein, le cui magliette esclusive sono acquistabili nella sezione “Buy on line”. Nella sezione
DAA c’è anche una completissima guida anche in italiano su tutto il mondo AIDS: dalla
prevenzione, ai 7 passi su come proteggersi con il preservativo.
MATTEO GIORGI
OPPURE TROPPO POVERE PER ANDARE IN VACANZA?
LA TV DELL’ESTATE 2008!
2008
Quasi a sorpresa, si può tranquillamente affermare che l’estate televisiva
2008 trasuda testosterone queer in tutti i canali. Alcuni esempi?
Senza dubbio è SKINS
SKINS,, la serie di culto del 2008, la cui seconda stagione andrà
in onda per tutta estate su Canal Jimmy. Skins è l’emblema dell’adolescenza.
Ma non l’adolescenza finto alto-borghese a cui ci hanno abituato i
patinatissimi protagonisti di The OC, ma quella vera delle borgate londinesi
fatta di feste distruttive, sesso random e vodka a qualsiasi ora del giorno.
Due esempi per tutti: Tony il protagonista nella prima puntata mentre
tutti fumano canne sul prato cita una battuta di Dawson Creek facendo
incazzare un suo compare: “Non so cosa cazzo sia questo Dawson Creek,
ma non avete altro da fare che sprecare il vostro tempo davanti alla tv?”
E alla richiesta di consigli degli altri su come occupare meglio il tempo la
risposta è: “Pasticche e scopare!” Mi sono ricordato di quando a 15 anni
mi innamoravo ad ogni angolo di strada: vedendo Skins mi innamoro ogni
cambio di scena. Di Tony, il bono fan della letteratura colta che scopa ogni
cosa respiri; di Chris, abbandonato dalla famiglia e anche da ogni ritegno;
di Cassie, l’allucinata anoressica e soprattutto di Maxxie, biondissimo,
normalmente gay e desiderato da tutti. E gli attori hanno veramente 17 anni
e non sono sull’orlo della pensione come Dawson e spesso gli script sono
stati scritti da loro. Un telefilm geniale: l’adolescenza che trasuda non ha come
obiettivo l’aggregazione, il far dimenticare la solitudine e la mestizia che certe
volte colpiscono quegli anni, ma forse serve a far sentire ancora più soli.
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1 LA PIU’ CULT:
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2 LA PIU’ SPORCACCIONA:
Ad approdare in prima serata, addirittura su Canale 5 dal 3 luglio, è una serie ad
alto
tasso erotico come I TUDORS che ha come protagonista il bellissimo e chiacchierato (ve lo
ricordate
quanto era glam in VELVET GOLDMINE?) Jonathan Rhys Myers nei panni di Enrico VIII, salito al trono di
Inghilterra nel 1509 quando aveva solo 18 anni. La ricostruzione storica è solo un pretesto per metterne in scena di
ogni: intrighi, festini, orge sono tutti rappresentati con la stessa violenza e crudezza di quel tempo. E come hanno
scritto è inequivocabile che “Tudors do it better”
3 LA PIU’ DISADATTATA:
Ma torna anche Betty la cozza o come l’hanno più semplicisticamente intitolata in italiano: UGLY BETTY.
BETTY. L’avevamo
lasciata alla fine della prima stagione in un caos quasi primordiale: il suo capo è in ospedale, il padre è ancora in Messico
e Henry l’ha lasciata. Ma, a parte, queste facezie, il vero colpo della seconda stagione è l’arrivo di un’icona queer di prim’ordine: Naomi
Campbell infatti sarà la guest star di alcuni episodi.
4 LE PIU’ CLASSICHE:
Sono entrambe arrivate alla quarta stagione e non mostrano segni di cedimento d’affezione del pubblico queer, anzi! Parliamo di LOST e
DESPERATE HOUSEWIVES che domineranno i palinsesti estivi di RaiDue e Fox. E se per i superstiti del volo Oceanic 815 paiono arrivati
i soccorsi (ma saranno veri? e a che conseguenze porteranno?) le nostre casalinghe sono alle prese con la ricostruzione di Wisteria Lane
dopo il tornado. Alcune indiscrezioni? Un personaggio è diventato cieco, nuovi cugini bonazzi sono in arrivo e un matrimonio svelerà nuovi
scheletri nell’armadio…
5 I PIU’ BONI:
Il telefilm è oggettivamente una chiavica: ancora giovani cacciatori di streghe, spiriti e bla bla bla. Ma i
due fratelli Winchester interpretati da Jensen Ackles e Jared Padalecki, valgono veramente la visione
di uno o più episodi di SUPERNATURAL
SUPERNATURAL,, la cui seconda serie animerà i martedì notte di Raidue.
MATTEO GIORGI
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BRIAN SLOAN
Un’estate per due (Playground)
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“Scrivere un blog è talmente FROCIO.
Punto.” Si apre così il primo ‘capitolo’ del
romanzo di Sloan che esce per la collana
High School, la stessa che ha ospitato la ‘serie
Rainbow’ di Alex Sanchez. Il libro si propone
come uno scambio d’incartamenti elettronici
(con tanto di data e orario d’emissione ad ogni
capoverso) tra due ragazzi, Chuck e Hal, due
amici per la pelle, che
per la prima volta si
trovano a trascorrere
le rispettive estati in
due geografie diverse.
La blogosfera viene
dunque
adottata
come mezzo salvifico
e
al
contempo
narrativo per tenersi
in contatto e poter
così raccontare quotidianamente il loro
parallelo periodo vacanziero.
Nonostante la facciata diaristica, travestita da
scambio elettronico di mail, il testo è una vera
e propria cartina di tornasole di linguaggi,
registri e codici espressivi, di un’età e di un
intero mondo mediale che ad oggi conta
milioni di fruitori, la blogosfera appunto.
La cosa che più affascina di “Un’estate per
due” è il sapiente lavoro di sutura condotto
tra i registri narrativi del romanzo e il blog
utilizzato come frame. L’autore riesce ad
attenuare le enormi differenze dei generi
in questione, ammorbidendone le linee di
confine, rendendo lecita la convivenza di
due sistemi di scrittura che apparentemente
sembrano possedere ben poco in comune.
La lettura diviene così fresca, immediata (forse
fin troppo), arrivando al cervello come una
conversazione spiata: un colloquio ingenuo
e gentile tra due adolescenti distanti che (si)
raccontano della consapevolezza di quanto
amore e amicizia siano due regni tanto attigui
quanto antipodici.
