avvisi parrocchiali dal 5 al 12 febbraio

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avvisi parrocchiali dal 5 al 12 febbraio
AVVISI PARROCCHIALI DAL 5 AL 12 FEBBRAIO
GIORNATA PER LA VITA
DONNE E UOMINI PER LA VITA NEL
SOLCO DI SANTA TERESA DI CALCUTTA
Il coraggio di sognare con Dio
Alla scuola di Papa Francesco s’impara a
sognare. Spesso nelle udienze fa riferimento
ai sogni dei bambini e dei giovani, dei
malati e degli anziani, delle famiglie e delle
comunità cristiane, delle donne e degli
uomini di fronte alle scelte importanti della
vita. Sognare con Dio e con Lui osare e
agire! Quando il Papa commenta la Parola
di Dio al mattino o quando tiene discorsi nei
vari viaggi apostolici, non manca di
incoraggiare a sognare in grande. È nota la
sua devozione a san Giuseppe, che
considera uomo del “sogno” (Cfr. Mt
1,20.24). Quando si rivolge alle famiglie,
ricorda loro che il sogno di Dio “continua a
realizzarsi nei sogni di molte coppie che
hanno il coraggio di fare della loro vita una
famiglia; il coraggio di sognare con Lui, il
coraggio di costruire con Lui, il coraggio di
giocarci con Lui questa storia, di costruire un
mondo dove nessuno si senta solo, nessuno si
senta superfluo o senza un posto”.
I bambini e i nonni, il futuro e la memoria
Per Papa Francesco il sogno di Dio si
realizza nella storia con la cura dei bambini
e dei nonni. I bambini “sono il futuro, sono
la forza, quelli che portano avanti. Sono
quelli in cui riponiamo la speranza”; i nonni
“sono la memoria della famiglia. Sono quelli
che ci hanno trasmesso la fede. Avere cura
dei nonni e avere cura dei bambini è la
prova di amore più promettente della
famiglia, perché promette il futuro. Un
popolo che non sa prendersi cura dei
bambini e dei nonni è un popolo senza
futuro, perché non ha la forza e non ha la
memoria per andare avanti”.
Una tale cura esige lo sforzo di resistere
alle sirene di un’economia irresponsabile,
che genera guerra e morte. Educare alla
vita significa entrare in una rivoluzione civile
che guarisce dalla cultura dello scarto, dalla
logica della denatalità, dal crollo
demografico, favorendo la difesa di ogni
persona umana dallo sbocciare della vita
fino al suo termine naturale. È ciò che ripete
ancora oggi Santa Teresa di Calcutta con il
famoso discorso pronunciato in occasione
del premio Nobel 1979: “Facciamo che
ogni singolo bambino sia desiderato”; è ciò
che continua a cantare con l’inno alla vita:
“La vita è bellezza, ammirala. La vita è
un’op-portunità, coglila. La vita è
beatitudine, assaporala. La vita è un sogno,
fanne una realtà. … La vita è la vita,
difendila”.
Con Madre Teresa
La Santa degli ultimi di Calcutta ci insegna
ad accogliere il grido di Gesù in croce: “Nel
suo ‘Ho sete’ (Gv 19,28) possiamo sentire
la voce dei sofferenti, il grido nascosto dei
piccoli innocenti cui è preclusa la luce di
questo mondo, l’accorata supplica dei
poveri e dei più bisognosi di pace”. Gesù è
l’Agnello immolato e vittorioso: da Lui
sgorga un “fiume di vita” (Ap 22,1.2), cui
attingono le storie di donne e uomini per la
vita nel matrimonio, nel sacerdozio o nella
vita consacrata religiosa e secolare. Com’è
bello sognare con le nuove generazioni una
Chiesa e un Paese capaci di apprezzare e
sostenere storie di amore esemplari e
umanissime, aperte a ogni vita, accolta
come dono sacro di Dio anche quando al
suo tramonto va incontro ad atroci
sofferenze; solchi fecondi e accoglienti verso
tutti, residenti e immigrati. Un tale stile di
vita ha un sapore mariano, vissuto come
“partecipazione alla feconda opera di Dio,
e ciascuno è per l’altro una permanente
provocazione dello Spirito. I due sono tra
loro riflessi dell’amo-re divino che conforta
con la parola, lo sguardo, l’aiuto, la
carezza, l’abbraccio”.
