Concordance to the Decameron (vergogne-zuffa)
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Concordance to the Decameron (vergogne-zuffa)
University of Massachusetts - Amherst ScholarWorks@UMass Amherst Concordance to the Decameron Italian Studies October 2006 Concordance to the Decameron (vergogne-zuffa) Michael Papio University of Massachusetts Amherst, [email protected] Follow this and additional works at: http://scholarworks.umass.edu/italian_con_dec Papio, Michael, "Concordance to the Decameron (vergogne-zuffa)" (2006). Concordance to the Decameron. 40. http://scholarworks.umass.edu/italian_con_dec/40 This Article is brought to you for free and open access by the Italian Studies at ScholarWorks@UMass Amherst. It has been accepted for inclusion in Concordance to the Decameron by an authorized administrator of ScholarWorks@UMass Amherst. For more information, please contact [email protected]. DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa vergogne LAURETTA PANFILO I VII vergognerei CORNICE CONCL AUTORE vergognerò LAURETTA II 4 4 vergogno PANFILO PAMPINEA I I 1 10 37 6 vergognò DIONEO FILOSTRATO ELISSA FILOMENA FIAMMETTA CORNICE EMILIA I I II VII VIII VIII X 4 7 8 7 8 CONCL 5 22 25 54 33 32 2 25 colpa stessa rimorso, uom conosciuto, della madre, prima tempo gli parve, non qual piú di lor due vaghe, un pochetto sia. Il cavaliere vergognosa ELISSA EMILIA DIONEO IX X X 2 5 10 14 20 20 minacce. La giovane, vergognosa e timida, sí compagnia. La donna vergognosa e quasi con le che di se medesima vergognosa e sospesa vergognosamente PANFILO II LAURETTA III NEIFILE V FIAMMETTA V FIAMMETTA X DIONEO X 7 8 5 9 6 10 93 28 35 23 17 16 vergognose FIAMMETTA X 6 13 vergognosi LAURETTA VI 3 11 vergognossi ELISSA VI 9 15 aveva voluto dire e vergognossi, vergognossi né mai piú veri EMILIA III 7 16 e con testimoni non veri averlo condotto a 8 9 9 77 17 rimproverare i mali, le vergogne e le tristezze a altra donna, di queste vergogne, vergogne se io potrò; fui, dico che io non mi vergognerei che tutte termini dica, non mi vergognerò io di dire una mio, di questa parte mi vergogno io di dirvene il che uno asino. Io mi vergogno di dirlo, per si si si si si si si a lei venuto, ella ben fatto; per che essa accostatosi a lei che venuto; e cosí detto, riprese, davanti al re fosse; al quale ella vergognò di fare al vergognò, e vago di fare vergognò vergognò; poi, seco vergognò vergognò di richiedermi vergognò, o Spinelloccio vergognò vergognò e tal nel viso vergognò e ingegnossi di vergognosamente vergognosamente vergognosamente vergognosamente vergognosamente vergognosamente domandò disse sé stava, dentro passando, rispose: innanzi onestamente e vergognose, vergognose fecero la guardar l’un l’altro vergognosi e taciti se Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PANFILO PANFILO NEIFILE PANFILO IV IV IX X 6 6 CONCL 9 5 6 11 94 ciò che né sempre son Che essi non sien tutti i sospir ne son testimon ma dopo alquanto, da verisimili PANFILO IV 6 4 lui, alcune vere, alcune verisimili, verisimili e parte fuori verissima PAMPINEA VIII 7 104 ne puoi per pruova esser verissima testimonia. verissime EMILIA PAMPINEA PANFILO DIONEO PANFILO III IV IV VIII X 7 2 6 10 9 55 20 4 32 67 raccoglieva, per ciò che udendo queste parole e dormendo, tutte paian tolto, credendo quelle di costui fede, ch’eran verissime le parevan le verissime tutte le credea verissime, e desto lui, verissime verissime lagrime e le verissime, e ricordandosi verissime verità CORNICE CORNICE NEIFILE NEIFILE FILOMENA PAMPINEA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA EMILIA EMILIA LAURETTA FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA PANFILO FILOSTRATO NEIFILE LAURETTA FILOSTRATO FIAMMETTA PANFILO PANFILO ELISSA LAURETTA CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA I I I I I II II II II III III III III IV IV IV IV V V V VI VII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX INTRO INTRO 2 2 3 3 8 9 9 3 7 7 8 1 2 2 6 4 5 7 7 5 2 2 3 9 CONCL 5 5 69 84 3 6 3 25 96 64 70 51 75 99 3 38 8 39 4 37 23 23 9 33 14 23 18 31 13 5 5 anzi ne possiamo con in contrario: Idio e la argomento d’infallibile e ritornassesi alla che già e di Dio e della l’oste rispose: "In via il portasse dove con altrui falsità che alla la maraviglia cessò, la ti vai riprovando. In faticarsi in far che la perdono dicendo: "In far raccontare una volgare oppinione che la non che la bugia, ma la mia bellezza piace, in e parte fuori d’ogni non facci motto, ché in e dell’altra, avendo la in altre forme la e di voler piú tosto, la allora il geloso: "In "Gnaffé, sere, in buona a raccolta: ma in dar si può a qualunque convenuta a qualunque niun per ciò alla la quale, se io dalla che il partirsi dalla verità dire molto piú verità l’arme per me verità ne dimostri, acciò verità cristiana, la verità della nostra fede verità io non so: tu vedi verità il conte e’ verità da lui per lunga verità conoscendo, con verità, lasciamo stare verità verità delle cose si verità che voi verità che ha, troppo piú verità seguitando, con verità non era in Imola verità voi tacereste verità iudichi, nondimeno verità, poscia che ella verità verità del fatto sentita verità rivolgendo. La verità confessando, con verità, madonna, di voi verità verità io vo infino a verità bene a tuo uopo, verità piú manifesta, e verità; e in tanto verità verità del fatto pervenne verità del fatto mi fossi verità delle cose state Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 veri né ogni volta falsi. veri, assai volte può veri veri. / Li quai non veri veri argomenti Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] E 2 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA FILOMENA CORNICE IX X CONCL AUTORE 7 8 3 80 27 piacevoli donne, delle verità dimostrate da’ essa medesima può con verità testimoniare, che dolce del mondo: e in verità, verità quando questo fu, vermigli CORNICE PAMPINEA ELISSA NEIFILE CORNICE III VI VI IX X INTRO 2 CONCL CONCL INTRO 6 9 46 9 2 tutte di rosa’ bianchi e migliori vini bianchi e fiori ornarmi e di fiori e’ gialli e i cosa. Ancora eran vermiglia CORNICE ELISSA CORNICE CORNICE PAMPINEA I II III VI X INTRO 8 INTRO CONCL 7 81 10 2 30 39 divenuta per vergogna di vergogna divenuta L’aurora già di che farebbe una era nel viso divenuta vermiglie PANFILO CORNICE IV IV 6 CONCL 12 4 molte rose bianche e vermiglie colte, per ciò di bianchi gigli e di vermiglie rose mescolati vermiglio LAURETTA LAURETTA V IX 7 8 34 14 una gran macchia di vermiglio vermiglio, non tinta ma del vostro buon vin vermiglio, vermiglio ch’e’ si vuole vermigliuzza FIAMMETTA IX 5 37 quella sua bocca vermigliuzza e quelle sue verminare DIONEO II 10 6 n’abbiano che lucertole verminare non paiano. vermini FIAMMETTA CORNICE ELISSA II VII VII 5 3 3 80 1 30 di fame e di puzzo tra’ vermini del morto corpo che egli incantava vermini al figlioccio. "Comare, questi son vermini che egli ha in vernaccia DIONEO ELISSA CORNICE FILOMENA FILOMENA ELISSA ELISSA ELISSA II VIII VIII VIII VIII X X X 10 3 6 6 6 2 2 2 7 9 1 35 39 12 14 15 convenne che con correva un fiumicel di galle di gengiovo e con di gengiovo e con bella un fiasco d’una buona e un gran bicchiere di il pane e bevve la e con altrettanta Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vermigli e di gelsomini vermigli che in Firenze vermigli. / Poi che vermigli vermigli, / le rose in su vermigli vermigli certi nuvoletti vermiglia per ciò che vermiglia, quasi vermiglia vermiglia cominciava, vermiglia rosa un sottil vermiglia, faccendo suo vermiglia vernaccia e con confetti vernaccia, della migliore vernaccia vernaccia, e a lui ne vernaccia vernaccia, e invitargli a vernaccia vernaccia, se ne tornò in vernaccia vernaccia da Corniglia, vernaccia e poi molte vernaccia; e cosí il vernaccia Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 3 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa verno CORNICE VIII vero (cf. ver) ver CORNICE I PANFILO I PANFILO I PANFILO I PANFILO I PANFILO I FILOMENA I FILOMENA I FILOMENA I FILOMENA I EMILIA I EMILIA I PAMPINEA I CORNICE I NEIFILE II NEIFILE II NEIFILE II NEIFILE II NEIFILE II NEIFILE II FILOSTRATO II FILOSTRATO II FIAMMETTA II FIAMMETTA II FIAMMETTA II FIAMMETTA II FIAMMETTA II EMILIA II PANFILO II PANFILO II PANFILO II ELISSA II ELISSA II ELISSA II ELISSA II FILOMENA II FILOMENA II FILOMENA II FILOMENA II FILOMENA II FILOMENA II FILOMENA II FILOMENA II FILOMENA II FILOMENA II 7 1 INTRO 1 1 1 1 1 3 3 3 3 6 6 10 CONCL 1 1 1 1 1 1 2 2 5 5 5 5 5 6 7 7 7 8 8 8 8 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 7 11 32 37 38 74 5 14 15 15 7 18 7 10 4 4 25 25 27 27 7 12 25 25 26 27 31 72 83 84 110 15 51 55 91 3 3 13 22 30 32 33 33 58 59 d’altrui, una notte di verno il fa stare sopra aspettato. E nel a giurare di dire il io mi confesso piú; è il io di dirvene il "Dí sicuramente, ché il pienamente credeva esser sicuro riposo. E che qual si fosse il che qual fosse il quistione, qual fosse il lui domandò se disse: "Questo è il cinguettare. È il consistere. È il Per la qual cosa, o qual cosa, o vero o non il giudice se ciò fosse presto a confessarvi il gola! e che io dica il questo che io dico sia Rinaldo rispose: "Nel l’ho detto. Bene è il e ricordandosi esser ella diceva piú che per per ciò che nel questo sperava. E nel a cenare all’albergo? Di udendo, e disse: "Egli è come ora faceva. È il io la conobbi. È il io era e temendo se il mi porgiate. Egli è il che ella si sia. E nel non negherò esser sentendo che cosí era il si possa mostrare esser carissime donne, esser che tu non ti creda dir confesserai esser s’era: e che ciò fosse Ambruogiuolo disse: "Nel segnale ciò esser che Ambruogiuolo dice è si traesse il comandò che il Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vero, vero se io potuto avessi vero sopra la sua fede vero che poi che io vero temendo di non vero dicendo né in vero ciò che ser vero sia che la vero; e venendo a morte, vero vero non si sapeva vero erede del padre, in vero fosse ciò che contro vero: ma perché t’ha per vero vero che, cosí come vero che quello che vero o non vero che si vero che si fosse, vero che coloro incontro vero, ma fatevi a ciascun vero vero, questa pruova ve ne vero vero, ve ne può far vero vero io sono uomo di vero che io uso in luogo vero che il padre era vero: e poscia che ella vero vero, o che mio padre, vero vero io non conosco uomo vero tu cenerai con esso vero che io farei per vero che d’una cosa vero che grave m’è, lei vero dicessi non fossi da vero che, per la vero di manifestar questo vero, ma ancora di cui vi vero vero, subitamente fu a vero vero, se per gli vero vero come si dice m’è vero, ma, per quello che vero vero, sí veramente che tu vero vero, primieramente vero vero questo doveva vero che Ambruogiuolo vero; e per ciò, avendo vero vero come stato fosse vero dicesse come a Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 4 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FILOMENA DIONEO CORNICE FILOSTRATO PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA NEIFILE NEIFILE NEIFILE DIONEO LAURETTA CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA FILOMENA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE PANFILO FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA CORNICE FILOMENA FILOMENA II II II III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V VI VI VI 9 10 CONCL 1 2 3 3 3 3 4 6 6 6 6 7 7 7 7 7 7 7 8 8 9 9 9 10 CONCL CONCL INTRO 1 1 2 2 3 5 10 10 10 10 CONCL 1 4 4 7 7 INTRO 1 1 70 19 1 17 3 11 14 21 50 25 12 13 13 44 16 26 35 37 71 76 99 51 57 36 42 60 16 15 18 4 32 43 37 40 30 14 4 48 50 50 4 4 17 18 25 43 8 3 9 tosto esser sogno che vi dico cosí: egli è che Dioneo diceva "In fé di Dio tu di’ il infinito; e che ciò sia Ora uno (del quale nel credendo quello esser comprendere sé avere il il messo. "Egli è il di san Benedetto o effetto vederete esser e piú il credette esser curerò meno d’aprirvi il io dirò che non sia investigatori del i miei. Egli il è per ciò, acciò ch’io piú E certo egli è il come tu di’. E nel e parvi aver trovato per di lui si fosse. Bene è disse Ferondo "tu di’ disse Ferondo "tu dirai femina, ma è povera. se non voi, se quello è conoscendo lei dire il Disse Rustico: "Tu di’ / cognoscendo per sublime e migliore e piú quel lo esser mio. Egli è il posta? Tu non dirai il vedere se voi dite il voi potreste dir quale, a doversi dire il e di vedere se ciò fosse città teneva fornita; ladro, e non è cosí il a ritrovare se ciò fosse il medico domandò se ritondetto con un colore perduta speranza, il cui e forse vi direste il Figliuola mia, cosí è il ciò non dovere esser confessato quello esser e io dico che non è si disdice. È il novella, la quale nel Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vero. vero Ma pur, poi che la vero che io ho una vero e che Bernabò era vero! Sappi se egli sa vero vero, nel suo contrario vero vero io non so il nome, vero che ella diceva, le vero compreso dalle vero disse il frate "che vero di san Giovanni vero quello che io vi vero, e giurogli di mai vero Io vero d’ogni cosa. vero, anzi vi ci abbia vero vero, incrudelendo fanno vero vero che nella mia vero parli, non le cappe vero che le elimosine e vero il peccato per lo vero lui essere stato vero che noi ci vero, e la piú dolce: vero vero; e per certo se io vero Vero è che onestissima vero che io intendo, cioè vero e veggendo la sua vero, ma tu hai un’altra vero vero, / per ben di molti vero vero intelletto, del vero che sogliono i savi vero che io ho amato e vero: ma per avventura se vero vero. E dopo molto vero vero, ma tuttavia, non vero vero la costrinse; la vero che nel sonno l’era vero è che ella il piú vero. E cominciatasi vero vero, prima il medico vero vero fosse dell’acqua, e vero di bianchi gigli e vero nome era Galeso; ma, vero; ma voi dovreste vero vero; ma io non posso far vero vero che ella non sapesse vero che diceva Fineo, vero, anzi v’entrò vero vero che, qual si sia la vero da sé era bellissima Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 5 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA LAURETTA LAURETTA NEIFILE PANFILO FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO EMILIA EMILIA DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE FILOSTRATO ELISSA ELISSA ELISSA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FILOMENA CORNICE NEIFILE CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO CORNICE PANFILO ELISSA EMILIA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 2 3 3 4 5 6 6 6 7 7 7 8 8 10 10 10 CONCL CONCL 2 3 3 3 4 5 5 7 8 8 9 9 9 9 9 9 10 1 2 3 4 6 6 6 6 7 7 7 7 7 7 26 3 4 16 5 8 11 14 4 12 13 8 10 15 19 48 3 13 19 19 22 26 26 48 54 45 1 50 1 31 64 64 72 76 4 3 9 58 13 22 28 36 55 22 27 37 43 52 53 disse: "Cisti dice e ora Filomena assai del risposta di Cisti. È il che iersera vi dissi il quello credendo esser non fo, anzi mi dico il dirà che io dica il che io dica di questo il fu già uno statuto, nel rispondete, e ditemi se "Messere, egli è rispose: "Egli è il avrebbe fatto intese il cattivo, che egli non è la coreggia. È il e holle tutte. È il se voi m’ubidiste come smagare. E a dirvi il per Dio! egli è il "E voi dite il che il frate dicesse udendo disse: "Voi dite che egli dicesse il donna disse che non era cosí essere il "Per certo tu di’ il trovando ciò non esser che fatto avea era stato fa credere che non sia che ciò non fosse potrebbe egli esser vero che gli paresse E che io dica il Nicostrato, al quale conviene. Egli è il ed ella dice che è il del Mazzo; la qual nel udire se io dico il gran mercé; e a dirvi il sí che egli paia questo è mal fatto, se "Per certo tu di’ il E per ciò, a dirti il credendo questo esser volte, a veder se tu di’ essere, se quello è crucciato, disse: "Nel "Madonna, egli è il d’adoperarla. E il Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vero; vero e dettagli villania vero toccarono della vero che, se per risposta vero, che le gru non vero E vero che era dipinto. vero: e se egli ce n’è vero vero. Voi sapete che, vero vero, ponete mente a’ vero vero non men biasimevole vero è quello di che vero che Rinaldo è mio vero che io me ne sono vero motto di Fresco, vero che mai Lippo Topo vero che egli m’è d’un vero che il mio maggiore vero re si dee ubidire, vero, chi sapesse che voi vero vero che io andai per vero, disse il frate "e vero vero, e rispose: "Chi vero vero: se io fossi pur vero vero: ben potete a questo vero vero che ella fosse vero, senza avere ella in vero vero. E da questo vero vero, gli dicono villania vero vero o se egli aveva vero quello che ha veduto vero. Pirro adunque vero vero che gli paresse vero vero ciò ch’e’ dice? Se vero, niun’altra cosa vel vero vero parea ciò che dicea vero che io ieri la legge vero. Se cosí ha vero vero era pure una vero? Quando voi vero vero, io mi son forte vero vero. Disse vero vero è; ma tu sai, vero; e tu, Calandrino, vero vero, noi ci abbiamo vero vero, rispose: "Dirai vero vero. Per la qual cosa l’ vero vero che tu m’hai piú vero io ho avuta la vero che tra l’altre cose vero che l’amore il quale Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 6 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA EMILIA EMILIA EMILIA DIONEO DIONEO NEIFILE NEIFILE LAURETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX X X X X X X X X X X X X X X X 7 9 9 9 9 9 10 10 10 10 5 5 7 9 9 9 10 10 1 1 4 7 7 7 8 8 8 8 8 9 9 9 9 81 13 44 49 56 71 35 47 54 60 17 58 14 8 22 34 13 14 15 18 4 14 31 42 30 58 60 66 67 3 14 40 56 prieghi, li quali nel mi guarderò. Egli è il che io vi sia; e nel "Per certo voi dite E vuoi vedere se io dico il medico: "Brun dice il ben conosco che il tuo è e disse: "Madonna, nel io conosco che voi dite ma io no’ gli ho. E il Io ti vo’ dire il ribeba: può egli esser niente le costava, al da tutte cosí esser potrebbe esser buono e gli disse: "Niuno piú come si fa. È il pur piace, io il farò: e non io. E che io dica Ruggieri, che quello è mostrate, se quello è e cosí farò. È il è forte malata: è il e amerò sempre. È il far tuo. Egli è il siete tutti, se quello è Ma per ciò che dal quello che io dico sia siamo studiando. È il dice, racconta il povera cortesia; ma nel potessero, né mai al ce ne conosco; è ben vero io non seppi bagnar vero che il mio compagno vero voi avrete di me vero disse Bruno. vero? Io fui il primaio vero vero, ma io non ci sono vero vero e perfetto amore vero egli mi dispiacque vero, ma voi n’avete vero vero che egli ci è alcuna vero, sozio: ella mi vero vero che io ti tenga? vero sogno del marito vero; ma pur vogliendole vero vero, per ciò che assai vero vero consiglio né vero che quello che piú è vero è che far vi vero, io il vi mosterrò vero vero che io vi dico della vero che i tesori si vero che io fieramente vero che da nona in qua e vero che, com’io a amore vero che Sofronia è mia vero che io intendo che vero né nell’una né vero e piú da commendare vero che egli è ateniese vero e con ragione nel vero fuor di Pavia voi vero non aggiunse né vero che quelle due vero (cf. ver) ver NEIFILE X PANFILO X 1 9 13 61 veron FILOSTRATO V 4 25 perché ella sopra quel veron si dorma? Ella non verona FILOSTRATO FILOSTRATO I II 7 2 6 4 e maravigliosa festa in Verona Verona, e a quella molta e cavalcando verso Verona, Verona s’abbatté in verone FILOSTRATO FILOSTRATO V V 4 4 12 21 potessi venire in su ’l verone che è presso al un letticello in su ’l verone che è allato alla avesse assomigliato o vero la mula a lui. Era nel campo o vero essercito de’ Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 7 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO V V V 4 4 4 28 29 31 camera andava sopra ’l verone verone, similmente s’andò fosse, pervenne in sul verone, verone dove chetamente dormire sopra ’l verone, verone chetamente verrà ELISSA PAMPINEA PAMPINEA DIONEO ELISSA FILOSTRATO DIONEO FILOMENA ELISSA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA EMILIA FILOMENA III IV IV IV V V V VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX X 5 2 2 10 3 4 10 7 3 6 7 7 7 9 9 CONCL 5 5 5 7 9 8 13 23 28 19 42 13 56 35 3 40 21 59 125 55 82 5 36 49 49 10 19 30 verracci FILOMENA VIII 6 13 verrai NEIFILE FILOMENA FILOMENA LAURETTA IV VII VII IX 8 7 CONCL 8 14 25 13 7 verranno LAURETTA PAMPINEA FILOMENA IV VIII IX 3 7 1 14 57 2 noi andar ne vorremo ne verranno verranno; e quivi ciascun quali come dette avrete, verranno a voi due che quegli che appresso verranno non facciano verrebbe FILOSTRATO FIAMMETTA PAMPINEA III VII X 1 5 7 11 19 27 che fatto non gli verrebbe se a Nuto ne modo nel quale ciò gli verrebbe fatto; e rispose giorno in sul vespro la verrebbe a visitare. senza alcun fallo forma di cui, e egli ci corpo umano, come egli non ha riposta in casa, a tanto che fatto mi ben far sí che fatto mi croce di Dio egli non ti a aspettare se egli vi donne, se egli mi si egli è festa, ciascun venire a te ma tosto amante piagnendo vi tue, se voglia te ne m’avete, che egli vi cosa informato, egli appresso di me nel reame farò giuoco, che ella mi questa scritta, ella ti tu vedrai che ella vi Ma per certo e’ non gli bene e pianamente? Egli non mia ma tua moglie verrà meno, e morrommi, e verrà: di che voi, piú verrà verrà, non potrebbe verrà verrà troppo in concio a’ verrà di potertene verrà di dormirvi. verrà fatto. Ma verrà, ché son certa del verrà verrà fatto di farvi con verrà volentieri, e io verrà oggimai: ella ti verrà a dimandar mercé e verrà; e tanta acqua verrà A cui il verrà fatto. verrà per voi una bestia verrà, sí come piú forti, verrà verrà dietro come va la verrà incontanente dietro verrà; quando ella v’è, verrà verrà fatto: e’ convien verrà piú tosto che a verrà nella mia camera. egli si ciurmerà, e verracci troppo ben fatto d’oggi in domane ne del letto io dormo; mia, / quando tu vi quest’altre due: non vi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 verrai, verrai vi fu due anni verrai là e se io verrai, e, col dir "Tosto verrai Rispose verrai tu? Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 8 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa verrebbono FILOMENA VIII 6 35 verrei DIONEO DIONEO PANFILO ELISSA FILOMENA V VI VII VIII X CONCL 10 9 3 8 19 44 75 18 36 verrem FILOSTRATO IX 3 15 verresti FILOMENA X 8 36 verrete NEIFILE DIONEO II VI 1 10 10 10 me andar non potessi, mi verrete sostenendo sonare le campanelle, verrete qui di fuori verrò FILOMENA FIAMMETTA PANFILO FILOSTRATO PAMPINEA FILOSTRATO LAURETTA FILOMENA I II V VIII VIII IX IX X 3 5 1 5 7 3 8 8 3 13 14 18 33 19 8 25 a narrarvi quella mettiti avanti, io ti Cimon rispose: "Io ne disse: "No, io ci pur se n’andrà tosto, e io si tenga ben caldo, e io "Ben sai che io vi al presente e a quel versar FIAMMETTA IV 1 55 versata FILOMENA DIONEO IV IV 5 10 22 32 versatigli NEIFILE VIII 1 13 versi CORNICE CORNICE FILOSTRATO II IV IV INTRO INTRO 9 2 35 25 rami cantando piacevoli versi ne davano agli di comporre mille versi, versi dove le Muse mai e sopr’essa scritti versi significanti chi 7 11 altro grande e presto versificatore: versificatore le quali versificatore FILOSTRATO I non sel penserebbono e verrebbono, verrebbono e cosí si teco a farlo volentier tutte contare, io non ne me ne venisse, io non ben ti dico che io vi senza alcun dubbio tosto verrei. Da poi che verrei / verrei a capo in verrei qui, anzi mi verrei una volta con esso verrei appresso. avrai a fare, e noi ne verrem teco, e se ma procedendo vinto verresti meno: al quale verrò, verrò la quale udita, verrò appresso. E verrò teco. verrò tante volte, che io verrò incontanente a verrò a lui incontanente verrò. E quando tempo verrò verrò che di maggior piagnendo cominciò a versar tante lagrime, che che dentro vi fosse; e versata la terra, videro guastadetta d’acqua versata fate sí gran vedere quanti sono; e versatigli sopra una Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 9 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa verso (n.) CORNICE VI CONCL 37 facevano una carola a un verso che facea la verso (cf. ver) ver CORNICE I CORNICE I CORNICE I PANFILO I PANFILO I CORNICE I FIAMMETTA I FIAMMETTA I EMILIA I EMILIA I PAMPINEA I CORNICE I CORNICE I NEIFILE II FILOSTRATO II FILOSTRATO II FILOSTRATO II FILOSTRATO II PAMPINEA II LAURETTA II FIAMMETTA II FIAMMETTA II FIAMMETTA II FIAMMETTA II FIAMMETTA II FIAMMETTA II FIAMMETTA II EMILIA II EMILIA II EMILIA II EMILIA II EMILIA II PANFILO II PANFILO II PANFILO II PANFILO II PANFILO II PANFILO II PANFILO II ELISSA II ELISSA II ELISSA II ELISSA II FILOMENA II FILOMENA II INTRO INTRO INTRO 1 1 5 5 5 6 6 10 CONCL CONCL 1 2 2 2 2 3 4 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 6 6 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 9 9 8 87 90 5 90 3 14 15 8 9 13 15 16 12 4 5 6 15 22 23 20 23 55 56 56 64 76 39 58 71 71 81 40 58 73 76 79 82 112 18 23 26 94 34 35 uno altro continuandosi, era congiunta, camere, tutte ciascuna E ancora piú in Lui, di Dio cognoscere da raccontare, la reina, con lieto viso rivoltosi baldanzosamente vogliamo, come dobbiamo, acciò che egli dovesse il maestro Alberto E da seder levatasi, l’ora della cena, Marchese e da Stecchi, di Ferrara e cavalcando sapevano umili e benigni che eran tre, disse trottando si dirizzò e pregollo che, poi ma pur, mandandolo ingratitudine di lui dove il re Carlo suoi denar disperato, Ruga Catalana si mise. E davanti si vide due che mise in via; e andando io disse Andreuccio. qual fosse l’animo suo e la Cavriuola, cosí Currado era stato fatto fatto verso Giuffredi e qualora ciò che per lui sopra la poppa e i suoi entrò in camino e parlar volesse, con lei sopra le navi posti, liberamente a venirsene amico, sentendosi egli fidar non mi volle che non neghiate il vostro quanto piú poté n’andò e in povero abito n’andò ingiuriose già da lui animo contro alla donna famigliare a cavallo, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso Verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso l’Occidente loro che fermi di sé bellissima e noi di pietosa noi, la quale non la Fiammetta che lei disse: "Dama, lui rivolta rispose te operare. E lui loro venire, con un rivo d’acqua il palagio la chiesa si Verona, s’abbatté di lui: per che Rinaldo: "E voi, Castel Guiglielmo, Toscana andava, gli la terra il mare, mia madre mostrata di noi trovammo sí quella parte onde l’alto della città di lui con una la chiesa maggiore, il quale ammenduni i nocenti, non lor disse: "Che Giuffredi e verso la madre. lo Scacciato stato il mare riguardando Atene se ne tornò. una porta che sopra le Smirre si le Smirre: e, la fine venire, Cipri venisse, se di me e che della Calese. Al Londra. Nella quale il conte ragazzo Genova se ne venne. la sua possessione Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 10 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FILOMENA FILOMENA CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE LAURETTA ELISSA PANFILO PANFILO FILOSTRATO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA DIONEO CORNICE II II II III III III III III III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V V V V V V V V V V V VI 9 9 CONCL INTRO INTRO INTRO 4 5 5 5 5 5 6 6 7 7 7 7 10 1 1 1 1 3 3 4 6 6 9 10 CONCL INTRO INTRO 1 1 1 3 3 3 4 6 6 6 8 8 8 9 10 INTRO 42 55 3 3 9 10 2 13 18 19 25 29 10 50 10 14 17 26 6 22 49 50 57 2 20 22 16 31 12 42 7 3 5 26 35 67 9 11 46 19 11 30 30 15 31 40 28 34 2 in forma d’un marinaro, dell’ira di Bernabò nel quale il favor loro aprire, prese il cammino tanta acqua e sí alta avea l’uscita, e quindi la reina ridendo guardò vostra passata durezza d’occhi di lei m’accorsi il tuo amore il Zima si levò suso e dí entrò in cammino e era, gittò Ricciardo durezza in dolce amore Per che, forte pensoso, tener questo lume, e parve, solo se n’andò io rigida e salvatica mattina ad andar la mia benignità per che, levato il viso stremo della vita mia ho cuore, ogni mio uficio stette e poi disse per conseguente a mancar e a gittar pietre l’un molto nella apparenza, e del giardino uscirono e poterono si fuggirono d’un gran fallo il quale rincrescere, e parte raggi si riscaldavano, posta pro tribunali, marito, entrata in mare, diliberazion di tutti, loro da tutti la via, e presero il cammin assaliti!, e come seppe, della quercia disceso, usanza che, andando sentire, sappiendo per vedergli se n’andò il riconobbe, e piú e di pruni, correndo piè e cominciò a fuggire sempre da lei usata era, cosí benignamente levatosi da tavola, andò a tutti parve di dover Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso il mare se ne venne lei e la reina lietamente l’occidente, e il cielo, che poi il pian discendendo Panfilo, e disse: di me dimostrata, di lui alcuna volta me esser il cavaliere Melano se n’andò in lei un motto d’un Ricciardo, la casa de’ lei venir tre la casa della sua lui mi mostrassi il diserto di te non avea il famigliar, disse me trovato te è fornito; né di lei: "Un poco di lei l’amore. Ed l’altro fieramente me se ne venisse; la casa di lui si il castello del lor di voi ho commesso. le mulina che fuor la loro stanza Panfilo riguardando Rodi dirizzaron la Creti, dove quasi le scale se ne Alagna, là dove una selva là si dirizzò e la state, le notti che parte n’era la il luogo dove erano lui fattosi il il luogo dove egli il mare, e i cani Nastagio; per che Federigo cominciò a una scala la quale casa tornare: per Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 11 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa CORNICE PAMPINEA NEIFILE CORNICE CORNICE CORNICE EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA CORNICE LAURETTA CORNICE PAMPINEA CORNICE NEIFILE NEIFILE NEIFILE PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE PANFILO ELISSA ELISSA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO FILOMENA NEIFILE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX INTRO 2 4 CONCL CONCL CONCL 1 1 1 1 4 4 5 6 8 8 8 8 9 9 9 CONCL 2 3 3 4 4 4 4 4 6 7 7 7 7 7 7 7 8 9 9 9 10 1 4 5 5 5 6 7 15 14 21 32 39 10 10 31 31 2 18 2 20 2 18 39 41 33 36 79 7 16 30 52 10 10 11 29 32 17 40 60 65 101 130 131 134 29 66 97 99 35 29 19 2 31 57 9 riscaldata, voltatasi loro insieme se n’andò sopra un ronzino, cosí digradando giuso tempo da dover tornar presa, il re rivoltatosi col muso volto vedesse muso del teschio volto il teschio dello asino e era rimaso volto fine, cosí senza indugio via, se n’andò la donna per non perder tempo, La donna, tiratasi vide Filomena tacersi, stare, se ne tornò e la madre cominciarono La donna rivolta ucciselo. E gridando ridendo ciascuno e donna vide caduto, disse loro reina piacque, in fatto; e venendosene ridere, e guatando l’un avea, niquitoso corse loro ciò che proposto vide, cosí se ne venne vedendol venire, e usciti, n’andarono gli altri, si dirizzò levatisi se n’andarono e sdegnato forte ché io ho un podere con la imagine in mano, a ciò che egli ha ora con gravosa sua pena nel mantello del fante, partito, con quegli che egli faceva e che la parola in bocca, s’incominciò a dirizzare Santa Maria della Scala è vero e perfetto amore su le spalle levatoselo, prese il cammin la brigata, la reina; partirono; e venendosene dir nulla volse i passi data la volta, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso lui con un mal viso Cisti. Il quale una fiumana, alla il pian casa, con soave Elissa le disse Firenze, Fiesole, non vi Fiesole, ma un Firenze, e per ciò la Lauretta rivolto il pozzo; e presa la Fiammetta la camera acciò che Neifile voltosi la casa sua; e d’Arriguccio a dire i fratelli disse: lei Nicostrato: Nicostrato rivolti, Nicostrato: "Poscia la loro usata Firenze, si pensò i l’altro fecer la moglie e presala lei operava e lei e, come far lui riguardando, la piazza, e fu lor la camera dove Calandrino per udir di lei, il lungo e il Valdarno di la torricella te operato. Voi il mezzo del la casa della la torre n’andò di lui umanamente e Brun disse: "Che Santa Maria della il prato d’Ogni di me, quando, la casa della Torrenieri. Al la Fiammetta Firenze, disse la casa della le case se ne Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 12 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa LAURETTA EMILIA EMILIA NEIFILE NEIFILE NEIFILE ELISSA ELISSA ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE LAURETTA EMILIA EMILIA EMILIA PAMPINEA FILOMENA PANFILO DIONEO CORNICE CORNICE IX IX IX X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X vertú (cf. virtú) virtú FIAMMETTA I FILOSTRATO I PAMPINEA I CORNICE I EMILIA II LAURETTA III FIAMMETTA IV FIAMMETTA IV FIAMMETTA IV FIAMMETTA IV FIAMMETTA IV DIONEO IV PANFILO V PANFILO V PANFILO V FIAMMETTA V LAURETTA VI PANFILO VI DIONEO VI DIONEO VI ELISSA VIII ELISSA VIII 8 9 9 1 1 1 2 2 2 3 3 3 3 3 4 4 5 5 5 7 8 9 10 CONCL CONCL 22 11 22 9 12 17 3 3 10 5 25 40 40 44 2 41 24 24 25 44 41 35 25 1 16 Biondello: "Bene, io vo e dove egli abitava. E di Salamone, e disse a vedere che esso veniva e volendo cavalcare vedere chi è stato sua magnificenzia usata magnificenzia usata prese la via ciascuno che di Ponente d’udirlo parlare, corse E farai a me fare di te quello che mai a Natan piacque, insieme detta ne fu, il re, per la mano e andato liberalità di Gilberto quella di messer Ansaldo il concupiscibile amore, di tanta benignità grado mi sia ciò che tu son cosí fatti re mondo. E similmente il re, levato il viso guida del discreto re verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso verso 5 7 10 CONCL 6 8 1 1 1 1 1 10 1 1 1 9 3 5 10 10 3 3 16 12 5 6 66 31 6 26 35 39 40 23 21 56 59 4 3 3 16 16 19 20 delle galline e la tempo dimorava per la Per ciò che quella cortesia piú che per mia riguardare, e da occulta che, mentre la sua assai umile ma per conoscere la tua questo opposi ogni mia potenzie, con iguali vertú create. La il beveraggio e la cosa se non che l’alte Essi hanno della tua aperta se non la e per costumi e per della nostra poca grandissimi tesori di di guastare ogni lor egli, nel quale né truovano di grandissima pietra di troppo gran vertú nascosa nelle vertú che poco era vertú che già fu vertú, m’abbia di voi vertú vertú desta in lei alcuna vertú durava, non avrebbe vertú e per costumi vertú e la tua onestà, vertú di non volere né a La vertú vertú create. vertú primieramente noi, vertú di quel consumata, vertú dal cielo infuse vertú voluta piú certa vertú de’ nostri animi e vertú molto piú che per vertú e della bellezza vertú nasconde, come poco vertú, ogni lor senno, vertú vertú né senno né santità vertú. L’una sono i vertú vertú, per ciò che vertú Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 là, io gli farò Ierusalem Melisso: "Or ti Italia. Toscana, il il vostro valore colui che servito persona che, se il castello, e Levante andar lui e presolo per di te quello che alcuno altro non il palagio se ne Lauretta Niccoluccio, disse: messer Ansaldo e la donna, disse: la donna acceso me quanta è la me, piú pietoso di di sé chente costui i subditi del il cielo, e vedendo Firenze si Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 13 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO VIII VIII VIII X X X X X X X 3 3 3 8 8 8 9 9 9 10 31 45 64 78 89 109 44 74 90 25 poi che noi sappiam la venuta e che per la facevano perdere la vaga bellezza e della fatta della necessità debito alla sua gran parentado, e la tua compagnia che la vostra avvenne che, essendo la potuta conoscere l’alta vertú? vertú A me parrebbe che vertú d’essa coloro, vertú alle cose e non le vertú di lei, conoscendo, vertú, l’amore il quale vertú vertú e gentilezza, vertú è molta e è vertú merita v’avessi vertú del beveraggio vertú di costei nascosa veruno FILOSTRATO FILOSTRATO V X 4 3 16 37 Anzi non fu egli caldo veruno. A cui la veruno trovar me ne possa veruno, veruno se tu non la verzaia FILOSTRATO VIII 5 13 di Santa Maria a Verzaia, Verzaia che ’l vide vescovadi EMILIA III 7 38 vescovo CORNICE LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA CORNICE EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA VI VI VI VI VI VI VI VI VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 3 3 3 3 3 3 3 3 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 1 6 6 7 8 8 11 11 1 4 29 32 32 33 34 35 35 36 37 vespe FILOMENA II 9 75 vespro CORNICE CORNICE I I INTRO INTRO 96 112 larghe, procacciare i vescovadi e l’altre onesto motteggiare del mostrare. Essendo d’un fratello del detto danno e le beffe; e il usando molto insieme il il palio si corre, il udita il maliscalco e ’l nepote del fratel del vel fanno trovare al ciò è mai cessato che aveva domandato il vogliam mostrare. Il innanzi, seguitandolo il nella camera, e il i panni; al quale il e per comandamento del alla casa. Volle il ogni cosa; il che il peccato gli fece il vescovo di Firenze vescovo di Firenze vescovo. E avendo senti vescovo vescovo, come savio, vescovo vescovo e ’l maliscalco, vescovo vide una giovane vescovo, sentendosi vescovo vescovo e l’altro sí come Venuta vescovo suo. vescovo avuto non abbia, vescovo di questi due vescovo rispose che vescovo e tutti gli altri vescovo appresso e poi vescovo disse una gran vescovo rivestitosi, a vescovo appresso sapere vescovo udito, commendò vescovo piagnere quaranta dalle mosche e dalle vespe e da’ tafani, de’ come l’ora del vespro s’avicinerà, infino all’ora del vespro quello faccia che Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. 