I Madonia e il 41bis (da "S" n.12)
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I Madonia e il 41bis (da "S" n.12)
S12.qxp:Layout 1 17-04-2009 11:29 Pagina 126 AFFARI DI FAMIGLIA di Romina Marceca ECCO GLI INTERESSI DEI MADONIA, GESTITI DA MARIA ANGELA DI TRAPANI. MA SUL RUOLO DELLA DONNA IL MARITO AVEVA DUBBI: “SEMPRE UNA FEMMINEDDA È. A ME MI SECCANO QUESTE COSE PAPÀ, IO NON L’HO MANDATA MAI DA NESSUNA PARTE” M aria Angela Di Trapani ha carattere. È una donna che per gli interessi della famiglia va anche contro i suoi stessi parenti. Accade con suo zio, Michele Di Trapani (chiamato zio Michele o zia Sara), che aiutava nel 2006 nella reggenza del mandamento il fratello Diego, agli arresti domiciliari, e aveva avuto anche contatti con il costruttore Sbeglia. È il 20 giugno del 2006 quando lo zio di Maria Angela mostra le sue angosce a seguito del blitz Gotha di poche ore prima. Maria Angela dice senza mezzi termini: “Zio Michè a momenti vengono a bussare da te… Scommetti?”. Mesi dopo Maria Angela esterna al marito l’insoddisfazione per la condotta dello zio, che, dopo essersi accreditato presso il fratello spendendo il nome di Salvatore Madonia, non si era rivelato all’altezza delle “aspettative” approfittando della situazione per un personale tornaconto. Alcuni attriti con Salvatore Lo Piccolo poi hanno portato alla destituzione di Diego Di Trapani da capo del mandamento di Resuttana. Giuseppe Madonia, la cognata Maria Angela Di Trapani, la madre Emanuela Gelardi e il fratello Giuseppe a colloquio in carcere. La conversazione avviene in modo da rendere impossibile la comprensione degli argomenti trattati 126 S - IL MAGAZINE CHE GUARDA DENTRO LA CRONACA L’INVESTITURA Il 6 aprile 2006 Maria Angela va a trovare il marito Salvatore Madonia. Durante il colloquio a Biella la donna gli racconta della sua investitura attraverso il capo di Resuttana, Nino Madonia. Il marito è preoccupato e lo dice al padre: “Da Mareddu cosa... andarci .... Maria Angela... sempre una femminedda è. A me mi seccano queste cose papà, io non l’ho mandata mai da nessuna parte... scusa... si trova un modo diverso... non lo so... lasciamole stare ‘ste femminedde...”. Dopo l’arresto dei Lo Piccolo si pone il problema dei ruoli. La donna informa il marito di aver nuovamente incontrato Angela (Stefano Fontana), specificando di essere stata messa al corrente dell’improbabile ulteriore riconoscimento di Salvatore Genova a capo del mandamento di Resuttana: “A Carmela sicuro di no neanche morta (...) non la possono vedere, infatti mi ha detto di dirtelo… ‘lo zaino dice non è capace di portarselo sulle spalle’ (…) me lo diceva Angela… dice: ‘Non è capace… vi sta facendo fare figure’... dice: ‘Cammina a nome di Salvo’ (...) dice: ‘Si stanno mangiando tutte cose’”. Salvatore Madonia intima alla moglie di prendere subito le distanze da Genova: “Maria Angela senza fare segno (...) anzi ti consiglio di andarci a dire a Vachitieddu... non ho bisogno di niente”. Il 16 gennaio anche Genova viene arrestato. IL PRESTITO NEGATO In occasione della vendita di alcuni beni inseriti nella procedura fallimentare della “Siced srl di Nicolò Trapani” Maria Angela chiede a Lo Piccolo 80 mila euro. Somma che non le verrà data e alla quale provvederà la famiglia Lo Verde. Prima, a dicembre del 2006, chiede però il permesso al marito: “Glielo posso chiedere se possono aiutare per il terreno? Se danno... 70... 80 mila euro, per prendere il terreno, vale un miliardo! Glielo posso dire... di dirlo alla Zia Rosalba?”