Anno 2013 - Laminarie
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Anno 2013 - Laminarie
LAMINARIE Relazione consuntiva Anno 2013 LAMINARIE TEL 051 6242160 FAX 051 4245738 - WWW.LAMINARIE.IT - [email protected] ANNO 2013 NUOVA PRODUZIONE 2013 TITOLO CONSTANTIN BRANCUSI. Proiezione verticale AUTORE Bruna Gambarelli REGIA Febo Del Zozzo, Bruna Gambarelli INTERPRETI PRINCIPALI Febo Del Zozzo VEDI SCHEDA DI APPROFONDIMENTO PROGETTO DI OSPITALITA’ 2013 > QUELLO CHE SI HA Quello che si ha è la terza edizione della rassegna ospitata a DOM La cupola del Pilastro da febbraio a maggio, che presenta un articolato programma di spettacoli, concerti, residenze e progetti speciali. VEDI SCHEDA DI APPROFONDIMENTO PROGETTO SPECIALE 2013 > GIANNI CELATI Ospitalità di uno degli incontri del progetto speciale del Comune di Bologna dedicato a Gianni Celati ________________________________________________________________________ PROGETTO SPECIALE 2013 > ONFALOS ONFALOS 4 – l’infanzia al centro Onfalos – l’infanzia al centro è un festival di arti contemporanee per i bambini che si svolge a DOM La cupola del pilastro e in alcuni spazi verdi del Pilastro dal 2010. Onfalos si rivolge al pubblico dei bambini e delle famiglie della città proponendo loro alcune esperienze con le arti contemporanee, dal teatro alla musica alle arti visive. VEDI SCHEDA DI APPROFONDIMENTO PROGETTO DI OSPITALITA’ 2013 > L'INSIEME DELLE PARTI L'insieme delle parti è il progetto di ospitalità autunnale di DOM che coniuga attenzione al territorio con la presentazione di progetti internazionali. VEDI SCHEDA DI APPROFONDIMENTO PROGETTO INTERNAZIONALE 2013 > VIAGGIO BRANCUSI Laminarie ha realizzato un progetto all’estero sulle trecce del viaggio compiuto da Brancusi attraverso l’Europa per raggiungere Parigi a piedi dalla Romania. Attraverso tappe in diverse città lungo il percorso, si è realizzata una parte della nuova produzione dedicata allo scultore rumeno, presentando il lavoro in alcuni dei luoghi più significativi per la sua opera, come la città Targu Jiu o Parigi. VEDI SCHEDA DI APPROFONDIMENTO ATTIVITÀ LABORATORIALI 2013 ATTIVITA' LABORATORIALI NELLE SCUOLE PROGETTO VIVO A BOLOGNA MA ABITO QUI PROGETTO PRIMA MOSSA ATTIVITA' LABORATORIALI NELL'AMBITO DI ONFALOS VEDI SCHEDA DI APPROFONDIMENTO ATTIVITA’ INTERDISCIPLINARI Realizzazione della quarta edizione della rassegna dedicata al pubblico di bambini e famiglie che affianca il cinema d’autore ad altri linguaggi artistici e scientifici. VEDI SCHEDA DI APPROFONDIMENTO INCONTRI/CONVEGNI/SEMINARI Realizzazione di diverse attività convegnistiche/seminariali e incontri su temi di interesse comune, sia orientati allo studio dei linguaggi teatrali sia a questioni di tipo educativo/pedagogico o sociale. Diversi incontri collegati all’attività di ospitalità e di produzione nell’ambito delle rassegne Quello che si ha, Onfalos e L'insieme delle parti, volti a valorizzare la formazione e partecipazione del pubblico. ATTIVITA’ EDITORIALE Pubblicazione di n. 1 numero della rivista AMPIO RAGGIO – esperienze d’arte e di politica VEDI SCHEDA DI APPROFONDIMENTO PRODUZIONE VIDEO/cortometraggi 2013 TITOLO VIA TERRA video documentario AUTORE Bruna Gambarelli REGIA Bruna Gambarelli e Febo Del Zozzo MONTAGGIO Lino Greco Produzione di un video documentario sull’opera dello scultore rumeno Constantin Brancusi a partire da ricerche che verranno realizzate in Romania, suo paese d’origine e a Parigi, dove operò principalmente. TITOLO VIVO A BOLOGNA MA ABITO QUI AUTORE Bruna Gambarelli, Lino Bertone Produzione di un video documentario che testimonia il percorso realizzato nell'ambito del progetto “Vivo a Bologna ma abito qui” TITOLO CENTO DI QUESTI GIORNI (ENGLISH VERSION) AUTORE REGIA Bruna Gambarelli, Febo Del Zozzo, Lino Greco Bruna Gambarelli e Febo Del Zozzo ANNO 2013 VALUTAZIONE QUALITATIVA - INTEGRAZIONE DELLE ARTI SCENICHE E PROCESSI INNOVATIVI NELL’AMBITO DELLA PRODUZIONE - PROMOZIONE DELL'INTERDISCIPLINARIETA' e ATTENZIONE AI LINGUAGGI DELLE ARTI CONTEMPORANEE - PROMOZIONE DI UN APPROCCIO TRANS-SETTORIALE E VALORIZZAZIONE DELLE COLLABORAZIONI CON VARI SETTORI DI INTERESSE: SOCIALE, INFANZIA, URBANISTICA ETC. - DIMENSIONE INTERNAZIONALE DELLA PROPOSTA - RAPPORTO CONSOLIDATO CON ENTI LOCALI ED ISTITUZIONI CULTURALI - RAFFORZAMENTO DEI RAPPORTI CON SCUOLE E UNIVERSITA’, E VALORIZZAZIONE DEI MOMENTI DI INFORMAZIONE E PREPARAZIONE ALL’EVENTO, IDONEI A FAVORIRE LA SOCIALITE’ E PROMOZIONE CULURALE - CAPACITA’ DI COSTRUIRE RELAZIONI STABILI CON IL TERRITORIO DI APPARTENENZA E ATTENZIONE ALLE PECULIARITA’ SOCIALI, CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLA FASCIA ANAGRAFICA DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI E ALLE TEMATICHE DELL’INTERCULTURA - FORMAZIONE E SOSTEGNO ALLE NUOVE ISTANZE ARTISTICHE E IMPIEGO DI GIOVANI DI ETA’ COMPRESA TRA I 18 ED I 35 ANNI - QUALIFICATA ATTIVITA’ DI DOCUMENTAZIONE E DI DIFFUSIONE DELL’ATTIVITA’, ANCHE ATTRAVERSO L’ATTIVITA’ EDITORIALE - IDENTITA’ E CONTINUITA’ DEL NUCLEO ARTISTICO ED ORGANIZZATIVO LAMINARIE DOM La cupola del Pilastro NUOVA PRODUZIONE LAMINARIE Proiezione Verticale primo avvicinamento a CONSTANTIN BRANCUSI Il volo ha occupato tutta la mia vita. Quando ero bambino sognavo sempre che avrei voluto volare tra gli alberi e nel cielo. Porto ancora in me dopo quarantacinque anni la nostalgia di questo sogno. Io non voglio rappresentare un uccello, ma il dono, il volo, lo slancio. Non penso che ci riuscirò mai. [Costantin Brancusi] Anteprima – primo avvicinamento a Constantin Brancusi 14/15 febbraio 2013 DOM La cupola del Pilastro di e con Febo Del Zozzo drammaturgia Bruna Gambarelli cura Federica Rocchi con la partecipazione di Silvia Evangelisti Lo spettacolo è uno svelare a poco a poco l’atelier di Brancusi. Proiezione verticale indaga, attraverso i linguaggi del teatro contemporaneo, una delle più famose opere dello scultore rumeno Constantin Brancusi, la Colonna senza fine, di cui l’artista realizzò diverse versioni. La più nota Colonna si trova nel Parco Monumentale di Targu Jiu ed è una struttura modulare in ferro alta circa trenta metri che pesa 29 tonnellate che riprende le antiche forme lignee dei pilastri che sorreggono le case tradizionali rumene. La performance Proiezione verticale rimanda all’atelier di Brancusi, dove l’artista solitario lavora la materia con calma e sicurezza. La pratica artistica è evocata attraverso una partitura silenziosa di azioni, gesti e immagini. All’inizio, l’atelier dell’artista è coperto da un velo e le azioni dell’attore sono quasi impercettibili. Lo spazio scenico è un parallelepipedo chiuso, dove l’attore lavora senza discussioni apparenti con sé stesso. Poi, l’attore scopre la scena tirando manualmente il telo e rivela uno spazio ben perimetrato, con i suoi confini bianchi e le superfici vuote. CONSTANTIN BRANCUSI Constantin Brâncuşi (Peştişani, 19 febbraio 1876 – Parigi, 16 marzo 1957) è stato uno scultore rumeno considerato uno dei più grandi scultori del Novecento. A fianco del Centre Pompidou a Parigi vi è oggi un museo – laboratorio interamente dedicato alle sue opere. Se, come ha scritto Herbert Read, le forme non sono mai innocenti ma dettate da pulsioni inconsce, nessuna serie di sculture meglio di quella dedicata agli uccelli rivela in Brancusi l’aspirazione a liberarsi della pesantezza terrena, a intraprendere un viaggio di natura spirituale. La componente del rischio è parte integrante del processo creativo di Brancusi: mettersi alla prova è un elemento che aumenta l’intensità del linguaggio spirituale, perché il fattore di ansia, determinato da quanto l’artista punta in alto, garantisce l’apprezzabilità della riuscita, se questa viene raggiunta. Ci si rende conto che la dedizione e l’attenta vigilanza che Brancusi ha consacrato al suo lavoro sono inevitabili per uno scultore che tenta nella sua opera di “calibrare l’impossibile” SILVIA EVANGELISTI Silvia Evangelisti, laureata in Lettere moderne, dal 1986 insegna Storia dell’arte contemporanea e Storia e metodologia della critica d’arte all’Accademia di Belle Arti di Bologna e dal 2012 è professore a contratto presso l’Università di Bologna. Nel 1988 inizia la collaborazione con Arte Fiera di Bologna, la più importante manifestazione fieristica d'arte contemporanea italiana e dal 2003 al 2012 è Direttore artistico della fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea Arte Fiera Art First di Bologna. Nel 2012 è consulente artistica e coordinatrice degli eventi culturali relativi al progetto di Renzo Piano per l'Ex Aree Falck di Sesto San Giovanni, Milano. DOM La cupola del Pilastro PROGETTO DI OSPITALITA' QUELLO CHE SI HA Programma DOM febbraio – maggio 2013 Quello che si ha presenta in un calendario unico gli spettacoli, gli incontri, le residenze e gli imprevisti ospitati al teatro DOM la cupola del Pilastro, da febbraio a maggio 2013, per il quarto anno di programmazione a cura di Laminarie, premio speciale Ubu 2012 con la seguente motivazione: “Dom di Laminarie, spazio che lavora sui confini tra produzione in residenza e ospitalità, tra città e periferia, tra migrazione e memoria, tra infanzia e età adulta, tra ricerca teatrale e ascolto dell’ambiente circostante al quartiere Pilastro di Bologna”. Il DOM è, infatti, uno dei luoghi della città che ha fatto della valorizzazione dei linguaggi contemporanei il suo segno distintivo. DOM in poco tempo è diventato un importante punto di riferimento della scena bolognese anche grazie all’accoglienza di residenze creative e al lavoro di radicamento sul territorio del Pilastro. Quello che si ha nasce dal desiderio di continuare a mettere al centro del progetto di DOM due elementi, l’opera e il pubblico e si caratterizza per le molte collaborazioni attivate con diverse realtà bolognesi che si occupano del contemporaneo. “In questi quattro anni abbiamo lavorato cercando