Roma, 22 ottobre 2016,
Approfondimenti al Vangelo (Mt 5,13-16)
Essere sale della terra e luce di Cristo
L’evangelista Matteo dopo avere dato
spazio al grande ed impegnativo discorso
pronunciato da Gesù, chiamato “Discorso
della Montagna” o “delle Beatitudini”, cerca
di avvicinare alle nostre poche forze di
creature le possibilità di attuazione di così
grandi obiettivi.
Oserei dire che Matteo ci suggerisce delle
modalità più comprensibili al nostro agire
quotidiano e quindi apparentemente più facili
da raggiungere.
Vogliamo dare colore e sapore alle
Beatitudini?
Gesù, scrive Matteo, suggerisce tre simboli
che possono diventare oggetto di verifica
personale del nostro cammino di credenti:
ecco quindi l’immagine del sale, della luce e
della città sul monte.
Nel Giudaismo si affermava che “la Torah
assomiglia al sale”, cioè la Torah non era solo
qualcosa da osservare in alcuni momenti, ma il
sale che condiva tutte le azioni. Era infatti
simbolo di sapienza, di immortalità, di alleanza.
Comunque ci viene chiesto di essere “il sale
della terra, non il miele” e quindi avere anche
il coraggio di scontrarsi, qualora ce ne fosse
bisogno.
C’è poi il suggerimento insistente di
diventare luce, di essere luce, non nostra, ma
un riflesso della luce di Cristo che abbiamo
accolto nel giorno del Battesimo e che nella
nostra responsabilità di credenti siamo
chiamati a donare ai fratelli e sorelle che si
accostano alla fede.
******************
Il sale e la luce
Si è mai sentito che il sale perda il suo
sapore? No, davvero: Gesù sta parlando di
un’impossibilità. Ma l’"aver sale" è una
metafora per avere sapienza, la vera
sapienza, che non è quella di questo mondo,
anzi, che a questo mondo appare follia. Il
verbo greco con cui è espresso il "perdere il
sapore" è mōrainō, che è usato soprattutto per
"essere insensato, agire insensatamente". Con
Memoria di San Giovanni Paolo II
questo significato lo usa San Paolo: per la
pretesa sapienza dei pagani, che sono
diventati insensati ("hanno perso sapore")
nell’insensatezza del-l’idolatria (Rom 1,22-23);
anche per la pretesa "sapienza" degli scribi e
dottori della legge mosaica, "sapienza" che
Dio renderà insensata ("priva di sapore") con la
Sua follia, con la follia della croce (1Cor 1,1920; cfr. Is 29,14). E’ lo stesso rifiuto della
sapienza umana, che, se crede di potersi
affidare a se stessa, è sconfitta dalla "follia"
della sapienza di Dio, come ci insegna ancora
San Paolo nella lettura di oggi (1Cor 2,1-5).
E cosa è la "luce" di cui ci parla Gesù, che
non è fatta per essere nascosta, ma affinché
"risplenda davanti agli uomini" ? La prima
lettura di oggi, e il Salmo, ce ne forniscono la
chiave di lettura.
E’ la "luce" delle "opere buone" del giusto,
che, "nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel
vestire uno che vedi nudo", "sorgerà come
l’aurora". Che, "se toglierai di mezzo a te
l’oppressione, il puntare il dito e il parlare
empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se
sazierai l’afflitto di cuore", "brillerà fra le
tenebre" (Is 58,7-10).
E’ la "luce" che "spunta nelle tenebre" per
l’uomo timorato di Dio, l’uomo "retto,
misericordioso, pietoso e giusto”. (Sal 112)
Se dunque è insensata una "sapienza"
pagana che ammette l’idolatria, e anche una
"sapienza" ebraica che si illude di poter
adempiere la legge mosaica con le "opere
della legge", prescindendo però dall’amore di
Dio e del prossimo, altrettanto insensata è una
"fede" che crede di bastare alla salvezza,
senza dare importanza alle opere di
misericordia, che sole ne dimostrano la sincera
obbedienza alla Volontà di Dio.
Produzione di sale, dipinto del XVII secolo.
Museo del monastero Kirillo-Belozersky.
Approfondimento alla 2a lettura (1 Cor 2,1-5)
Da Efeso Paolo scrive una lettera alla
comunità di Corinto, città fiorente per il
commercio dove però persisteva una vita
morale sregolata. Da questa lunga lettera
viene estratto il testo del brano liturgico
odierno.
