il complesso del duomo
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il complesso del duomo
13. Frammento di affresco romanico con Annunciazione. IL COMPLESSO DEL DUOMO 14. Sulla parete un polittico assemblato nell’800: al centro Madonna con Bambino, S. Girolamo e S. Giorgio di scuola veronese (1531-1533), S. Michele Arcangelo di Giuseppe Zamboni (1880). 15. CAPPELLA DELLA MADONNA DEL POPOLO: arco trionfale esterno del 1510, unico resto della primitiva cappella rinascimentale, da sempre luogo di grande devozione popolare. L’interno venne trasformato secondo gusto barocco nel 1756. Sotto la statua della Madonna col Bambino, di Vincenzo Cadorin (1921) c’è un’urna contenente la cosiddetta “spina” con cui sarebbero stati uccisi i Santi Fermo e Rustico, martiri della Chiesa veronese. 16. CAPPELLA CARTOLARI: eretta nel 1465, è dedicata a San Michele Arcangelo. L’altare è stato rifatto nel XVIII secolo, ospita la tela della Beata Vergine con S. Michele, S. Giorgio e S. Girolamo di Michelangelo Prunati, 1690-1756. Sopra la porta laterale epitaffio dell’Arcidiacono Pacifico (846). 17. CAPPELLA ABBAZIA‑LAZZARI: dedicata al Corpus Domini. Prospetto affrescato da Antonio Badile nella seconda metà del ‘400. Pala del Redentore tra Tobia e l’angelo e i Santi Liborio e Francesco di Sales; la tela è opera di Sante Prunati. P Nelle mensole delle colonne superiori: a sinistra Storie di Giona, a destra un leone. I due capitelli superiori ospitano le figure dell’Angelo e della Madonna Annunciata. B) Il protiro maggiore, a due piani, è firmato da Nicholaus e datato 1139. La fronte presenta le figure di S. Giovanni Evangelista e S. Giovanni Battista. La struttura protegge il portale strombato. Custodiscono l’ingresso due paladini identificati con Orlando e Uliviero. Sugli stipiti sono raffigurati dieci profeti. Nella lunetta sopra la porta bassorilievo policromo con Madonna in trono con Bambino, Adorazione dei Magi e Annuncio ai pastori. C) A sinistra della facciata un passaggio coperto conduce in Corte Sant’Elena e nel Chiostro dei Canonici. Il chiostro fu edificato in forme romaniche tra il 1117 e il 1120. Sul lato ovest si affacciano gli ambienti della Biblioteca ChieseVerona _ biglietto unico _ 100x70 mm Capitolare e del Museo Canonicale. LE CHIESE STORICHE diVERONA H I S T O R I C A L C H U R C H E S I N V E R O N A 18. CAPPELLA CARTOLARI‑NICHESOLA: prospetto affrescato della seconda metà del ‘400. La cappella venne ristrutturata tra il 1530‑32 dalla famiglia Nichesola, per opera di Jacopo Sansovino (1486‑1570). All’interno della cappella, venne collocata la pala dell’Assunta di Tiziano (1487‑1576). L’ESTERNO CIAZIO IE SE VI C H E AS S O NE A) Il protiro dell’ingresso laterale è opera della bottega di Pelegrinus, attiva all’inizio del XII secolo. V San Zeno, Duomo, Santa Anastasia, San Fermo iù che un singolo edificio la Cattedrale, dedicata a S. Maria Assunta, risulta essere un complesso architettonico articolato di cui fanno parte S. Giovanni in Fonte, S. Elena, il chiostro dei canonici, la Biblioteca Capitolare, il Museo Canonicale l’antistante piazza e il Vescovado. Nella zona dove sorge oggi il Duomo si trovavano, in epoca romana, delle ville con balnea privati e, probabilmente, dei tempietti per il culto. La prima basilica paleocristiana fu costruita nell’area occupata attualmente dalla chiesa di S. Elena. Consacrata da San Zeno, vescovo di Verona tra il 362 e il 380, risultò presto troppo piccola e, qualche decennio più tardi, si provvide all’edificazione di una basilica più ampia. Ampi resti di pavimento a mosaico delle due basiliche paleocristiane sono