Gas Naturale
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Gas Naturale
Scheda monografica di sintesi: Produzione di energia da fonti convenzionali Gas Naturale A cura di: Via Mirasole 2/2 40124 Bologna (BO) ORIGINE DEL GAS NATURALE[1, 2, 3] Il gas naturale è una miscela di sostanze chimiche dette idrocarburi e gas inerti in concentrazioni variabili. Gli idrocarburi sono una grande famiglia di combustibili (a cui appartiene anche il petrolio) dove atomi di carbonio e atomi idrogeno si mescolano con un rapporto variabile a seconda delle circostanze. Il gas naturale è costituito in massima parte da metano e, per il resto, da piccole quantità di etano, propano, butano, pentano, azoto, elio, anidride carbonica, per questo motivo il gas naturale viene comunemente chiamato "metano"; la formula del metano è CH4, dove un atomo di carbonio posto al centro è legato con 4 atomi di idrogeno disposti alle estremità. Sul nostro pianeta gli idrocarburi, tra cui il metano, si trovano prevalentemente nelle porosità delle rocce che costituiscono la parte superiore della crosta terrestre e sono il prodotto di processi chimici e fisici svoltisi nel corso della storia della Terra. L’azione disgregatrice degli agenti atmosferici provoca l’erosione dei rilievi montuosi i cui detriti, trasportati fino al mare dai corsi d’acqua, si depositano sul fondo in strati di sabbia e melma argillosa. Insieme a tali detriti, sul fondale si posano i materiali che hanno avuto origine nel mare stesso, ovvero i sali che vi precipitano per effetto dell’evaporazione e soprattutto gli organismi animali e vegetali che vi dimorano. Con l’andar del tempo, per effetto del carico e del processo di cristallizzazione dei sali, i sedimenti si trasformano in rocce compatte nelle quali tuttavia permangono delle minuscole cavità occupate dall’acqua e da sostanze organiche. Sottoposte all’azione disgregatrice dei microrganismi, infine, le sostanze organiche contenute insieme all’acqua in queste piccole lacune si trasformano in idrocarburi come il petrolio e il metano. Questo procedimento si chiama mineralizzazione: vegetali e animali diventano gas, petrolio e carbone, cioè minerali, e tali combustibili si chiamano fossili proprio perché derivano dalla fossilizzazione dei vegetali e degli animali. Il gas naturale è un ottimo combustibile per l'industria e per produrre elettricità, per il riscaldamento altri utilizzi domestici, è facile da usare e rispettoso dell'ambiente. Il gas naturale, infatti, è il combustibile fossile più pulito in quanto produce soprattutto l'anidride carbonica, vapore acqueo e tracce di ossidi d’azoto. STORIA [1, 2] Già molti secoli orsono i cinesi avevano scoperto le potenzialità del gas naturale. Un testo dello storico cinese Chang Qu, risalente al 347 a. C., descrive con precisione una strana 'aria di fuoco' che poteva essere utilizzata per l'illuminazione degli ambienti. Lo stesso Chang Qu riferisce anche di un ingegnoso sistema di tubi di bambù sigillati con bitume costruito nella provincia del Sichuan per convogliare in città il gas naturale che fuoriusciva spontaneamente da una sorta di sorgente situata in aperta campagna. All'epoca nessuno sapeva ancora cercare il gas. Ci si limitava a "raccoglierlo" laddove veniva alla luce, spesso nelle vicinanze di pozze spontanee di petrolio o all'interno delle grotte dove si raccoglieva il carbone. Venendo a tempi e luoghi più prossimi a noi, circa 200 anni fa le qualità energetiche del gas naturale sono state riscoperte da Alessandro Volta. Durante una passeggiata sulle rive del lago Maggiore, egli aveva notato che scandagliando con un bastone i fondali più vicini alla riva si provocava l'affiorare di curiose bollicine. Avvicinando un fiammifero, quelle bollicine si incendiavano e producevano delle fiammelle azzurrognole. www.energialab.it 2 In Occidente, il primo impianto di illuminazione a gas venne realizzato da William Murdoch per un grande cotonificio inglese, il Phillis and Lee. Il gas era prodotto tramite la distillazione del