. Il detenuto oltre ad autorizzare la moglie, si preoccupa che venga precisata l’esigenza di recuperare “le cose” del defunto Francesco Di Trapani: “Gli dici... c’è... questo... devi dire... senti... ma queste cose... di cercare di recuperare le cose nostre! Tutto quello che ha fatto mio padre”. Qualche giorno dopo, nella telefonata tra marito e moglie, quest’ultima riferisce di non aver ancora avuto modo di parlare con Rosalba, confermando però di avere inoltrato la richiesta tramite Salvatore Genova e rassicura il marito sul IL MAGAZINE CHE GUARDA DENTRO LA CRONACA - S 127 S12.qxp:Layout 1 17-04-2009 11:29 Pagina 128 Ecco una delle lettere in codice: i Madonia parlano delle “condizioni di salute di mamma”, ma secondo gli inquirenti si riferiscono alla situazione economica della famiglia tempo a disposizione: l’asta (indicata come “l’operazione della mamma”) si sarebbe dovuta svolgere a febbraio 2007. Nel frattempo si mettono in atto le strategie per il recupero dei beni. Il 20 gennaio 2007 Maria Angela va a trovare il fratello Nicolò nel carcere di Parma e gli illustra uno schema: Vincenzo Sgroi avrebbe provveduto ad aggiudicarsi la “casa della mamma” (Rosa Sgroi) mentre un altro terreno sarebbe 128 S - IL MAGAZINE CHE GUARDA DENTRO LA CRONACA stato acquistato, per conto di Maria Angela, da “Maria” (Massimiliano Lo Verde). Il ruolo della donna è confermato da un pizzino, che però di fatto arriva alla madre di Maria Angela, Rosa Sgroi. “Giovanna (Francesco Di Pace) mi ha consegnato un libricino per il catechismo del bambino”. Nel pizzino Lo Piccolo chiede un “filtro” per le comunicazioni che viene indicato in Francesco Di Pace, “quello che LA DONNA CHIEDE ANCHE UN PRESTITO A SALVATORE LO PICCOLO. MA SOLO DOPO AVER AVUTO IL VIA LIBERA DAL MARITO: “GLIELO POSSO CHIEDERE SE POSSONO AIUTARE PER IL TERRENO? SE DANNO... 70... 80 MILA EURO, PER PRENDERE IL TERRENO, VALE UN MILIARDO” MARIA ANGELA INTERVIENE PER CHIEDERE UN INTERVENTO SULLE ESTORSIONI A SERGIO ARIOLO: “SE LO STANNO MANGIANDO VIVO”. NELL'APRILE DEL 2007 FANNO LO STESSO I PROPRIETARI DI CASAGIÒ, DI VIA MONTEPELLEGRINO, CHE HANNO SUBÌTO UNA RAPINA glielo consegnerà”. Maria Angela non ci sta: “Devo dare questa importanza a lui, dargli il bigliettino chiuso. Stai certo che se lo apre... e se lo legge”. L’intromissione di Di Pace era stata decisa dopo che, con l’arresto di Provenzano, si temeva che anche Salvatore Genova fosse sotto indagine. Il denaro viene negato da Lo Piccolo. Nel pizzino si legge: “Cortesemente dovrà pazientare ancora un altro poco”. Gaetano Fidanzati. Ma Graziano era anche interessato a iniziative imprenditoriali all’Arenella e per questo aveva chiesto a Maria Angela di potersi rivolgere a “Rosalba”. Maria Angela sarà autorizzata dal marito. Inoltre, nel 2007, Graziano aiutava Salvatore Genova nella reggenza del mandamento, come scrive Maria Angela al marito. L’ESTORSIONE A SERGIO ARIOLO Sergio Ariolo, imprenditore nella cantieristica navale, subisce continuamente estorsioni dalla famiglia dell’Acquasanta per i lavori svolti. Maria Angela lo difende parlando con il marito durante un colloquio in carcere a L’Aquila, dove lei era arrivata grazie al biglietto pagato da Ariolo: “È un ragazzo buono, se lo stanno mangiando vivo”. È il 9 febbraio 2006. La Di Trapani spiega come Ariolo pagava, parlando con il marito: “In passato li dava alla nipote di tua madre (Giovanni Bonanno)”. E sempre durante il colloquio emerge che anche questi soldi dell’Acquasanta, che dovevano arrivare al mandamento di Resuttana, “se li mangiavano loro, hai capito?”