un senso preciso nella costruzione di un progetto culturale e ne abbiamo ricavato molte importanti relazioni: con gli abitanti della città e del Pilastro, con gli studenti, con compagnie e artisti di grande importanza e giovani gruppi, con le scuole e l’Università, con gli altri teatri, con i critici e gli studiosi. La rassegna scaturisce da questo lavoro, vede la periferia del Pilastro al centro di molte relazioni feconde con altri spazi della città. Una rete orientata verso il pubblico, che ci auguriamo continui a intensificare le sue maglie, nella convinzione che per il teatro non abbia senso pensare in termini di concorrenza bensì di moltiplicazione”. Il programma di spettacoli e incontri è inaugurato dal debutto di Proiezione verticale, l’anteprima della nuova produzione di Laminarie, dedicata allo scultore Constantin Brancusi, la cui figura è introdotta dal prologo di Silvia Evangelisti. La performance, di e con Febo Del Zozzo, indaga una delle più famose opere dell’artista, la Colonna senza fine, catapultando il pubblico nell’atelier parigino dello scultore. Il progetto prevede poi la realizzazione di un viaggio (esclusivamente con mezzi di terra) che ricalca quello che l’artista rumeno compì dalla Romania a Parigi a piedi e con mezzi di fortuna, attraverso quattro tappe che condurranno Laminarie in un percorso di residenze, ricerca e produzione che si concluderà a Bologna nell'autunno 2013 con l’ultima tappa produttiva dello spettacolo. Dal 21 al 23 febbraio (ore 21.30) ritorna a DOM la Socìetas Raffaello Sanzio con il Teatro delle Albe che presentano per la prima volta a Bologna lo spettacolo Poco lontano da qui, nell’ambito del Festival Internazionale di fumetto BilBOlbul. In scena le due attrici Chiara Guidi e Ermanna Montanari in un lavoro che unisce le due storiche compagnie romagnole nell’incontro con le lettere di Rosa Luxemburg dal carcere e che mette alla prova due modalità di lavoro che i percorsi della Socìetas e delle Albe hanno elaborato nel corso degli anni. Al DOM è presente anche un’altra storica compagnia del teatro di ricerca, il Teatro Valdoca, al centro di un incontro (12 marzo, ore 17) coordinato da Piersandra Di Matteo, nell’ambito di In contemporanea, il ciclo di incontri curato da Laura Mariani che si manifesta in varie linee d’indirizzo culturale, ad esempio nella volontà di creare una rete fra gli spazi teatrali. In contemporanea è un progetto di ERT-Emilia Romagna Teatro Fondazione e Università di Bologna. Il progetto Vivo a Bologna, ma abito qui (27 marzo, ore 10.30 e ore 21), finanziato da un bando del Quartiere San Donato, vede in scena gli adolescenti, le bambine e i bambini del Pilastro, che raccontano il Pilastro dei nostri giorni visto dal loro punto di osservazione. Il progetto, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo 11, coinvolge associazioni di natura diversa ma che operano sullo stesso territorio: il Circolo “La Fattoria”, capofila del progetto; il Centro di volontariato sociale “CVS” che ha curato e realizzato insieme ai ragazzi le scenografie; l’Associazione Virgola, fondato da quattro educatrici, che ha curato il laboratorio di scrittura creativa con gli studenti delle scuole del Pilastro e che ha portato alla realizzazione dello spettacolo. Oltre a Laminarie che cura lo spettacolo dal punto di vista drammaturgico e registico. La collaborazione con l’Università di Bologna continua con lo spettacolo Questo rosso è un'intrusione atomica (13 aprile, ore 21) della giovane compagnia bolognese La Pesatura dei Punti, spettacolo finale di un lungo lavoro di ricerca intorno alla figura di Francesca Alinovi che ha avuto una tappa produttiva fondamentale proprio a DOM nel 2011. Lo spettacolo è presentato nell’ambito di “L'unica sera in cui non c’ero” - Ricordando Francesca Alinovi, a cura di Fabio Acca, in collaborazione con il Centro La Soffitta - Dipartimento Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna, che intende restituire una testimonianza forte e significativa della brillante studiosa, all’insegna del Contemporaneo. Il programma prosegue con un pomeriggio di letture di brani e conversazioni sull’opera di Albert Camus, premio Nobel per la Letteratura nel 1957, (24 aprile dalle ore 18.30), in occasione del centenario della sua nascita, con la partecipazione di Mauro Boarelli, Giancarlo Gaeta e Matteo Marchesini, che si conclude con la proiezione del film Il primo uomo di Gianni Amelio. Adattamento dell’ultimo, incompiuto, romanzo di Albert Camus, il film ripercorre a ritroso le vicende di un personaggio straordinario, silenzioso e deciso, che ricerca nel proprio passato anche doloroso le convinzioni che lo hanno portato a essere ciò che è nel presente. Anche quest’anno, nella giornata dedicata ai lavoratori (1 maggio, ore 18) si conferma l’appuntamento con Il Patto, la lettura pubblica della Costituzione. Alcuni lettori provenienti dal quartiere e dalla città, appartenenti a gruppi sociali, categorie professionali, fasce d’età differenti leggeranno un articolo a scelta della Costituzione. Chiude il programma Archivio Zeta con lo spettacolo itinerante Eumenidi (4-5 maggio, ore 18) di Eschilo, che parte dal Virgolone, al Parco Pasolini e si conclude al DOM, continuando la relazione attiva che da subito il DOM ha instaurato con gli abitanti del Pilastro. Lo spettacolo fa parte del Progetto Linea Gotica/Orestea, ideato e diretto dai fondatori di Archivio Zeta, Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, che utilizzano dal 2003, come scena naturale, il Cimitero Militare Germanico del Passo della Futa. DOM prosegue anche quest’anno l’ospitalità, sperimentata con successo nelle precedenti edizioni, di alcune esperienze che abiteranno lo spazio per la produzione di spettacoli e di progetti site-specific. Residenze vede tre protagonisti in questa stagione: la seconda tappa della residenza produttiva della danzatrice e coreografa modenese Laura Gibertini per lo spettacolo Io, Virginie, un omaggio alla figura della scrittrice Virginie Despentes, le Associazioni del Pilastro per la produzione dello spettacolo Vivo a Bologna, ma abito qui e la residenza di Archivio Zeta per la produzione sitespecific dello spettacolo Eumenidi di Eschilo. La sezione Imprevisti lascia alcuni spazi bianchi nel programma di DOM: coincidenze che forse accadranno o forse no, spazi non confezionati che rimangono in attesa di nuove domande. Come la frase dello storico del teatro Claudio Meldolesi «Il teatro valorizza gli imprevisti», che spicca sulla parete bianca del foyer di DOM, così la programmazione di Quello che si ha lascia aperte le porte alle possibilità. QUELLO CHE SI HA è un progetto di Laminarie con il contributo di: Comune di Bologna Provincia di Bologna, Assessorato alla Cultura Regione Emilia-Romagna, Assessorato alla Cultura Ministero per i Beni e le Attività Culturali Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e con il supporto di: Comune di Bologna, Quartiere San Donato QUELLO CHE SI HA DOM La cupola del Pilastro febbraio – maggio 2013 programma a cura di Laminarie 14 - 15 febbraio h 21.30 Laminarie Primo avvicinamento a Costantin Brancusi (anteprima) 14 e 15 febbraio prima della performance lezione di Silvia Evangelisti sull'opera di Brancusi **** 21- 23 febbraio h 21.30 Societas Raffaello Sanzio e Teatro delle Albe Poco lontano da qui di e con Chiara Guidi ed Ermanna Montanari. Nell'ambito di BilBOlbul- Festival internazionale di fumetto Dal 21 al 23 febbraio a DOM Replica, per la prima volta a Bologna, lo spettacolo Poco Lontano da qui di e con Ermanna Montanari e Chiara Guidi che vede unite le due storiche compagnie romagnole Socìetas Raffaello Sanzio e Teatro delle Albe. Lo spettacolo, coprodotto dal Comune di Bologna Settore sistema Culturale Giovani e Università, è presentato nell’ambito del festival internazionale del fumetto BilBOLBul. Il palco è il luogo in cui Chiara Guidi e Ermanna Montanari mettono alla prova due modalità di lavoro che i percorsi della Socìetas e delle Albe hanno elaborato nel corso degli anni. Il lavoro dell’una si apre al lavoro dell’altra. «Il parlar franco è stato il patto iniziale del nostro incontro. La decisione di lavorare insieme non aveva nulla di concreto su cui misurarsi: potevamo contare unicamente sulla potenzialità del nostro “dialogo” e della nostra trentennale ricerca vocale. I concetti che ogni volta affioravano, creavano quella combustione necessaria che ci permetteva di assumere una forma che andava a comporre lo spettacolo. Finalmente attraverso la guida di Karl Kraus abbiamo incontrato le lettere di Rosa Luxemburg che si è posta come specchio oggettivo e autorevole nel nostro intarsio quotidiano. Quelle lettere dalla prigione hanno dato coraggio alle scelte dei nostri atti scenici, alla nostra impossibilità iniziale a dire, a vedere. Ci siamo moltiplicate per diventare ricettacoli di un luogo sonoro che il musicista Giuseppe Ielasi ha raccolto e composto. Il nostro intarsio drammaturgico ha graffiato ogni giorno quella forma di cui non abbiamo tuttavia deciso di ostacolare la velatura». Chiara Guidi e Ermanna Montanari, 24 agosto 2012 Poco lontano da qui è una produzione Socìetas Raffaello Sanzio e Teatro delle Albe/Ravenna Teatro. Coproduzione: Emilia Romagna Teatro Fondazione, Comune di Bologna, Fondazione Romaeuropa, Festival delle colline torinesi-Torino Creazione Contemporanea, Ravenna 2019 Città Candidata Capitale Europea della Cultura, Santarcangelo 12•13•14• Festival Internazionale del Teatro in Piazza. **** 12 marzo ore 17 Incontro con Teatro della Valdoca Coordina Piersandra di Matteo – DMS Università di Bologna nell'ambito di In contemporanea progetto di ERT-Emilia Romagna Teatro e Università di Bologna In occasione di ORA NON HAI PIU’ PAURA Seconda parte della Trilogia della gioia Si ripete anche quest'anno la collaborazione con Emilia Romagna Teatroe