carbone e alimentava circa mille lampade. Il collaudo avvenne il primo gennaio 1806. Una data importante per il progresso, ma con un risvolto negativo. L'illuminazione a gas infatti consentì all'azienda di portare a 14 le ore lavorative giornaliere di ogni operaio; prima ciò non sarebbe stato possibile per il costo eccessivo delle candele. Nel 1821, le strade di un'intera cittadina, Fredonia, poco distante da New York, vennero illuminate grazie a un rudimentale impianto a gas. Rudimentale perché il gas si sprigionava spontaneamente da un "buco" nel terreno appena fuori città e da lì veniva portato fino ai lampioni tramite rozze tubature di legno e piombo. L'impianto funzionava bene, ma erano frequenti le fughe di gas con conseguente pericolo di incendi o intossicazioni. Tra il 1840 e il 1850, gli impianti di illuminazione a gas si diffusero in numerose città europee e americane. Nel 1857 venne presentato anche il primo fornello a gas, per cucinare e contemporaneamente scaldare una stanza. Tutto ciò cambiò non poco le abitudini di chi viveva in città. Dopo la II guerra mondiale, l’espansione della rete di condutture portò il servizio del gas naturale dappertutto nel paese. PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE [1, 2, 3] Attualmente, il petrolio costituisce la maggiore fonte di energia degli Stati Uniti, infatti fornisce circa il 41% dell’intero mercato, il gas naturale circa il 24%, il carbone il 23%, l’energia idroelettrica il 4% e l'energia nucleare l’8%. Tuttavia, circa la metà del petrolio usato dagli americani è importato, mentre l’85% del gas naturale utilizzato viene prodotto sul suolo nazionale, la restante parte proviene soprattutto dal Canada. Per quanto riguarda l’Italia, nel 1998 ha utilizzato circa 58 miliardi di metri cubi di gas. Secondo le previsioni nel 2010 i fabbisogni raggiungeranno i 90 miliardi di metri cubi e soddisferà così il 33-34% del fabbisogno energetico nazionale rispetto al 27% attuale. Attualmente un terzo del gas distribuito proviene dai giacimenti italiani, mentre gli altri due terzi vengono importati dall'estero e precisamente dalla Russia, dall'Algeria e dall'Olanda. A partire dal 2000 a queste forniture internazionali si aggiungerà quella del gas norvegese proveniente dagli off-shore del Mare del Nord. Tre segmenti dell'industria sono coinvolti nel trasporto del gas naturale dalla testa del pozzo al consumatore: le aziende di produzione che esplorano, perforano ed estraggono il gas naturale dalla terra; le aziende di trasmissione che gestiscono le condutture che collegano i giacimenti di gas alle grandi zone di smistamento; le aziende di distribuzione che trasportano il gas naturale al cliente. Estrarre il gas naturale dal sottosuolo è abbastanza facile. Quasi sempre si trova intrappolato insieme al petrolio sotto uno strato di roccia. Date le grandi pressioni, non appena si finisce di trivellare il gas schizza fuori da solo e occorre solamente "infilarlo" in un tubo e indirizzarlo verso le sue destinazioni finali o nei centri di stoccaggio. Questi ultimi non sono serbatoi come quelli che si costruiscono per contenere il petrolio, ma giacimenti naturali esauriti dove un tempo c'era gas naturale, olio o acqua che vengono oggi riutilizzati come veri e propri "magazzini" per il gas. www.energialab.it 3 Tutta l'Europa è attraversata da lunghi gasdotti di cui non si nota la presenza perché il loro tragitto è sotterraneo, e in questo modo il paesaggio non viene deturpato. Attualmente in Italia confluiscono tre gasdotti. Uno arriva dalla Siberia e giunge in Italia attraverso l'Austria. Uno arriva dall'Olanda e scavalca le Alpi italo -svizzere. Un terzo arriva dall'Algeria, attraversa il canale di Sicilia, sbuca sull'isola e risale tutta la penisola. La rete di distribuzione raggiunge le città di pianura e molte vallate, dunque la grande maggioranza delle abitazioni riceve il gas naturale direttamente a casa. Il sistema di trasporto del gas naturale in Italia è articolato su due livelli principali. Il primo