DARIO MARRONE
GIUSY FERRERI
Non Ti Scordar Mai Di Me Ep
(Sony-Bmg)
Dire che è stata la vincitrice morale di X-Factor
(contro il pasticcio
manierista composto
da Morgan per
gli Aram) è il già
sentito. Ora tutti
attendono
Giusy
alla prova del nove:
quella
dell’album
d’inediti, che però
non arriverà prima di ottobre. Un punto a
favore: si prende l’estate per lavorarci assieme
a quello che è diventato il suo team, Tiziano
Ferro e Roberto Casalino. Il duo che ha scritto
per lei quello che è ormai il tormentone
dell’estate: Non ti scordar mai di me, brano
dagli echi un pò almodovariani primo periodo
e un pò winehousiani pre-corto circuito. In
questo EP, 5 cover chiariscono intanto da
dove si parte per disegnare il mondo di Giusy:
dalla ennesima riscoperta di Remedios (qui
però nella versione più convincente di questi
anni, Gabriella a parte of course), da una
Bambola beat e sincopata, quasi uno sberleffo
al destino di essere “tra le dieci bambole che
non ti piacciono più”: anche nel graffiato
della voce passa l’emancipazione e il “female
power” targato 2008. Da adorare anche
Ma che freddo fa, leggera e un po’ stupida,
very summer. Meno riuscite il “Giuliano
Palma style” di Che cosa c’è, che manca del
pathos originario della canzone, e Insieme
a te non ci sto più, cantata in questi anni
da chiunque, e che nella versione di Giusy
potrebbe avere come sottotitolo “...ma chi se
ne frega”. Peccato manchi (delle cover della
trasmissione) History repeating, e per i soli
20 minuti scarsi di musica. Ma ottobre è
dietro l’angolo...
MATTEO GIORGI
EMILIO REZ
Sei Tremenda (mp3)
Questo “tremendissimo” brano trashy dance,
presentato da Emilio Rez sul palco del Pride
bolognese da poco
conclusosi, ha la
scabrosa capacità di
entrarti nel cervello
e di non volersene
più andare. Potresti
dunque ritrovarti a
parlare dell’ultima
fatica dei Pan(a)
sonic, farti un gran
viaggio raccontando
di quando all’età di 13 anni il loro primo
album ti appassionò per il meticoloso studio
sulle sinusoidi portato avanti dal gruppo
finlandese, e, davanti alla faccia stupita
del tuo interlocutore che sempre alla tua
stessa età, ascoltava (giustamente) Cristina
D’Avena, chiudere la conversazione gridando
“sei tremenda, sei tremendaaaa!”. Il brano
si può scaricare gratuitamente nella sezione
download del sito del Mazoon (www.mazoom.
com). Esiste anche una versione club curata
da Alex Farolfi e Paolino Rossato di Radio
Deejay. Presto il cd singolo nei negozi, per i
feticisti della plastica...
MAURO COPETA
LETTURE
E ASCOLTI
SOTTO
L’OMBRELLONE
NOZE
Songs On The Rocks (Get Physical)
Camp, imprevedibili, perennemente fuori
dal coro, tornano i Noze con un nuovo album
per l’eccellente Get Physical (M.A.N.D.Y.,
Booka Shade, Chelonis R. Jones...). Il duo
parigino propone, in coppia addirittura con
Dani Siciliano per il primo singolo estratto,
un pop avvinazzato, che odora più d’osteria
che di club, un pop nel quale le influenze
folk francesi si fondono con quelle dei
Balcani, in cui le fisarmoniche scivolano su
battiti a quattro quarti, in cui coretti ad alto
tasso etilico tracciano giochi funambolici
sui ritmi sincopati degli hi hats. Una svolta
modernissima della folk music, una sorta di
Emir Kusturica in chiave elettronica. Ottimo.
MUNK
Cloudbuster (Gomma)
Munk è il duo cui fa capo la Gomma
Records, l’etichetta bavarese spesso associata
all’americana DFA per quell’attitudine
scanzonata a mescolare generi lontani tra
loro (nello spazio e nel tempo...) mantenendo
sempre il giusto equilibrio tra pop e
sperimentazione. Non è un caso che i due si
rifacciano alla disco di New York e al funk dei
Parliament, tenendo contemporaneamente
un occhio (anzi un orecchio) rivolto all’Europa,
e più precisamente all’Italia, non solo per gli
evidenti riferimenti all’italo disco, ma anche
per la presenza su tre tracce di una delle
icone italiane più osannate all’estero, miss
Asia
Argento:
a
cominciare
dal singolo Live
Fast Die Old,
ottimo esempio
di electro disco
psichedelica
funkettona.
Il
resto dell’album,
tra riferimenti al
sempre italianissimo genere “cosmic” e alla
no-wave americana, è meno impattante, ma
comunque sempre molto piacevole ed estivo.
MAURO COPETA
L.R. CARRINO
JULIE ANN PETERS
EMILIANO GUCCI
C’è Napoli, la camorra, il Vesuvio sullo sfondo
e nelle strade, a Secondigliano. Giovanni, il
figlio del boss, assieme a Salvatore: ha in mano
una busta gialla, dentro ci sono le paghe da
consegnare agli uomini del racket. In questa
Napoli vista da vicino, quella che Carrino
racconta nel suo romanzo “Acqua Storta”,
l’amore tra due uomini è un disonore che diventa
presto e inesorabilmente un fatto di sangue.
“Siamo una cosa di uomini, siamo due cani
spersi sopra l’Asse Mediano che si guardano
da lontano, due cani nella mondezza che
si squadrano, si abbaiano, si odorano, si
abbaiano, si appiccicano e si odorano, due
cani che si fottono e che poi staranno sempre
insieme e che poi no, due cani che se ne vanno
per i cazzi loro”.
L’amore clandestino dell’erede di don
Antonio “Acqua storta”, per sopravvivere si
finge addomesticato, mette l’anello al dito
della mamma dei suoi figli, torna a casa la
sera, accende la tv e guarda il telegiornale.
Ma il giorno dopo imperterrito torna in
quell’appartamento al settimo piano che
affaccia sul cortile e
in cui alle persiane
si appendono gli
sguardi.
Giovanni
fa le scale di corsa,
entra in casa quasi
senza respirare. E
sempre senza fiato
si attacca alla sua
croce, Salvatore, in
una
“Bestemmia
sull’altare ‘e Santa
Chiara”. Un sacrilegio che azzarda il paradosso,
e, proprio come la croce, parla d’amore.