l'Università di Bologna per In contemporanea, undici incontri a cura di Laura Mariani a latere della stagione del Teatro di Casalecchio di Reno. Il 12 marzo, alle ore 17, il DOM la cupola del Pilastro ospita l’incontro con Teatro Valdoca, coordinato da Piersandra Di Matteo, nell’ambito di In contemporanea, il ciclo di incontri, curato da Laura Mariani, che tende a rintracciare i fili che collegano spettacoli e artisti molto diversi senza un comune denominatore, e che ritorna al teatro del Pilastro per il secondo anno consecutivo. In contemporanea è un progetto di ERT-Emilia Romagna Teatro Fondazione e Università di Bologna. È un ritorno all’antico quello di Ora non hai più paura. Il secondo momento della Trilogia della gioia – nata dal desiderio del regista Cesare Ronconi di incontrare giovani artisti, musicisti e performer – tesse segrete analogie con i painting-actions della trilogia dei primi anni Ottanta del Teatro Valdoca. Ma se quei paesaggi astratto-geometrici al femminile erano un modo per azzerare linguaggi predefiniti e sondare le radici rituali dell’atto artistico, qui quella tensione al grado dello spettacolo è tutta sbilanciata verso il dono dell’incontro con l’altro, che solo nasce barrando la legge del padre. Le linee verticali di una scena porosa che respira di un’aura contemplativa, la vertigine familiare delle lingue blu chroma-key dei tendaggi, le punteggiature sapienti delle luci e dei fari cerca-persona, accolgono le azioni di altri corpi femminili – Silvia Mai, Chiara Orefice, Sveva Scognamiglio – che portano aurorale mitezza e vigore, forza di inerzia e caos. Incontrando Cesare Ronconi guaderemo allora nelle pieghe calde di quell’impaginazione scenica per assoli e muniti contrappunti corali di pura performatività, senza chiose verbali, che diviene avvenimento nella concreta scena acustica disegnata da Enrico Malatesta insieme a Attila Favarelli, Luca Fusconi e Luciano Maggiore. L’ingresso all’incontro è gratuito. NOTA BIOGRAFICA Teatro Valdoca nasce nel 1983 a Cesena, dal sodalizio fra il regista Cesare Ronconi e la drammaturga Mariangela Gualtieri. Cresciuta con l’attenzione rivolta agli artisti più innovativi di quegli anni con i due spettacoli Lo spazio della quiete (1983) e Le radici dell'amore (1984) si afferma sin da subito sulla scena europea con una cifra stilistica e poetica molto netta. Dall’inizio degli anni Novanta la Compagnia si dedica anche al lavoro pedagogico, dando vita ad una Scuola di Poesia che coinvolge i maggiori poeti italiani e aprendosi all'incontro con numerosi giovani allievi attori, attraverso una vera e propria Scuola Nomade. Fra le opere del Teatro Valdoca vanno ricordate: Lo Spazio della Quiete (1983 e 2009), Ruvido Umano (1986), Antenata (1992), Ossicine (1994), Fuoco Centrale (1995), Nei leoni e nei lupi (1997), Parsifal (1999), la trilogia Paesaggio con fratello rotto (2004/2005) e Caino che vede in scena, insieme a Danio Manfredini, Raffaella Giordano, Mariangela Gualtieri, Leonardo Delogu, un coro di sette giovani attori-danzatori e un percussionista. Il testo dello spettacolo, scritto da Mariangela Gualtieri, è stata editato da Einaudi nella collezione Teatro (Caino, Torino 2011). Dallo stesso testo ha preso vita anche il recital Il buio era me stesso e il concerto teatrale Per voce e ombra. Attualmente il Teatro Valdoca è in scena con un nuovo progetto, la Trilogia della gioia. **** 27 marzo 2013, ore 10.30 e ore 21 VIVO A BOLOGNA, MA ABITO QUI in scena i giorni di adolescenti, bambine e bambini del Pilastro Il DOM la cupola del Pilastro presenta il progetto Vivo a Bologna, ma abito qui (27 marzo, ore 10.30 e ore 21), finanziato da un bando del Quartiere San Donato e realizzato con le associazioni che operano al Pilastro, vede in scena gli adolescenti, le bambine e i bambini del Pilastro, in continuità con il lavoro di raccolta di testi sul Pilastro, svolto da Laminarie in collaborazione con gli studenti dell’IC11. Vivo a Bologna, ma abito qui vuole dare voce ai ragazzini in un’opera teatrale che racconta il Pilastro dei nostri giorni dal loro punto di osservazione, e coinvolge, oltre a Laminarie che ha curato la regia e la drammaturgia dello spettacolo, associazioni di natura diversa ma che operano sullo stesso territorio: il Circolo “La Fattoria”, capofila del progetto; il Centro di volontariato sociale “CVS” che ha curato e realizzato insieme ai ragazzi le scenografie; l’Associazione Virgola, fondato da quattro educatrici che propongono progetti didattici nel quartiere per le scuole e per i cittadini e che ha curato il laboratorio di scrittura creativa che ha portato alla realizzazione dei testi dello spettacolo. Il progetto favorisce la partecipazione attiva dei cittadini e promuove la conoscenza delle associazioni presenti sul territorio e delle possibilità educative e ricreative La condizione fondamentale è mettersi in relazione con gli spazi pubblici del Pilastro, ma anche con gli altri spazi cittadini. Al fondo c’è la convinzione che ci si nutre delle relazioni che si attivano con le istituzioni, i luoghi, le discipline, ma soprattutto con le persone, persone molto diverse fra loro, dai bambini piccoli alle persone anziane, in generale la gente che vive e abita in questo quartiere e nella città tutta. **** 13 aprile 2013, h 21 La Pesatura dei Punti QUESTO ROSSO È UN’INTRUSIONE ATOMICA Il 13 aprile, alle ore 21, il DOM la cupola del Pilastro ospita la giovane compagnia bolognese La Pesatura dei Punti con Questo rosso è un’intrusione atomica, spettacolo finale di un lungo lavoro di ricerca intorno alla figura di Francesca Alinovi che ha avuto una tappa produttiva fondamentale proprio a DOM nel 2011. Lo spettacolo è presentato nell’ambito di “L'unica sera in cui non c’ero” Ricordando Francesca Alinovi, a cura di Fabio Acca, in collaborazione con il Centro La Soffitta Dipartimento Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna, che intende restituire una testimonianza forte e significativa della brillante studiosa, all’insegna del Contemporaneo. Questo rosso è un'intrusione atomica è il secondo dei tre studi riuniti sotto il nome Your (you’re) not alone any …way: un lungo lavoro di ricerca che la compagnia ha condotto intorno alla figura di Francesca Alinovi, che ha visto una importante tappa produttiva proprio a DOM nel 2011 e che prende in esame il corpus delle perizie tecniche (psicologiche, medico legali, tossicologiche, grafologiche, ecc.) inserite all’interno degli atti processuali che portarono alla condanna di Francesco Ciancabilla. C’è una concretezza scientifica che permea tutti questi testi, concretezza che inevitabilmente si riverbera nello spazio e nell’atto performativo con tutta la potenza incontrovertibile di ciò che è reale e tangibile. Non ci sono filtri che possano edulcorare la crudezza asettica di una perizia medicolegale: una ferita è una ferita e putrefazione non è altro che carne in decomposizione. Lo spettacolo è un montaggio meccanico di quadri paradossalmente distorti perché generati da un’autoconvinzione di assoluta ed accettabile lucidità. I numeri che traducono le risposte agli stimoli, il rumore di un parere tecnico che rimbalza contro le corde tirate di un parere contrastante, lo spazio vuoto di una conclusione che rimane come imprigionata in una struttura metallica, si accumulano fino a comporre il tessuto sonoro e lo spazio scenico in cui le figure si muovono in un tentativo ostinato ma quasi distaccato di analisi performativa. Ma quello che resta, l’unica cosa realmente inconfutabile, è un insopportabile odore di carne morta. NOTE BIOGRAFICHE La Pesatura dei Punti nasce come progetto teatrale nel 2008 a Bologna, dall’incontro di Debora Pradarelli e Carlotta Pircher, formatesi insieme presso il Centro di Ricerca Teatrale di Pontedera due anni prima. Del 2009 è il primo lavoro del duo, intitolato T. - duetto per entità dissociata in invecchiamento, finalista del Premio Iceberg per il Teatro 2009 Nel 2010 è stato realizzato il primo capitolo della trilogia intitolata Your [you’re] not alone any…way (teatralizzazione degli atti processuali dell’omicidio di Francesca Alinovi), intitolato Tonight it’s electric. Nel 2011, grazie alla residenza creativa all’interno del progetto Fertile ideato e realizzato dalla Compagnia Laminarie di Bologna, presso DOM la cupola del Pilastro, la compagnia ha realizzato il secondo episodio della trilogia, Questo rosso è un’intrusione atomica. Il terzo e ultimo capitolo, in fase di lavorazione, verrà presentato nella primavera 2013. Debora Pradarelli, laureata al DAMS di Bologna, si è formata come attrice presso la Fondazione Pontedera Teatro. Ha Lavorato come performer a Bologna, come aiuto-regista con la compagnia Teatrino Clandestino. Ha collaborato al progetto non-scuola del Teatro delle Albe. Carlotta Pircher, laureata al DAMS di Bologna, si è formata come attrice presso la Fondazione Pontedera Teatro. Lavora come attrice cinematografica dal 2005 e dal 2012 collabora con Socìetas Raffaello Sanzio. **** 24 aprile 2013, dalle ore 18.30 CENTO DI QUESTI GIORNI: ALBERT CAMUS l’opera di Camus nel centenario della sua nascita Un incontro con ricorrenza annuale, alla sua prima edizione, che affronta ogni anno l'opera o il pensiero di una figura particolare, che ha inciso in modo profondo sull'arte e sulla filosofia del nostro tempo. Nel 2013 l'incontro è dedicato ad Albert Camus nel centenario della sua nascita. L'incontro prevede letture di brani, la proiezione di un video-documentario e la partecipazione di critici e studiosi. Il 24 aprile, dalle ore 18.30, Laminarie presenta al DOM la cupola del Pilastro il primo appuntamento di Cento di questi giorni, un progetto che vuole ricordare ogni anno la vita e l’opera di una figura esemplare, aprendosi anche ad altri linguaggi oltre il teatro. In occasione del centenario della nascita di Albert Camus, Laminarie