livello, detto della ‘distribuzione primaria’, riguarda il trasporto del gas su scala nazionale attraverso grandi condotte. Più a valle, un capillare sistema di ‘distribuzione secondaria’ rende disponibile il gas a livello locale. La distribuzione primaria è garantita da una rete di condotte lunga 29.300, che copre l’intero territorio nazionale, esclusa la Sardegna. Attraverso questa rete il gas viene consegnato direttamente a oltre 700 aziende di distribuzione locale, 3.500 grandi utenti industriali, nonché produttori di energia elettrica e distributori di metano per autotrazione. Di tutto il gas distribuito in Italia, il 39,3% viene destinato agli usi civili e il 60,7% a quelli industriali, chimici e termoelettrici. La distribuzione secondaria del gas è invece affidata nei diversi contesti ad aziende municipalizzate, agli stessi Comuni o a società private. Le aziende cui il gas viene consegnato alle porte della città provvedono alla sua distribuzione attraverso proprie reti in oltre 5000 Comuni, servendo famiglie, utenti commerciali o piccole industrie. IL GAS NATURALE LIQUEFATTO [4, 5] Il raffreddamento del gas naturale alla temperatura di circa -260°F (corrispondenti a circa -162°C) e alla pressione di 1 atmosfera, conduce alla produzione del gas naturale allo stato liquido, noto come Gas Naturale Liquefatto (LNG). Esso risulta molto utile soprattutto nella fase di trasporto del gas naturale, in quanto il suo volume in fase liquida si riduce di 600 volte rispetto alla fase gassosa. Tuttavia la produzione di LNG comporta elevati costi di produzione, sebbene i miglioramenti tecnologici stanno riducendo i costi relativi alla fase di liquefazione e di rigassificazione. In virtù della facilità di trasporto, il gas naturale liquefatto rende economici i depositi di gas naturale arenati, per i quali la costruzione dei gasdotti risulta antieconomica. Il LNG, dopo la vaporizzazione in fase gassosa, brucia in miscela con l’aria comburente in concentrazioni comprese tra il 5 e 15%. Inoltre sia puro che in miscela con altri vapori, non tende all’esplosione in un ambiente aperto. Pertanto nell’improbabile ed indesiderato caso di fuga di LNG, il gas naturale ha bassa probabilità di provocare un’esplosione. La liquefazione comporta un ulteriore vantaggio di non trascurabile entità, vale a dire la rimozione dell’ossigeno, dell’anidride carbonica, dello zolfo e dell’acqua, presenti nella miscela che compone il gas naturale, ottenendo in tal modo un LNG che è quasi metano puro. Il LNG è di solito trasportato in speciali autocisterne, dotate di pareti termicamente isolate e viene conservato in fase liquida da un processo di autorefrigerazione, in cui il gas naturale liquefatto è mantenuto in condizioni di equilibrio al suo punto di ebollizione, in modo tale che qualsiasi aggiunta di calore sia controbilanciata dalla perdita di energia relativa al LNG in fase vapore, il quale è spurgato fuori dalla cisterna di stoccaggio ed utilizzato per alimentare dal punto di vista energetico il serbatoio stesso. www.energialab.it 4 Sebbene la percentuale di LNG corrisponda al 1% circa del gas naturale negli USA, secondo le stime dell’EIA, nel 2000 sono state importate 0,16 Tft3 di gas naturale sotto forma di LNG. APPLICAZIONI DEL GAS NATURALE[1, 3] I principali utilizzi del gas naturale si hanno nei settori residenziale, industriale, commerciale, nell’autotrazione e nella produzione di elettricità. Settore residenziale L’uso più comune del gas naturale è quello residenziale, in quanto non soltanto è il più pulito tra tutti i combustibili fossili ma anche quella più conveniente grazie a costi di gestione delle apparecchiature significativamente più bassi. Le statistiche del dipartimento per l'energia degli Stati Uniti (DOE) indica che il gas naturale è la fonte energetica migliore per gli utenti residenziali. I costi unitari medi dell’energia nel 1998 sono $6,19 per gas naturale, $10,39 per propano e $24,68 per elettricità. Le previsioni future indicano un incremento del 30% del consumo