Andrea Boldi Nuovo presidente di Arezzo Fiere e - BI

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Andrea Boldi Nuovo presidente di Arezzo Fiere e - BI
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ANDREA BOLDI, NUOVO PRESIDENTE DI AREZZO FIERE E CONGRESSI
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NUOVA ENERGIA CREATIVA AD OROAREZZO
Art Director Arezzo Fiere e Congressi
Presidente Camera italiana Buyer Moda
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LA BELLEZZA DELLA CREATIVITÀ ITALIANA
Ermanno Scervino, Stilista
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BRONZALLURE: GLAMOUR STYLE!
MILOR spa Milano
11 IL PUNTO SULLA MODA DEL GIOIELLO
Paola Cacianti inviato del TG Uno per la cultura, il costume e la moda
14 LE VETRINE: riflessi di un’epoca, luoghi di comunicazione e seduzione
Studio Progettazione Biquadro, Architetto Raimonda Bernardini e Nicolò Bernardini
in copertina:
Giordini - Arezzo
OROAREZZO news
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L’editoriale
Andrea Boldi
Nuovo presidente di Arezzo
Fiere e Congressi
È un onore essere il Presidente di Arezzo
Fiere e Congressi, l’entusiasmo che mi
accompagna in questa nuova avventura, deve
essere il motore per raggiungere importanti
traguardi. La Toscana è la terra del Made in
Italy, qui il gioiello in oro è nato, fin dall’antichità.
Un’opportunità unica per gli espositori che qui
in fiera possono scegliere il modo più adatto
e conveniente per proporre e presentare le
proprie creazioni. Per farlo abbiamo bisogno di
non dimenticare che siamo famosi nel mondo
per il nostro saper fare e per la nostra storia.
OROAREZZO è l’appuntamento primaverile
del settore, l’evento che coinvolge le migliori
aziende italiane dell’oreficeria e della
gioielleria e del fashion jewel; è la location del
Cash&Carry e delle ultime novità nel campo
delle tecnologie orafe.
Questa è la nostra Fiera, noi rappresentiamo il
distretto orafo più importante a livello nazionale,
abbiamo un inestimabile patrimonio di creatività
e di abilità nella lavorazione dell’oro. Arezzo
Fiere e Congressi vuole promuovere con tutte
le sue forze quest’eccellenza manifatturiera
italiana.
Con la nostra pubblicazione OROAREZZO
NEWS ringrazio tutti coloro che hanno contribuito
alla realizzazione della 35esima edizione di
OROAREZZO, a tutti auguro buon lavoro.
OROAREZZO guarda oltre la crisi e presenta
anche in questa occasione una formula
vincente: quattro aree che rispondono alle
esigenze delle aziende e dei numerosi buyer
che scelgono di esserci.
Orientamento al business e qualità dei contatti
sono il biglietto da visita di OROAREZZO, che
anche quest’anno propone un incoming di
circa 280 top buyers stranieri provenienti dalle
principali aree di sbocco della produzione
″Made in Italy″ e da mercati nuovi ed
emergenti.
OROAREZZO vi attende, vi auguro buon lavoro.
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NUOVA
ENERGIA CREATIVA
AD OROAREZZO
Beppe Angiolini ci rivela che rapporto c’è tra gioiello e innovazione
Giuseppe Angiolini, eclettico protagonista del mondo della
moda, è presidente della Camera italiana Buyer Moda,
fondatore di Sugar (l’esclusivo e raffinato concept store
di Arezzo), ma soprattutto da pochi giorni art director di
Arezzo Fiere e Congressi. Ci ha svelato in anteprima quali
novità dobbiamo attenderci dal mondo del gioiello in termini
di innovazione, stile e design.
Come si svilupperà la sua strategia?
Per Arezzo il comparto orafo é stato e dovrebbe tornare
ad essere il centro della nostra economia, per il bene
della città e di tutto il territorio. La tutela e la promozione
dell’autenticità del settore nel mondo è una priorità assoluta.
