Chiesa di Sant Agostino

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Chiesa di Sant Agostino
Università degli Studi “G. d’Annunzio”
Chieti - Pescara
Dipartimento di Scienze, Storia dell’Architettura,
Restauro e Rappresentazione
Associazione tra Enti locali per l’attuazione
del Patto Territoriale Sangro-Aventino
CHIESA DI S. AGOSTINO
Comune e provincia:
Lanciano (Ch)
Tipologia:
chiesa a navata unica con cappelle laterali, annessa al convento omonimo
Ubicazione:
l’edificio affaccia su via dei Frentani, nel quartiere di Lanciano vecchia
Utilizzazione:
la chiesa è attualmente officiata
Epoca di costruzione ed eventuali aggiunte/modifiche:
la costruzione della chiesa viene ritenuta precedente a quella del convento, fondato secondo le fonti
tra il XIV e il XV secolo.
Più volte trasformata, conserva i caratteri dell’edificio originario soprattutto nella facciata e nel
portale, chiaramente riconducibili ai motivi gotici della chiesa di S. Maria Maggiore, nella stessa
città, e all’esperienza artistica di Francesco Petrini.
Nel corso del Settecento l’interno è stata arricchito con un ciclo di stucchi eseguiti dagli scultori
Girolamo Rizza e Carlo Piazzoli. Altri interventi risalgono agli inizi del Novecento, con la
decorazione delle volte e la costruzione di un nuovo altare in marmo
Stato di conservazione
l’edificio è stato restaurato
di
recente
e
le
sue
condizioni
si
presentano
buone
Descrizione dell’edificio con riferimento ai materiali e alle tecniche costruttive adottate:
la facciata ha terminazione orizzontale ed è intermante in pietra da taglio.
Il portale, chiuso da archi gotici concentrici, è fiancheggiato da colonnine tortili finemente lavorate:
nella lunetta è un gruppo scultoreo con la Vergine e il Bambino.
In asse con il portale è un rosone, oggi privo di raggiera, di cui resta soltanto l’anello estremo
decorato a foglie d’acanto, sormontato da una cornice impostata su colonnine sostenute da leoni.
L’interno conserva le decorazioni barocche in stucco.
Un pregevole retablo del XVI secolo conclude la navata con le raffigurazioni di S. Agostino, S.
Apollonia e S. Michele.Il campanile ripete i caratteri costruttivi propri delle torri campanarie
medievali lancianesi, con l’uso, soprattutto, di aperture ogivali e cornici ad arcatelle.
L’edificio custodisce al suo interno preziose reliquie: una croce d'argento smaltata e lavorata a
cesello del XV secolo; un reliquiario in argento dorato, cesellato e smaltato; una croce di rame
dorato; un gruppo di angeli scolpiti in legno dorato del XVI secolo; una statua di San Biagio
vescovo del XVI secolo; un grande candelabro in legno scolpito e dorato del XVIII secolo; un
quadro di San Francesco d'Assisi dipinto a olio su tela del XVII secolo
Bibliografia:
G. M. BELLINI, Oggetti d’oreficeria abruzzese ignorati nella chiesa di S. Agostino di Lanciano, in
“RASLA”, XV (1900), n. 5, pag. 231
Questo progetto è stato finanziato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze
Dipartimento per le Politiche di sviluppo e di coesione
Programma Aggiuntivo POM
“Sviluppo Locale – Patti Territoriali per l’Occupazione” Sottoprogramma n. 9
Università degli Studi “G. d’Annunzio”
Chieti - Pescara
Dipartimento di Scienze, Storia dell’Architettura,
Restauro e Rappresentazione
Associazione tra Enti locali per l’attuazione
del Patto Territoriale Sangro-Aventino
I.C. GAVINI, Storia dell’architettura in Abruzzo, Milano-Roma sd. (ma 1926-1927), vol. II, pp. 8688
E. LA MORGIA, La Chiesa ed il Convento, di Sant’Agostino a Lanciano “I saggi di OPUS n° /”
Lanciano (Ch) 1998
M. MORETTI, Architettura medioevale in Abruzzo, Roma 1972, pag. 546
F. SARGIACOMO, Lanciano e le sue chiese, Lanciano 2000, pp. 69-75
Antologia:
I. C. GAVINI , Storia dell’architettura in Abruzzo, Milano-Roma sd. (ma 1926-1927), vol. II, pp. 8688
“La chiesa ad una nave internamente rimodernata, conserva il prospetto in pietra da taglio in alcune parti
assai danneggiato, ma che per i suoi caratteri stilistici si manifesta l’opera più completa della scuola di Francesco
Petrini […], a Sant’Agostino egli potè creare con maggiore libertà il tipo della piccola facciata rettangolare.