residenziale di gas nel 2020. Il principale uso residenziale del gas naturale riguarda il riscaldamento di ambienti. Il 35% circa delle famiglie italiane usufruisce di sistemi di riscaldamento centralizzato, che forniscono calore a più unità immobiliari. Le caldaie utilizzate per il riscaldamento centralizzato possono avere il bruciatore 'atmosferico' oppure ad 'aria soffiata'. Le caldaie a bruciatore 'atmosferico' o ad 'aria aspirata' sono caldaie compatte, economiche, silenziose e con ridottissimi consumi di energia elettrica. Funzionano solo a gas e ne esistono particolari versioni con peso ridotto adatte per l’installazione sui tetti degli edifici (soluzione impiantistica possibile solo con il gas naturale). Nelle caldaie con bruciatore ad 'aria soffiata' il bruciatore è esterno alla caldaia e l'aria necessaria per la combustione del gas viene 'soffiata' da un ventilatore elettrico. Queste macchine possono raggiungere potenze elevate, hanno alti rendimenti e funzionano anche con combustibili diversi dal gas naturale (si può passare dai combustibili liquidi al gas naturale mantenendo lo stesso corpo caldaia e sostituendo il solo bruciatore). Le caldaie a 'condensazione', sfruttando in modo ottimale l'energia termica sviluppata dalla combustione, consentono significativi risparmi gestionali. Si tratta di caldaie particolarmente indicate per impianti con acqua a bassa temperatura (impianti a pannelli radianti, produzione centralizzata di acqua calda sanitaria). Settore industriale Le industrie fanno ricorso al gas naturale non solo per scaldare o rinfrescare gli ambienti, ma anche per rendere più efficienti, economici ed ecologici i processi di produzione. I più importanti impieghi produttivi del gas sono: · industria alimentare: tostatura del malto e del caffè, lavorazione della carne (cottura, stagionatura dei salumi), cottura di prodotti da forno (pane, grissini, dolciumi); · industria metallurgica: le applicazioni più frequenti riguardano il comparto del ferro e delle sue leghe, ghisa e acciaio. Viene utilizzato nei forni per trattamenti termici, nelle lavorazioni in cui vengono richieste atmosfere controllate, nel decapaggio, nella fosfatazione, nei trattamenti elettrolitici e nel riscaldamento delle siviere impiegate per il trasporto del metallo fuso ai forni di affinaggio; · laterizi e ceramica: il gas è diffuso soprattutto nella produzione di piastrelle da rivestimento e da pavimento nonché di vasellame e ceramica artistica. Nell'ambito www.energialab.it 5 dei laterizi (mattoni, tegole) i forni di essiccazione e di cottura a gas naturale consentono di conferire ai prodotti un aspetto estetico più gradevole di quello ottenibile con altre tecniche. L’impiego del gas ha reso possibile lo sviluppo del ciclo 'a cottura rapida', che consente una notevole riduzione dei tempi produttivi; · vetro: l'assenza di residui di combustione e la facilità di regolazione della temperatura rendono il gas particolarmente adatto all'alimentazione dei forni a ciclo continuo per la produzione vetraria sia 'a lastre' che 'cava'; · oreficeria: in virtù della sua flessibilità d’utilizzo e purezza di fiamma, il gas naturale è ampiamente utilizzato per la costruzione e saldatura di oggetti preziosi; · tessitura: il gas naturale fornisce l'energia necessaria alla rasatura del pelo o delle pezze e al termofissaggio; · carta: si ricorre al metano per l’essiccamento veloce degli inchiostri. Settore commerciale Il consumo del gas naturale dai clienti classificati come commerciali ha rappresentato il 16% delle vendite totali di gas degli Stati Uniti nel 1997. Il consumo commerciale del gas riguarda il raffreddamento (condizionamento e refrigerazione), i servizi di ristorazione (nella cucina), i motel e gli hotel (riscaldamento di ambienti), gli ospedali, i cantieri edili pubblici e le vendite al dettaglio. In virtù dei loro elevati standard di efficienza energetica i condizionatori a gas naturale costituiscono la più valida alternativa ai tradizionali sistemi elettrici e vengono