Il mondo dell’oro appartiene al mondo del lusso, e come
nelle griffes della moda, occorre creare un’allure adatta al
target di riferimento: per questo è importante comunicare
attraverso tutti i canali possibili con un linguaggio
innovativo, in evidenza creatività, eccellenza e esclusività
del comparto orafo aretino.
Voglio comunicare in modo semplice ed incisivo, ma
sempre raffinato ed elegante: questi sono secondo me i
nuovi canoni del lusso. Senza eccessi
ma con sostanza.
Cos’è per lei l’innovazione nel mondo
dell’oreficeria e della gioielleria?
Innovazione vuol dire essere adeguati
al proprio tempo, una continua evoluzione che si rinnova ogni giorno. Solo
così un progetto diventa interessante
e moderno.
Innovare un gioiello, come qualsiasi
altro bene di lusso, significa guardare
alla tradizione, evidenziadone il valore
ma rendendolo contemporaneo nella
forma e nello stile. “Le mode passano
ma lo stile resta”.
Oggi che cosa è cambiato nel gusto
e nella scelta di un gioiello?
Un gioiello deve trasmettere emozione,
questo sicuramente è il fattore deter-
minante. Anche in un oggetto importante il lusso non deve vivere di sola
ricchezza e ostentazione, ma piú nella
semplicità e particolarmente nell’assenza della volgarità.
In che modo i designer orafi riflettono
nelle loro collezioni il mood e le
scelte stilistiche della moda?
Il potere creativo é la vera forza di ogni
collezione: la moda contamina ogni
aspetto del costume e della società
dettando le tendenze e i canoni estetici
che si rinnovano ogni stagione. Ogni
buon creativo deve saper attingere da
ciò, guardando ai movimenti culturali
ed artistici in cui questi si sviluppano.
La cultura è la base e la vera fonte
d’ispirazione di un vero designer, senza
di essa non può esserci né bellezza né
energia e di conseguenza creatività.
LA BELLEZZA
DELLA CREATIVITÀ
ITALIANA
Il punto sullo stile con uno dei
big della moda internazionale
Ermanno Scervino è l’anima creativa del marchio Ermanno Scervino,
un successo che dura dal
1997. Lo stilista milanese
di nascita, ma toscano
d’adozione ci racconta la
sua idea di stile nell’universo fashion e del jewellery design.
Dove c’è Scervino c’è stile. Che cosa ha significato per
la vostra maison la partecipazione a Gold in Italy 2013,
l’evento dedicato alla moda e all’oro Made in Italy di
Arezzo Fiere e Congressi?
È stata una bella collaborazione. Mi piace contribuire
alle manifestazioni glamour che vengono organizzate e
sponsorizzate sul territorio toscano.
D’altro canto, il mio stretto legame con la Toscana è da
sempre uno dei valori intrinsechi della mia maison.
Il suo concetto di fashion jewellery.
Gli accessori sono i dettagli che completano lo stile, sono
come la cornice che impreziosisce un quadro d’autore.
Come nascono le sue collezioni?
Le ispirazioni possono nascere dal cinema, dalla musica,
dall’opera. Sono sempre attratto dal mondo dell’immagine.
Un’idea può arrivare anche dai materiali che sono come le
fondamenta per una casa.
Cosa ama dell’arte orafa italiana?
L’eccellenza. Come tutto il Made in Italy, l’alta oreficeria è una
forma d’arte di altissimo pregio, che tutto il mondo ci invidia.
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BRONZALLURE:
GLAMOUR
STYLE!
Gioielli per un look sofisticato in tutte le occasioni.
La collezione Bronzallure conquista la donna di oggi.
Con Bronzallure la ricerca e l’innovazione di Milor
diventano realtà. Una collezione di gioielli realizzati in
bronzo placcato oro rosa 18kt da esperti artigiani, così
stilosi e trendy da poter essere indossati in qualsiasi
occasione. In più, eleganti montature mettono in risalto
la trasparenza delle gemme, con un raffinato design e
con uno stile inconfondibilmente “Made in Italy”.
Bronzallure punta sul dettaglio e sul design e si differenzia
per essere un marchio raffinato e coinvolgente.
