SOMMARIO Il funzionamento corretto di un impianto
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SOMMARIO Il funzionamento corretto di un impianto
Misurazioni e strumentazione negli impianti MBR M. Milovi 1, C. Thiemig1, W. Ruppricht1 , I.G. Zerbinati1 1 MICRODYN-NADIR GmbH, Rheingaustraße 190-196, D-65203 Wiesbaden, Germany (Phone: +49(0)611-962-5870, Fax: +49(0) 611-962-9294, E-mail: [email protected]) Keywords/Parole chiave Membrane bioreactor, MBR, instrumentation, Transmembrane pressure, TMP, SOMMARIO Il funzionamento corretto di un impianto MBR richiede alcune misurazioni specifiche e l’uso di strumentazione dedicata rispetto ai tradizionali impianti a fanghi attivi. La filtrazione di un’acqua di scarico trattata biologicamente con l’ uso di membrane sommerse sottoposte ad una minima pressione negativa rappresenta la maggiore differenza. La misurazione di questa pressione, definita come pressione di transmembrana (TMP) e l’ esigenza di proteggere queste membrane da pressioni elevate che potrebbero danneggiare la loro integrità, è la richiesta principale nell’ operare un sistema MBR. Questo studio illustra le principali difficoltà nella misurazione nella misurazione della TMP come parametro cruciale nel corretto utilizzo degli impianti MBR e fornisce consigli ed indicazioni su come gestire questo parametro sia nella progettazione che nella gestione degli impianti MBR. INTRODUZIONE Gli impianti MBR combinano i tradizionali impianti a fanghi attivi (CAS = Conventional Activated Sludge) per il trattamento delle acque di scarico con la separazione della bio-massa dalla massa acquosa contenete soluti ed organico (MLSS = mixed liquor suspende solids) tramite l’uso di membrane da ultra o micro filtrazione e questa separazione della bio-massa è la principale differenza. Nei processi a fanghi attivi , la separazione dei solidi avviene attraverso una fase di sedimentazione dei fanghi attivi in grosse vasche per effetto della sola forza di gravità. Negli impianti MBR questa separazione avviene tramite un processo di filtrazione dovuto ad una differenza di pressione tra la massa dei fanghi attivi ed il permeato all’ interno delle membrane. Questa differenza di pressione è normalmente ottenuta applicando una leggera depressione tramite pompe di estrazione applicate sulle uscite del permeato. La filtrazione viene spesso sospesa dopo un certo periodo di tempo (da 5 a 30 minuti) per ottenere una migliore rimozione dello strato di fango che si deposita sulle membrane (cake layer) durante il processo di estrazione/filtrazione. Al periodo di filtrazione segue un periodo di rilassamento delle membrane variabile da 1 a 5 minuti in base al tipo di acqua di scarico e dal modo di funzionamento dell’ impianto MBR. I moduli degli impianti MBR possono essere costituiti da membrane piane , tubolari o capillari e la loro tipologia definisce le diverse condizioni operative. La pulizia delle membrane può avvenire soltanto grazie al continuo passaggio dell’ aria soffiata in continuo dal fondo o aggiungendo anche una fase di contro-flusso (backflushing) dal 1 lato permeato ogni 10-30 minuti o facendo una pulizia chimica sempre in contro-flusso (con cadenza settimanale o mensile. Alcuni moduli richiedono inoltre un lavaggio chimico intensivo in vasche apposite con cadenza mensile/annuale per un completo ripristino delle proprietà di filtrazione. La tipologia e frequenza di questi lavaggi dipendono dal tipo di acqua da trattare e dalle indicazioni dei costruttori dei moduli MBR. I vantaggi degli impianti MBR stanno essenzialmente nella superiore qualità dell’ acqua in uscita (solidi e batteri vengono completamente eliminati) , nella loro minima dimensione e dal non richiedere le grosse vasche di sedimentazione.. In generale esistono due diversi modi di integrare i moduli MBR negli impianti di trattamento acqua: o direttamente immersi nelle vasche di ossidazione (configurazione di figura 1- sinistra) o sommersi in una vasca separata (configurazione di figura 1destra). Filtration Aeration Tank Influent Permeate Air Scour Effluent DN N WAS Filtration Tank Influent Permeate Aeration Tank Air Scour Effluent DN Was N Rezirculation Figura 1: posizionamento dei moduli MBR all’ interno delle vasche di ossidazione (sinistra) o in vasca separata (destra) Spesso i moduli MBR sono immersi direttamente nei fanghi attivi e l’ acqua trattata (permeato) viene estratta applicando del vuoto o con un effetto gravità. I moduli MBR sono dotati di un sistema di aereazione dedicato nella loro parte inferiore che serve per creare una filtrazione tangenziale (cross-flow) che rimuova il fango da cui è stata estratta l’ acqua dalla superficie delle membrane. Le bolle d’aria puliscono in continuo le membrane e riducono i depositi di fango creati dal processo di filtrazione sulle superficie delle membrane . La sfida nella conduzione ottimale di un impianto MBR consiste nel controllare e ridurre al minimo questi depositi di fango organico (cake layer) sulla superficie delle membrane e nel controllare e ridurre al minimo i depositi (fouling) all’ interno dei pori delle membrane. 