impiegati tanto per garantire alti livelli di confort negli edifici civili (abitazioni, ospedali, alberghi, palazzi-uffici) quanto per assolvere alle diverse necessità del settore industriale (condizionamento degli ambienti di lavoro, processi produttivi, conservazione degli alimenti, ecc.). Le macchine a gas per il condizionamento ambientale possono essere di due tipi: 1. ad assorbimento che utilizzano il ciclo frigorifero per il servizio estivo e operano come semplici caldaie d'inverno; 2. a compressione che impiegano il ciclo frigorifero sia d'estate che d'inverno. Nella stagione fredda, tuttavia, agiscono come 'pompe di calore' trasferendo l'energia termica dalla sorgente esterna a bassa temperatura all'ambiente interno riscaldato. La possibilità di scegliere tra le due tecnologie, entrambe funzionali e competitive, nonché tra una vasta gamma di potenze e modelli, consente di soddisfare le più diverse esigenze di ogni tipo di clientela Le cucine a gas naturale sono molto diffuse nei servizi di ristorazione, con esse è possibile dosare in modo ottimale il calore variando l'intensità della fiamma; inoltre, durante la cottura in forno la combustione del metano libera del vapore acqueo che ammorbidisce gli alimenti evitandone l'essiccazione. Tali caratteristiche, oltre alla garanzia di continuità della fornitura, fanno del metano il combustibile più apprezzato sia nell'uso domestico che in quello professionale. Autotrazione Il gas naturale conosce un sempre crescente successo anche come combustibile per gli autoveicoli. Oggi nel mondo circolano oltre un milione di vetture a gas naturale (320.000 in Italia) e le case automobilistiche investono sempre maggiori risorse nella progettazione di nuovi modelli con questo tipo di alimentazione. Il gas naturale presenta un certo numero di vantaggi rispetto agli altri combustibili per autotrazione: si brucia più in modo pulito; costa di meno; ha un indice di sicurezza provato; ed è una fonte di energia abbondante e sicura. www.energialab.it 6 Per le sue qualità ecologiche, il metano è destinato a svolgere un ruolo sempre più importante nel mercato dei veicoli a minimo impatto ambientale, in particolare nelle grandi aree urbane afflitte dal problema dell’inquinamento atmosferico. Con le sue 300 stazioni di servizio, destinate a raddoppiare nei prossimi quattro o cinque anni, l’Italia è dotata della rete di rifornimento di metano per autotrazione più vasta di tutta l’Unione Europea Produzione di energia elettrica Nel 1997, circa il 14% del gas naturale consumato negli Stati Uniti sono stati usati per generare energia elettrica. Grazie ai suoi numerosi benefici economici ed ambientali, negli ultimi anni il gas naturale si è trasformato nel combustibile fossile preferito per la produzione di elettricità. Negli anni 70 e 80 la produzione energetica era orientata verso il carbone e le centrali nucleari, ma una combinazione dei fattori economici, ambientali e tecnologici ha provocato uno spostamento verso il gas. I sistemi di cogenerazione e di combined-cycle sono le tecnologie più efficienti per produrre l'elettricità da gas naturale. Entrambi riutilizzano il calore che normalmente veniva perso. le centrali elettriche a combined-cycle usano il calore generato calore per produrre più elettricità, mentre quelle a cogenerazione sfruttano l'energia termica recuperata per fornire il calore necessario a compiere altre operazioni. L'elettricità prodotta negli Stati Uniti dai sistemi a combined-cycle ammonta a circa 9.000 MW, quota che dovrebbe ulteriormente innalzarsi nei prossimi anni grazie alle caratteristiche di funzionamento economiche, ambientali ed attraenti di questi sistemi del gas naturale. Gli impianti delle turbine a ciclo combinato generano più efficientemente l'elettricità rispetto alle centrali elettriche dei combustibili fossili convenzionali (petrolio e carbone), con rendimenti vicini al 60%, rispetto a 30 – 35% delle tradizionali central, richiedono minori costi di costruzione e manutenzione e hanno