. Un altro dei motivi che hanno portato all’omicidio Bonanno. Maria Angela, in un altro colloquio, stavolta con il fratello Nicolò Di Trapani, l’11 febbraio 2006, ricostruisce che Ariolo pagava con cadenza annuale e che il denaro al momento arrivava a Diego Di Trapani. “No se li prende, tutto qua viene, non va più là”. Maria Angela poi, avendo saputo di un danneggiamento a carico di Questa lettera, secondo gli investigatori, si riferisce all’operazione Gotha, che può tagliare i flussi di denaro: “Con questo caldo afoso degli ultimi giorni (44 gradi) c’è da aspettarsi il riacutizzarsi dei malanni” Ariolo (un incendio), si rivolge a Michele Di Trapani per tutelarlo. Nel 2007 i pagamenti vanno a Stefano Fontana, che tira la corda. L’uomo si rivolge di nuovo a Maria Angela. Nell’aprile del 2007 fanno lo stesso i proprietari di CasaGiò, di via Montepellegrino, che hanno subìto una rapina. IL RAGGIRO DI VINCENZO GRAZIANO Vincenzo Graziano, “Corvina”, è un esponente della famiglia del- l’Acquasanta, inserito nel settore edile. L’uomo, come emerge dalle indagini, è a disposizione della famiglia Madonia, ne cura gli interessi. La sua investitura è stata voluta da Giuseppe Madonia attraverso il fratello Aldo: “Devi dire a Viciuzzu che tutto quello che abbiamo è nelle mani sue”. Graziano, infatti, si occupava anche dei beni occulti dei Madonia. I carabinieri hanno anche monitorato un incontro col narcotrafficante Il 2 settembre 2006, Giuseppe Madonia scrive al fratello Aldo al quale chiede, sempre in maniera criptica, di interessarsi per recuperare il denaro per la famiglia. Aggiunge di ritenere “il medico” responsabile della terapia Il 6 settembre 2006 Aldo Madonia scrive nuovamente al fratello Giuseppe informandolo che per la sua promessa fatta a Maria Angela (la “retribuzione” mensile di 1.500 euro) la madre sta cercando di mantenere l’impegno e nel frattempo lo invita ad avere pazienza Ma una volta Maria Angela parla al marito di una “falegnameria”. Questa proprietà è stata venduta da Graziano che avrebbe detto a Maria Angela che la somma sarebbe stata reinvestita per nuovi investimenti. A lei sarebbe stata corrisposta la somma di 700 euro mensili, come in precedenza. Su questa proprietà nasceranno delle diatribe tra Salvatore Madonia e la moglie che viene ripresa perché non avrebbe fatto ben intendere a Graziano che l’immobile era di suo marito e non della famiglia. Salvatore: Queste sono le mie cose... Maria Angela: Dice: io questi qua che le sto dando (con le mani indica 7, ndr) ogni mese... Salvatore: Tutte le mie cose... tutte le mie... tutte le mie... e ora l’ultima... Pur essendo un fedele dei Madonia, Vincenzo Graziano avrebbe tentato di raggirarli “facendo la cresta” proprio sulla “falegnameria”. Una vicenda che Stefano Fontana, in attrito con Graziano, fa sapere a Maria Angela che si infuria. La donna in un colloquio carcerario lo racconta al marito. Maria Angela: Ascoltami! Lo sai già se l’è venduta... l’ha venduta... Salvatore: Mh... IL MAGAZINE CHE GUARDA DENTRO LA CRONACA - S 129 S12.qxp:Layout 1 17-04-2009 11:29 Pagina 130 Il 12 settembre 2006 Maria Angela scrive una lettera al marito con la quale, tra l’altro, lo informa dell’incontro avuto con il cognato Aldo no a far intervenire i Fontana. Maria Angela: Che dice che se lo sono comprati a fallimento... altre persone... però... PRESSIONI SUL PENTITO Tra i Madonia e i Fontana c’è sempre stato un certo rispetto, nato