2 La rimozione dei depositi di fango e del fouling rappresentano la maggior parte dei costi nel funzionamento di un impianto. I depositi di fango vengono rimossi in maniera efficace da una aereazione corretta . Questa aereazione rappresenta da sola circa dal 30 al 70% del consumo energetico di un impianto MBR. Il fouling è causato da una serie di fattori: deposito di bio-solidi, colloidi, depositi minerali e macromolecolari sulla superficie ed all’ interno dei pori della membrana (Judd 2006) che causano una diminuzione del flusso di permeato ed un declino della permeabilità.. Una precisa definizione del tipo del fouling è difficile da definire in quanto dipende dalla eterogeneità dei fanghi attivi. Diversi fattori quali le caratteristiche della bio-massa, le sostanze extra cellulari (EPS), le dimensioni dei pori delle membrane, la superficie della membrane ed il loro materiale, la costruzione del modulo ed il suo modo operativo contribuiscono alla sua crescita[e.g. Chang et al., 2002]. Il fouling viene efficacemente rimosso da lavaggi frequenti con agenti ossidanti e la sua eliminazione influenza i costi operativi di un impianto MBR. MISURAZIONI SPECIFICHE DEGLI IMPIANTI MBR Il corretto utilizzo di impianti MBR con membrane sommerse richiede una serie di misurazioni particolari con strumentazioni dedicate che non sono richieste nei tradizionali impianti a fanghi attivi. La prestazione idraulica delle membrane è il parametro più importante nella conduzione degli impianti MBR ed è identificato dal flusso specifico di permeato rapportato alla superficie attiva di membrana disponibile per la filtrazione. Facciamo un esempio: se il flussimetro dell’ impianto MBR posto sull’ uscita del permeato indica una portata di 16.000 l/h2 e l’ di impianto consiste in due moduli ognuno con 400 m membrana funzionanti contemporaneamente, il flusso specifico si ottiene con il seguente calcolo: 16.000 / (2x400) = 20 l/(m² x h). Questo flusso tenderà a diminuire man mano che crescono i depositi di fango sulle membrane ed aumenta il fouling delle membrane, dato che ambedue questi fattori aumentano la resistenza alla filtrazione dell’ impianto MBR. Questa resistenza può essere misurata in base alla variazione della pressione di aspirazione definita come pressione di trans membrana TMP. Il valore di questa pressione di aspirazione varia a seconda dei diversi moduli MBR e varia da ~ 10 mbar fino a 400 mbar (valori riferiti ai moduli BIO-CEL). La pressione di transmembrana TMP ha ovviamnete un valore massimo per proteggere l’integrità delle membrane (per esempio è 400 mbar nei moduli BIO-CEL). Il controllo del processo di filtrazione viene descritto qui di seguito (filtrazione controllata in base al flusso di permeato) in® riferimento ad un impianto tipo che utilizzi i moduli BIO-CEL della MICRODYN-NADIR GmbH. Il processo di filtrazione consiste in una serie di fasi diverse: filtrazione, contro lavaggio/contro flusso, de-aereazione e pulizia. Per estrarre il permeato (acqua pulita) dai fanghi attivi con le 3 membrane si usano delle pompe del vuoto sul lato permeato. Il contro-lavaggio si effettua ad intervalli di tempo stabiliti al fin di mantenere a valori elevati la permeabilità delle membrane e viene realizzato facendo girare al contrario la pompa di estrazione del permeato Tra la fase di filtrazione e la fase di contro-lavaggio e la successiva ripresa della filtrazione, viene sempre prevista una fase di arresto che serve per rilassare la membrana. La linea di estrazione del permeato viene dea-aereata periodicamente, ma con minore frequenza delle fasi di contro-lavaggio. Le fasi di lavaggio chimico vengono effettuate ad intervalli di tempo periodici stabiliti o possono essere richiesti in caso di sporcamento particolare. Per una migliore comprensione di un impianto di filtrazione e della sua strumentazione, la figura 2 illustra schematicamente un impianto con un modulo BIO-CEL. Figura 2: Struttura schematica di un impianto MBR con i moduli BIO-CEL® NOMENCLATURA B01 B02 B03 B04 B05 P01 