Senza mai pronunciarlo, però, relegandolo
a sussurri dai quali perfino il lettore resta
precluso, demandandolo a un desiderio che è
fatto di bocche avide che si fondono, sfiorando
i denti, tagliandosi, sanguinando. Il sesso che
“non si dice”, nella Napoli di Carrino, è un
sesso che si traveste da animale, ridefinisce
la notte e il giorno come i tempi della caccia
e della quiete, scava la sua tana e in essa
cerca riparo. “Siamo talpe che sbagliano,
ogni sbaglio è ‘na pallottola da evitare”: ci si
ripara allora dietro le tende spesse, con le luci
spente. Oppure tra gli scogli, dove c’è il mare
che assorda, che nasconde. E che lava. Carrino
nelle pagine mette a punto il suo ordigno a
orologeria: la Napoli del malocchio e del sale
che si butta dietro le spalle non trasgredisce
alle sue regole e continua a parlare sotto
i muri, trama i destini e stabilisce i finali.
L’amore in queste cose non c’entra, anche se
Ida la cantante, da quella musicassetta che sta
fissa dentro all’autoradio, grida e si dispera
nelle appassionate storie delle sue ballate
di quartiere. “Facimme sulo ammore e nun
parlammo maje”: perché la parola a Napoli
tradisce, si attacca all’onore. Che è più forte
della carne, del sangue e dell’amore.
VINCENZO BRANÀ
Julie Anne Peters, autrice che negli Stati
Uniti ha pubblicato diversi romanzi, è alla
sua prima uscita italiana con questo libro,
che tratta della vita del quattordicenne
Nick, voce narrante, e della sua famiglia con
due mamme, Erin e Jo. La sua vita scorre
in un relativo equilibrio, tra la dimensione
domestica che lo fa sentire amato e il mondo
esterno, spesso teatro di discriminazioni
grandi e piccole, fino a quando una brusca
separazione tra le donne sconvolge tutto,
gettandolo nel dolore devastante che spesso
si scatena quando i legami che fanno esistere
una famiglia si spezzano.
Quando ci si trova di fronte a un romanzo
come Tra mamma e Jo bisogna fare
attenzione a non farsi condizionare troppo
dal tema trattato nel valutarne le qualità. Nel
nostro paese non c’è ancora un legislazione
che tuteli i diritti delle coppie omosessuali,
alle lesbiche – e non solo a loro – è proibita la
fecondazione assistita, anche le forze politiche
più progressiste non osano neppure affrontare
la questione della responsabilità genitoriale
della/del partner nelle famiglie composte
da genitori dello stesso sesso, né tantomeno
quella dell’adozione agli/alle omosessuali.
È chiaro quindi, che leggere una storia che
parla non solo di maternità lesbica, ma che
addirittura è incentrata sulle implicazioni
dello sfascio di una famiglia lesbica e sui
conseguenti problemi emotivi del figlio, e che
mette in discussione il primato del legame
di sangue rispetto a quello affettivo, sembra
fantascienza. Al di là di questo elemento forte,
che può generare
simpatia
nei
lettori che si
sentono toccati a
livello di vissuto
individuale o di
immaginario,
il
romanzo
risulta tuttavia
una variazione
sul tema delle
sofferenze dei
figli di genitori
separati,
già
ampiamente sfruttato da tutti i media.
Per non parlare dell’espediente narrativo
dell’album dei ricordi di Nick che accende le
rievocazioni della sua infanzia, che rimanda
al facile sentimentalismo di certi film-tv
trasmessi nei pomeriggi estivi, rendendo
insomma Tra mamma e Jo una lettura facile,
ma certamente non imprescindibile per chi è
in cerca di letteratura di qualità.
ELISA MANICI
Emiliano Gucci confeziona per la sua terza
prova un road book diviso in due parti distinte
ma complementari, quasi contrappuntistiche.
La prima racconta la storia attraverso gli
occhi di Giovanni:
un
modesto
e
ordinario omuncolo
di
provincia,
abitudinario
e
insoddisfatto, che
si vede piombare in
casa la mastodontica
Lù, nato Salvatore,
fisico da giocatore
di rugby, indole
“nervosa”, e un
percorso che ha
toccato la galera,
la
prostituzione
e l’illegalità in tutto il suo scibile. Ne nasce
un’amicizia particolare, mai sessuale in cui la
parte più bella è l’uguaglianza nella diversità:
i problemi di Lù con il suo “disagio fisico” non
sono poi così diversi da quelli che ha Giovanni
alle prese con la sua devastante psoriasi. Nella
seconda, invece, il racconto si tinge di giallo,
attraverso la voce di Lù, i suoi occhi e la sua
testa in un vero e proprio viaggio attraverso il
suo passato, il suo mondo... da ospite diventa
padrona del viaggio. Qui la storia si perde un
po’ attraverso avventure surreali e personaggi
al limite dell’inverosimile. Ma non è quello
che conta: è la quotidianità che sorprende, lo
sviluppo dell’intreccio delle loro esistenze che
sfocerà in un finale forse un po’ prevedibile
ma che segnerà un punto di non ritorno nelle
rispettive esistenze...
MATTEO GIORGI
Tra mamma e Jo (Playground)
Un’inquilina particolare (Guanda)
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Acqua Storta (Meridiano Zero)
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ASIA ARGENTO
KRISMA
Se sulle doti d’attrice di Asia Argento vengono
spesso espresse riserve, i due (notevolissimi)
film da lei diretti hanno ricevuto invece il
plauso della critica più accorta, che l’ha salutata
come la “meno italiana” dei nostri registi.
Cioè come una che almeno guarda al cinema
indipendente americano contemporaneo, e
non allo stile “due camere-tinello” e al cinema
italiano degli anni 60 (ma senza saperlo
rifare) che impera da noi. Nelle sue pellicole
la cosa si nota molto anche dalla scelta delle
musiche (parte di quelle di Ingannevole è il
cuore... erano addirittura dei Sonic Youth),
e questo cofanetto già dal suo libretto (che
riproduce scritte e disegni dal suo diario) si
presenta come un vero autoritratto in musica.
