Maternità e lavoro
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Maternità e lavoro
LA RUBRICA DEL PATRONATO INCA CGIL. LE TUE DOMANDE, LE NOSTRE RISPOSTE. Maternità e lavoro Il mio datore di lavoro qualche volta minaccia di licenziarmi se resto incinta. Scherza …., ma io non sono comunque tranquilla, perché vorrei un figlio. Può davvero licenziarmi? Una lavoratrice dipendente, sia del settore pubblico che di quello privato, non può essere licenziata sin dall'inizio del periodo di gravidanza e fino al compimento di un anno di età del bambino, (cosiddetto “periodo protetto”). Il divieto di licenziamento è espressamente previsto a norma di legge dal Testo unico per la tutela della maternità e paternità, Dlgs 151/ 2001. Conviene quindi che la lavoratrice incinta si faccia rilasciare subito il certificato di gravidanza e lo mostri al datore di lavoro, proprio per mettersi al riparo da qualsiasi tentativo di licenziamento. Non solo, ma se vi fossero problemi di salute per la lavoratrice stessa o per il feto, oppure se fosse addetta a lavori faticosi e nocivi, può richiedere il congedo di maternità anticipato, che le consentirà di lasciare il lavoro prima dell’astensione obbligatoria. Ho un contratto di lavoro dipendente a tempo determinato e sono incinta. Il mio contratto di lavoro deve essere prorogato? Ho diritto al pagamento dell’indennità di maternità? I contratti di lavoro dipendente a tempo determinato rispettano la scadenza prefissata e non vengono prorogati in caso di gravidanza. Per tutelare la lavoratrice madre è però previsto che, se l'inizio del periodo di congedo obbligatorio per maternità (due mesi prima della data presunta del parto), cade durante il rapporto di lavoro oppure entro sessanta giorni dall'ultimo giorno lavorato, cosiddetto periodo di “protezione assicurativa”, la lavoratrice ha comunque diritto al pagamento di cinque mesi di indennità di maternità. Per le lavoratrici del settore privato l’indennità viene pagata dall’Inps, per le dipendenti pubbliche invece dall’Amministrazione di riferimento. Quando il congedo di maternità inizia dopo i sessanta giorni vi sono altre possibilità da considerare, caso per caso che le potranno essere illustrate recandosi presso una delle sedi del patronato presenti su tutto il territorio nazionale. Scrivi a [email protected] o rivolgiti presso le nostre sedi per ricevere assistenza e consulenza gratuite.