visibili sotto la chiesa di S. Elena e nel chiostro canonicale. La seconda basilica paleocristiana crollò, verosimilmente nel VII secolo, a causa di un violento incendio o, forse, di un terremoto. La ricostruzione fu guidata dall’arcidiacono Pacifico, tra VIII e IX secolo. La Cattedrale, menzionata come S. Maria Matricolare, venne spostata a sud, nell’area sulla quale insiste l’attuale edificio. La chiesa fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1117. Il cantiere di restauro si protrasse per almeno un ventennio: l’edificio acquistò l’ampiezza attuale e vennero realizzati i due protiri romanici. L’interno venne completamente rinnovato tra la metà del XV e la metà del XVI secolo, con la costruzione di cappelle laterali e l’inserimento del tornacoro semicircolare. Nel 1880 venne rifatto il pavimento in marmo bianco e nero. Nel 1913 iniziarono i lavori per la sistemazione del campanile, mai giunti a temine. La nuova area presbiteriale è stata inaugurata da papa Giovanni Paolo II nel 1988. I lavori di restauro degli affreschi, dell’apparato ligneo e dell’impianto di illuminazione si sono conclusi nel 2002. Associazione Chiese Vive Verona 1000 anni di fede narrati dall’arte 1. CAPPELLA DIONISI: dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Conserva il prospetto tardo quattrocentesco decorato con affreschi attribuiti ad Antonio Badile. La cappella fu modificata nel 1711‑12 Pala d’altare con Madonna col Bambino e i Santi Pietro, Paolo e Antonio da Padova di Antonio Balestra (1711) Statua con il Martirio di Sant’Arcadio di Angelo Sartori. 11. Sulla parete la Sacra Famiglia, olio su tela, di Biagio Biagetti del 1918. 12. ORGANO: decorazione pittorica di Felice Brusasorzi (1539‑1605): nelle ante interne Quattro Vescovi veronesi e in quelle esterne Dormitio virginis. Dalla porta sottostante l’organo si accede all’atrio romanico che conduce alle chiese di Sant’Elena e di San Giovanni in Fonte (si consiglia di visitare le chiese ora, riprendendo la visita del Duomo al ritorno. In caso contrario, saltare al punto 13). aperte solo da Marzo a Ottobre. 2. CAPPELLA CALCASOLI: dedicata a S. Antonio di Vienna. Affreschi di Giovanni Maria Falconetto, firmati e datati 1503. Sull’altare settecentesco composito assemblaggio di opere: al centro Adorazione dei Magi di Liberale da Verona (1445‑1526); a Niccolò Giolfino (1476‑1555) appartengono i tre dipinti su tela: a sinistra i Santi Rocco e Antonio Abate, a destra i Santi Sebastiano e Bartolomeo, in alto Deposizione. 3. CAPPELLA EMILEI: affreschi di Giovanni Maria Falconetto. Sull’altare Trasfigurazione di Cristo di Giambettino Cignaroli (1741). Ai lati San Giacomo e un offerente e San Bartolomeo di Francesco Morone (1471‑1529). 4. CAPPELLA MEMO: dedicata al Santissimo Sacramento. Modificata in forme tardo barocche nel 1762. Ultima Cena del pittore G.B. Burato PERCORSO DI VISITA (XVIII sec). S. GIOVANNI IN FONTE S. ELENA 11 8 10 7 6 12 5 13 15 5. Frammento di affresco con un Cristo in croce di epoca romanica. 9 ATRIO ROMANICO 14 4 16 3 17 2 18 1 A CHIOSTRO E MUSEO C B 6. ORGANO: la cassa dell’organo e la cantoria, intagliate e dorate, sono impreziosite di dipinti di Biagio Falceri che, nel 1683, realizzò sulle ante esterne una Assunzione della Madonna e, in quelle interne, Sacra Conversazione con quattro Santi Vescovi. 7. Lastra tombale di papa Lucio III, morto a Verona nel 1185. 8. CAPPELLA MAZZANTI: dedicata ai Santi Agata e Francesco. Apparato lapideo di Domenico da Lugo. Arca di Sant’Agata, monumento di scuola campionese eretto nel 1353. Sull’altare scultura di S.Giacomo. 