Tre cd (non mixati) divisi per generi: Dance
il primo, dalla scena rave romana primi ‘90
(Lory D), a brani fin troppo noti di Nathan
Fake e Justice, e scelte più interessanti come
i Liars e Confession dei Nervous Gender
(mitica formazione queer-punk-elettronica
fine 70) rifatti da Drew Daniel dei Matmos
(il cui testo farebbe arrossire perfino gli amici
Narra la leggenda che nel 1982 Paolo
Giaccio, produttore della trasmissione Mister
Fantasy, si recò dal suo superiore chiedendo
l’autorizzazione per produrre a spese Rai
una serie di video per i Krisma da girarsi
a Bari. Ricevuto l’assenso, l’intera troupe
(comprendente anche Edo Bertoglio, il regista
di
Downtown
81) partì per
Bali (contando
evidentemente
di giustificarsi
col capostruttura
dicendocheaveva
capito
male!),
dove dopo varie
disavventure,
riuscirono a realizzare i video di Clandestine
Anticipation. All’epoca i video in location
esotiche erano solo appannaggio delle
megastar (ad esempio, nello stesso anno, i
Duran Duran girarono Save a Prayer nello
Sri Lanka), ma non solo in questo il duo italo/
svizzero si dimostrò all’avanguardia (e non solo
rispetto ai propri connazionali): basti pensare,
per quanto riguarda il lato multimediale, al
canale satellitare “in casa” fondato nel ‘98
(inizialmente piratando una frequenza del
governo vietnamita!); o riascoltare questi
dischi (due escono in cd per la prima volta)
e far due conti con le date: quando venne
registrato Chinese Restaurant, a metà 77, di
new wave era uscito pochissimo: i Residents,
il Bowie di Heroes naturalmente, qualche
introvabile singolo dei Pere Ubu, e uno dei
Devo, il primo Ultravox... per cui la miscela
di affilato punk elettronico dai riferimenti
come Velvet, Stooges, e Neu si rivelò un vero
shock, e addirittura profetica col senno di
poi (i Neu ridiventeranno hip solo dai primi
anni 90, quando gli Stereolab cominceranno
a copiarne i ritmi a man bassa!). Stile che si
conferma con Hibernation (‘79), specie per
la strepitosa seconda facciata (curiosità: al
violino c’è Lucio Fabbri, l’arrangiatore di
X Factor 2008), mentre Cathode Mamma
(1980), è il disco della svolta electro-pop (ai
synth aiuta Hans Zimmer, poi compositore
da Il Gladiatore a Pirati dei Caraibi). È
chiaramente un disco di transizione, le cui
idee si riconosceranno sviluppate all’estremo
nel capolavoro Clandestine Anticipation; ma
con Many Kisses infilano uno dei grandi brani
electro-pop di tutti i tempi, per intenderci del
livello di un I Just Can’t Get Enough/Tainted
Love/Der Mussolini (Depeche Mode/Soft
Cell/D.A.F.), solo arrivando un anno prima
di tutti loro. Attendiamo ora la ristampa degli
altri lp!
WALTER ROVERE
Disco Sux/U Just Can’t Stop the
Rock/Sad Core (Antibemusic)
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di Carni Scelte...); Garage rock devastato e
devastante dall’America anni 90 nel secondo
(Chrome Cranks, Gories, Demolition Doll
Rods...). Mentre il terzo, Sad Core, è quello
evidentemente più vicino al cuore dell’attrice
(ricordate la sua scelta dei Blonde Redhead
nel bellissimo Cindy, the Doll is Mine?). Qui
si va dai 60 ad oggi, passando attraverso
blues, canzone d’autore, folk spettrale, rock
catatonico (si rischia il coma con la doppietta
Tricky – Pj Harvey che – inevitabilmente –
distrugge la sublime Is That All There Is? di
Peggy Lee), e nomi come Gino Paoli, Jessie
Mae Hemphill, Black Heart Procession, Palace
Brothers, fino al lugubre pop elettronico del
francese Toog, cui partecipa la stessa Asia
come vocalist.
WALTER ROVERE
Chinese Restaurant/ Hibernation/
Cathode Mamma (Polydor)
DIAMANDA GALÀS
Guilty Guilty Guilty (Mute)
Diamanda Galàs si conferma, con il suo
diciassettesimo album, interprete difficile
e attenta di temi oscuri: “homicidal love
songs” è infatti come descrive questo recital
inciso il 14 febbraio sotto l’appropriato titolo
“Diamanda’s Valentine Day Massacre”.
Temi che s’intrecciano, come sempre nella
cantante, con quello della colpevolezza e della
punizione, come nella sua Plague Mass, nella
quale le citazioni bibliche illustravano il Dio
vendicativo che punisce gli “impuri” con la
piaga dell’AIDS evocato dal fondamentalismo
contemporaneo. Il fatto che negli ultimi
anni si sia dedicata quasi esclusivamente a
cover non cambia di molto la prospettiva,
come attestano qui 8 Men and 4 Women
(“ho sognato che l’amore era considerato
un crimine...”) di O.V. Wright, l’impiccato
condannato ingiustamente della ballata
country Long Black Veil, il lutto di cui parla
Heaven Have Mercy (dal repertorio di Edith
Piaf)... ma la forza della cantante è come
sempre nell’interpretazione: “tendendole
al limite, ma mantenendone gli elementi
emozionali” (come ebbe a dichiarare a
Rumore a proposito di The Singer), queste
canzoni, infatti, diventano altro nelle mani
della Galàs, Le Foglie morte di Prèvert (che
in italiano fece Patty Pravo), si trasforma in
un’inquietante presagio, 8 Men and 4 Women
da ballata soul assume la carica straziante delle
Amanes (improvvisazioni vocali originarie
dell’Asia Minore); l’unico sospiro di sollievo
è Time di Timi Yuro, (breve) interludio di
felicità di due amanti, dall’atmosfera soffusa
e sognante. Resta di ogni brano, cruda e
palpabile, l’essenza, una storia cupa in cui i
colori di amore, odio, morte e compassione
si mescolano fino a divenire un’indefinibile
emozione.
ALBERTO SARTI
di MATTEO GIORGI
A fine maggio è uscito il secondo cd della bolognese
Pia, Urlo (il video del cui singolo Se non ti ammazzo
ammazzami tu è praticamente made by Cassero...
guardate i titoli di coda!). Vedere il cd nelle postazioni
d’ascolto dei megastore fa pensare che sia finalmente
giunta l’ora del sorpasso, da autrice preferita per Vasco
e Patty (tra gli altri) a cantautrice in proprio. L’abbiamo
raggiunta all’inizio del suo tour estivo...