organizza un pomeriggio di letture di brani e conversazioni sull’opera di Camus (24 aprile, dalle ore 18.30) con Mauro Boarelli, Giancarlo Gaeta e Matteo Marchesini, che si conclude con la proiezione del film Il primo uomo di Gianni Amelio. Adattamento dell’ultimo, incompiuto, romanzo dello scrittore, il film ripercorre a ritroso le vicende di un personaggio straordinario, silenzioso e deciso, che ricerca nel proprio passato anche doloroso le convinzioni che lo hanno portato a essere ciò che è nel presente. Narratore, filosofo, uomo di teatro, giornalista, militante politico, Premio Nobel per la Letteratura nel 1957, Albert Camus (Algeria, 1913 – Francia,1960) ha segnato il suo tempo come nessun altro scrittore. Tradotto in quasi tutto il mondo, il suo modo di legare riflessione filosofica, narrativa e concrete battaglie politiche è stato d’esempio per migliaia di giovani del dopoguerra. Tra Lo straniero e La peste, la sua visione della storia e dell’esistenza, non consolatoria e non complice, ha tuttavia cercato le vie della solidarietà tra gli individui, oppressi dai meccanismi sociali e dai limiti stessi della condizione umana. Camus ha indicato i modi della rivolta nell’apertura verso gli altri, con la celebre affermazione “mi rivolto, dunque siamo”. Ingresso gratuito NOTE BIOGRAFICHE Mauro Boarelli, dottore di ricerca presso l'Istituto Universitario Europeo di Firenze, si è occupato di studi sulla scrittura popolare e sulla storia sociale dell’Italia contemporanea. Fra i suoi lavori, La fabbrica del passato (Feltrinelli). È responsabile della programmazione culturale presso un ente pubblico. Collabora alla rivista “Lo Straniero”. Giancarlo Gaeta è docente di Storia del cristianesimo antico presso l’Università di Firenze. Ha pubblicato studi sul Nuovo Testamento e di storia dell’interpretazione scritturistica antica, nonché saggi sul pensiero filosofico-religioso del Novecento. Tra i suoi libri: Le cose come sono (Scheiwiller, 2008), la cura dei Quaderni di Simone Weil per Adelphi e dei Vangeli per Einaudi. Per Einaudi ha pubblicato Il Gesù moderno (2009). Matteo Marchesini ha gestito una libreria a San Giovanni in Persiceto tra il 1999 e il 2003. Dal 1998 al 2010 ha collaborato a un annuario critico di poesia da lui curato con Giorgio Manacorda e Paolo Febbraro. Tra i suoi libri, oltre ad alcuni testi per ragazzi, la raccolta di versi Marcia nuziale (Scheiwiller, 2009), i racconti di Le donne spariscono in silenzio (Pendragon, 2005), i pezzi satirici di Bologna in corsivo. Una città fatta a pezzi (Pendragon, 2010) e i saggi letterari di Soli e civili (Edizioni dell’Asino, 2012). Collabora tra l’altro con il Corriere di Bologna, Il Foglio e Il Sole 24 Ore. **** 1 maggio h 19 Il patto – Lettura pubblica della Costituzione Il 1 maggio si svolge la lettura pubblica della Costituzione, Il patto, a cui parteciperanno i lettori provenienti dal Quartiere San Donato e dalla città, in una relazione con il territorio del Pilastro e di Bologna che Laminarie continua a coltivare attentamente. **** 4 - 5 maggio 2013 ore18 Archivio Zeta EUMENIDI una tragedia itinerante dal tempio di Apollo a Delfi fino ad Atene, dal Parco Pasolini al DOM Quello che si ha, il programma di Laminarie al DOM la cupola del Pilastro, si chiude con lo spettacolo di Archivio Zeta, Eumenidi di Eschilo (4-5 maggio, ore 18), uno spettacolo itinerante che parte dal Virgolone, al Parco Pasolini, e si conclude al DOM, continuando la relazione attiva che il DOM ha instaurato con gli abitanti del Pilastro. Eumenidi è il risultato della residenza al DOM di Archivio Zeta, che ha abitato lo spazio e il territorio per la produzione site-specific dello spettacolo, e fa parte del Progetto Linea Gotica/Orestea, ideato e diretto da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, fondatori dell’associazione culturale Archivio Zeta, che dal 2003 ha utilizzato come scena naturale il Cimitero Militare Germanico del Passo della Futa. Dal 2010 Archivio Zeta lavora sull’Orestea, l’unica trilogia tragica giunta integra fino a noi, vertice del pensiero umano. Una tragedia ogni anno e poi la ripresa dell’intera Orestea in una maratona: Agamennone (2010) – Coefore (2011) – Eumenidi (2012) – Orestea (2013). Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, fondatori hanno deciso di mettere in scena l’Orestea per lo stesso motivo per cui Eschilo scrisse questa trilogia tragica 2500 anni fa, per farne un atto Politico, nell’accezione greca del termine, cioè un atto della Polis in cui, attraverso il mito si narra il passaggio da una società di vendetta a una società fondata sulla giustizia degli uomini. Eumenidi è la tragedia in cui il passaggio dal buio alla luce è evidente, limpido. Inizia nel tempio di Apollo, angusto e buio, nel quale Oreste si è rifugiato, inseguito dalle Erinni che lo ossessionano da quando ha ucciso sua madre, Clitennestra. Oreste è un uomo provato dalla vita, estenuato dal ricordo di ciò che ha compiuto, e ha cercato, viaggiando per il mondo , di purificarsi dall’omicidio ma è ancora vittima delle maledizioni. Apollo, il dio ambiguo, decide di aiutarlo e gli propone una soluzione: sottoporsi al giudizio di Atena. Allora la ricerca della luce diventa reale, e sarà totale nel tempio di Atena, divinità della Ragione e dalla Parola, che coinvolgerà i cittadini nel dibattito istituendo così il primo tribunale della storia: l’Areopago, che una volta fondato, rimarrà domani e sempre, incorrotto e puro, a regolare la Giustizia degli esseri umani. Il tentativo di Archivio Zeta è quello di portare nella nostra epoca queste parole, di coglierne le contraddizioni e le conseguenze. Patrizio Barontini che cura la partitura sonora e musicale dell’intera trilogia, per Eumenidi ha composto una trama sonora per percussioni, lame, pianoforte, violino, che si innesta nella partitura vocale, creando echi, riverberi, rimbombi. NOTA BIOGRAFICA Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni, fondatori dell’associazione culturale Archivio Zeta, hanno studiato e lavorato con Luca Ronconi, Marisa Fabbri, Jean Marie Straub, Daniele Huillet. Hanno fondato Archivio Zeta nel 1999: vivono sui monti dell’Appennino. Hanno diretto Trilogia del disorientamento: Gli Uccelli di Aristofane (1999), Anfitrione di Plauto (2000), Il Ciclope di Euripide (2001); Trilogia tragica: I Persiani (2003), Sette contro Tebe (2005) di Eschilo, Antigone di Sofocle (2006) al Cimitero Militare Germanico della Futa; La Notte di Elie Wiesel (2002); Interviste Impossibil/Uomo di Neanderthal e Henry Ford di Italo Calvino (2003); Il Segno (2006) di Patrizio Barontini; Plutocrazia (2006) da Aristofane; La Madonna a Treblinka (2008) di Vasilij Grossman; il Progetto Uomo-Techne: Prometeo Incatenato di Eschilo (2008) al Sasso di San Zanobi e Il Sistema del Mondo (2009) da Galileo Galilei, Giacomo Leopardi e Italo Calvino agli Osservatori Astronomici di Loiano e Arcetri e prodotto con Fabbrica Europa; Iliade – I Fiumi parlano di Omero; Orestea di Eschilo: Agamennone (2010), Coefore (2011), Eumenidi (2012) al Passo della Futa; nel 2011 La Zona Grigia da Primo Levi, Il Presidente di Thomas Bernhard e Edipo Re di Sofocle. LAMINARIE DOM La cupola del Pilastro PROGETTO DI OSPITALITA' LA DISPERSIONE DELLE PAROLE omaggio a Gianni Celati a cura di Ermanno Cavazzoni e Jean Talon giovedì 4 aprile ore 21 Luoghi, libri, persone d'affezione terzo appuntamento del progetto La dispersione delle parole ospitato presso DOM la cupola del Pilastro Gianni Celati dialoga con Ermanno Cavazzoni e Jean Talon raccontando fatti, storie, immagini, aneddoti e avventure della sua vita. Luoghi, libri, persone d'affezione: Gianni Celati dialoga con Ermanno Cavazzoni e Jean Talon raccontando fatti, storie, immagini, aneddoti e avventure della sua vita. Una serata di conversazioni e riflessioni fra amici sull'arte, la letteratura, i libri e gli autori più amati, sulla vita, le esperienze appassionate di visitatore del mondo quale è Celati, sui luoghi e i viaggi più significativi, vissuti con grande densità d'affetto. Insieme a Ermanno Cavazzoni e Jean Talon, amici, scrittori e compagni di avventure, Celati ripercorrerà con la narrazione luoghi vicini e lontani, dal paesaggio del delta del Po ai villaggi africani del Senegal, dalla Bologna della formazione intellettuale all'Inghilterra patria di una letteratura incessantemente amata, rivisitando opere e scrittori fondamentali come Stendhal, Herman Mellville, Jack London, Georges Perec, Henri Michaux, Friedrich Hölderlin, Jonathan Swift, amicizie con artisti e intellettuali importanti, da Italo Calvino a Carlo Ginzburg, Luigi Ghirri, Gabriele Basilico. --Note biografiche Gianni Celati vive da molti anni in Inghilterra dopo aver lasciato Bologna. Ha scritto libri di narrativa (Comiche, Le Avventure di Guizzardi, La banda dei sospiri, Lunario del paradiso; poi Narratori delle pianure, Quattro novelle sulle apparenze, Verso la foce; e più recenti Avventure in Africa (1998), Cinema naturale (2001), Fata Morgana (2005), Costumi degli italiani I e II (2008), Sonetti del Badalucco nell’Italia odierna (2010) e Passar la vita a Diol Kadd (2011); per i suoi libri ha avuto innumerevoli riconoscimenti (Premio Cinque Scole, premio Grinzane-Cavour, premio Mondello, premio Comisso, premio Flaiano, premio Napoli, premio Viareggio). Ha curato l’antologia Narratori delle riserve (1992), ed è stato l’ideatore, assieme ad altri, della rivista "Il Semplice, almanacco delle prose" (1995-1997). Ha tradotto La certosa di Parma, Bartleby lo scrivano, I viaggi di Gulliver, e opere di Celine, Michaux, Twain, Holderlin e altri. Ha scritto vari saggi (in parte raccolti in Finzioni Occidentali e in Conversazioni del vento volatore, 2010). Ha scritto per il teatro (Recita dell’attore Vecchiatto nel teatro di Rio Saliceto, Bollettino del diluvio universale); girato documentari (Strada