9. CAPPELLA MAGGIORE: affreschi eseguiti da Francesco Torbido (1534) su cartoni preparatori di Giulio Romano. Nel catino absidale: Assunzione di Maria e gli Apostoli. Nella volta: Nascita della Vergine e Presentazione al tempio. Sull’arco trionfale: Annunciazione e Profeti Isaia ed Ezechiele. Tornacoro semicircolare a marmi policromi di Michele Sammicheli (1534). In cima all’arco Crocefisso bronzeo tra la Madonna e San Giovanni. Antistanti il tornacoro sono alcune lastre sepolcrali in parte del XVII secolo, unico resto ancora in opera della pavimentazione antica. 10. CAPPELLA MAFFEI: affreschi di Giovanni Maria Falconetto (1500) e apparato scultoreo di Domenico da Lugo. Pala con Madonna col Bambino, S. Annone, S. Andrea, S. Girolamo e S. Giovanni Battista di Agostino Ugolini (1794). Sull’altare, che ospita le spoglie di S. Annone, sono collocate le riproduzioni miniate del famoso Velo di Classe (oggi a Ravenna) con i ritratti dei primi vescovi veronesi. Sulla mensa predella di Michele da Verona (1510 c.a.). Il Battistero della Cattedrale, chiamato San Giovanni in Fonte, fu ricostruito in forme romaniche intorno al 1123. Al centro della chiesa è collocata la vasca battesimale ottagonale, capolavoro della scultura romanica. Ricavata da un unico blocco di marmo reca scolpite scene dei Vangeli dell’Infanzia. Sulle pareti affreschi del XIII‑XIV secolo e una grande croce stazionale attribuita a Giovanni Badile (prima metà sec. XV). Il completo restauro si è concluso nel 2004. Oltre al fonte battesimale possiamo ammirare, sulla parete in fondo alla chiesa: al centro una tela del Battesimo di Gesù di Paolo Farinati del 1568; una Madonna con il Bambino e i santi Dionigi e Stefano di Giovanni Caroto del 1514 e un affresco staccato proveniente dalla Cattedrale (sec. XV). Nella parte absidale la Cattedra del Vescovo Giuseppe Carraro, dono del suo presbiterio, l’affresco della Madonna del Popolo del XV secolo e un affresco staccato di S. Giovanni Battista proveniente dall’esterno del battistero. La chiesa di Sant’Elena, dedicata ai Santi Giorgio e Zeno, fu costruita nel IX secolo. Sottoposta a restauro dopo il terremoto del 1117 si presenta ora di aspetto romanico. Sull’altare Madonna in trono con Bambino e i Santi Stefano, Zeno, Giorgio ed Elena di Felice Brusasorzi (1573‑79). Addossato alle pareti coro ligneo intagliato del XV secolo. Sulla facciata esterna è murata una lapide con il ricordo della “Questio de aqua et terra” qui pronunciata da Dante Alighieri nel 1320. 1. CAPPELLA DIONISI: dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Conserva il prospetto tardo quattrocentesco decorato con affreschi attribuiti ad Antonio Badile. La cappella fu modificata nel 1711‑12 Pala d’altare con Madonna col Bambino e i Santi Pietro, Paolo e Antonio da Padova di Antonio Balestra (1711) Statua con il Martirio di Sant’Arcadio di Angelo Sartori. 11. Sulla parete la Sacra Famiglia, olio su tela, di Biagio Biagetti del 1918. 12. ORGANO: decorazione pittorica di Felice Brusasorzi (1539‑1605): nelle ante interne Quattro Vescovi veronesi e in quelle esterne Dormitio virginis. Dalla porta sottostante l’organo si accede all’atrio romanico che conduce alle chiese di Sant’Elena e di San Giovanni in Fonte (si consiglia di visitare le chiese ora, riprendendo la visita del Duomo al ritorno. In caso contrario, saltare al punto 13). aperte solo da Marzo a Ottobre. 2. CAPPELLA CALCASOLI: dedicata a S. Antonio di Vienna. Affreschi di Giovanni Maria Falconetto, firmati e datati 1503. Sull’altare settecentesco composito assemblaggio di opere: al centro Adorazione dei Magi di Liberale da Verona (1445‑1526); a Niccolò Giolfino (1476‑1555) appartengono i tre dipinti su tela: a sinistra i Santi Rocco e Antonio Abate, a destra i Santi Sebastiano e Bartolomeo, in alto Deposizione. 