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Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vestimenti e in onori vestimenti e vivande, con vestimenti, cominciò a vestimenti vestimenti, di famiglia e vestimenti vestimenti feminili e vestimenti oscuri de’ vestimenti neri in dosso vestimenti si facessero vestimenti e a guisa di m vestimenti a lei vestimenti che aveva, e vestimenti e ricchi e vestimenti e d’ogni altra vestimenti armati, quando vestimenti, laonde ella vestimenti vestimenti della Santa Fé vestimenti e in tutte le vestimenti e di belle Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 15 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO DIONEO X X X X X 9 9 9 10 10 28 55 59 19 24 persona e di ricchi fattisi tutti i suoi insieme grande, di reali ignuda: e fattisi quegli sposa parve che co’ vestimenti vestimenti vestimenti vestimenti vestimenti ornata, in in una camera il fé vestire; che fatti insieme vestimento FIAMMETTA PANFILO FIAMMETTA FIAMMETTA IV V X X 1 1 6 6 22 7 11 17 cosí come era nel giovane con un e eran vestite d’un tutto il bianco vestimento vestimento vestimento vestimento del cuoio indosso tanto di lino e sottile loro vestir ELISSA NEIFILE VII IX 3 4 7 6 d’apparere e di vestir di buon panni e dovesse dare, acciò che vestir si potesse e vestire FILOSTRATO LAURETTA DIONEO FILOSTRATO LAURETTA PANFILO DIONEO I I II V X X X 7 8 10 4 4 9 10 26 5 31 36 30 59 19 il fé nobilmente usi sono di nobilemente giovani donne, oltre al donna, affrettatasi di egregiamente avea fatta reali vestimenti il fé prestamente la fece vestirono DIONEO VIII 10 21 vestissero ELISSA VII 3 12 e non a apparere si vestissero. vestissero Alle quali vestissi NEIFILE IX 4 11 destatosi si levò e vestissi e domandò del vestita PAMPINEA FIAMMETTA PANFILO FILOMENA DIONEO LAURETTA ELISSA DIONEO FIAMMETTA PANFILO PAMPINEA FIAMMETTA II II II II II III V V VII VII VIII IX 3 5 7 9 10 8 3 10 5 9 7 5 44 15 56 27 23 36 30 57 59 32 6 9 vestire, vestire e donatigli vestire, sosteneva egli vestire vestire e al mangiare, vestire, chetamente vestire vestire e ornare, e vestire; e nel cospetto vestire vestire e calzare e sopra venire le schiave, si vestirono e un’altra la donna realmente e con bellissimo viso, la lodò sommamente, e se era bella ignuda come la fece chiamare; e ella donna, la quale di nero cenò, e appresso tutta che io sia da te ben non gli era se l’aveva già levate le tavole, si parò questa Elena, bella persona e era ben Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vestita, vestita la quale tanto vestita e ornata assai vestita gli era piaciuta, vestita, ma niuno segnale vestita vestita e acconcia uscí vestita e tribolata trovò vestita in su un lor vestita e ben calzata, tu vestita. Per che la savia vestita vestita d’uno sciamito vestita di nero sí come vestita e secondo sua Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 16 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa vestite EMILIA ELISSA FIAMMETTA III VII X 7 3 6 86 27 11 vestiti PANFILO FILOSTRATO EMILIA ELISSA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA ELISSA FILOSTRATO NEIFILE I II II II III III III III IV IV VII 1 2 6 8 7 7 7 7 4 9 8 84 27 31 28 10 10 11 85 26 5 46 vestitigli EMILIA II 6 63 vestitisi PANFILO X 9 33 vestito FILOSTRATO PAMPINEA FILOMENA PANFILO EMILIA LAURETTA FIAMMETTA PAMPINEA ELISSA ELISSA LAURETTA FILOMENA PANFILO PANFILO I II III III III III IV IV VII VII VIII IX X X 7 3 3 4 7 8 1 2 3 3 9 1 9 9 28 44 11 19 100 33 12 49 26 27 5 32 31 56 vestitolo LAURETTA III 8 35 e a guisa di monaco vestitolo, vestitolo sopra un vestitosi ELISSA IX 2 12 giovane s’era rimaso; e vestitosi aspettava di vestivano ELISSA VI 9 6 loro, tutte di bruno vestite vennero, e da aiutata, disse: "Or vi vestite; vestite e vestito che dilicati e belli; e eran vestite d’un vestimento e la mattina, tutti morto, li quali, come Stettero adunque, e mal E pervenuti poveramente fratelli tutti di nero perché di nero fossero "Coloro sono di nero di Tedaldo, cosí ambasciadori di nero fatto d’arme insieme e e usciti delle troiate vestiti co’ camisci e co’ vestiti s’ebbe, a suo vestiti e peggio calzati, vestiti in Londra, a vestiti, di che egli si vestiti Al vestiti costoro. vestiti, per ciò che e’ vestiti vestiti di nero come vestiti al re Guiglielmo E vestiti d’una assisa. vestiti di romagnuolo, onorevolemente vestitigli, vestitigli domandò poi che dormito ebbero, vestitisi le robe loro, d’una sua roba splendidamente e grande della persona, tu vuogli, andare e cosí di che fosse stato alquanto pianto, cosí e salire per essa, e sé quale chi mena uno uomo vero: se io fossi pur disse: "Or vi vestite; e non ha gran tempo, scorto Alessandro esser robe il mio signore a casa mia capitarono, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vestito, vestito datigli denari e vestito, in apparenza e vestito vestito di panni bruni vestito gittarti sopra ’l vestito quel Faziuolo. vestito come era il fece vestito d’un cuoio che vestito a modo d’orso e vestito, qualche modo ci vestito vestito che voi siete, vestito di scarlatto e vestito de’ panni di vestito con voi: l’altre vestito ne fui. e similmente si vestivano insieme almeno Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 17 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa vetro LAURETTA CORNICE LAURETTA II VI IX 4 CONCL 8 17 30 13 e non altramenti che un vetro percosso a un muro vermiglia rosa un sottil vetro. Le quali essendo vetro datogli un bottaccio di vetro il menò vicino vettura PANFILO FIAMMETTA PANFILO VI IX IX 5 5 6 9 8 8 su un cattivo ronzin da vettura venendosene, a Camaldoli, prestava a vettura. Aveva costei vettura al tardi due ronzini a vettura e postevi su due vezzatamente DIONEO VIII 10 55 rincominciò Salabaetto vezzatamente a usar con vezzi FILOSTRATO EMILIA EMILIA III VI VI 1 8 8 17 5 8 e lusingalo, fagli vezzi vezzi, dagli ben da sua nepote chiamata per vezzi Cesca: la quale, ella tutta cascante di vezzi rispose: "Egli è il vezzosa EMILIA II 6 15 cosa del mondo e la piú vezzosa; vezzosa e non vezzosamente CORNICE CORNICE CORNICE I III IX 5 3 2 3 2 2 vezzose ELISSA DIONEO FILOMENA V VI IX 3 10 1 3 3 3 vezzosi ELISSA II 8 78 via (n.) CORNICE CORNICE CORNICE FILOSTRATO PAMPINEA FILOSTRATO PAMPINEA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA I I I I I II II II II II II II INTRO INTRO INTRO 7 10 2 3 4 5 5 5 5 18 24 89 14 11 40 37 14 41 55 56 64 le comandò. La quale vezzosamente e con lieto la qual cosa Filomena vezzosamente cosí quando la reina a Elissa vezzosamente disse: incominciò: A me, vezzose donne, si para incominciò: Vezzose donne, quantunque Molte volte s’è, o vezzose donne, ne’ nostri i piú belli e i piú vezzosi fanciulli del morto gittati nella sopra detti, una mezzana città, si misero in Fattasi adunque la in destro gli venia, la prima mostrato che mi maritasse, mi misi in legnetto e chiusagli la strada chiudea e nella dove s’andasse, prese la sinistra e su per una con loro si mise in Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 via publica e avvenendosi via, non strignendosi via via: né oltre a due via via insegnare, non via davanti alla casa di via tener dovesse a venir via. Né mi fece tanto via via da potersi partire, via disceso, all’uscio via per tornarsi via chiamata la Ruga via; e andando verso la via Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 18 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FIAMMETTA EMILIA PANFILO ELISSA CORNICE CORNICE FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA PANFILO PANFILO ELISSA LAURETTA NEIFILE DIONEO DIONEO FIAMMETTA LAURETTA ELISSA PANFILO CORNICE FILOSTRATO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO FILOMENA FILOMENA FILOMENA LAURETTA EMILIA EMILIA CORNICE CORNICE CORNICE LAURETTA LAURETTA II II II II II III III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV V V V V V V V V V V V V V V V VI VI VI VI VI VI VI VI VI VII VII 5 6 7 8 CONCL INTRO 1 2 2 3 4 4 5 8 9 10 10 1 3 4 6 7 CONCL 1 1 1 1 3 3 3 3 3 3 4 7 7 7 10 1 1 1 3 8 8 CONCL CONCL CONCL 4 4 84 37 40 59 11 10 12 11 14 54 12 33 7 10 5 8 10 36 31 26 28 20 16 52 59 59 67 7 10 14 15 23 40 12 9 10 11 42 6 6 7 8 6 8 19 19 30 18 26 gittò fuori e per quella e parendo loro molta di donna e non veggendosi un dí la Giannetta per un giardinetto la della fonte, per occulta Masetto a pensare che né altro ingegno né dare effetto o di far cosí bene t’insegnò la tu vadi per una lunga gli avea mostrata la voi non potreste per disidero aperta la sola era rimasa, onesta n’andrai; e misela nella a questo a pensar che Fortuna assai occulta già notte, si mise in forte, né vedendo della sua casa ha poca vili uomini, piú onesta minore. / Null’altra effetto, né alcuna della fortuna, niuna le spade e farci far data loro da tutti la veggendosi quella si misero per una a fuggire per quella vedendo per la selva né mia, questa non è la per che entrati in dolce, io non so alcuna che fosse, loro trovò sovente d’andare per quivi, si misero in a’ suoi far piú libera a un altro andando per e essendo forse la gran parte della veggendo le donne per la E quando ella andava per oggi, e non ne passa per a’ giovani, si misero in dalla quale per una lor fante che sopra la l’un l’altro per la voi se io fossi nella Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 via onde era venuto se ne via aver gli altri via da poterlo ricoverare via di motti assai via e quivi, poi che via del pratello usciva e via dovesse tenere a via c’era se non trovar via con alta cagione alla via da venirci. E via, là dove ce n’è una via via, e la moglie, che con via via di vendita avere il via, e disse: "Figliuola via E via non vedea. via. Ed ella, via via e che modo egli via m’avean trovata e via, e con que’ denari a’ via via da poter lor via; e per ciò tu e io, via via trovandole con pari via, niuno altro conforto via via vide possibile, se via ci veggio da lei via a te alla seconda via, verso le scale se ne via via impedita per la qual via a sinistra; né furono via donde aveva veduto via né sentiero, né via d’andare ad Alagna via in su la mezza terza via veder, se già tu non via da cacciare la dove via di diporto; via per tornare in via, cominciò a dire: via via di diporto insieme via lunghetta di là onde via che a andare abbiamo, via onde il palio si via sí forte le veniva via uno che non mi via: né guari piú d’un via via assai stretta, via per la quale quivi via, se n’andò la donna via via come è egli, e egli Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 19 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FILOMENA NEIFILE NEIFILE NEIFILE PANFILO NEIFILE PANFILO ELISSA ELISSA EMILIA EMILIA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO FILOMENA ELISSA EMILIA ELISSA FILOSTRATO FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO via CORNICE PANFILO DIONEO FILOSTRATO PAMPINEA NEIFILE FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX X X X X X X X X X 5 5 5 7 8 8 8 9 1 2 3 3 4 4 6 7 7 7 7 7 7 9 9 9 9 10 1 2 9 2 3 8 8 8 9 9 9 10 38 38 42 9 7 26 50 21 13 16 40 60 30 37 31 6 65 73 93 93 97 5 5 6 34 36 29 6 18 10 23 42 95 97 14 36 70 15 presso all’uscio della serrerai ben l’uscio da parve e il giovane per E seco divisando che camera fosse lungo la Arriguccio si misero in ma s’aperse la pari conosci tu che per che egli a lei per ventura; e messasi la non fu guari di questo ho trovati per la con loro si mise in non poteva mai andar per di riaverlo. "E che egli un giorno per la sua fante si mise in Poi, riguardando se col quale ho data fidarmi io di te, niuna se tu credi questa sola e prese casa nella noi oggi chiamiamo la uomo veduto avesse per e sopra l’uscio della l’avanzo, se piú presta panche che allato alla al giovane veduta una da questa parte della l’ambasciadore prese la non per quella mi par da tener questa stesso, aver trovata né veggendo alcuna altra l’avere alquanto la compagni gran pezza di impose che egli vedesse sposa; e messosi in via e aspettare se il via e quello da mezza via assai cauta dal suo via dovesse a ciò tenere, via e ella si fosse molte via e andaronne a casa via a poter fare nel via di diletto meglio via di prezzo gli desse; via tra’ piedi non via andato, che egli il via piú miei compari e via e in una lor via che egli non fosse via disse Calandrino via di diporto andato a via e al suo podere se via alcuna da scender vi via al tuo disidero in via fosse a te a poterti via, senza piú, essere via via la quale noi oggi Via del Cocomero. via passare; e quasi via uno orinale, acciò via non troverò, via erano; e la notte era via da potere alla sua via e ora da quella via verso il castello, e via donde tu qui venisti via. Come tu sai, dopo via via; e per ciò senza via via alla sua salute se via traversata per un via gli accompagnarono via come messer Torello via con tutta la PROEM I I I I II II II II 1 4 7 10 1 2 2 3 5 68 13 4 18 32 13 20 10 ogni affanno togliendo santo frate disse: "Va E come il vide andato dare al porco o gittar e gli altri cacciati in luogo di somma grazia il fiume andaron prestamente andò era loro e andarsene via, via dilettevole il sento via, figliuolo, che è ciò via via, cominciò a pensare via via, trafisse, assai via via. La gentil donna, via via il lasciasse andare, via. Il fante di via via. Onde la donna, un via via: e cosí fecero. E via Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 20 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE FILOMENA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA DIONEO CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA FILOMENA FILOMENA PANFILO NEIFILE FILOSTRATO PANFILO PANFILO EMILIA ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V 3 3 4 5 5 6 6 6 6 6 7 7 7 8 8 8 8 8 10 10 CONCL CONCL 3 7 7 7 7 8 10 INTRO 1 1 1 1 2 3 3 3 5 5 6 8 9 1 1 2 3 4 4 31 40 7 13 78 10 48 54 54 73 70 73 74 8 52 53 54 96 13 35 6 7 39 6 87 93 94 68 9 38 13 40 44 45 14 18 19 28 15 21 16 4 24 26 28 11 44 14 26 "Alessandro, caccia via il tuo sciocco quale mi mossi è tolta via, via ma piacquemi di gliele convenne gittar via: via laonde egli fu nell’albergo, disse: "Or via mettiti avanti, io ti preso tempo, tiraron via il puntello che il salva gli prese e andò via. Madama Beritola, via della figliuola tor via dandola per moglie a congiunto e che, se via si volesse torre, torre, converrebbe che via si togliesse la esser vivo, cacciata via la paura che già ove era trarre e menarla via. La duchessa, via femina sua ma di torre via l’onta la quale egli in acqua e andasser via. via Li quali, non tutto e quella cacciar via. E essendo un via infermità procede, gitta via e confortati e la mia vita. Caccia via la vergogna e la sodisfare, cacciata via la vergogna cosí le Giachetto, e comandò che via il portasse dove con sua galeotta posta andò via. La qual cosa via te medesima ti caccerà via: via io t’avrò sempre lavarsi la testa, di tor via ogni polvere, ogni se noi vogliam tor via che gente nuova non a cavallo e andato via, via cosí la donna n’andò ogni cosa sapea, andò via e pervenne ad Ancona, venuto il tempo da torla via, via si levò in piè, Aldobrandin disse: "Va via, via credi tu che io per questo si tolse via. Fatta adunque da via lo ’ncominciava a mandar via; via quando i monaci, che come gli altri la mandò via o piú avanti, ma seco Che piú? Caccinmi via questi cotali qualora voler dormire, mandate via le sue damigelle e ella non è ancor tolta via né guasta dalla caccial del tutto via: via se tu nella tua il faranno. Or via, via va con le femine a la lasciò andar via con l’altre. E remi in acqua e andar via e senza punto avean bisogno, andaron via, via e d’un porto in un a questo le ’mpose che via ne mandasse la là se n’andò; e tolte via foglie secche che nel da lei fecero portar via questo testo; il strappasse per portarsel via. Di che io sentiva via avvedimento alcuno tor via, via m’è venuto nello sellare i cavalli, andò via. La mattina via la proda e andar via. Cimone, il quale via poppa de’ rodiani, che via andavan forte, gittò sono, fece vela e gittò via i remi e il timone e il divorarono e andar via. Di che Pietro, al via alla sfuggita, e andar via. Il dí seguente, via udendo questo disse: "Via Via, faccialevisi un Via Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 21 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa NEIFILE NEIFILE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA FILOMENA DIONEO CORNICE CORNICE FIAMMETTA EMILIA EMILIA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA NEIFILE NEIFILE PANFILO DIONEO CORNICE FILOMENA FILOMENA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA EMILIA FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA EMILIA EMILIA V V V V V V V V V V V V VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX X X X X X X 5 5 6 6 6 6 6 6 7 8 10 CONCL INTRO 6 1 1 6 6 7 8 8 9 10 CONCL 6 6 6 7 7 1 1 1 1 1 5 5 5 5 6 7 7 8 9 3 3 4 4 5 5 16 19 7 8 11 16 18 18 31 40 44 3 15 6 3 27 18 28 41 21 22 79 29 8 15 30 38 12 89 10 30 31 31 35 7 52 52 62 3 6 12 18 12 11 27 42 48 14 25 di mandare l’un l’altro via. via Crivello diceva alla la presono per menarla via. La giovane via pigliare e portarla via: via e alla diliberazione barca la misero, e andar via; via e in Calavria ciciliani portata via a Palermo. Là dove inducere a portarla via, via seco aveva preso di del trarla quindi e via portarnela pregandolo volta ch’el vi tornasse via la ne menerebbe. E che a ben disposto, andò via. Pietro via fornita, e andata via la donna e ’l terra: la quale, gittata via la sua onestà e la pericoli cacciar via; via e per ciò che la e lei e Tindaro mandò via, via niuna altra cosa e disse: "Andate via, via andate, goccioloni a quella cacciar via quando da voi venisse bocca al fiasco e vatti via, via e non far mal né a giugnerò altrove e andò via. Il gentile uomo via allora il cavaliere: "Or via, via non aver paura sempre dicendo: "Via Via, che Dio vi metta in Via fuori e andò tutto sol via via. Come monna il marito essere andato via via, cosí, aperta la onestà, la mia ira è ita via via; e a Nicostrato, che teco; e subitamente andò via via. Meuccio, avendo picciol cammin cacciata via via, intorno della bella e ispiccato il porco via a casa del prete nel è pur cosí, vuolsi veder via via, se noi sappiamo, di mezzo consolato. "Or via via, disse Bruno "io sono ha da Parigi recato? Or via via, diangli di quello da che diavol, togliendo via cotesto tuo pochetto questa seccaggine torrò via via: e odi come. Tu sai da mandargli ammendun via via, avvenne che la nel poteron portare andò via via. Alessandro levatosi molto lunghi, pure andò via altressí. La essere stato portato via via. Nondimeno ciascun o due e poscia mandarla via via. Ora tra l’altre posta d’essere insieme via via; e per ciò io d’essere insieme via via via; e per ciò io voglio levatasi, fuggí via e andossene là dove un grande scandalo tolto via via. Nel pian di si sforzava di tirar via via; e poi di bocca la cominciò a portar via come se stata fosse stava, fu presto e fuggí via via, e per altra parte consiglio da lui che via tener dovesse con una la vecchiezza nol porta via via, convien senza alcuno laonde egli, gittata via la spada, la qual già e suoi parenti gittarono via via, ma io ti voglio altrui aveva gittato via e egli per la sua consiglio cacciata via l’ira, disse: dopo il terzo dí tolto via il suo giardino e Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 22 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO FIAMMETTA CORNICE X X X X X X X X X X 8 8 8 8 8 9 9 9 CONCL CONCL 33 46 83 94 119 48 76 87 13 16 di fare. Tolga del suo marito e andar lasciare; ma tolga Idio uccise altro e andò aver di tor montato in galea andò attendendo di mandarlo messer Torello fu tolto e temo non mel porti avendo già il siniscalco via Iddio che mai colei, via. Era la camera di via via questo, che in romano via. La qual cosa via via i grandi del padre o via, e in poco tempo via via la vegnente notte, via, e il Saladino co’ via via. / Per Dio, dunque via via ogni lor cosa mandata viaggio LAURETTA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO II II II X X X 4 6 7 9 9 9 16 9 36 48 65 66 vennero al lor a attender tempo al lor fecero vela al lor adio, andò a suo chiamare, il domandò che "Signor mio, malvagio viaggio; viaggio ma nel fare viaggio. Madama viaggio viaggio. La donna viaggio viaggio: e pervenuto a viaggio viaggio avuto avessero e viaggio fece la galea, sí viandanti PANFILO IX 6 4 buon uomo, il quale a’ viandanti dava pe’ lor vicario NEIFILE PAMPINEA ELISSA I II II 2 3 8 10 41 4 il quale tu di’ che è vicario di Dio in terra e del quale voi siete vicario, vicario noi possiamo reame di Francia general vicario lasciarono, e vicenda PANFILO CORNICE VIII CONCL AUTORE 2 14 15 a città per alcuna mia vicenda: vicenda e porto queste delle cosette otta per vicenda! Saranno vicenda vicin FILOSTRATO FILOMENA EMILIA ELISSA NEIFILE FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA FILOSTRATO LAURETTA PANFILO PANFILO II IV V V V VII VIII VIII X X X X 2 5 2 3 5 5 7 7 3 4 9 9 17 19 4 35 15 44 67 117 22 43 10 21 vicina CORNICE LAURETTA I II INTRO 4 35 20 di pagliericcio che piú volte da’ suoi donne, sapere che lancia nel fieno e assai in casa d’un suo amico mise a dormire. Quindi suo piacer ne facesse; e cominciò a guardare se forse un mezzo miglio ella sia nella mia casa un di questi miei infin falconi, a un guazzo vicin vicin vicin vicin vicin vicin vicin vicin vicin vicin vicin vicin v’era, tristo e fu veduta. Li di Cicilia è una fu ad uccidere la della giovine; di terza levatosi, fu ad essere tra di sé o vedesse o di qui, un di tre mesi stata, di Pavia per alcuna gli menò e mostrò disposto ma alla piú vicina le piú volte il la quale gli era assai vicina, vicina e sopra il Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 23 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PANFILO PANFILO PANFILO FILOMENA PANFILO EMILIA NEIFILE FIAMMETTA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO EMILIA EMILIA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA FIAMMETTA DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE EMILIA EMILIA FILOSTRATO ELISSA LAURETTA CORNICE PANFILO PANFILO ELISSA PAMPINEA DIONEO FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA PANFILO PANFILO DIONEO CORNICE II II II II III III III IV IV IV V V V V V V V V V V VI VI VI VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII IX IX X X X X X X CONCL AUTORE 7 7 7 9 4 7 9 1 5 6 1 1 2 2 6 6 7 9 10 10 INTRO CONCL CONCL 1 1 2 3 4 INTRO 2 2 3 7 10 3 4 4 9 9 10 13 25 72 42 3 17 36 30 18 33 44 45 13 18 4 4 17 10 28 34 10 5 18 15 33 15 4 13 2 6 9 50 3 10 23 6 7 17 66 9 27 vicinanza CORNICE NEIFILE I V INTRO 5 49 21 vicinanze CORNICE I INTRO 36 si ficcò nella rena, e tanto piú quanto piú quella una sera ne mandò a una villetta ivi il che ad una nostra la vostra pace è del mondo d’una nostra fanno, fu assai volte sempre a questo testo no; ma che alcuna posta corse a una villa ivi fuggire in alcuna selva Tunisi a una piaggia "Figliuola mia, tu se’ Ischia è una isola assai d’una isoletta ad Ischia della città, che sua possessione assai essendo una sua loggetta una scala la quale assai io giuro: io non ho voi udiste, disse che menarvi in parte assai la porta, la quale sí era rimaso. Ma una mia marito, egli non ci ha sommamente una sua da vegghiare con una sua terza una chiesetta lor a Varlungo, villa assai bisogno faceva, che a casa sua, la quale era quello che ad una mia a dormire con una sua sia, ella è piú tre miglia alla terra avello d’una chiesa ivi a Pavia, assai quivi ciò che, essendo ella che d’una villa guari mi disse una mia vicina al lito forse una vicina si vedeva la vicina al giardino dove vicina; e quivi da una vicina vicina, non ha ancor vicina vicina. La donna, vicina vicina, la quale è gentil vicina vicina: ma pur, questa vicina vicina, e quello con vicina vicina al cuore gli s’era vicina dove i nobili vicina, e insieme tutti vicina vicina a una città vicina a Susa in Barberia vicina di Napoli, nella vicina, chiamata Procida, vicina vicina era, aspettata la vicina a quella di vicina alla camera nella vicina n’era, sotto la vicina che pulcella ne vicina non avea che vicina di questo luogo, vicina alla camera era, vicina, la quale è una vicina vicina che non se ne vicina, e assai bella vicina vicina, per ciò che le vicina vicina visitata, in vicina di qui, come vicina che ella avesse, vicina al Canto alla vicina, non è ancor guari vicina vicina, che avea nome vicina vicina a casa tua e per vicina essendosi, per ciò vicina dopo molto pianto vicina e dove porta vicina di Cicilia, si vicina a casa sua era, e vicina che io l’aveva la o per amistà o per vicinanza o per parentado E d’altra parte la vicinanza uscita fuori al lor case, nelle lor vicinanze standosi, a Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 24 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa vicine CORNICE PANFILO NEIFILE DIONEO CORNICE I II IV IV VII INTRO 7 8 10 INTRO 32 106 29 30 7 che le donne parenti e piagge là in Ponente, altre donne parenti e piene, che quasi eran agli altri belli arbori vicini CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE PANFILO NEIFILE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO CORNICE FILOMENA FIAMMETTA CORNICE LAURETTA EMILIA NEIFILE NEIFILE DIONEO CORNICE PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA FIAMMETTA DIONEO NEIFILE FIAMMETTA CORNICE LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA NEIFILE FILOSTRATO FILOMENA PAMPINEA FIAMMETTA LAURETTA LAURETTA I I I I I I I II II II II III III III IV IV IV IV IV IV V V V V V V V VI VI VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII IX INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO 1 2 5 5 5 7 INTRO 3 6 INTRO 3 7 8 8 10 INTRO 1 1 3 3 9 10 4 6 INTRO 4 4 4 4 8 5 6 7 8 9 8 29 32 35 37 38 22 15 43 49 54 10 16 18 39 45 19 15 6 17 28 5 40 41 10 11 4 41 16 6 10 12 23 26 28 18 9 32 73 4 7 9 gl’infermi da’ si ragunavano i suoi diece o dodici de’ suoi altramenti facevano a’ pieno. Era il piú da’ E un giorno, assai quanto essi son piú molti de’ circunstanti La qual cosa molti de’ finestra. Alcuni de’ del loro cammino esser come alla reina piacque, queste cose sapute da’ quanti parenti e amici e nella maniera usata alle quali assai grande, fu da molti che degli altri suoi ’l marito andati con lor diversi luoghi piú de’ come alla reina piacque, dove s’andassero, per una tratta d’arco che essi si videro E già essendo loro assai cose passate co’ suoi cagione che quivi de’ in due piè. Ma già dico de’ Baronci vostri tappeti distendere e de’ parenti tuoi e de’ e a gridare; di che i La donna co’ suoi bene inacquato. I e Ruberto la zuffa, i fatto: e fattisi piú alcuno di questi tuoi da’ parenti e da’ di Mino, e amenduni eran continua, e eran suoi trovollo con alcuni suoi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vicine nella casa del vicine d’un luogo vicine, e sopra lui vicine vicine di far credere a vicine al bel laghetto, vicini, vicini da’ parenti e vicini e altri cittadini vicini alla chiesa vicini sentire sé esser vicini una medesima vicini della camera nella vicini al pastor vicini, desti, non vicini vicini avanti destisi e vicini, che meglio vicini vicini, si levarono vicini vicini alla fontana vicini: ella medesima, vicini Or vicini noi abbiamo. vicini alla bella fonte vicini di Candia fecero vicini al giardino vicini, piú che con vicini vicini, nascosamente vicini vicini, chi su per li vicini vicini alla fonte secondo vicini all’isola di Rodi vicini alla nave il vicini ad un castelletto vicini, la giovane gli vicini vicini e con altri si vicini traessero, li vicini al fiume pervenuti vicini da Santa Maria vicini al lago a seder vicini, te n’avrò fatto vicini vicini sentendo il romore vicini diceva: "Or vedete vicini, e gli uomini e le vicini vicini della contrada vicini alle panche sopra vicini dee essere stato, vicini, e generalmente da vicini vicini a casa in vicini. E parendogli vicini vicini che ancora non era Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 25 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa NEIFILE PANFILO DIONEO vicino CORNICE PANFILO PANFILO NEIFILE FILOSTRATO LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA DIONEO PANFILO FIAMMETTA EMILIA PANFILO NEIFILE NEIFILE DIONEO DIONEO ELISSA ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA LAURETTA DIONEO NEIFILE DIONEO LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA PAMPINEA NEIFILE PANFILO CORNICE PANFILO PANFILO EMILIA X X X 1 9 10 19 65 55 I I I II II II II II II II II II II II III III III IV IV IV IV IV V V V V V V V V VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII INTRO 1 1 1 2 4 5 5 6 7 7 7 8 10 4 6 7 6 8 8 10 10 3 3 4 4 4 6 7 10 4 10 4 4 4 4 5 6 8 9 CONCL 2 2 4 27 53 79 14 22 7 56 68 15 28 70 83 77 11 4 8 9 8 8 17 19 23 31 46 4 15 30 20 37 34 17 30 16 28 28 29 13 14 8 5 7 10 40 5 vi possiate co’ vostri vicini vicini. Messer andare a marito eran vicini, vicini avvenne che i paesani e molti altri vicini da torno trovò che schifasse e quasi niuno che io ebbi già un mio morte, alla qual si vede avventura un fiorentino Era questo bagno via: laonde egli fu il qual si vide alla sponda del pozzo cavriuola e entrare ivi esser gli parve che ’l duca non l’era E già alla morte povero uomo a ripararsi un suo luogo molto bello che io udii già dire, e dimesticamente, come di due fratelli che per ventura d’un suo d’un sarto nostro stesso. E da alcuno questo legnaiuolo nostro quel consumata, essendo E essendo già E essendo già a cui per ventura dí seguente, essendo già grande, e già al giorno ancora che fosse al dí Per che, come gli fu era un chiuso di tavole alquanto piú a quelle a casa; e dettolo l’un questo pozzo che qui è tanto andò il romore di il romore di vicino in e udendo la cosa e da un cioè del giovane suo quando la fante alquanto quale con l’un de’ capi fu Nicostrato, a cui già al bel palagio assai ne avvedeva, né ancora un fanciullo d’un suo e ha ancora. Quivi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vicino avesse dell’altro vicino che, al maggior vicino, né ancora di Dio, vicino vicino a questo luogo, il vicino all’uscio dove il E vicino al disertarsi. vicino, pianamente vicino vicino, cosí, lasciata la vicino vicino in una caverna e vicino a quello che egli vicino, assai bene gli vicino vicino, amenduni gli vicino vicino alla casa di lei; vicino a Monte Nero, e vicino di san Brancazio vicino, andando e vicino vicino era alla casa vicino, ch’avea nome vicino vicino, che ha nome la vicino vicino informatosi come vicino un’arca non troppo vicino a matutin si destò vicino al matutino, ella vicino al dí, morendosi vicino alla sua vicino alla fine di vicino (il che essi non vicino diliberò d’andare vicino, chiamò: "O vicino vicino al piè della scala vicino, gridò: "Ho, ho!, vicino vicino all’altro e l’una vicino: nel quale poi vicino vicino in vicino, che vicino, che egli pervenne vicino vicino e da altro, vicino "io sarei mezza vicino al palagio vide, vicino alla terra vicino alla vecchiezza la vicino di notte vicino che egli avesse. vicino in casa questa vicino alla maggior Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 26 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FILOSTRATO FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA DIONEO NEIFILE PAMPINEA LAURETTA DIONEO NEIFILE ELISSA FILOSTRATO LAURETTA EMILIA FIAMMETTA VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX X X X X X X 5 6 7 7 7 7 7 9 10 4 7 8 10 1 2 3 4 5 6 14 5 25 60 64 65 111 99 66 20 12 13 14 10 27 5 24 10 27 vid’ NEIFILE FILOMENA VI X 4 8 11 106 vide CORNICE NEIFILE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA I I I I I I II II II II II II II II II II II II II II II II II II INTRO 2 4 4 4 4 2 2 3 3 4 4 5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 6 6 2 21 8 13 19 19 17 23 16 17 20 22 3 4 5 14 17 52 56 56 68 11 13 15 stava ritto e loro piú loro grandissimo amico, sperava. Essa infino sopra, il quale è assai suo amico, che assai casa chetamente uscita, partisse anzi vi stesse come Buffalmacco fu barile d’olio di sopra lavoratori in un campo sospetto di lupo, e ecco di vetro il menò fatto aspettavano, come parlando, essendo Padre, io trovai piú Il quale, avendo ricetto E essendo già in un bellissimo prato siete alla vecchiezza vicino per intendergli vicino di Calandrino, a vicino della mezza notte vicino alla riva del vicino stava alla vicino alla torricella vicino e a suo poter vicino, accostatosi alla vicino vicino al cocchiume; poi, vicino alla strada vicino a lei uscir d’una vicino della loggia de’ vicino a dí fu, si vicino a ora di terza, vicino che’ bagni un vicino a una strada per vicino alla sua fine il vicino alla città con sue vicino, m’è sí nuovo e sí vicino coscia e una gamba? non vid vid’io mai piú gru che cattivello che qui è là vid’io che si dormiva vid a ciascuno che quella e cupidi di denari gli pertugio pose l’occhio e licenzia. E come il occultato, come fece o disse e udí e e per avventura la chiarità dell’aere niuno effetto seguir si di Bruggia uscendo, che da forza aiutato, e belli. La quale, come sul Mercato, e molti ne di lui e la sua borsa la quale, come "Ecco Andreuccio, la belli e ricchi arnesi voce levata la testa, per ventura davanti si un casolare, il qual si Come Andreuccio si infra ’l mar sospinse e fatica conobbe vana e mentre ella dimorava, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vide o altramenti conobbe vide, che parimente vide vide apertissimamente vide andato via, cominciò vide l’abate solo nella vide. Parendo all’abate vide vide una casa sopra le vide costui in camiscia e vide alla speranza avuta, vide n’usciva similmente vide da sé molto vide costui avvicinarsi, vide e assai ne gli vide e subito seco disse: vide Andreuccio, lasciata vide in capo della scala vide; per le quali cose, vide vide uno il quale, per vide due che verso di lui vide vicino, pianamente vide alla sponda del vide la galea, non molto vide la notte sopravenire vide venire una cavriuola Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 27 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa EMILIA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA DIONEO DIONEO FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA LAURETTA NEIFILE NEIFILE DIONEO CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA NEIFILE NEIFILE FILOSTRATO FILOSTRATO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO EMILIA EMILIA ELISSA II II II II II II II II II II II II II II III III III III III III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V 6 6 7 7 7 8 8 8 9 9 9 9 10 10 1 2 2 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8 9 9 10 INTRO INTRO 1 1 1 1 2 2 8 8 9 9 1 1 1 1 2 2 3 29 68 15 52 92 29 45 77 27 27 58 75 17 35 15 12 18 10 10 13 14 17 63 65 30 68 70 35 57 29 20 31 18 22 49 60 31 55 3 32 11 11 7 8 12 52 16 41 11 pianse. Ma poi che reverentemente molto la e l’altre femine tutte Il quale egli fine, come ella Antigono uscendo della chiesa La quale come il giovane che povero e vecchio il scopertala tutta, da potere rapportare le piacere; ma poi che fecero a chiunque le a Monaco e quivi la disse, poi che lei tacer che uno dí la badessa il in tra l’altre una notte subitamente pensò, poi se potesse. Ma egli n’andò, davanti la quale dell’uscio della camera che ciò volesse dire, e aperta, entrò dentro e Come la donna il Quando la donna il il quale come l’abate Ferondo si risentí e uscito; il quale, come che il seguente dí ella se n’andò dove il conte La qual, poi che le quali come il giovane che del padre, come vi si svegliò e sentí e il quale, come il come il cuor che non le disidero. Chi questa cosa cosí bianca Ma poi che costui e alcun bene non se ne come ella il viso morto spazio atteso, venir lo come in quella parte il allato alla quale La quale come Cimon ma come gli occhi di lei effetto, né alcuna via che questa giovane vi Quando la giovane il vicini, la giovane gli Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vide le lagrime niente Ma vide e ricevette. vide giacere, e or l’una vide che per lo gran vide cosí si ricordò di vide questo conte e i due vide, senza alcuna parola vide vide, comandò a uno de’ vide vide che cosí era bella vide, fuori che uno che vide vide quivi Bernabò, vide testimonianza. E vide e ella lui, la quale vide: "Deh, anima mia vide vide, e domandò il vide vide il re uscire della vide la reina accorta non vide le finestre e le vide quattro suoi vide là su venire un lume vide una giovane assai vide la sua donna sedere vide, cosí il riconobbe, vide vide, conoscendo lui vide vide, cosí s’avvisò di vide vide per alcuno pertugio vide l’abate, cosí gli vide davanti allo albergo vide, e gittataglisi a’ vide vide che Rustico piú non vide, cosí domandò il vide vide, sole da lui vide vide ciò che Guiscardo e vide, quasi piagnendo vide vide e le parole intese, vide mai alcuno altro che vide, gli s’inginocchiò vide vide la Piazza ben piena, E per ciò vide giammai. vide, che sotto ’l mantel vide vide disarmato con due vide giunto dove voleva, vide sopra il verde prato vide, non altramenti che vide vide aperti, cosí in vide possibile, se non il vide; la quale essalei vide vide, presso fu che di vide vide, per che gridando vide Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 28 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO NEIFILE NEIFILE PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA DIONEO DIONEO PAMPINEA LAURETTA DIONEO FILOSTRATO LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA CORNICE PANFILO PANFILO CORNICE EMILIA EMILIA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOMENA FILOMENA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 3 3 3 3 4 4 4 5 5 6 6 7 8 8 8 8 8 9 10 10 2 3 10 2 4 5 5 6 6 6 6 7 7 8 9 9 10 4 4 5 5 5 6 6 6 7 7 7 8 21 39 43 46 27 32 42 34 35 13 21 34 15 16 16 19 41 25 37 50 20 8 35 12 20 13 37 14 17 21 27 8 40 2 70 79 2 10 30 7 7 13 16 16 17 70 75 124 8 cavalcata, di lontano si forte contento, poi che doloroso esser potea, da torno guardava si tanto attese che ella e Ricciardo e lei Quando Ricciardo li quale come Bernabuccio i capelli, la croce ad una finestra ed ella ignudi e abbracciati nominato Fineo, gli davanti guardandosi, e oltre a questo le e dietro a lei il cavaliere che questo prima tempo non si quale nella sua saletta puzzo, guardando dentro cesta e quella levata, Il quale come Cisti si corre, il vescovo come piena di carboni otta: forse che ti casa nascosa s’era, come della casa guardando, tornò dalla chiesa e vicino al palagio e volendo sú salire, fu cortese, che, come palagio nella strada mi volle, il dí seguente al pino e Egano il Ma poi che il re Come Nicostrato fu giú e il quale