San Vito è la mia Mecca, la mia città santa, a cui vanno le più alte

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San Vito è la mia Mecca, la mia città santa, a cui vanno le più alte
2.1 ILTERRITORIO
San Vito è la mia Mecca,
la mia città santa,
a cui vanno le più alte aspirazioni dell’essere
“Gabriele D’Annunzio”
Le scuole che fanno capo all’Istituto Comprensivo di San Vito Chetino, nato nel
1999, si trovano in provincia di Chieti,nella zona ad est, fra il capoluogo di
provincia e il fiume Sangro.
L’Istituto si raggiunge percorrendo la S.S.16 Pescara –Vasto, che costeggia il Mare
Adriatico, e la superstrada A.14 Chieti - Val di Sangro con l’uscita al casello di
Lanciano.
La sede centrale dell’Istituto è a San Vito Chietino, importante centro turistico
sulla costa dei trabocchi.
Il territorio si sviluppa su ondulate alture che scendono sul mare con una falesia
ricca di verdi speroni, di punte rocciose e intagliata da canali, ruscelli e
dall’ampia valle del torrente Feltrino.
L’abitato si affaccia sull’Adriatico e si estende in lunghezza in direzione nord-sud
sulla stretta groppa di un colle che si solleva sul mare e che è aperta alla vista
delle più belle montagne appenniniche.
E’ vicino ai parchi montani e agli scali per le Isole Tremiti e la Croazia.
Paese delle ginestre dove D’annunzio trovò l’eremo ideale per le sue ispirazioni,
ricco di testimonianze storiche, è stato interessato, negli ultimi anni, ad una
trasformazione socio-economica, con un notevole sviluppo di attività legate ai
settori primario e secondario ed ad un innalzamento progressivo del livello di
scolarizzazione della popolazione, nella quale sta crescendo sempre più la
consapevolezza dell’importanza di una valida preparazione scolastica,
accompagnata da molteplici richieste di ampliamento dell’offerta formativa.
Gli altri plessi dell’istituto si trovano in parte nel comune stesso( S Apollinare e
Marina), ed in parte nei due comuni limitrofi: Treglio a nord-ovest e Rocca S.
Giovanni a sud-est.
2.2 PROFILO SOCIO-ECONOMICO
L’Istituto Comprensivo “G. d’Annunzio” insiste su tre realtà comunali distinte e
differenti, che presentano caratteristiche simili, ma anche specifiche peculiarità.
La popolazione complessiva dei tre centri si aggira attorno alle 8500 unità, sparse
su un territorio di poco più di 40 km.,con una densità abitativa superiore alla
media nazionale, ma con differenze significative tra un comune e l’altro. Il paese
nettamente più popoloso, San Vito, registra una buona urbanizzazione ed una
concentrazione abitativa focalizzata sui tre centri che lo compongono(marina,
capoluogo e S Apolinare) Treglio risulta popolato quasi completamente nel
proprio centro ed in periferia per l’immigrazione di famiglia da Lanciano, Rocca
San Giovanni, il più esteso dei comuni dell’Istituto, presenta una diffusione più
capillare delle abitazioni ed un carattere degli insediamenti prevalentemente
rurale.
Dal punto di vista sociale ciò ha certamente delle ripercussioni, perché se è vero
che il problema dell’aggregazione è presente in tutti e tre i paesi, stanti la loro
natura e la loro storia, legate al mondo dell’agricoltura, è ancor più vero che
Rocca San Giovanni, da questo punto di vista, presenta una situazione più
problematica., alla luce anche della collocazione all’interno delle direttrici di
traffico, che vedono questo comune in posizione certamente più defilata rispetto
agli altri due..
Il casello autostradale di Lanciano, insistente sul territorio di Rocca San
Giovanni, risulta centrale rispetto ai tre comuni, consentendo una facilità delle
comunicazioni
complessivamente
buona,
cui
occorre
aggiungere
l’attraversamento dei comuni di Rocca e San Vito da parte della SS 16.
L’economia dei tre paesi è piuttosto varia e multiforme.