un’affidabilità di funzionamento maggiore. Sono inoltre da preferire rispetto alla produzione di carbone per un minore impatto ambientale infatti non produce i rifiuti solidi associati alle unità del carbone, riducono dell’1% la produzione di anidride solforosa e di particolati e di circa l’85% quella degli ossidi di azoto rispetto alle produzioni di carbone. Tra gli utilizzi innovativi del gas naturale un ruolo di primo piano spetta alla cogenerazione, ovvero la produzione combinata di energia elettrica e calore. La cogenerazione è l'uso di un'energia primaria, come gas naturale, per produrre in sequenza il calore e l'elettricità. Il concetto è basato sul recupero e sull'uso dei cascami di calore prodotti durante la generazione di elettricità che nelle altre centrali elettriche sarebbero perse, con conseguente riduzione dell’efficienza rispetto alla cogenerazione. Ad esempio, un motore alimentato a metano produce elettricità e i fumi di scarico sono poi impiegati come fonte termica, ad esempio per riscaldare l'acqua. Vengono così prodotte in modo combinato energia elettrica ed energia termica che se invece provenissero da processi di produzione separati richiederebbero quantità ben maggiori di energia primaria. Un processo, quindi, che ottimizza l'impiego delle risorse energetiche con notevoli benefici economici e ambientali. Il gas naturale è il combustibile economicamente preferibile nelle applicazioni di cogenerazione industriale e commerciale, soprattutto a causa dei costi fissi e di gestione più bassi e perché è il combustibile fossile più pulito. Una varietà di tecnologie di cogenerazione del gas naturale sono attualmente in uso, compreso le piccole unità preimballate che comprendono tutti i componenti necessari per un sistema di cogenerazione, così come i sistemi industriali high-efficiency delle www.energialab.it 7 turbine a gas e della turbina a vapore. Questi sistemi di cogenerazione del gas naturale sono disponibili nei formati che variano da 2,2 KW a diverse centinaia di MW. Grazie allo sviluppo tecnologico di nuove e più efficienti turbine e macchine alimentate a gas naturale la cogenerazione, un tempo sfruttata solo nella grande industria, sta oggi diffondendosi anche nella piccola e media industria e nel terziario. In particolare, i sistemi di cogenerazione rappresentano una soluzione efficace per ridurre i costi di energia elettrica e riscaldamento nell’industria cartiera, farmaceutica, alimentare, tessile, nella raffinazione del petrolio, ed in altre industrie petrolchimiche, così come negli ospedali, nelle università, negli hotel, nei centri di calcolo e nei centri commerciali. BENEFICI AMBIENTALI [1, 3, 4] Usando il gas naturale al posto di altri combustibili si può contribuire a combattere i problemi ambientali legati a emissioni di gas serra, pioggia acida, smog, rifiuti solidi ed inquinamento dell'acqua. Il gas è una fonte energetica ecologica perché la sua combustione produce prevalentemente vapore d’acqua e anidride carbonica (quest’ultima in misura inferiore al petrolio e al carbone). Dalla combustione sono praticamente assenti prodotti solforosi e polveri, e solo ad alte temperature possono svilupparsi ossidi di azoto, peraltro in quantità limitate. Si stima che l'utilizzo del gas naturale in Italia nel 1998 abbia evitato l'emissione in atmosfera di 860 mila tonnellate di ossidi di zolfo, 160 mila tonnellate di ossidi di azoto, 80 mila tonnellate di polveri e di 51 milioni di tonnellate di anidride carbonica; In più, rispetto al petrolio, al carbone e ai processi nucleari, il processo del gas naturale non produce virtualmente rifiuti solidi ed ha molto meno effetto su qualità dell'acqua. Effetto serra: i gas naturali, quali il vapore acqueo, l'anidride carbonica, il metano, il protossido d'azoto e l'ozono, contribuiscono a rendere la terra abitabile per gli esseri umani. Ma quando a questi gas naturali si aggiungono quelli prodotti artificialmente, essi vanno a formare nell'atmosfera una cappa simile alle pareti di vetro ed al tetto