…Il primo soccorso al bambino per alcuni incidenti domestici….

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…Il primo soccorso al bambino per alcuni incidenti domestici….
…Il primo soccorso
al bambino per
alcuni incidenti
domestici….
PUNTURE API, VESPE, CALABRONI
Sintomi: nel punto dove avviene la puntura si ha arrossamento, gonfiore,
dolore. Se si vede nella sede di puntura un punto nero quello è il
pungiglione. Solo api e calabroni lasciano il pungiglione.
Cosa non fare: non si deve schiacciare la pelle intorno alla puntura per
cercare di estrarre il pungiglione, in questo modo non si farebbe altro che
favorire l’entrata in circolo del veleno.
Cosa fare: portare il bambino subito al pronto soccorso se in precedenza
ha avuto una reazione allergica grave. Nei casi meno gravi cercare di
togliere il pungiglione con delle pinzette; applicare del ghiaccio nella zona
dove è avvenuta la puntura ed in seguito della pomata con antibioticocortisonico (es. Gentalyn beta, Bactroban). Personalmente consiglio di
sentire comunque il medico per valutare se è il caso di somministrare altri
farmaci per controllare il dolore, il gonfiore, il prurito (es. antistaminici,
cortisonici, antibiotici).
MORSI E GRAFFI DI ANIMALI DOMESTICI
Il pericolo è legato all’infezione; l’animale più “pericoloso” è il gatto
(malattia da graffio di gatto).
Cosa fare: medicazione locale con disinfettante non irritante
(AMUCHINA OPPORTUNAMENTE DILUITA, EUCLORINA) e successiva
applicazione di pomata con antibiotico. In caso di malattia da graffio di
gatto (linfonodi ingrossati vicino alla ferita, febbre, arrossamento locale)
sentire il medico.
PUNTURA DI ZECCA
Non è dolorosa, né causa prurito. Il riscontro è quasi sempre occasionale
(quando cioè l’animaletto dopo aver succhiato il sangue è aumentato di
dimensioni).
Cosa non fare: non cercate di togliere la zecca tirandola in modo brusco,
perché quasi sicuramente si staccherebbe solo una parte della zecca
lasciando inserita la testa. Non uccidete la zecca schiacciandola con le
mani, nè cercate di soffocarla togliendole l’ossigeno (mettendo per es.
solvente x unghie, olio, alcool,…) non funzionerà perchè la zecca respira
solo poche volte in un’ora. Portate semplicemente il bambino dal medico
perché togliere una zecca non è facile.
In ogni caso se tentate di rimuovere la zecca e non riuscite a rimuoverla
totalmente o se nella settimana successiva sulla pelle compare un’eruzione
cutanea oppure la febbre sentite il vostro medico.
INGESTIONE DI CORPI ESTRANEI
Gli oggetti più comuni sono monetine, bottoni, piccoli giochi, parti di penne
biro, orecchini, pile tonde e piatte.
Se il corpo estraneo è molto piccolo (diametro inferiore ai 2 cm), non è
appuntito e, SOPRATTUTTO, non è tossico in genere si ferma nello
stomaco o nell’intestino e può essere eliminato con le feci.
Se l’oggetto è più grande può fermarsi nell’esofago causando difficoltà a
deglutire, dolore allo sterno e ipersalivazione.
Se l’oggetto ingerito è appuntito, può fermarsi dappertutto causando
dolore, difficoltà a deglutire, sanguinamento, perforazioni.
Se ad essere ingerita è una micropila questa può liberare sostanze
corrosive in grado di perforare esofago, stomaco e intestino.
Cosa non fare: non date niente da mangiare al bambino se è sintomatico e
chiamate il medico o portatelo al PS. Se il bambino invece deglutisce
bene, non prova dolore vuol dire che l’oggetto ingoiato (a meno che non sia
una pila) ha raggiunto lo stomaco e quindi dovrebbe passare
tranquillamente nell’intestino e poi essere espulso. Offrite al bambino una
dieta ricca di fibre, amidi (es. pasta, legumi, patate) Chiamare il medico
se certi dell’ingestione l’oggetto non viene eliminato con le feci dopo tre
giorni.
