PIERLUIGI PUSOLE - Galleria Interno 18

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PIERLUIGI PUSOLE - Galleria Interno 18
Comunicato Stampa
PIERLUIGI PUSOLE
I.S.D. 2013
fino al 17 novembre
INTERNO18
[email protected]
mar – sab 10.30 – 13.00 e 16.00 – 20.00
dom 16.00 – 20.00
"Io continuo a partire dal paesaggio, che è solo un pretesto: mi interessano la Natura, il
paesaggio, perché sono il sistema formale più complesso. Io voglio entrare in competizione
con il sistema formale più complicato e aperto, quello che rielabora sempre nuove
informazioni".
INTERNO18 inaugura la stagione artistica 2013/2014 con la personale di Pierluigi Pusole, che
presenta una serie di opere inedite realizzate appositamente per la mostra.
Trentadue acquarelli e acrilici su carta che compongono un’installazione site specific, definita
da Pusole “modulare” per la sua scomponibilità in unità di senso autonome e che, soltanto in
un momento successivo, vengono assemblate secondo criteri anti-narrativi. Tali unità
corrispondono a un formato preciso del foglio da disegno (70x100 cm) e funzionano,
nell’economia generale della visione, come tante finestre aperte su scenari irreali e fittizi.
L’artista si concentra sulle forme naturali del paesaggio e le ricrea secondo modificazioni
genetiche misteriose attuate nel gesto pittorico, sviluppando un sistema segnico nuovo che
non si limita a una riflessione sull’esistente, ma pretende di giungere ad una riscrittura dei dati
naturali. Dietro la leggerezza raffinata del suo stile si cela una sottile violenza sullo spettatore,
come a disorientarlo confondendo i sui sensi, banalizzando le verità dell’esperienza, con una
pittura liquida e sospesa in uno stato amniotico pre o post naturale, tra lo scenario metafisico
e l’allucinazione di una realtà ignota.
Pusole è nato nel 1963 a Torino, dove vive e lavora. Da almeno due decenni si è affermato
come una delle figure più lucide e significative della pittura italiana contemporanea. Sul finire
degli anni Ottanta rappresentava la punta più avanzata del panorama artistico torinese, ed è
stato fra i capofila di un nuovo linguaggio figurativo concentrato sull’aspetto polisemico della
realtà mediale. Partecipa alla Biennale di Venezia nell’ambito di “Aperto’90” con una serie di
opere appartenenti al ciclo dei “televisori”. In seguito la sua pittura muta assecondando una
ricerca in continua evoluzione che si rivela sempre più personale e svincolata da tendenze o
scene artistiche di riferimento. Quando un ciclo di opere sembra definire un approdo, subito
successivo si muove in direzioni nuove, sempre ponendo con forza il problema dell’attualità
del mezzo pittorico. Negli anni Novanta l’approccio di Pusole diventa più performativo e le
personali allo Studio d’Arte Cannaviello, in cui gli allestimenti sono concepiti con una
progettualità complessa, ne consacrano definitivamente la personalità artistica.