3. CAPPELLA EMILEI: affreschi di Giovanni Maria Falconetto. Sull’altare Trasfigurazione di Cristo di Giambettino Cignaroli (1741). Ai lati San Giacomo e un offerente e San Bartolomeo di Francesco Morone (1471‑1529). 4. CAPPELLA MEMO: dedicata al Santissimo Sacramento. Modificata in forme tardo barocche nel 1762. Ultima Cena del pittore G.B. Burato PERCORSO DI VISITA (XVIII sec). S. GIOVANNI IN FONTE S. ELENA 11 8 10 7 6 12 5 13 15 5. Frammento di affresco con un Cristo in croce di epoca romanica. 9 ATRIO ROMANICO 14 4 16 3 17 2 18 1 A CHIOSTRO E MUSEO C B 6. ORGANO: la cassa dell’organo e la cantoria, intagliate e dorate, sono impreziosite di dipinti di Biagio Falceri che, nel 1683, realizzò sulle ante esterne una Assunzione della Madonna e, in quelle interne, Sacra Conversazione con quattro Santi Vescovi. 7. Lastra tombale di papa Lucio III, morto a Verona nel 1185. 8. CAPPELLA MAZZANTI: dedicata ai Santi Agata e Francesco. Apparato lapideo di Domenico da Lugo. Arca di Sant’Agata, monumento di scuola campionese eretto nel 1353. Sull’altare scultura di S.Giacomo. 9. CAPPELLA MAGGIORE: affreschi eseguiti da Francesco Torbido (1534) su cartoni preparatori di Giulio Romano. Nel catino absidale: Assunzione di Maria e gli Apostoli. Nella volta: Nascita della Vergine e Presentazione al tempio. Sull’arco trionfale: Annunciazione e Profeti Isaia ed Ezechiele. Tornacoro semicircolare a marmi policromi di Michele Sammicheli (1534). In cima all’arco Crocefisso bronzeo tra la Madonna e San Giovanni. Antistanti il tornacoro sono alcune lastre sepolcrali in parte del XVII secolo, unico resto ancora in opera della pavimentazione antica. 10. CAPPELLA MAFFEI: affreschi di Giovanni Maria Falconetto (1500) e apparato scultoreo di Domenico da Lugo. Pala con Madonna col Bambino, S. Annone, S. Andrea, S. Girolamo e S. Giovanni Battista di Agostino Ugolini (1794). Sull’altare, che ospita le spoglie di S. Annone, sono collocate le riproduzioni miniate del famoso Velo di Classe (oggi a Ravenna) con i ritratti dei primi vescovi veronesi. Sulla mensa predella di Michele da Verona (1510 c.a.). Il Battistero della Cattedrale, chiamato San Giovanni in Fonte, fu ricostruito in forme romaniche intorno al 1123. Al centro della chiesa è collocata la vasca battesimale ottagonale, capolavoro della scultura romanica. Ricavata da un unico blocco di marmo reca scolpite scene dei Vangeli dell’Infanzia. Sulle pareti affreschi del XIII‑XIV secolo e una grande croce stazionale attribuita a Giovanni Badile (prima metà sec. XV). Il completo restauro si è concluso nel 2004. Oltre al fonte battesimale possiamo ammirare, sulla parete in fondo alla chiesa: al centro una tela del Battesimo di Gesù di Paolo Farinati del 1568; una Madonna con il Bambino e i santi Dionigi e Stefano di Giovanni Caroto del 1514 e un affresco staccato proveniente dalla Cattedrale (sec. XV). Nella parte absidale la Cattedra del Vescovo Giuseppe Carraro, dono del suo presbiterio, l’affresco della Madonna del Popolo del XV secolo e un affresco staccato di S. Giovanni Battista proveniente dall’esterno del battistero. La chiesa di Sant’Elena, dedicata ai Santi Giorgio e Zeno, fu costruita nel IX secolo. Sottoposta a restauro dopo il terremoto del 1117 si presenta ora di aspetto romanico. Sull’altare Madonna in trono con Bambino e i Santi Stefano, Zeno, Giorgio ed Elena di Felice Brusasorzi (1573‑79). Addossato alle pareti coro ligneo intagliato del XV secolo. Sulla facciata esterna è murata una lapide con il ricordo della “Questio de aqua et terra” qui pronunciata da Dante Alighieri nel 1320. 