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Invasione gialla: Taxi, mobilità e nuove tecnologie a Mosca | 1
international business time – Chi fosse venuto a Mosca l’ultima
volta solo un paio di anni fa e tornasse nella capitale russa
in questi giorni, non farebbe fatica a notare la differenza a
livello visivo e nel traffico moscovita il giallo delle
migliaia di taxi che operano per le strade della capitale.
Si tratta di una vera rivoluzione per Mosca. Fino a
due o tre anni fa, rintracciare un taxi ufficiale per le
strade della capitale russa era praticamente impossibile
e prenotarne uno estremamente complicato e con tempi di
attesa estenuanti. Il modo più rapido ed efficace, non
sempre il più economico, era quello di alzare il braccio sul ciglio della strada ed
attendere che la prima Lada o la prima Zhiguli accostasse per poi contrattare col
conducente il prezzo della corsa. Erano tanti i tassisti improvvisati: non era un metodo
sicurissimo, né tantomeno economico, ma era quello più rapido ed efficace.
La tecnologia ha cambiato in breve tempo il rapporto tra fornitore dei servizi ed utente e la
maggior parte dei moscoviti utilizza adesso uno smartphone per prenotare un taxi. Tra le
società che si contendono il mercato: Yandex Taxi, parte della galassia Yandex, il più
importante motore di ricerca russo; GetTaxi, una start-up israeliana, che opera anche negli
Stati Uniti, a Londra e a Mosca dal 2012; City-Mobil, oramai posizionata tra le prime società
nel servizio on-demand taxi a Mosca. Opera nella capitale russa anche Uber, che
nonostante alcuni problemi con il Dipartimento dei Trasporti di Mosca, legati
all’obbligo di utilizzo di soli tassisti legalmente registrati e alla condivisione dei dati sui
percorsi di viaggio dei passeggeri, ha in programma di espandere il servizio anche in altre
città della Federazione. Il contributo della tecnologia nel settore della mobilità e del servizio
taxi on-demand a Mosca è stato dirimente: il mercato è cresciuto a ritmi vertiginosi, quasi il
cento percento dal 2011; il numero delle compagnie di taxi è decisamente aumentato, come
le auto gialle che circolano per le strade della città; il servizio è nettamente migliorato con
tempi di attesa ridotti ed i costi sono decisamente più bassi rispetto a qualche anno fa,
addirittura in controtendenza rispetto al contesto economico russo altamente inflattivo. Le
ragioni di questo successo sono varie: numero di taxi operativi fino a qualche anno fa
decisamente basso rispetto alle dimensioni della città ed alle esigenze del mercato,
moltissime auto private in circolazione e conseguente congestione del traffico, altissima
penetrazione di smartphone tra i moscoviti. Vi è però un elemento fondamentale che
differenzia il contesto russo da quello europeo, in cui Uber per esempio riscontra
problematiche rilevanti: il diverso livello di organizzazione e di forza dei tassisti. In
Europa la categoria dei tassisti è spesso una corporazione in grado di condizionare le
scelte dei governi, mentre in Russia la categoria, intesa come gruppo organizzato,
praticamente non esiste: sono molti gli immigrati a guidare le auto gialle e sicuramente
tagiki, kirghisi o bielorussi non sono in grado di fare alcuna pressione, men che meno
condizionare le scelte del governo russo. L’invasione gialla in Russia è già avvenuta. I
moscoviti sicuramente ne stanno beneficiando, tagiki, kirghisi ed uzbeki forse un po’ meno.
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