Diverso è il caso del bambino a cui va di traverso il cibo ( in particolare
noccioline, pezzetti di mela, popcorn, caramelle, verdure crude): a volte il
bambino riesce ad eliminare il corpo estraneo con un colpo di tosse o con
un conato di vomito. Se il bambino ha meno di un anno si può tentare con
una manovra: metterlo sulle gambe a pancia in giù dando dei colpi
intercostali con la mano. I comportamenti da evitare sono quelli di dargli
da bere, di mettere le mani in bocca senza conoscere i movimenti corretti
da eseguire.
CORPI ESTRANEI NEL NASO O NELLE ORECCHIE
Personalmente sconsiglio tentativi di rimozione ma suggerisco di
contattare il medico o il PS. Per quanto riguarda invece i traumi alle
orecchie (matite, cotton fioc) non mettete mai gocce nell’orecchio se
sospettate una lesione del timpano. Sentire quanto prima un medico in
caso di dolore molto forte, perdita di sangue o liquido trasparente dal
condotto uditivo, o se il bambino cammina barcollando.
SOSTANZE CHIMICHE NELL’ OCCHIO
La sostanza chimica può penetrare nell’occhio perché spruzzata o perché
il bambino si strofina gli occhi dopo averla toccata. Di solito si produce
solo un’ irritazione. Occorre lavare subito l’occhio con abbondante acqua
fredda o tiepida ed eventualmente se la sostanza non è particolarmente
lesiva (acido o base forte) si possono praticare dei bagni oculari (es
Euphralia collirio) ed applicare un collirio antibiotico e decongestionante
per evitare peggioramento dell’irritazione o sovrainfezioni batteriche.
Meglio coprire l’occhio interessato per proteggerlo dalla luce o da
ulteriori danni.
COLPO DI CALORE
Il bambino piccolo suda poco e quindi disperde poco calore e per questo
sono più esposti a colpi di calore. Stare attenti a non lasciare mai il
bambino nell’auto in sosta al sole o esposto al sole nelle ore di punta (es. al
mare). Il colpo di calore è facilitato dalla presenza di un alto livello di
umidità. Sintomi: pelle arrossata, calda e secca; febbre almeno 40°C,
confusione fino alla perdita di coscienza. Cercate subito di raffreddare il
bambino portandolo in un luogo fresco, spogliandolo facendogli aria
applicando impacchi di ghiaccio all’inguine o alle ascelle, fate spugnature
fredde su tutto il corpo, dategli da bere acqua solo se cosciente e vigile.
Diverso dal colpo di calore è l’esaurimento da calore che ha sintomi molto
diversi e che compaiono più gradualmente: pallore, pelle fredda e sudata,
debolezza, vertigini: occorre portare il bambino in un luogo fresco,
distendendolo con i piedi sollevati, coprendolo con panni freschi ed umidi
e facendolo bere molta acqua.
In entrambi i casi confrontarsi con un medico per il prosieguo della
gestione del caso.
TRAUMA AI GENITALI
Perlopiù si tratta di contusioni.
Sintomi: gonfiore della parte colpita, livido. Talora tagli superficiali che
provocano un abbondante sanguinamento.
Cosa fare: per alleviare il dolore ed il gonfiore mettere del ghiaccio.
Somministrare tachipirina/lonarid/tachidol.
Se nel maschio lo scroto è gonfio o nella femmina fuoriesce sangue dalla
vagina o se il trauma è stato provocato da un oggetto appuntito sentire
immediatamente il
medico.