1. CAPPELLA DIONISI: dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Conserva il prospetto tardo quattrocentesco decorato con affreschi attribuiti ad Antonio Badile. La cappella fu modificata nel 1711‑12 Pala d’altare con Madonna col Bambino e i Santi Pietro, Paolo e Antonio da Padova di Antonio Balestra (1711) Statua con il Martirio di Sant’Arcadio di Angelo Sartori. 11. Sulla parete la Sacra Famiglia, olio su tela, di Biagio Biagetti del 1918. 12. ORGANO: decorazione pittorica di Felice Brusasorzi (1539‑1605): nelle ante interne Quattro Vescovi veronesi e in quelle esterne Dormitio virginis. Dalla porta sottostante l’organo si accede all’atrio romanico che conduce alle chiese di Sant’Elena e di San Giovanni in Fonte (si consiglia di visitare le chiese ora, riprendendo la visita del Duomo al ritorno. In caso contrario, saltare al punto 13). aperte solo da Marzo a Ottobre. 2. CAPPELLA CALCASOLI: dedicata a S. Antonio di Vienna. Affreschi di Giovanni Maria Falconetto, firmati e datati 1503. Sull’altare settecentesco composito assemblaggio di opere: al centro Adorazione dei Magi di Liberale da Verona (1445‑1526); a Niccolò Giolfino (1476‑1555) appartengono i tre dipinti su tela: a sinistra i Santi Rocco e Antonio Abate, a destra i Santi Sebastiano e Bartolomeo, in alto Deposizione. 3. CAPPELLA EMILEI: affreschi di Giovanni Maria Falconetto. Sull’altare Trasfigurazione di Cristo di Giambettino Cignaroli (1741). Ai lati San Giacomo e un offerente e San Bartolomeo di Francesco Morone (1471‑1529). 4. CAPPELLA MEMO: dedicata al Santissimo Sacramento. Modificata in forme tardo barocche nel 1762. Ultima Cena del pittore G.B. Burato PERCORSO DI VISITA (XVIII sec). S. GIOVANNI IN FONTE S. ELENA 11 8 10 7 6 12 5 13 15 5. Frammento di affresco con un Cristo in croce di epoca romanica. 9 ATRIO ROMANICO 14 4 16 3 17 2 18 1 A CHIOSTRO E MUSEO C B 6. ORGANO: la cassa dell’organo e la cantoria, intagliate e dorate, sono impreziosite di dipinti di Biagio Falceri che, nel 1683, realizzò sulle ante esterne una Assunzione della Madonna e, in quelle interne, Sacra Conversazione con quattro Santi Vescovi. 7. Lastra tombale di papa Lucio III, morto a Verona nel 1185. 8. CAPPELLA MAZZANTI: dedicata ai Santi Agata e Francesco. Apparato lapideo di Domenico da Lugo. Arca di Sant’Agata, monumento di scuola campionese eretto nel 1353. Sull’altare scultura di S.Giacomo. 9. CAPPELLA MAGGIORE: affreschi eseguiti da Francesco Torbido (1534) su cartoni preparatori di Giulio Romano. Nel catino absidale: Assunzione di Maria e gli Apostoli. Nella volta: Nascita della Vergine e Presentazione al tempio. Sull’arco trionfale: Annunciazione e Profeti Isaia ed Ezechiele. Tornacoro semicircolare a marmi policromi di Michele Sammicheli (1534). In cima all’arco Crocefisso bronzeo tra la Madonna e San Giovanni. Antistanti il tornacoro sono alcune lastre sepolcrali in parte del XVII secolo, unico resto ancora in opera della pavimentazione antica. 