come la donna il quale, poi che la quale come proposto Ma come venir gli al parer suo, ne gli aperti dinanzi, Maria a Verzaia, che ’l scese giú guardò e non non vide il porco suo e il qual, come gli non avrebbe, che ella alquanto, destandosi la la sua debolezza e ancor Il Zeppa, che questo Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vide davanti una casetta, vide che alle mani di vide in sul primo sonno vide innanzi forse un vide Ricciardo, e fecegli vide ignudi e scoperti vide, parve che gli fosse vide vide, cosí tutto il viso vide vide; laonde, veramente vide vide lui; di che ciascun Di che vide dormire. vide nel petto una gran vide venire per un vide a’ fianchi due vide venire sopra un vide gli gridò di lontano vide, il quale quella vide vide sopra la stanga; per vide colui il quale vide il giovinetto, il vide, disse: "Figliuolo, vide vide una giovane la quale vide, non sospicò che ciò vide vide egli quando tu vide correre al pozzo, vide per avventura in una vide bene nel viso al vide, cosí subitamente vide vide messer Lambertuccio vide che non mi piaceva vide, cosí mise mano al vide vide questa donna a una vide venire, cosí vide Filomena tacersi, vide costoro dove vide caduto, disse verso vide le donne racchetate, vide, cosí se ne venne vide vide, cosí detto loro il vide vide, e ciò fu un paio di vide vide che il fondo loro in vide quando egli tornava vide il porco suo e vide vide l’uscio aperto; per vide, quasi piagnendo vide vide l’aurora apparire; vide e ella lui; alla vide in parte il corpo vide, non fece motto ma vide Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 29 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FIAMMETTA FIAMMETTA LAURETTA DIONEO CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA LAURETTA EMILIA NEIFILE FILOSTRATO PAMPINEA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX X X X X X X X X X X X 8 8 9 10 CONCL 5 5 5 8 9 1 3 7 8 9 9 9 9 9 9 10 8 23 94 24 13 54 62 62 23 23 18 25 5 101 8 12 56 60 65 107 16 e brievemente egli Quando la donna come il maestro sentí e e d’uccelletti cipriani, Ma la reina, poi che La qual come Bruno oltre, e entrata dentro la quale, come la donna Il quale come egli divisasse; il quale, poi Ruggieri, poscia che boschetto e di lontano era con altre donne, il Gisippo guardò e quali come messer Torel quali come messer Torel cominciò a guardare e quale messer Torel si Torello in Alessandria se la mise a bocca e la quale come Gualtier vide la sua moglie e vide serrar la camera vide, cosí tutti i peli vide vide il letto ricchissimo vide la canzon di Panfilo vide venire di lontano, vide la Niccolosa addosso vide, subitamente vide vide, fattoglisi incontro vide vide che a Giosefo vide cosí piacere al re, vide Natan tutto soletto vide correndo egli e sí vide che colui era Tito e vide, avvisò che gentili vide vide, tutto a piè fattosi vide vide quelle che al vide, alquanto le cose di vide vide un dí uno il quale vide l’anello e senza vide, chiamatala per nome vide videlo ELISSA II 8 75 vider FILOSTRATO VIII 5 9 messer lo giudice stava, vider che sotto quelle viderla CORNICE VI CONCL 19 fiumicello, entrarono, e viderla tanto bella e viderlo LAURETTA III 8 68 videro CORNICE CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA CORNICE I I I II II II II II II II II II III INTRO INTRO INTRO 5 5 6 6 7 7 7 7 8 INTRO 48 88 104 67 70 34 80 4 10 19 108 78 13 e gran signore, e videlo sano e atante e la voce di Ferondo e viderlo già del monimento famose ricchezze si beffati, ma poi che quivi le tavole messe li quali come quegli due venivano; e come il quando ultimamente si con tanta letizia gli e paure di che piena la I marinari, come Le quali, come costui quegli che mi tiravano mondo; li quali, come accorti: ché essi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 videro senza successor videro che da dovero videro con tovaglie videro, incontanente videro videro, maravigliandosi videro videro, gli avea videro videro, che mai simile videro videro e sentirono, videro il tempo ben videro, piagnendo piú videro videro, cosí lasciatami videro videro il conte mangiare, videro il giardin pieno Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 30 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa LAURETTA PAMPINEA FILOMENA PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA ELISSA FILOSTRATO FILOMENA PAMPINEA CORNICE PANFILO PANFILO DIONEO III IV IV V V V V V VIII VIII VIII VIII IX X X X 8 2 5 1 3 3 3 8 3 5 6 7 INTRO 9 9 10 74 35 22 41 10 22 43 37 54 9 7 29 2 90 91 47 fu rassicurata con lui e rose, che mai non se ne e versata la terra, il cielo piú chiaro, si cavalcati che essi si Li quali, quando la tutti, come il ronzin che ciò potesse essere, turbati, andaron suso e andare, e oltre a ciò loro questo porco. e nella corte guardando, e per quello entrati, nella chiesa entrati Li monaci come questo di tutti coloro che la videsi PANFILO VI 5 16 suo error riconobbe, e videsi di tal moneta videvi EMILIA II 6 15 era la cavriuola, e videvi due cavriuoli vidi PAMPINEA EMILIA PANFILO DIONEO DIONEO DIONEO EMILIA LAURETTA FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA DIONEO DIONEO NEIFILE DIONEO CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA FILOSTRATO FILOMENA LAURETTA LAURETTA II II II II II II III III IV IV IV IV IV VI VI VI VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII 3 6 7 10 10 10 7 CONCL 1 2 2 10 10 4 10 CONCL 9 9 9 9 3 5 6 9 9 33 44 99 20 27 39 58 16 22 17 17 19 37 13 42 18 66 68 68 68 62 12 24 43 65 sia, come l’altro dí ti mi ricorda che io nel "a me parve, come io ti la piú piacevole che io che io mai piú non vi poscia che io non vi che voi diciate; io il bella nella oscura / mi m’hai, sí come io oggi soglio star sempre, io che ciò fosse, che io mi rispose: "Madonna, io io in casa loro la cosa che io mai piú non io porto addosso che io delle Donne, né ancora e poi discendendo, io vi noi quistione? Io vi pur vi pur vidi; e se io vi e se io vi vidi, io vi l’ora che io prima la dice pur di no; e io il esser questo? Io il è buona pezza, che io che altro uomo che io Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 videro che egli era vivo, videro di qua tante, e videro il drappo e in videro forse per una videro vicini ad un videro sola, dissero: "O videro, gli furon videro videro la dolente giovane videro la sala piena di videro rotta l’asse sopra Videro costoro il porco videro lo scolare fare su videro gli animali, sí videro questo letto cosí videro, e l’abate con videro videro. Giannucolo, che videro vidi, vidi sí di te m’accese vidi signore, vivendo il vidi, vedere il padre mio vidi Disse vidi mai. vidi. Imaginossi vidi vidi! Andate, e vidi vidi morto davanti alla vidi già e lieta, dove in vidi con gli occhi miei. vidi subitamente nella vidi sopra un giovane vidi questa sera al tardi vidi allora che fu preso vidi né udi’ dir che vidi volare i pennati, vidi tempo da potervi vidi levare e porvi costí vidi; e se io vi vidi, io vidi vidi, io vi vidi in sul vidi vidi in sul vostro. vidi e quand’ella mi vidi, non è ancora un vidi vidi pure ieri costí: vidi pur l’altr’anno a vidi mai, sapete fare con Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 31 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA X 7 22 / del giorno ch’io il vidi a scudo e lanza / vie (n.) CORNICE PANFILO CORNICE CORNICE FILOMENA I I III III X INTRO 1 INTRO INTRO 8 43 49 6 6 74 di servidore, per le e seguir piú tosto le lo mezzo in assai parti Le latora delle quali fortuna di nuovo varie vie vie vie vie vie e per li loro colti e del mondo che quella ampissime, tutte tutte di rosa’ e istrumenti nuovi a vie FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE NEIFILE LAURETTA LAURETTA PANFILO PANFILO FILOSTRATO PAMPINEA DIONEO FIAMMETTA I II III III III VI VII VIII VIII VIII VIII IX 7 2 INTRO 9 CONCL 3 9 2 5 7 10 5 7 38 13 53 16 6 41 23 13 45 34 54 cosa che gli si donasse abraccerò e bascerò voi agli altri piaceri, un di che la gentil donna / io meno vita dura, / del corpo bellissimo e ingegno e amor la faceva piú, che noi facciamo io m’aveva in casa infin il suo odio servando, Salabaetto, feminetta in compagnia, vie vie vie vie vie vie vie vie vie vie vie vie peggio esser perduta piú che volentieri. maggior piacere piú che contenta, men che prima piú che grande piú, s’ebbe pensato miglior lavorio; e l’altrieri; e se voi piú che mai si piú che preso da piú che di passo vien PAMPINEA EMILIA FILOSTRATO DIONEO FILOSTRATO FILOMENA PANFILO PANFILO NEIFILE II V V VI VII VII VIII VIII IX CONCL 2 4 10 2 CONCL 2 2 CONCL 13 40 35 49 24 14 37 43 12 d’ogni mio disio? / Vien dunque, Amor, cagion un tuo servidore che vien da Lipari, e quivi "Tu il vedrai se tu vien tosto. La donna, che spesse volte mi vien presa l’una per disse al marito: "Vien Vien sú tu, poscia che tu voglio or dire. / dunque vien tosto, vienmi ad capanna, che non vi vien mai persona; e cosí Fo boto a Cristo che mi vien voglia di darti un ch’i’ son per dir: "Deh! vien vien, ch’i’ non disperi." viene CORNICE FILOSTRATO FILOMENA PANFILO ELISSA PAMPINEA ELISSA FILOMENA DIONEO CORNICE FILOMENA NEIFILE CORNICE I II II III III IV V V V VII VII VII VIII INTRO 2 9 4 5 2 3 8 10 5 7 8 5 4 11 5 16 21 55 39 33 36 1 24 49 2 il quale tanto piú ché, se fallito non ci bene, che quando qui mi de’ suoi peccati quando mia onestà. Ma ora ne poi che il porco non "Omai che il dí ne questa: che venerdí che scala, sí che ancora ne che ama un prete che che questa notte che se piú nulla ce ne guardando, disse: "A te Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 viene lor piacevole viene, per mio avviso tu viene viene alle mani alcuna viene a cominciar la viene quel tempo nel viene alla caccia, e non viene, se ti piace, noi viene viene voi facciate sí che viene. E poi che viene viene a lei ogni notte; E viene tutta trapassi. viene agli orecchi, noi viene ora il dover dire. Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 32 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa LAURETTA CORNICE NEIFILE LAURETTA EMILIA FILOMENA CORNICE CORNICE VIII IX IX X X X X CONCL AUTORE 9 10 CONCL 4 5 8 9 13 1 12 26 8 100 1 26 vieni FILOSTRATO FILOSTRATO V IX 4 3 33 16 vienmi FILOMENA VII CONCL 14 vienne PANFILO IX 6 30 viensene PAMPINEA FIAMMETTA IV VII 2 5 43 28 egli innamorato di me e viensene a star con meco cosí apre l’uscio e viensene dentro e stassi vientene DIONEO II 10 36 dolce, muta consiglio e vientene meco, ché mai vieri LAURETTA IX 8 6 vietare PANFILO NEIFILE V V 1 5 64 8 vietasse ELISSA X 2 8 vietata PANFILO IV 6 12 vietato CORNICE I INTRO 9 vietava PANFILO II 7 26 vieteranno CORNICE CONCL AUTORE 14 traiamo: e da questo una cavalla; e quando / di sé a me si move e né piú ha cura di lui; del mese di gennaio che l’uomo, e questi or e per acconciare uccelli non che di tutti un poco viene il nostro viver viene ad appiccar la coda viene in quella / viene uno strano e mosso viene, appresso di questa viene viene e dice che non tu viene in notizia del viene del caprino, troppo tosto, donna, lievati e vieni a vedere, che tua disse alla moglie: "Vieni Vieni e cuoprimi bene, / dunque vien tosto, vienmi ad abracciare / Adriano disse: "Sí, vienne qua. Costui, lamprede per messer Vieri de’ Cerchi, fu o a loro l’uscita vietare vietare, e col rimanente per onesta cagione vietare, vietare ciascuno a veder chi l’andar gli vietasse. vietasse Al quale gli avea il dí dinanzi vietata. vietata La giovane, sopra ciò ordinati e vietato l’entrarvi dentro per la sua legge che il vietava, vietava con quello, sí trarre, elle nol vieteranno ad alcuno, se Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 33 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa vietta CORNICE III INTRO 3 vigilia PANFILO PANFILO DIONEO DIONEO DIONEO I I II II II 1 1 10 10 10 82 84 33 41 43 la sera a far la una grande e solenne né sabato né venerdí né che qui non ha festa né mai guardar festa o vigilia secondo l’usanza vigilia; e la mattina, vigilia vigilia né quattro vigilia, laonde io vigilia vigilia o far quaresima, vigilie DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO ELISSA ELISSA I I II II VII IX 4 4 10 10 3 2 4 21 9 32 12 7 né i digiuni né le come da’ digiuni e dalle e quattro tempora e e le digiune e le oltra la sottil vita, le taciutesi, tra sé le vigilie potevano macerare vigilie; ma ora che vigilie vigilie d’apostoli e di vigilie. E dicovi che se vigilie vigilie lunghe, l’orare e vigilie e le guardie vigna EMILIA EMILIA EMILIA VII VII VII 1 1 1 10 10 31 tenesse mente in una vigna la quale allato un palo di quegli della vigna: vigna il quale quando ma un lavoratore per la vigna passando v’aveva vigne CORNICE ELISSA VI VIII CONCL 3 22 9 riguardavano, tutte di vigne, vigne d’ulivi, di nella quale si legano le vigne con le salsicce e vignone PANFILO VIII 2 3 vigor FILOMENA X 8 84 vigore DIONEO I 4 4 vil PANFILO FIAMMETTA EMILIA EMILIA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA I II II II III VI VI VI 1 5 6 6 2 2 2 2 14 20 31 74 5 3 3 5 e altri uccelli, per una vietta non troppo usata soldano menato legato a Vignone. Vignone Il che i degl’iddii e per vigor delle leggi umane e un monaco giovane, il vigore del quale né la di quella tutti come nata d’una fante né di e peggio calzati, a ogni fatto, vergognandosi del troppo piú che da cosí a una nobile anima un dotato d’anima nobile le traggono, avendole il Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vil vil vil vil vil vil vil vil cosa con abominevoli femina dovea portare) servigio adoperati, trattamento fatto del mestiere, e della corpo, o la fortuna mestiero, sí come in luogo piú sicuramente Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 34 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa vile ELISSA ELISSA EMILIA ELISSA PAMPINEA FILOSTRATO LAURETTA PANFILO II III III IV VIII X X X 8 5 7 4 7 3 4 9 39 11 34 15 88 38 38 30 e acciò che a mano di che ella si sia o cara o quando il corpo in cosí intese e per non parer ciò che io ucciderei una che ella divenga piú avuta cara e cosí come non rifiutare né avere a vile uomo la gentil vile, che tanto vostra vile vile abito avviluppava, vile, andatosene a vile vile e cattiva e rea vile, prendila, io te ne vile vile e piú non utile nel vile quel piccioletto vili LAURETTA CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PANFILO I IV VI VI VI 8 7 2 2 5 9 20 5 6 3 uomini gentili alle cose forse scardassieri o piú piú care cose ne’ piú dell’arti reputate piú sí come la fortuna sotto vili e scellerate vili uomini, piú onesta vili luoghi delle lor vili, acciò che di quelle vili vili arti alcuna volta vilissima PAMPINEA FIAMMETTA PAMPINEA III IV V 2 1 6 5 27 23 uomo quanto a nazione di vilissima condizione, ma Guiscardo, giovane di vilissima condizione, uccise. Poi, estimando vilissima cosa essere a vilissime DIONEO IV 10 7 di ladronecci o d’altre vilissime cattività era vilissimi LAURETTA FILOMENA I X 8 8 7 54 villa PANFILO PAMPINEA PAMPINEA FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA DIONEO PANFILO FILOSTRATO FILOMENA FILOMENA FILOMENA I II II III III III V V V V V V V V VIII VIII VIII VIII VIII 1 3 3 1 8 8 1 1 1 1 1 1 3 10 2 5 6 6 6 41 24 24 7 37 73 5 6 15 44 45 45 47 48 6 13 4 39 41 tutta la cattività de’ vilissimi uomini allevati non solamente umili ma vilissimi divenire, pensò fanno quando vanno in essi pervennero a una il meglio si poté per la e, secondo uomo di la gente grossa della Ferondo tornò nella sua gli comandò che alla adunque Cimone alla sé in niuna guisa piú in alcun corse a una molti degli uomini della furon presi e alla se in quelle parti fosse con certe cose dalla adunque che a Varlungo, quando egli tornava di la moglie e egli in se ne tornò in fiorentini che per la Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 villa, villa e alcuna volta gli villa la quale non era villa allogata tutta la villa, con bella persona, villa villa contatone, e alla villa, dove chiunque il villa villa n’andasse e quivi villa e quivi nelle cose villa voler ritornare: il villa ivi vicina dove i villa, prestamente furono villa villa menati; e di quindi villa o castello dove villa e avendo messi gli villa assai vicina di qui villa. Maso d’altra villa villa, e ucciderlo e villa villa a Calandrino e villa erano e di Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 35 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa LAURETTA PANFILO DIONEO VIII IX X 9 6 10 5 19 9 un maestro Simone da Villa Villa, piú ricco di ben da sei volte in su in villa, villa poscia che io mi giovinetta che d’una villa vicina a casa sua villamagna DIONEO VI 10 47 di san Gherardo da Villamagna (il quale io, villan ELISSA LAURETTA II VII 8 4 21 31 disse: "Dunque sarò io, villan cavaliere, in E cosí, a modo del villan matto, dopo danno villanamente ELISSA I 9 4 villane PANFILO FILOMENA IV V 6 8 35 16 villani FIAMMETTA CORNICE NEIFILE NEIFILE IV IX IX IX 1 4 4 4 41 1 22 23 tuoi nobili tutti esser il fa pigliare a’ fuggivi col mio!; e a’ con l’aiuto de’ villani. villani Delle virtú e villani e i panni di lui villani rivolto disse: villani il mise in terra villania PANFILO PANFILO FILOSTRATO PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA DIONEO FILOMENA FILOMENA LAURETTA PAMPINEA PAMPINEA NEIFILE EMILIA FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA PAMPINEA LAURETTA CORNICE ELISSA LAURETTA LAURETTA I I II II II II II III III III IV IV IV V V V V VI VI VI VI VII VII 1 1 2 3 5 5 10 3 3 8 2 2 8 2 4 7 7 2 3 9 9 4 4 50 64 38 42 32 50 20 28 47 55 47 56 13 22 37 23 45 26 3 1 14 23 28 alcuno omicidio o a dire "E voi fate gran torre mi faceste, gran e forse alla donna fatta aspettato a cena e farò "Questa è una gran non fosse, voi fareste piú caro che egli riceva esso disse la maggior batterò, mai non le dirò scornati grandissima parole e la maggior gli disse una gran ella potesse fuggire che volle gridare e dirgli le disse una gran non eleggeva, le dicea dice vero; e dettagli non sarebbe motto ma con un motto onestamente poche parole la maggior le ’ncominciò a dir colpa a lui e a dirgli villania a persona o a villania, per ciò che villania villania sarebbe la mia villania. D’altra parte villania villania. E ella villania villania a venire a villania a torre, per ciò villania, se ricevere ne villania villania che mai ad uomo villania, se non del vino villania villania dissero alla villania che mai a alcun villania; e poi, con villania villania fatta non le villania; ma messer Lizio villania villania e da lei volle villania e volevala villania gli fece torre villania. La qual cosa villania villania a certi cavalier villania del mondo, per villania e a gridare; di villania di ciò che alcuni scellerati uomini villanamente fu si difese, lui con villane parole e altiere parole spaventevoli e villane minacciando. Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 36 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA FILOMENA FILOMENA CORNICE NEIFILE NEIFILE PANFILO EMILIA FILOSTRATO FIAMMETTA FIAMMETTA LAURETTA ELISSA ELISSA NEIFILE PANFILO VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX 6 7 7 8 8 8 9 4 5 8 8 9 2 2 4 6 22 39 43 1 19 49 70 34 16 28 29 101 13 13 14 20 Lambertuccio fece gran se io fossi dessa, dirai e dettami la maggior esser vero, gli dicono dicendole la maggior gli dissero la maggior cosí lor cominciò a dir vescovo disse una gran "Messer, voi fate alla moglie una gran che da lui era la donna dirgli la maggior a dirle la maggior avea: e dietro alla una grandissima la tua è stata una gran villano FILOSTRATO LAURETTA FILOMENA CORNICE I III X X 7 8 8 10 23 5 82 1 ville CORNICE DIONEO CORNICE I VI CONCL AUTORE INTRO 10 43 8 9 villesco DIONEO X 10 25 panni e sotto l’abito villesco. villesco villetta FILOMENA DIONEO II X 9 10 42 15 che poté n’andò a una villetta ivi vicina; e sua, pervennero alla villetta. E giunti a villetta vilmente FILOSTRATO FIAMMETTA VI X 7 6 9 34 forte animo morire, che, vilmente fuggendo, per a sé materia d’operar vilmente alcuna cosa e sí viltà ELISSA EMILIA FILOMENA EMILIA FIAMMETTA FILOMENA NEIFILE FILOMENA I II III III IV V VIII X 9 6 3 7 1 8 1 8 5 32 3 36 30 20 8 22 con vituperevole sdegnando la sí come quegli che per che a loro, che per vicina: ma pur, questa tanto ti dico che gran costei, isdegnato per la rimembranza della mia se gentile uomo è o un ricchissimo voi piú, se egli a un una figliuola d’un villania a seguitar villania a Egano e villania che mai si villania. Stranamente villania villania che mai a villania che mai a niun villania. Al quale villania villania e fecegli trarre villania a non farmi villania cosí rinchiuso villania incominciata e villania che mai si villania che mai a femina villania aggiugneva villania, e se piú villania villania, e non so perché villania villano, villano villano, villano villano, villano villano, villano o povero o ricco il quale avea a un ribaldo, a della quale ha città, per le sparte ville e per li campi i uomini e le femine delle ville da torno venuti egli arde le case e le ville e le città, che sia Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 E in brieve viltà a lui fattene viltà della servil viltà d’animo non avendo viltà, non per divozione, viltà viltà vincendo il suo viltà è d’un cavaliere viltà di lei la quale viltà, la quale, per ciò viltà Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 37 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FILOMENA X 8 83 in romano spirito tanta viltà albergar possa viluppo DIONEO VI 10 26 trovarono in un gran viluppo di zendado vin PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA DIONEO LAURETTA VI VI VI VI VI IX 2 2 2 2 10 8 10 11 19 28 41 14 vince CORNICE FIAMMETTA FILOMENA VI VI X 6 6 8 1 8 40 vincea PANFILO I 1 11 vincendo FIAMMETTA FILOMENA FIAMMETTA IV IX X 1 1 6 30 26 36 ma pur, questa viltà vincendo il suo animo altri paurosi pensier vincendo, vincendo stando come se e se medesimo fortemente vincendo. Il re vincendo vincer PAMPINEA FILOMENA FIAMMETTA I III VI 10 3 6 20 30 9 motteggiasse, credendo vincer fu vinta: di che d’Iddio non ti lasciassi vincer tanto all’ira, che Io sono acconcio a voler vincer questa cena; e vinceranno FILOMENA X 8 34 saratti caro, o esse me vinceranno e sarò fuor di vincere FILOMENA LAURETTA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FILOMENA III VI VII VIII VIII X X X X 3 3 7 7 7 6 6 6 8 51 9 13 66 80 32 33 33 36 vincerebbe EMILIA EMILIA V V 2 2 28 30 lor bere del suo buon nuovo del suo buon un fiasco andasse del cioè che questo non sia il pan nelle mazze e ’l fiasco del vostro buon vin vin vin vin vin vin bianco; ma avendo bianco e due di Cisti e di quello da famiglia, vel nelle sacca: da’ vermiglio, ch’e’ si del mondo o di Maremma e vince una cena. a doverla dare a chi vince, vince con sei compagni liberalità è tanta che vince la mia debita quistioni malvagiamente vincea a quante a giurare tu per improntitudine di costui? crederestil faccendolo, si lasciava bianchezza del suo corpo non potendo la umanità maggiore è se medesimo assai debole e agevole a che, come io so altrui che tornare adietro né vincere la santità di vincere? Alla Nonna vincere vincere, di che la donna vincere vincere le tenebre della vincere la fierezza dello vincere; e per ciò voi, vincere vincere a rispetto del vincere, cosí similmente vincere vincere potresti le per lo quale egli vincerebbe la guerra sua. la vostra battaglia si vincerebbe. A cui il vincerebbe Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 38 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa LAURETTA VI 3 10 "Messere, e forse non vincerebbe me; ma vorrei vincereste CORNICE CONCL AUTORE vincerò FILOMENA X 8 34 lascia, le quali o io vincerò e saratti caro, o vincessi FILOMENA II 9 22 del tuo sangue, se io vincessi; vincessi ma se tu hai vincete FIAMMETTA X 6 32 gli altri a correggere, vincete voi medesimo e vinceva PAMPINEA LAURETTA VIII VIII 7 9 120 94 con la sua bianchezza vinceva le tenebre, d’assicurarsi, tanto il vinceva il disidero di vinci FILOMENA X 8 14 vincigli ELISSA VI CONCL 45 vinciolo CORNICE DIONEO V V 10 10 1 6 suoi. Pietro di Vinciolo va a cenare uomo chiamato Pietro di Vinciolo, Vinciolo il quale, forse vincitore PANFILO EMILIA II V 7 2 79 31 gente a lui, sí come a vincitore vincitore, ubidiva. io mi crederrei esser vincitore. Al quale vincitore vinco FILOMENA VII 7 15 vincono ELISSA II 8 15 vinegia PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA DIONEO LAURETTA IV IV IV VI VIII 2 2 2 10 9 7 8 44 38 25 vini CORNICE I INTRO 20 4 piatir con voi, che mi vincereste, vincereste dico, a alla tua libidine e vinci te medesimo mentre legato dentro a’ tuoi vincigli. vincigli / Duolti cosí che io ti vinco? vinco Se questo "Madonna, già molte volte vinti e vincono tutto il giorno, cassesi era tenuto a luogo, come disperato, a dí ne fu tutta ripiena messom’io cammino, di che quello del doge di Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Vinegia: Vinegia del quale Vinegia, d’ogni bruttura Vinegia Vinegia. Ma tra gli altri Vinegia Vinegia partendomi e Vinegia, e in quegli a Vinegia cibi e ottimi vini temperatissimamente Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 39 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa CORNICE CORNICE FIAMMETTA EMILIA PAMPINEA PANFILO CORNICE CORNICE CORNICE PAMPINEA ELISSA ELISSA CORNICE LAURETTA LAURETTA DIONEO ELISSA FIAMMETTA PANFILO I I I I I II III III V VI VII VII VII VIII VIII VIII X X X INTRO INTRO 5 6 10 7 INTRO INTRO INTRO 2 3 3 CONCL 9 9 10 2 6 9 90 105 13 8 14 26 4 4 3 9 10 41 8 21 61 18 18 10 15 e con volte di preziosi vennero e finissimi molti messi servito e di bevitore e vago de’ dove di finissimi lei servia che di varii le volte piene d’ottimi confetti e ottimi pervenuti, con ottimi cose sempre i migliori e di greco e d’altri fece venire di buon Dove con freschissimi e come sieno preziosi i sentendogli bonissimi confetti e preziosissimi buone vivande e di buoni vi vennero dilicate, e i con freschissimi vini: vini cose piú atte a vini fur presti: e senza vini ottimi e preziosi, e vini solenni, come se vini e confetti fecer vini mescolati le desse vini e la freddissima vini ricevette e vini e con confetti il vini bianchi e vermigli vini preziosissimi vini e di confetti e fece vini e con confetti la E vini che vi si beono. vini e di grossi capponi vini alquanto si vini serviti furono, vini vi furono ottimi e vini e in ragionamenti vinizian NEIFILE VI 4 10 viniziana PAMPINEA PAMPINEA IV IV 2 2 12 52 viniziane PAMPINEA IV 2 55 viniziani FILOMENA FILOMENA FILOMENA PAMPINEA II II II IV 9 9 9 2 47 48 49 11 e pisani e genovesi e un fondaco di mercatanti in su una nave di in sí fatta guisa li viniziano NEIFILE VI 4 5 chiamato Chichibio e era viniziano; viniziano e sí gli mandò vino PANFILO EMILIA EMILIA FILOSTRATO LAURETTA PANFILO PANFILO EMILIA I I I I II II II III 1 6 6 7 4 7 7 7 41 5 5 17 24 26 29 36 fanno i gran bevitori il parlando forse da sua brigata sé avere un che in su le tavole con alquanto di buon alla donna piaceva il la quale, piú calda di il pane, colui mandi il della gru. Al quale il vinizian bugiardo piedi, sí come colei che viniziana era, e essi son San Marco: e fu lealtà viniziana questa. E a consolare le donne viniziane. viniziane Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Come la viniziani e altri viniziani smontato, gli viniziani; il quale, viniziani viniziani adescare, che vino; vino e molte volte aveva vino o da soperchia vino sí buono che ne vino né pane né altre vino e di confetto il vino, sí come a colei che vino vino che d’onestà vino, quello altro faccia vino Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 40 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA PAMPINEA DIONEO LAURETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA CORNICE CORNICE EMILIA EMILIA LAURETTA EMILIA FILOMENA FILOMENA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE III III III III III IV IV V VI VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII IX IX X X X CONCL AUTORE 8 8 8 8 8 2 10 7 2 2 2 2 2 2 CONCL INTRO 1 1 4 4 6 6 7 8 8 9 9 9 31 46 46 55 67 9 44 29 12 15 17 17 19 28 39 6 13 30 27 30 16 41 128 29 30 104 105 106 9 vinse EMILIA FIAMMETTA EMILIA III V IX 7 9 9 7 16 20 vinsero NEIFILE IX 4 10 vinsi FILOMENA II 9 54 vinta PAMPINEA ELISSA FIAMMETTA EMILIA FIAMMETTA FIAMMETTA I II III V VI VI 10 8 6 2 6 6 20 19 49 35 12 16 e in un bicchier di e non parendogli il non diede al prete del villania, se non del fattogli dare nel carne mangiava né bevea o per acqua o per veleno in un nappo con saporitamente questo suo che noi assaggiamo del orcioletto del suo buon compagni, alli quali il bere aveva potuto del riempiere d’un simil fatto venir de’ lumi e E poi che col buon e un fiasco di buon i due capponi e ’l affogato, sí che egli il bevve d’un loro buon essendogli il galle e col fiasco del dato ber molte volte del non aveva mandato per chente ti parve il bee gli manda piena di fosse e empiuta di alcuno, e poco Chi non sa ch’è il vino non ben chiaro, vino troppo buono, disse: vino della botte di lungo vino che ella ci ha vino che egli gli mandava vino, quando no’ n’avea vino vino, non volendo che la vino vino e quello diede a un vino, che egli n’avrebbe vino vino di questo valente vino, diligentemente vino vino parve il migliore vino, tolse un gran vino vino e fattolo soavemente vino e confetti e vino e con confetti vino in un suo giardino, vino e l’uova a casa se vino, il quale egli di vino vino. E avendo bevuto vino vino uscito del capo, si vino: e fatti stare vino vino pur che essi ne vino. Ma poi che un poco vino vino di messer Filippo? vino; con la qual poi che vino vino e portata al gentile vino lasciatovi quella vino ottima cosa a’ viven che sette anni vinse quella battaglia. Ultimamente tanto la vinse l’amor del sí che il mulattiere vinse la pruova. egli aveva in dosso gli vinsero: vinsero onde egli, il che io feci e vinsi il pegno; e egli, credendo vincer fu bassato il viso e quasi scongiurò, che ella, trovò la sua guerra aver senza dubbio io avrò ragione e che egli aveva Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vinta: vinta di che voi, se vinta piagnendo sopra il vinta, con lui si vinta vinta; laonde sommamente vinta Voi vinta la quistione. vinta la cena e che per Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 41 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA PANFILO VIII VIII VIII VIII X X 7 7 7 7 8 9 72 79 112 140 22 96 le fuggí l’animo, e è a una aquila l’aver che dal dolore era parere, tutta vergogna di me truovi Adalieta tua moglie, vinte CORNICE PANFILO FIAMMETTA NEIFILE I II IV IV INTRO 7 1 8 64 13 56 33 i giovani e le donne del mare e per la paura ma da compassion donne che quivi erano, vinte vinte vinte vinte vinti ELISSA FILOMENA ELISSA PANFILO CORNICE CORNICE NEIFILE PANFILO II II IV V VII IX IX X 8 9 4 1 INTRO INTRO 4 9 15 59 20 27 6 4 10 25 hanno già molte volte dicesse come a Bernabò se non per battaglia o voi aspettate d’esser non volessero esser non saranno dalla morte che egli avea avendogli Il Saladino e’ compagni vinti e vincono tutto il vinti avesse cinquemilia vinti, arrendersi o cosa vinti vinti e sommersi in mare. vinti, dolci e nuove note vinti vinti o ella gli ucciderà vinti, similmente quanti vinti vinti smontarono, e vinto NEIFILE FIAMMETTA EMILIA PANFILO FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA CORNICE FIAMMETTA DIONEO LAURETTA ELISSA DIONEO CORNICE EMILIA PAMPINEA NEIFILE NEIFILE LAURETTA FIAMMETTA FILOMENA FILOMENA FILOMENA I II II II II II II II III III III IV V V V VIII VIII IX IX X X X X X 2 5 6 7 9 9 9 9 INTRO 6 10 3 3 10 CONCL 4 7 4 4 4 6 8 8 8 10 79 6 81 30 31 33 62 15 36 10 30 17 41 21 9 67 8 23 11 32 36 48 93 cosí continua instanzia per che da grave dolor primo aveva a Benevento costoro Osbech esser Bernabò, disse sé aver bastasse a dovere aver e per ciò, avendo egli Bernabò rispose: "Io, quali chi vi andò e chi, mostrare cosí debole e le spalle e rendessi per disse. Folco, da dolor lo lungo digiuno, era sí li quali, preso il già il caldo del dí esser fece come sbigottito o dall’uno e dall’altro l’Angiulieri, sí come pallafreno e’ panni aver mai piú la toccai. gloria v’è aver le lagrime ma procedendo Tito vedendo questo, terra e male in arnese, vinto, vinto disse: "Ecco, vinto, venendo meno cadde vinto vinto e ucciso Manfredi, vinto e morto e Basano vinto il pegno tra lor vinto. Per che vinto vinto, venga qualor gli vinto vinto dall’ira della vinto dalla bellezza del vinto e senza possa. Ma, vinto; e lasciati stare vinto vinto e in furor montato, vinto, che piú avanti non vinto vinto giovane, fuori vinto dalla freschezza vinto al primo colpo, ma, vinto. Ma nella memoria vinto vinto, disse che era vinto vinto all’Angiulieri. Vinto adunque da questo vinto Manfredi, ma molto vinto verresti meno: al vinto da vergogna, si vinto dal lungo pianto, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vinta cadde sopra il vinta una colomba; dunque vinta e che niente la vinta, tutta spunta, e vinta vinta; ma certo io vinta vinta da’ prieghi e dalle da questa crudel su per quella quasi tutte piagnevano e da doppia pietà, Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 42 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa violante ELISSA ELISSA ELISSA CORNICE CORNICE LAURETTA LAURETTA LAURETTA II II II V V V V V 8 8 8 7 7 7 7 7 27 37 92 1 1 6 30 49 violata FILOMENA X 8 25 violenze FIAMMETTA X 6 30 della memoria caduto le violenze fatte alle donne violenzia EMILIA V 2 9 se medesima con alcuna violenzia uccidere, pensò virginità PANFILO FILOSTRATO LAURETTA FILOMENA DIONEO I III V X X 1 1 7 8 10 85 25 42 78 45 virile CORNICE X 7 2 virilmente ELISSA PANFILO IV IV 4 6 17 35 INTRO 5 7 8 8 2 6 7 8 8 9 9 9 7 13 6 27 10 18 12 66 117 40 78 8 70 74 virtú (cf. vertú) vertú CORNICE PROEM CORNICE I FIAMMETTA I FILOSTRATO I LAURETTA I LAURETTA I FILOSTRATO II EMILIA II PANFILO II ELISSA II ELISSA II FILOMENA II FILOMENA II FILOMENA II figliuola, che nome avea dimorò lungo tempo. d’Anguersa, e per la innamorato della prende per moglie la sua figliuola chiamata con queste due cose alla Teodoro, udendo che la Violante, Violante n’avea forse Violante, chiamata Violante Violante tua sorella e Violante, figliuola di Violante Violante. Le donne, Violante Violante, bella e Violante Violante e sí le dí da Violante, dove egli Violante hai la nostra amicizia violata, violata tenendomi sí suoi digiuni, della sua noi abbiam promesso la si dice che della sua rattore a torle la sua in premio della mia virginità, virginità della sua virginità nostra a Dio? virginità ha privata; e virginità né come nemico virginità che io ci recai era stata molto la virile magnificenzia del siete, con poca fatica, virilmente combattendo, e divenuta fortissima, virilmente si difese, lui io credo, trall’altre consiglio di medico né cavalieri era d’ogni i danni tuoi, la tua assai evidente che le dí innanzi, di tanta dire, di grandissima dire, anzi sí ogni aveva tenuta e della sua e sí ancora perché per festa, quasi da occulta compiuta di tutte quelle e i costumi e la fosse; e sempre di gran Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 virtú è sommamente da virtú di medicina alcuna virtú il marchese famoso, virtú e la mia avarizia e virtú, di qua giú virtú virtú fu la parola da virtú. E cosí di virtú virtú sensitiva le virtú e de’ suoi virtú e per meriti il virtú mossi avesser virtú che donna o ancora virtú della Ginevra, virtú e da molto, mentre Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 43 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA ELISSA ELISSA LAURETTA NEIFILE CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA ELISSA ELISSA EMILIA DIONEO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO NEIFILE DIONEO EMILIA FILOMENA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA NEIFILE EMILIA DIONEO CORNICE NEIFILE NEIFILE NEIFILE ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA FILOMENA virtuosa EMILIA ELISSA III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V VII VII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX X X X X X X X X X 2 5 5 8 9 INTRO INTRO 1 1 1 4 4 7 10 1 1 1 1 5 CONCL 1 CONCL 3 3 3 3 4 9 10 CONCL 1 1 1 2 3 3 4 4 8 5 10 23 31 31 32 32 32 41 41 5 16 3 23 20 20 49 55 37 17 34 12 7 19 21 61 3 9 4 3 2 16 19 4 7 20 5 35 22 essendo alquanto per la laudevoli e delle risposta sí ogni mia polvere di maravigliosa il partiva, per alcuna vi disposi sentendo la che i piaceri né la del maritarmi e la ed essamina la lor esser villani. Delle la magnifica fama delle niun mortal può alcuna fu, non con forza né con sensi avessero la loro cosa delle sue e con piú particulari tempo di lui ma non di provatori delle loro parole fede e da occulta gir legando / ogni elle hanno grandissima / o ritornar la a ragionare delle e da Montisci, per Calandrin disse: "Gran femine fanno perder la altrui il senno e la e a sostentar la no, faccendo la vostra rispose: "La vostra e lume di ciascun’altra renduta alla mia portare e della vostra che quella del re fosse sua fama e della sua la invidia che alla un cavaliere per argomento della sua in parte che della mia I VIII 6 3 10 44 unzione, sí come molto virtuosa virtuosa, avvegna che dovesse trovare una cosí virtuosa pietra, altri 1 6 8 40 7 111 virtuosamente FIAMMETTA IV PANFILO IV FILOMENA X virtú e per lo senno di virtú singulari che in virtú occupata, che virtú, la quale nelle virtú virtú che stato gli era virtú della luce degli virtú della naturale Esser ti virtú di lui. virtú, i lor costumi e le virtú virtú e del valore di virtú e della cortesia virtú o bene in sé avere; virtú ma con morte virtú recuperata, pur gli virtú raccontando, egli virtú che altro giovane virtú, il quale avea nome virtú virtú, e coloro li quali virtú virtú mossa, sostenendo virtú e sottoporla a lei, virtú a cosí fatte cose, Deh virtú sbigottita. / virtú di diverse pietre, virtú de’ quali, quando virtú son queste; ma virtú ad ogni cosa: di virtú loro, che sia la virtú dell’altre, che virtú piú lucente col