P02 P03 vasca ossidazione con sistema aereazione a bolle fini serbatoio prodotti chimici di lavaggio ossidanti (es. NaOCl) serbatoio prodotti chimici di lavaggio acidi (es. acido citrico) vasca di filtrazione vasca raccolta permeato pompa alimentazione vasca ossidazione pompa dosatrice agenti chimici ossidanti pompa dosatrice agenti chimici acidi 4 P04 pompa estrazione permeato (reversibile) P05 pompa ricircolazione fanghi attivi (pompa a bassi giri con portata 5 volte il permeato ) P06 pompa estrazione fanghi da vasca filtrazione P07 pompa svuotamento vasca filtrazione G01 soffiante vasca ossidazione G02 soffiante per moduli MBR S01 griglia con fori 2 mm V01 valvola aperta/chiusa su linea permeato V02 valvola aperta/chiusa su linea agenti chimici ossidanti V03 valvola aperta/chiusa su linea agenti chimici acidi V04 valvola aperta/chiusa per la de-aereazione LIR sensori di livello (per le vasche B01-B04-B05) QIR sensore misurazione ossigeno disciolto TIR sensore di temperatura QIR misuratore del pH – del contenuto di MLSS FICR flussimetro (permeato – ricircolazione fanghi) PICR sensore pressione QIR misuratore torbidità FIR misuratore volume aria soffiante per modulo MBR Qui di seguito, illustriamo in dettaglio le più importanti misurazioni (parametri da controllare /registrare) e gli strumenti usati allo scopo. PRESSIONI DI LAVORO Tutti i sensori di pressione devono essere calibrati prima che l’ impianto di filtrazione a MBR inizi il suo funzionamento. La calibrazione (definizione esatta dello zero) richiede delle correzioni in base alla differenza di altezza tra il livello di acqua nella vasca di filtrazione e la posizione del sensore di pressione.. Se il sensore di pressione è posizionato sotto il livello dell’ acqua nella vasca di filtrazione, la pressione di transmembrana TMP va calcolata sottraendo la differenza in altezza (h) tra il sensore ed il livello dell’ acqua nella vasca (figura 3 – sinistra). Se il sensore di pressione è posizionato sopra il livello dell’ acqua 5 nella vasca di filtrazione, la pressione di transmembrana TMP va calcolata aggiungendo la differenza in altezza (h) tra il sensore ed il livello dell’ acqua nella vasca (figura 3 – destra). Durante la calibrazione, la linea di estrazione del permeato deve essere de-aereata. Il valore di pressione misurata dopo la calibrazione durante la fase di rilassamento della membrana (nessuna estrazione di permeato) deve essere di “0 mbar “. Figura 3: correzioni nei sensori di pressione Per i moduli BIO-CEL® il valore minimo della TMP è fissato in 400 mbar valore limite al quale deve essere fermato il processo di filtrazione per evitare danni alle membrane. Il valore massimo della TMP durante il contro lavaggio è fissato in + 150 mbar. Ambedue questi valori devono essere rispettati in ogni fase di lavoro. Permeabilità La permeabilità è definita come rapporto tra flusso specifico del permeato e TMP. La permeabilità è un parametro molto importante per valutare le prestazioni delle membrane. Viene calcolata solamente durante il processo di filtrazione nel modo seguente . Permeabilita = flussospecifico TMP Esempio: modulo MBR BC400-series (400 m²) Portata di permeato (misura): = 10.0 m³/h Flusso specifico: 6 = 10.0 m³ / h ⋅ 1000 L / m³ = 25.00 L /( m ² ⋅ h) 400 m ² TMP (misura): = 0.09 bar Permeabilità = 25.00 L /( m ² ⋅ h) = 277.78 L /( m ² ⋅ h ⋅ bar ) 0.09 bar Sia il flusso specifico che la permeabilità sono influenzate dalla temperature dell’ acqua da trattare ed i loro valori standard di riferimento sono riferiti normalmente ad una temperatura di 20°C. Esistono ovviamente delle curve che rappresentano queste variazioni, come in figura 4, e questo spiega il perché di un sensore di temperatura nell’ acqua da filtrare. Figure 4: Relazione tra temperatura e flusso ®specifico per la membrana UP150T (BIO-CEL ) L’ influenza della temperatura sulla permeabilità dipende dal tipo di membrana usata nel modulo MBR. Normalmente il flusso specifico aumenta con la temperatura a causa del diminuire della viscosità del liquido da filtrare all’ aumento della temperatura. La temperatura ha inoltre un effetto importante sulla formazione del fouling, ma questo effetto non è riportato nel grafico soprastante. De-Aerazione Un alto valore di TMP spesso causa un rilascio di gas nel permeato che porta ad un accumulo di aria nella tubazione del permeato. Questo accumulo di aria può causare una segnalazione errata da parte dei sensori di pressione che potrebbe in alcuni casi portare all’ arresto della filtrazione. Per questo è necessaria una periodica, accurata