di una serra, intrappolando il calore dal sole. Questo fenomeno detto "effetto serra" impedisce che il calore fuoriesca dalla terra, aumentando di fatto la temperatura media della terra e provocando l’innalzamento del livello di mare a causa dello scioglimento dei ghiacciai. Anche se ancora si discute sull’effettivo cambiamento globale del clima, la causa primaria si pensa possa essere l’emissione di anidride carbonica (CO2). Anche se non è il più pericoloso dei gas serra, la CO2 ha un tempo di permanenza nell’atmosfera relativamente lungo ed è anche quello che ha il maggior livello di emissione. Nel 1996, le emissioni di CO2 hanno rappresentato l’85% delle emissioni totali di gas serra degli Stati Uniti. Usando il gas naturale si possono ridurre le emissioni di gas serra infatti una volta bruciato, il gas naturale, per produrre la stessa quantità di energia, emette il 45% in meno di CO2 rispetto al carbone e il 30% in meno rispetto al petrolio. Un rapporto sulle emissioni di gas serra dell’EIA ha notato che i cambiamenti nelle emissioni dell'anidride carbonica negli Stati Uniti dipendono dal consumo di energia totale e da come essa viene ricavata, infatti durante gli anni 80 e 90 l’incremento dell’uso di gas naturale ha contribuito a ridurre il livello delle emissioni di gas serra. Secondo uno studio recente intrapreso insieme da EPA e dall'istituto di ricerca del gas (GRI), il gas naturale è il combustibile fossile migliore per ridurre le emissioni. Poiché il metano è un gas serra più potente rispetto alla CO2 , lo studio di EPA/GRI ha cercato www.energialab.it 8 di determinare se la le emissioni di metano dall'industria del gas naturale fossero tali da ridurre o persino eliminare i benefici della riduzione di emissioni di CO2 apportato dalla combustione del gas naturale. Lo studio ha trovato che i benefici superano l’effetto che l’incremento di emissioni del metano potevano avere. Specificamente, il rapporto ha scoperto che l’uso del petrolio ha almeno 1,4 volte più effetto sul potenziale riscaldamento del globo, e il carbone 1,5 volte, rispetto all’effetto prodotto dal gas naturale. Piogge acide: il deposito acido, spesso chiamato "pioggia acida," si verifica quando le emissioni degli ossidi dell'anidride solforosa e dell'azoto reagiscono nell'aria con acqua, ossigeno e l'altra materia formando residui silicei. Questi residui allora cadono a terra nella forma asciutta (quali le particelle o il gas) o nella forma bagnata (quali pioggia, neve e nebbia) e possono essere trasportati ovunque dal vento. La pioggia acida può apportare problemi alla salute umana, in particolare alla respirazione e al cuore. Nel 1994, gli impianti elettrici erano la principale causa delle emissioni di anidride solforosa negli Stati Uniti, la maggior parte di queste emissioni erano dovute ai gas di combustione del carbone. La combustione di gas naturale non produce virtualmente SO2 infatti il carbone emette 1.700 pounds di SO2 per miliardo di BTU di energia consumati, rispetto ai 0,6 pounds del gas naturale. Di conseguenza, l’aumento dell'uso di gas naturale nelle centrali elettriche e nelle può contribuire a ridurre le emissioni che causano la pioggia acida. Le tecnologie che sfruttano il gas naturale per ridurre le emissioni di SO2, NOx sono: Co-firing: Il gas naturale viene bruciato insieme a carbone o petrolio; Questo processo può ridurre significativamente le emissioni SO2, NOx. Fuel-switching: Il gas naturale può sostituire i combustibili più sporchi quei mesi più caldi in cui i livelli della pioggia acida sono elevati ed l’uso del gas è basso. Cogenerazione: è una tecnica con la quale il vapore generato dalla produzione di elettricità viene riutilizzato. In questo modo si consuma 25% in meno di energia rispetto a un impianto tradizionale e in più si riducono dell’1% le emissioni della SO2 e della metà quelle degli NOx sempre rispetto a un impianto a base di carbone o di petrolio, anche se questo utilizza apparecchiature antinquinamento. Smog: il livello al suolo