La collezione, composta da più di un migliaio di pezzi
(400 modelli declinati in diversi colori, placcature e
pietre naturali), viene distribuita in più di 1000 punti
vendita tra i migliori department store, concept store e
gioiellerie in Europa e recensito da importanti fashion
blog e magazines. Il logo, il packaging, le shopper,
i cataloghi, le brochure e la cartellonistica fanno da
cornice ad un gioiello di grande impatto.
“La forza della nostra azienda è quella di presentare
lo stile italiano nel mondo - afferma Moshe Mouhadab,
CEO dell’azienda milanese Milor Spa - il nostro know
how ci consente infatti di proporre collezioni con
un tocco di avanguardia e di raffinata esclusività.
Bronzallure esprime il giusto mix tra artigianalità e
ricerca, tra tradizione orafa e innovazione”.
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Milor segue con attenzione tutto il processo produttivo dei
gioielli realizzati in Italia: dal design, alla produzione, passando per il controllo qualità, fino ad arrivare alla scelta di
strategie di mercato e distribuzione dei prodotti. L’utilizzo di
materie prime di qualità e la grande passione per l’oreficeria sono elementi caratterizzanti dell’azienda milanese,
diventata nell’arco di un trentennio, leader internazionale
del settore.
IL PUNTO SULLA
MODA DEL GIOIELLO
Sarà perché l’abbiamo conosciuta personalmente, sarà che con il suo charme
ti mette a tuo agio, sta di fatto che Paola Cacianti, da oltre vent’anni rinomata
giornalista televisiva, riesce sempre a trovare la corrispondenza tra il mondo
dell’arte e del fashion. Anche nel gioiello.
Esiste negli ultimi anni una forte contaminazione, anche culturale, tra
gioielli e moda. Come convivono queste due realtà?
L’una non esiste senza l’altra nel senso che la moda ha abbondonato da
tempo un certo carattere “minimale” molto in voga nell’ultimo decennio e
quindi la “decorazione “intrinseca all’abito o intesa come accessorio è molto
in tendenza. Un esempio fra tutti i cristalli colorati di Prada su abiti e accessori
e, d’altro canto la gioielleria, visto l’esorbitante prezzo dell’oro si è sempre più
orientata, con le pietre e gli altri materiali a collezioni sempre più design e di
moda contemporanea.
La creatività, l’arte e la tradizione orafa, sono rappresentative di un’identità
che tutto il mondo ci invidia. Che cosa suggerisce alle aziende italiane
per vincere nei mercati mondiali?
Alle aziende o a chi si occupa di marketing solo una semplice, scontata,
elementare visione più globale di gusti e tendenze, guardare agli stilisti più
innovativi ma anche ai designer o agli architetti, alcuni dei quali - come Frank
Ghery per Tiffany - si sono rivelati interessanti creatori di gioielli.
E alle nuove generazioni di jewellery
designer?
Ai giovani studiare la storia in tutte le
sue manifestazioni, reinterpretare l’essenzialità, per esempio, di un gioiello
etrusco, è un ‘esperienza invidiabile. Noi
italiani viviamo immersi nella cultura di
almeno duemila anni. E quante idee si
possono rielaborare dal passato!
La capacità evocativa… di fiori, farfalle,
luna, sole, stelle. In una parola la natura
che non è solo nel disegno, ma nella
luce dei materiali sia preziosi e non. Il
mare di uno zaffiro, ma anche di una
mutante madreperla o una cascata di
perle. E poi il fatto che sottolineano
momenti importanti della vita.
BOX
INFO
Date: 5-8 Aprile 2014
Edizione: 35a
Periodicità: Annuale
Espositori: Fabbricanti, esportatori, fornitori, provenienti
dai maggiori centri di produzione italiani: Arezzo, Vicenza,
Valenza, Torre del Greco, Milano e Firenze
Orari: da Sabato a Lunedì: 9.30 -18.00 - Martedì: 9.30 -16.00
Modalità di ingresso:
Gratuito, dietro presentazione di un documento che
attesti la qualifica di operatore professionale (grossista,
dettagliante, importatore/esportatore, fabbricante) e un
documento d’identità.