TRAUMA AI DENTI
Un trauma ai denti può causare fuoriuscita di un po’ di sangue dalle
gengive, il dondolamento provvisorio di un dente, lo spostamento del dente
dalla sua sede normale. E’ necessario ricorrere al dentista in caso di
rottura di un grosso frammento o in caso di perdita di un dente
permanente. Se è caduto un dente permanente questo dovrebbe essere
rimesso al suo posto entro 15 minuti o comunque non oltre le due ore, se è
caduto un dente da latte invece ci si può comportare con un po’ più di
calma. Mentre accompagnate il bambino da un dentista mettete il dente
caduto in soluzione fisiologica sterile. Nei giorni successivi al
riposizionamento date al bambino dei cibi morbidi e tachipirina se ha
dolore.
SOCCORSO DEL BAMBINO IN CASO DI SCOSSA ELETTRICA
In caso di forte scarica può verificarsi arresto cardio-respiratorio.
Occorre fare attenzione alla presenza di fili scoperti, prolunghe, prese
non protette in abitazioni ove non c’è il salvavita. Attenzione anche a
stufe e phon usate vicino all’acqua.
In caso di scossa semplice, lieve il bambino riesce a staccarsi da solo
dall’oggetto che ha causato la scossa , ha paura piange ed è cosciente.
COSA FARE: controllate la pelle dove c’è stata la scossa se è arrossata
mettetela sotto acqua corrente fredda o applicate ghiaccio.
In caso di scossa con ustione: il contatto è stato più prolungato e nella
zona di contatto sulla pelle rimane un’ustione. Il bambino è cosciente.
COSA FARE: staccate immediatamente la corrente se l’interruttore è a
portata di mano, se il bambino non riesce a staccarsi da solo dall’oggetto
staccatelo voi con un oggetto di legno (es una sedia, una scopa).
Contattate il medico.
Scossa grave o folgorazione: bambino incosciente in arresto cardiorespiratorio; staccate immediatamente il bambino dal contatto e chiamate
il 118. Nell’attesa sarebbe utile tentare una rianimazione.
GLI AVVELENAMENTI
Rappresentano una delle emergenze mediche più frequenti in età
pediatrica. Possono avvenire per inalazione, contatto cutaneo od oculare,
ingestione.
La terapia consiste in un primo intervento affidato a chi esegue il primo
soccorso e in provvedimenti più complessi che possono essere effettuati
in centri specializzati.
Il primo provvedimento consiste nella prevenzione dell’assorbimento del
tossico secondo le vie di contatto e nel mentre occorre sentire quanto
prima un medico:
- se inalazione: aerare l’ambiente e allontanare il bambino dalla fonte
del tossico
- se contatto cutaneo od oculare: lavare con acqua corrente per 5-10
minuti
- se ingestione bisogna intervenire con manovre che ostacolino
l’assorbimento del farmaco. N.B. il latte considerato popolarmente
un antidoto universale è invece controindicato se il bambino ha
ingerito solventi, idrocarburi, insetticidi perché ne facilita
l’assorbimento. E’ tuttavia molto utile nell’ingestione di caustici e
metalli.
Consigli utili:
1) Tenere in casa una confezione di carbone attivo e di dimeticone,
sostanze utili in alcuni casi, ma da assumere solo se lo dice il medico. Il
carbone attivo è in grado di assorbire alcune sostanze presenti nello
stomaco, evitando così che si diffondano nell'organismo, e di trascinarle
verso l'eliminazione da parte dell'intestino. Il dimeticone invece è una
molecola, presente anche in molti farmaci da banco, utilizzata
comunemente per combattere le coliche gassose. In caso di ingestione di
detersivi o saponi evita la formazione di schiuma nello stomaco,
eventualità questa molto pericolosa: la schiuma, in caso di rigurgito,
potrebbe travasare nei polmoni.
2) E’fondamentale che in presenza di un bimbo piccolo questi prodotti
vengano conservati in punti della casa per lui inaccessibili (mensole alte,
armadi chiusi a chiave) e che le confezioni siano dotate di tappo di
sicurezza in modo da rendere più difficoltosa l'apertura.
