12 le coperture - La Protezione Civile Italiana

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12 le coperture - La Protezione Civile Italiana
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LE COPERTURE
Figura 12.1 – Capriata
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12.1
ASPETTI GENERALI
Le coperture hanno la funzione di delimitare superiormente l’edificio e di proteggere l’ambiente
sottostante dalle precipitazioni atmosferiche.
Esse sono costituite da:
1. un manto di copertura: che rappresenta lo strato esterno della copertura e può essere
rappresentato da materiali tradizionali (Laterizio: coppi, tegole marsigliesi, portoghesi,
olandesi, romane, oppure rame o ardesia) o materiali innovativi (gres ceramico e
porcellanato, tegole di cemento, alluminio, lastre di fibrocemento etc.) – vedi figg. 12.2 e
12.3;
Figura 12.2 – Manto di copertura in alluminio
Figura 12.3 - Manto di tegole laterizie
2. una struttura portante: che ha la funzione di sorreggere il manto di copertura.
In questo capitolo, coerentemente ai temi trattati nel presente modulo didattico, saranno esaminati
esclusivamente gli elementi relativi alla struttura portante della copertura.
La scelta del tipo di struttura portante, dipende dal grado d’inclinazione delle coperture. In funzione
di questo parametro, esse si classificano in:
•
coperture a falda: quando l’inclinazione risulta evidente – vedi fig. 12.4;
•
coperture a terrazzo: quando l’inclinazione è trascurabile (realizzate in genere nelle zone
a clima mediterraneo, caratterizzate da scarsa piovosità) – vedi fig. 4.
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Figura 12.4 –Esempio di tetto a falda
Figura 12.5 - esempio di copertura a terrazzo
Le coperture a falda possono essere a loro volta del tipo:
•
spingente - vedi fig 12.6;
•
non spingente – vedi figg. 12.7-12.8-12.9-12.10;
Figura 1 - esempio di tetto spingente
Figura 12.7 - spinta eliminata dalla catena
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Figura 12.8 - spinta eliminata dalla capriata
Figura 12.9 - spinta eliminata dal muro di spina
Figura 12.10 –
In questo caso la spinta è eliminata perché l'orditura principale è
disposta longitudinalmente all'inclinazione della falda
Le coperture saranno spingenti se esse applicano forze orizzontali ortogonali alle pareti su cui si
appoggiano, per effetto dei soli carichi verticali – vedi fig. 12.6. Ciò si verifica, ad esempio, in
assenza di cordolo, e/o di muro di spina (per gli edifici in muratura), e/o di catene e/o di trave
rigida di colmo e/o di capriata a spinta eliminata.
Viceversa, le coperture saranno non spingenti se esse applicano forze orizzontali trascurabili alle
pareti su cui appoggiano. E’ il caso, ad esempio, della copertura con presenza di catene – vedi fig.
12.7, oppure con presenza di capriate – vedi fig. 12.8, oppure con la presenza di un muro di spina
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vedi fig. 12.9, oppure con orditura principale disposta longitudinalmente all’inclinazione della falda
e poggiante tra due muri perimetrali o tra due capriate a spinta eliminata – vedi fig. 12.10.
E’ evidente che, oltre a queste due situazioni limite, esistono casi intermedi nei quali pur non
potendo parlare di coperture spingenti, l’azione orizzontale applicata alle pareti di appoggio non è
più trascurabile.
12.2
Materiali
La struttura portante della copertura a falda può essere realizzata in legno, acciaio o cemento
armato. La sua inclinazione dipende dal clima, dalla piovosità e dalla tradizione del posto.
Per le coperture a terrazzo la struttura portante è rappresentata dai solai in cemento armato
oppure cemento armato alleggerito. Questo solai, in genere, sono perfettamente orizzontali tranne
una leggera pendenza, necessaria per il convogliamento delle acque meteoriche – vedi fig. 12.11
Figura 12.11 - copertura a terrazzo. Convogliamento delle acque meteoriche
.
Bibliografia
•
G.B. Ormea “Manuale pratico per l’ingegnere civile”. Ed. Kappa
•
A. Petrignani: “Tecnologie dell’architettura”. Serie Görlich;
•
S. Di Pasquale ed altri “Costruzioni “ Ed. Le Monnier.
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