provinciale delle anime; Il mondo di Luigi Ghirri; Visioni di case che crollano; Passar la vita a Diol Kadd). È uscito da Einaudi il suo più recente e impegnativo lavoro, la traduzione dell’Ulisse di James Joyce. Ermanno Cavazzoni è nato a Reggio Emilia e vive a Bologna, dove ha insegnato all'Università; adesso insegna al Politecnico di Zurigo; è autore di romanzi e racconti: Il poema dei lunatici (1987), Le tentazioni di Girolamo (1991), Vite brevi di idioti (1997), Cirenaica (1999), Gli scrittori inutili (2002), Morti fortunati (2002), Storia naturale dei giganti (2007), Il limbo delle fantasticazioni (2009), Guida agli animali fantastici (2011), tutti tradotti in diverse lingue; ideatore con Gianni Celati della rivista “Il semplice” (1995 - 1997); ha scritto di Luigi Pulci, Ludovico Ariosto, Franz Kafka e altro. Nel corso degli anni ha collaborato con musicisti per i testi e per piccoli spettacoli; ha scritto testi teatrali, trasmissioni radio e film (es. sceneggiatura di La voce della luna di Federico Fellini del 1991, il documentario La vita come viaggio aziendale del 2006). Scrive per il quotidiano “Il Sole – 24 ore”. Jean Talon dopo aver compiuto studi di etnologia alle università di Bologna e Parigi, dove ha lavorato per la televisione franco-tedesca ARTE, è stato tra i redattori della rivista "Il Semplice, almanacco delle prose", ha tradotto e curato assieme a Gianni Celati Altrove di Henri Michaux, e sempre di Michaux curato Ecuador e Conoscenza dagli abissi; ha tradotto Un uomo che dorme di Georges Perec; assieme a Ermanno Cavazzoni è autore del documentario radiofonico Vite grame dei pittori del Po (Radio 3), e dal 2008 cura per le edizioni Quodlibet la collana Compagnia Extra. Progetto speciale 2013 del Comune di Bologna | Dipartimento Cultura e Scuola | Settore Sistema Culturale, Giovani e Università promosso da Comune di Bologna, Istituzione Biblioteche di Bologna | Biblioteca Salaborsa Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Fondazione Cineteca di Bologna grazie a DOM la cupola del Pilastro, Teatri di Vita, ITC Teatro di San Lazzaro, Angelica Festival, Scuola di Lingue e Letterature, Traduzione e Interpretazione dell’Università di Bologna in collaborazione con Giulio Einaudi editore grazie al sostegno del Gruppo Hera con il supporto di Teatri di Vita media partner doppiozero.com; Lepida tv organizzazione Articolture s.r.l. LAMINARIE DOM La cupola del Pilastro PROGETTO DI OSPITALITA' ONFALOS 2013 - Infanzia al centro DOM La cupola del Pilastro – GIUGNO 2013 QUARTA edizione 6 – 9 giugno 2013 quarta edizione Onfalos metaforicamente indica il punto di mezzo. Nell’antichità si tracciava un cerchio per delimitare l’area entro la quale doveva sorgere la città. Il cerchio è l’uovo del mondo, il cui centro è l’onfalos. Dal 6 al 9 giugno 2013, Laminarie presenta la quarta edizione di ONFALOS, la rassegna in cui l'infanzia viene messa al centro della programmazione di DOM, aprendo le porte ai bambini e alle famiglie del Pilastro e della città. Come per le precedenti edizioni, ONFALOS è realizzato nell'ambito di bè bolognaestate 2013. Questa edizione di Onfalos ospita esperienze legate alle arti della scena contemporanea, proponendo laboratori pratici dedicati ai bambini, che per quattro giorni potranno abitare gli spazi di DOM e lavorare insieme a uno scenografo, un'attrice e un musicista, sperimentando direttamente la costruzione degli elementi che compongono uno spettacolo. Il festival, ideato da Laminarie, vuole dare spazio e visibilità alla ricerca e alla sperimentazione dei linguaggi del teatro contemporaneo dedicato all’infanzia e si focalizza sull’incontro tra i bambini e gli artisti invitati, chiamati a confrontare direttamente con il pubblico la loro esperienza attraverso laboratori. Un’occasione per i bambini e le famiglie di essere a contatto con diversi linguaggi artistici e con un lavoro di ricerca portato avanti da artisti che lavorano in diversi campi dell’arte e del teatro contemporaneo. Il festival si apre giovedì 6 giugno con un viaggio, Trovatura. Tre luoghi nascondono tre artisti della scena. Un viaggio con i bambini, su un trenino elettrico che parte da DOM (ore 16.30) e tocca tre luoghi inaspettati di Bologna alla ricerca degli artisti di Onfalos nascosti in tre luoghi inaspettati del centro di Bologna, Museo di Zoologia- Università di Bologna, Teatro Comunale di Bologna, Conservatorio G.B.Martini - Maurizio Bercini, un maestro della costruzione scenografica e dell’animazione teatrale. Roberto Vallicelli aka OMINOSTANCO, producer, dj, musicista, da 15 anni presente sulla scena elettronica italiana. Elena Galeotti, attrice, fondatrice con Nicola Bruschi dell’Associazione Culturale Cantharide a Zola Predosa che si dedica alla ricerca, produzione e organizzazione teatrale. Il viaggio termina a DOM con Saluti dal Pilastro (ore 20), cartoline postali scritte dai bambini e create appositamente da Trykimuuseum - Printing Museum, Tartu, Estonia, spedite da DOM ogni giorno del festival. Da venerdì 7 a domenica 9 giugno il festival inizia con la merenda sui “carretti” (DOM, ore 17) e si snoda in tre laboratori dal titolo Sulla scena (DOM, ore 17.30-20), curati da Laminarie e guidati dai tre artisti ospiti, per sperimentare insieme le arti del teatro: recitazione, scenografia e musica. Ogni giornata termina con un esito diverso presentato al pubblico e con Saluti dal Pilastro, cartoline postali affrancate, scritte dai bambini e spedite da DOM, in collaborazione con Trykimuuseum Printing Museum, Tartu, Estonia. Onfalos si conclude il 9 giugno, alle ore 20.30, con RIVOLUZIONI, esito finale delle attività laboratoriali, diretto da Laminarie in collaborazione con gli artisti di ONFALOS. Elena Galeotti conduce Con-fine, un laboratorio teatrale sull’utilizzo del corpo in relazione allo spazio e in una dinamica di relazione con l’altro. Esercizi di improvvisazione sul ritmo, forma, peso, che intendono soprattutto stimolare un’espressione davvero personale di ciascun bambino, nel tentativo di liberare il corpo da un certo schematismo e da quell’omologazione diffusa che accorcia lo slancio dei gesti e dei pensieri. Il laboratorio di scenografia di Maurizio Bercini propone la costruzione di un Totem dal titolo Bestiario fantastico che nascerà nel corso dei quattro giorni di lavoro per diventare, alla fine, una struttura permanente in cui sarà possibile per i piccoli spettatori del Pilastro e della città sperimentare le diverse forme di teatro. Larsen è il laboratorio di registrazione e costruzione di suoni di Ominostanco: un laboratorio di campionatura, registrazione e rielaborazione di suoni e voci che porterà alla costruzione di una traccia sonora. I bambini saranno coinvolti in una “caccia” per catturare i suoni prodotti nei laboratori e nell’ambiente urbano che verranno rielaborati e ascoltati al termine di ogni giornata. CURRICULUM DEGLI ARTISTI Maurizio Bercini è un maestro della costruzione scenografica e dell’animazione teatrale. Allievo di Otello Sarzi, insieme a Letizia Quintavalla, Bruno Stori e Gyula Molnàr ha fondato il Teatro delle Briciole di Parma, di cui è stato direttore artistico fino al 2003. Innovatore del teatro di figura, mette al centro della ricerca artistica la potenza simbolica dell’immagine, la forza metaforica degli oggetti e la materia nel suo farsi artigianale. Le idee guida su cui si costruisce il suo teatro è lo studio dello spazio scenico e la relazione con il pubblico, il teatro come iniziazione e come “vita concentrata”, l’infanzia come luogo dell’esperienza umana, il rapporto con la danza e con la musica, con le lingue e i dialetti, la riscrittura in chiave inconsueta e “popolare” di grandi testi della civiltà occidentale (da Omero a Shakespeare, da Cervantes a Dante). Elena Galeotti è un’attrice bolognese. Dopo aver girovagato e studiato due anni al Lee Strasberg Theatre Institut di Los Angeles e sostato un altro anno per lavorare come attrice nelle produzioni della scuola, torna in Italia e a Bologna si laurea al D.A.M.S indirizzo spettacolo. Studia, lavora e frequenta seminari con registi come Arnaldo Picchi, Claudio Morganti, Cèsar Brie. Dal 2005 fa orgogliosamente parte dell’anarchico Libero Gruppo di Studio di Arti Sceniche, fondato e coordinato da Claudio Morganti con cui porta avanti un percorso di studio e di ricerca insieme ad altri splendidi artisti. Nel 1997 fonda insieme a Nicola Bruschi l’Associazione Culturale Cantharide a Zola Predosa e insieme si dedicano alla ricerca, produzione e organizzazione teatrale. In particolare cura un progetto laboratoriale permanente extra-scolastico, rivolto agli adolescenti, in collaborazione con gli amici di ANPI e ANED. Roberto Vallicelli aka OMINOSTANCO è un producer, dj, musicista, da 15 anni presente nella scena elettronica italiana. Ha realizzato 2 album solisti per Virgin Music, remix in ambito dance, colonne sonore e sound design per documentari, lungometraggi, spot pubblicitari. Si muove tra down beat, funk, elettronica,musica sperimentale, dance music, musica etnica,pop,jazz il tutto miscelato in un frappè dai vari sapori. LAMINARIE DOM La cupola del Pilastro PROGETTO DI OSPITALITA' L’INSIEME DELLE PARTI Dal 21 novembre al 22 dicembre a DOM la cupola del Pilastro un mese di spettacoli, incontri, cinema per i bambini. Per inaugurare la nuova stagione mettendo al centro il desiderio di coniugare gli opposti. L’insieme delle parti è il nuovo progetto che Laminarie presenta alla città, inaugurando la prima parte della stagione 2013/2014 di DOM al Pilastro. Per un mese, dal 21 novembre al 22 dicembre, DOM presenta un calendario di aperture al pubblico che si sviluppano attraverso ricerca teatrale e radicamento sul territorio del Pilastro, tra apertura internazionale e cura per le relazioni sociali e la comunità che negli anni si è formata intorno a DOM. Una modalità di lavoro ampliamente