durante la latitanza di Salvatore Madonia, trascorso in parte in casa dei Fontana. In una lettera che Maria Angela scrive al marito, il 25 gennaio 2007, questo buon rapporto emerge dai regali di Natale di Stefano Fontana. È forse per questo legame che Madonia cerca in Fontana un contatto per portare Marco Favaloro, collaboratore di giustizia, a ritrattare tutto ciò che ha detto sul suo conto. Il 7 giugno 2007 lo di- ce alla moglie: Salvatore: Dice Salvo... (se stesso, ndr) tra dieci anni, tra vent’anni... se è possibile ... a Marco... se può fare... a dire... a dire... tutto quello che ho detto è falso! Maria Angela: Mh! Salvatore: Dici... se è possibile... vedete! Maria Angela: Ok. Salvatore: Io... per rimorso di coscienza... devo dire... perché... quando mi trovavo là... pur di uscire da là... Maria Angela: Sì. Salvatore: Siccome c’è (mima uno scritto, ndr). Maria Angela: Sì, ci sono tutte le carte che co... che aveva sua moglie... DAL CARCERE, IL MARITO LE CHIEDE ANCHE DI FARE PRESSING SUL PENTITO CHE LO ACCUSA: “TRA DIECI ANNI, TRA VENT'ANNI... SE È POSSIBILE ... A MARCO... SE PUÒ FARE... A DIRE... A DIRE... TUTTO QUELLO CHE HO DETTO È FALSO” 130 S - IL MAGAZINE CHE GUARDA DENTRO LA CRONACA Salvatore: Eh! E dice... per un rimorso di coscienza... lo dovrei dire... dice... ma... ora? Se è possibile! Il 5 luglio Maria Angela dice di avere incontrato Angela e di avergli espresso i desideri e le richieste del marito: il contatto con il collaboratore sarebbe stato tentato tramite il figlio maggiore. Ma dopo qualche tempo Madonia ha un ripensamento, legato alla collaborazione con la giustizia di uno dei fratelli di Stefano Fontana, Angelo. A fine luglio Maria Angela scrive al marito una lettera in cui illustra un’altra strada. Il contenuto della lettera viene spiegato al marito durante il colloquio in carcere. Maria Angela: Sì... e finalmente... il mondo quanto è piccolo... L’altra volta di che mi parlavi? Salvatore: Eh... sangu mio... ma così... Maria Angela: Lucia? Salvatore: (breve silenzio, poi capisce, ndr) Eh, Lucia, eh... Maria Angela: Eh... mentre che ero là... ehm... Salvatore: Eh, vabbeh... amunì... eh... Maria Angela: Sua nipote! Maria Angela: Allora faccio: fu il Signore? Infatti Maria... fa... dice... diglielo a Salvo... se è... ci parliamo! Dice, perché... su... fa... dice... è la signora... di... dov’eravamo... è sua zia... perché è sposata con la sore... con l’A... capi...? Salvatore: E che le vengono a Maria? Maria Angela: Eh... ami... amici con... amici perché si... forni... sono fornitori di... pure suoi... così. Nella conoscenza così! A novembre i Madonia rinuncia- UNA RELAZIONE PERICOLOSA Tra Rosanna Milia, badante di Emanuela Gelardi, e Antonino Madonia, c’è una relazione epistolare che avrebbe preoccupato soprattutto Francesco Madonia. La badante, che alla fine verrà allontanata, era diventata depositaria di diversi particolari sulla cassa della famiglia. Fino a sapere anche dove questa si trovasse, a casa di Emanuela Gelardi. La donna nel tempo avrebbe dato anche fastidio a Maria Angela che mal avrebbe digerito l’ingerenza della donna negli affari del clan e che per lamentarsi scrisse al marito. PRESTANOME PER IL BAR SOFIA Il Bar Sofia, di fronte all’ospedale omonimo, era una fonte di guadagno per Salvatore Madonia e Maria Angela. A gestirlo ci sarebbero alcuni prestanome che si riveleranno poco abili, dando grattacapi ai coniugi Madonia. E in L'ALTRO AFFARE CHE MARIA ANGELA TRATTA È LA GESTIONE DEL BAR SOFIA, VICINO A