È vero che avevi presentato al festival di Recanati la canzone
“E” (che poi cantata da Vasco è diventata un grande
successo), ma che fu scartata?
“Certo! Ma anche se Buon compleanno l’avessi cantata io e non Irene
Grandi sarebbe passata inosservata, ma fa tutto parte del discorso di
prima. Ascolti mai le radio? Le maggiori hanno tutte la stessa identica
playlist, solo grandi successi, solo grandi nomi, perlopiù stranieri. Non
gliene frega nulla di mettere i giovani”
Arriviamo appunto al capitolo delle tue collaborazioni… ne
hai avute moltissime oltre a quelle citate... qual è quella che ti
è rimasta più impressa? E ti senti più autrice o cantautrice?
“Assolutamente cantautrice! Le canzoni mi piace scriverle e
cantarmele. Poi le collaborazioni ci stanno, fanno curriculum, sono
divertenti. Quella che porto più nel cuore e ritengo più importante è
con Patty Pravo. Abbiamo lavorato insieme al suo album Una donna
da sognare (del quale ho scritto sette pezzi) per quattro mesi a stretto
contatto, io lei e Vasco.”
Ma non è l’album che lei ha in un certo senso rinnegato e di
cui non esegue mai pezzi?
“Non so bene cosa sia successo, ma quelle sono
logiche discografiche. Io e lei abbiamo mantenuto un
buonissimo rapporto, ci sentiamo e vediamo ogni
tanto. Mi ha portato anche con lei in tv a cantare
Pensiero stupendo.”
Pensa che la prima volta che ho messo piede al Cassero è
stato per vedere un tuo concerto.. e si parla di 15 anni fa…
“Mamma mia, quanti ricordi, e pensa che il primo concerto al Cassero
di Porta Saragozza l’ho fatto nel ‘92! E avvenne tutto in maniera molto
semplice… portai una cassetta a quel mito che era Stefano Casagrande e
lui mi fece suonare. Fu un periodo fantastico. Sapessi quante volte sono
caduta dalle scale! Ci ho ballato, ci ho cantato, ho proprio lasciato un pezzo
della mia vita in quel luogo piccolo ed accogliente. Ma era un periodo
diverso, anche per la musica in generale…”
Cosa intendi?
“Che c’era più fermento, la gente aveva voglia di portare in giro le
proprie cose, i propri pezzi: non come ora che esistono solo cover
band! E non credere alle bischerate di quelli che dicono che le cover
vengono imposte: io ho fatto molti concerti in meno di quelli che avrei
potuto fare, ma li ho fatti sempre con musica mia..”
È una velata critica a programmi come X-Factor o Amici?
“Che ti devo dire? Non mi sembrano certo programmi costruttivi
a livello musicale. Mi sembrano più fatti per fare pubblicità a chi li
presenta. Penso anche a Music Farm: prendi degli artisti con una storia
alle spalle e li fai gareggiare con delle cover? E poi ti chiudono in queste
case, manca il contatto con la gente... sai qual è il vero problema? Sai
cosa manca?”
Dimmelo tu…
“La gavetta! Se io avessi smesso 6 anni fa chi si sarebbe accorto di me?
Ma il tempo poi ti premia se vali. E può capitare come a me che ti trovi
all’Heineken Jammin’ Festival davanti a 80.000 persone che urlano il
tuo nome e sanno le tue canzoni”..
Ah, vedi che ti ho sgamata, una cover l’hai
fatta! Ma se proprio dovessi forzarti e
inciderne una, quale faresti?
“Una della Morissette! L’ho conosciuta
all’Heineken Jammin’ Festival ed è stata la
realizzazione di un sogno. Mi innamorai di lei
a Sanremo il primo anno che ci andò, e il suo
primo album è uno dei capisaldi della musica
di ogni tempo”
A proposito d’amore... le tue canzoni
sono dedicate indistintamente a
uomini e donne..
“Sì certo! Io parlo sempre in maniera
schietta ma delicata allo stesso tempo.
È per questo che il mio pubblico va
dai 18 ai 70 anni. Buongiorno a te è
dedicata alla mia amica del cuore:
la Patty. E non ho problemi a dire
“mi piaci perché sei bella”. E poi
diciamolo... l’amore non ha sesso”
Secondo
scoop..
una
rocker come Pia che cita la
Tatangelo!
“Oddio è vero... è lei... non ricordavo
mica... lasciamo stare allora va’...”
Sei autrice di centinaia di
canzoni.. per conoscere la vera
Pia quale dobbiamo ascoltare?
“Per assurdo è proprio Una donna
da sognare, quella che dà il titolo al
disco di Patty. È proprio la canzone più
autobiografica che ho scritto… io sono
così... una donna da sognare!”
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PIA
Andiamo per ordine… dopo il Cassero e i primi concerti,
arriva Castrocaro e poi Vasco, che ti porta a tante altre
collaborazioni. Perché Vasco ha scelto te come unica artista
da produrre? Non è che vede in te una sorta di suo clone in
gonnella?
“No figurati, è proprio il contrario. Tra noi c’è un gran feeling. Lui ha
visto la mia semplicità. Io sono una figura ben definita, le nostre strade
sono parallele, talvolta si incrociano, ma io vado con le mie gambe”
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9
TARTINA
TECHNOCRATIKA
TERZA
FEED THE
BEARS
Con l’arrivo dell’estate torna anche l’immancabile appuntamento con la Tartina
Tecnocratica, quest’anno giunta alla sua terza edizione. L’aperitivo open air più cool
del martedì sera è sempre nel giardino estivo del Cassero e prevede un giusto mix
dei resident dj del sabato sera e grandi nomi.
La line up di luglio sarà la seguente:
“sogno un orso
di mezz’estate”
VENERDÌ 1 AGOSTO.
MARTEDI’ 8 LUGLIO
FRANCOIS DJ + DINO ANGIOLETTI DJ
MARTEDI’ 15 LUGLIO
UES DJ + WAWASHI DEEJAY
…una calda notte
agostana, rinfrescante
anguria, buona
musica e tanta
compagnia. Ecco gli
ingredienti della festa
estiva xxl size del
Cassero.
MARTEDI’ 22 LUGLIO
FROG_ETTE DJ + FLAVIO VECCHI DJ
MARTEDI’ 29 LUGLIO
CLOSING PARTY / special line up
Ma le sorprese non mancheranno anche ad agosto.. chi
può dirlo?