consolidata dalla compagnia nei primi quattro anni di gestione di DOM: lo scorso anno, proprio questa scelta radicale ha riportato a Bologna dopo molti anni il prestigioso premio UBU, vinto da Laminarie per la sua capacità di mescolare stili, generi, pubblici diversi in un progetto unitario che pone grande attenzione alla qualità della proposta artistica (“Dom di Laminarie, spazio che lavora sui confini tra produzione in residenza e ospitalità, tra città e periferia, tra migrazione e memoria, tra infanzia e età adulta, tra ricerca teatrale e ascolto dell’ambiente circostante al quartiere Pilastro di Bologna”) Il titolo L’insieme delle parti, scelto per questa prima parte della stagione 2013/2014, rappresenta con una metafora matematica l’inseparabilità dei linguaggi e ambiti differenti che coesistono a DOM: da un lato la ricerca e la sperimentazione dei linguaggi contemporanei, dall'altro il coinvolgimento delle persone e delle reti sociali. Nella pratica quotidiana di Laminarie a DOM l’obiettivo culturale e l’attenzione alla dimensione sociale, non sono separabili. “In questi quattro anni abbiamo lavorato cercando un senso preciso nella costruzione di un progetto culturale che vede la periferia del Pilastro al centro di molte relazioni feconde, con altre realtà della nostra città ma anche con numerosi partner internazionali” dichiara Bruna Gambarelli di Laminarie “La sfida del progetto L’insieme delle parti è appunto quella di tenere insieme e coniugare il viaggio e l’apertura verso l’estero con la presenza quotidiana che richiede l’abitare un teatro”. Si inizia dunque giovedì 21 e venerdì 22 novembre con una due giorni dedicata a Constantin Brancusi, durante la quale Laminarie riporta a Bologna gli esiti del viaggio attraverso l’Europa realizzato lo scorso luglio sulle tracce del grande scultore rumeno. In questa occasione, verrà presentato il nuovo numero della rivista Ampio Raggio – esperienze d’arte e di politica edito da Laminarie (21 novembre ore 19) con la partecipazione del professor Franco Farinelli e di Oscar De Pauli, storico e attivo abitante del Pilastro. Verrà inoltre proiettato il documentario Via Terra, che racconta il viaggio di Laminarie (21 novembre ore 18.30 e 22 novembre ore 21) e messo in scena il nuovo studio della performance Proiezione Verticale di Febo Del Zozzo, arricchita della suggestioni raccolte in viaggio (21 novembre ore 21 novembre ore 21. Prenotazione obbligatoria al numero 051.6242160 o via mail [email protected]). Il calendario di L’insieme delle parti prosegue il giorno giovedì 5 dicembre con la giornata Prima Mossa, realizzata nell’ambito delle iniziative del Tavolo di Progettazione Partecipata Permanente del Pilastro, che coordina la programmazione di iniziative delle 35 associazioni attive al Pilastro. Prima Mossa invita i cittadini e le famiglie del Pilastro e di Bologna a passare una giornata a DOM condividendo un lavoro laboratoriale sul tema del movimento, affiancato da momenti di convivialità, per poi presentare al pubblico gli esiti del lavoro durante la serata (5 dicembre ore 21, ingresso libero con prenotazione). Un progetto pilota che vedrà la sua continuazione nella seconda parte della programmazione di DOM, tra febbraio e maggio 2014. Conclude il calendario la rassegna di cinema d’animazione per i bambini giunta alla sua quinta edizione, quest’anno dedicata alla tecnica dello stop-motion (domenica 8, domenica 15, domenica 22 dicembre ore 15). La rassegna invita le famiglie e i bambini alla visione di tre film d’autore realizzati in stop-motion e a fermarsi dopo il cinema per una merenda insieme e per un incontro con esperti di diverse materie, cui i bambini potranno rivolgere domande sui film appena visti. LAMINARIE DOM La cupola del Pilastro PROGETTO INTERNAZIONALE CONSTANTIN BRANCUSI A JOURNEY ACROSS EUROPE giardino di Targu Jiu – Romania Atelier Brancusi – Parigi Brancusi arriva a Parigi nel 1904, all’età di ventotto anni. Si era reso conto che il suo paese natale, la Romania, non poteva renderlo felice e aveva un animo forte e coraggioso per intraprendere quel viaggio che lo avrebbe condotto, praticamente a piedi, nel cuore della vita artistica europea. La compagnia ha iniziato nel febbraio 2013 una lunga ricerca intorno alla figura di Constantin Brancusi, presentando a DOM il primo studio di una nuova produzione teatrale dedicata alla figura del grande scultore rumeno. In seguito, la compagnia ha realizzato un intenso progetto internazionale, compiendo un viaggio di oltre seimila chilometri via terra attraverso l’Europa sulle tracce di Brancusi, che all’inizio del Novecento raggiunse Parigi a piedi dalla Romania. Lungo il tragitto, lo spettacolo “Proiezione Verticale” è stato presentato in diversi contesti, teatri, centri culturali e musei, mentre contemporaneamente la compagnia realizzava un percorso di ricerca e studio sulla figura di Brancusi, incontrando studiosi e persone che hanno uno stretto legame con la sua opera. Il lento viaggio di Laminarie, che ha attraversato l’Europa da est a ovest collegando le città di Craiova, Bucharest, Timisoara, Budapest e Parigi, è stato innanzi tutto un percorso di ricerca teatrale volto ad approfondire la vita e l’opera di Brancusi, in vista delle successive tappe produttive. Laminarie ha scelto con questo progetto di confrontarsi con l’impresa compiuta da un’altra “figura esemplare”, che va ad arricchire il percorso realizzato negli scorsi anni dalla compagnia attraverso produzioni teatrali dedicate alla vita e le opere di alcuni artisti straordinari come Jackson Pollock, Elias Canetti, Varlam Šalamov, Simone Weil, Bobby Fischer. Un’impresa che cerca il confronto con un tempo e un ritmo diversi, nonché con l’imprevisto e la difficoltà, nella consapevolezza che percorrere fisicamente le distanze sia un importante mezzo per permettere al lavoro artistico di sostanziarsi attraverso l’esperienza diretta. In continuità con i progetti internazionali realizzati nel corso degli anni (tra cui Bosnia, Bulgaria, Tokyo e New York), anche il progetto su Brancusi è pensato come una possibilità di apertura e uno sguardo verso l’estero che può arricchire la pratica della compagnia anche sulla città di Bologna e sul Quartiere San Donato. A partire da questa esperienza sono stati realizzati il documentario di viaggio Via Terra realizzato da Laminarie insieme a Lino Greco, che presenta in circa 20 minuti l’impresa della compagnia e un numero della rivista Ampio Raggio che contiene diversi interventi relativi al progetto. Il progetto è realizzato con il sostegno di: Comune di Bologna; Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Regione Emilia Romagna - Assessorato alla Cultura. e con il contributo di: Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna Il viaggio di ricerca su Brancusi e’ stato realizzato con il contributo di: Regione Emilia Romagna Assessorato alla Cultura Il viaggio è stato realizzato in collaborazione con: Teatrul Bulandra; Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Museo Nazionale di Bucarest, Teatrul Elvira Godeanu di Targu Jiu, Consolato di Timisoara, Bakelit Multi Art Center di Budapest, Avant Rue di Parigi, Tornabuoni Art di Parigi, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Un ringraziamento a: Elena Pirvu; Sorana-Constanța Georgescu-Gorjan; Sorina Jecza; Jerovetz György; Doïna Lemny. LAMINARIE DOM La cupola del Pilastro ATTIVITA' INTERNAZIONALI / FORMAZIONE PROFESSIONALE TEH – TRANS EUROPE HALLES May 23 - 26th 2013, RIGA LITUANIA November 28th - December 1st MARSIGLIA, FRANCIA Adesione alla rete europea TRANS EUROPE HALLES e partecipazione dello staff organizzativo di Laminarie a meeting europei di formazione e scambio nell'ambito delle politiche culturali. Trans Europe Halles è la rete che unisce e che rappresenta 48 centri culturali indipendenti di 23 paesi, la rete più grande e importante d'Europa. I prossimi due meeting si svolgeranno presso: TEH Meeting 75, May 23 - 26th 2013 at NOASS, Riga, Latvia TEH Meeting 76, November 28th - December 1st 2013 at La Friche La Belle De Mai, Marseille, France LAMINARIE DOM La cupola del Pilastro ATTIVITA’ LABORATORIALI E ATTIVITA' SUL TERRITORIO Laboratori per le scuole “Macchineria teatrale” è un laboratorio sui mestieri del teatro condotto dal regista Febo Del Zozzo. Il laboratorio rappresenta un’ulteriore tappa nell’attività di radicamento e di relazione con il territorio che da diversi anni la compagnia teatrale Laminarie sta svolgendo al Pilastro attraverso la gestione dello spazio DOM. Durante il laboratorio i ragazzi svolgono una vera e propria immersione nel mondo della macchineria teatrale attraverso l’uso di corde, fondali, quinte, fari e mixer. Primo obbiettivo del laboratorio è infatti mostrare ai ragazzi l’altro lato del mondo dello spettacolo, mettendoli in contatto con la matericità del teatro e valorizzando le loro capacità e le loro passioni. Gli esercizi volti alla conoscenza delle possibilità del corpo e della voce sono proposti nel laboratorio “Voce e ritmo”, allo scopo di creare una maggior consapevolezza delle capacità vocali di ognuno dei partecipanti. Si introdurranno i ragazzi anche all'uso del ritmo ottenuto col battito di piedi, mani e semplici oggetti di uso comune che, insieme al canto, coopereranno alla sonorizzazione della situazione. Attraverso la definizione del proprio spazio scenico e di quello altrui, sotto lo sguardo dei compagni, i ragazzi cominceranno a percepire il significato dello spazio e delle distanze, che sono alla base delle relazioni nella rappresentazione teatrale. Vivo a Bologna ma abito qui Il DOM la cupola del Pilastro presenta il progetto Vivo a Bologna, ma abito qui (27 marzo, ore 10.30 e ore 21), finanziato da un bando del Quartiere San Donato e realizzato con le associazioni che operano al Pilastro, vede in scena gli adolescenti, le bambine e i bambini