10. CAPPELLA MAFFEI: affreschi di Giovanni Maria Falconetto (1500) e apparato scultoreo di Domenico da Lugo. Pala con Madonna col Bambino, S. Annone, S. Andrea, S. Girolamo e S. Giovanni Battista di Agostino Ugolini (1794). Sull’altare, che ospita le spoglie di S. Annone, sono collocate le riproduzioni miniate del famoso Velo di Classe (oggi a Ravenna) con i ritratti dei primi vescovi veronesi. Sulla mensa predella di Michele da Verona (1510 c.a.). Il Battistero della Cattedrale, chiamato San Giovanni in Fonte, fu ricostruito in forme romaniche intorno al 1123. Al centro della chiesa è collocata la vasca battesimale ottagonale, capolavoro della scultura romanica. Ricavata da un unico blocco di marmo reca scolpite scene dei Vangeli dell’Infanzia. Sulle pareti affreschi del XIII‑XIV secolo e una grande croce stazionale attribuita a Giovanni Badile (prima metà sec. XV). Il completo restauro si è concluso nel 2004. Oltre al fonte battesimale possiamo ammirare, sulla parete in fondo alla chiesa: al centro una tela del Battesimo di Gesù di Paolo Farinati del 1568; una Madonna con il Bambino e i santi Dionigi e Stefano di Giovanni Caroto del 1514 e un affresco staccato proveniente dalla Cattedrale (sec. XV). Nella parte absidale la Cattedra del Vescovo Giuseppe Carraro, dono del suo presbiterio, l’affresco della Madonna del Popolo del XV secolo e un affresco staccato di S. Giovanni Battista proveniente dall’esterno del battistero. La chiesa di Sant’Elena, dedicata ai Santi Giorgio e Zeno, fu costruita nel IX secolo. Sottoposta a restauro dopo il terremoto del 1117 si presenta ora di aspetto romanico. Sull’altare Madonna in trono con Bambino e i Santi Stefano, Zeno, Giorgio ed Elena di Felice Brusasorzi (1573‑79). Addossato alle pareti coro ligneo intagliato del XV secolo. Sulla facciata esterna è murata una lapide con il ricordo della “Questio de aqua et terra” qui pronunciata da Dante Alighieri nel 1320. 13. Frammento di affresco romanico con Annunciazione. IL COMPLESSO DEL DUOMO 14. Sulla parete un polittico assemblato nell’800: al centro Madonna con Bambino, S. Girolamo e S. Giorgio di scuola veronese (1531-1533), S. Michele Arcangelo di Giuseppe Zamboni (1880). 15. CAPPELLA DELLA MADONNA DEL POPOLO: arco trionfale esterno del 1510, unico resto della primitiva cappella rinascimentale, da sempre luogo di grande devozione popolare. L’interno venne trasformato secondo gusto barocco nel 1756. Sotto la statua della Madonna col Bambino, di Vincenzo Cadorin (1921) c’è un’urna contenente la cosiddetta “spina” con cui sarebbero stati uccisi i Santi Fermo e Rustico, martiri della Chiesa veronese. 16. CAPPELLA CARTOLARI: eretta nel 1465, è dedicata a San Michele Arcangelo. L’altare è stato rifatto nel XVIII secolo, ospita la tela della Beata Vergine con S. Michele, S. Giorgio e S. Girolamo di Michelangelo Prunati, 1690-1756. Sopra la porta laterale epitaffio dell’Arcidiacono Pacifico (846). 17. CAPPELLA ABBAZIA‑LAZZARI: dedicata al Corpus Domini. Prospetto affrescato da Antonio Badile nella seconda metà del ‘400. Pala del Redentore tra Tobia e l’angelo e i Santi Liborio e Francesco di Sales; la tela è opera di Sante Prunati. P Nelle mensole delle colonne superiori: a sinistra Storie di Giona, a destra un leone. I due capitelli superiori ospitano le figure dell’Angelo e della Madonna Annunciata. B) Il protiro maggiore, a due piani, è firmato da Nicholaus e datato 1139. La fronte presenta le figure di S. Giovanni Evangelista e S. Giovanni Battista. La struttura protegge il portale strombato. Custodiscono l’ingresso due paladini identificati con Orlando e Uliviero. Sugli stipiti sono raffigurati dieci profeti. Nella lunetta sopra la porta bassorilievo policromo con Madonna in trono con Bambino, Adorazione dei Magi e Annuncio ai pastori. C) A sinistra della facciata un passaggio coperto conduce in Corte Sant’Elena e nel Chiostro dei Canonici. Il chiostro fu edificato in forme romaniche tra il 1117 e il 1120. Sul lato ovest si affacciano gli ambienti della Biblioteca ChieseVerona _ biglietto unico _ 100x70 mm Capitolare e del Museo Canonicale. LE CHIESE STORICHE diVERONA H I S T O