La muraglia senza divisioni intermedie, senza lesene, sorge da una zoccolatura normale, integrandosi
nell’ingresso e nel rosone soltanto. La cornice a coronamento orizzontale consiste in una piccola gola e in alcune
decorazioni piatte, distribuite al di sotto: le quali sono una targa da stemma, nel centro, e quattro croci laterali
ottenute con cinque scodelline di maiolica invetriata.
Il portale […] viene costituito da larghi pilastri che dalla zoccolatura salgono fino al piano d’imposta del
timpano con lieve aggetto sul vivo del paramento.
Questo timpano […] imposta con ripiegamenti orizzontali, onde la stessa membrana forma cornice al secondo
ordine dei piloni. Nel resto vi è perfetta riproduzione degli elementi già usati nella maggior chiesa (Santa Maria
Maggiore), le stesse caratteristiche nel taglio del vano rettangolare, nei risalti delle spalle, nel sesto in terzo punto
della lunetta e degli archivolti scolpiti entro allo strombo.
La larga e bella modanatura delle foglie radiali, i cordoni a bastoni spezzati ed i fiori a punta di diamante
sono degna corona ad una statua della Vergine in piedi sull’architrave […].
Nel finestrone che sovrasta immediatamente al portale, si ritrovano molte parti che sembrano tolte dalla
facciata di Santa Lucia, tanto che ne ripetono le forme. E sono, le mensole su cui posano i leoni, le colonnine
soprastanti, il grande ornato originalissimo della mostra. […]
Tuttavia una diversità di una certa importanza esiste nell’archivolto nascente dalle colonnine pensili, il quale,
invece di seguire l’andamento circolare della mostra, s’innalza in forma di timpano, formando un angolo di circa
novanta gradi sulla cortina. Ne risulta un triangolo mistilineo, entro il quale si erge stecchita l’aquila evangelica, ed il
cui vertice si lega allo stemma centrale del coronamento.”
M. MORETTI, Architettura medioevale in Abruzzo, Roma 1972, p. 546
“[…] una grande importanza ha la facciata, sostanzialmente ben conservata, che le maestranze dirette o
derivate da Francesco Petrini realizzarono nella prima metà del secolo XIV, inserendovi, con piena libertà e con felici
proporzioni, il portale ogivale, con la preziosa statuetta della «Madonna col Bambino» poggiante sopra il nudo
architrave e la grande finestra circolare incorniciata da un timpano impostato su colonnine nascenti da due leoni a
sbalzo sul paramento lapideo. L’interno venne rifatto bel secolo XVIII con altari e decorazioni a stucco consuete
dell’epoca.
La facciata prende risalto solo dalla presenza del monumentale portale e della bella finestra circolare
soprastante, poiché per il resto consta soltanto di una nuda muraglia di conci, senza lesene o divisioni intermedie, o le
consuete lesene angolari.
Solo un’alta zoccolatura che continua nel portale movimenta in orizzontale il paramento, insieme alla
cornicetta mediana di coronamento con piccola gola e le solite piatte decorazioni […]. Cornici dell’archivolto,
colonnine accantonate e frontali si ornano delle consuete foglie radiali, di cordonature a bastoni, a fiori, a punte di
diamante.
In piedi al centro dello spoglio trilite dell’architrave, è la bella statua della Madonna col Bambino, ancora
pienamente gotica […].
Il finestrone circolare ripete motivi di quello di santa Lucia, come le mensole su cui poggiano i leoni, e le
colonnine soprastanti la cornice.
Questo progetto è stato finanziato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze
Dipartimento per le Politiche di sviluppo e di coesione
Programma Aggiuntivo POM
“Sviluppo Locale – Patti Territoriali per l’Occupazione” Sottoprogramma n. 9
Università degli Studi “G. d’Annunzio”
Chieti - Pescara
Dipartimento di Scienze, Storia dell’Architettura,
Restauro e Rappresentazione
Associazione tra Enti locali per l’attuazione
del Patto Territoriale Sangro-Aventino
Una diversità di disegno è l’archivolto nascente da brevi colonnine pensili ed invece di seguire l’andamento
circolare della mostra, si raddrizza a formare il timpano che iscrive l’Aquila Evangelica.
[…] le innegabili comunanze dell’opera con la facciata di Santa Maria Maggiore del 1317 […] , di Santa
Maria della Civitella di Chieti (1321), […] di San Tommaso in Ortona a Mare (1312), [fanno] ritenere la facciata del
Sant’Agostino, almeno posteriore di qualche anno al 1321.”
Questo progetto è stato finanziato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze
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