L’apertura è prevista per le 19, la chiusura dopo
mezzanotte. Il buffet è sempre e per sempre a cura de
LaManu.
PROGRAMMA
PROGRAMMA
TECHNO HOUSE
OGNI SABATO @ CASSERO
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Per tutta l’estate l’appuntamento con la techno house del sabato è con i nostri resident dj:
Linuz, Ues, Matthe, François, Salvo, Frog_ette, Alessandro Bolognese e Ricky Scardia.
L’ingresso è riservato alle persone tesserate e il biglietto di ingresso sarà per tutti e tutte di 5 euro (no liste).
Per un rinfrescante sabato notte, scegli l’appuntamento musicale più piacevole: Cassero gay lesbian center,
High Qwality House @ Bologna
HIGH QWALITY HOUSE
OPENING PARTY
SABATO 30 AGOSTO 2008 H 23:00
FROG_ETTE dj - [resident Cassero / Bologna]
www.myspace.com/frogettedj
DACHSHUND (live) - [Perspectiv, Num, Harry Klein / Geneva
www.myspace.com/dachshund1
Ha iniziato a produrre musica techno nel 2006. Influenzato dal suo passato dub e d&b, il
suo sound è molto energico. Oggi è uno dei migliori esempi di qualità nella scena techno
svizzera. Le sue produzioni sono state accolte da molte etichette di fama internazionale.
Suona sia dal vivo che come dj, quindi conosce bene come infiammare un dancefloor. E’ già
autore di ben due brani che hanno avuto un’ottima accoglienza nelle borse dei dj in tutto il
mondo: “somehow” e “water game”.
BENNA dj - [Harry Klein / Munich]
www.myspace.com/benna80
Non ha bisogno di grandi presentazioni per il pubblico del Cassero. Ha già animato numerose
serate accompagnando alcuni grandi dj che abbiamo invitato: Lee van Dowski, Sebo K,
Mirco Loko etc. Ogni volta lascia da noi uno sciame di cuori infranti. Bellezza mediterranea
imprigionata in una teutonica identità. Stategli lontano a fine serata, potrebbe coinvolgervi
in un party senza fine.
visual by STRONG vj
www.myspace.com/vjstrong
ingresso 10 euro intero / 5 euro ridotto - liste 3355382848 matty
ESTATE
ESTATE 2008
2008
ABSOLUTELY QUEER SUMMER NIGHT
OGNI MERCOLEDI’ @ CASSERO
La versione hot dello storico appuntamento con la musica commerciale al Cassero, gay lesbian
center. Per tutta l’estate si inseguiranno in consolle i nostri paladini del remember, le nostre
eroine della melodia e i nostri re del jingle: Little Fluffy Luke, Poppen, Trash Couture, Fiandrix,
Ruggero, Wawashi e Cash&Ferry. Una notte dedicata alle stelle del firmamento pop. Per tutta
l’estate l’ingresso sarà rigorosamente gratuito.
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E riparte la stagione 2008/2009 di HQH del Cassero.
In consolle per questo opening party:
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FOTO DI LUCA GIAMELLOTTI
HILTON POP UP!
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di Vincenzo Branà
Stressate, preoccupate che il firmamento di cui si sentono parte frani
da un momento all’altro. Oppure spensierate, entusiaste, stordite
dalla contentezza al punto da volerne fruire in ogni forma, senza farsi
mancare assolutamente niente. Neanche un’equipe di luminari della
psiche, insomma, riuscirebbe a trarre un’interpretazione univoca da
quell’ininterrotta serie di eccessi che è la sfera privata del più esclusivo
star system. Ma Bruce Foster, ingegnere della carta, e Mick Coulas,
vignettista del Wall Street Journal, ci fanno fare un passo avanti in questa
direzione: “Celebrity Meltdowns” è una
piccola antologia del peggio che i nostri
amici vip sono riusciti a mettere in campo,
una raccolta dei panni più lerci che le
stelle di Hollywood abbiamo mai buttato
in piazza. Il tutto – meravigliosamente
– in chiave Pop – up. Benvenuti, allora,
nel teatrino del glam che scivola nella
boazza, nel magico mondo di chi perde il
controllo, la bussola, o più semplicemente
un pezzo del vestito. Come Janet Jackson,
con quel capezzolo amabilmente
decorato portato alla luce dall’audace
gesto di Justin Timberlake, davanti al
pubblico oceanico del Super Bowl. O
come l’imitatissima Kate Moss, che se ne è
fatte cinque in 20 minuti, restando comunque al
di sotto delle medie note ai più, e che nel gioco
di matita e intaglio della coppia Foster- Coulas
diventa un vero oggetto di ingegneria. Che dire
di Tom Cruise, che per amore salta sul divano di
Oprah, e della fuga in elicottero di O.J. Simpson,
realizzata in ritagli di cartoncino rigorosamente
3-D, con le macchine della polizia che, se tiri la
linguetta, corrono. Eh sì, una riga nel bestiario,
dalle parti degli States, l’hanno scritta quasi
tutti: perfino Winona Ryder - faccino pulito,
carriera da manuale e mai il bisogno a fine mese
di arrotondare – si è fatta beccare dal duo satirico
mentre arruffa robe a caso nell’emporio, in preda a un raptus della
più beffarda sindrome da cleptomania. Ed è immortalato nel cartone
il monumento al più celebre pompino clandestino, quello che Hugh
Grant ha ottenuto in cambio di qualche bigliettone dalla Divine Brown
– non l’amica della Celine, l’altra – perdendo l’amore della bella Elisabeth
Hurley. Ma la migliore, manco a dirlo, resta lei: la bella Paris, teorica del
life style dell’ereditiera, principessina con tiara in testa e zeppe a fiori, che
molto deve, col senno del poi, a quella sacrosanta scopata consumata
col negrone, filmata e messa in rete sulla discarica universale di Youtube.
“Se sei felice vestiti di rosa” recita Paris nel suo sacro manuale. E lei in
effetti da quel giorno non ha mai più cambiato tinta.