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Questa strenua ricerca sui perché della vita, sulla sua provenienza o sulle ragioni della sua limitata
presenza nel mondo reale è alimentata e suffragata da una dichiarata passione dell'artista per il
sapere scientifico - tanto quello che prende in esame l'infinitamente piccolo come per esempio la
microbiologia, tanto quello che si occupa dell'infinitamente grande come l'astronomia. Questo
bagaglio d'informazioni, si mescola alle suggestioni provenienti dalla cultura visuale del
contemporaneo, alle memorie e alle inquietudini personali, dando vita a un immaginario
ipertrofico e stupefacente che trova la sua naturale conclusione nella creazione di una realtà
extra-ordinaria, anomala, refrattaria alle logiche della razionalità e dell'empirismo. Il modo in cui
questo universo fino ad ora sconosciuto prende sostanza e si diversifica ha molto a che fare con il
potere auto generativo e performativo che Pusole attribuisce al linguaggio pittorico. Con la stessa
rapidità e immediatezza con cui il pennello traduce sulla carta i contenuti mentali dell'artista, così
le immagini si riproducono con uguale intensità nevrotica e al loro interno, le apparizioni figurali si
moltiplicano, si scambiano, si doppiano, appaiono e scompaiono in un gioco di rimandi e
rispecchiamenti continui. Il carattere allucinatorio di queste visioni viene ulteriormente enfatizzato
dall'impiego di una gamma cromatica innaturale. (Gabriella Serusi in Atmosphere2)
Pusole sceglie di dipingere senza "rete", coltivando l'esigenza di investigare una pittura nuova, che
lui definisce "antinaturale", una pittura che non ripete i segni della realtà, ne si limiti, alla
decostruzione dei segni mediali, che vada al di là del mediale (postmediale), ricreando in qualche
modo l'esperienza. L'arte deve suggerire significati importanti al di là di una facciata razionale. Se
la politica dell'esperienza odierna denuncia l'eccesso di accumulazione, la promessa di risorse
sempre nuove e un'infinita banca-dati di conoscenza...l'arte deve resistere a questa "voracità"
(Lyotard) dichiarando. che esiste qualcosa di non mercificabile, catalogabile. A questo qualcosa
Pusole da la struttura del paesaggio. [...] La natura, al contrario delle industrie non ripete
l'informazione, la modifica in continuazione. Che si possa leggere la pratica pittorica di Pusole
come una performance senza fine? (Gianni Romano in Pierluigi Pusole, Performance)
Nell'opera di Pusole, il quadro diventa contemporaneamente il luogo della pittura e della realtà
stabilendo un'assoluta coincidenza tra i due sistemi formali. Il quadro, infatti, è realtà in quanto
quadro e non ha bisogno di alcuna giustificazione al di fuori di se stesso. Ne consegue che la
pittura non guarda più alla natura, ma diventa natura attraverso un sistema tautologico che non
permette distacco o separazione dal manufatto. Ecco, dunque, che Pusole impone un elemento
percettivo autonomo non lavorando più sull'aspetto riproduttivo o emozionale, ma puntando
direttamente sulla creazione di un linguaggio segnico perfettamente definito dove naturale e
artificiale rappresentano la medesima dimensione del reale. Prendendo a prestito le parole
dell'architetto austriaco Adolf Loose, si potrebbe dire che Pusole, naturalizza l'artificiale e
artificializza il naturale. Questo consente alla pittura di ricaricarsi di nuovi significati uscendo dai
limiti imposti dalla tradizione.(Alberto Fiz in Paesaggio anno zero)
“L’universo di Pusole è complesso, la sua non è una pittura facile, richiede uno sforzo e quindi non
comunica direttamente a tutti. È una sfida interna (essenzialmente con il proprio passato) ed
esterna (con il pubblico cui, una volta tanto, non si chiederà di mettersi comodo a contemplare)”.
