Concorso di poesia in memoria di Lorenzo Cresti - Boselli

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Concorso di poesia in memoria di Lorenzo Cresti - Boselli
Concorso di poesia in memoria di Lorenzo Cresti.
Intervista a Montano Massimo e Pedulà Samuele
1) Perché avete deciso di partecipare al Concorso?
Ad inizio anno abbiamo letto con la professoressa Maddaluno alcune poesie di varie epoche e già
l'anno prima con la professoressa Palone ci eravamo occupati della poesia contemporanea,
ospitando in classe due poeti savonesi, per cui quando l'insegnante ci ha proposto il concorso
abbiamo aderito con entusiasmo…
2) Che cosa sapevate di Lorenzo, il ragazzo in memoria del quale è nato il bando di concorso?
Sapevamo che era un ragazzo al quale piaceva la poesia e che i suoi poeti preferiti erano Ungaretti,
Montale e Quasimodo
3) Lorenzo si è suicidato all’età di 17 anni. Che cosa avete pensato a proposito di questo suo
gesto?
Inizialmente abbiamo creduto fosse un ragazzo fragile, aspetto ben rappresentato dalla poesia di
Ungaretti Soldati" Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie", poi però riflettendoci, ci è anche
parso forte e coraggioso, in grado di oltrepassare "Il muro” della normalità, a vedere oltre la
realtà, come solamente un" poeta" sa fare.
4) Come avete affrontato il concorso?
Abbiamo scritto due poesie ciascuno a tema libero che poi l'insegnante ha corretto ed inviato alla
giuria del concorso. Cinque di noi hanno avuto una segnalazione di merito e verranno premiati a
Firenze il 7 Giugno. E' stata una bella soddisfazione.
Ecco le poesie segnalate.
NEBBIA
E l’aria gelida pizzica le guance arrossate.
La nebbia tanto nasconde
tanto rivela.
La nebbia arriva lenta
leggiadra come il fuo
di una stufa accesaiIn una notte d’inverno.
E si dirada come nuvole
al vento.
Pian piano il rumore dei passi si fa più rado
e le luci delle botteghe lasciano il posto al silenzio
della nebbia
e si affievolisce il vociare.
Alessandro Borghi
POMERIGGIO D’INVERNO
Sta arrivando il Natale.
Simone Dondolini
LA NOTTE
Cala la tranquillità.
Brillano le luci nelle strade affollate.
Vetrine stracolme di pacchi argentati
e gli alberi lungo i viali sono imbiancati.
La gente percorre le strade con sacchi
infiocchettati
Il rumore viene invaso dal silenzio,
l’oscurità prevale sulla luce
si accendono le stelle.
Lentamente s’innalza la Luna nel cielo
Gli occhi si fanno pesanti.
Era diversa.
Pensiamo al domani.
Nella testa i pensieri prevalgono.
Gli occhi si chiudono.
I pensieri si spengono.
E i sogni ci avvolgono.
Avrei voluto avere l’opportunità di parlarle
Per dirle che è meravigliosa,
che è speciale proprio perché non è una copia,
che la sua vita un giorno sarà bella
e che fra dieci o vent’anni sorriderà,
sarà pienamente contenta di aver vissuto.
Matteo Ottonello
RIFLESSO
La barca spezzava
la lama di luce
della luna sul mare
nella profonda notte.
Samuele Pedullà
AMICO
Un amico non chiede
Né il come né il perché
Ma si batterà per te
E ti sorriderà
Un amico è così.
Non ha bisogno di parole
Con uno sguardo ti capirà
Dopo un no
Ti dirà sempre un sì
Un amico è così.
Un amico è come un grande amore
Solo mascherato un po’
Un amico è la cosa più bella che c’è
Un amico è la cosa più vera che hai
Un amico è la cosa che non muore mai
Un amico è così.
Luca Squillante
LA NOTTE
La gente era nel mezzo del sonno.
Ovunque c’erano persone che dormivano
Perché era quello che la gente fa
la notte.
Ma in una casa c’era sveglia una ragazza,
piangeva.
Pensava a tante cose
Alle persone che amava,
alle cose ingiuste che succedono sempre.
Lei non era come tutte.
Nello specchio della sua stanza appena si vedeva
il suo riflesso
Perso tra il fumo di sigaretta che invase la stanza.
Una stanza che diceva tanto e nulla
di lei,
Tratteneva i suoi segreti,
tante sue lacrime,
tante notti insonni.
In quella camera è entrata con il sorriso stampato
in viso
quando lo ha visto.
Quel suo specchio
mesi prima
rispecchiava una ragazza felice
grazie a lui.
Lui…
Che adesso è proprio la causa della sua tristezza.
Non è più la stessa,
è depressa.
Ha sempre il cuscino bagnato di lacrime
per lui.
Perché i ricordi la tormentano.
Immagini che le ritornano sempre
e la distruggono a poco a poco.
Le manca lui.
Quel “lui” che un giorno era tutto,
era l’inizio e la fine.
Ad ogni tiro di sigaretta si ripeteva:
“Il fumo uccide, ma l’amore di più”.
Andreea Valentina Timis