mio virtú e degli altri miei virtú. Dironne adunque virtú virtú: nondimeno io ho la virtú virtú con la virtú e quella del virtú invidioso, seco virtú di Natan porti virtú e per nobiltà di virtú. "Diteci virtú virtú mi sia convenuto e per ciò colui che virtuosamente adopera, Per che giudico che nel virtuosamente vivere e a quello in altrui virtuosamente operare che Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 44 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa virtuose ELISSA ELISSA VIII VIII 3 3 8 18 virtuosi FILOMENA I 3 12 virtute FILOSTRATO FIAMMETTA IV X CONCL CONCL 12 11 sí piena la mostrasti di virtute, virtute / che lieve appagare, / o pregio di virtute, virtute / o ardire o visalgo PANFILO II 7 17 cui nome era Pericon da Visalgo, Visalgo con piú suoi visi CORNICE PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE FIAMMETTA I IV V VI VI VI X INTRO 2 6 6 6 8 6 59 5 34 14 14 2 11 vedere, e non con quegli larghi e lunghi e co’ a me, che noi siamo co’ gli altri vedrete co’ come sogliono essere i onesto rossore ne’ lor di provinca, e nelli lor visibilmente CORNICE I INTRO 17 è molto piú, assai volte visibilmente fece, cioè visione FILOMENA FILOMENA CORNICE IV IV IX 5 5 8 14 15 2 e dando fede alla visione visione, amaramente essere stata vera la sua visione. Di che piú che visione essere stato sogno ma visione, visione sí appunto, visitando NEIFILE FIAMMETTA DIONEO II VII VII 1 5 10 6 14 11 le corti de’ signor visitando visitando, di tutto solo; per che, visitando la fessura insieme con Meuccio visitando alcuna volta visitar PANFILO EMILIA I VIII 1 4 49 31 andare alle taverne, non visitar le chiese e che degnato siete di visitar questa nostra visitare CORNICE FIAMMETTA PAMPINEA PANFILO PANFILO ELISSA PAMPINEA I I II II II VII X INTRO 5 3 7 7 3 7 27 9 40 48 112 13 27 loro non fossero, di di lei, la venisse a il mio cammino sí per e mostrando di venirlo a in Ierusalem andavano a appetiti, cominciò a sul vespro la verrebbe a dove queste pietre cosí virtuose si trovassero. di queste pietre cosí virtuose? A cui Maso virtuose tre figliuoli belli e virtuosi e molto al padre Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 visi visi visi visi visi visi visi che io soleva, ma artificialmente l’uno all’altro ben composti e che fanno da prima i apparito ne dieder piú tosto agnoli visitare e di servire visitare; né la ’ngannò visitare visitare li santi luoghi visitare, come usato era visitare visitare il Sepolcro, visitare molto spesso la visitare. Minuccio, visitare Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 45 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA X 7 32 noi la vogliamo venire a visitare. visitare E con due visitarmi PANFILO X 9 81 avvenga non vi sia grave visitarmi con lettere e visitassero CORNICE I INTRO 27 visitata CORNICE PANFILO CORNICE VII VII VIII 6 9 INTRO 1 57 2 visitato PANFILO PANFILO I I 1 1 45 86 Idio non m’avesse cosí visitato visitato. potesse essere veduto e visitato. visitato visitatori EMILIA III 7 43 vagheggiatori, amatori, visitatori, visitatori non solamente visitava PANFILO PANFILO FIAMMETTA I VIII X 1 2 6 14 7 24 altri disonesti luoghi visitava volentieri e prima vi fosse stato, visitava, visitava portando loro il suo bel giardin visitava per vedere la visitazion LAURETTA III 8 36 suoi monaci per modo di visitazion se n’andò a visiterebbe ELISSA X 2 15 piú tosto potesse, il visiterebbe; visiterebbe e questo visitò LAURETTA ELISSA III IX 8 2 64 6 bene avventurosamente visitò la bella donna e piacer di ciascuno la visitò. Ma visitò visivo PANFILO VI 5 5 fatte si truova che il visivo senso degli uomini viso CORNICE CORNICE DIONEO CORNICE CORNICE FIAMMETTA EMILIA LAURETTA I I I I I I I I INTRO INTRO 4 5 5 5 6 8 81 87 20 2 3 14 9 12 rade volte o non mai si visitassero e di lontano: un messer Lambertuccio è visitata e torna il mangiare da Nicostrato visitata, visitata non veggendo una chiesetta lor vicina visitata, visitata in quella il allora, tutta nel si fece e, con lieto e con mal onesto rossore nel loro vezzosamente e con lieto sue galline: e con lieto altre parole assai, col amichevoli e con lieto Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 viso viso viso viso viso viso viso viso Ma voi dovete Poi, la divenuta per salutatigli, loro la il riprese e comandò apparito ne diede incominciò: Sí rivoltosi verso lei dell’arme, quasi il ricevette e con Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 46 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA PAMPINEA CORNICE NEIFILE FILOSTRATO PAMPINEA FIAMMETTA EMILIA PANFILO ELISSA CORNICE FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE PAMPINEA FILOMENA ELISSA ELISSA EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA CORNICE ELISSA FILOMENA PANFILO PANFILO EMILIA EMILIA NEIFILE NEIFILE I I II II II II II II II II II II II II II II II II III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV 10 10 INTRO 1 2 3 5 6 7 8 9 9 9 9 9 10 CONCL CONCL INTRO 2 2 3 5 5 7 7 7 8 8 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 3 4 4 5 6 6 7 7 8 8 10 15 4 11 35 20 15 66 50 19 2 33 50 59 59 19 2 3 16 2 20 40 18 20 18 58 78 28 33 5 29 30 31 49 49 53 2 13 56 31 2 9 7 23 29 13 14 32 32 il vago e dilicato pugnere, fece lieto compagnia riguardata nel e gli occhi e tutto il e bello e piacevole nel assai, di persona e di grande e con bellissimo puerili lineamenti del molto e con lieto parlare, ma bassato il era della persona e nel sentí: e tutto nel ma pur, fermo di molti con rigido di fidanza, il quale con quale Paganino con lieto di Neifile con lieto poco arrossò, e tal nel levato si fu, e il la quale, con ridente piú nella mente che nel gli la finestra nel pur lei riguardando nel stata sia quello che nel costui, levò alto il gli bagnai il morto qual venuto, con lieto La donna teneva il e gittargliele nel del corpo e del E questo detto bassò il il suo animo altiero, il e valorosa, con asciutto del prenze, con forte per che, levato il gli occhi asciutti e con il re con rigido Al quale ella con un mal e oltre a questo per lo la Ninetta era, e con pensier tolto, alzò il La quale con lieto si potessero torre dal pianto sopra il morto lagrime sopra il s’incominciò tutto nel d’oscure macchie per lo pietà, come ella il giovane si gittò col suo Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 viso della bella donna; viso e rispose: "Madonna, viso, a Neifile comandò viso viso, che fiera cosa viso viso e di maniere assai viso bellissimo, e, viso, vestita e ornata viso viso del suo figliuolo, viso, avendo davanti viso viso e quasi vinta viso piú che altra viso cambiato, eziandio viso faccendo, disse: "Tu viso a Ambrogiuol comandò viso troppo piú turbato viso rispose: "Messer, viso dicendo: "Omai, cara viso divenne qual fresca viso colla fresca acqua viso incominciando, disse viso o che nelle parole viso, ed egli nella sua viso viso e veggendo alcun viso mi sono dimostrata: viso e piagnendo disse: viso, le quali forse viso viso disse: "Carissima viso basso, né sapeva viso, e molti suoi altri viso viso quanto alcuna altra viso, piagnendo sí forte viso viso suo con maravigliosa viso e aperto e da niuna viso la coppa prese, e viso verso il famigliar, viso da niuna cosa viso disse: "Poco prezzo viso rispose: "Deh, viso gettandogli chi una viso infintamente lieto viso e a Elissa fé segno viso e l’ambasciadore e viso. E in tal viso viso di Gabriotto disse viso gli si gittò e per viso a cambiare, e viso e per lo corpo viso morto vide, che viso, il quale non bagnò viso Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 47 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa CORNICE FILOSTRATO CORNICE EMILIA ELISSA NEIFILE CORNICE PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA CORNICE FIAMMETTA DIONEO CORNICE CORNICE PANFILO FIAMMETTA FIAMMETTA FILOSTRATO EMILIA DIONEO DIONEO DIONEO FILOSTRATO ELISSA ELISSA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA EMILIA EMILIA EMILIA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA IV IV IV V V V V V V V V V V VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII CONCL CONCL CONCL 2 3 5 6 6 6 8 9 9 CONCL INTRO INTRO 5 6 6 7 8 10 10 10 2 3 3 5 5 6 6 6 6 8 8 8 8 9 9 2 2 3 3 4 4 4 6 7 7 9 4 14 18 25 12 34 2 31 34 16 2 26 17 7 15 4 14 17 10 5 7 21 36 14 9 28 37 46 12 16 17 17 19 31 32 43 22 39 34 43 18 54 11 21 22 46 89 140 45 omeri ricadenti, e il pria m’apparve il suo notte il rossore nel guardò la giovane nel Pietro, che piú al vide, cosí tutto il levato il chiaro Gianni, alzato il morendo io e vedendo il bruno, forte nel v’era rimaso, con lieto ancora avea, con lieto il tuo valore, / il bel verso lui con un mal che la reina con un mal piccolo e isformato, con i Baronci qual col la turpitudine del domandò con fermo bella persona avesse e pelo rosso e lieto nel da letame e con un mutar colore, alzato il al marito, e con un mal d’apparir coloriti nel e levatasi, con un buon chiesa e vide bene nel non poteva, con turbato La donna, fatto buon ignudo e con un mal tutto infocato nel e delle parole e del tanto che tutto il e senza alcuna vista nel mille punzoni per lo il porrete ben mente nel fa altrui incontro col avesti, che fai cotal Belcolore levò alto il ma Bentivegna con un mal dir queste parole con un tutta livida e rotta nel gli fece lieto ella aveva il piú brutto e perché cosí cagnazzo ciascun guatava nel cotesto tuo pochetto di messesi l’unghie nel su la persona, e ho un Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 viso ritondetto con un viso amoroso / d’alta viso di lei venuto non viso e cominciò a viso di lei andava viso della madre di lei, viso, incominciò: viso viso e riconoscendo viso suo, io ne possa viso crucciato, con uno A me omai viso disse: viso ritornò alla donna viso di lei mi fé palese; viso disse: "Vedi bestia viso le ’mpose silenzio e viso piatto e ricagnato viso molto lungo e viso di messer Forese viso e con salda voce viso, non però di quegli viso viso e il miglior viso che parea de’ viso e le mani al cielo, viso disse: "Ora questa viso, d’apparir morbidi viso viso se n’andò all’uscio viso al marito che ella viso domandò la moglie viso e venuta infino in viso e tutto turbato ve viso tra per la fatica viso di lui e disse: "Che viso l’ammaccò; e viso d’essere stata viso e graffiatogliele e viso, egli è ancora mezzo viso viso lieto e col grembo viso per ciò che io t’ho viso e disse: "Sí, viso disse: "Dunque toi viso fermo e senza ridere viso, dolorosamente viso viso; e da una parte viso viso e il piú contrafatto viso avea, da ogn’uomo viso l’uno all’altro viso, il quale pochi anni viso viso cominciò a piagnere viso che pare una rosa; e Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 48 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa LAURETTA LAURETTA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE FILOMENA ELISSA ELISSA ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO NEIFILE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO NEIFILE NEIFILE NEIFILE FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 9 9 10 10 10 10 CONCL 1 2 2 2 3 3 4 5 5 5 5 7 7 7 8 8 8 8 10 CONCL 1 1 3 3 4 7 8 8 8 9 9 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 92 105 21 36 38 50 2 9 14 16 17 7 13 22 9 57 60 63 1 6 13 17 23 26 30 17 9 13 14 20 27 9 39 66 87 97 30 102 24 28 30 31 31 38 41 46 53 58 68 che la maschera aveva risposero con turbato alquanto e il lagrimando, sopra il potervi entrare, né quel gli può far cosí buon si vergognò e tal nel e di sí divisato alla giovane alzato il rea femina? ora hai tu monache levarono il ’ncominciò a guardar nel disse: "Calandrino, che giunto là, con un mal lavandosi le mani e ’l appressare al gli occhi di questo tuo corse con l’unghie nel tutta la gola e ’l tutta la gola e ’l la gola e una parte del di lui, tutto tinto nel incontro, gli diè nel di ferro, tutto il partiti i lividori del a toccare il gli vo somigliando / al chiamare, con lieto Ruggieri con aperto forte animo e con fermo udita la voce e nel a giacere allato il suo vergogna tutta era nel sia come Gisippo, il in piè tutto nel il quale, guardando nel la donna con lieto piacer riguardava, e nel dicemmo, di persona e di la donna, senza mutar quale con assai dolente le parole e vedendo il sentisse, senza mutar cosa la donna né altro cosí con fermo d’altro, stando pur col vennero, e con lieto che ella sotto il forte che Griselda, potuto col Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 viso di diavolo e era viso: "Questo non viso viso e le mani di quelle viso di Salabaetto si viso né quelle carezze né viso né attendere viso divenne qual in su viso, che chi conosciuto viso viso e veduto ciò che la viso di motteggiare? viso al capo della viso a cui Calandrin viso è quello? E’ par che viso disse: "Io non so viso, avvenne che viso viso, quasi come un suo viso Bruno e viso dolce! viso a Calandrino, che viso alla moglie; dicele viso pareva l’avesse viso non avesse per sí viso, dicendo: "Che viso viso un gran punzone. viso gli ruppe, né gli viso, cominciò di casa ad viso viso e la testa, cominciò viso di colui che me viso il ricevette e viso gli disse: "Signor viso gli rispose: viso guardatolo, viso a quello della donna viso divenuta vermiglia, viso mio e gli studii, viso turbato, preso viso il misero condennato viso disse: "Adunque viso gli pareva turbata viso bella: e cosí come viso o buon proponimento viso le disse: "Madonna, viso del famigliare e viso in braccio la pose viso né altre parole fece viso si dispose a questa viso duro, disse: "E tu viso, ricevette. viso viso nascosa tenesse; per viso non solamente Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 49 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa CORNICE X CONCL 1 quando il re, levato il viso verso il cielo, e vispistrello FIAMMETTA FIAMMETTA IX IX 5 5 47 48 di carta non nata e un vispistrello vivo e tre artifici per pigliare un vispistrello, vispistrello e alla fine visse PANFILO PAMPINEA LAURETTA PANFILO ELISSA FILOMENA LAURETTA NEIFILE PANFILO ELISSA NEIFILE FILOMENA ELISSA LAURETTA LAURETTA PAMPINEA PANFILO DIONEO DIONEO I II II II II II III III V V V V X X X X X X X 1 3 4 7 8 9 8 9 1 3 5 8 2 4 4 7 9 10 10 89 48 30 121 100 74 76 12 70 54 40 44 31 43 46 48 112 67 67 a lui. Cosí adunque sua donna gloriosamente e onorevolemente lietamente poi piú tempo E esso infino alla morte virtú e da molto, mentre come soleva, con lui si e famoso medico mentre lietamente con la sua alla lor vecchiezza si in bene poscia piú anni lei piú tempo lietamente di Cligní, tenne mentre teco piú onestamente non Gentile sempre amico per ciò che mentre la sua valente donna poi e con gran consolazione lungamente e consolato visse e morí ser visse; e, secondo che alc visse visse infino alla fine. visse. E per ciò si visse visse in Parigi piú visse, fu reputata. visse visse, sí veramente che, visse visse. Il re allora visse visse lungamente contento visse. Ricciardo visse visse. Gian di visse visse. E non fu questa visse visse. Mitridanes, visse visse, che ella appresso visse visse di Niccoluccio e visse sempre s’appellò visse, piú cortesia visse visse e finí la sua visse. Che si potrà visse vissero LAURETTA PANFILO PAMPINEA FILOMENA IV IV V X 3 6 6 8 33 43 42 110 in povertà e in miseria quello per molto tempo piacere e in gioia poi gran tempo e lietamente vissero non gran tempo. vissero. La Simona vissero vissero insieme. vissero, piú ciascun vissero vista CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE NEIFILE PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO PANFILO PANFILO FILOMENA CORNICE I I I II II II II II II II II II II III INTRO 7 7 1 1 3 5 5 5 7 7 7 9 INTRO 59 10 11 1 12 20 34 43 55 11 22 55 48 6 io soleva, ma con una da lui assai nella che, ancora che per sopra santo Arrigo fa chiesa si dirizzarono in nella prima suo. Ella allora fé della donna, in voce di colui e dalla comprendere né per Pericone uomo di fiera ciò portato, faccendo ma senza altra le quali facevan gran vista orribile non so vista malinconoso; il vista in ogni parte vista di guerire e, vista tutti pieni di vista gli piacque quanto vista di mandare a dire vista tutta sonnocchiosa, vista e sospinto da’ vista, per ciò che vista vista e robusto molto; e vista di fare carezze a vista fare, vista di dovere quello Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 50 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA FILOMENA EMILIA DIONEO PANFILO EMILIA ELISSA CORNICE NEIFILE PANFILO DIONEO CORNICE PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA PAMPINEA LAURETTA DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA vita CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO NEIFILE NEIFILE NEIFILE EMILIA EMILIA FILOSTRATO III III III III IV IV VI VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX X 1 1 2 3 7 10 5 1 3 4 8 9 10 CONCL 2 3 3 3 3 6 7 9 10 5 6 12 18 26 18 13 15 11 17 22 1 31 76 14 15 12 7 49 53 63 13 65 53 46 30 22 vi conosce; se io so far lontano, ma faccendo arme, diliberò di far disse egli: "Or non far guari che egli perdé la la quale era, né altra faccendo l’acqua alcuna lui udito l’avea, fece o credette o fece prieghi rientrare, fa e cuscire e senza alcuna e del miracolo della suo fatto, faceva pur ella piú avanti che la salvatichetta, faccendo si sedeva, e faccendo loro informate, faccendo moglie dava, e faccendo cose udendo, facevan quivi il prete faccia come la notte fu venuta, code, e Bruno faccendo al quale ella, faccendo e con gli altri faceva gli gravasse, pure in vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista vista I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 6 6 7 34 47 50 53 54 63 67 1 4 10 16 30 46 60 85 89 12 24 29 12 15 4 di quelli che di questa Firenze essere stati di a mordere ogni laudevole che ci nasce, la sua della nostra o crediamo la nostra di quelle cose che alla stato un pessimo uomo in piaceri mentre furono in Ciappelletto di questa quale ottimamente la sua di santa e di buona e poi, per sostentar la dí risuscitò da morte a lui cominciò e della sua ciò che, come che la sua corte di Roma e vede la opera o essemplo di valente uomo e di santa cento e possederete la che voi di là nell’altra La viziosa e lorda vita senza testimonio vita tolti, che forse, vita, di diminuire in vita vita quanto può aiutare e vita prendere quegli vita con piú forti catene vita bisognano in questi vita, è morto reputato vita vita seguendo ora con Lui vita: egli, essendo vita vita conosceva, si pensò vita e gran maestro in vita mia e per potere vita il nostro Signore. vita, de’ suoi digiuni, vita vita fosse scellerata e vita scellerata e lorda vita o d’altro in alcuno vita. Melchisedech vita vita etterna, le quali vita dovrete avere. vita de’ cherici, in Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 d’esser mutolo, per di spazzar la corte di dormire e di maravigliarti, e la parola e in d’alcun sentimento di dover ristare, e di svegliarsi, e di credere che il di gittarsi in un nel viso d’essere che cosí si di non avvedersene. sola n’avesse di non avvedersene, di non vederlo di non vedere, di giugnere pure di maravigliarsi di pagar tutto per faccendo d’andarsi che forte la di niente sapere di di ragionare e di lietamente il diede Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 51 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa ELISSA CORNICE NEIFILE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA DIONEO CORNICE PAMPINEA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA LAURETTA LAURETTA I I II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II III III III III III III III III III III III III 9 CONCL 1 2 2 2 3 3 3 6 6 6 6 6 6 6 7 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 8 8 8 8 8 9 9 10 CONCL 2 3 3 4 4 5 5 6 6 7 8 8 5 2 3 4 19 27 9 16 17 14 16 41 41 48 53 76 3 5 42 76 97 98 107 117 12 26 47 52 57 62 74 85 89 27 70 36 5 31 8 10 4 6 11 13 33 43 61 6 8 egli era di sí rimessa il suo giudicio, la sua uomo di santissima e uomini di malvagia Azzo amava quanto la riconfortato da morte a lungamente fecero cotal dovessono se non misera non meno in dubbio della della sua futura e della sua preterita fu fatto. Quale la Giannotto e la Spina in d’ogni sua passata mi fece mai alla tua le liete novelle della fossero, amavan la essere o di dolorosa fedito rimase in Constanzio in lasciva tosto che avere avuta la i vostri accidenti e che e io quasi di morte a dicessero della onesta quello che per la se cara avevan la fare v’avete, se la sua te piú amo che la mia state sicura che la mia e di servare quanto la avendo in assai misera tutto il tempo della sua dimorò che, di questa mettere in avventura la con somma laude la me, che t’amo piú che la Colui che per la nostra scoperse, né piú la sua ciò che di santissima quale io sono piú che la e seguendo questa sua ed egli le raccontava la mentre la mia misera cosí per quella aver la t’ho piú che la mia tutto il tempo della guarderete che per la della beatitudine di che mena altrui a Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vita e da sí poco bene, vita e la nostra a onesto vita e di buona era vita e condizione, con li vita sua e quivi a vita gli parve esser vita, che il tesoro vita vita sempre. vita sua che invano Ne’ vita si diede. vita si ricordava, quivi vita loro in captività e vita cosí dolente e vita l’esaminò; e vita né alle tue cose vita e del buono stato Altri di vita loro. E acciò vita cagione. vita. Il che dispiacque vita vita con una sua donna, vita la quale avuta ho, e vita sia stata la vostra; vita risurgendo, essendo vita la quale con le vita loro lor bisognasse, vita. Era il figliuolo, vita Il vita v’è cara. vita. Caccia via la vita La vita fia brieve. vita mi durerà. vita molte cose patite, vita era usato. vita passata, vita sua e coricarlesi vita e la constanzia e i vita mia? Deh, speranza vita morí sostenne vita in sí fatto atto vita era, quasi da tutti vita sua amata, né alcuna vita spirituale, per ciò vita di Cristo e le vita sosterrà questi vita, la quale, se a’ vita vita amato, e tu, come io vita vostra; e se voi vita vostra voi mai non vita etterna e di vita etterna; ma io, Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 52 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA NEIFILE NEIFILE LAURETTA CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO EMILIA CORNICE CORNICE NEIFILE NEIFILE DIONEO DIONEO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO PANFILO PANFILO FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V 8 8 8 8 8 8 8 9 9 CONCL INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 3 6 6 6 6 7 7 7 8 8 10 10 CONCL CONCL CONCL 1 1 4 4 6 6 6 15 21 31 33 64 70 71 25 33 16 12 13 15 15 33 42 3 26 30 50 61 2 8 9 34 46 57 14 21 23 32 39 6 19 19 5 32 7 8 15 16 17 5 48 10 42 4 26 34 Idio che in questa salute e scampo della detto colui in sé aver gli volesse la smarrita di Purgatorio rivocato a tratto e tornato in poi che tu di questa che molto piú lieta il rimanente della sua dove in questa / io meno e insieme in riposata donna passò di questa sempre della gloria di E in questa nello estremo della mia nel mio, questa brieve lo spazio della sua poco di rimanente di di piú non stare in a questo stremo della di questa dolente prezzo mi parrebbe la uno uomo di scelerata per sembianti una aspra avea della gloria di di Dio gli scampasse la dopo misera andare a vivere in lieta passò della presente intendo di piú stare in piú di morte che di non vi domando perché la e filando lana sua amore e la mortal se nell’altra passò di questa al giovane il dolore la nobile ma di cattiva biasimare la sua passata Venga dunque, e la mia / miei guai, / e ’l cor di sia discara / la trista La cui perduta rodiani, fu donata la allo scampo della tua voi abbiate della mia Gianni, amava sopra la e temettero della lor io ho piú che la mia Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vita il ritorni, ed egli Disse vita mia. vita; e di questa tanta vita vita e ’l sentimento vita e che a lei si vita, di che io priego vita vita passasti, è stata in vita con lei avrete che vita in peregrinaggi e in vita dura, / vie men che vita si stavano, a vita, né altro di sé a vita vita etterna e di Dio e vita molti anni il tenne, vita di dover compiacere vita che posta n’è, vita non ebbe che una vita che la mia vita dispose, avvisando vita mia ho verso me Cosí vita si dipartí. vita mia a dover dare per vita e di corrotta, il vita e a commendar molto vita eterna, e come egli vita, sue favole dicendo vita vita si crede che egli vita con quelle, senza vita. Quanto questo vita vita; ma prima che io ad vita vita disiderosa, vita mi sia perdonata, ma vita reggesse, non fu per vita terminare! e piú vita s’ama e voi v’amate vita. I tutori del vita vita aveva tolta, cosí a vita e di biasimevole vita e a pregarlo che, vita crudele e ria / vita sí misera spoglia. / vita amara / dimostri vita il padre con vita, la qual Pasimunda a vita La vita e della mia. vita mercé e che io non Il vita sua e ella lui. vita e piansero e vita amata ed ella me, Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 53 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa LAURETTA LAURETTA FILOMENA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA DIONEO DIONEO NEIFILE CORNICE FILOSTRATO ELISSA ELISSA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA NEIFILE PANFILO PANFILO DIONEO FILOMENA NEIFILE FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO FILOMENA DIONEO CORNICE CORNICE ELISSA ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FILOMENA FILOMENA V V V V V V V V VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX X X X X X X X X X X X X X X 7 7 8 9 9 9 10 10 4 CONCL 2 3 3 5 5 5 5 8 9 9 10 CONCL 1 5 7 7 7 10 10 10 10 10 1 10 CONCL INTRO 2 2 3 3 4 4 4 4 4 4 6 8 8 18 53 12 29 32 38 8 14 4 9 7 11 12 3 9 12 59 49 12 14 15 10 3 4 88 89 116 10 12 24 42 49 15 6 5 3 18 21 35 39 4 6 12 13 17 21 6 8 9 qual cosa Pietro, della due amanti, quanto la a fare la piú bella tu della tua preterita dire d’avere ritenuto in della madre di questa e quasi continuo mala né mai d’altro che della liberale e magnifico, e per conservar la sottilmente, la lor e ogn’altra cosa a conosca, oltra la sottil sono insidiatori della per la qual cosa la la sua malvagia lui buon tempo e lieta ma guarda che per la E per ciò, se la mia fatto oltraggio per la trapassò di questa Deh lassa la mia sua castità come la sua di povero cuore e di l’anima mia, la tua mi chiamasti, la cui niente, sé, la sua e standogli ben la lei che la sua propia contrario avesse della potesse sostentar la sua quale io amo piú che la e come egli ha cara la avea, per sostentar la accenderà: ché la cose della loro futura e qual fosse la sua hanno, per potere la sua tu vago della mia cara cosa come la vostra e pongasi la propia lei spense ogni segno di e debole estimasse la rivocò la smarrita che da morte a di rallegrare della sua finire in riposo la laude: e in cotal già vecchio di questa Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vita di se medesimo vita lor durò dimorarono. vita e la piú magnifica vita e della mia onestà, vita il mio figliuolo e La quale, vita passò. vita; poi, veggendo che vita vita de’ Santi Padri vita cavalleresca tenendo vita è conceduta a vita reggevano come vita di modesto frate vita, le vigilie lunghe, vita vita delle giovani donne vita sua era pessima, e vita infino a tanto che vita si diede. vita tua da quinci vita t’è cara, per quel vita mia; e però guarda vita. E trapassato il vita vita! / Sarà giammai vita vita guardare né per vita tanto strema e tanto vita non mi basterebbe vita ancora potrà piú in vita, il suo amante e lo vita vita, avvenne che una di vita vita e che egli era vita di lei udito vita, affermando che mai vita vita mia, e piacemi forte vita, si guardi che piú vita vita sua, con una cavalla vita nostra, che altro vita insieme parlando e vita stata narrò loro, vita difendere e la sua vita, per che, vita vita è, non che io, da vita, l’onore e la fama, vita vita e per ciò eziandio vita: per che soavemente vita vita; la quale come vita vita mi v’ha renduta, vita i suoi parenti, si vita sua, a Castello da vita con grandissimo vita passò: di che essi Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 54 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO DIONEO CORNICE FIAMMETTA X X X X X X X X X X X X X X X 8 8 8 8 8 8 8 8 9 9 9 10 10 CONCL CONCL 13 24 37 41 50 63 65 100 39 42 43 6 9 3 12 dire: "Ahi! misera la indugio diliberò la che io viva cara la amata ma con quella la suo padre di questa Gisippo amò piú la mia e piú che la propia giammai, andandone la grandissimo animo, se certa novella della mia lasciate; ma dove la mia la copia, e come dura dovesse potere aver nostra sanità e della forte e stare in vita tua, Tito! Dove e in vita dello amico piú che vita tua. Sarà adunque vita mia. Facciano vita passò: per la qual vita che la vostra E che vita l’amava. vita? Tu dicevi che eri vita vita gli durasse e la vita, che tu m’aspetti vita vita sia piú forte di lui vita sia quella di colui vita assai consolata. E vita, cessando le vita Se io vita ria. / viti CORNICE III INTRO 6 coperte di pergolati di viti, viti le quali facevan vittoria ELISSA ELISSA ELISSA FIAMMETTA FILOMENA IV IV VI X X 4 4 9 6 8 17 24 6 5 23 possiamo. Della qual ne scese con poco lieta alcuna lieta novella di e poi per la gloriosa de’ quali fosse la vittorie FILOMENA I 3 6 soldano ma ancora molte vittorie sopra li re vittorioso PANFILO CORNICE II X 7 6 79 1 vitupera CORNICE ELISSA VII IX 4 2 1 4 vituperano PANFILO FILOMENA V X 1 8 2 61 che si dicano, dannano e vituperano a gran torto: mormorii, anzi romori, vituperano, vituperano mordono e vituperar FIAMMETTA III 6 45 non vogliate ad una ora vituperar voi e mettere vituperare DIONEO LAURETTA V VIII 10 9 44 112 vittoria vittoria vittoria vittoria vittoria io non cerco che de’ suoi o d’altro fosse avuta del re e sé per l’amor disperso. Per che Basano vittorioso cominciò Il re Carlo vecchio, vittorioso, vittorioso d’una fuori e sgridandolo il vitupera vitupera. Il re, come volta e meritamente vitupera: vitupera e ciò addivenne non s’è vergognata di vituperare e se medesima Dio che nol dovessero vituperare, vituperare e con le Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 55 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa vituperarla PAMPINEA VII 6 6 vituperata FILOMENA II 9 68 vituperato FILOSTRATO FIAMMETTA PAMPINEA FIAMMETTA III III IV IX 1 6 2 5 40 34 58 63 vituperevole ELISSA I 9 5 vituperevoli LAURETTA ELISSA I IX 8 2 7 13 vituperio EMILIA VIII 4 35 vitupero DIONEO PAMPINEA FIAMMETTA DIONEO ELISSA LAURETTA II III III V VII VIII 10 2 6 10 3 9 35 19 39 44 8 112 vituperosa FILOSTRATO VI 7 3 vituperosamente EMILIA II EMILIA II DIONEO X 6 6 10 38 49 47 vituperose PAMPINEA PAMPINEA IV IV 2 2 8 56 della Massa; le cui vituperose opere molto tutti, dicendogli le piú vituperose parole e la viuola CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA I X X X X INTRO 7 7 7 7 106 11 23 28 28 liuto e la Fiammetta l’ebbe, con una cosa cantasse con la senza ristare con la canzon cantò con la la mandò minacciando di vituperarla se non falsamente e reamente vituperata, vituperata e da questo non fosse il monistero tu se’ degno, sozzo cane come meritato avea, a dire: "Sozzo can vituperato. E essendo vituperato vituperato che tu se’. vituperato senza pro vituperato, dunque mi fai vituperato anzi infinite con vituperevole viltà a lui vergogna de’ corrotti e vituperevoli costumi di con le sue sconce e vituperevoli opere, se di per quello e sí per lo vituperio che aver gli rincresciuta, con gran parlando s’arebbe a tanto che io non te ne universal vergogna e cosí non facciano? Ahi che essi questo suo vitupero vitupero vitupero vitupero vitupero vitupero di te medesima recato. in presenzia di di tutte le del guasto mondo non palesassero, ma sé de’ lacci di vituperosa morte disposto di fargli vituperosamente morire. che a me facesti, che vituperosamente cosí poveramente e cosí vituperosamente uscire, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 una sua sua sua sua viuola, viuola cominciarono viuola dolcemente sonò viuola. Laonde egli com viuola viuola n’andò; e con lei viuola. Di questo fu la viuola Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 56 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa viva (adj.) EMILIA PANFILO EMILIA DIONEO EMILIA CORNICE PANFILO PAMPINEA FIAMMETTA II II III III V VI VII VIII X 6 7 7 10 2 CONCL 9 7 6 64 105 12 32 42 25 53 84 6 l’abbian tanto lasciata sapere come fosse che sentito che la donna era sentendo costei esser Gostanza mia, or se’ tu giú per balzi di pietra fu dall’altra per avvien che tu di qui modo, avendo d’acqua viva; viva ma, se pur fosse, viva fosse, e dove tanto viva e sana, essendo già viva, messosi a cercarla viva viva? Egli è buon tempo viva viva, e cadendo faceva un viva viva forza un dente viva ti parti; tue sieno viva copia, fece un bel viva CORNICE CORNICE ELISSA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA FILOMENA FILOMENA PANFILO I I III IV VII VII VIII X X X INTRO INTRO 5 2 4 4 9 8 8 9 84 98 15 23 14 31 106 37 85 81 là dove io onestamente e senza alcuna vergogna il piú dolente uomo che piú che altra donna che il piú tristo uom che dopo danno fé patto. E il maggior traditor che m’è acciò che io parente mi parta e che per alcuno uom che viva né mi rimorda viva e duri quanto a viva dimora. Spero tanta viva, tener vi potete viva viva. A cui Tofano viva viva amore, e muoia soldo viva, per ciò che egli viva viva cara la vita tua. sicuri di viva vostro: viva le farò certamente. vivaci CORNICE VII INTRO 7 messe le tavole sotto i vivaci allori e agli vivaio CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA VI X X X X X CONCL 6 6 6 6 6 26 6 9 13 13 17 talvolta per modo di viva copia, fece un bel tavole messe allato al là andatesene onde nel portava, e amendune nel celando, usciron del vivanda EMILIA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOMENA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA II IV IV IV IV V V V X 6 9 9 9 9 8 9 9 6 77 17 18 23 23 37 25 35 16 tavole ancora alla prima si mise a tavola. La chente v’è paruta questa che sopra a cosí nobil fu, mai altra già venuta l’ultima pensò lui esser degna cosa che con piú cara molto cara o dilettevol vivande CORNICE I INTRO 24 vivaio fanno ne’ lor vivaio e chiaro e quello vivaio, a una di quelle, vivaio vivaio s’entrava, quella vivaio, l’acqua del quale vivaio vivaio; e ciascuna le vivaio vivanda, vivanda sopragiunse vivanda venne, ma egli, vivanda? la donna vivanda vivanda, come è stata vivanda E vivanda vada! vivanda, e il romore vivanda vivanda di cotal donna. vivanda secondo la mia vivanda avendol messer non strignendosi nelle vivande quanto i primi né Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 57 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA PANFILO CORNICE CORNICE FILOSTRATO CORNICE ELISSA LAURETTA CORNICE ELISSA LAURETTA FIAMMETTA PANFILO I I I I I II II II II III III VII VII VIII IX X X X X INTRO INTRO 5 5 5 5 6 7 CONCL INTRO 1 INTRO 3 9 INTRO 2 4 6 9 100 105 10 10 13 34 24 20 5 14 4 8 10 20 6 18 23 10 25 continue e quelle andarono a sedere. Le dare, ma il convito e le di quelle sole varie che quivi, quantunque le e splendidamente di piú fatti venir vestimenti e castello; e quivi con sabato, giorni, per le e di buone e dilicate e la vanga e le grosse fine del desinare, e le che i digiuni assai, le questo le molte e varie a tavola, dove, le ordinatamente e di buone e quegli fece di piú da messer Neri. Le ordine e bello, di molte vivande diligentemente vivande dilicatamente vivande ella sola volle vivande divisò a’ suoi vivande diverse fossero, vivande serviti, vivande, con la maggior vivande vivande e con riposo vivande le quali s’usano vivande, divenuti piú vivande vivande e i disagi vivande e le tavole furon vivande grosse e poche e vivande, secondo che vivande vivande venute, allegri vivande e di buoni vini vivande magnificamente vivande vi vennero vivande magnificamente vivandetta FILOSTRATO IV 9 16 e fa che tu ne facci una vivandetta la migliore e vivano CORNICE IV INTRO 42 vive (adj.) CORNICE PANFILO DIONEO DIONEO PAMPINEA I II V V VIII CONCL 7 10 10 7 15 16 45 45 102 da molti arbori fra stimolò tanto quelle che elle si vorrebbon elle si vorrebbon vive con le carni piú vive vive vive vive vive vive PAMPINEA EMILIA PANFILO FIAMMETTA PANFILO LAURETTA FILOSTRATO I II III IV IV VIII X 10 6 4 1 6 9 3 9 46 12 60 4 41 31 il mondo, e forse ancora e è ancora, s’el che il piú di limosine mi portasti ancora in te è di ciascuno che come Idio sa, egli non che niuno altro uom vive, vive il cui nome fu vive, Arrighetto Capece, vive vive, incontanente vive vive, per ultimo don mi vive vive il veder varie cose vive oggi alcuna persona vive il quale te quant’io vivea PANFILO DIONEO FIAMMETTA PAMPINEA III III V VI 4 10 9 2 33 30 7 9 lui in gran necessità radici d’erba e d’acqua quale strettissimamente splendidissimamente vivea di ciò che messer vivea, poteva male vivea vivea, e oltre a questo vivea vivea, avendo tra l’altre vivea possono, assiderati si vivano, vivano e ne lori diletti Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 pietre e verdi erano, che sú le vive mettere nel mettere nel fuoco e e con le barbe piú Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 58 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa viveano CORNICE LAURETTA I VIII INTRO 9 20 11 viveasi PAMPINEA VIII 7 5 vivendo PANFILO EMILIA LAURETTA LAURETTA CORNICE FIAMMETTA CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO FILOMENA NEIFILE I II III III IV IV IV IV IV VI IX X 1 6 8 8 INTRO 1 2 6 6 5 1 1 28 44 8 14 15 53 2 30 41 6 9 5 vivente PAMPINEA PANFILO III V 2 1 31 8 viventi CORNICE LAURETTA PANFILO CORNICE I I II CONCL AUTORE INTRO 8 7 8 10 6 9 quantità de’ de’ vizii i miseri fortunosi casi, che da’ il vino ottima cosa a’ viver CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE PAMPINEA DIONEO LAURETTA LAURETTA NEIFILE DIONEO EMILIA DIONEO ELISSA ELISSA LAURETTA FIAMMETTA PANFILO I I I I II II III IV IV V VI VI VI VII VIII X X INTRO INTRO INTRO INTRO 3 10 8 3 8 10 8 10 CONCL 3 9 6 9 20 20 22 94 37 16 8 14 20 44 9 52 45 10 13 35 73 quali avvisavano che il niuno infermo fosse e da ciascun, quasi non piú parli: festevolmente che io, che onestamente di mente, e cominciò a in mala ventura con lui a guisa di tre fratelli, né in riposo con lui ed ella altressí che come tu dí, se tu vuoi tutto quello anno può mio tormento, / onde ’l grosse e poche e il questo viene il nostro catene, per quanto quel tempo, che voi e io da ogni altro separati viveano viveano, e in quelle case uomini, cosí lietamente viveano; viveano e pregollo che cittadinescamente viveasi. viveasi altramenti. Io ho, che io nel vidi signore, sono, in quanto, "vi potrà egli andare in digiuni e in orazioni di colei la qual tu con ciò sia cosa che io, dono di colei la qual tu che io per contentarti, degli altri in ciò, e oltre a questo e splendidamente Ma come vivendo, vivendo tante ingiurie vivendo il re Manfredi. vivendo esso, altro vivendo? Disse vivendo vivendo, sommamente si vivendo vivendo cotanto amasti; vivendo, ogni ora mille vivendo vivendo cotanto amasti; e vivendo egli, volentieri vivendo quella acquistò, vivendo era sí vivendo, e in fatti vivendo sí come savio, mai, vivente il re, non la che già mai per alcun vivente veduta fosse. Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 E viventi avendo private, viventi abbandonati. viventi si possa eleggere viventi, secondo viventi viver viver viver viver viver viver viver viver viver viver viver viver viver viver viver viver viver moderatamente e il meglio, dovesse, aveva, sí si vuole, né altra disidero, potessi piú lietamente del non posso. Per la potremo li piú potrei, dove ora si lascia, lieta, non ti sicuro che fuoco m’è noia né so sobriamente faccia lieto che voi dovea libero rimase dobbiamo, nel Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 59 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa DIONEO CORNICE X CONCL AUTORE 10 35 10 guisa con questi miei viver son potuto, sí che pacificamente di viver disiderano, e anche viverà FILOSTRATO PANFILO V VII 4 9 43 18 cosí sia mentre ella viverà. viverà E in questa guisa vivi sicuro che ella viverà poco. Per che io viverai PAMPINEA NEIFILE IV VI 2 4 19 13 tutto il tempo che tu ci viverai. viverai Quello che egli sempre che tu ci viverai, viverai del nome mio. vivere CORNICE CORNICE CORNICE NEIFILE CORNICE PAMPINEA PAMPINEA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO CORNICE FIAMMETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA PANFILO NEIFILE EMILIA FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA LAURETTA NEIFILE ELISSA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA DIONEO DIONEO I I I I I II II II II II II II II III IV IV IV IV IV V VI VIII VIII VIII X X X X X X X INTRO INTRO INTRO 2 CONCL 3 3 6 7 7 7 10 CONCL 6 3 3 3 6 8 2 7 9 9 9 1 2 7 8 8 10 10 54 95 96 7 6 37 41 16 3 80 83 39 6 5 14 17 19 7 23 9 9 8 28 33 4 29 9 22 22 59 61 delle quali è il ben di doverci a lietamente e del modo nel quale a e in quella intendeva e nella forma del nostro bene e onestamente vuol di Dio e del vostro si ricordava, quivi e a e sicuri poter di mutola era convenuta mi duole, per ciò che di Andate, e sforzatevi di da noi preso nel sapeva né gli giovava di noi vogliamo andare a esse non credevano tanto di baroni cominciarono a che nel virtuosamente diliberò di piú non dispose di non voler piú contumacia in essilio cosí lietamente noi possiamo e dobbiamo potesse né sapesse la qualità del secondo lo stato suo eletto di piú non volere la morte che il piú mi fia piú cara che il voi non dobbiate con lei quiete mentre teco a viverem FILOSTRATO VII 2 14 e se tu fai cosí, di che viverem noi? onde avrem Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vivere d’ogni mortale, E vivere disporre. vivere abbiamo ordini e vivere e morire, né cosa vivere dover solamente il vivere dee, in quanto può vivere e ultimamente vivere e a morire s’era vivere, quello non vivere vivere, per lo non aver vivere vivere mai non mi giovò vivere, ché mi pare anzi vivere vivere seguitare, vivere. E in cotal vivere vivere in lieta vita con vivere che a ciò vivere. E in tal vivere vivere e operare di niuno vivere; e ristretti in sé vivere vivere; e non vivere vivere e negarsi degna di vivere della lor povertà, vivere e andare piú che vivere. Bruno, vivere vivere e de’ costumi di vivere, mutate, io non vivere vivere. Ora avvenne vivere vivere, pensando che la vivere vivere con rimembranza vivere il piú consolato vivere avessi: il che, Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 60 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa viverete ELISSA II 8 61 viverò FIAMMETTA PANFILO IV X 1 9 32 43 Guiscardo, e quanto io viverò, viverò che sarà poco, e morite sicuro che io viverò e morrò moglie di vivesse PAMPINEA III 2 7 senza alcuna speranza vivesse di dover mai a vivessero EMILIA LAURETTA II VIII 6 9 83 8 essi tutti felicemente vivessero e, come curassero e piú lieti vivessero, vivessero sí come essi vivessi FIAMMETTA IV 1 60 di nascoso con Guiscardo vivessi, vivessi che ’l mio corpo vivesti LAURETTA X 4 8 morta: io, mentre che vivesti, vivesti mai un solo vivete PANFILO X 9 43 altro di voi avvenisse, vivete e morite sicuro viveva FIAMMETTA ELISSA DIONEO III IV IV 6 4 10 6 11 5 ella in tanta gelosia viveva viveva, che ogni uccel senza misura ne viveva dolente, e seco ciance; di che ella viveva pessimamente vivi (adj.) CORNICE CORNICE CORNICE EMILIA ELISSA ELISSA CORNICE EMILIA CORNICE NEIFILE LAURETTA FIAMMETTA I I I II II II III III IV IV VIII X INTRO INTRO INTRO 6 8 8 INTRO 7 7 8 9 6 19 31 77 29 72 76 8 65 20 35 17 15 vivi (n.) NEIFILE NEIFILE FILOSTRATO VI VI X 4 4 3 12 13 31 di che voi tutta giuliva viverete e piú della in quegli che rimanevano coloro li quali rimanean morti, e gli altri che e essi potrebbono, se d’alquanti pochi paesani reputò piccola, poi che dintorno di verdissimi e poi veduti andare come è al nostro giudicio che e loro, li quali Amor de’ quali pochi oggi son gittatine, che quasi vivi, vivi e tutti quasi a un vivi. Era usanza, sí vivi vivi rimasi sono chi qua vivi fossero, nel perduto vivi rimasi per marito vivi aveva ritrovati i vivi aranci e di cedri, vivi, si teme; e non come vivi vivi dietro a lei rimasi vivi non aveva potuto vivi, ricevette vivi vivi nella padella gli io il vi farò veder ne’ vivi vivi. Currado per di farmelo vedere ne’ vivi, vivi cosa che io mai piú tenuto migliore. Vivi adunque di me sicuro Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 61 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa vivi FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO PAMPINEA FILOMENA II III VII X X 5 6 9 7 8 60 48 18 16 30 se caduto non fossi, condusse; ma di questo dimostrasti dimori, la mia fede, della quale cara cosa come ella è, viviamo PANFILO LAURETTA I VIII 1 9 3 13 né potremmo noi, che viviamo mescolati in esse che il mio compagno e io viviamo cosí lietamente e vivo (adj.) PANFILO FILOSTRATO EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA ELISSA ELISSA ELISSA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA CORNICE NEIFILE FILOSTRATO CORNICE EMILIA EMILIA LAURETTA CORNICE ELISSA DIONEO PAMPINEA FILOMENA FIAMMETTA FIAMMETTA FILOMENA PANFILO PANFILO I II II II II II II II II II III III III III III III III III III III IV IV IV V V V V VI VII VII VIII IX IX IX X X X 1 2 6 6 6 6 6 8 8 8 7 7 7 7 7 7 8 8 8 8 INTRO 8 9 2 2 2 7 CONCL 3 10 7 1 5 5 8 9 9 49 38 33 47 70 70 73 25 67 89 57 59 60 66 73 79 3 3 68 74 8 31 20 1 36 39 36 25 37 9 56 11 47 65 91 52 95 essere stato morto che sempre dire che io sia che fosse, essere ancora due che avuti avea fosse mio padre, se egli è o o vivo o morto, e, se è Arrighetto esser doni promettendo a chi o meglio il figliuolo che ’l conte, se Iddio mi dimostri, ma è v’accerto che Tedaldo è senza danno e Tedaldo sono il vostro Tedaldo e se io quinci esco cioè di riaver Tedaldo Dico adunque come un risuscitato, e non per che, parendogli esser e videro che egli era molestato e infino nel di veder colui a cui v’è piaciuto ciò che a Susa; ritruoval Martuccio Gomito esser e trovato lui esser frustato era, avvisò, se pareva da lungi ariento fu, che voi nol vedeste lor morisse, a colui che ignuda in un fiume quale non che morto, ma nata e un vispistrello non rimase né morto né e saputo lui esser donna sua come egli era che dubitate voi? Io son Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vivi vivi vivi vivi vivi sicuro che, come sicuro, che io non sicuro che ella sicura che mai sicuro che non mia vivo, vivo veggendo i giovani vivo, a quello guardando vivo vivo ma in prigione e in vivo, cosí si chiamerebbe vivo vivo o morto, e, se è vivo, in che stato, e vivo vivo, cacciata via la vivo vivo o morto loro il vivo con moglie non vivo fosse, e se non, vivo e sano e in buono vivo; e, dove voi quello vivo vivo. Parve allora a vivo vivo e sano, e mai né vivo e scampo, in ciò vivo, il quale veramente vivo vivo per morto sepellito vivo, egli stesso e molti vivo vivo, cominciò a gridare: vivo vivo, domandandolo di vivo Le quali vivo trafitto. vivo non avea voluto d’un vivo piú che altra cosa vivo in Tunisi, vivo, il quale lungamente vivo vivo e in grande stato e vivo fosse il suo vivo che d’alcuna cosa vivo a vespro; e farete vivo fosse rimaso, se vivo, in sul primo sonno vivo vivo, i piú sicuri uomini vivo vivo e tre granella vivo, né ebbe ardire di vivo vivo e a tutti i roman vivo e a lei come piú vivo, la Dio mercé, e qui vivo Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 62 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PANFILO X 9 109 vivo FILOSTRATO PAMPINEA PANFILO PAMPINEA LAURETTA PANFILO II II VII VIII VIII X 2 CONCL 9 7 9 9 7 13 9 132 24 75 sí come colui che mi quale ardendo in festa prendono piú piacere io sia divenuta: di che io di Narsia. Che eziandio non dicendolo, vivono PAMPINEA CORNICE FILOMENA FIAMMETTA I I III VII 10 CONCL 3 5 4 3 5 18 e di tutte quelle che a cui tutte le cose per ciò che ancora l’altre persone che ci vivuta FIAMMETTA CORNICE IV VI 1 INTRO 34 14 di carne, e sí poco vivuta vivuta, che ancor son Gran mercé, non ci son vivuta invano io, no; vivuti PANFILO X 9 73 vivuto PANFILO PANFILO PANFILO FILOSTRATO I I I X 1 1 1 3 21 76 79 37 e disordinatamente acciò che io, se morire come egli è per ciò che, mentre vizii LAURETTA PAMPINEA PAMPINEA PANFILO I IV IV X 8 2 2 9 10 5 10 4 hanno nella feccia de’ altri li loro medesimi aver per ciò i predetti non si può per li nostri vizio LAURETTA DIONEO NEIFILE PANFILO IV V IX IX 3 10 4 6 4 3 3 27 potete conoscere, ogni dica che sia accidental sia la sciocchezza e ’l attorno, ché questo tuo viziosa FILOSTRATO I 7 4 2 7 10 29 41 39 vo (cf. vado) vado PAMPINEA III EMILIA III DIONEO VI presa, se egli essendo vivo la si ritoglieva, vivo vivo vivo vivo vivo vivo all’antica e lascio e 'n gioco, / te poco contenta. E con grandissimo io annoverando? E’ e morrò certissimo; vivono. Per ciò che vivono vivono e consolazione di vivono di quegli che per vivono; ma io non gli vo’ vivono e tengo parimente signori vivuti fossimo insieme: arciere è ferita. vivuto, vivuto secondo che i vivuto son come vivuto? Ma pur vedendo vivuto vivuto ci sono, niuno ho vizii vizii vizii vizii i miseri viventi e nel mostrar sé abbandonati, quando acquistare, almeno vizio può in gravissima vizio e per malvagità di vizio, invano si vizio vizio del levarti in La viziosa e lorda vita de’ Costui, il quale io vo cercando, quantunque la tua famiglia. Perché vo io dietro ad ogni cosa Sardigna. Ma perché vi vo io tutti i paesi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 63 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PANFILO PAMPINEA FILOMENA LAURETTA NEIFILE NEIFILE VIII VIII IX IX IX IX vo’ (cf. voglio) voglio FIAMMETTA II PAMPINEA III FILOMENA III DIONEO III DIONEO IV FILOSTRATO IV PANFILO V DIONEO V FIAMMETTA VII PANFILO VII PANFILO VII PAMPINEA VIII FIAMMETTA VIII LAURETTA VIII LAURETTA VIII LAURETTA VIII FIAMMETTA IX FILOMENA X PANFILO X DIONEO X CORNICE CONCL AUTORE 2 7 1 8 CONCL CONCL 14 37 20 22 9 9 sere, in buona verità io che tu mi beffi. Ora io che bestia sono io? dove Biondello: "Bene, io dolci pensieri. / Io / e tutti quanti gli vo infino a città per vo: aspettati e sie di vo vo io? che so io se i vo verso là, io gli farò vo pe’ verdi prati vo somigliando / al viso 5 2 3 10 10 CONCL 1 10 5 9 9 7 8 9 9 9 5 8 9 10 18 22 52 3 36 17 59 64 18 69 72 91 24 45 54 55 17 38 37 3 23 piú non udisti, io tel darvi piú impaccio me ne Ma cosí ti avete, io il vi E oltre a questo vi / Una fatica sola ti per che, se la tua, non Per che cosí vi ci vivono; ma io non gli che egli disse: "Ben occhi vostri; di me non del mondo. Ora io non ti ascolta ciò che io ti e di belle canzonette, e voler bene, sí vi diceste. Ma tanto vi non che a Filippo. Io ti io voglio innanzi (non che vi piace, ma cosí vi da voi non mi scosti, alla loro opposizione vo’ Pietro, mio vo dire. vo’ tornare. E avendo vo vo’ dire: ella ha infino vo vo’ dire: forse ancora ne vo vo’ dire una nuova cosa, vo vo’ dare: / che tu vo vo’ dir libertà, la qual vo vo’ dire, donne mie care, vo vo’ dire a te, ché tu non vo vo’ vedere se questo pero vo vo’ dire, che mi lascerei vo vo’ dir piú: io seppi vo vo’ dire. Io ho amato e vo vo’tene dire una; e di vo’ vo’ bene perché veggio vo vo’ dire: io non posso in vo vo’ dire il vero, sozio: vo vo’ dir perder lei, ché vo vo’ dire: io non so chi v vo vo’ ragionar d’un vo vo’ rispondere. Io vo e di belle canzonette, e vo’tene vo tene dire una; e di vo’tene LAURETTA VIII 9 45 vocaboli NEIFILE FILOSTRATO LAURETTA CORNICE CORNICE I VIII VIII CONCL AUTORE CONCL AUTORE 2 5 9 21 3 78 3 7 vocando PANFILO II 7 74 INTRO 3 5 5 97 29 15 52 voce (cf. boce) boce CORNICE I PAMPINEA II FIAMMETTA II FIAMMETTA II stare il significato di non sia, per ciò che era, non intendeva i n’è, che, con onesti cose e con animi e con vocaboli, vocaboli ma la vocaboli in essa s’usano vocaboli di costoro, per vocaboli dicendola, si vocaboli onestissimi si via. Li quali, non vocando ma volando, quasi piacquero, e a una l’albergo, con sommessa basciò la fronte e con Andreuccio, a quella Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 voce voce voce voce lei prima del primo chiamò Alessandro e alquanto rotta disse levata la testa, Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 64 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FIAMMETTA FILOMENA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA LAURETTA LAURETTA LAURETTA CORNICE FILOMENA DIONEO FILOSTRATO PANFILO PANFILO PANFILO LAURETTA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE FIAMMETTA FILOMENA NEIFILE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA CORNICE FILOSTRATO PAMPINEA II II III III III III III III III III IV IV IV V V V V VI VI VI VI VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII IX X X 5 9 6 6 6 7 8 8 8 CONCL 5 10 CONCL 1 1 1 7 7 7 7 CONCL 5 7 8 7 7 7 7 7 CONCL 3 7 55 67 32 34 43 67 38 65 68 11 9 14 15 4 19 29 38 10 13 18 41 15 21 20 31 42 124 136 138 7 27 39 spaventato dalla a un’ora la maschil scorger si potesse la se tu riconosci la e conoscendolo alla e tenendo la sua entrato dentro con una notte fece con una colà e conobbero la La Lauretta allora con Messina tornatisi dieder e a dire con sommessa ti chiamo / con dolorosa alcuno, anzi con la non solamente la rozza l’armi, quasi a una "O Teodoro. La qual fermo viso e con salda sbigottire punto, con molte risa, quasi ad una volentieri, e con soave e egli, che la sua non se ne vedrebbe la o "Non piú!, era sí la punto, la donna con di mandar fuori; e con conobbe lo scolare alla La donna cognobbe la non potendo piú la a suo nome; la quale con Mitridanes, udita la piacer del re, con bassa voci DIONEO PAMPINEA EMILIA EMILIA I IV V IX 4 2 2 9 7 5 37 4 per conoscere meglio le pallidi e con le orecchi con le ricevute forze leggieri, le voglendosi FIAMMETTA IV 1 7 vogli (cf. vuoi) vuoi PANFILO I PAMPINEA II FIAMMETTA II FIAMMETTA II EMILIA II EMILIA II 1 3 5 5 6 6 17 33 31 61 50 51 voce di colui e dalla voce e il piú non volere voce, per grandissimo voce voce mia, io son ben voce, subitamente si voce voce e alquanto piú voce orribile, con certe voce contraffatta chiamar voce di Ferondo e viderlo voce assai soave, ma con voce d’averlo per loro voce che sú si levasse; voce: / e dicoti che voce voce grossa e deforme e voce e rustica in voce tutti si cofessaron voce Pietro udendo, voce quello che egli a voce assai piacevole voce tutti gridarono la voce incominciò in cotal voce conobbe, le rispose; La gentil voce mia. voce dal pianto rotta e voce sommessa da un voce sommessa, senza voce la sua debolezza e voce del suo lavoratore e voce tenere, battendosi a voce chiara e lieta cosí voce e nel viso voce cosí rispose: voci voci voci voci s’accostò chetamente umili e mansuete nel fatti gli aveano piacevoli e i ritrovarsi con lui, né voglendosi di questo presente, ove a questo tu me per moglie non esser dovresti, e te: e per ciò, dove tu quando tu medesimo dico. Per che, quando tu Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vogli intendere, io vogli, tantosto di qui ti vogli vogli di quella uscire vogli con noi essere a vogli, porre fine e vogli vogli, io sono disposto, vogli Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 65 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FILOMENA DIONEO FILOSTRATO ELISSA PAMPINEA FIAMMETTA FILOMENA FILOSTRATO PAMPINEA PANFILO voglia CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO ELISSA FILOMENA CORNICE DIONEO FILOSTRATO FILOMENA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA LAURETTA LAURETTA CORNICE CORNICE PAMPINEA PANFILO DIONEO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA FILOMENA FIAMMETTA DIONEO DIONEO PAMPINEA FIAMMETTA DIONEO EMILIA FILOSTRATO ELISSA II III V VI VIII VIII IX X X X 9 10 4 CONCL 7 8 1 3 7 9 40 18 43 46 94 25 12 30 16 45 tu puoi, quando tu darà questa noia, ove tu acquistare: e ove tu non priego, signor, che tu quando tu perdonar mi d’aver te. Dove tu non esser con lei, dove tu chente che tu la dove tu confortar ti de’ quali, quantunque tu vogli, vogli a un’ora piacere a vogli aver di me tanta vogli cosí fare, vogli; / ché, se tu ’l vogli vogli e di quinci farmi vogli, per certo egli vogli vogli, in questa forma. vogli vogli chiamare o malvagia vogli, sí adoperare, che vogli vogli, non ti potrai vogli PROEM I I I I II II II II II II III III III III III III III III IV IV IV IV V V V V V V V V VI VI VI VII VII VII 1 1 1 CONCL 2 2 8 9 10 10 1 3 6 6 7 8 8 9 INTRO 2 6 10 4 4 4 7 8 9 10 10 2 6 10 1 2 3 15 25 78 79 13 27 37 74 22 1 40 29 55 19 41 23 45 46 1 11 42 26 35 8 19 45 42 34 14 46 58 12 8 19 28 12 14 Il che se avviene, che né prete ci sarà che ’l alcuna volta sí gran né far che egli cosí non che io questa grazia piú inviti aspettare, di forse cento volte veggendosi, venne vincessi; ma se tu hai e egli, dove ella a ciò disposto dove io ciò, avendo già maggior l’anime cristiane che ma il poteste, quando te ne farò ancor patir piú un che un altro si faceva altro quando veniva. E poi, gran il quale, contra sua che non paia che io La comare ebbe allora dicendo: "Già Dio non levato si sia o si avendo molte volte avuta meglio. "Ora Idio il del fallo commesso e la alla legge, dove ella il Quello per che io questo rimaso, io questo gli Pietro, che maggior femina come l’altre e ho n’avrebbe fatta venir se egli ce n’è niuno che parlare, che egli non malinconia aveva sí gran e non so che questo si fanno tutte quelle che voglia Idio che cosí sia, voglia né possa assolvere voglia di ridere, udendo voglia morire come egli è voglia sí come uomo che voglia fece: e tutto voglia d’abracciarvi e di voglia di sentire, se voglia di vedere pruova voglia, gliele concede; voglia voglia stare, io non voglia che l’altra di Dom voglia n’hanno. voglia ve ne venisse, voglia; e non so a che io voglia voglia che io m’ammendi; voglia me ne veniva. voglia avendone, cominciò voglia sposatala, a voglia le mie novelle con voglia di ridere, ma pur voglia che cosí caro voglia levare; e credesi voglia di doverle alcuna voglia," disse la voglia voglia dello emendare, e voglia, non vi troviate voglia voglia, voi il vedrete voglia E in cosí voglia torre? voglia aveva di mangiare voglia di quel che La voglia a’ morti. voglia metter sú una cena voglia la sua parte udire voglia di ridere, che voglia dire, ché egli non voglia hanno di concedere Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. 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Noi vi alla giovane disse: "Ora vogliamo CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE EMILIA NEIFILE ELISSA FILOMENA PROEM I I I I II II II INTRO INTRO INTRO 6 1 8 9 13 77 101 101 8 7 61 9 o istorie che dire le se alla nostra salute delle donne intente cara la nostra grazia, il fuoco, quando noi disse Marchese: "Noi non l’avete, noi ve ne o famigliare che dir Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 voglia sofferire la voglia me ne venisse di voglia al mio signore far voglia fare a chiarezza voglia di far ciò che io voglia di darti un gran voglia mai, io dico s’e’ voglia di ridere, che voglia di scendere, ché voglia te ne verrà; e voglia, di tutto il mondo voglia voglia esser segreto, voi voglia di ridere, che voglia vedrai e di lei voglia. Bruno e voglia voglia di ridere che voglia ella o no, se tu voglia che opera, pregò voglia; e per ciò io vado voglia voglia di motteggiare, voglia tolta dalla natura voglia, poi che io ho voglia voglia presa mogliere a’ voglia per marito; e poi voglia di piagnere avea vogliam vogliam vogliam vogliam vogliam vogliam vogliam vogliam vogliam Disse dire, possa tor via che gente ricordare che per dire, che questo che vi piaccia di mostrare. Il dire, le cui pregare che vi noi prender quel vogliamo, vogliamo raccontate in vogliamo andar dietro, vogliamo che stieno e vogliamo e comandiamo che vogliamo, come dobbiamo, vogliamo vogliamo andare a veder vogliamo donare uno, di vogliamo, diceva trovarsi vogliamo Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 67 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa LAURETTA NEIFILE LAURETTA CORNICE LAURETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA III III IV IV VIII X X X 8 9 3 CONCL 9 7 7 7 13 19 14 9 28 32 38 38 Rispose l’abate: "Se noi grande e fornito. Noi che parte del mondo noi da’ tuoi infortuni, senza che, quando noi sí bella cosa: noi la impetrato, del quale noi che voi da marito siate, vogliamo vogliamo vogliamo vogliamo vogliamo vogliamo vogliamo vogliamo che egli che voi torniate andare a vivere che una ne dichi un mille o un venire a che per amor di che colui voglian CORNICE FILOMENA V IX CONCL 1 12 21 vogliancene NEIFILE IX 4 13 è questo, Angiulieri? vogliancene noi andare vogliangli FILOMENA VIII 6 9 Bruno a Buffalmacco: "Vogliangli Vogliangli noi imbolare vogliantelo ELISSA V 3 28 vogliasene DIONEO II 10 20 cosí sia come voi dite e vogliasene con voi venire vogliate CORNICE NEIFILE FILOMENA DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA EMILIA FIAMMETTA FILOMENA ELISSA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA FIAMMETTA I II II II III III III IV IV IV V V VI VIII VIII VIII VIII X INTRO 1 9 10 6 6 7 2 3 3 2 9 1 3 7 7 9 6 74 28 65 41 12 45 59 26 13 14 32 34 7 28 53 57 15 32 come mostra che voi come io vi dico, non mi ha meritato, ove voi mi io griderò che voi mi vi conterò; ché, quando cuor del corpo mio, non voi quello prometter grazia è questa, che voi quale ardore, ove voi vi non sono io: dove voi "Signor mio, dove voi e da me un picciol don Oretta, quando voi "Compagni, quando voi mi nieghi cosa che voi quel che voi negarvi cosa che voi appetito raffrenate, né vogliendo EMILIA PAMPINEA VIII VIII 4 7 16 78 buio a modo di ciechi: vogliendo far cosí, si tor quello che tu poscia vogliendo render non mi tu vuogli, ché noi non voglian cotesta. dee credere che essi ne voglian far qualche ne potremmo aiutare. Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Vogliantelo aver detto, vogliate fare. Ricordivi vogliate a instanzia di vogliate di spezial vogliate sforzare. vogliate, v’insegnerò vogliate vogliate ad una ora vogliate per doverlo vogliate che egli venga vogliate accordare, mi dà vogliate recare le vostre vogliate, egli si potrà vogliate vogliate, e ella abbia sí vogliate vogliate, io vi porterò, vogliate vogliate credermi, noi vogliate che io faccia; e vogliate che si faccia. vogliate; e per ciò io il vogliate vogliate con cosí fatta Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 68 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa vogliendole EMILIA IX 9 8 vogliendosi DIONEO IV 10 25 vogliendoti DIONEO X 10 61 antiveduto fine operava, vogliendoti insegnar vogline EMILIA I 6 14 della quale tu dubiti o vogline dimandare? INTRO INTRO INTRO INTRO 1 1 1 2 4 4 10 CONCL CONCL 2 3 3 6 7 7 9 9 9 10 3 3 3 4 5 6 7 7 7 7 8 3 50 99 114 27 42 89 10 10 11 8 10 12 37 33 40 50 49 118 14 21 22 24 39 45 46 21 20 48 68 68 72 88 72 voglio (cf. vo’) vo’ CORNICE I CORNICE I CORNICE I CORNICE I PANFILO I PANFILO I PANFILO I NEIFILE I DIONEO I DIONEO I PAMPINEA I CORNICE I CORNICE I FILOSTRATO II PAMPINEA II PAMPINEA II EMILIA II PANFILO II PANFILO II FILOMENA II FILOMENA II FILOMENA II DIONEO II FILOMENA III FILOMENA III FILOMENA III PANFILO III ELISSA III FIAMMETTA III EMILIA III EMILIA III EMILIA III EMILIA III LAURETTA III cosí esser vero; ma pur vogliendole moralmente in su l’altro volger vogliendosi sí sua fronte. Ma non è questa: che io non famigliar di Panfilo, questa prima giornata e disse loro: "Io non e per ciò io non Il quale negar non sí veramente che io giovane, le disse: "Io con vostra licenzia io me tocca di dover dire, al reggimento, io il un dono, il quale in casa vostra. Anzi vi attendi quello che io ti ho adunque preso e lui e di gentil donna, io parole ma gli occhi tuoi solamente averne detto mossi cosí abbian detto, e se tu non puoi, io non termine poni, io mi mercé, per ciò che io e di ramaricarmi, io vi come facesti. Ma io ti questa volta io non vi poter fare; e per ciò io paruta ti sono, non che fatto m’hai. Non strette accoglienze; io della sua salute, io disse: "Quello che io conosciuto, io il vi la bascerò, tanto ben le Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 voglio per ciò che questo voglio che per le voglio che di noi sia voglio che libero sia a voglio che voi d’alcuna voglio che tu ne gravi voglio esser possibile voglio in prima andare a voglio andare a trovar voglio andare al bosco e voglio ve ne renda voglio cominciare a fare: voglio che mi sia voglio dir piú avanti: voglio dire. Come tu puoi voglio, né mai alcuno voglio voglio alle tue angosce, voglio ti faccian fede. voglio che basti, che, voglio un poco con teco voglio che tu perda altro voglio obligare d’andare voglio mi ti rende. voglio dire ciò che ’l voglio pregare, poscia voglio turbare né voglio al nome di Dio voglio che tu creda che voglio gridar qui, dove voglio andare a fare che voglio stanotte poter voglio niun’altra cosa è E di voglio mostrare. voglio. L’abate voglio Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 69 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa NEIFILE NEIFILE NEIFILE NEIFILE CORNICE CORNICE FIAMMETTA CORNICE PAMPINEA PAMPINEA CORNICE PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA DIONEO DIONEO CORNICE LAURETTA LAURETTA NEIFILE DIONEO CORNICE CORNICE FILOSTRATO ELISSA ELISSA FIAMMETTA FILOMENA NEIFILE PANFILO PANFILO CORNICE FILOMENA NEIFILE NEIFILE PANFILO EMILIA EMILIA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA III III III III IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 9 9 9 9 INTRO INTRO 1 2 2 2 CONCL 6 6 9 10 10 CONCL 3 3 4 10 CONCL CONCL 2 3 3 5 7 8 9 9 CONCL CONCL 1 1 2 4 4 5 5 6 7 7 8 8 9 9 9 9 16 42 44 44 29 30 31 3 27 55 5 34 38 42 12 23 3 3 5 13 52 6 40 18 33 34 33 25 44 30 52 3 14 10 13 35 8 25 8 10 6 31 35 14 15 13 41 43 43 voi mi maritiate, ma io aver mi convien, se io ma primieramente vi mostrar quello che io Disse il padre: "Io non della presente novella mi varrebbe né l’altro ne’ loro termini stare, "Ben mi piace; io siate venuti invano, io fatto hai, infino da ora e tostamente, morire; allora Ruggieri: "E io è come voi dite, ma io essere, come io son povera persona, e io e può essere utile, motti è stato detto, vi una piccola novella vi dir che fosse, e io il a vedergli. Ma prima a ragionarne, e perciò della corona, e io il dimolti denari, o sospiro disse: "Io il s’è fatto; aspettati, io io in servigio di voi ci tu questo creda, io ti di me detto, io non E quelle tre cose che io e per ciò del tutto io se non fosse ch’io non disire. / D’altro non d’oro, li quali io il farò volentieri ma io "Come, che vale? Io v’amere’ mai, né cosí ben, disse la donna "io a palagio, ché io vi disse a’ compagni: "Io siate i ben venuti; io Disse la donna: "Io se io t’aprissi; ma io il che è questo. Io al quale io non mi che noi logoriamo. Né v’andrei; e per ciò non ne sia: ché infino a ora a Cacavincigli, a cui io Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 voglio un marito tale voglio avere il mio voglio mostrar quello che voglio che ve ne segua, voglio; tu non sai donde voglio voglio che mi basti, e a voglio che mi vaglia; e voglio che ne’ fieri voglio che, in luogo voglio che voi veggiate voglio e comando che voglio adunque di grazia voglio che tu gli conosca voglio avanti uomo che voglio e sono, se io voglio infino a ora che voglio che domane con voglio ricordare essere voglio mostrare. voglio veder domattina e voglio che voi sappiate voglio che domane si dica voglio questa sera a te voglio io robe o gioie, voglio andare a vedere. voglio vedere se tu vi voglio durar fatica in voglio dare un bacio per voglio che voi il vi voglio son queste: voglio fare io medesima, voglio mostrare d’essere voglio or dire. / dunque voglio che tu mi presti voglio vedere quanti sono voglio che tu sappi voglio essere amata da voglio che tu giaccia voglio mostrare il piú voglio che noi gli voglio che voi veggiate voglio che noi andiamo voglio andare a dirgli voglio che tu dichi a voglio fare aspettare, e voglio per ciò che voi voglio che tu ti voglio io che tu ti voglio tutto il mio bene; Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 70 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE NEIFILE NEIFILE FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA LAURETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X CONCL AUTORE 10 10 10 CONCL 3 3 3 5 5 5 5 10 10 10 CONCL 1 1 3 4 4 4 5 5 5 5 7 7 8 8 9 9 10 10 10 10 10 10 34 47 49 5 17 23 26 24 27 34 52 11 19 19 4 19 19 34 18 19 42 6 8 16 18 14 16 38 49 42 99 8 8 11 17 22 30 28 "Madonna, per questo non piacervene; ma io con teco; ma io mi ti alcuna spezialità, ma qui con lui, e io Idio trista quanto io "Calandrino, io non Disse Bruno: "Io prima in prima che io le uomo far ciò che io via via; e per ciò io con essa, e poi quando donno Gianni, io non vi voglio coda, io non vi legge usata, e per ciò e per ciò non vi in dispetto di lei "Mitridanes, io non guiderdone; e per ciò io v’aspetti; e per ciò io gittarono via, ma io ti parte proferti; li quali io disidero è questo: io ci farebbe dolenti. chiamare gli disse: "Io te, a te commettere la e per non perder tempo, ma non altro amico, io in dito dicendo: "E io niuna certezza ho, a cosí fatti conviti, io piace d’annodarmi, e io fatto, io stesso ne voi la promessa e che io ma prima da lei E egli disse: E io "Madonna, se io non ragionan quelle cotali, voglio io che voi voglio che voi udiate voglio un poco scusare voglio che ciascun voglio andare a sapere ma voglio esser lieto; voglio che tu ti sgomenti voglio andare a vedere se voglio mille moggia di voglio. Chi avrebbe voglio voglio che tu vi venga e voglio la fo diventar voglio coda, io non vi Era già voglio coda. voglio che domane voglio qua donare né voglio che sia vostro, voglio che tu del mio voglio che voi non mi voglio di grazia da voi voglio donare questa voglio che si rimangano a voglio, del mese di voglio Voglio io che tu a lui voglio che tu vegghi voglio e priegoti che non voglio andare a voglio innanzi (non vo’ voglio esser tuo marito. voglio io che tu mi facci voglio che per amor di me voglio esser contento; e voglio essere il voglio che voi a me la voglio sapere alcuna cosa voglio te per mia moglie; voglio morire, a me voglio che quello che è voglion PANFILO PAMPINEA PANFILO PANFILO LAURETTA EMILIA I II II V VIII IX 1 3 7 1 9 9 26 48 109 56 64 6 ricevere, non ci si e, secondo che alcuni le femine di quel paese con noiosa prigione come molti sciocconi l’usanza e le leggi voglion piú sostenere’; e voglion dire, tra col suo Ma voglion molto bene. voglion vedere se l’animo voglion fare, anzi voglion, si partono. voglion voglionmi FILOSTRATO VII 2 18 leggiadri che m’amano e voglionmi bene e hannomi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 71 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa vogliono LAURETTA PAMPINEA ELISSA CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO PANFILO EMILIA EMILIA EMILIA ELISSA ELISSA FIAMMETTA NEIFILE PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA I II II II III III III III III III IV IV VII VII VIII IX X X X 8 3 8 9 1 1 4 7 7 7 4 4 5 8 7 1 8 8 8 7 6 54 2 3 11 12 34 40 42 3 4 4 46 127 21 3 56 62 voglitene DIONEO II 10 36 cara, non dir piú cosí, voglitene venir con meco: vol LAURETTA VIII 9 88 di me che ella mi vol fare cavalier bagnato vola LAURETTA III CONCL 14 volando PANFILO II 7 74 Li quali, non vocando ma volando, volando quasi in sul dí volare PAMPINEA FIAMMETTA DIONEO PANFILO IV V VI VII 2 9 10 9 44 11 42 34 sapere se egli sapesse il falcon di Federigo addosso che io vidi pianure aperte a vederlo volasse FIAMMETTA V 9 14 oda, il migliore che mai volasse e oltre a ciò il volassero PANFILO X 9 21 e mostrò loro come essi volassero; volassero ma dimandando volato PAMPINEA IV 2 47 li quali al presente secondo che alcuni giovani ricordar non si disse: "Servar si di poter far quel che sei quello che elle si la sanno e usano, non frati si chiamano e cosí di loro il sanno. se pure a questo dar si schernendo che tener come i ciciliani si riposò, e come egli hanno tre soldi, persone che mal mi corpo di Scannadio non sa li re poter, quando e per questo leggi della amicizia vogliono essere gentili vogliono, fu de’ Lamberti vogliono vogliono. Ma poi che in vogliono vogliono i patti a Dioneo vogliono non può saziare, vogliono elleno stesse. vogliono che ella si vogliono esser tenuti, Vogliono gli odierni vogliono, perché non vogliono vogliono che alcun per vogliono, ebbe due vogliono vogliono le leggi sante e vogliono le figliuole de’ vogliono; ma tu, piú vogliono vogliono per doverlosi vogliono, ogni gran cosa vogliono vogliono alcuni esser di vogliono che l’uno amico che leggieri / sen vola, vola tutto in volare; volare e piú notti volare e stranamente volare i pennati, cosa volare; e io, qual voi mi volare lasciate l’ali, se n’era volato: volato di che quasi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 72 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FILOMENA VIII 6 24 far credere che egli sia volato? volato Disse volava FIAMMETTA III 6 6 volavate FIAMMETTA V 9 35 volea PANFILO PANFILO NEIFILE FILOSTRATO LAURETTA FIAMMETTA ELISSA FILOSTRATO FILOMENA NEIFILE PAMPINEA EMILIA FILOSTRATO NEIFILE PAMPINEA FILOMENA FILOSTRATO FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO LAURETTA CORNICE EMILIA EMILIA FILOMENA PANFILO I I I I II II II III III III IV IV V V V V VII VII VII VII VIII VIII IX IX IX X X 1 1 2 7 4 5 8 1 3 9 2 7 4 5 6 8 2 5 5 5 2 9 2 9 9 8 9 18 65 27 27 15 34 79 32 8 37 10 6 44 11 8 11 33 19 21 55 33 109 2 17 18 80 17 volean PANFILO ELISSA EMILIA II II III 7 8 7 114 79 31 che a mio padre mi volean presentare, fanciulli da lui non si volean partire, Queste cose si volean pensare innanzi voleano ELISSA FILOMENA ELISSA II II IV 8 9 4 82 48 19 da lui partire non si voleano voleano, ma volendogli fossero e se vendere si voleano. Era quivi voleano se la battaglia non voleano. I saracini, voleano uccel che per l’aere volava credeva gliele mercé, meco desinar volavate, volavate avendo riguardo si diliberò, e disse che troppo ben fare quando tuoi conforti e non mi intese ciò che dir se saettato esser non de’ suoi compagni non che il lor maestro compagna, avuto quel che gli piacesse, da lui si quando le piacesse, le le lagrime quando le il pan che mangiar facesse che messer Lizio disse che piú non in brieve ciaschedun la l’aveano che starsi venne, veggendo che come era contento ma che non donna che confessar si quando meco giacer a salvum me fac, ed egli Il medico si coloro li quali amar non gli veggiam fare, né per niun partito passar se ella me per marito famigli di ciò che far Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volea volentieri. Per volea. Disse il santo volea volea far cristiano, ora volea Bergamino: e volea, poteva discendere; volea volea quella sera, ma, I volea non facessero. volea, diede all’altra volea Il volea confessare. La volea parlare. volea. E in brieve, tra volea volea guadagnare e volea, acciò che con volea volea, e in questa volea volea; per che, non volea volea e che essi a volea non potea, volea che ella andasse a volea, disse che non volea volea: e quale uscio ti volea volea fare sine custodia, volea scusare e dir delle volea da tutti era stato volea per alcuna maniera volea: per la qual cosa volea volea: a che ella rispose volea volea, alla sua donna, volea Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 73 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa volendo CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO FILOMENA FILOMENA CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA EMILIA PANFILO PANFILO ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO EMILIA CORNICE NEIFILE CORNICE CORNICE CORNICE FIAMMETTA ELISSA PANFILO CORNICE DIONEO DIONEO PANFILO PANFILO NEIFILE FIAMMETTA DIONEO CORNICE CORNICE PANFILO FIAMMETTA FILOSTRATO DIONEO CORNICE FILOSTRATO LAURETTA PAMPINEA PROEM PROEM PROEM I I I I I I I I I II II II II II II II III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V VI VI VI VI VI VI VI VII VII VII INTRO INTRO INTRO 1 1 3 3 5 7 2 3 3 6 7 7 8 1 1 7 9 9 CONCL INTRO INTRO 1 4 6 7 10 10 1 1 5 9 10 INTRO INTRO 5 6 7 10 CONCL 2 4 6 10 10 12 42 49 65 40 57 11 15 3 9 41 16 24 6 42 120 95 3 36 77 2 19 3 37 40 17 26 11 1 39 44 24 59 23 25 28 4 7 11 17 11 51 27 5 10 17 quasi oziose sedendosi, sedendosi, volendo e non per ciò che a loro, e massimamente ravolgendo: per che, per alcuna maniera piú meritato, quanto, rispose a questo modo; e e per la sua bellezza dopo la morte del padre, parolette ebber morso, orrevole alla festa, nella valigia erano e credenza perderono ma, fornita d’alberghi. E fede de’ ciciliani, non menare a giacere. E Appresso questo, rallegratosi insieme, non pensando né a ciò piú che parte a man salva prese; e lor tenne. Restava, non che promesso l’avea, non Filostrato, voi avreste, io non so; se non che, essi di me dicono. E sentito entratosene non gliele fece tagliare, paura. E per questo, la Simona, la quale, sí come colei che, acqua o per vino, non era stato chiamato, riavere, nelle tue mani, ne poteva seguire, la gentil donna e non si tenne morta; ma pur si posero a sedere; e romore. Alla quale dover ristare, e costoro ciò meritamente Panfilo, quale a lui convenisse, a due dí. E per ciò, avuto a fare, avrebbe che voi similmente, adormentato fosse. E del pallafreno e Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volendo e non volendo in volendo in una medesima volendo essi, non manca volendo dare a ciascun volendo omai lasciare volendo potremmo scampare volendo, avevi piú volendo volendo egli già volendo fare onore e in volendo ciascuno la volendo mostrare che volendo il suo oste esser volendo montare in sul volendo coloro che aver volendo quivi l’abate volendo subdito divenire volendo ciascuno essere volendo che quello che volendo Perotto e volendo aver rispetto a volendo da lui, non volendo, per rinvenire volendo volendo il suo privilegio volendo della sua fé volendo a noi insegnare, volendo meco pensare qual volendo per questa volta volendo lei torre dal suo volendo avanti senza volendo poi Gabriotto la volendo mostrare al volendo, a un’ora poteva volendo volendo che la vostra volendo onesto fine porre volendo me alla mia volendo Giacomino quello volendo, non che altrui, volendo volendo, se potuto avesse volendo volendo già la reina volendo Tindaro volendo essere il dí a volendo la turpitudine volendo il suo onor volendo Idio che io, col volendo potuta annoverare volendo, ne sapreste volendo volendo di questo, se volendo sú salire, vide Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 74 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA PANFILO PANFILO PANFILO CORNICE FILOMENA PAMPINEA DIONEO DIONEO NEIFILE CORNICE NEIFILE VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII IX IX X 6 9 9 9 CONCL 6 7 10 10 4 9 1 21 21 57 72 17 56 46 56 64 11 2 12 l’uscio della camera: e star come tu starai, mille che con lui fosse, e piú savia che altra, subsequente. Per che, avere assai dolore, non di un’altra donna e non Ma Salabaetto, poi di quindi, non famigliare a Corsignano, altro che la reina, montati a cavallo e volendoci DIONEO V 10 12 mi sarei fatta monaca; e volendoci essere, come io volendogli ELISSA II 8 82 volendola PAMPINEA NEIFILE IV IV 2 8 14 33 volendole PANFILO NEIFILE IV V 6 5 43 10 volendone LAURETTA FILOMENA VIII X 9 8 85 83 fu tal notte che, non volendone una venir con tornare, per che, meco volendone Sofronia menare volendosene PANFILO II 7 87 spacciato e in Cipri volendosene tornare sopra volendosi FIAMMETTA FIAMMETTA PANFILO PAMPINEA FILOSTRATO LAURETTA DIONEO FILOMENA FILOSTRATO II II IV V VIII VIII VIII IX X 5 5 6 6 5 9 10 1 3 30 34 37 33 15 17 21 6 44 volenterosa (cf. volonterose) volonterose PAMPINEA IV 2 31 volendo volendo volendo volendo volendo volendo volendo volendo volendo volendo volendo volendo egli entrar il tuo amor quello che di tal cosa farvi il buono essemplo anche il né poco né molto col suo inganno piú mercatante per andarsene il privilegio cavalcare verso non si voleano, ma volendogli partir che frate Alberto, non volendola troppo turbare, non si levava, levar volendola e immobile cosa ne volle udire; ma, volendole in ciò ella fosse, per ciò che, volendole io dir parole quale dopo questo partir e Andreuccio partir renduta. Il podestà, come stata era e partir che ciò si fosse, grandissimo onore; e odorifere lavatisi e gli orecchi porti e e grande proponimento. E volendosi, volendosi per ciò che volendosi, ella disse che volendosi volendosi prima accusare volendosi, il richiamò volendosi volendosi tirare i panni volendosi di qui partire, volendosi partire, disse volendosi saviamente volendosi Mitridanes con s’andasse; il che ella, volenterosa d’ubidire, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 75 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa volenterosamente PANFILO I 1 13 cosa, senza negarlo mai, volenterosamente v’andava volenterosi DIONEO IV 10 21 prestavano ad usura, e volenterosi di guadagnare volenteroso ELISSA VIII 3 39 volentier CORNICE DIONEO LAURETTA FIAMMETTA ELISSA ELISSA PANFILO EMILIA EMILIA FILOMENA CORNICE LAURETTA DIONEO FILOMENA FILOMENA DIONEO CORNICE FILOSTRATO PAMPINEA PANFILO FIAMMETTA I I I II II II III III III IV V V V VII VIII VIII VIII X X X X INTRO 4 8 5 8 8 4 7 7 5 INTRO 7 CONCL 7 6 10 CONCL 3 7 9 CONCL 7 12 11 46 77 83 8 49 77 16 5 7 19 10 44 36 13 39 42 81 13 fia questo, io l’avrei di tale accidente e di Genova fu onorato e v’ho, e io m’andrò Il che il famigliare è da maravigliarsi se sua dimestica divenuta e Non avuto caro? Non increscea, se avesse potuto novelle. Il quale a ciò di che la giovane, che dei, / che teco a farlo suo, gli disse che disse che ne voleva sallo Iddio che io mal donne e gli uomini suoi ma io l’aggiugnerei faccia questo di prender richiedermi, ché piú / Questo m’accuora, e volentier volentier volentier volentier volentier volentier volentier volentier volentier volentier volentier volentier volentier volentier volentier volentier volentier volentier volentier volentier volentier INTRO 1 1 1 1 1 2 3 9 2 3 4 5 5 6 7 80 10 13 14 18 72 2 8 6 38 17 28 10 25 72 87 e valorosi, li quali richesto, e quelli piú propie mani si ritrovò luoghi visitava e disse che volea Idio, e sí perdona Egli lietamente rispose che e per ciò io saprei se io far lo potessi, bascerò voi vie piú che da loro in compagnia fu La buona femina il fece vi piacesse, vi parleria i costumi, che li quali io gli manderò lui, se gli piacesse, volentieri e guida e volentieri in dono che volentieri. Bestemmiatore volentieri volentieri e usavagli. volentieri. Per che, volentieri volentieri a chi si pente volentieri: e cominciò in volentieri volentieri da te quale volentieri te la donerei, volentieri. Oltre a volentieri volentieri ricevuto. volentieri; e costui, volentieri volentieri. Il quale volentieri volentieri amano nella volentieri. Ma dira’gli volentieri volentieri se ne andrebbe volentieri (cf. volontieri) volontieri CORNICE I PANFILO I PANFILO I PANFILO I PANFILO I PANFILO I CORNICE I FILOMENA I ELISSA I FILOSTRATO II PAMPINEA II LAURETTA II FIAMMETTA II FIAMMETTA II EMILIA II PANFILO II andava, come piú volenteroso, volenteroso avanti e Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 fatto: ma per prese la chiave veduto: il con Dio. Al fece. Aveva dimoran co’ gli faceva veduto da diede orecchi tutto il corpo si dispose e lui vedeva, verrei. / per servidore mangiare: per gli prendo, riposarsi, de’ miei. A marito e d’aver per voi che per morrei, / e di Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 76 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA FILOMENA ELISSA CORNICE FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA NEIFILE NEIFILE NEIFILE DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE LAURETTA PAMPINEA ELISSA ELISSA ELISSA PANFILO PANFILO EMILIA DIONEO CORNICE CORNICE EMILIA ELISSA FILOSTRATO NEIFILE NEIFILE NEIFILE PAMPINEA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA II II II II II III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V V V V V 8 8 9 9 9 1 1 2 3 5 6 6 7 7 7 7 7 7 8 8 9 9 9 10 10 10 CONCL CONCL 2 4 4 4 6 6 7 10 CONCL CONCL 2 3 4 5 5 5 6 7 7 9 9 31 85 47 49 56 14 24 8 9 17 2 23 56 60 71 73 75 92 27 76 5 26 45 3 24 27 9 14 21 6 6 10 37 41 4 40 5 10 24 48 21 8 29 34 35 40 47 3 40 ha, io la prenderò rispose che vi rimanea vedendovi, con loro io le vi donerò veggendosi, vi dimorava gli diè da mangiar innanzi al senno. dovendo cavalcare, piú gentil donna, l’ascoltò nascondere quello che rispose: "Madonna, tenuta, disse di farlo e se per me si potesse, "Questo fo io e farò che una picciola, farei alla mia salute intenda, "Signor mio, ciascun dee "Niuna ce n’è che piú quello che io fo per voi acconciamente poteva, avesse potuta avere, quantunque Beltramo mal onesto a me, io il farò e le morbide camere piú capo, che egli si stette s’egli vi stesse cosí io ho volete, io ne dirò fu chi m’ebbe cara, e m’avete, io il vi dirò animo. La quale, di lui s’innamorò, e piú e se modo veduto avesse, di bassa condizione, vivendo egli, detto, quantunque Amor come, e io farò e io la prendo Filostrato rispose che che ella ti riceverà che due di loro fecero a voi piacesse, io farei di quindici anni, che che mi piaccia; fare’l Giacomino il vi menò Ruggieri ridendo disse che l’attenderebbe Fineo ricevette le scuse alla precedente il farò disse a’ fratelli: "Io Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volentieri; volentieri e se valente volentieri, ma che altra volentieri volentieri si dimesticava volentieri. Sicurano, volentieri volentieri. Sicurano, volentieri volentieri, e appresso volentieri Volentieri udirei quello volentieri il pallafreno volentieri; ed essa dopo volentieri volentieri, rispondendo volentieri volentieri" - e cominciò. volentieri volentieri e con lui volentieri l’amenderei volentieri; né cosa volentieri volentieri, non che io volentieri volentieri loro perdonerò volentieri faticarsi in volentieri gli abbia volentieri. La donna volentieri volentieri col santo volentieri a Parigi per volentieri il facesse, volentieri, e voi volentieri volentieri che le povere volentieri in pace. volentieri come il volentieri. Alla volentieri volentieri / giovinetta volentieri; ma una cosa volentieri volentieri de’ valorosi volentieri che d’altro di volentieri, acciò che volentieri volentieri per sua donna volentieri gli avrei volentieri le case de’ volentieri ogni cosa. volentieri; e acciò che volentieri volentieri; e senza volentieri volentieri e come volentieri. Al quale volentieri volentieri fare un volentieri non l’avesse volentieri, anzi che volentieri volentieri, e lei fece volentieri volentieri: "Io farò sí volentieri volentieri. Aveva già volentieri volentieri e rispose: "Io volentieri, non acciò volentieri volentieri, quando vi volentieri Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 77 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa DIONEO DIONEO NEIFILE FIAMMETTA CORNICE EMILIA PAMPINEA PANFILO DIONEO NEIFILE NEIFILE NEIFILE PANFILO PANFILO EMILIA EMILIA FILOMENA FILOMENA PAMPINEA CORNICE PANFILO NEIFILE ELISSA LAURETTA LAURETTA PAMPINEA FILOMENA PANFILO PANFILO V V VI VI VI VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX X X X X X X X 10 10 4 6 CONCL 1 6 9 10 1 1 1 2 2 4 4 6 6 7 5 6 CONCL 2 4 4 7 8 9 9 42 56 15 8 41 2 17 13 23 8 10 13 27 29 8 32 13 40 11 2 10 8 30 24 37 11 73 10 100 ne cogliesse a alcuna, e non ti verrà fatto. Ma paura del mondo, e io la metterò sorridendo rispose che assicuri, e io il farò Lambertuccio disse che La cameriera disse che Meuccio disse di farlo dicendo che molto Guasparruolo disse che ella disse: "Io il farò tu vuogli, e io il farò che tu gli avrai molto debbo amar voi e amerovi Il vescovo rispose che è avaro e come egli bee è festa, ciascun verrà di vederlo assai tutta lieta rispose che altrove, io v’albergherò Io mi son giovinetta, e uomini, disse di farlo gli mostra, molto piú "Questo farò io cantatore e sonatore e Io lascio star disse: "Questo farò io L’abate rispose che volentieri avrebbe con volentieri farei un poco volentieri, se potuto volentieri volentieri; e ancora vi volentieri volentieri, e con soave volentieri volentieri. E volentieri volentieri; e tirato volentieri volentieri; e come prima volentieri volentieri. E volentieri volentieri e quello e volentieri e di presente volentieri ma io voglio volentieri. La volentieri volentieri. "Sí, volentieri volentieri; ma tra ’l volentieri volentieri: per che l’un volentieri volentieri quando altri volentieri, e io farò volentieri volentieri: per la qual volentieri volentieri, e cominciò: volentieri volentieri com’io potrò. volentieri / m’allegro e volentieri se da tanto volentieri gli mosterria volentieri, sol che voi volentieri volentieri dal re Pietro volentieri quelle che già volentieri; io era testé volentieri volentieri; e come giorno volentieri voler PANFILO NEIFILE DIONEO DIONEO LAURETTA ELISSA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA EMILIA ELISSA FILOMENA FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA I I I I I I II II II II II II II II III III III III 1 2 4 4 8 9 3 4 4 4 4 6 8 9 1 2 2 2 19 17 13 14 3 6 8 11 27 28 30 55 59 23 40 3 10 10 mansuetamente cominciò a Giannotto, vedendo il il monaco punisse, o di fatta vedere, s’avisò di compagne, m’induce a sua noia propose di loro giovenile cadeva di quello che aveva, senza molta cautela avere a dove del tutto diceva di il rimanente, senza piú Quello che tu offeri di molto si dispose a accesi, che, oltre al partire, dispose di sí poco discreti nel prese per partito di e questa cosa propose di voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 riscuotere e fare suo, disse: "E tu prima da lei prima veder chi dire come un mordere la miseria fare. Né piú, dovergli quelle cose poter tornare, il mercatare, si fare sempre il tentare come quello degli altri, per con le sue monache pur mostrare di questa morte per che tal fosse, che Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 78 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA EMILIA EMILIA EMILIA NEIFILE NEIFILE CORNICE CORNICE FIAMMETTA LAURETTA PANFILO DIONEO DIONEO PANFILO EMILIA LAURETTA CORNICE FIAMMETTA FILOSTRATO FILOSTRATO FIAMMETTA PAMPINEA PANFILO DIONEO ELISSA ELISSA CORNICE EMILIA PAMPINEA FIAMMETTA LAURETTA LAURETTA FILOMENA FILOMENA NEIFILE FIAMMETTA LAURETTA EMILIA EMILIA EMILIA FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV V V V VI VI VI VI VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX X X X X X X X X X 2 2 2 2 7 7 7 9 9 INTRO INTRO 1 3 6 10 10 1 2 7 5 6 7 7 5 6 9 10 3 3 4 4 7 8 9 9 1 1 4 5 8 5 5 5 6 7 7 7 7 8 11 11 11 23 29 32 77 32 51 6 41 13 17 11 6 15 15 9 9 2 9 7 9 19 6 28 4 5 25 2 31 78 24 18 54 36 36 3 61 7 3 9 17 34 13 21 38 42 23 disidero. Né si fece a parole alla reina o a o scriverrebbe; ma a della camera e pensò di tutto mi disposi a non come del vostro, ma il sforzare a fare il pensiero diliberò di le pareva doverlo fare a maturamente mostrando di cioè della natura, faccendo sembianti di avevano, sotto titolo di venisse; ma pure, il suo gittarsi alla strada e il cominciò a niuna guisa piú in villa e seco dispose di non diliberato avesse questo cosí Panfilo per "Io sono acconcio a non si poté temperar da di comparire e di sospetto e pensossi di si condusse a fare il Lidia con consiglio e con intenzione di non Calandrino, propose di Maso e seco propose di voltatasi le mostrò che vi piaccia di sú discendere. E non mi io l’amo, non intendo di ci si disposero a altro non mi vi facesse mostrando a niun ciò di mai per lor niente niuna necessità era, a già Calandrino per non bastandogli per operato, ma il pur seco propose di e negava sé cotal grazia nondimen si dispose di minor doglia eletto di sola una fiata / lo mio senza piú di tanto amor di far sempre del vostro n’avea preso il Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler voler dir parole alla per lettere far provare se per chetamente trovare piú la tor voi a lui, che suo. Il sapere se quelle ben fare. A cui dire, hanno detto contastare, troppe dormire, mandate co’ denari andar vedendo, acciò che logorar dello rilevare e a ritornare: il che piú vivere; e non che fosse, loro della reina disse: vincer questa cena; quello dello piú tosto, la saper che peccati suo. E di lui questo non questo dí il mio prender diletto de’ cercare di questa che ella appresso vedere una cosetta tor quello che tu di lui pigliare se sempre stare e bene, sí vi vo’ credere, con recisa fare, poi che essi guerire del male pur la Niccolosa dar mangiare a dire che piú non si tentare quantunque da lui. A Gilberto, maritare le due morire; e cosí farò dimostrare in da voi che un sol mio; e per ciò, non morire, di che Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 79 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO volere CORNICE CORNICE FIAMMETTA FILOSTRATO PAMPINEA FIAMMETTA EMILIA EMILIA PANFILO PANFILO ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA DIONEO PAMPINEA FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA DIONEO DIONEO CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA FILOMENA NEIFILE NEIFILE EMILIA ELISSA FILOSTRATO X X X X X X X X 8 8 9 9 9 9 9 9 29 102 5 24 32 45 71 71 non sapessi d’un mio dargli cagione di seco propose di vi par fare il negar di niuna parte di cortesia converrà compiacere a’ del tutto disposto a e se non potesse, a PROEM I I I II II II II II II II II II II II II II III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV V V V INTRO 5 7 3 5 6 6 7 7 8 9 9 9 9 10 CONCL 1 1 2 3 3 6 6 7 7 10 10 INTRO 1 1 1 2 5 8 8 2 3 4 7 20 7 13 33 54 24 39 21 82 36 39 57 66 67 28 15 24 32 30 6 6 15 15 5 79 9 32 14 5 35 46 55 14 13 26 39 52 3 meco stesso proposto di parlare a alcuno o amare; e propose di non e’ signori, diliberò di io ho diliberato di uomo, vatti con Dio, non ella di mai non correr furiosamente a avere non la potesse, di la fine venire, pensò di pensò di piú non "Ahi! mercé per Dio! non Sicurano, sollicito a in questa cosa di voce e il piú non tema di Paganino, di non in questo mondo il mio con altrui non posso, di semplice, faceva il lor cercava, disposto a non filato, propose di non non gli potesse, ma di di sospetto, mostra di facessi a lui, cioè di piú compiacere, né a non insieme a letto, di buon fatta. Il quale, per di Rustico e contra al tutto si dispose di non si pensò di ogni mia vertú di non e da sé rimosso di faccendo sembiante di a’ fratelli, propose di ciò adirata, non del non fine prese consiglio di alla gentil donna di questo v’è all’animo di che a me pare, a Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 voler voler voler voler voler voler voler voler far tuo. Egli è morire: e per ciò personalmente con lor desinare, lasciare a far loro loro e questa è la pure essere in morire, gli disse volere, volere in quel poco che volere di fuori, di morte volere, al passaggio al volere volere andare a vedere la volere te avanti che volere stanotte essere volere andare ove volere nella sua volere avere la sua volere e le sue cose e la volere dimorare in volere divenire micidiale volere della sua volere in tutto volere maschio parere si volere in sua presenza volere / posseggo, e volere con questo mutolo volere; per che, avanti volere volere per piccola volere de’ suoi volere a sodisfazione di volere fare a me quello volere al suo piacere volere non solamente volere fecero graziosa e volere fare della sua volere di lei la rimenò volere piú essere al volere avere, se esser volere né a te né a me di volere in alcuna cosa volere scatenare il suo volere andare al mostrato volere egli andare a volere in altrui persona volere esser colei che a volere essere moglie e volere alquanto questa Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 80 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA LAURETTA LAURETTA FILOMENA FILOMENA DIONEO CORNICE DIONEO CORNICE ELISSA LAURETTA FIAMMETTA NEIFILE NEIFILE PANFILO PANFILO ELISSA EMILIA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA FIAMMETTA LAURETTA DIONEO FILOMENA FILOMENA NEIFILE LAURETTA CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO DIONEO volergli FILOMENA EMILIA EMILIA V V V V V V V VI VI VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX X X X X X X X X X X X X X X X X X 6 7 7 8 8 10 CONCL 10 CONCL 3 4 5 8 8 9 9 3 4 6 7 7 8 8 9 10 1 1 1 4 5 7 7 7 7 8 8 8 8 8 9 9 9 10 10 40 48 50 20 27 9 7 3 39 4 13 46 4 15 10 11 60 12 14 71 79 3 29 31 10 7 16 4 24 1 9 10 19 34 17 42 98 107 109 17 96 110 9 27 I III III 3 7 7 14 5 74 amor costretti, e non da a questa cosa del suo a sentire del suo è d’un cavaliere armato a essecuzione, né ti dolente abbandona me per E avendo già con oggi io non intendo di e avendo per suo gravida, pensossi di era pur disposto a stette molte notti per i mercatanti, pensò di e incominciarono l’uno a io diliberai meco di non ho per partito preso di noiosi que’ guardiani a io cosí vi piaccio, a taverna si partí, senza la cogliesse cominciò a fatto conoscere. Non parete tal riceve, senza seco stesso disse di disiderio s’accese di piacesse e pensossi di ragione di piú non dice che è presta di prese per partito di la quale io intendo di e il nigromante, senza aveva eletto di piú non potesse, di per temenza il mio rispose: "Signor mio, il piú maturi: io non posso "Tito, in questa cosa, a morto trovarono, senza movesse ciascuno a a te sta omai o il laonde egli pensò di suoi e contra suo sue cose era nel suo costei propose di nell’animo, cioè di volere alla tua signoria volere. Teodoro, udendo volere volere: la quale, udendo volere volere uccidere una volere opporre a quello volere con le sue volere della reina Emilia volere da quella materia volere Panfilo una danza volere suo compar volere che tutti gli volere giugnere il prete volere ingentilire per volere offendere e volere, se la fortuna m’è volere volere, sí come di ciò volere volere ogni cosa vedere; volere esser vostra. volere altramenti cenare, volere smontare della volere le tue forze volere, soprabondando volere volere esser piú che mai volere essere in questa volere molto cautamente volere le loro ambasciate volere ogni tuo piacer volere un tempo essere volere observare in volere alcuna cosa del Ora volere vivere. volere il suo amore e il volere. / Merzede, volere volere io le mie poche volere se non quello che volere che effetto abbia, volere ora con la morte volere essere il volere qui appresso di me volere la seguente volere, è rimaritata; e volere volere quel farne che piú volere sposare; e fattosi volere con lunga a ciascun promesso, di volergli tutti e tre del tutto si tolse dal volergli piú compiacere, al peregrino, e senza volergli dire altro, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 81 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA FILOMENA FILOMENA V IX IX 6 1 1 23 7 10 si ritenne e pensò di volergli in publico e di pensiero: e quel fu di volergli richiedere d’un profferte che fanno, di volergli in cosa provare volergliele LAURETTA EMILIA IV V 3 2 30 5 voleri CORNICE FILOMENA PROEM X 8 10 73 volerla LAURETTA PANFILO PANFILO PAMPINEA ELISSA PAMPINEA ELISSA FILOSTRATO PANFILO II II III IV IV VI IX X X 4 7 4 2 4 2 2 3 9 18 21 9 14 11 9 7 36 103 seco eleggendo di marito non avesse, di fatica a fra Puccio, di quella volta cominciò a modo veder potesse, di divenuto, e senza non avesse luogo, di e spesi, che tanto a messer Torello di volerla volerla volerla volerla volerla volerla volerla volerla volerla piú tosto che di per moglie, e se supplire. E, riprendere e a torre per forza, mai per alcuna far cogliere col guardare, che tentare se di lui volerlo NEIFILE FIAMMETTA FILOMENA FILOSTRATO ELISSA DIONEO FILOMENA FILOMENA ELISSA FILOSTRATO II II III VII VIII VIII IX IX X X 1 5 3 2 3 10 1 1 2 3 31 83 22 4 25 43 15 15 12 25 del tutto era disposto a gambe e fé sembiante di a lei, disiderosa di troppo leggiermente a ma diliberò di non si mise in avventura di E se egli dice di sta; dove dicesse di non si partí e pensossi di che l’assalisse di volerlo volerlo volerlo volerlo volerlo volerlo volerlo volerlo volerlo volerlo fare impiccar per giú tirare. La piú accendere e ingannare. Chi fare senza saputa seguire. E fare, bene sta; fare, sí gli di’ guerire senza vedere e d’udirlo volerlosi EMILIA EMILIA VIII X 4 5 9 5 volermi NEIFILE PANFILO FILOSTRATO PAMPINEA II IV VIII VIII 1 6 5 7 10 32 16 128 faccendo sembianti di voi siete e so che il non farmi ragione, e non non un bicchier d’acqua volerne DIONEO LAURETTA II IV 10 3 13 25 bella donna, senza altro volerne volerne, quella, veggente che il duca pur fermo a volerne fare giustizia ordí una lunga favola a volergliele mostrare, povero e per ciò non volergliele dare. a ciò, ristrette da’ voleri voleri, da’ piaceri, da’ quelle che già contro a’ voleri de’ padri hanno i alla donna, si pensò di volerlosi levar da dosso domanda si pensò di volerlosi torre da dosso. Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volermi volermi volermi volermi là menare acciò fuggire niente udire e volervene dare, che a’ Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 82 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa NEIFILE CORNICE IV VI 8 CONCL 12 31 in brieve rispose niente volerne fare, per ciò che dove nascondersi, e a volerne con esso le mani volernela PAMPINEA III 2 18 né alcuno altro, di non volernela fare accorgere. volerr DIONEO I 4 7 volersene NEIFILE IX 4 6 volersi FILOMENA ELISSA NEIFILE CORNICE EMILIA LAURETTA LAURETTA CORNICE FILOMENA III V V VI VIII VIII VIII VIII X 3 3 5 CONCL 4 9 9 CONCL 8 18 44 39 29 36 9 100 13 57 volerti PANFILO FILOMENA IV X 6 8 24 109 volervene FILOMENA FILOSTRATO I VIII 3 5 10 16 voi mi fate è bella, e a volervene dire ciò che io e non volermi udire e volervene andare altrove; volervi LAURETTA EMILIA IV IV 3 7 14 6 il prender partito in volervi di ciò consolare, pezza mostrato aveva di volervi entrare. volesse PANFILO FILOMENA FILOMENA FILOMENA DIONEO FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO I I I I I I II II II II II II 1 3 3 3 4 5 5 5 6 7 7 7 9 7 14 17 13 9 11 36 54 70 73 87 aprire; poi pensò di volerr tenere in ciò era, si dispose a volersene andare a lui, a casa sua, e cominciò a cavezzine e cominciò a di costei, avvisò di vedute, diliberaron di altressí, che, senza gli venne in disidero di sforzò di rilevare e di ingegnandosi di quello cosa è a fare se non volersi scusare; ma il volersi fuggire, ma volersi del fallo E volersi bagnare. volersi del sangue de’ volersi, se esso potesse volersi volersi aiutare per volersi indovinare che volersi piú savio mostrar mia, non dir di volerti uccidere, per ciò di me dimorare o volerti con ogni cosa che li franceschi che si poterlo servire, quando piú tosto lasciar lo e vedere se servire il a pensare qual far in pensiero che questo questa donna parlar gli gli mostrasse se egli e che, se via si le disse che, dove ella da parte del duca parlar donna quello che far Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volesse dir Cepparello, volesse, ma sí era avaro volesse volesse, pensò, avendolo volesse volesse; e cosí fece, volesse volesse piú tosto: o in volesse dire, che uno volesse. A cui la volesse volesse nulla, con le sue volesse torre, volesse, egli assai bene volesse volesse, con lei verso volesse volesse, con ciò fosse volesse Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 83 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA DIONEO DIONEO DIONEO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA ELISSA ELISSA ELISSA FIAMMETTA EMILIA LAURETTA DIONEO FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA PANFILO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO EMILIA FILOSTRATO NEIFILE PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA FILOMENA FIAMMETTA CORNICE CORNICE II II II II II II II II II III III III III III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V V V V VI VI 8 8 8 8 9 9 10 10 10 1 1 1 1 3 3 3 3 5 5 5 6 7 8 10 1 2 2 2 2 3 3 3 6 10 10 10 10 2 4 5 6 7 7 7 7 8 9 INTRO CONCL 9 46 63 84 25 63 18 24 29 16 19 24 40 13 26 33 34 8 9 28 10 14 33 12 27 24 25 48 52 16 27 27 34 7 7 47 48 12 9 6 14 14 46 47 49 10 33 15 38 cose con lui ragionar volesse, volesse per lui mandò. quasi d’alcuna cosa volesse la Giannetta bellissima damigella, volesse del tuo amore là entro dimorar volesse, volesse che egli vi se in alcuna parte andar volesse, volesse la buona femina, avea e domandato, volesse riuscire, gli aspettando a che riuscir volesse; volesse per che, quando qui per pagare ciò che volesse questo gentile e udisse ciò che egli volesse dire e come le l’uomo fare ciò che volesse: volesse e, oltre a far voleva ciò che egli volesse, volesse avendolo ché, perché egli pur volesse, volesse egli nol e domandollo che volesse dir ciò che egli questo, quasi lagrimar volesse, volesse bassò la testa. passato sette. E or volesse Idio che il donna, e aspettò che dir volesse il frate. Il a che il frate riuscir volesse, volesse assai e quantunque egli volesse; volesse e lui nella sala ad udire ciò che il Zima volesse dire. Il ve l’avrei donato: e or volesse Iddio che io saper ciò che Ricciardo volesse dire. E poi che a guardare che ciò volesse dire, e vide una occupato l’avesse gli volesse la smarrita vita a guisa che adorar volesse e di rimpetto a ciò ricordandomi. E or volesse Idio che, poi che e che, qualora egli volesse a lei venire, di venire in qual forma volesse, volesse pure che ella modo che, s’egli non volesse che a’ cognati di che bandisse che chi volesse veder l’agnolo farebbono che essa volesse, volesse gli disse che seco pensò se fare il volesse, volesse e alla fine vi da loro informar si volesse del fatto, piaceri acconsentir si volesse, volesse la libererebbe. s’avea che ben gli volesse o che il volesse ben gli volesse o che il volesse vedere; e per stradicò, se scampar volesse, volesse tanto fece che prima che ascoltare la volesse, volesse per ciò che ella, eziandio se campar volesse, volesse non potesse ma giovane rispose subito: "Volesse Volesse Idio che tu non ciascun che ritornar vi volesse liberamente se piú dappresso le volesse parlar, si partí, Pietro a dire: "Or volesse Idio che mai, sua figliuola per moglie volesse volesse, esser molto prenda; e dove egli non volesse volesse, vada innanzi la la Violante, dove egli volesse volesse, sua moglie luogo lontano andar volesse volesse, montato a fu per dire che nol volesse volesse; ma pur facesse se esser non volesse scopata e lei e alcun letto se alcun volesse o dormire o Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 84 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FILOSTRATO LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA NEIFILE PANFILO PANFILO NEIFILE NEIFILE NEIFILE PANFILO ELISSA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA PAMPINEA FIAMMETTA LAURETTA DIONEO DIONEO FIAMMETTA LAURETTA LAURETTA EMILIA LAURETTA EMILIA EMILIA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE PAMPINEA PAMPINEA DIONEO CORNICE VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX X X X X X X X X X CONCL AUTORE 2 4 5 5 6 7 7 7 8 9 9 1 1 1 2 3 4 4 4 4 7 8 9 10 10 5 8 8 9 4 5 5 6 6 7 7 7 10 32 27 11 45 16 20 32 40 12 7 32 3 7 8 43 19 3 3 7 16 48 29 68 27 56 65 26 27 8 27 6 6 7 12 2 11 37 13 17 volesseci FILOSTRATO III 1 16 volesser ELISSA IV 4 21 volessero EMILIA FILOMENA II II 6 9 54 7 E Peronella, quasi veder so che nel pozzo, ma or il suo amore, se egli il quantunque ella non e se mio marito vi che, dove questo far non forte non la donna il festa riceverlo vedere quel che questo non s’avvedesse o non quasi in mano sel Avvegna che, chi di far ciò che Gulfardo pure a dire quando ella voglia mai, io dico s’e’ n’avrebbe ciò che gentil donna vedova gli gli volesse bene, o persona era che ben gli potrebbe, salvo chi non lui sapesse se fare il amico del Zeppa, quando né scolare, che non mi che pareva che ella gli che egli pareva che non gridasse se ella non capo capello che ben gli ma non sapeva che ciò si Le quali parole chi rendere nol e a far quello che egli per ciò, dove di ciò mi familiarmente con lui si attese quello che questo commendar nol avvisò che la Lisa merito di tanto amore le loro e che, fosse chi Ma se pur presuppor si volesse ciò che facesse, volesse Iddio che egli vi e, se volesse ricevere; volesse che di mente volesse ritenere o di volesse, che ella, volesse volesse ingannare; ma volesse, gli si faceva volesse Né stette volesse dire. volesse niente mostrava volesse levare e presolo volesse piú propriamente volesse dove due cose ne volesse che egli andasse volesse l’asino nostro, volesse. L’altra si è volesse volesse bene, o volesse volesse ella o no: la volesse; e se alcuno ne volesse volesse starvi a modo di volesse e sicuramente gli volesse. Il Zeppa, volesse volesse il meglio del volesse d’amor morir volesse morire. volesse che egli fosse volesse, e convoltolo per volesse Alla fine volesse dire. volesse sollazzevolmente volesse. I gentili volesse volesse; e per ciò, dove volesse volesse far fede con volesse fare: e mandogli Le volesse dire. volesse; quando Pampinea, volesse volesse per udirlo volesse rendere, montato volesse, essi l’avrebber volesse volesse che io fossi lavorare l’orto e volesseci rimanere, io mi e per ciò, ove dar non volesser la donna, a il quale, se i vecchi si volessero ricordare lasciate da loro non volessero perder tempo. Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 85 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PANFILO CORNICE V VII 1 INTRO 43 6 volessi PANFILO FIAMMETTA PANFILO PANFILO DIONEO PANFILO FIAMMETTA PAMPINEA DIONEO DIONEO DIONEO FILOSTRATO FILOMENA PANFILO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA DIONEO FIAMMETTA FILOMENA I II II II II III III IV IV V VI VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII IX X 1 5 7 7 10 4 6 2 10 10 10 2 7 9 7 7 7 7 10 5 8 34 33 111 118 35 17 17 13 3 56 44 18 40 74 23 74 88 95 60 5 42 volessila PANFILO III 4 13 volessimo CORNICE PANFILO I II INTRO 7 56 6 volesson FIAMMETTA IV 1 56 volessono FILOSTRATO IV 9 9 voleste EMILIA NEIFILE PAMPINEA CORNICE CORNICE CORNICE ELISSA III III IV V VI VI VII 7 9 2 CONCL CONCL CONCL 3 30 38 49 9 13 14 16 uscir potessero, ma, o volessero o no, gli gli uccelli, quasi non volessero esser vinti, che io sempre non mi se pure andare te ne in Cipri tornare me ne Delle quali cose se io ancora che io non e se tu quelle e che egli, quando io degli amadori, se io ne sono (salvo se io non moglie d’Ercolano mi tante che, se io ve le marito mio, che se io e hai creduto che io poco sentita, che, se io che io, se quel ben gli stata falsa; e se tu che se io vendicar mi per ciò credere che tu cotal persona tu gli fossi scostare voluta o che io per moglie non la volessi confessare volessi, ve ne potresti volessi volessi, risposi che volessi volessi a pien dire ciò volessi, sarai donna volessi volessi appoggiare ad volessi, farebbe che io volessi volessi; ma non son le volessi volessi a questa malvagia volessi agguagliare, la volessi tutte contare, io volessi far male, io volessi o voglia al mio volessi attendere a volessi che tu temi, volessi a queste ce volessi, riguardando a volessi volessi vedermi fare volessi, converrebbesi volessi volessi, avrei ben saputo volessi volessi, grandissimo volessi mondo l’appalesassi, e volessila seguire, io la altramente che se essere volessimo o dovessimo se dirittamente operar volessimo, volessimo a quello questo si fosse o che volesson dire le parole se andar vi volessono e come. Il e, come voi medesima sono io; ma, dove voi alcuno, se già in un non l’ulivello è l’erba; o per ciò ragionare non ne vostro re fatto, mi io farei ciò che voi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 voleste, voleste a voi venne e voleste, per avventura voleste voleste. Noi facciamo voleste voleste voi che io voleste. Senza che voi voleste voleste la legge porre in voleste. A cui frate voleste Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 86 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa volesti DIONEO VIII 10 49 volete ELISSA DIONEO EMILIA NEIFILE NEIFILE NEIFILE CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA CORNICE CORNICE FILOSTRATO CORNICE EMILIA PAMPINEA PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA LAURETTA ELISSA DIONEO DIONEO ELISSA PAMPINEA FILOMENA PANFILO II II III III III III III IV IV IV V V VI VI VII VII VII VIII VIII VIII VIII IX IX IX X X X X 8 10 7 9 9 9 CONCL 2 2 2 CONCL CONCL 7 CONCL 1 6 9 2 2 3 9 2 10 10 2 7 8 9 21 31 54 13 22 23 9 21 23 50 9 13 15 8 34 15 59 26 32 58 15 15 13 14 22 43 78 24 voletemi PAMPINEA VII 6 15 voleva FILOMENA CORNICE NEIFILE NEIFILE PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOSTRATO FILOSTRATO I I II II II II II II II II III III 3 10 1 1 3 3 5 8 8 9 1 1 7 1 31 31 32 37 82 20 91 25 19 19 alcune volte ci volesti venire e non non piaccia, poi che voi savio o sete, come quale se liberata esser nostro proponimento, che "Monsignore, dunque mi cui il re disse: "Dunque voi di quelle che io ho nel mondo, se voi non mandiate a dire quando dove gli piace. Se voi ciò vedete voi qual voi Io ne so piú di mille. O può chiamare. E se voi quello che voi mi vi piace delle due, o "Messere, se voi mi le quali se pur far cose; ma se voi mi disse: "Bene sta, se voi quella pietra trovata; e segreto quello che voi mi dite ciò che voi "Ecco, poi che voi pur che io vi dirò, se voi che voi medesimo che solo del mio amor ordine che voi forse far lo potete, se voi volete me far morire, che volete esser tenuto, volete, quello che a voi volete volete voi che ve ne volete voi dar medica per volete voi che noi volete, io ne dirò volete volete guastare i fatti volete che egli venga, e volete, anzi che spiar si volete volete di queste altre. volete Questo mio nicchio volete, in pregiudicio volete volete mostrare, pensando volete amendune: elle volete punto di bene e volete, voi avete tante volete volete cotanto bene, ché volete andar, sí andate; volete udire se io dico volete sapere, e è cosa volete. La badessa, volete volete, domattina ci volete volete che venga fatto. volete. Elle sono volete volete senza licenzia di volete dire cercata volete. Il Saladino volete volete punto di bene e voletemi da morte campare fatto, e forza non gli di lei innamorato niuna cosa in sua scusa niuna guisa rendere il abbracciatala la come voi mi vedete, mi entrare, e niuno il che già al collo gli si per ciò che egli usava e a cui la donna domandatolo se egli rispostogli che far Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 voleva voleva voleva voleva voleva voleva voleva voleva voleva voleva voleva voleva fare; per che, far vergognare. udire; anzi, per al signore, infino basciare: quando per moglie dare), fare; pur dopo gittare, e con loro mostrare ciò gran bene, non star quivi, e ciò che egli Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 87 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA NEIFILE NEIFILE DIONEO PAMPINEA PAMPINEA EMILIA EMILIA EMILIA FILOSTRATO DIONEO PANFILO ELISSA ELISSA NEIFILE LAURETTA FILOMENA FILOMENA EMILIA DIONEO DIONEO LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA FILOMENA NEIFILE NEIFILE PANFILO ELISSA ELISSA EMILIA EMILIA EMILIA FILOMENA FILOMENA DIONEO DIONEO DIONEO III III III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 2 2 3 4 4 4 7 7 8 8 9 9 10 2 2 7 7 7 9 10 1 3 3 5 7 8 8 8 10 10 4 5 5 5 6 7 8 1 2 3 3 4 4 4 6 6 10 10 10 16 27 40 11 22 22 11 83 31 45 7 27 30 25 51 10 10 11 11 31 39 6 51 34 25 35 42 10 23 51 30 17 20 46 21 7 40 7 40 5 62 3 7 7 7 44 24 27 44 turbato era niuna cosa intendeva niuna cosa la finestra aperta e niun luogo del mondo si ciò che il monaco profittevole, ella per ciò che egli nel quale gli disse che Montagna, quando alcun il buono anno. Io le piú d’alcun non al suo contado tornar si servire a Dio quanto l’era detto che egli le e disse a costui dove che del tutto egli là dove egli menar la dopo mangiare, che andar il vide giunto dove per ciò che medicare contra li lor piaceri forte ciò che egli de’ parenti suoi far Giacomino che di grazia e per ciò del tutto il li quali Nastagio con onor di lei anzi disse che ella si che rivestir la non la penna che io che tutto ’l suo bene se gli piacesse, ella composto ciò che far rispose che non gliele levai diritta, e come il al padre che al Sepolcro stava come trasognato e fiorini dugento d’oro, Buglietti, sí che egli in ciascuna cosa che far E raccesosi nell’ira si di tutto il mondo, e se alcuno ne gli non solamente non ne gli per la famiglia sua il che v’era disse che ne per cosa del mondo nol Li quali Salabaetto non non veniva, quelle non Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 voleva udire), senza dire voleva che si sentisse, voleva nella camera voleva fidare ad esser voleva dire; per che, voleva con esso lui voleva bene alla moglie voleva che egli co’ suoi voleva dormendo mandare voleva ben gran bene anzi voleva né consiglio né voleva e quivi consumare voleva, mormorava anzi voleva voleva molto bene, e voleva esser menato, e voleva che ella trovasse voleva, acciò che quivi voleva voleva alla perdonanza a voleva, fellone e pieno voleva voleva il suo infermo; e voleva aver per isposa, voleva fare; e d’altra voleva; ma veggendo che voleva voleva da lui poterle un voleva sapere, e voleva, e come che dura voleva voleva il suo piacere, e voleva specchiar come voleva e rimetterla in voleva, ma i benedetti voleva voleva alla donna, ebbe voleva andar la mattina voleva, messasi voleva voleva dire, per ciò che voleva domandare chi voleva andare: il che con voleva pur dire: ma voleva che egli, che voleva far della salsa. voleva, astuto e voleva voleva levare per tornare voleva che una gentil voleva poco, questa donna voleva punto, ma ella voleva salare; a cui voleva volentier mangiare voleva credere, e se pure voleva torre, sí come voleva toccare. Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 88 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa DIONEO FILOSTRATO FILOSTRATO NEIFILE NEIFILE PAMPINEA EMILIA EMILIA CORNICE DIONEO DIONEO CORNICE ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA PANFILO DIONEO DIONEO VIII IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX X X X X X X X X X X X X 10 3 3 4 4 7 9 9 10 10 10 CONCL 2 3 3 6 7 7 7 7 8 9 10 10 62 4 27 7 8 4 10 32 1 9 21 1 8 5 14 7 6 12 27 32 48 100 40 41 prestasse, ma che egli cominciò a dire che egli dugento lire di che io menare, e che egli rispose che menar nol a senno di niuna persona per esperienzia ne Giosefo quello che dicendo che non vi onorar nol poteva come "Bene sta, io non vi intesa che Dioneo non rispose che egli non ne verso Levante andar esser potesse, egli non la seguente sera con lui amare il re indietro si lui solo alquante parole sí valorosa giovane si che questo miglioramento se sua moglie esser che con un compagno e per ciò a suo potere colui al quale ella volevagli DIONEO VIII 10 27 volevala LAURETTA V 7 45 volevano FIAMMETTA ELISSA NEIFILE PANFILO EMILIA LAURETTA II II IV V VIII VIII 5 8 8 1 4 9 63 80 13 39 29 69 d’oro, il quale costoro e a dire ch’essi di far quello che non perché gl’iddii non in quello che far pianto del mondo e volevi FIAMMETTA DIONEO DIONEO FILOMENA FILOMENA LAURETTA FILOSTRATO FILOSTRATO III IV V VIII VIII VIII X X 6 10 10 6 6 9 3 3 37 14 54 50 54 102 32 32 le some altrove, e dormiglione, ché, se tu o se di te dir non avuto tu, e a noi ne venisti e poscia ci a qualche altra femina e non uno uomo come tu famoso me solo uccider voleva guardar la chiave voleva comperare un voleva comperare un voleva essere e fante e voleva, non perché egli voleva voleva fare alcuna cosa, voleva certezza, molti di voleva si facesse da voleva coda, guasta tutto voleva, ma conveniva che, voleva voleva quella coda io: voleva, colei sel pensi voleva voleva far niente, sí voleva o di Levante in voleva da Natan esser voleva cenare nel suo voleva tirare e per paura voleva dire; per che voleva aver compassione; voleva dire e disse: In voleva. Ella, credendo voleva voleva essere alle sue voleva procacciar col voleva tutto il suo bene, morir nelle braccia; e volevagli pur donare due le dicea villania e volevala costrignere di Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volevano volevano volevano volevano volevano volevano andare a stare appresso a i suoi tutori; e che colui, il piú favorevole tutti che io vi volevi giugnere molto volevi dormire, tu te ne volevi, come ti sofferiva volevi volevi mostrare che ti volevi far credere che tu volevi comparire molto volevi fare ma infiniti, volevi, non maravigliosa volevi Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 89 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa volgar DIONEO III 10 35 volgare PANFILO CORNICE FIAMMETTA ELISSA DIONEO EMILIA I IV IV VI VI VII 1 INTRO 1 9 10 1 9 3 38 9 46 5 secondo il lor solamente in fiorentin peccato, che tu, piú la si diceva tralla gente di Monte Morello in il paternostro in volgare volgare volgare volgare volgare volgare a dir venisse, e in prosa oppinione che la che queste sue e d’alquanti e la canzone di volgari CORNICE FILOMENA PAMPINEA FILOMENA I II IV X INTRO 9 2 8 10 3 5 69 meno, le quali i Suolsi tra’ e cominciò. Usano i se dalla opinione de’ volgari volgari volgari volgari nominavan spesse volte dire un cosí fatto è dannata e son volge PANFILO CORNICE I VI 1 4 85 1 di paglia che vi si volge tra’ piedi salute l’ira di Currado volge in riso e sé campa volgea CORNICE III INTRO 10 del signore, due mulina volgea. volgea volgean PAMPINEA II 3 24 al quale nuove cose si volgean per lo petto del volgendo PAMPINEA FILOMENA FILOMENA VIII X X 7 8 8 40 16 37 seco gran cose e varie volgendo a trovar modo in contrario volgendo, volgendo ogni cosa detta leggiermente a un’altra volgendo, volgendo avrò te e me volgendosi PANFILO FILOMENA ELISSA I VII VIII 1 7 3 85 29 42 perdonare, da questo volgendosi a riprendere le sue e tenendol forte, volgendosi per lo letto ivi presso sel vedeva, volgendosi intorno e or volger NEIFILE DIONEO I IV 2 10 9 25 in su la sua credenza, volger non si lasciava. quale era, in su l’altro volger vogliendosi sí volgere PAMPINEA PAMPINEA III IV 2 2 16 17 vi ridussono in volgar motto che il piú Il veder gli fosse cagione di volgere l’avuto diletto né prima mi pote’ volgere per veder che ciò Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 90 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa volgersi FIAMMETTA II 5 56 volgesse PANFILO II 7 43 volle CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA FILOSTRATO PAMPINEA LAURETTA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA CORNICE FILOSTRATO FILOSTRATO FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA NEIFILE CORNICE CORNICE FIAMMETTA LAURETTA PANFILO PANFILO EMILIA NEIFILE DIONEO DIONEO ELISSA ELISSA FILOSTRATO LAURETTA FIAMMETTA CORNICE I I I I I I II II II II II II II II II II II II III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V VI INTRO 5 5 7 7 8 2 3 4 6 7 7 7 8 8 8 8 9 INTRO 1 1 6 6 7 7 9 CONCL INTRO 1 3 6 6 7 8 10 10 3 3 4 7 9 INTRO 109 10 14 9 25 11 34 43 7 76 44 105 112 10 75 95 99 34 15 31 32 43 43 65 95 50 4 23 19 24 35 43 16 18 26 48 7 41 37 23 43 11 veniva, disideroso di volgersi al mare per non sopra lei l’ira si volgesse de’ parenti e venire, sí come e le vivande ella sola in altro non piú, convenne, se piú E cosí detto, di messere Ermino, il fu messa, come la donna tornare non si potea, la ma quasi, se spacciar che compiuta fosse, Laonde egli veder la alquanto fu riposata, persona fidar non mi e postosi, come ella farglisi cognoscere non maniera il sofferse ma il re molto Giachetto e a quella non del luogo, andar non vi quel fece che ella in sú ciascuna provar voce, subitamente si ma non poté; ond’ella tornato fosse, fuggir si e alle cognate; e sentendosi gravida, non le cose fossero tutte men che utile, non le oltre modo, prima gli ciò che udir ad ogni convenevolezza, figliuola, niun cosa ne né esser colpevole, che non dormiva, per lo cadere aperta fresca e gagliarda era, al suo disio pervenire, e ordinatamente di Ricciardo ingannata, gran villania e da lei fosse, sí come ella ebbe detto ciò che ella Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volle la lor reina, tutti volle ordinare. E fatte volle prender cagion di volle col suo oste volle saper chi fosse; e Messere volle vedere. volle, Rinaldo con lei volle volle del suo priego volle le cose sue, gliele volle Domenedio, volle, e vedutola e oltre volle volle il soldano sapere volle che verso Cipri volle, con lei sopra un volle volle infino a tanto che volle che, avendo prima volle ogni cosa sapere di volle in essa entrare, ma volle, ma quivi volle volle. La quale, sí volle volle come il mutolo volle gittare del letto, volle gridare; ma A cui volle temendo. volle che quivi altri volle piú la gentil donna volle sentire; e oltre a volle nominare per lo volle sgridare, poi prese volle ebbe della morte di volle usar la forza. Ma volle udire; ma, volle, lei presente, volle volle gridare, ma il volle avanti, se altro volle una volta attaccar volle morir di dolore; e volle sapere come quivi volle gridare e dirgli volle sapere come andata volle, lei con tutte le volle volle. Ma poi che volle Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 91 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA NEIFILE ELISSA DIONEO CORNICE CORNICE FILOMENA FILOMENA FILOMENA CORNICE CORNICE PANFILO EMILIA EMILIA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA CORNICE CORNICE CORNICE ELISSA EMILIA FIAMMETTA FILOMENA FILOMENA CORNICE VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX X X X X X X CONCL AUTORE 2 4 9 10 INTRO INTRO 7 7 7 CONCL INTRO 2 4 4 7 7 9 9 INTRO 4 INTRO 2 5 6 8 8 18 13 8 44 9 10 8 38 43 3 2 43 9 35 4 21 3 43 6 2 4 10 13 5 48 107 6 condizione andar vi che seco aveva non e ogni cosa che far messer santo Antonio, e chi dormir non a novellare, come il re e, come la fortuna nel letto, com’ella e festante ti vede, ti disse: "Dioneo dalla reina, chi richiedere il tabarro ma cosa alcuna far nol ne fu mandato alla casa. mai piú rimaritar non si con lei favellato, e poi come Pampinea s’acconsentisse, e non la reina, chi sí come la reina i bicchieri, chi e smontato, come Ghino lei se n’accorgesse; e denari uscendone, non si vinto da vergogna, si tutti e tre venire, udir e a Lui medesimo che vollele PANFILO II 7 95 si credeva che fosse, e vollele fare la debita vollero FILOMENA PANFILO PANFILO IV V X 5 1 9 22 68 64 adimandare e per ciò vollero vedere che dentro altri che appressar si vollero da’ compagni di convenne far quello che vollero i suoi parenti, volli FILOSTRATO EMILIA PAMPINEA FILOSTRATO FILOMENA NEIFILE LAURETTA LAURETTA FILOMENA III III VI VII VII VII VIII VIII X 1 7 2 2 7 8 9 9 8 9 29 28 16 30 41 43 69 78 e per l’altra, io non vi né sua ambasciata piú sia vin da famiglia, vel cosí da bene e nol ella disse: "Io non ti faccia quello che io non di Cristo che io le le medicine; ma io non né come nemico la Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volle. Impose adunque volle volle dietro alle parole volle e a gentile uom volle che io vedessi volle, degli altri lor volle volle, non guari lontano volle volle, il dí seguente volle volle con lei si spogliò, Allora volle provare. volle ieri che oggi si volle andare a riposarsi volle rispondere; ma volle, che prima co’ volle Volle il vescovo appresso volle, essendosi ella volle volle cenar con lei e volle poco innanzi volle. E però quanto volle volle s’andò a riposare. volle, incominciò. volle volle alquanto bevve, e volle, tutto solo fu volle volle del tutto da lei di volle altrove che sotto volle pentere e recusava volle che cagion movesse volle per la salute della volli star piú e sonmene volli ricevere; come che volli staman raccordare. volli, per venire a volli volli iersera dir cosa volli mai fare, cioè che volli dare dieci bolognin volli, ché io era pur volli volli men che onestamente Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 92 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa vollon NEIFILE FILOMENA VII VIII 8 6 47 8 vollono CORNICE LAURETTA III VIII CONCL 9 18 69 di quegli che intender vollono alla melanese, perch’io vi stessi, che vollono lasciare a me volò PAMPINEA IV 2 32 molte volte la notte volò senza ali, di che volontà PANFILO FILOMENA DIONEO PAMPINEA FILOMENA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA NEIFILE LAURETTA PANFILO DIONEO FIAMMETTA PANFILO PAMPINEA FILOMENA I I I I II III III III III III IV V VI VII VII VIII X 1 3 4 10 9 6 7 7 7 9 3 1 10 5 9 7 8 26 7 7 16 22 49 30 32 45 11 17 9 50 25 75 42 71 CONCL 8 volontariamente CORNICE VIII un pezzo di pane, e essi vollon pur darti a questa sí che costoro non vi vollon cenare e partirsi dicon male, e sí per la sí era avaro che di sua che egli, da troppa ciò lor tolto la buona tua donna fatta mia si paceficò; e di pari di vostra propria cosa, dove sua sua di vostra spontanea adunque della sua buona dolci parole in tanta vedergli piú volte ebbe mi pare esser certo che e se non fosse che di questo, che, qualora ciò che la non temperata lasciando star la volontà che hanno di volontà non l’avrebbe mai volontà trasportato, men volontà né lo intendere volontà, e in segno di volontà volontà di ciascuno gran volontà il faceste, volontà stata non fosse. volontà eravate divenuta. volontà e rispose che volontà di questo fatto Ma volontà di destarla. volontà sia stata di Dio volontà lo strinse di volontà me ne venisse, io volontà s’ingegnava di volontà e con ragion non obstanti quelle che volontariamente avevan volonterose (cf. volenterosa) volenterosa ELISSA IX 2 9 volontieri (cf. volentieri) volentieri CORNICE III 4 DIONEO VI 10 2 6 vols’ EMILIA VII 1 32 la testa dell’asino non vols’io, ma altri fu, che vols volse FIAMMETTA EMILIA CORNICE ELISSA II III V V 5 7 INTRO 3 82 16 3 11 sopra l’orlo dell’arca, il pensier verso la loro stanza una selva grandissima troppa fretta o troppo volonterose tanto l’uscio prestamente rispose che volontieri volontieri, e cominciò: altra divozione vedutovi volontieri, volontieri con ciò sia Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volse il capo in fuori e volse, e seco ciò che a volse volse i passi: alla qual volse il suo ronzino, e Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 93 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FIAMMETTA IX 5 57 l’ebbe, senza dir nulla volse i passi verso la volsero ELISSA V 3 14 lasciato star Pietro, si volsero alla lor difesa; volta (n.) CORNICE CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO NEIFILE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE PAMPINEA FIAMMETTA EMILIA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO CORNICE PAMPINEA I I I I I I I I I I I I I I I I I II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II III III III III III INTRO INTRO INTRO 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 7 7 2 3 3 5 6 6 7 7 7 7 8 8 8 9 9 9 10 10 10 10 10 1 1 1 2 2 9 39 53 5 14 31 32 41 53 53 62 67 71 78 15 12 28 25 3 12 2 30 34 26 41 67 91 33 35 35 16 19 44 3 7 10 33 40 8 9 32 2 3 supplicazioni non una né avvenne pure una questo tanto, che alcuna modo, avvien forse tal grande, tanto che alcuna tempo era che egli altra settimana almeno una vanno in villa, e alcuna sí che io dissi una la quale egli, ogni sputai una di doverlo dire; e ogni io bestemmiai una diceva; e aveano alcuna ti serberai in altra che, trovandosi egli una suo piacere per quella chiave, il quale alcuna avvenne, che a lei la sconcio spendere altra quale del novellare la fosse, e questo non una era, vedesse, niuna avveduto alcuna sermoni e una e altra disonesta cosa: e una di doverla avere altra quale il conte alcuna che il maliscalco alcuna uomo il quale alcuna possa, e questo non una "Veramente se per ogni il soldano avendo alcuna e con quella ora una prima notte incappò una donna, a cui forse una il fatto andò da una interesse vi stetti una a questo, andava alcuna quand’io lavorava alcuna si dipartissono, da una della quale erano alcuna fa di sapere, che alcuna Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volta ma molte e in volta, ma se ne sarieno volta volta è già addivenuto volta che, da oppinione volta sconciamente gli volta confessato si fosse volta, senza che assai volta volta gli era paruto volta male di lui alli volta che bevuto avea volta nella chiesa di Dio volta che io me ne volta la mamma mia. E volta sí gran voglia di volta a alcuno perdono, volta a Parigi in povero volta rimise l’andare e volta serviva alle volta dovesse toccare, in volta recati, non volta toccava - m’hanno volta ma molte e molto volta la conobbe, né ella volta che alla donna volta con lei usati, volta e altra mirandola, volta veduta, ma il dove volta, e egli e ’l volta volta veggendo, e volta per limosina là volta il mese ma mille il volta che elle a queste volta dato mangiare e volta ora un’altra volta per consumare il volta ne toccava il mese E però con volta in sú. volta: per che in altra volta volta al bosco per le volta l’orto, l’una volta in sú ciascuna volta un poco le donne volta per questo Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 94 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA FIAMMETTA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA NEIFILE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO EMILIA EMILIA FILOSTRATO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO ELISSA FILOSTRATO III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V 2 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 4 5 5 5 5 6 7 7 8 8 9 10 10 10 10 10 INTRO INTRO INTRO 1 2 2 5 5 5 5 6 6 6 7 7 9 10 10 10 10 3 4 12 19 20 22 4 12 12 25 27 45 46 10 14 18 22 33 41 28 69 6 37 49 3 22 24 27 30 16 17 40 16 14 30 5 11 15 21 5 16 18 4 4 7 5 45 46 48 9 6 cosa percuotere una di disiderare altra io uomo da poterci altra consiglio; e questa essere e sono alcuna di fargliele alcuna gli uomini fanno alcuna ne sia doluta, per ogni che elle fanno alcuna cosí ancora questa la donna "per questa l’occhio addosso e una rimordendovene alcuna lei verso di lui alcuna che io non t’abbia altra d’amore. Né questa io il guatassi pure una frate, dal quale io una basciata un’altra badia venivano alcuna e nel tornare alcuna Né solamente d’una egli per ciò che alcuna alcuno, per la prima tanto che per quella diceva ella alcuna potesse; e cosí alcuna uomo di venire alcuna non mi menate voi una E volendo per questa di venirsene alcuna mostrarsi santo, quella amica, dalla quale altra Lorenzo accortosi e una che ne venisse; e alcuna d’una che altra avendonela alcuna sempre son veri né ogni questa cavriuola una e baciandolo alcuna corte. E come altra anzi in quelle sí alcuna e insieme furono una con una donna una chi è colui che alcuna io ti pagherei di questa gagliarda era, volle una ragionando, alcuna figliuolo. Il quale, una Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volta o due l’uscio della volta quello che già volta essere stato e volta senza darvi piú volta, non che dagli volta volta dire a’ miei volta l’ambasciate per volta che passar vi solea volta, la richiamai volta volta facci, cioè che volta io non vi voglio volta e altra bene volta la conscienza, ve volta, e oltre a ciò volta volta a far parlar di volta, come che la prima volta volta; e non so che male volta volta mi confessai; per volta la donna e con volta: e quivi con loro volta volta essendo scontrato, volta contentò la gentil volta esso fra’ folti volta sentí un poco di volta gli trasser sí la volta: "Rustico, io non volta volta le sodisfaceva, ma volta a Firenze, e quivi volta a Firenze, acciò volta assai aver risposto volta tutto solo nella volta cominciò a volerla volta aveva prese le volta e altra, similmente volta con molte lagrime volta con loro era stata volta ripresa e non Che essi volta falsi. volta e tenendomi il capo volta e da lui essendo volta tra noi è stato volta le sue forze volta e altra, amandosi volta si penava a volta mal non faccia? Io volta e di quella. volta attaccar l’uncino volta l’un l’altro volta e altra veggendo la Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 95 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FILOSTRATO NEIFILE PAMPINEA LAURETTA FILOMENA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO PAMPINEA PAMPINEA NEIFILE PANFILO FILOSTRATO ELISSA ELISSA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA FILOSTRATO ELISSA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA NEIFILE PANFILO PANFILO DIONEO DIONEO ELISSA ELISSA ELISSA EMILIA EMILIA EMILIA FILOSTRATO FILOMENA FILOMENA V V V V V V V V V V VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 4 5 6 7 8 10 10 10 10 10 2 2 4 5 7 9 9 10 10 10 10 CONCL INTRO 1 1 1 1 1 1 2 3 4 4 5 5 8 9 9 10 10 3 3 3 4 4 4 5 6 6 14 6 18 17 39 4 8 14 32 32 12 19 3 3 15 6 9 6 8 10 17 13 4 7 9 9 13 15 16 3 22 8 10 12 33 20 22 43 11 14 13 18 64 9 12 13 20 5 18 sí. E questo detto, una Giacomino, che altra metterebbe, che la prima tornarono. Quivi alcuna quello che altra fatica, la quale altra disconce parole alcuna avuto, e forse piú d’una di che noi né la prima ancora la terza e egli, poi che una sdegnato perché niuna fortuna ancora, alcuna sotto vili arti alcuna domandiate se io ogni insieme almeno una per ciò che Guido alcuna d’andare ogni anno una tra l’altre v’andò una ogni anno si paga una e essendo alcuna ciance ragionare alcuna ancora lor paruto alcuna state; e Gianni alcuna fossi cosí l’ultima altressí, acciò che ogni con Federigo alcuna venne e toccò una picchiò la seconda che, quando alcuna incominciarono per una per uso, che quasi ogni ciò, secondo che alcuna con lui alcuna e sí vi manderò alcuna e ancora che ella alcuna ricordati che una per che ella una Meuccio visitando alcuna di dovere alcuna vi sono stato cosí una che io vi verrei una per battere un’altra Il proposto, per quella fatto d’esser preso una anzi ho io alcuna andò la cosa per quella Ora avvenne una che se’ stato savio una Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volta sola si basciarono volta dimorato v’era, e volta ch’el vi tornasse volta, con assai discreto volta volta aveva fatto, quante volta ho impresa e ora volta, e quasi continuo volta volta, per dare volta volta né la seconda ce ne volta e la quarta e la volta o due spurgato volta bere aveva potuto volta aiutatrice de’ volta grandissimi tesori volta e quante volte a volta l’anno, e insieme i volta speculando molto volta a ricoglier le volta; e una domenica volta volta. Alle quali cose volta volta domandato quali volta forse suspicherebbe volta tanto gaiamente volta vi veniva a cenare volta come stata era la volta non convenisse che volta, e dissele che a volta volta pianamente la porta volta: di che Gianni volta volta avviene che donna volta ma sotto la coverta volta che a grado l’era volta era usata di fare, volta e in questa maniera volta un mio cherichetto volta dicesse "Oimè! volta senza piú suole volta domandò Nicostrato: volta questa sua comare, volta pervenire al fine volta come mille. volta con esso teco pur volta la moglie, volta non potendo trarre volta il che io veggo volta detto: ‘Se le volta. Bruno e volta volta tra l’altre che, "Ohimè disse volta Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 96 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FILOMENA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA CORNICE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO ELISSA ELISSA ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO NEIFILE NEIFILE FIAMMETTA CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PAMPINEA LAURETTA LAURETTA EMILIA EMILIA DIONEO DIONEO FILOSTRATO LAURETTA EMILIA EMILIA PAMPINEA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX X X X X X X X X X 6 6 7 7 7 7 7 7 7 7 9 9 9 9 9 10 10 10 10 10 10 2 2 2 3 3 4 4 5 6 6 6 6 7 8 8 9 9 10 10 3 4 5 5 7 8 9 9 9 50 54 7 9 15 41 43 61 84 130 11 35 40 81 86 2 9 21 26 27 38 4 6 17 5 29 8 11 11 2 4 17 27 3 4 26 6 30 3 22 9 24 16 20 5 36 37 80 102 per non darci una Tu ci menasti una braccia tenere. E una coda dell’occhio alcuna con lei alcuna essere sarà un’altra è stato sarà un’altra vi sono salgono alcuna d’essere stato una caldo campare; e non una E avendolo alcuna a questo diceva alcuna E cosí dicendogli alcuna che voi per la prima con noi. E un’altra che a lui toccava la a andare alcuna si vestirono e un’altra E usando una colui che da lei tra una l’andata alla donna ogni la fortuna alcuna contentandosi, non una la giovane un’altra che egli loro una bicchiere grande per ciò s’innebbriava alcuna dormirsi, sí come altra per uccellarlo, alcuna similmente questa piccola casa, alcuna altramenti motto da una per vere ti daranno una cominciò: Altra chiamato non fosse ogni studiava, che pure una come che altra anzi con piú furia l’una tra molti savi alcuna l’avresti per la prima e la tredecima mi ricordo avere alcuna si potesse, per questa disposta sono per questa le piacque, che una e so che elle non una per credenza a me questa cose di Lombardia, una Ella similmente alcuna Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volta bere de’ denari che volta giú per lo Mugnone volta e altra cautamente volta a guardare, in volta turbato e alcuna volta: so io bene che volta volta: raccomandalemi e volta volta i pastori sopra un E volta schernito. volta ma mille, oltre volta seco invitato a volta al maestro, quando volta per piú accenderlo, volta compariate orrevole volta mi ricorda che io, volta, disse: volta volta a sollazzo per la volta bevendo e volta e altra con costei volta e altra aveva avuto volta che a Salabaetto volta e meritamente volta ma molte con gran volta disse: "Madonna, io volta desse mangiare. volta. Calandrino, volta volta; a che il volta volta era usato di fare; volta guatava lui, alcun volta la fece: de’ fatti volta; per un bisogno volta volta in su caricò l’orza volta la mala ventura: volta, piacevoli donne, volta volta, andava assai volta volta dalla prima innanzi volta avuta l’abbia, pur volta che l’altra, or per volta un men savio è non volta saputa appiccar sí volta tornata, disse volta inteso in Persia volta il corpo ma non volta a ogni vostro volta e altra poi volta ma molte hanno a volta: e a Dio vi comando volta volta almeno a veder mi volta guardava lui non Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 97 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa DIONEO DIONEO CORNICE X X CONCL AUTORE 10 10 35 41 3 VIII IX IX X VI VIII 8 6 6 INTRO INTRO 7 18 8 9 3 12 57 dal Zeppa, data una sua e presa una lor tornassero, data la diportando; e data una fine, la reina ridendo, casa disabitata, e, volta < volgere (p.p.) PANFILO II CORNICE V 7 3 52 2 si stava a una finestra volta alla marina a la reina esser finita, volta a Elissa, che ella voltata FIAMMETTA NEIFILE III IX 6 4 50 19 che quegli del marito, voltata la sua durezza in senza piú rispondergli, voltata la testa del voltatasi CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE III VI VI VIII VIII 3 INTRO 8 2 4 2 7 3 2 2 voltate FILOSTRATO IV 9 12 voltati CORNICE VI INTRO 2 voltato CORNICE PAMPINEA FILOMENA IV V IX 3 6 1 2 34 35 voltatosi ELISSA CORNICE FIAMMETTA II VII VIII 8 5 8 97 2 22 volte (n.) CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE PROEM I I I INTRO INTRO INTRO 3 2 17 18 volta (n.) FIAMMETTA PANFILO PANFILO CORNICE CORNICE PAMPINEA di quello che io altra volta feci e alla fine le pecore come altra volta aveva fatto e sí come fare alcuna volta dire alle donne e la reina, a Filomena sul gridar riscaldata, la reina, ad Emilia la reina a Panfilo quando la reina a Emilia volta, volta fu in casa con la volta, sopra il pian di volta volta, verso le case se volta volta assai lunga, volta a Dioneo, disse: volta a tramontana con la voltatasi, voltatasi le 'mpose il voltatasi verso lui con voltatasi, che ella voltatasi voltatasi sorridendo gl’ voltatasi le mostrò voler chi ciò fatto s’avesse, voltate le teste de’ casa tornare: per che, voltati i passi, là se ne fosse; Poi alla Lauretta voltato disse: "Donna, me, con le reni a lei voltato ed ella a me, che fondo l’aveva Alessandro voltato, voltato tutta Pistoia ne Giachetto allora, voltatosi indietro e verso la Fiammetta voltatosi, voltatosi piacevolmente nella quale come fu, voltatosi adietro, serrò bisogno non m’era spesse Quantunque che è molto piú, assai presero tra l’altre Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volte sentir mi facea. volte, graziosissime volte volte visibilmente fece, volte un dí cosí fatta Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 98 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO FILOMENA FILOMENA DIONEO DIONEO ELISSA ELISSA PAMPINEA PAMPINEA NEIFILE FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II II INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO INTRO 1 1 1 1 1 1 1 1 1 3 3 4 4 9 9 10 10 1 2 2 2 2 2 2 2 4 4 5 5 6 6 6 6 6 6 7 7 7 7 27 27 28 35 40 53 61 64 76 97 7 13 15 27 34 41 41 49 73 4 11 18 22 3 3 12 17 4 3 8 17 35 37 39 39 18 27 3 79 3 16 34 67 68 69 3 7 10 19 e i parenti insieme rade il fratello e spesse in tal servigio sé molte alla piú vicina le piú contenieno. E infinite cosí come io, molte ho sentito e veduto piú se cosí crediamo? quante senza l’ordine loro rade (per ciò che assai suoi, sí come le piú v’andava, e piú Musciatto, per cui molte sottile, sí come le piú mi confessai mai tante rispose di sí e molte il vino; e molte Egli sono state assai in collo piú di cento la sciocchezza spesse io mi ricordo aver molte e basciatala piú di fuori e poi piú Giovani donne, spesse una parola molte del suo passare e piú io sono stato piú scampa. Spesse di san Giuliano spesse buono albergo. E assai si pose a stare, spesse la donna avendo piú stasera forse cento braccia; e poi che mille pienamente e molte ancora che molte dalla fortuna due rozzo e poco cauto piú Egli tentò piú quali però che quante bevendo l’acqua e tante E come che rade d’averla molte di materna pietà mille iterate tre e quatro ciò che, sí come assai fare nuove nozze da nove era e’ marinari, che piú videro, piagnendo piú Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volte o non mai si volte la donna il suo volte col guadagno volte il portavano, volte avvenne che, volte avere udito che a volte, se pure alcuni ce volte volte noi ci vorrem volte riesce alcuna volte aveva udito volte son quegli de’ volte a fedire e a volte e dalle private volte veggiamo aver volte né sí spesso, che volte; per ciò che, con volte volte aveva disiderato volte il dí che io vorrei volte! troppo feci male a volte volte trae altrui di volte udito dire che un volte, in su il volte volte si dee credere ve volte già addivenne che volte, per accidente non volte volte insieme ne volte già là dove io ho volte, carissime donne, volte volte, ancora che abbia volte volte già de’ miei dí volte dolendosi a san volte posto l’occhio volte voglia volte, disiderosamente volte volte, anzi che il giorno volte volte il dí davanti la volte, dubitando della volte volte in presenza di chi volte e col capo e con le volte alcuna cosa si volte piagnendo quante volte la sua madre, la volte avanti in quel volte o piú il basciò, e volte, non senza gran volte volte s’è potuto vedere, volte. Già è buon volte volte per perduti si volte misericordia Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 99 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO ELISSA ELISSA ELISSA FIAMMETTA EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE II II II II II II II II II II II II II II II II II III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III III IV IV 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 8 8 8 9 9 9 9 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 3 3 3 3 3 4 4 4 5 5 5 6 7 7 8 8 10 10 10 CONCL INTRO INTRO 30 38 54 66 75 111 115 116 119 121 10 15 43 3 20 48 70 11 20 21 23 24 32 9 12 14 16 18 34 42 45 47 12 27 31 3 32 33 50 16 42 37 48 24 25 26 7 2 28 notti invitata, spesse sí come già piú cadere, nelle quali rade E avendo molte come l’altre corsi e rotti. E assai Antigono, che molte sí come ella m’ha piú festa e piú uomini forse diecemilia il conte già due donne hanno già molte potuta portare: e piú tra’ volgari spesse se io non ne fossi molte Ora avvenne tra l’altre maraviglia, che piú non sanno delle sette in novelle, come spesse che io ho avuto piú mutolo; e io ho piú Per che io m’ho piú e poi, seco spesse speranza atato; e piú lei andava, andasse, piú della camera e due essere a lui detta, piú non l’avea e radissime le parole altre dirsi, se non che piú vergogna, che, come due che già due altre cosí: "Io ho già assai ve l’ho udito dire mille il suo diletto, piú nulla, li quali spesse e baciandola centomilia il Zima molte dell’altre operando molte rettori, li quali assai Essi s’accusano quante sapeva ciò che era, piú che ogni dí due non avvenisse, da sei nel seguente tempo piú la qual cosa essa spesse lor sedenti forse cento per le cose da me molte che voi m’avete piú Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volte se stessa invitava volte detto avemo, e di volte o non mai andava volte udita la donna di volte fatto avea, volte in assai cose, per volte da me ha questa mia volte detto e come quegli volte pregò Idio che volte giaciuta era, volte domandata della volte vinti e vincono volte con pietosi prieghi volte dire un cotal volte e con molte stato volte che, essendo egli a volte quello che egli volte le sei quello che volte avviene che altri volte, il quale forse volte volte a piú donne, che a volte messo in animo, volte ragionando, volte seco, da questo volte di notte in una volte il percosse colla volte carnalmente la volte era usato di volte dettegli e di nuovo volte la domandò se ella volte seguito hai il mio volte conosciuto avea che volte compreso, fra volte: chi la sera non volte volte motteggiando disse volte, mentre altrui si volte volte, su per le scale la volte volte. Ricciardo volte volte goderono del loro volte, quasi solliciti volte volte nel cospetto Il volte fu detto. volte ti sia fatto. volte, anzi che di su il volte volte, e la giovane volte volte andava a Rustico, e volte per mezzo lor volte e vedute e lette, volte mostrati. Deh! se Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 100 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa CORNICE CORNICE CORNICE FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE CORNICE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA ELISSA ELISSA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO NEIFILE DIONEO DIONEO PANFILO PANFILO PANFILO EMILIA ELISSA FILOSTRATO FILOSTRATO FILOSTRATO NEIFILE PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V V INTRO INTRO INTRO 1 1 1 2 2 2 2 2 3 4 4 5 5 5 5 5 6 6 6 6 6 8 10 10 1 1 1 2 3 4 4 4 5 6 6 6 7 8 8 8 8 8 8 9 9 9 36 40 41 14 30 55 1 2 22 32 38 4 9 14 5 9 11 19 21 2 6 9 18 22 7 52 53 9 24 49 16 27 3 8 29 12 3 5 19 7 7 7 9 10 16 24 3 4 11 elle venute parecchie porta in alto, e spesse bisognano, e spesse cammino appreso piú femine fanno, fu assai baciando infinite in forma del quale piú le lagrime piú piacete tanto, che piú che il marito, molte Alberto andò poi molte colui che l’usa e molte per costui medesimo piú l’amasse quanto piú molto, avendolo piú fu, per ciò che spesse si stava, e assai del continuo, piú instanzia molte per ciò che assai sien tutti veri, assai padre di lei piú e piú piú che l’usato spesse il pianse assai e assai di ciò avvedutasi, molte e a’ prestatori piú delle coltella, piú e per vedergli piú porre al suo disio, piú diversi accidenti piú dormiva chiamò molte assai, le quali molte da tante di voi tante E avendo molte l’un