(in vendita su Amazon.com a 6 dollari più spese di spedizione.. in agosto
esce il volume due)
HILTON GURU
di Betty Moore (www.malvestite.net)
Tra tutti i camion che sfilavano in corteo al Pride romano il mio
preferito era quello coi sexy ciccioni gay in déshabillé che si esibivano
in elaborate coreografie che consistevano per lo più nell’agitarsi
faticosamente roteando le braccine corte da tirannosauro (passo del
ventilatore tascabile), tenendosi le tette nelle mani mimando sorpresa
e pudicizia (passo del reggiseno a cui improvvisamente si rompono
le spalline), facendosi schioccare le bretelle borchiate (1) sulla
pancia (passo del tuffo a bomba sul materasso ad acqua), oscillando
autisticamente il busto pachidermico col piercing capezzolare (2) che
fa su e giù (passo di quello che bussa col batacchio), applaudendo al
ritmo di musica con le braccine alte sopra la testa (passo del vicino
che crolla stecchito come morto [*]), dando le spalle al pubblico e
shakerando il didietro coi pantaloni (3) fissati a stento parecchio sotto il
punto vita (passo del buco nero tritauniversi): un ipnotico spettacoloso
rimestolìo di morbidume carnoso e
peluria estrema (l’irsutismo pluviale
fin su dalla punta dei capelli appena potati ma già in ricrescita
- la barbona incolta e poi giù lungo
le spalle e la schiena e il mazzolino
che gli spunta dall’ombelico e poi
ancora giù giù fino all’utilissimo
strato antiscivolo sulle piante dei
piedi), non riuscivo a staccarci gli
occhi di dosso.
E a parte le mutande rosa
Tenerone di cui s’intravvede
fortunosamente una microscopica
strisciolina (4) tra l’ultimo rotolo
in basso e i pantaloni, direi che
vale la pena numerare il tatuaggio
SPQR [**] ispirato ai tombini
marciapiedari dell’Urbe (5) e
quello da polpaccio col cuoricino
incoronato e la scrittona Love
(6 - la zona ben cerettata per non
rischiare che sparisca per sempre
nella boscaglia), il braccialozzo
di pelle lucida sadomaso (7) il
collanone vermiforme d’acciaio
(8), tutto il necessario per spaventare in albergo nel cuore della notte
quelle checche pappemolli dei gay trendini coi rumori dei fantasmi
metallo-cingolanti (un paio di chili al polso e supercatenone carcere
di massima sicurezza sul passante - 9) e infine spero apprezzerete la
canotta finemente riposta nel tascone coll’ascella ancora visibilmente
chiazzata d’umidore (10).
[*] anche detto “passo Franchino”
[**] ah no mi fa sapere stancotto nei commenti che ho visto male, non
era una p, era una b: SBQR, il circolo romano degli orsetti del cuore.
ABSOLUTELY
HILTON
www.jesusdressup.com : Il momento della giustizia finale è arrivato e potete finalmente
crocifiggere i peggiori criminali del secolo: da Osama Bin Laden, a Hitler fino a Freddy
Kruger e tutti i clown che infestano tutto il mondo civile. Il modo in cui farlo è semplice:
nella schermata iniziale Gesù è crocifisso sulla sinistra. Sulla destra trovate abiti e accessori
degli altri “Bad boy”. Basta sovrapporli, mandare in stampa il tutto e appiccicare il risultato
dove meglio si crede. Detto così siamo sull’orlo della stupidità eppure questo semplice
giochino in America è diventata una moda che ha tra i suoi fan anche John Waters, Jim
Jarmush e Sarah Silverman. Anche perché il tutto non ha finalità esattamente cattoistruttive: questo semplice gioco ha dato il via anche ad un vasto mercato di gadget che
comprende i magneti per il frigorifero (anche qui con Gesù sulla croce abbigliabile ogni
giorno in maniera diversa), spille e magliette dalle inequivocabili frasi come “God is fake” o
“Pray for Satan Salvation” tutte acquistabili on line.
Su www.eneaies.com/satira/vestiberlusconi/Vesti_Berlusconi.htm è anche presente la
versione nostrana: nell’armadio delle libertà si trova ogni tipo di vestiario, dal
leather, al kapò fino all’immancabile versione da Papa per vestire il nostro
attuale presidente del consiglio.
Troppo stanchi o pigri per andare a Roma eppure un desiderio incombe senza
freno: su geocities.com/makeyourdesiretrue potete per la modica somma di 10
euro buttare una monetina da un euro nella romana Fontana di Trevi con tanto
di foto documentata sul sito. Agli ideatori il premio fantasia: sono stati meglio
di Totò che vendeva la fontana di Trevi nel celebre film..
E’ giunto il momento di dire addio a questo squallido mondo : che fa sì che
tutti siano nella melma della riviera romagnola o nelle cristalline acque
maldiviane mentre tu sei lì che attendi l’inizio del prossimo reality su SKYVIVO.
Ma quanto manca realmente alla tua dipartita www.deathclock.com risponde
esattamente a questa domanda. A me è
venuto fuori l’8 marzo 2011. Mi sto ancora
toccando.
Ma il premio del sito più “nerd” dell’anno va sicuramente a
www.urinal.net , (il cui claim è “The best place to piss away
your time in Internet”) una singolare raccolta dei pisciatoi più
“affascinanti” di tutto il mondo. Questo sito esistente da quasi
10 anni è diventato una vera e propria community di fan che
mandano foto da tutto il mondo. Oltre ad una mappa
dettagliata ed interattiva dei più “interessanti” urinatoi
statunitensi c’è una gallery di una mostra fatta a San
Francisco dall’artista Clark Sorensen con delle
rivisitazioni floreali del “tema” Peccato che
nella top ten degli orinatoi planetari si
sia classificato solo al terzo posto:
a contendersi il podio sono
al momento i caratteristici bagni del Taj Mahal e l’orinatoio
più a sud del mondo: a soli 300 metri dal Polo Sud, in
una zona talmente fredda e impervia che fino al
1912 nessuno ci aveva mai messo piede.
HILTON PHOTO!
Amy Winehouse prima del suo ennesimo ricovero
che ha portato a diagnosticarle un enfisema
polmonare.
Da consumarsi preferibilmente
il prima possibile
Peso sgocciolato
IL NULLA COL
VENTO IN POPPA
Di Matty P.
23 Kg
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Andate a fuoco? Per spegnere ogni vostro calore chiamate il nuovo
servizio antincendio made in Cassero: Marzia, Elisa e Matty !
HILTON SITES
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SALUTE
FINALMENTE SI SCOPA!