ed automatica deaerazione, operazione che viene abbinata periodicamente ad una fase di contro lavaggio. Durante questo contro lavaggio, la valvola V01all’ uscita dell’ estrazione del permeato dal modulo MBR si chiude in contemporanea con l’ apertura della valvola di ventilazioneV04 7 (Figura 5) per alcuni istanti. Il dimensionamento del serbatoio di aerazione viene calcolato moltiplicando il valore di 0.1 l il numero totale dei m2 di membrana installati (per esempio nel caso di un solo modulo BC400-Series: 0.1 x 400 = 40 L). Figura 5: De-aerazione della linea del permeato Controllo del volume di aria soffiato sotto i moduli (CROSS FLOW AERATION) La maggior parte della pulizia delle membrane è effettuata dall’ aria che scorre sulla loro superficie dal basso verso l’ alto con una certa velocità. Questa velocità è determinata in base a dei valori specifici che garantiscono una efficace pulizia e turbolenza. Per 2 esempio 3nei moduli BIO-CEL 400 (400 m di membrana) è di 2 0.35 m aria/m membrana installata. Questo valore permette un funzionamento regolare del modulo legato ad un determinato flusso di permeato. Un valore minore di aria porta ad una minore velocità di scorrimento dell’ acqua da filtrare sulle membrane con un conseguente aumento dello sporcamento e di conseguenza dei cicli di pulizia. Un volume di aria ridotta porta ad un rapido aumento della TMP e nei casi peggiori ad un intasamento delle membrane specialmente in caso di arresto imprevisto della soffiante G02. Per questi motivi è estremamente importante una misurazione ed una registrazione dei volume di aria erogato dalla soffiante G02. In alcuni casi il volume di aria viene stabilito/regolato dall’ operatore considerando la perdita di pressione nei diffusori per avere il volume di aria corretto. Questa operazione di regolazione in base alle perdite di pressione risulta a volte imprecisa per perdite di pressione irregolari dovute ad intasamento di solo alcuni diffusori, percorso non lineare delle tubazioni dell’ aria , di diametri errati 8 delle stesse tubazioni e di posizionamento errato dei sensori di pressione. Misura dei solidi sospesi (MLSS = mixed liquid sospende solids) Gli impianti MBR offrono il vantaggio di poter operare con una maggiore concentrazione di solidi sospesi : 8-15 g/l contri i n 5 g/l dei sistemi a fanghi attivi (CAS = conventional activated sludge) e questo offre il vantaggio di ridurre le dimensioni delle vasche di trattamento. La misurazione del valore di MLSS è importante per evitare l’ intasamento delle membrane in caso di concentrazioni di solidi superiori a quelli consentiti.. Misura del pH La misura del valore del pH è importante per effettuare una pulizia chimica efficace senza danneggiare le membrane. Durante le operazioni di pulizia chimica intensiva, l’ intero modulo MBR viene immerso nella soluzione di lavaggio o all’ interno della vasca di filtrazione o in una vasca separata/dedicata. Per rimuovere il bio-fouling si usa dell’ ipoclorito di sodio (NaOCl) nella concentrazione da 100 ppm a 1000 ppm (come cloro attivo) che resta a contatto con il modulo per diverse ore (dipende dal fouling). Il valore di pH del bagno deve rimanere tra 10 e 11 intervenendo se necessario aggiungendo NaOCl. Un valore di pH > 11 porta ad un danneggiamento dei moduli. Per la rimozione dei depositi minerali inorganici, consigliamo l’ uso di acido citrico (per esempio una soluzione al 2% di acido citrico per alcune ore) od in alternativa l’ uso di acido formico o acido acetico. Il valore di Ph del bagno deve essere 2 sempre per evitare danni al modulo. CONCLUSIONI Gli impianti MBR garantiscono una qualità superiore dell’ acqua in uscita caratterizzata dalla completa rimozione dei solidi sospesi e dei batteri ed un minore ingombro delle costruzioni civili dovute alla mancanza delle vasche di sedimentazione. Per operare correttamente gli impianti MBR occorrono una serie di misurazioni e di apposite strumentazione , non richieste negli impianti tradizionali a fanghi attivi. Riteniamo che malgrado queste esigenze di misurazione e strumentazione, l’ uso di impianti MBR sia quanto di meglio disponibile per il trattamento delle acque di scarico sia civili che 9 industriali WWTP = waste water treatment plants). Referenze Chang, I.-S., Clech, P. L., Jefferson, B., Judd, S. (2002) Membrane Fouling in Membrane Bioreactors for Wastewater Treatment. Journal of Environmental Engineering 128(11), 1018-1029. Judd, S. (2006) MBR Book: Principles and Application of Membrane Bioreactors in Water and Wastewater Treatment. Elsevier Science. 10