del Pilastro, in continuità con il lavoro di raccolta di testi sul Pilastro, svolto da Laminarie in collaborazione con gli studenti dell’IC11. Vivo a Bologna, ma abito qui vuole dare voce ai ragazzini in un’opera teatrale che racconta il Pilastro dei nostri giorni dal loro punto di osservazione, e coinvolge, oltre a Laminarie che ha curato la regia e la drammaturgia dello spettacolo, associazioni di natura diversa ma che operano sullo stesso territorio: il Circolo “La Fattoria”, capofila del progetto; il Centro di volontariato sociale “CVS” che ha curato e realizzato insieme ai ragazzi le scenografie; l’Associazione Virgola, fondato da quattro educatrici che propongono progetti didattici nel quartiere per le scuole e per i cittadini e che ha curato il laboratorio di scrittura creativa che ha portato alla realizzazione dei testi dello spettacolo. Il progetto favorisce la partecipazione attiva dei cittadini e promuove la conoscenza delle associazioni presenti sul territorio e delle possibilità educative e ricreative La condizione fondamentale è mettersi in relazione con gli spazi pubblici del Pilastro, ma anche con gli altri spazi cittadini. Al fondo c’è la convinzione che ci si nutre delle relazioni che si attivano con le istituzioni, i luoghi, le discipline, ma soprattutto con le persone, persone molto diverse fra loro, dai bambini piccoli alle persone anziane, in generale la gente che vive e abita in questo quartiere e nella città tutta. Prima Mossa Il progetto La Prima Mossa, curato da Laminarie e presentato il 5 dicembre 2013 a DOM fa parte della rassegna “Allarga il giro – invito a scoprire le realtà e gli spazi del Pilastro” realizzata dalle associazioni e realtà che fanno parte del Tavolo di Progettazione Permanente del Pilastro. Il Tavolo Permanente, di cui Laminarie cura il coordinamento operativo, è una rete collaborativa, promossa dal Quartiere San Donato e costituita da Associazioni, Istituzioni e realtà sociali attive su questa zona della città e che hanno deciso di condividere la progettazione e programmazione di iniziative culturali, educative e sociali per promuovere e valorizzare la qualità delle relazioni sociali sul territorio del Pilastro. Il progetto del Tavolo Permanente, che avvia le sue attività in forma sperimentale con questa iniziativa, affonda le sue radici nell’esperienza dei vari tavoli di progettazione attivi da diversi anni al Quartiere San Donato per il coordinamento dei soggetti che operano sul territorio e che dal 2013 sono stati riuniti in un unico Tavolo, la cui principale caratteristica è di essere permanente e di operare dunque lungo tutto l’arco dell’anno. Il progetto con cui si è scelto di inaugurare le attività, dal titolo Allarga il giro, si rivolge in modo particolare ai cittadini e alle famiglie del Pilastro e della città con l’obiettivo di aprire le porte degli spazi, pubblici e privati, che svolgono attività culturali, educative e sociali, e diffonderne la conoscenza. Il tema che è stato scelto per il 2013 è quello dell’accoglienza, affiancando proposte culturali o laboratoriali a momenti di convivialità. La Prima Mossa (giovedì 5 dicembre dalle 17 alle 20), prosegue nella direzione già percorsa da Laminarie di coinvolgere attivamente il pubblico e i cittadini nella realizzazione di spettacoli, laboratori e letture. Famiglie e cittadini sono invitati a venire a conoscere DOM partecipando a un laboratorio sul tema del movimento che si svolgerà nel pomeriggio, finalizzato alla realizzazione di un esito pubblico. I partecipanti potranno a loro scelta partecipare in qualità di “attori” oppure di spettatori. E’ prevista poi una cena insieme con la condivisione del cibo che i partecipanti avranno portato da casa e, infine, un’apertura al pubblico serale (ore 21, ingresso libero) in cui verrà presentato l’esito del laboratorio. Il progetto è realizzato in collaborazione con il Servizio Sociale Territoriale del Pilastro, importante partner per il coinvolgimento delle famiglie partecipanti. Il progetto del Tavolo di Progettazione Permanente si è articolato attraverso una modalità di coinvolgimento dei cittadini molto articolata, basata su una relazione quotidiana e intensa nonché sull’attivazione di una capillare diffusione attraverso le diverse associazioni, realtà ed enti che partecipano al Tavolo. “Queste iniziative offrono alle persone di età, culture e sensibilità diverse l'occasione di entrare in relazione, stare insieme, apprezzarsi e sentirsi parte di un'unica comunità nella consapevolezza che tutti possono diventare protagonisti attivi dello sviluppo sociale di un territorio che ospita risorse preziose per rendere migliore la nostra città”, dichiara Simone Borsari, Presidente del Quartiere San Donato, che continua: “Il Pilastro è un luogo affascinante della nostra città, ricco di potenzialità e di risorse di cittadinanza attiva che per crescere hanno bisogno di conoscersi e parlarsi, e le istituzioni hanno il compito di mettere in moto un circuito di collaborazione che le aiuti ad esprimersi al meglio”. Il Tavolo di Progettazione Partecipata Permanente del Pilastro è un progetto del Comune di Bologna Quartiere San Donato ed è realizzato con il contributo di Bologna Fiere, Finanziaria Metropolitana. Realtà aderenti al Tavolo di Progettazione Partecipata Permanente del Pilastro: Amarò Ternipe, Associazione Mousikè, Associazione Oltre..., Associazione Orti via Salgari, Associazione Senza il Banco, Associazione Virgola, Biblioteca Luigi Spina, CEIS Il Ponte, Centro sociale Pilastro, Centro Volontariato Sociale, Circolo La Fattoria, Club 22, Coop Dolce (capofila ATI attività educative), Istituto Comprensivo 11, Laminarie/DOM La cupola del Pilastro, SPI CGIL, Universo, Uffici e servizi del Quartiere San Donato [Ufficio Cultura, Servizio Sociale Territoriale, Servizio Educativo e scolastico] giovedì 5 dicembre 2013 dalle 17 alle 22 La Prima Mossa Le famiglie e i cittadini del Pilastro sono invitati a DOM per realizzare un’attività teatrale basata sul movimento e finalizzata alla realizzazione di un esito pubblico. I partecipanti potranno a loro scelta partecipare in qualità di “attori” oppure di spettatori. ore 17 - 19 attività laboratoriale ore 19 - 21 aperitivo conviviale. I partecipanti sono invitati a portare da casa del cibo da condividere ore 21.30 esito pubblico dove > DOM La cupola del Pilastro via Panzini 1 [bus n. 20 fermata Panzini] a cura di Laminarie/DOM La cupola del Pilastro in collaborazione con il Servizio Sociale Territoriale LAMINARIE DOM La cupola del Pilastro CONVEGNI IN QUALITA' DI RELATORI 14 marzo > partecipazione a Eurocities Forum, Firenze. Convegno internazionale sulle “Creative Industries”. 14 maggio > Partecipazione al seminario “Il lusso di pensare”, Bologna 26/29 settembre > partecipazione a festival Start-Up Teatro, Taranto. Incontro sui “Teatri abitati”. 19 novembre > partecipazione al workshop “Robotica e innovazione: gli spazi ibridi” presso Officina Emilia, Modena 12 ottobre > Nobilità e Miseria. Presente e futuro delle residenze creative, Teatro Magnolfi Nuovo, Prato 27 novembre > Teatri in comune? Le reti teatrali, Modena, Teatro delle Passioni 27 novembre > partecipazione a Tavola Rotonda sugli "Effetti strategici della Cultura tra Produzione e Formazione”, organizzata dal Ces.co.com (Centro Studi avanzati del consumo e la comunicazione) LAMINARIE DOM La cupola del Pilastro ATTIVITA’ INTERDISCIPLINARI PASSO UNO Tre domeniche di cinema d'autore, merenda e incontri per piccoli spettatori 8 – 15 – 22 dicembre 2013 Ritorna per il quinto anno la rassegna di cinema d’autore per i bambini e le famiglie curate da Laminarie a DOM, dal titolo “Passo Uno”, dedicata quest’anno all’animazione in stop-motion, che prenderà il via domenica 8 dicembre. Il passo uno (in inglese stop-motion) è una tecnica di animazione molto laboriosa, che consiste nel muovere personaggi tridimensionali un fotogramma alla volta: ventiquattro fotogrammi scattati in successione, ognuno leggermente diverso dal precedente, formano un secondo di filmato e, proiettati in successione, rendono l’idea del movimento. I film che verranno presentati a DOM, tutti realizzati in stop-motion, verranno proiettati nell’arco di tre domeniche (8, 15, 22 dicembre ore 15, ingresso libero con tessera di Laminarie) e sono seguiti da una merenda offerta ai piccoli spettatori e da incontri con esperti che converseranno con i bambini sui temi suggeriti dai film selezionati. 