(Luca Beatrice in Pusole standard, Milano2003)
"Trovo affascinante e perversa la Natura perché riesce a variare l'informazione-forma di una foglia
di ippocastano all'infinito, e io voglio batterla" (Pierluigi Pusole)
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SOLO SHOWS
2011 Experiments, Studio d’arte Cannaviello / Special Event, Studio d’Arte Raffaelli, Trento /
Figli dei Monti, Forte Strino, Vermiglio (TN) - 2010 Experiments, Studio d’Arte Raffaelli, Trento /
Experiments, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, San Marino - 2008 Galleria In Arco,
Torino - 2007 Galleria Alessandro Bagnai, Firenze - 2006 Galerie Michael Schultz, Berlino - 2004
Galleria In Arco, Torino - 2003 Studio d’arte Cannaviello, Milano - 2002 Galleria dello Scudo,
Verona - 2001 Studio d’arte Cannaviello, Milano - 2000 Galleria Alberto Peola, Torino - 1999
Galleria De Crescenzio & Viesti, Roma - 1998 Galleria Guido Carbone, Torino / Galleria Alberto
Peola, Torino - 1997 Studio d’arte Cannaviello, Milano / Museo Laboratorio d’Arte
Contemporanea, Roma - 1996 Galleria dello Scudo, Verona / Galleria In Arco, Torino - 1995
Studio d’arte Cannaviello, Milano / Galleria Dina Carola, Napoli - 1993 Studio d’arte
Cannaviello, Milano - 1992 Galleria Alessandro Bagnai, Siena / Spazio EOS, Milano / Galleria
Guido Carbone, Torino - 1991 Galleria Minini, Brescia / Spazio Juliet, Trieste / Galerie Lucien
Bilinelli, Bruxelles - 1990 Galleria Guido Carbone, Torino / Galleria Margiacchi, Arezzo - 1988
Studio Matteo Remolino, Torino / Studio Cristofori, Bologna - 1987 Galleria Guido Carbone,
Torino - 1986 Studio Corrado Levi, Milano.
SELECTED GROUP SHOWS
2012 Atmosphere2 Paolo Grassino / Pierluigi Pusole, Fondazione 107, Torino / Anni ‘90, Studio
d’arte Cannaviello Milano / DOCKS912. 100 anni in evoluzione, Torino / ArtisMap, Torino - 2011
Un’altra storia. Arte Italiana dagli anni Ottanta agli anni Zero, Milano - 2010 Tracks and Traces,
Torino - 2009 Plenitudini, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, San Marino - 2008 Experimenta,
Farnesina, Roma / Piazza Vittorio, Galleria in Arco, Torino - 2007 Vent’anni con gli amici,
Galleria In Arco, Torino / Arte italiana 1968-2007, pittura, Palazzo Reale - 2006 Walk-in, Galleria
Alessandro Bagnai, Firenze / Arte italiana, Galleria di Arte Moderna, Bratislava- 2005 Altri
Fantasmi, Galleria Pero, Milano / Altri Fantasmi, Galleria In Arco, Torino - 2003 301.302 kmq,
Galleria Alessandro Bagnai, Firenze - 2002 Giovane figurazione internazionale, Planetario,
Trieste - 2001 La GAM costruisce il suo futuro, G.A.M., Torino - 2000 Futurama, Museo Pecci,
Prato - 1999 Arte in Giro, Santuario d’Oropa, Biella - 1998 Transmissions, Espace des Arts,
Chalon sur Saone - 1997 Museo Laboratorio, Università La Sapienza, Roma / Arte Italiana: la
Pittura Iconica, GAM, Bologna - 1996 Carte Italiane, Istituto Italiano di Cultura, Atene / Ultime
generazioni, XII Quadriennale, Roma / Giro d’Italia: Torino, Fabio Sargentini, Roma - 1995
M.A.P.P. Museo Paolo Pini, Milano / Dodici Pittori Italiani, Spazio Herno/In Arco, Torino - 1994
Punti di vista, Civico Museo d’Arte, Revoltella - 1992 Immagini di pittura, Studio d’arte
Cannaviello, Milano / Segni e disegni, Galerie Analix, Ginevra Galleria In Arco, Torino / Loft,
Valdagno - 1991 Anni Novanta, Galleria Civica, Bologna - 1990 Avec, A.P.A.C., Nevers /
Aperto, Biennale di Venezia - 1989 Examples: new italian art, Riversides Studio, Londra - 1988
Spunti di giovane arte italiana, Galeria Buades, Madrid / Ordine e disordine, Palazzo
dell’Arengo, Roma - 1987 Gemito, Promotrice di Belle Arti, Torino - 1986 Ultime, Castello di
Volpaia, Radda in Chianti / Il cangiante, P.A.C., Milano.