Sesso anale: istruzioni per l’uso
PRELIMINARI
Scopare è un po’ come dipingere: tutto sta nella preparazione. Prenderti
il tempo necessario per i preliminari, renderà tutto più agevole. Per
“preliminari” intendo ad esempio il rimming, una stimolazione digitale
non brutale, la lubrificazione, ecc. da farsi senza fretta, ascoltandosi
l’un l’altro e rispondendo adeguatamente. Ho scritto “agevole” perché
i preliminari aiutano lo sfintere a rilassarsi e a ridurre il dolore o il
disagio che molti provano facendo sesso anale.
Posizioni
Possono essere diverse e molto dipende dal tipo di coppia, dall’angolo
d’erezione del pene e dalla sua curvatura. Le posizioni con le ginocchia
piegate e allineate o appoggiate al torace, sdraiati sulla schiena o su un fianco,
sono l’ideale per una scopata comoda o per iniziare. Distendendo il canale
anale, consentono infatti un ingresso meno problematico o doloroso.
Rilassati
Se ti rilassi, scopare sarà più facile e divertente (cfr Frankie Goes to
Hollywood!). Respira profondamente e prenditi il tempo che ti serve:
se sei teso e ti senti sotto pressione ti divertirai di meno. Se invece ti sei
stufato e stai lottando per farlo venire, prova a stringere i muscoli dello
sfintere intorno al cazzo, per poi rilassarli di nuovo.
Lubrificanti appropriati
Nel rapporto anale va assolutamente usato molto lubrificante. Il
lubrificante non solo aiuta il cazzo a scivolare meglio, ma riduce la
frizione e quindi la possibilità che il preservativo si rompa, oltre a
ridurre i danni alla mucosa anale. Usa solo lubrificanti a base d’acqua o
al silicone, che non rovinano i preservativi. Evita qualsiasi lubrificante
con Nonoxynol 9 perché irrita le mucose anali, oltre ad agevolare la
trasmissione dell’Hiv. Nella prossima puntata ne parleremo meglio.
“Cacca”
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Se il tuo intestino è pieno, svuotarlo è cosa fattibile, specie se ti fa
sentire più a tuo agio o se ti stai avventurando in una penetrazione
profonda, come un fist fucking (introduzione del pugno nel culo).
Il metodo più comune è il clistere, un contenitore di gomma a forma
di pera (peretta appunto) che si compra in farmacia dove puoi trovare
anche confezioni usa e getta, solitamente con già dentro un liquido
a base di glicerina. È possibile usare anche quelle, ma consiglio solo
acqua a temperatura corporea, appena tiepida. Tieni presente che il
clistere (anche solo con acqua) può irritare le mucose rettali e renderti
più vulnerabile alle infezioni. Non è il caso quindi di usare antisettici
o disinfettanti, perché possono irritare ancora di più le mucose.
Da evitare anche tubi collegati alla doccia o simili, perché non puoi
controllare la pressione dell’acqua, né la sua quantità.
Può accadere che la penetrazione inneschi la stessa risposta sensoriale
che si verifica quando hai bisogno di cagare. Se hai questa sensazione
quando un cazzo sta entrando, rilassati, ricordati che hai solo un
cazzo in culo e divertiti! Nello stesso modo, può capitarti di avere la
sensazione di dover orinare. Comunemente si verifica in posizioni
in cui sei sdraiato sulla schiena, la vescica si appoggia sul retto, e il
cazzo che spinge per entrare finisce per spingere anche sulla vescica
stimolandola. Questo simpatico pungolare ti dà la sensazione di aver
bisogno di pisciare. Se è un problema fai pipì prima, oppure cambia
posizione e vedi se c’è differenza.
Esperienza
A uomini diversi piacciono cose diverse. Più fai pratica di sesso anale,
più è probabile che tu riesca a capire cosa piace sia a te che al partner.
Trova il modo di chiedere quello che vuole il partner o quello che
vuoi che faccia: è anche un sistema per tenere sotto controllo il sesso,
renderlo più piacevole ed evitare brutte sorprese.
Droghe
A qualcuno piace utilizzare droghe per apprezzare di più il sesso
anale. Le droghe possono ridurre la capacità di giudizio e le inibizioni,
facendoti fare cose che non faresti abitualmente. Alcune possono
aiutare ad avere rapporti più lunghi e più intensi. Un bel viaggio
insomma. Ma con dei rischi: una penetrazione molto prolungata
facilita la rottura del preservativo se non lo si cambia, sempre che sotto
l’effetto di sostanze tu abbia ricordato di metterlo, e aumenta le lesioni
della mucosa rettale rendendoti più vulnerabile alle infezioni.
Una droga ancora molto usata è il vecchio popper (Nitrito di amile/
butile). Il popper aumenta la frequenza cardiaca, causa capogiri,
dilata i vasi sanguigni e rilassa i muscoli involontari come quelli del
culo. Una pacchia. Ma in caso di penetrazione senza preservativo,
aumenta il pericolo di trasmissione HIV per via della dilatazione
dei vasi sanguigni della zona rettale che dà maggiori possibilità al
virus di entrare nel flusso sanguigno, nonché per il fatto che con il
rilassamento dei muscoli rettali il rapporto può durare più a lungo.
Inoltre l’interazione fra popper e Viagra o preparati simili è da evitare
per il rischio di problemi cardiaci.
Ma molte altre sostanze vengono spesso usate. Sulle interazioni fra
stupefacenti, sesso e MTS parleremo diffusamente in un prossimo numero.
Conosci i tuoi limiti
Se sei fiero di essere gay, di ciò che sei e di quello che fai, sarà più facile
per te anche mantenere il controllo sul sesso che vuoi davvero fare. È
importante conoscere i tuoi limiti sessuali, e i limiti fisici per evitare
qualsiasi tipo di danno. Tanto per fare un esempio: con il tempo e
l’esperienza, alcuni uomini imparano a mettersi in culo grandi oggetti
(come grandi dildo o pugni), ma c’è un limite: tipicamente quando il
dolore è maggiore del piacere è meglio smettere. Oggetti troppo grandi
possono causare danni, anche molto seri.
SANDRO MATTIOLI
Responsabile Salute Cassero [email protected]
In alto a destra: Immagini dalla campagna 2008 “Sesso sicuro anche in situazioni speciali”, ideata dall’Ufficio federale della sanità e da Aiuto Aids Svizzero per ricordare a gay e
etero di portare sempre con sé preservativi durante vacanze o viaggi d’affari, situazioni nelle quali si rischia di trasgredire alle proprie abitudini di prevenzione.