R I C A L C H U R C H E S I N V E R O N A 18. CAPPELLA CARTOLARI‑NICHESOLA: prospetto affrescato della seconda metà del ‘400. La cappella venne ristrutturata tra il 1530‑32 dalla famiglia Nichesola, per opera di Jacopo Sansovino (1486‑1570). All’interno della cappella, venne collocata la pala dell’Assunta di Tiziano (1487‑1576). L’ESTERNO CIAZIO IE SE VI C H E AS S O NE A) Il protiro dell’ingresso laterale è opera della bottega di Pelegrinus, attiva all’inizio del XII secolo. V San Zeno, Duomo, Santa Anastasia, San Fermo iù che un singolo edificio la Cattedrale, dedicata a S. Maria Assunta, risulta essere un complesso architettonico articolato di cui fanno parte S. Giovanni in Fonte, S. Elena, il chiostro dei canonici, la Biblioteca Capitolare, il Museo Canonicale l’antistante piazza e il Vescovado. Nella zona dove sorge oggi il Duomo si trovavano, in epoca romana, delle ville con balnea privati e, probabilmente, dei tempietti per il culto. La prima basilica paleocristiana fu costruita nell’area occupata attualmente dalla chiesa di S. Elena. Consacrata da San Zeno, vescovo di Verona tra il 362 e il 380, risultò presto troppo piccola e, qualche decennio più tardi, si provvide all’edificazione di una basilica più ampia. Ampi resti di pavimento a mosaico delle due basiliche paleocristiane sono visibili sotto la chiesa di S. Elena e nel chiostro canonicale. La seconda basilica paleocristiana crollò, verosimilmente nel VII secolo, a causa di un violento incendio o, forse, di un terremoto. La ricostruzione fu guidata dall’arcidiacono Pacifico, tra VIII e IX secolo. La Cattedrale, menzionata come S. Maria Matricolare, venne spostata a sud, nell’area sulla quale insiste l’attuale edificio. La chiesa fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1117. Il cantiere di restauro si protrasse per almeno un ventennio: l’edificio acquistò l’ampiezza attuale e vennero realizzati i due protiri romanici. L’interno venne completamente rinnovato tra la metà del XV e la metà del XVI secolo, con la costruzione di cappelle laterali e l’inserimento del tornacoro semicircolare. Nel 1880 venne rifatto il pavimento in marmo bianco e nero. Nel 1913 iniziarono i lavori per la sistemazione del campanile, mai giunti a temine. La nuova area presbiteriale è stata inaugurata da papa Giovanni Paolo II nel 1988. I lavori di restauro degli affreschi, dell’apparato ligneo e dell’impianto di illuminazione si sono conclusi nel 2002. Associazione Chiese Vive Verona 1000 anni di fede narrati dall’arte 13. Frammento di affresco romanico con Annunciazione. IL COMPLESSO DEL DUOMO 14. Sulla parete un polittico assemblato nell’800: al centro Madonna con Bambino, S. Girolamo e S. Giorgio di scuola veronese (1531-1533), S. Michele Arcangelo di Giuseppe Zamboni (1880). 15. CAPPELLA DELLA MADONNA DEL POPOLO: arco trionfale esterno del 1510, unico resto della primitiva cappella rinascimentale, da sempre luogo di grande devozione popolare. L’interno venne trasformato secondo gusto barocco nel 1756. Sotto la statua della Madonna col Bambino, di Vincenzo Cadorin (1921) c’è un’urna contenente la cosiddetta “spina” con cui sarebbero stati uccisi i Santi Fermo e Rustico, martiri della Chiesa veronese. 16. CAPPELLA CARTOLARI: eretta nel 1465, è dedicata a San Michele Arcangelo. L’altare è stato rifatto nel XVIII secolo, ospita la tela della Beata Vergine con S. Michele, S. Giorgio e S. Girolamo di Michelangelo Prunati, 1690-1756. Sopra la porta laterale epitaffio dell’Arcidiacono Pacifico (846). 