È possibile preregistrarsi online sul sito www.oroarezzo.it
ed ottenere via mail la tessera di ingresso.
AREZZO FIERE E CONGRESSI
Via Spallanzani 23 Arezzo - Tel. 0575 9361 - Fax 0575 383028
www.oroarezzo.it
LE AREE SPECIALI
OROAREZZO CASH&CARRY
Cash&Carry è l’area di OROAREZZO dedicata al “pronto”.
60 tra i migliori produttori orafi e argentieri si propongono
agli operatori del dettaglio e dell’ingrosso italiani e stranieri
in un ambiente discreto ed elegante: un’occasione irripetibile
di business con la modalità del “cash & carry”. Nel mercato
orafo che vede la filiera distributiva accorciarsi ed avvicinare
sempre più il mondo della produzione con l’utilizzatore
finale, OROAREZZO Cash&Carry rappresenta una risposta
concreta che permette ai compratori di evitare tempi lunghi di
consegna del prodotto e di approvvigionarsi coerentemente
alle proprie esigenze.
Ampia possibilità di scelta del prodotto, i migliori prezzi del
mercato, comodità ed accoglienza sono le caratteristiche di
OROAREZZO Cash&Carry
BI-JEWEL Salone del Bijoux e del Gioiello Fashion
Bi-Jewel è l’iniziativa di OROAREZZO, realizzata in
collaborazione con Vogue Gioiello e Vogue Accessory
dedicata al bijoux e al gioiello fashion. Un contenitore di
eccellenze di questo mondo, in una location strategica
e prestigiosa, riservata a 50 aziende produttrici di bijoux
di qualità. Bi-Jewel è la vetrina più qualificata dedicata al
settore emergente del bijoux high level, la nuova frontiera
del mercato dell’oreficeria: con l’utilizzo di nuove tecniche
produttive, nuovi materiali e l’attenzione al design e al mondo
della moda, il bijoux propone nuove forme di business per
la distribuzione del mercato orafo e consente di avvicinare a
questo mercato nuova e più giovane clientela.
AREA DEI MACCHINARI E DELLA TECNOLOGIA ORAFA
Una vetrina per presentare in anteprima agli operatori, le
innovazioni del settore: macchinari, tecnologie e brevetti.
Esposizione, Presentazioni, Dimostrazioni e Workshop. Una
panoramica completa sui sistemi di lavorazione, produzione,
controllo, al fianco della più ampia proposta merceologica
di componentistica e tecnologia specializzata, oltre agli
indispensabili servizi e forniture che supportano l’intera
filiera orafa.
L’opportunità per i fabbricanti italiani e stranieri di incontrare le
migliori aziende della tecnologia orafa italiana, leader mondiale
nel settore.
LE INIZIATIVE
PREMIERE 2015
Esposizione di gioielli originali creati dagli espositori,
importante anteprima degli orientamenti stilistici della
gioielleria ed oreficeria italiana sempre più attenta alle
tendenze della moda.
LE VETRINE: riflessi di un’epoca,
luoghi di comunicazione e seduzione
La trasformazione dell’immagine e
delle tipologie degli spazi commerciali
nelle città segue l’evoluzione dei
sistemi economici.
Le “devantures” (termine francese che
sintetizza l’insieme dei componenti
esterni dei negozi cioè vetrina, accesso, bacheche ed insegne) nascono
nella seconda metà del XIX secolo per
sottolineare la presenza dei luoghi del
commercio lungo i pianoterra degli edifici.
All’inizio la ”devanture”ha costituito, attraverso l’Art Nouveau, uno stile unico,
un modo per omologare l’offerta senza esaltare il singolo prodotto. Erano
completamente omogenee, inoltre, in
materiali e tecniche costruttive agli edifici in cui venivano ospitate.