8 dicembre 2013 ore 15.00 Pierino e il lupo di Suzie Templeton (durata 30') Wat’s Pig di Peter Lord (durata 11’) a seguire merenda e incontro con il regista Maurizio Finotto esperto di stop-motion Pierino e il lupo è un cortometraggio in stop motion realizzato dall’animatrice inglese Suzie Templeton, vincitore dell’Oscar nel 2008. Il film narra e reinterpreta in chiave del tutto originale la storia di Prokofiev. La piccola opera di 29 minuti, realizzata con pupazzi di diverso materiale, racconta di un ragazzino che vive nella steppa russa con il nonno. Il bambino, con astuzia, riesce a catturare un feroce lupo (tra i tanti che vagano nella foresta) ma, poi, scopre di avere molte caratteristiche in comune con l’animale. Ogni personaggio del racconto è rappresentato da uno strumento differente nell’orchestra, ma, al contrario del corto Disney, non c’è narratore. La realizzazione di questo lavoro ha richiesto la partecipazione di cento persone tra animatori, scultori e musicisti. Il risultato è visivamente trascinante e, se Prokofiev si rivolgeva ai bambini, la Templeton incanta anche gli adulti e modifica il finale liberando il lupo. La musica è eseguita dalla Philarmonia Orchestra di Londra che nel settembre del 2006 ha accompagnato dal vivo l'anteprima mondiale del corto proiettato nella Royal Albert Hall. 15 dicembre 2013 ore 15.00 James e la pesca gigante di Henry Selick (durata 78') a seguire merenda e incontro con un agricoltore, esperto di frutti antichi James e la pesca gigante è un film del 1996 diretto da Henry Selick e basato sul libro omonimo di Roald Dahl. Prodotto da Tim Burton, il film è una combinazione di live-action e stop-motion. Orfano inglese di nove anni, affidato a due odiose zie, James scopre per magia un passaggio all'interno di una pesca grande come una casa con la quale, in compagnia di insetti amici (cavalletta, ragno, centopiedi, verme, lucciola, coccinella), salpa per la città dei suoi sogni: New York. 45 degli 80 minuti di questo bizzarro e delizioso film sono disegnati e animati con 180 pupazzi; negli altri intervengono anche attori dal vivo. 22 dicembre 2013 ore 15.00 Wallace and Groomit, I pantaloni sbagliati di Nick Park (durata '30) Wallace and Groomit, Una fantastica gita di Nick Park (durata ’30) ore 16.30 merenda e incontro con un astronomo, esperto di lune Wallace e Groomit sono i protagonisti di una serie di quattro cortometraggi e di un lungometraggio inglesi, creati da Nick Park della casa di produzione Aardman Animation. Entrambi i cortometraggi sono stati vincitori del prestigioso premio BATFA per il cinema d’animazione, e “I pantoloni sbagliati” ha vinto l’Oscar nel 1994. Tutti i personaggi sono stati realizzati con plastilina, modellata su armature di fil di ferro, e filmati con la tecnica dello stop motion. Wallace è un inventore distratto e svagato ma simpatico, che abita in un piccolo paesino inglese. i solito indossa una camicia bianca, pantaloni marroni di lana, un maglione verde e una cravatta rossa. Adora il formaggio e i crackers, e ama bersi una tazza di tè oppure un po' di vino Bordeaux nelle occasioni speciali. È un inventore, che crea complessi meccanismi che spesso non funzionano come dovrebbero. Gromit è il suo cane, ed è molto sveglio, intelligente e pieno di risorse. È molto legato al suo padrone e gli rimane fedele nonostante i guai spesso causati dalle sue invenzioni. Ama ascoltare Bach. LAMINARIE DOM La cupola del Pilastro ATTIVITA’ EDITORIALE Ampio raggio Esperienze d’arte e di politica Laminarie editrice Laminarie editrice Direzione: Bruna Gambarelli - Cura: Federica Rocchi Ampio Raggio accompagna l'inaugurazione del nuovo spazio DOM la Cupola del Pilastro, con l’intenzione di contribuire alla sua storia e alla sua attività, focalizzata su una pratica di teatro in dialogo con la necessità. Al pari del teatro, e in modi suoi propri, questa rivista si propone un lavoro di indagine nel campo delle arti contemporanee e delle loro diverse modalità di produzione. La rivista, già a partire dal titolo, vuole riflettere ad ampio raggio sull’arte e inseguire una luce viva e sottile, diretta a illuminare di volta in volta un sito e i suoi paraggi. Una rivista piccola da portare in tasca, che inviti alla collaborazione, alla ricerca, allo scambio, a stretto contatto con i movimenti, le associazioni, gli abitanti del quartiere e della città di Bologna, nonché con persone affini e diverse di altri luoghi e città. Presentazione del numero 5 della rivista edita da Laminarie (novembre 2013) 21 novembre 2013 ore 19 Verrà presentato il 21 novembre alle ore 19 (ingresso libero), nell’ambito della due giorni dedicata a Brancusi e ospitata a DOM, il quinto numero della rivista Ampio Raggio, edita da Laminarie in uscita a novembre 2013. All’incontro parteciperanno il professor Franco Farinelli, geografo di grande spessore e docente all’Università di Bologna, e Oscar de Pauli, uno dei primi e più attivi abitanti del Pilastro. Ampio Raggio affianca le attività di DOM, con l’intenzione di contribuire alla sua storia e alla sua attività, focalizzata su una pratica di teatro in dialogo con la necessità. Al pari del teatro, e in modi suoi propri, questa rivista si propone un lavoro di indagine nel campo delle arti contemporanee e delle loro diverse modalità di produzione, nonché si propone di avvicinare l’esperienza della compagnia e delle sue pratiche con uno spazio di riflessione. Il nuovo numero di Ampio Raggio, il quinto, oltre alle consuete rubriche, ospita un approfondimento su Brancusi e sul viaggio di Laminarie grazie agli interventi di due studiose (Doina Lemny e Sorana Gorjan) dell’opera dello scultore rumeno conosciute a Bucharest e a Parigi. In apertura della rivista viene presentato un intervento di Massimo Marino che, oltre a delineare ciò che DOM ha cercato di mettere in atto in questi brevi quattro anni, propone una riflettessione sulla sostenibilità del progetto di Laminarie. Segue poi una conversazione con il geografo Franco Farinelli, che ci aiuta a comprendere, anche attraverso l’esperienza degli artisti viaggiatori come Brâncuși, ciò che è avvenuto e sta avvenendo in Europa sul fronte della mobilità e delle migrazioni. La consueta rubrica Il racconto, in cui ci avviciniamo al linguaggio della letteratura contemporanea, ospita un testo inedito di Dante Cruciani. Per la sezione Incontri viene pubblicata invece la testimonianza di Oscar De Paoli, uno dei primi abitanti del Pilastro e protagonista delle battaglie per il miglioramento di questo rione dagli anni Sessanta a oggi. La recensione è affidata allo scrittore Franco Arminio, che racconta il film Una piccola impresa meridionale di Rocco Papaleo dalla sua prospettiva di paesologo, studioso e poeta dei paesi dell’Italia meridionale. Infine, la striscia di Giulio Bergami è tratta da un numero della storica rivista Linus del 1967. Franco Farinelli Professore di Geografia presso l’Università di Bologna. Nei suoi studi si è occupato di geografia culturale e della comunicazione analizzando i sistemi di rappresentazione spaziale per decifrare il nesso tra sapere e potere stratificato nelle elaborazioni cartografiche. Tra i suoi libri: I segni del mondo. Immagine cartografica e discorso geografico in età moderna (Firenze 1992); Geografia del mondo arabo e islamico (con P. Dagradi, Torino 1993). Geografia. Un’introduzione ai modelli del mondo (Torino 2003). Ha curato: Limits of Representation (München 1994); Un’Europa, una moneta (Bologna 2001), L'invenzione della Terra (Palermo 2007) e La crisi della ragione cartografica (Torino 2009). Oscar De Pauli è nato a Udine nel 1937 dal 1961 vive a Bologna dal 1966 al Pilastro. Cofondatore di: Comitato inquilini, Polisportiva, Sezione P.C.I. del Pilastro "Umberto Sabatini" e del Circolo "La Fattoria". E' referente del "Laboratorio di parole - Gruppo di poesia" del Circolo la Fattoria. Ampio raggio Esperienze d’arte e di politica Numero cinque | novembre 2013 Laminarie editrice Direzione Bruna Gambarelli Cura Federica Rocchi Hanno collaborato: Franco Arminio, Giulio Bergami, Dante Cruciani, Oscar De Pauli, Doïna Lemny, Franco Farinelli, Sorana-Constanța Georgescu-Gorjan, Massimo Marino Un ringraziamento a: Febo Del Zozzo, Tazio Ferrari, Giancarlo Gaeta Traduzioni in inglese: Federica Rocchi con la consulenza di Gabriele Ferri Traduzione dal francese del testo di Doïna Lemny: Giancarlo Gaeta Progetto grafico: Alex Weste Indice Premessa LAMINARIE Quattro anni Massimo Marino Programma Quello che si ha Proiezione verticale o la storia di un’avventura artistica Doïna Lemny Brâncuși e l’Italia Sorana-Constanța Georgescu-Gorjan Conversazione con Franco Farinelli Febo Del Zozzo, Bruna Gambarelli Federica Rocchi Il racconto Dante Cruciani Incontri Le parole non bastano Oscar De Pauli La recensione Un prezioso compagno di strada Franco Arminio La striscia Giulio Bergami LAMINARIE DOM La cupola del Pilastro INCONTRI/SEMINARI Laminarie ha proseguito a DOM nel corso del 2013 l'attività di incontri, formazione del pubblico e seminari già realizzata con successo negli scorsi anni. Gli incontri si svolgono nell'ambito delle rassegne e dei progetti in calendario e si articolano attorno a diverse questioni, sia riguardo tematiche inerenti la scena contemporanea, sia altri linguaggi artistici o scientifici, nonché questioni di politica culturale e sociale della città. In particolare, nel corso del 2013 sono stati realizzati: − 14 e 15 febbraio 2013 > lezione sull'opera di Brancusi a cura di Silvia Evangelisti in occasione dell'anteprima della nuova produzione di Laminarie − 12 marzo 2013 > incontro con Teatro della Valdoca Coordina Piersandra di Matteo – DMS Università di Bologna nell'ambito di In contemporanea progetto di ERT-Emilia Romagna Teatro e Università di Bologna In occasione di ORA NON HAI PIU’ PAURA Seconda parte della Trilogia della gioia − 24 aprile 2013 > incontro “Cento di questi giorni: Albert Camus”, marzo/aprile 2013 un incontro con ricorrenza annuale, alla sua prima edizione, che affronta ogni anno l'opera o il pensiero di una figura particolare. Nel 2013 l'incontro è dedicato ad Albert Camus nel centenario della sua nascita − 4 aprile 2013 > incontro con Gianni Celati nell'ambito del progetto “La dispersione delle parole” − 17 ottobre 2013 > seminario Progetto SAS “Success at School” progetto europeo reso possibile grazie alla collaborazione di una rete di Università e altre Istituzioni di diversi paesi europei (Italia, Francia, Regno Unito, Slovenia, Portogallo e Bulgaria) nell'ambito del quale è coinvolta la Cattedra di Antropologia Culturale (Resp. Giovanna Guerzoni- Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna). − − − 21 novembre 2013 > incontro con Franco Farinelli e Oscar De Pauli nell'ambito della presentazione della rivista Ampio Raggio n.5 dicembre 2013 > incontri con esperti e scienziati nell'ambito della rassegna di cinema per i bambini “Passo Uno” (vedi dettaglio in seguito) LAMINARIE DOM La cupola del Pilastro RIPRESE ORA/RIVOLUZIONI Teatro per i bambini 6 – 9 giugno 2013 nell'ambito di Onfalos 2013 ISTRUZIONI: Seguire sempre il rosso. Anche quando: entra a scuola di notte passa dentro la palestra si infila per stretti corridoi attraversa il bosco si arrampica sulla collina sbircia dentro alla cupola arriva a teatro