VILLA SOFIA: SECONDO GLI INQUIRENTI IL 50% DEGLI UTILI SPETTAVA AI CONIUGI MADONIA E IL RESTO A PRESTANOME. MA QUALCOSA NELLA GESTIONE NON ANDAVA BENE una lettera al marito Maria Angela si sfoga: “Sono stanca”. Il bar alla fine verrà affidato a Sergio Ariolo e Massimiliano Lo Verde. I nomi degli altri presunti prestanome sono: Amalia Di Trapani, Giampaolo Campo e Giovanna Aiello, Pietro Pizzo e Nicoletta Di Trapani, quest’ultima cugina di Maria Angela. In realtà il 50% degli utili spettava ai coniugi Madonia, il 25% ai coniugi Pizzo ed il restante 25% ai coniugi Campo. I Madonia continuavano a lamentarsi che i patti non venivano rispettati. Maria Angela sente la cugina al telefono e le dice ironicamente di riferire al marito un “ringraziamento”. I coniugi da lì a breve saranno estromessi dalla gestione. Nell’aprile del 2006 la Di Trapani, dovendosi recare a L’Aquila dal marito, “batte cassa” con Pizzo. Nel colloquio con il marito la Di Trapani illustra la situazione. Salvatore Madonia dà l’assenso a far subentrare Sergio Ariolo. Maria Angela: L’altro... ieri, abbiamo abbiamo avuto una discussione bella accesa!... gli ho detto... gliene ho dette di tutti i colori... di tutti i sapori! L’altro ieri a Nicoletta e ieri a lei, che è venuta dentro! Gli ho detto... gli ho detto... ogni volta... dal mese passato... da quando sono andata... gli ho detto... da mio marito! E devo venire a cercare a voialtri ogni volta? Gli ho detto... prima mi dite una coIL MAGAZINE CHE GUARDA DENTRO LA CRONACA - S 131 S12.qxp:Layout 1 17-04-2009 11:29 Pagina 132 MA IL BILANCIO È IN ROSSO: “NO, DEBITI... SALVO... IMPRESSIONANTI... PIÙ DI MEZZO MILIARDO... ” “SÌ, MA...” “PIÙ DI MEZZO MILIARDO! E TI HO DETTO TUTTO. NON HO POTUTO DORMIRE” MADONIA DECIDE DI INSERIRE ARIOLO NELLA GESTIONE. IN CODICE: “CARO CUGINO SERGIO, SPERO DI TROVARE TE, LA TUA COMPAGNA E I RAGAZZI IN OTTIMA SALUTE. TI SCRIVO GENTILMENTE PER DIRTI, NON TRALASCIANDO I TUOI IMPEGNI DI LAVORO, DI SEGUIRE COME VANNO A SCUOLA SIA PAOLETTA CHE NICOLETTA” Il 18 ottobre 2006 Antonino Madonia scrive al fratello Aldo al quale, tra l’altro, ordina di mandare al colloquio la madre l’8 novembre solo se la situazione economica della famiglia è tale da poterlo permettere Il 26 gennaio 2007 Aldo informa il fratello Antonino che la situazione economica, negli ultimi due mesi, è migliorata sa... mi ave... me lo avete fatto prendere per fesso! Non c’è... allora vuol dire che non va avanti! No! È perché pa... gli ho detto... non vi siete degnati... e ve lo siete fatto uscire di qua, di qua, da tutte parti... a dirmi... quanti debiti ci sono?... quanto... niente. Salvatore: Ora... io ti sto dicendo... che... Sergio ti aveva detto sì... dice... facciamo così... in questo modo... A settembre 2006 la situazione precipita. Maria Angela riceve da Angela Aiello soltanto 200 euro, viene a conoscenza di un debito del bar che non può più vendere 132 S - IL MAGAZINE CHE GUARDA DENTRO LA CRONACA sigarette né accettare giocate al Superenalotto per mora nei confronti dei Monopoli di Stato. Maria Angela pochi giorni dopo scrive a suo marito: “La serietà – si legge nella lettera - ormai è un opcional che pochi anno, sono tanto delusa di Nicoletta le sue promesse si sono rilevate parole al vento. La chiamo al telefono e per non rispondere mi mette la segreteria telefonica, senza neanche preoccuparsi per rispondermi indietro sto aspettando per vedere fino a che punto arriverà. L’altro giorno ero fuori di me e sono andata a cercarla ma c’era paoletta