dell’altro, molte che ella avea piú e oggi e altre venisse, ma già molte che quello ebbero piú che, avendo Pietro piú che per dolore piú pur tenendosene, molte per la qual cosa piú Di questo consiglio piú correndole spesse amata donna; e quante il piú delle già d’anni pieno, spesse e avendo veduto molte Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte volte a starsi meco, in sopra le teste non solamente in poi in processo di vicina: ma pur, il morto cuore. si giace con lei; tirate insino in su a starsi con voi la notte volò senza sanza alcuno d’altrui. E tra gli scrisse e mandò significato l’avea. Lisabetta guatato, eran di mandarlo la notte da’ suoi vicin fu richiese, e non avevano quella può ciascun di noi a diletto dell’una il riguardava nel in vano il chiamò; ne gli disse male e ridir le fece. rise ed ebbe festa, ebbe volontà di fece tentare Cipseo frastornato. Ora e, alla fine ne fanno di gran morso, perché io avuta voglia di faccendo cantar ambasciate portate comprender si può; di notte, non reiterato, senza cautamente dopo essersi doluto si mise in cuore di il pregarono e fece beffe Nastagio crudelmente dove la io la giungo, tante dona. Dovete delle cose passate il falcon di Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 101 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE FILOMENA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PANFILO FILOSTRATO FILOSTRATO EMILIA ELISSA ELISSA DIONEO DIONEO DIONEO CORNICE EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA FILOSTRATO ELISSA ELISSA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA NEIFILE NEIFILE CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO V V V V V VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII VII 9 9 9 10 CONCL INTRO INTRO 1 1 2 2 5 7 7 8 9 9 10 10 10 CONCL 1 1 1 1 1 1 2 3 3 4 4 5 5 5 5 6 7 7 7 7 7 8 8 9 9 9 9 9 12 13 39 40 3 9 11 9 10 5 21 5 13 15 5 5 10 16 49 54 3 10 11 12 23 29 30 9 16 22 5 8 11 16 56 59 5 13 32 38 40 46 7 10 2 15 26 32 35 di confortarlo e spesse giovanetto, udite molte e ancora giovane, piú la moglie si fuggia, piú "Noi abbiamo già molte che delle sette la reina l’aveva ben sei or tre e quatro e sei Oretta, udendolo, spesse che i mortali spesse Il che raffermando piú in tanto che molte che io gli porto, molte io ogni volta e quante angelici che già molte e in quella spesse il quale spesse cotanto. Di cui spesse all’altra, che spesse sí come egli molte ridendo rispose: "Assai picchiasse tre maniera faccendo molte Ma tra l’altre che provata l’avea piú in questa guisa ebbe tre agio; e poi dell’altre n’entrasse: e cosí molte gran male, e io ho molte era minore, piú e piú prese sdegno; e piú e poi sicuramente piú dovere per quello tante potesse: e quivi spesse non giacessi? E quante operando poi piú come voi sapete che rade costumi guardando, piú sé ragionare, aveva piú della donna e centomila mal venuta per le mille cosa, come che poi piú e ella si fosse molte a Ruberto: e assai quantunque il re piú ti parlerò io quante te ne penterai tante sí come usava spesse per la qual cosa ho piú Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volte il domandava se volte queste proferte, volte fu da’ fratelli volte disse a colui che volte udito che con be’ volte le sei soprastanno volte imposto silenzio ma volte replicando una volte veniva un sudore e volte fanno, li quali, volte il famigliare né volte nelle cose da lui volte stata, né questo volte a lui piaceva, volte vedemmo, sé da volte onoravano e gentili volte era suo cammino, volte frate Cipolla era volte mi vien presa l’una volte aveva provato. volte già ne potete aver volte e ella gli volte insieme si volte una avvenne che, volte avanti che romita volte incantata la volte ritrovandosi con la Ma pur volte fecero. volte udito che egli è volte si ritrovarono volte avendolo della volte di ritrovarsi con volte guatare, che ella volte insieme si volte il tuo cherico a me volte con lui buon tempo volte è senza effetto volte molto commendato volte a sé tirata la mano volte lei e il suo amore volte!, e alzato il volte volte con Anichino e egli volte accorta che volte andatovi, alcuna volte silenzio loro volte ella il mi volte, che tu ne vorrai volte volte di fare, a certi volte avuta voglia di far Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 102 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PANFILO DIONEO NEIFILE PANFILO EMILIA EMILIA FILOSTRATO PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA CORNICE DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO FILOMENA FILOMENA FILOMENA ELISSA ELISSA FILOSTRATO FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE PANFILO PANFILO PANFILO VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX 9 10 1 2 4 4 5 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 9 9 9 9 9 9 10 10 10 10 10 10 1 1 1 2 2 3 5 5 5 5 5 6 6 6 6 80 9 5 46 9 12 18 3 4 27 37 39 39 56 57 65 70 82 99 105 128 147 7 10 19 27 52 90 2 6 19 38 49 67 3 6 29 9 19 5 4 5 8 39 43 2 6 19 27 nel quale poi molte e alle prediche, piú si mettea, il che rade con lui, e piú la sollicitò molte io ho udito assai io ci pur verrò tante Carissime donne, spesse si fidava molto, spesse "or mi bacia ben mille è vero che tu m’hai piú d’esser beffato piú il come, facendo le e tutta sola, sette la imagine in mano sette cespuglio nascosi, sette La donna, detta sette e ora e mille altre avresti il dí mille e la tua; ma le piú morte, è dato ber molte che tutta la pelle piú quali s’è oggi qui due conoscendo in poche di uomini, li quali due Buffalmacco le piú delle sí come altre non curo freddo: poche riso non fossero dodici libro della dogana assai in Paradiso, e mille gli veniva delle sette tu te n’andasti, alcune i mille prestati, spesse bene e meglio. Molte esse men saviamente piú altramenti, spesse il quale ella spesse Il qual poi molte sapevano, gli avevan piú debito; e benché mille cosa, posto che assai via. Ora tra l’altre lavorava punto, ma mille donna m’ha ben mille Calandrino, che altre s’innamorò; e piú io sono andato da sei io te l’ho detto cento Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 volte Pirro di Lidia e volte udito avevano e volte suole de’ tedeschi volte insieme fecer poi volte e con lettere e con volte che egli non è volte, che io vi troverrò volte volte avviene che l’arte volte con lui con volte, a veder se tu di’ volte volte scritto, cioè che volte tentò l’uscio se volte del leone, volte con lei vi bagniate volte diciate certe volte con la imagine si volte la sua orazione, volte, non hai dubitato volte volte disiderato di mai volte è l’ultimo, a cui volte del vino pur che volte appiccata lasciò volte ragionato, Bruno e volte che con lui stato volte almeno il mese volte vi fa venir per sé volte assai paruto gli volte è mai che io mi volte le lagrime venute volte s’informano i volte aveva riguardata volte l’una fatto il volte ci volesti venire e volte dicendo: "Chi ha a volte s’è, o vezzose volte gli orecchi porti e volte il percoteva ora in volte in una cassa si volte, in dispetto di volte volte detto che egli volte ragionato ne fosse, volte de’ fatti di volte avvenne che egli ve volte il dí ora alla volte promesso di dover volte la brigata aveva volte per grado di volte in su in villa, volte che tu non va da Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 103 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO LAURETTA EMILIA EMILIA FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE IX IX IX IX IX IX X X X X X X X X X X X X X X X X X CONCL AUTORE CONCL AUTORE 7 10 10 10 10 10 4 5 5 6 7 7 7 8 8 8 8 9 9 9 9 10 10 14 7 8 10 10 11 9 6 6 5 30 35 41 16 16 21 112 51 64 69 69 5 7 10 23 volte (n.) PANFILO III 4 28 volte (n.) CORNICE CORNICE I III INTRO INTRO 90 4 volte < volgere (p.p.) PAMPINEA V 6 25 le reni l’uno all’altro volte e infino ad ora di volti ELISSA VIII 3 45 di tornarsi a casa; e volti i passi indietro, volto (n.) DIONEO FIAMMETTA PANFILO I II IV 4 5 6 11 52 18 andava, con un buon volto disse: "Messere, io barba nera e folta al volto, volto e come se del volte il riguardava nel volto, volto e talvolta per lo 2 6 5 14 41 36 al suo aiuto adoperò, ma volto il cavallo sopra il alla morte; e volto a’ figliuoli e a’ si contendesse. E volto a Giacomin disse: volto < volgere (p.p.) FILOSTRATO II PANFILO IV NEIFILE V dove veduta fosse, assai compar Pietro; e quante e all’asino suo, quante a Barletta, era piú letto, e avevalo molte E tra l’altre donna accostò, e piú da parte di lui spesse femina, tu m’hai molte Ciascuna di voi molte era, avendo poi piú la reputava, e piú alla qual legge piú ma le divine. Quante già fattosi mille ma avendogli piú effetti oggi radissime Pavia l’animo avea e piú Il che ella molte Saladino e avendo molte e fatto s’era assai non piaccendo, piú sieno spesse uccidon gli uomini molte d’esser pesato, e molte volte miseramente pianse volte in Barletta volte donno Gianni in volte, quando il prete vi volte volte al prete detto, ma volte, una le disse: volte volte con molte lagrime volte veniva, disse indi volte affermato che volte può avere udito volte pensato alle cose volte seco stesso volte s’opposero le forze volte ha già il padre la volte. Oltre a questo volte volte Tito dato favole volte si veggiono in due, volte di fuggirsi aveva volte e con grandissimo volte udito dire che ciò volte, s’incominciò a volte volte il pregaron che volte le figliuole a’ volte, non per malizia di volte volte de’ miei dí essere riposarti; tu dai tali volte per lo letto, che freschissime e con volte di preziosi vini: corte di quello, le volte piene d’ottimi vini Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 104 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA PAMPINEA EMILIA EMILIA EMILIA EMILIA NEIFILE ELISSA V VI VII VII VII VII VIII VIII 6 2 1 1 1 1 1 3 23 15 10 10 31 31 16 34 e di fuoco far morire; e sete avea generata, il quale quando col muso il muso del teschio che la donna aveva ben intorno, e era rimaso Guasparruolo, disse: "Or t’aspetta; e volto volto volto volto volto volto volto volto ad un sol compagno agli ambasciadori vedesse verso verso Fiesole, non il teschio dello verso Firenze, e alla moglie, la a Buffalmacco disse voltò DIONEO III 10 10 voltosi CORNICE VII 8 2 voluta PANFILO NEIFILE LAURETTA PANFILO PANFILO LAURETTA PANFILO FIAMMETTA III III IV IV V VII VII IX 4 9 3 6 1 4 9 5 6 6 26 37 56 24 6 5 volutasene DIONEO IX 10 10 voluti PANFILO PAMPINEA DIONEO PANFILO I III V VII 1 2 10 9 26 31 7 44 quali a chiesa non sono Un altro gli avrebbe tosto che uno avrebbe "Mai sí, anzi gli ho io voluti ricevere, non ci voluti far collare, voluti, là dove ella voluti voluti domandare perché voluto FILOSTRATO FILOSTRATO PAMPINEA LAURETTA LAURETTA PANFILO DIONEO PAMPINEA FILOMENA PANFILO PANFILO FIAMMETTA EMILIA I I I II II II II III III III III III III 7 7 10 4 4 7 10 2 3 4 4 6 7 22 23 6 21 26 78 33 31 26 6 28 31 22 egli oggi. Avrebbe a chiunque mangiar n’ha che se la natura avesse piú che non avrebbe abbandonare non l’aveva convenevoli, non aveva a costui, che ha che avesse il re son rattemperata, né ho piú lunghe diete che ma, poiché pur l’hai che ella non avrebbe il quale Domenedio ha voluto l’abate che voluto, senza guardare se voluto voluto, come elle si voluto voluto, senza sapere ove voluto voluto, tutto si voluto voluto fare, sentendo ciò voluto Idio sí come voluto per quella dire, voluto fare né dire cosa voluto non avrebbe; e, voluto fare, non pensare voluto trovare, fattasi voluto in parte purgare senza troppi assalti voltò le spalle e tacersi, verso Neifile voltosi disse: "Dite voi; quando ella si sarebbe i suoi parenti l’avevan dal duca senza mai aver forza che fare l’avea hanno della tua vertú piú sofferire, ne gli ho a qualunque cosa avesse fatto mi fossi scostare voluta voluta voluta voluta voluta voluta voluta voluta dormire o forse maritare, far cosa che gli che egli da lei piú certa fare questa fare, chiamato o volessi, avrei il prete vi veniva, volutasene andare a Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 105 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa EMILIA FIAMMETTA CORNICE PANFILO NEIFILE DIONEO EMILIA EMILIA FIAMMETTA DIONEO DIONEO ELISSA FIAMMETTA FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA PAMPINEA DIONEO FILOSTRATO FILOSTRATO FILOMENA FILOMENA CORNICE III IV IV IV IV IV V V V V V VI VII VII VIII VIII VIII IX IX IX X X X X CONCL AUTORE 7 1 3 6 8 10 2 2 9 10 10 9 5 7 7 7 7 5 7 10 3 3 8 8 53 60 2 14 31 53 19 40 39 12 34 15 55 5 19 70 70 63 14 10 3 32 83 88 4 mena ad effetto, non ha di quello che egli ha da ridere, il che avrei disse: "Se io fossi a cui vivo non avea che dare gli aveva che Idio non le aveva a altri, sí come egli ha La quale, come che Se io non avessi da riporvi, chi avesse quello che Guido aveva colà dove io fossi se’ non l’aveva il padre a sentir piú freddo che le faceva troppo piú che che costui non m’abbia sia il ben che io t’ho al vero sogno del marito ma egli non aveva mai colui prender l’avesse ti vergognare d’avermi o oltreggiare v’avessi Gisippo non aveva esser forma trar non avessi voluto lasciare impunito; voluto? Ma pure, se voluto voluto che stato non vi voluto andar dietro a’ voluto d’un sol bacio voluto delle coltella, voluto la morte mandare, voluto, io medesimo tel voluto voluto non avesse, pur voluto essere al mondo, voluto, alcuna cosa, come voluto voluto dire e vergognossi Dissiti voluto venire? voluto mettere a alcun voluto non avrebbe; ma, voluto non avrebbe, che voluto dare una notte voluto: dunque non ti voluto voluto dar fede. voluto. E tra l’altre voluto voluto, sí come io in una voluto voluto uccidere per voluto, schernita ve la voluto voluto, che aver Gisippo voluto voluto, altramenti voluto volutola EMILIA III 7 77 vorrà PANFILO PANFILO FILOSTRATO LAURETTA FILOSTRATO FILOSTRATO NEIFILE DIONEO NEIFILE CORNICE CORNICE I I III III V V VII VIII IX CONCL AUTORE CONCL AUTORE 1 1 1 8 4 4 8 10 4 24 24 28 57 22 38 30 60 15 14 14 uomo, che egli non si niuna chiesa avvenisse, allora si fare ciò che ella a tuo padre, e come egli parentado: se egli si monna Sismonda: "Ora che per tanto quanto egli ci di qui a domane, non ne delle mie novelle. Chi chi utilità e frutto ne vorrà confessare né vorrà il suo corpo vorrà pensare; egli ci vorrà. Ma dimmi chi se’ vorrà Le vorrà cosí faremo. vorrà a buon concio da me vorrà dir questo? Domine, vorrà su prestare, per vorrà meno di trentotto vorrà da quelle malvagio vorrà, elle nol vorrà vorrai NEIFILE DIONEO FIAMMETTA PANFILO PAMPINEA FIAMMETTA I II IV VII VIII IX 2 10 1 9 7 5 14 26 41 26 108 43 da poterti di ciò che guatami bene: se tu raguarda: se tante volte, che tu che di tanto non di dover far ciò che vorrai o domanderai vorrai ben ricordare, tu vorrai senza animosità Pirro, vorrai morire. vorrai far lieto, ti dico vorrai, e poscia non ne vorrai aveva molta noia data e volutola sforzare a fare Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 tu ti tu ne mi tu Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 106 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa FIAMMETTA FIAMMETTA FILOMENA IX IX X 5 5 8 43 49 15 voglia ella o no, se tu vorrai vorrai. Rispose e farà quello che tu vorrai. vorrai E però, se amore, se quello vorrai fare che si vorre’ PANFILO IV 6 23 io ad uccider mi venga, vorre’ vorre io che noi vorrebbe DIONEO PANFILO EMILIA DIONEO DIONEO NEIFILE NEIFILE PANFILO LAURETTA DIONEO FILOMENA ELISSA FILOMENA I II V V V VII VII VII VIII VIII IX X X 4 7 2 10 10 8 8 9 9 10 1 2 8 14 97 40 45 54 45 45 46 94 50 13 8 111 vorrebber FILOMENA VIII 6 33 vorrebbero DIONEO V 10 45 misericordia: elle si vorrebbero uccidere, elle vorrebbesi FILOMENA VIII 6 35 Rispose Bruno: "Vorrebbesi Vorrebbesi fare con belle vorrebbon DIONEO V 10 45 uccidere, elle si vorrebbon vive vive vorrebbono DIONEO III 10 30 che troppi diavoli vorrebbono essere a vorrei PANFILO PANFILO PANFILO PANFILO FILOMENA ELISSA DIONEO DIONEO DIONEO DIONEO I I I II III III IV V V V 1 1 1 7 3 5 10 10 10 CONCL 45 49 76 97 32 23 53 17 57 18 uomo, che egli non le e credo che mio padre da Lipari, e quivi ti cosí fatte femine non si e dicevi che arder si mia, cotesto non si vorrebbe fare, anzi si uomini, e per ciò si e fu ora che egli a lui come colui egli è, paura, nol vi egli andrebbe avanti e operare che in sé vorrebbe aver fatta vorrebbe il simigliante, vorrebbe segretamente vorrebbe aver vorrebbe e che ella era vorrebbe fare, anzi si vorrebbe uccidere questo vorrebbe veder modo da vorrebbe essere stato vorrebbe: e appresso vorrebbe vorrebbe. Per che ella vorrebbe vorrebbe veder chi vorrebbe che fosse del fatto e non ci vorrebber venire. "Padre mio, io non assai volte il dí che io "Messer sí, anzi non cui la donna disse: "Io d’Iddio, e per ciò ringraziare come io bene in meglio: il che perdessi tutto, ché non giacesti con meco; e io fuor che da essa, né Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vorrei che voi guardasti vorrei piú tosto essere vorrei io essere altrove, vorrei bene che cosí vorrei che voi mi diceste vorrei e come a me di far vorrei che cosí a me vorrei che tu credessi vorrei innanzi andar con vorrei. / Per ch’io ti vorrei Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 107 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA LAURETTA FILOSTRATO NEIFILE NEIFILE PANFILO FILOMENA FIAMMETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO LAURETTA VI VI VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII X 2 3 2 8 8 2 6 8 9 9 9 10 4 28 10 27 47 48 21 28 12 22 71 109 31 27 disse: "Messere, io non non vincerebbe me; ma "Qual se’ tu? Io casa mia fecer cosí. Ben io son femina, io non fare a te quei che io dir cosí: io non anche altro che io non che vi si beono. E non grossa che no; ma io Buffalmacco disse: "Io ma, non potendo, io nella prima sanità. vorrei che voi credeste vorrei buona moneta. vorrei la donna con la vorrei che’ miei vorrei che altri ch’io se vorrei e che Idio comandò vorrei che tu ad un’ora vorrei! e con lei delle vorrei vorrei, zucca mia da sale vorrei vorrei che voi mi vedeste vorrei che egli v’avesse vorrei esser morta prima Vorrei io ora sapere se, vorrem CORNICE I INTRO 64 vorremo FILOSTRATO LAURETTA LAURETTA ELISSA PAMPINEA III IV IV VIII X 1 3 3 3 7 30 6 14 29 46 vorreste DIONEO VIII 10 54 vorresti FILOSTRATO DIONEO PAMPINEA V V IX 4 10 7 18 55 8 mia posta, come tu forse vorresti vorresti. I tempi si son molto certa che tu vorresti che fuoco di me quello che tu vorresti vedere; e per vorrete DIONEO PAMPINEA FIAMMETTA PANFILO PANFILO II IV VI VIII VIII 10 2 6 2 2 20 50 8 26 28 quello che voi medesimo vi potrò menare dove voi di chiunque voi e io farò ciò che voi poscia farò ciò che voi vorrete per riscatto di vorrete; altrimenti non vorrete vorrete. Tra’ quali vorrete vorrete? Allora disse vorrete vorrete. Rispose il vorrete vorrò DIONEO CORNICE DIONEO NEIFILE DIONEO FIAMMETTA DIONEO I I V VII VIII IX X 4 CONCL 10 8 10 5 10 15 12 22 3 58 36 35 noia, sempre che io ne proposta data, se io non e rechilo a ciò che io gran peso mi resta se io far venir qui. E se io di noccioli. Ora io mi dotto, se io non ci vorrò, vorrò sieno vorrò, ma qual piú di vorrò vorrò. Fa pure che tu vorrò vorrò con una bella vorrò al presente vendere vorrò che tu mi vegghi un vorrò esser cacciato, che quante volte noi ci vorrem ricordare chenti e s’acconcerà comunque noi ciò che, se raguardar dove noi andar ne e torcene quanti noi ne donna; quello che noi vorremo. Masetto vorremo vorremo, vedremo che il vorremo vorremo ne verranno; e vorremo? Niuno ci vedrà; vorremo vorremo fare a te, tu tel io vi porto voi non ne vorreste da me per niun Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 108 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa vota CORNICE DIONEO DIONEO I IV VI INTRO 10 10 49 31 29 città, d’abitatori quasi vota vota, addivenne, sí come la guastadetta vota, vota fece un gran romore non lasciare la cassetta vota, vota vedendo carboni in votare DIONEO LAURETTA V VIII 10 9 28 98 che aveva fatto il dí votare votare; e questo fatto, di quei campi facevan votare la contessa da vote CORNICE I INTRO 66 voti CORNICE I INTRO 48 vu PAMPINEA IV 2 43 vulgarmente LAURETTA VIII 9 29 questa cosa chiamiam noi vulgarmente l’andare in vulgo DIONEO VI 10 56 poi che partito si fu il vulgo, vulgo a lui andatisene, vuo’nele FILOSTRATO X 3 40 2 6 3 9 4 6 6 CONCL CONCL 2 7 7 7 2 2 2 2 2 8 3 16 8 27 32 19 25 37 12 46 14 17 18 35 25 25 25 25 27 13 21 vuogli (cf. vuoi) vuoi NEIFILE I EMILIA I PAMPINEA II FILOMENA II PANFILO III PANFILO IV PAMPINEA V CORNICE V ELISSA VI FILOSTRATO VII FILOMENA VII FILOMENA VII FILOMENA VII PANFILO VIII PANFILO VIII PANFILO VIII PANFILO VIII PANFILO VIII FIAMMETTA VIII FILOSTRATO IX a riguardare che le mura vote della nostra città; al menomo fante rimaser voti! voti O quante memorabili bene spesso: mo vedí vu? vu La comare, disse: "E se tu puoi, vuo’nele vuo nele tu aggiugnere? io son del tutto, se tu ora, umilmente parlando, cosí, e tu puoi, se tu bastare: ma poi che tu suona, te ne puoi, se tu venisse; e se cosí non color sieno li quali tu dinne una bella, se tu / Se questo far non mi paia vedere, tu non per quanto ben tu mi ‘per quanto ben tu mi intendo d’andarvi; ma se non so, chiedi pur tu: o un paio di scarpette o o vuogli un frenello o di stame o ciò che tu prete: "Di’ ciò che tu male; il quale se tu m’hai fatto tu, che non Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vuogli che io faccia vuogli mostrare questa vuogli, quivi stare il vuogli vuogli che io piú avanti vuogli, andare e cosí vuogli vuogli, mettianlo qui vuogli vuogli che s’ardano? vuogli, ché noi non vuogli vuogli, almeno sciogli / vuogli vuogli oggi far nulla, vuogli. Quando vuogli vuogli’ a colei la quale vuogli vuogli la fedeltà del tuo vuogli un paio di vuogli un frenello o vuogli una bella fetta di vuogli. Disse la vuogli vuogli, e io il farò vuogli vuogli che io ti perdoni, vuogli stare altro che di Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 109 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa LAURETTA FILOSTRATO FILOMENA IX X X 8 3 8 32 20 15 oramai: qualora tu mi vuogli cosí ben dare da padre, dal quale tu non vuogli degenerare, sí non si conviene che tu vuogli, vuogli questo non è vuoi (cf. vogli, vogli vuogli) vuogli NEIFILE I DIONEO II FILOSTRATO V PAMPINEA V LAURETTA V FIAMMETTA V EMILIA VI LAURETTA VII FIAMMETTA VII NEIFILE VII PANFILO VII ELISSA VIII EMILIA VIII PAMPINEA VIII LAURETTA VIII LAURETTA VIII NEIFILE IX FIAMMETTA IX EMILIA IX 2 10 4 6 7 9 8 4 5 8 9 3 4 7 9 9 4 5 9 13 35 20 40 19 41 9 16 17 39 24 55 23 123 38 56 17 26 25 "Deh! amico mio, perché parenti tuoi e al tuo? disse la donna "che fatto. Perché dunque gli l’amava, disse: "Come è ciò che tu di’? come come tu dí, se tu la vergogna che tu mi ha’ tu fatti, che tu ti a dire: "Che ritrovando che tu servar è questo, Calandrino? "Ciutazza, se tu mi tu questa grazia non mi Disse il maestro: "Tu cosí buon segretaro. E "Deh, perché non mi non ci laverebbe. Ma che deh! ché non ceni, se tu vuoil EMILIA IX 9 19 Deh! cattivo, che farai? vuoil tu uccidere? Perché vuoimi DIONEO X 10 20 le disse: "Griselda, vuoimi tu per tuo marito? vuol PANFILO PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA PANFILO ELISSA CORNICE DIONEO PANFILO PANFILO PANFILO FIAMMETTA EMILIA LAURETTA PAMPINEA PAMPINEA I II II II II II II II III III III III III III IV IV 1 3 3 5 7 8 10 10 4 4 4 6 7 8 2 2 33 19 37 58 73 22 1 42 15 26 27 17 15 69 23 23 hai fatto, e cosí si confermi; ma ciò non si che bene e onestamente disse l’uno: "Che motto, se egli non ’l conte d’Anguersa mi gliele concede; ella non se non: "Il mal foro non tengono che a chi "Come ti dimeni? Che voi quello che questo e dice che del tutto la sentenzia; ma ben si la potenzia di Dio ne dicendo per me che a voi che per diletto di voi Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 vuoi vuoi vuoi vuoi vuoi vuoi vuoi vuoi vuoi vuoi vuoi vuoi vuoi vuoi vuoi vuoi vuoi vuoi vuoi vuol vuol vuol vuol vuol vuol vuol vuol vuol vuol vuol vuol vuol vuol vuol vuol tu entrare in questa tu innanzi star qui tu che si faccia? tu far morire dove tu, donna mia, che tu lui che non ha viver lieta, non ti fare ricevere a confessare? tu dire, Arriguccio? a lui della sua tu murare, ché noi fare un servigio fare, almeno un dire Ipocrasso e vedere se io dico tu migliorar qui tre tu che io le dica da cenare? Se mi fu fare per innanzi; e con altrui ragionare vivere dee, in dir questo? Io sento morire, per ciò che far forza. Il con lui tornare, e, festa; e dopo non divenir beato si dir questo dimenare? dire? Ora io ve l’ho sapere quello che io nondimeno tacere, mostrare; e cosí venire una notte e venire in forma Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 110 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa PAMPINEA FILOMENA PANFILO PANFILO DIONEO FILOSTRATO LAURETTA DIONEO DIONEO CORNICE CORNICE CORNICE EMILIA DIONEO DIONEO FILOSTRATO PANFILO PANFILO CORNICE FILOMENA FILOMENA FIAMMETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO FILOMENA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA EMILIA EMILIA EMILIA PAMPINEA PAMPINEA FIAMMETTA CORNICE vuole CORNICE CORNICE NEIFILE PAMPINEA PANFILO FIAMMETTA EMILIA IV IV IV IV IV V V V V VI VI VI VI VI VI VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX IX X X X CONCL AUTORE 2 5 6 6 10 4 7 10 10 INTRO INTRO INTRO 8 10 10 2 9 9 CONCL 6 6 8 9 9 10 1 5 5 5 5 7 7 8 9 9 9 7 7 CONCL 41 10 7 17 24 23 42 20 34 8 8 10 7 18 19 13 17 23 3 22 46 23 36 39 60 20 15 17 26 27 8 10 6 5 7 25 3 33 10 26 "Comare, egli non si fratelli le disse: "Che confortino, niuno se ne cercato v’avea. Ma che in una arca. Questo che è questo a che ella si possa se ella lui né marito né altri ci disse: "Questo che "Madonna, costui mi lei usata non fossi, mi e questo pecorone mi le disse: "Cesca, che è che egli in ogni luogo ciò che mai niun non mi quello che questo pregiudicio nuovamente E oltre a questo non si che incontanente si "Ben di’, ben di’: e’ si "Eia, Calandrino, che "Ohimè, Zeppa, che Diceva il maestro: "Che lingua del gran cane vuole, ché egli non ne amando, di questo il disse: "E’ non si lui nella camera; ma che è dessa; e per ciò si suo servigiale e se ella capo disse: "Chi mal ti a qualche cattiva, e non a Biondello disse: "Che e governato, ogni ragion femina e mala femina disse: "Ora che se non costei che gli dicendo: "Madonna, che com’io sarei, e qual che cosí diranno si vuol dire, ma lo vuol dir questo? che hai vuol credere; e cosí nel vuol questo per ciò dire? vuol dire? Sarebbe il vuol dormire? Io la farò vuol per marito, acciò vuol vedere anzi ci vuol dire? Chi è questi vuol far conoscere la vuol dare a vedere che la vuol far conoscer le vuol dir questo che, vuol pigliar moglie e tor vuol sí segreto parlare, vuol dire di tornare vuol divenir leale, e, vuol quella lealtà tra vuol vendicare, io direi vuol ben dir cosí, grida vuol dir questo? per che vuol dire questo? dunque vuol dire gumedra? Io non vuol tanto dire quanto vuol meno che a ragion di E poi vuol servire? vuol dire a persona: egli vuol per ciò dir questo? vuol questa cosa molto vuol nulla: ha’mi bene vuol, mal ti sogna: tu ti vuol vuol che io il vi truovi. A vuol dir questo? vuol lui dovere essere Le quali vuol bastone. vuol dir questo? deh! ché vuol mal per altro; ma vuol dir questo? voi Se gaia vuol sia. / vuol perdonare, per ciò I I II II III III III INTRO INTRO 1 3 4 6 7 84 94 16 4 19 20 22 la coscienza, parli chi festevolmente viver si in qualunque forma tanto piú, a chi e la mattina appresso si che a voi e a me far con questa noia, e vuole in contrario: Idio vuole, né altra cagione vuole vuole. Come costoro vuole vuole le sue cose ben vuole andare alla chiesa, vuole vendicata sarebbe. vuole del tutto che per Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 111 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa EMILIA EMILIA LAURETTA LAURETTA FIAMMETTA FIAMMETTA CORNICE PANFILO LAURETTA FILOMENA DIONEO FILOSTRATO ELISSA LAURETTA PAMPINEA FILOMENA FILOMENA NEIFILE CORNICE FILOMENA PAMPINEA PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA LAURETTA DIONEO DIONEO FIAMMETTA PAMPINEA LAURETTA LAURETTA EMILIA EMILIA LAURETTA FILOMENA III III III III IV IV IV IV V V V VI VI VII VII VII VII VII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII IX IX IX IX IX IX X X 7 7 8 8 1 1 6 6 7 8 10 7 CONCL 4 6 7 7 8 6 6 7 7 7 9 9 9 10 10 5 7 8 8 9 9 4 8 43 46 44 54 29 29 1 32 30 25 56 12 45 20 5 10 44 42 1 13 54 86 133 57 70 72 60 67 3 10 14 21 3 7 24 17 Chi ’l fa, fa quel che sue mani; e la legge tua, il che Domenedio il monaco: "Sí, chi Dio tua gran follia: quegli io ti perdoni e questi sta; il podestà la rimuovere, se da me non prestamente prenda qual e la potenzia di Dio e ha da lui ciò che ella che uno statuto che ci è / nullo n’ascolta né ne a dire: "Egli si senza effetto quello che ne tiene e tutti gli tanta fede ti porta, si chiama mercatante e che ricomperare, se egli non allora Bruno: "Qui si quando una donna della vendetta, che vada per lei, s’ella messo vi sia chi egli tu di non fare ciò ch’e’ io, parlandovi come si ma grossa usura ne ha a far con tosco, non per colui che parlar ne questa che egli oggi far vin vermiglio, ch’e’ si non so quel ch’e’ si consolazione e riposo cavallo e mal cavallo è che, quando alcuno se non quello che amor vuole, vuole ma Idio sa se egli vuole che colui che è vuole che qui vuole. "Oh, disse vuole vuole che io ti perdoni e vuole che contro a mia vuole sforzare; ella nol vuole essere accusato. vuole l’una di queste due vuole, come se morta non vuole vuole, e tienla cara come vuole vuole, faccendovi morire vuole vuole udire, / per che vuole inacquare quando vuole ciascuna delle vuole appariscenti come vuole aver caro e fargli vuole esser creduto e che vuole che alla moglie il vuole usare un poco vuole rivocare uno uomo a vuole esser la morte, vuole. Il fante fece vuole vuole; e per ciò a me vuole vuole! Disse il vuole vuole parlare a’ savi vuole, ché egli non ne vuole vuole esser losco. E cosí vuole debitamente vuole. E come questo vuole vuole alquanto sollazzar vuole. Disse allora vuole vuole con quegli uomini vuole sprone, e buona vuole sommamente onorare vuole. La bellezza di vuole vuoli EMILIA III 7 70 ti domanderò conceder mi vuoli, vuoli senza alcun fallo vuolsi FILOMENA DIONEO VIII VIII 6 10 30 43 "S’ egli è pur cosí, vuolsi veder via, se noi ma che? Fatto è, vuolsi vedere altro; e, vuolvi LAURETTA VIII 9 58 già ragionato di voi, e vuolvi il meglio del Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 112 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa vuova (cf. uova) uova EMILIA VII 1 13 capponi lessi e molte vuova fresche e un fiasco Z zaccherosi PANFILO VI 5 12 co’ piedi in quantità zaccherosi, zaccherosi le quali cose zaconato PANFILO VIII 2 17 venuto: che andate voi zaconato per questo caldo zanzeri LAURETTA LAURETTA LAURETTA LAURETTA IX IX IX IX 8 8 8 8 14 17 25 27 zappa FILOSTRATO FILOSTRATO III III 1 1 4 9 zappano FIAMMETTA IV 1 43 zazeato PANFILO VIII 2 13 zazzerina LAURETTA IX 8 5 cuffia in capo, con una zazzerina bionda e per zefiro CORNICE VII CONCL 1 sua buona comare. zelo CORNICE CONCL AUTORE zendado EMILIA DIONEO DIONEO FIAMMETTA PANFILO III VI VI X X 22 7 10 10 6 9 89 26 34 21 31 sollazzar con "arrubinatemi" e "arrubinatemi" e "arrubinatemi" e suoi zanzeri; zanzeri e sta bene che "zanzeri zanzeri" son questi? Che zanzeri che "zanzeri zanzeri" zanzeri mi mandi tu de’ "zanzeri zanzeri", ma non sapeva zanzeri troppo bene che la zappa e la vanga e le e l’altra mi toglieva la zappa di mano e diceva: di quegli che la terra zappano e guardan le la contrada or qua or là zazeato, zazeato scontrò Zefiro era levato per lo per ciò che da buon zelo movendosi tenere son in una giubba in un gran viluppo sviluppando in due giubbe signore, e tre giubbe Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 di di il di di zendado verde rimase, e zendado fasciata una zendado, avendosi prima zendado zendado bellissime, con zendado e pannilini, Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 113 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa zeppa FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA FIAMMETTA LAURETTA VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII VIII 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 9 4 6 6 6 7 8 12 13 15 15 16 18 18 19 21 22 22 23 24 26 26 27 28 28 29 29 30 31 31 32 33 34 35 3 e l’altro ebbe nome Zeppa di Mino, e amenduni usando molto in casa del Zeppa, Zeppa ed essendovi il Zeppa, ed essendovi il Zeppa e non essendovi, con la moglie del Zeppa si dimesticò, che essendo un giorno il Zeppa in casa e non e ella lui. Il Zeppa, Zeppa che questo vide, vedi tu? Disse il Zeppa: Zeppa "Sí bene, sí, ho Alla quale il Zeppa disse: "Vedi, donna dí seguente, essendo il Zeppa e Spinelloccio a quella ora, disse al Zeppa: Zeppa "Io debbo staman con Dio. Disse il Zeppa: Zeppa "Egli non è ora di adunque Spinelloccio dal Zeppa, Zeppa data una sua volta non stette guari che il Zeppa tornò; il quale della camera. Il Zeppa, Zeppa giunto suso disse: Disse allora il Zeppa: Zeppa "Spinelloccio è molto dalla moglie del Zeppa, Zeppa vi venne, udendo ella venuta fu, il Zeppa, Zeppa faccendole le dentro, disse: "Ohimè, Zeppa, Zeppa che vuol dire fate? Alla quale il Zeppa, Zeppa accostatosi alla fattelene dal Zeppa, Zeppa credendol, disse: credendol, disse: "Zeppa Zeppa mio, poi che sopra con lei. A cui il Zeppa rispose: tutte le parole dal Zeppa dette e la risposta che egli temeva del Zeppa Zeppa, egli avrebbe detta incominciata e che il Zeppa aveva ragione di piú che mai amico del Zeppa Zeppa, quando volesse. quando volesse. Il Zeppa Zeppa, stato con la donna Alla quale il Zeppa disse: "Apri questa il fece: nella quale il Zeppa mostrò alla donna Spinelloccio vedendo il Zeppa e sappiendo che aveva. Alla quale il Zeppa disse: "Ecco il troppe novelle disse: "Zeppa Zeppa, noi siam pari pari Zeppa comunichiamo. Il Zeppa fu contento, e che fatta gli fu dal Zeppa Zeppa; per la qual cosa zia FILOSTRATO IX 3 4 che egli avvenne che una zia di Calandrin si morí zii CORNICE II 3 1 marito prende e de’ suoi zii ogni danno ristora, zima CORNICE ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA III III III III III III 5 5 5 5 5 5 1 5 6 6 6 7 le fece. da tutti era chiamato per l’amore il quale fattosi chiamare pallafreno, acciò che in dono. Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Il il il il il Il Zima dona a messer Zima, e avea lungo tempo Zima Zima alla sua donna Zima, in vendita gli Zima Zima gliele profferesse Zima, udendo ciò, gli Zima Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 114 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA ELISSA CORNICE III III III III III III III III III III III III III III III III III 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 6 8 9 14 17 17 18 19 23 25 26 28 29 30 31 31 33 2 impose che ad udire il sala ad udire ciò che il aver misericordia del amor di lei fatte dal rispondendo al fatto manifesto. Il in cotal guisa: disideriamo. Come il sola parola; laonde il "Messer no, rispose il che fu tuo. A cui il alle parole del fatto amante come è il del giardino, come il aveva detto; li quali il ciascuna delle parti il la sagacità del Zima venisse ma ben si Il Zima volesse dire. Zima mio! e questo Zima, muovere non avean Zima Zima, avrebbe fatto Zima Zima, avendo alquanto Zima Zima mio, senza dubbio Zima in persona della Zima si levò suso e verso Zima "ché voi mi Zima rispose: "Messer sí; Zima e all’amore il qual Zima? Io son sola, né ho Zima Zima aveva detto; li Zima vedendo, lietissimo, Zima molte dell’altre Zima, la reina impose Zima zinevra FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA FILOMENA II II II II II II 9 9 9 9 9 9 32 53 68 73 73 74 dirò. Dicoti che madonna Genova chiamata madonna la misera sventurata come marito di madonna Zinevra e madonna e spezialmente madonna Zinevra tua mogliere ha Zinevra, moglie di Zinevra Zinevra, sei anni andata Zinevra Zinevra e madonna Zinevra Zinevra sí come Zinevra, la quale da Zinevra zio CORNICE FILOMENA EMILIA PANFILO PANFILO I V VI X X INTRO 8 8 9 9 27 4 4 52 60 l’altro abbandonava e il padre di lui e d’un suo motto corretto da un suo Ciel d’Oro, il quale suo lettere dovere essere al zio il nepote e la zio, senza stima rimaso zio zio, se ella da tanto zio zio era, pervenissero. Era zio pervenute. zita DIONEO IX 10 10 vicina, che avea nome Zita Carapresa di Giudice zitella DIONEO IX 10 11 diventare una bella zitella e stommi con essa zitto EMILIA VIII 4 16 zizzania LAURETTA I 8 9 zoccoli DIONEO DIONEO V VI 10 10 9 40 mutolo senza far motto o zitto alcuno e al buio a all’altro, in seminare zizzania, zizzania in dir sue disonestà andare in zoccoli per l’asciutto, e e le femine vanno in zoccoli su pe’ monti, Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 115 DECAMERON WEB Concordance to the Decameron http://www.brown.edu/decameron Vergogne – Zuffa DIONEO VI 10 47 detto v’ho, e l’un de’ zoccoli di san Gherardo zoppi NEIFILE II 1 5 portarono, menando quivi zoppi, zoppi attratti e ciechi zotico DIONEO V 10 22 zucca PAMPINEA PAMPINEA LAURETTA IV IV VIII 2 2 9 20 39 22 mi perdonate. Donna zucca al vento, la quale che poco sale aveva in zucca, zucca disse: "Se voi beono. E non vorrei, zucca mia da sale, che zucchero FILOMENA VIII 6 39 dar loro le coverte del zucchero come avevan zuffa DIONEO NEIFILE FIAMMETTA IV VII VIII 10 8 8 11 18 35 bisogna, né sí duro o zotico, zotico che io non per ciò che una gran zuffa stata v’era, di che Arriguccio e Ruberto la zuffa, zuffa i vicini della senza alcuna quistione o zuffa mai per quello Based upon/Testo di riferimento: G. Boccaccio, Decameron. V. Branca, ed. Torino: Einaudi, 19923. Data contained herein not to be republished in any form without prior written consent. Copyright © 2001 Edited by/Curata da Michael Papio Send questions, comments and corrections to: Per domande, commenti e correzioni scrivere a: [email protected] 116