Leggi le prime pagine

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Leggi le prime pagine
Francesco Porro
Lo Specchio di Carta
Poesie Pendolari
“Mi son detto un poeta non scrive soltanto per sé...”
Sergio Cammariere “E mi troverai”
Impaginazione: Marina Priori - Comunicando Pubblicità
Copertina: artsmedia.it
Stampa: www.stampacom.it
Finito di stampare Novembre 2009
ET/ET Edizioni
Andria
© Tutti i diritti riservati
Il libro è ordinabile online dal sito www.etet.it
Questo libro è stato realizzato con il contributo della Banca Federiciana spa
Queste poesie nascono da un bisogno di comunicare tutto ciò che a voce
non riesco a dire. Una sorta di spinta mi costringe a riversare gran parte
dei miei pensieri su carta; Suggestioni, sentimenti, sogni, realtà: questo
e altro si ritrova in questi miei scritti che talvolta nascono nel vagone
di un treno che fa la spola tra la mia città e Bari. Idee e immagini che
si liberano e cercano di superare quel muro di silenzio che spesso si
interpone tra le persone.
Ciò che leggerete è allora quasi una confessione, la manifestazione
letteraria di ciò che io sono.
Francesco Porro
Ringraziamenti:
Ai membri della Et/Et, perché in un mercato difficile come quello
dell’editoria hanno ancora il coraggio di puntare sui giovani;
A tutti i professori che mi hanno guidato in questi anni e che sono stati
prima di tutto maestri di vita;
Alla mia famiglia, alla mia ragazza e a tutti gli amici che hanno
incoraggiato la mia passione;
A tutti quelli che non hanno mai creduto che un giorno ce l’avrei fatta.
È bello potervi smentire.
Partenza
(17 marzo 08)
Una valigia in mano,
uno zaino sulla spalla,
l’umanità che viaggia forse per restare a galla.
Lo sguardo va lontano,
ognuno ha i suoi pensieri
Chi sogna del domani,
Chi vive del suo ieri.
Questa di noi umani
È una carovana triste:
c’è chi ne vuole uscire, chi brutalmente insiste
nella sua esistenza:
Amore ed Amicizia Crimine e Violenza…
Sai che non v’è certezza,
Non sai quello che ci aspetta
Si può costruire piano,
può crollare tutto in fretta.
Io studente solitario
qui seduto un po’ in disparte
scrivo in questo mio diario
di chi come me oggi parte…
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Vuoto
(18 marzo 08)
Schiacciato sotto un cielo
Plumbeo, Grigio, Denso
Con gran difficoltà
Respiro, Sento, Penso.
Cerco quello che mi ispiri,
una Musa da cantare,
la mia Mente Indifferente
a ciò che il Mondo oggi può dare.
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Dopo la notte
(22 marzo 08)
Il tuo corpo un po’ in penombra
Nuda sagoma indistinta,
Il mio letto ancora ingombra
una Voglia giammai vinta.
Un timido raggio d’Alba accarezza il tuo viso,
dona ai miei occhi un tuo dolce sorriso.
Piccola Dea che ora dormi beata
Lentamente mi avvicino:
Voglio Baciare il tuo Biondo Profumo,
fermare nel Cuore e nella Mente
La Pelle d’Avorio, il Sapore di Miele.
L’Incontro è concluso,
la Notte è finita:
tu torni all’Olimpo
io torno alla vita.
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Jolly blu
(7 aprile 08)
Son Folle, Son Matto, Son Pazzo
Sono il Giullare che ride nel Mazzo
Sono una Maschera, un Pezzo di Carta
Sono Persona né Viva né Morta
Son Rosso, Son Nero
Son Falso, Son Vero
Son quel che Sarò e quel che già Ero.
Sono soltanto un Sorriso Stampato
Sono Fermo nel tempo, Immortalato
Sono Sorridente,
Sono Felice, ma allora perché
Ho una gran voglia di Piangere?
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Ultimo istante
(16 aprile 08)
Siamo Soli ora, Lettore, non c’è più nessuno,
Nemmeno la traccia di un essere umano.
Ti narro una storia
Che è la mia memoria
Ti parlo di Me, la mia Vita, il mio Nulla
Di quel che son ora, di quel ch’ero in culla.
Una Vita di Niente,
via dalla gente,
una vita di Sogni, di Cuore e di Mente.
Siam solo noi e i Pensieri raccolti
Ed io ti parlo ma tu non ascolti:
La Vita ci scivola via dalle dita
Non te ne accorgi ed è già Finita.
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Salario precario
(19 aprile 08)
Vorrei andar via di qua, davvero,
ma proprio non posso
Mi dicono “sei fortunato” perché non è in nero
Ma il mio stipendio è comunque ridotto all’osso.
Ho trent’anni, una laurea e una ragazza,
Mi manca un futuro.
Pensionati, Imbecilli e Condannati
Dall’alto concludono che
Sarò io a piegarmi alle esigenze degli altri
Sarà la mia flessibilità a salvare l’Italia
Dalle loro decisioni sbagliate.
600 euro al mese, spese tagliate
A pranzo sono costretto a mangiare pane e rabbia.
Continuiamo a tenere la testa sotto la sabbia,
A far finta di non vedere
Che quando non si potrà più cadere
Inizieremo a Scavare?
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Francesco Porro
Lo Specchio di Carta
Poesie Pendolari
Francesco Porro è nato ad Andria il 16
ottobre 1988 e studia Lettere all’Università
di Bari. Ha partecipato a diversi concorsi
letterari. Questo è il suo primo libro.
ISBN 978-88-904606-0-9
€ 8,00
9 788890 460609