17. CAPPELLA ABBAZIA‑LAZZARI: dedicata al Corpus Domini. Prospetto affrescato da Antonio Badile nella seconda metà del ‘400. Pala del Redentore tra Tobia e l’angelo e i Santi Liborio e Francesco di Sales; la tela è opera di Sante Prunati. P Nelle mensole delle colonne superiori: a sinistra Storie di Giona, a destra un leone. I due capitelli superiori ospitano le figure dell’Angelo e della Madonna Annunciata. B) Il protiro maggiore, a due piani, è firmato da Nicholaus e datato 1139. La fronte presenta le figure di S. Giovanni Evangelista e S. Giovanni Battista. La struttura protegge il portale strombato. Custodiscono l’ingresso due paladini identificati con Orlando e Uliviero. Sugli stipiti sono raffigurati dieci profeti. Nella lunetta sopra la porta bassorilievo policromo con Madonna in trono con Bambino, Adorazione dei Magi e Annuncio ai pastori. C) A sinistra della facciata un passaggio coperto conduce in Corte Sant’Elena e nel Chiostro dei Canonici. Il chiostro fu edificato in forme romaniche tra il 1117 e il 1120. Sul lato ovest si affacciano gli ambienti della Biblioteca ChieseVerona _ biglietto unico _ 100x70 mm Capitolare e del Museo Canonicale. LE CHIESE STORICHE diVERONA H I S T O R I C A L C H U R C H E S I N V E R O N A 18. CAPPELLA CARTOLARI‑NICHESOLA: prospetto affrescato della seconda metà del ‘400. La cappella venne ristrutturata tra il 1530‑32 dalla famiglia Nichesola, per opera di Jacopo Sansovino (1486‑1570). All’interno della cappella, venne collocata la pala dell’Assunta di Tiziano (1487‑1576). L’ESTERNO CIAZIO IE SE VI C H E AS S O NE A) Il protiro dell’ingresso laterale è opera della bottega di Pelegrinus, attiva all’inizio del XII secolo. V San Zeno, Duomo, Santa Anastasia, San Fermo iù che un singolo edificio la Cattedrale, dedicata a S. Maria Assunta, risulta essere un complesso architettonico articolato di cui fanno parte S. Giovanni in Fonte, S. Elena, il chiostro dei canonici, la Biblioteca Capitolare, il Museo Canonicale l’antistante piazza e il Vescovado. Nella zona dove sorge oggi il Duomo si trovavano, in epoca romana, delle ville con balnea privati e, probabilmente, dei tempietti per il culto. La prima basilica paleocristiana fu costruita nell’area occupata attualmente dalla chiesa di S. Elena. Consacrata da San Zeno, vescovo di Verona tra il 362 e il 380, risultò presto troppo piccola e, qualche decennio più tardi, si provvide all’edificazione di una basilica più ampia. Ampi resti di pavimento a mosaico delle due basiliche paleocristiane sono visibili sotto la chiesa di S. Elena e nel chiostro canonicale. La seconda basilica paleocristiana crollò, verosimilmente nel VII secolo, a causa di un violento incendio o, forse, di un terremoto. La ricostruzione fu guidata dall’arcidiacono Pacifico, tra VIII e IX secolo. La Cattedrale, menzionata come S. Maria Matricolare, venne spostata a sud, nell’area sulla quale insiste l’attuale edificio. La chiesa fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1117. Il cantiere di restauro si protrasse per almeno un ventennio: l’edificio acquistò l’ampiezza attuale e vennero realizzati i due protiri romanici. L’interno venne completamente rinnovato tra la metà del XV e la metà del XVI secolo, con la costruzione di cappelle laterali e l’inserimento del tornacoro semicircolare. Nel 1880 venne rifatto il pavimento in marmo bianco e nero. Nel 1913 iniziarono i lavori per la sistemazione del campanile, mai giunti a temine. La nuova area presbiteriale è stata inaugurata da papa Giovanni Paolo II nel 1988. I lavori di restauro degli affreschi, dell’apparato ligneo e dell’impianto di illuminazione si sono conclusi nel 2002. Associazione Chiese Vive Verona 1000 anni di fede narrati dall’arte