la spiegazione

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IL SALTERIO DELLA
BIBLIOTECA FRATE GABRIELE MARIA ALLEGRA DEL CONVENTO S. MARIA
DEGLI ANGELI (CHIESA DI LOURDES) DI MESSINA
Il canto gregoriano è il canto per eccellenza della chiesa cattolica eseguito durante la celebrazione
Eucaristica e nella ufficiatura delle ore. I canti utilizzati nella celebrazione Eucaristica della liturgia
romana, si trovano nel Messale e si dividono in canti dell'Ordinario Missae e canti del Proprium
Missae. I canti dell'Ordinario mantengono lo stesso testo per tutto l'anno liturgico e sono: Kyrie;
Gloria; Credo; Sanctus; Benedictus e Agnus Dei. Questi canti sono conservati nel libro chiamato
Kyriale. I canti del Proprio, annoverano due tipologie di canti: i canti della schola, composti dalla fine
del V secolo alla metà del VI secolo e i canti del salmista. Entrambe le tipologie dei canti sono
conservate nel Graduale e cambiano a seconda dei tempi liturgici (Avvento, Natale, Quaresima,
Pasqua): Antifona (d’Introito); Graduale; Tratto (in quaresima) o Alleluia, Sequenza; Offertorio e
Communio.
Nella celebrazione Eucaristica
vi è anche il Proprio dei Santi, cioè canti per il santo da
commemorarsi, ed il Comune dei Santi riservato ad un'occasione speciale dedicata ad un intero gruppo
di santi ( gli Apostoli, gli Evangelisti, i Martiri ecc.). A quelli della celebrazione Eucaristica si
aggiungono i canti della liturgia del giorno per le preghiere quotidiane, i cui testi si leggono nella
Liturgia delle ore o dell’Ufficio divino e i rispettivi canti vengono annoverati nell'Antifonario.
L’Ufficio divino scandisce i momenti di preghiera del giorno e li suddivide in diversi momenti.
Vediamoli.
UFFICIO DELLE LETTURE ( HORA LECTIONIS): Introduzione
Salmo invitatorio (salmo 94), Inno, Salmodia:
tre salmi con antifone,Versetto, Due letture seguite da responsori prolissi, Te Deum (nelle domeniche
altre domeniche e solennità) Orazione, Formula di acclamazione.
LODI
MATTUTINE:
Introduzione, Salmodia: tre salmi con antifone, Lettura breve, Responsorio breve,
Cantico di Zaccaria (Benedictus con antifona), Invocazioni (Preces), Pater Noster, Orazione, Formula
di acclamazione o di congedo.
ORA MEDIA (TERZA, SESTA E NONA): Introduzione Salmodia: tre sezioni di salmo con una o tre antifone,
Lettura breve, Versetto, Orazione, Formula di acclamazione, Responsorio breve, Cantico di Zaccaria
(Benedictus con antifona), Invocazioni (Preces).
VESPRI medesimo schema delle LODI (ma con il cantico del Magnificat).
COMPIETA (CONCLUDE
IL CICLO DELLA PREGHIERA):Introduzione,
Atto penitenziale, Inno, Salmodia:
uno o due salmi o parti di un salmo con antifone, Lettura breve, Responsorio breve, Cantico di
Simeone con antifona (cantico Nunc Dimittis), Orazione, Formula di benedizione, Antifona mariana.
Ogni codice ha un nome a seconda delle melodie che contiene. Il codice conservato nella Biblioteca
Frate Gabriele Maria Allegra del Convento S. Maria degli Angeli, è un SALTERIO. Il SALTERIO contiene
la Raccolta dei 150 salmi biblici distribuiti perlopiù secondo la successione che essi hanno nei singoli
giorni e nelle singole ore. Quasi sempre i salmi presentano la rispettiva antifona del tempo ordinario.
Spesso
questo
salterio
liturgico
è
integrato
con
l’innario.
(cfr.
G.
Baroffio
http://musicologia.unipv.it/baroffio/materiali/rep_comment.pdf). Il salterio è integrato dalla presenza
degli Inni. L’inno è una composizione poetica, in forma strofica, di carattere popolare. Nasce in
Oriente e viene adoperata nelle chiese per esprimere la lode a Dio e per cantare òe verità di fede
contro le eresie che andavano diffondendosi. (Cfr. A. Turco Il Canto Gregoriano, Corso
Fondamentale, Edizione Torre D’Orfeo, Roma, 1996, pag. 70). Il Salterio pergamenaceo, misura mm.
695 x 460 ed è composto da:
cinque carte non numerate di cui la quinta è numerata in alto nel verso a sinistra con il n° 1 e la
sesta carta nel recto presenta il n° 2;
seguono 62 carte numerate con inchiostro nero con cifre arabe in alto a destra del recto, l’ultima
carta non è numerata.
Alla c. 56r si legge che il codice conserva una Psalmodia Dominicalis ed è stato compilato da frate
Bernardino Nepolitano il 15 novembre 1646. Esordisce con quattro inni dell’ufficiatura delle
domeniche di: Avvento, Quaresima, Passione e Domenica in Albis.
Segue poi con la Psalmodia Dominicalis (c. 1r.) della Dominica ad matutinum ed esordisce con due
Inni: Primo die quo trinitas e Nocte surgentes vigilemus. La redazione segue normalmente con il suo
formulario con le rubriche scritte in rosso:
3 antifone;
I Notturno con i salmi 1, 2, 3 e 6;
Antifone (In adventu e per annum); salmi 7, 8, 9 e 10;
Antifone (In adventu e per annum);
salmi 11, 12, 13 e 14;
Antifone e Responsori non sempre con i versetti;
II Notturno con Antifone, Responsori e i salmi 15, 16 e 17;
III Noturno con Antifone, Responsori e i salmi 18, 19 e 20;
Te Deum;
Ad Laudes Tempore Paschalis con i salmi 92, 99, 62 e 66;
Antifone Tempore Paschalis e per annum;
Cantunum Danielis cap. 3;
Responsori e Antifone Per annum, In Septuagesima, Tempore Passionis, Tempore Paschalis;
Sequenza;
Canticum Zacharie;
Inni della Dominica passionem e Dominica in Albis;
Salmo 50.
Demetrio Chiatto