Paolo ricorda che lui stesso, quando aveva
fondato la comunità, aveva parlato loro non
con “eleganza e sapienza”, ma solo del Cristo
e del Cristo crocifisso, con trepidazione e
sperando di far capire che la “fede” non si
basa sulla “sapienza degli uomini” ma sullo
Spirito di Dio. Il cristiano dovrebbe tener
sempre presente questo ammonimento di
Paolo che invita a fare la propria
testimonianza.
Ne parla in questi termini, Michel Quoist nel
libro Parlami d’amore:
Se la nota dicesse:
non è una nota che fa la musica
...non ci sarebbero le sinfonie.
Se la parola dicesse:
non è una parola che può fare una pagina
...non ci sarebbero i libri.
Se la pietra dicesse:
non è una pietra che può alzare un muro
...non ci sarebbero case.
Se la goccia d'acqua dicesse:
non è una goccia d'acqua
che può fare un fiume
...non ci sarebbe l'oceano.
Se il chicco di grano dicesse:
non è un chicco di grano
che può seminare un campo
...non ci sarebbe la messe.
Se l'uomo dicesse:
non è un gesto d'amore
che può salvare l'umanità
...non ci sarebbero mai né giustizia
né pace, né dignità né felicità
sulla terra degli uomini.
Come la sinfonia ha bisogno di ogni nota
Come il libro ha bisogno di ogni parola
Come la casa ha bisogno di ogni pietra
Come l'oceano ha bisogno di ogni goccia
d'acqua
Come la messe ha bisogno di ogni chicco
l'umanità intera ha bisogno di te, qui dove
sei, unico, e perciò insostituibile.
Domenica 5
V tempo ord.
Lunedì 6
S. Paolo Miki
 OGGI GIORNATA PER LA VITA: alle porte della chiesa vendita delle
primule a favore delle associazioni che sostengono la vita.
 Ore 10.30: S. Messa animata dal gruppo coppie. Festa per i
bambini e le famiglie che hanno celebrato il Battesimo nel
2016. Segue in oratorio aperitivo per tutti.
 Oggi iniziano i LAVORI RIFACIMENTO DELLE SCALE DI
INGRESSO DELL’ORATORIO. L’ingresso provvisorio sarà dal lato
sinistro (dietro al bar della sagra), indicato da opportuni
cartelli. La spesa preventivata è di circa 16.000 euro. Se
qualcuno vuole partecipare… grazie mille, anzi 16 mila! …
 Dalle 15.30 alle 17.00, in canonica: si incontra il gruppo per
adulti, dal titolo “Come alberi piantati lungo corsi d’acqua”.
 Ore 20.45, in oratorio: incontro del Direttivo OSA CON NOI.
Martedì 7
S. Teodoro mar.
 Ore 20.30, in oratorio: incontro del Consiglio Pastorale.
Mercoledì 8
S. Girolamo
 Ore 9.45, in canonica: si riunisce il gruppo liturgico.
 Ore 15.00, in oratorio: gruppo missionario.
 Ore 20.30, in oratorio: incontro importante per i genitori del
gruppo di catechismo di 4a elementare, con don Dario
Vivian. L’incontro è aperto a tutti.
Giovedì 9
S. Apollonia
 Ore 20.00: CATECHESI FAMIGLIARE. Nello stesso momento di
tiene un importante incontro per i genitori di 3a elementare.
Venerdì 10
S. Arnaldo
S. Scolastica
 Ore 17.00, in sala 4 oratorio: incontro del gruppo Caritas.
 Ore 20.30, in chiesa: adorazione eucaristica.
Sabato 11
S. Dante
B.V. di Lourdes
 Al mattino, in oratorio: tennis tavolo per bambini.
 OGGI GIORNATA DEL MALATO: alle ore 16.00, in chiesa:
celebriamo la S. Messa con il Rito dell’Unzione degli Infermi.
Domenica 12
VI tempo ord.
 Ore 10.30: S. Messa animata dal gruppo di 5a elementare.
 Segue in oratorio aperitivo per tutti.
S. MESSE CON INTENZIONI DEFUNTI dal 6 al 12 febbraio
GIORNO
ORARIO
INTENZIONI
Lunedì 6
Ore 18.30
Defunti della parrocchia
Martedì 7
Ore 18.30
Pierangelo, Caterina
Mercoledì 8
Ore 18.30
Caterina Dalla Riva
Giovedì 9
Ore 18.30
Ettore
Venerdì 10
Ore 18.30
Defunti della parrocchia
Sabato 11
Ore 18.30
Defunti della parrocchia
Ore 08.00
Defunti della parrocchia
Domenica 12
Ore 10.30
Defunti della parrocchia
Ore 18.30
Defunti della parrocchia