e mi diceva che va indietro con gli studi. Mi aspettavo che Nicoletta venisse ma invece con l’aria di presuntuosità neanche si degna di rispondermi al telefono. Come si degnerà di venire ho intenzione di dirgliene quattro per come merita senza mezzi termini e se si offenderà me ne frego perché tanto non anno rossore in faccia nessuno delle due gli dirò in faccia che la giudico peggio mettendola allo stesso livello di paoletta. Ho capito a mie spese che non c’è sincerità da chi mi circonda, sono stanca di far finta sempre di niente e di dovere ingoiare perché non so mortificare quando invece ne avrei tutto il diritto”. L’1 ottobre Maria Angela informa con un’altra lettera il marito che il giorno precedente aveva ricevuto il denaro da parte di Giampaolo Campo (“aveva il regalino per il bambino”). A ottobre del 2006 arriva l’investitura ufficiale da parte di Salvatore Madonia a Sergio Ariolo, attraverso un cartoncino inviato alla moglie e indirizzato ad Ariolo. “Caro cugino Sergio, spero di trovare te, la tua compagna e i ragazzi in ottima salute. Ti scrivo gentilmente per dirti, non tralasciando i tuoi impegni di lavoro, di seguire come vanno a scuola sia Paoletta che Nicoletta, altrimenti chi sa quando arriveranno alla laurea gravando sui loro genitori, desideroso conoscere quanti esami ancora devono dare e con quale media di voti vanno avanti, e se studiano, le notizie che mi arrivano non sono molto confortevoli. (...) Spero che tu gli possa dare una buona guida e dei buoni consigli, L’1 maggio 2007 Maria Angela scrive una lettera al marito Salvatore Madonia al quale accenna un argomento che avrebbero trattato meglio al colloquio successivo Il 13 maggio 2007 Maria Angela scrive al marito Salvatore Madonia commentando i comportamenti del cognato Aldo e della moglie Carla Cottone, che attingono dalla cassa imponendole di fare economia perché quando si è ragazzi tante cose non si pensano, essendo un po’ svogliati mi avvio alla conclusione invio i saluti per tutti, ti manda i saluti da parte di Nicola”. A dicembre le cose continuano ad andare male. Maria Angela dice a Giovanna Aiello che se non le stanno bene le nuove condizioni può andare via. La Aiello risponde con una frase eloquente: “Te lo faccio vedere dove vado”. Sottinteso: dalle forze dell’ordine. A fine anno la coppia Pizzo viene estromessa dalla gestione, si inserisce Sergio Ariolo. Maria Angela scopre i debiti: 250 mila euro. Un colpo, che riferisce al marito. Maria Angela: No, debiti... Salvo... impressionanti... più di mezzo miliardo... Salvatore: Sì, ma... Maria Angela: Più di mezzo miliardo! E ti ho detto tutto. Non ho potuto dormire! All’inizio del 2007 si inserisce anche Massimiliano Lo Verde. Giovanna Aiello, dopo l’allontanamento dei coniugi Pizzo, avrebbe preteso un aumento della sua quota al 50% minacciando di denunciare il tutto. Dopo alcune intercessioni, anche dei Di Trapani, il bar arriva a una gestione concorde tra Lo Verde, Campo e Maria Angela. Nel luglio del 2007 Maria Angela riferisce al marito che con l’inserimento di Lo Verde nella gestione del bar, e un conseguente intervento economico di quest’ultimo, tutti i debiti del locale era stati ripianati. Tra l’altro, Salvo Madonia si informa sul progetto di aprire un bar con Ariolo all’interno dell’ospedale. Ma il progetto non ha avuto seguito. Nel febbraio del 2008 tutto sembra a posto. In un mese entrano 8 mila euro da dividere in tre. Il bar sembra avere ripreso quota. IL MAGAZINE CHE GUARDA DENTRO LA CRONACA - S 133