Nel dopoguerra i profondi cambiamenti nel sistema della vendita al dettaglio
che necessitavano di vetrine molto
capienti e merceologicamente differenziate, insieme all’adozione di nuovi materiali (neon da insegne e leghe
metalliche come l’alluminio) alterarono
completamente non solo l’immagine
degli spazi commerciali, ma anche
i caratteri morfologici urbani. Con il
boom economico siamo di fronte ad
una fascia continua di merce che va
ad occupare il confine fra interno ed
esterno in quella zona alta dai 3 ai 4
metri posta tra il livello stradale ed il
piano nobile degli edifici, ma senza più
alcun rapporto verticale con l’architettura che la sovrasta.
Fino alla fine degli anni Settanta la
fisionomia degli esercizi commerciali
rimane praticamente invariata. Interni
e sistemi espositivi continuarono ad
assomigliarsi fin quando le aziende
non sentirono l’esigenza di presentarsi
in modo nuovo agli occhi dei passanti.
Parallelamente alla realizzazione delle
prime isole pedonali ed a un generale
processo di riappropriazione della città, si assiste alla nascita di spazi commerciali dove per la prima volta il linguaggio no è solo quello delle insegne,
ma tutta l’architettura del “contenitore”
è pensata in stretta connessione con il
“contenuto” della vendita.
Gli anni Ottanta segnano l’inizio delle
catene di franchising, dell’immagine
coordinata, del ritrovato contatto tra
l’architettura ed il mondo degli interni,
della decorazione e della grafica, e
tutto questo si riflette nelle vetrine.
Dagli anni Novanta fino ad oggi ogni
azienda cerca di sintetizzare il proprio
universo all’interno dello spazio vetrina che passa definitivamente da essere un semplice spazio dove esporre
la merce ad essere un più complesso
luogo dove comunicare. Diventa fondamentale comunicare con tutti i mezzi possibili (dalla scelta dei materiali e
delle forme, all’uso di supporti video e
audio) l’identità ed i valori di riferimento
del brand.
Con il diffondersi delle vendite on-line,
il punto vendita tradizionale si trova a
perdere importanza, così, per attrarre distratti e frettolosi clienti, nascono
i “concept store”. Il negozio deve trasformarsi in un luogo carico di fascino
che nasce con l’obbiettivo di allestire
un’esperienza di esplorazione e scoperta da parte del cliente attraverso
una pluralità di suggestioni provenienti
sia dai prodotti esposti che dall’architettura dell’ambiente. La capacità di
accoglienza ed il confort sono i punti
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cardine e l’obbiettivo è quello di aumentare il numero dei visitatori e la loro permanenza all’interno del
negozio. La vetrina dovrà così non solo comunicare, ma attrarre, sedurre, invitare ad entrare e non
intimidire il cliente. L’architettura dell’ambiente dovrà estremizzare la percezione dei prodotti: le luci,
i colori, le musiche e gli aromi dovranno avvolgere
tutti i sensi dei fruitori. Ciò che oggi conta sempre di
più per i negozi (e che il mondo di internet non può
dare) è l’esperienza sensoriale intorno al consumo.
Il negozio dovrà circondare completamente il compratore con i valori del brand rendendo impossibile
per il cliente lasciare lo spazio senza portarsene via
un pezzo.
Nel progetto qui riportato il confine tra interno ed
esterno è segnato da un filtro costituito da una cortina
metallica dove si alternano pieni e vuoti. La seduzione
è attivata dal gioco delle trasparenze, del vedo-non
vedo ed accentuata dal cambiare dell’immagine
complessiva. La “pelle” dell’edificio infatti cambia
aspetto a seconda sia dell’incidenza della luce diurna
esterna, sia della predominanza notturna di quella
interna con un mutevole gioco grafico.
All’interno lo spazio, per esaltare il valore dei prodotti
esposti, è concepito come una galleria d’arte dove
gli ambienti si rarefanno eliminando tutto il superfluo
per concentrare l’attenzione sui prodotti.
La sera il rapporto interno - esterno viene a
ribaltarsi cosicché lo spazio del negozio si impone
sul territorio circostante e segnala la sua presenza
luminosa trasformando il volume edificato in una
moderna lanterna segno marcato di una presenza
fortemente radicata nel contesto territoriale (Cina) e
segno distintivo del brand (azienda di illuminazione).