3) Non travasare prodotti casalinghi in contenitori diversi, soprattutto
bottiglie di acqua minerale o altri contenitori per alimenti. Evitare, se
possibile, di tenere in cucina prodotti che non siano cibi e bevande, inoltre
non forzare mai le chiusure di sicurezza previste su certi prodotti. Non
strappare le etichette e seguire le istruzioni e avvertenze che vi sono
riportate. Non mescolare tra loro i detersivi per la casa perché reagendo
possono sviluppare vapori molto tossici.
4) Conservare i farmaci nelle loro confezioni originali, complete di
foglietto illustrativo, che spesso riporta anche informazioni per i casi
d'emergenza. È fondamentale capire subito quali e quanti farmaci il bimbo
ha ingerito. Se si tratta di poche pastiglie, non dovrebbero esserci
problemi. È, comunque, bene accompagnare il piccolo al Pronto Soccorso
per ulteriori accertamenti. In caso di ingestione di barbiturici o sonniferi,
fate in modo che il bambino non si addormenti tenendolo sveglio con
domande e stimoli fisici. In questi casi, può essere consigliabile indurre il
vomito esercitando una pressione sul collo, facendogli bere acqua tiepida
salata.
5) Eliminare periodicamente i farmaci scaduti.
6) Al Pronto Soccorso occorre portare sempre con sé la confezione del
prodotto ingerito. Sapere immediatamente la composizione della sostanza
assunta permette di decidere immediatamente la terapia migliore da
seguire evitando inutili perdite di tempo.
I sintomi possono essere immediati - generalmente nausea, vomito,
crampi, dolori addominali, sudori freddi… - o verificarsi in seguito, anche
24 ore dopo l'ingestione. La gravità dell'avvelenamento dipende,
chiaramente, dal tipo e dalla quantità di sostanza assunta.
Il pronto soccorso a casa: i medicinali
basilari
PREMESSA: QUALSIASI FARMACO VA ASSUNTO DIETRO PRESCRIZIONE
MEDICA O DOPO CONSULTO CON IL PROPRIO CURANTE
 TACHIPIRINA- EFFERALGAN- ACETAMOL: VALIDO ANTIPIRETICO
E ANTIDOLORIFICO. NON HA ALCUN EFFETTO
ANTIINFIAMMATORIO.
RICORDANDO CHE LA SOMMINISTRAZIONE PER OS E PER VIA
RETTALE SONO EQUIVALENTI TRANNE CHE IN DUE OCCASIONI:
- BAMBINO STITICO: MEGLIO PRIVILEGIARE LA
SOMMINISTRAZIONE PER BOCCA (sciroppo o gocce o compresse
orosolubili)
- BAMBINO CHE VOMITA: PRIVILEGIARE LA
SOMMINISTRAZIONE PER VIA RETTALE.
LE GOCCE SI USANO SOLO PER I LATTANTI: POSOLOGIA 3-4 gtt/kg
In caso di ingestione accidentale di una quantità elevata di paracetamolo
occorre sentire subito un medico per i gravi effetti che ci possono essere
a livello epatico.
 IBUPROFENE (NUREFLEX, NUROFEN, ANTALFEBAL, SINIFEV,…)
VALIDA ALTERNATIVA AL PARACETAMOLO PER IL TRATTAMENTO
DI STATI FEBBRILI. FARMACO CON TRIPLICE EFFETTO:
ANTIFEBBRE, ANTIDOLORIFICO, ANTINFIAMMATORIO.
UTILIZZABILE DAI SEI MESI DI ETA’.
 LONARID SUPPOSTE: LATTANTI O BAMBINI (PARTICOLARMENTE
INDICATO X IL MALE ALL’ORECCHIO)
 UN COLLIRIO (TOBRAL, COLBIOCIN)
 ANTIISTAMINICO (TINSET ZIRTEC XYZAL)
 CORTISONE: BENTELAN 0,5 mg
 POMATA X USTIONI (SOFARGEN, DIPROSONE)
 POMATA X PUNTURE INSETTO (CIDERMA, GENTALYN BETA MITE,
BACTROBAN)
 DISINFETTANTE X MEDICAZIONI SENZA ALCOOL