dell’ozono, che è il principale costituente dello smog, è uno dei principali problemi della qualità dell’aria. Anche una breve esposizione può essere dannoso per persone asmatiche e con problemi a livello del sistema respiratorio e rende la respirazione più difficoltosa durante gli sforzi. A differenza degli altri inquinanti, il problema dell’ozono al livello del suolo non è legato alla sua diretta emissione nell’aria da parte di fonti specifiche, ma è formato da una complessa reazione chimica con gli ossidi di azoto, CO e altri composti miscelati in presenza dei raggi solari. Questa è la motivazione per cui lo smog è più intenso durante l’estate. Secondo quanto emerso da un’indagine dell’ U.S. Environmental Protection Agency (EPA) le emissioni che contribuiscono al problema dell’ozono al livello del suolo, sono principalmente gli NOx emessi dai gas di scarico dei mezzi di trasporto, gli impianti per la produzione di energia e le caldaie industriali. I motori dei veicoli, sempre secondo questa indagine, sono responsabili di circa la metà delle emissioni totali di CO negli USA. Il gas naturale rappresenta una soluzione flessibile ai problemi dell’ozono; di seguito vengono riportati i più importanti accorgimenti grazie ai quali il gas naturale è in grado di ridurre lo smog: www.energialab.it 9 uso stagionale del gas naturale per il controllo degli NOx: uno dei rimedi più efficaci per ridurre le emissioni nocive all’ozono attuato nel Nord Est degli USA è quello di alimentare le utilities elettriche e gli impianti industriali con gas naturale durante i mesi estivi. Questo parziale uso del gas naturale fa parte di una tecnica di salvaguardia ambientale chiamata "seasonal fuel switching" ed è stata approvata dall’EPA nel 1993 come tentativo di ridurre le emissioni di NOx . Uno studio condotto nel 1995 dalla Coalition for Gas-Based Environmental Solutions ha stimato che questa tecnica è in grado di ridurre di circa il 50-70% le emissioni nocive per l’ozono nel Nord Est degli USA che è afflitto dallo smog. Lo studio ha quantificato in 4700-6700 tonnellate la riduzione potenziale di NOx se venisse utilizzato il gas naturale da maggio a settembre. Altri usi industriali: sostituendo un impianto per la produzione di energia che usa il carbone come combustibile con un nuovo impianto a ciclo combinato che usa invece come combustibile gas naturale si potrebbero ridurre di circa il 90% delle emissioni di NOx . Inoltre le industrie, utilizzando il gas naturale acquisterebbero una maggiore competitività: le nuove tecnologie in cui si usa il gas naturale come combustibile sono più efficienti e convenienti; poiché i costi energetici incidono dal 5 al 10% sul costo totale di molti prodotti fabbricati negli USA, i prezzi energetici più bassi potrebbero rendere le compagnie più competitive sul mercato. Riduzione del particolato: nell’immaginario collettivo lo smog è associato alla nebbia scura che aleggia sulle aree metropolitane. Queste “nuvole” marroni o grigie spesso contengono particolati, vale a dire particelle abbastanza scure da apparire come fumo o fuliggine, ma molto piccole da essere viste solo col microscopio. L’uso del gas naturale al posto dei combustibili più sporcanti riduce le emissioni dei particolati. Questo è il motivo per cui molte aziende dei trasporti pubblici stanno sostituendo i vecchi autobus a diesel con quelli a gas naturale e stanno promovendo un maggior uso di altri veicoli leggeri alimentati a gas naturali. Anche le stufe a legno e i caminetti contribuiscono alle emissioni di particolati, tanto che in alcuni stati ubicati nell’area delle Rocky Mountain, del Southwest del Pacific Northwest limitano o proibiscono la combustione del legno nelle case, mentre incoraggiano l’uso del gas naturale che non emette fumo, fuliggine o particolati. FONTI E RIFERIMENTI: [1]: http://www.italgas.it [2]: http://www.eni.it [3]: http://www.aga.org [4]: energialab (ingg. Doria, Forni, Andretta, Puglioli) [5]: http://www.naturalgas.org www.energialab.it 10 www.energialab.it 11