Storicamente si tratta di centri agricoli, circondati da campagne nelle quali si
coltivano prevalentemente l’olivo e la vite, tuttavia il lavoro agricolo è oggi
affiancato, non solo a livello sociale, ma anche all’interno degli stessi nuclei
familiari, ad altre occupazioni, prima tra tutte quella nell’industria della vicina e
sviluppata Val di Sangro.
Molto alto, come da media nazionale, è anche il dato relativo al terziario, mentre
risulta di particolare valore, dal punto di vista storico, la tradizione marinaresca
soprattutto di San Vito, ma anche, in parte, di Rocca,una tradizione che, accanto
alla valorizzazione dei prodotti tipici locali, viene oggi progressivamente riscoperta
nell’ottica dello sviluppo di quella che pare la risorsa potenzialmente più feconda
per l’avvenire di questi tre paesi: il turismo
Dal punto di vista della situazione occupazionale, i dati dei tre comuni si pongono
al di sotto della percentuale nazionale in tema di disoccupazione, anche giovanile,
cosa che non può non essere positiva.
E’ però significativo come, al di là di tale dato, il tasso di attività medio dei tre
comuni sia più basso del dato nazionale, a testimonianza di un tessuto sociale
nel quale gli anziani sono molti di più dei giovani, mentre le cifre relative alle
nascite, pur positive in confronto a quelle nazionali, hanno comunque portato,
negli ultimi anni, ad una drastica riduzione della popolazione scolastica e ad un
doloroso taglio delle classi.
Negli ultimi anni il trend negativo delle nascite è stato comunque parzialmente
bilanciato dalle migrazioni da altre zone d’Abruzzo e d’Italia, mentre il pur
crescente dato sulla popolazione straniera, che comunque deve portare la scuola
ad una rapida riflessione e ad una conseguente azione, risulta ancora nettamente
inferiore alle percentuali nazionali.
Non si palesano, nei tre comuni, particolari sacche di disagio, anche se non
mancano casi di problematicità dei ragazzi o di difficoltà da parte delle famiglie.
Nonostante tali casi isolati, nel complesso si può dire che quasi tutte le famiglie
del comprensorio siano in grado, dal punto di vista economico ma non solo, di
sostenere la crescita, anche scolastica e culturale, dei propri figli.
PAESE
ROCCA SAN
GIOVANNI
SAN VITO
CHIETINO
TREGLIO
RESIDENTI NEI
CENTRI ABITATI
1065
RESIDENTI IN NUCLEI
ABITATIVI PERIFERICI
656
RESIDENTI IN
CASE SPARSE
631
3819
412
670
945
95
196
2.3 SCOLARIZZAZIONE E STIMOLI CULTURALI
L’analisi della vita scolastica attuale nei diversi plessi risulta positiva rispetto al
dato generale relativo alla popolazione complessiva.
Rarissimi sono gli abbandoni scolastici, piena risulta la frequentazione della
Scuola dell’Infanzia e praticamente tutti gli alunni in uscita dalla scuola media
iniziano il percorso della Scuola Secondaria di II grado, che in percentuale
massiccia proseguono e concludono.
Tuttavia, tale positivo trend scolastico spesso, per le suddette ragioni, non viene
accompagnato da un reale interesse per lo studio come bagaglio culturale umano,
prevalendo un’idea del successo scolastico legata agli obiettivi immediatamente
verificabili e spendibili, quali la valutazione, il conseguimento di riconoscimenti,
l’apertura di immediati sbocchi lavorativi e via discorrendo.
La cultura del sapere, dunque, nell’area dell’Istituto, risulta prevalentemente una
cultura strumentale, legata alla finalità pragmatica del titolo di studio, del quale
invece spesso sfugge il valore di arricchimento umano e della personalità
dell’individuo nella sua totalità.
Inoltre, stante la natura, come detto, dispersiva della distribuzione della
popolazione dei tre centri, le attività socializzanti risultano in alcuni casi
assolutamente assenti, in altre scarsamente frequentate, e molti ragazzi le
praticano saltuariamente o per niente.
E se è vero che, negli ultimi anni, i comuni molto hanno fatto per favorire la
socializzazione, attraverso mirate politiche ed adeguate strutture, si comprende ,
pur tuttavia la necessità, da parte della scuola, di ritagliarsi uno spazio più
ampio e stimolante all’interno delle comunità.