il complesso del duomo

Transcript

il complesso del duomo
13. Frammento
di affresco romanico
con Annunciazione.
IL COMPLESSO
DEL DUOMO
14. Sulla parete un
polittico assemblato
nell’800: al centro
Madonna con
Bambino, S. Girolamo
e S. Giorgio di scuola
veronese (1531-1533),
S. Michele Arcangelo
di Giuseppe Zamboni
(1880).
15. CAPPELLA
DELLA MADONNA
DEL POPOLO:
arco trionfale esterno del 1510, unico resto della primitiva
cappella rinascimentale, da sempre luogo di grande devozione
popolare. L’interno venne trasformato secondo gusto barocco
nel 1756. Sotto la statua della Madonna col Bambino, di
Vincenzo Cadorin (1921) c’è un’urna contenente la
cosiddetta “spina” con cui sarebbero stati uccisi i Santi Fermo
e Rustico, martiri della Chiesa veronese.
16. CAPPELLA CARTOLARI: eretta nel 1465, è dedicata
a San Michele Arcangelo. L’altare è stato rifatto nel XVIII
secolo, ospita la tela della Beata Vergine con S. Michele,
S. Giorgio e S. Girolamo di Michelangelo Prunati,
1690-1756. Sopra la porta laterale epitaffio dell’Arcidiacono
Pacifico (846).
17. CAPPELLA ABBAZIA‑LAZZARI: dedicata al
Corpus Domini. Prospetto affrescato da Antonio Badile
nella seconda metà del ‘400. Pala del Redentore tra Tobia e
l’angelo e i Santi Liborio e Francesco di Sales;
la tela è opera di Sante Prunati.
P
Nelle mensole delle colonne superiori: a sinistra
Storie di Giona, a destra un leone. I due capitelli superiori
ospitano le figure dell’Angelo e della Madonna Annunciata.
B) Il protiro maggiore, a due piani, è firmato da Nicholaus
e datato 1139. La fronte presenta le figure di S. Giovanni
Evangelista e S. Giovanni Battista. La struttura protegge il
portale strombato. Custodiscono l’ingresso due paladini
identificati con Orlando e Uliviero. Sugli stipiti sono raffigurati
dieci profeti. Nella lunetta sopra la porta bassorilievo policromo
con Madonna in trono con Bambino, Adorazione dei Magi e
Annuncio ai pastori.
C) A sinistra della facciata un passaggio coperto conduce in
Corte Sant’Elena e nel Chiostro dei Canonici.
Il chiostro fu edificato in forme romaniche tra il 1117 e il
1120. Sul lato ovest si affacciano gli ambienti della Biblioteca
ChieseVerona _ biglietto unico _ 100x70 mm
Capitolare e del Museo Canonicale.
LE CHIESE STORICHE diVERONA
H I S T O R I C A L C H U R C H E S I N V E R O N A
18. CAPPELLA CARTOLARI‑NICHESOLA:
prospetto affrescato della seconda metà del ‘400.
La cappella venne ristrutturata tra il 1530‑32 dalla famiglia
Nichesola, per opera di Jacopo Sansovino (1486‑1570).
All’interno della cappella, venne collocata la pala
dell’Assunta di Tiziano (1487‑1576).
L’ESTERNO
CIAZIO
IE
SE VI
C
H
E
AS
S
O
NE
A) Il protiro dell’ingresso laterale è opera della bottega di
Pelegrinus, attiva all’inizio del XII secolo.
V
San Zeno, Duomo, Santa Anastasia,
San Fermo
iù che un singolo edificio la Cattedrale, dedicata a S. Maria
Assunta, risulta essere un complesso architettonico
articolato di cui fanno parte S. Giovanni in Fonte, S. Elena,
il chiostro dei canonici, la Biblioteca Capitolare, il Museo
Canonicale l’antistante piazza e il Vescovado.
Nella zona dove sorge oggi il Duomo si trovavano, in epoca
romana, delle ville con balnea privati e, probabilmente, dei
tempietti per il culto.
La prima basilica paleocristiana fu costruita nell’area
occupata attualmente dalla chiesa di S. Elena. Consacrata da
San Zeno, vescovo di Verona tra il 362 e il 380, risultò presto
troppo piccola e, qualche decennio più tardi, si provvide
all’edificazione di una basilica più ampia. Ampi resti di
pavimento a mosaico delle due basiliche paleocristiane sono
visibili sotto la chiesa di S. Elena e nel chiostro canonicale.
La seconda basilica paleocristiana crollò, verosimilmente
nel VII secolo, a causa di un violento incendio o, forse, di un
terremoto.
La ricostruzione fu guidata dall’arcidiacono Pacifico, tra
VIII e IX secolo. La Cattedrale, menzionata come S. Maria
Matricolare, venne spostata a sud, nell’area sulla quale insiste
l’attuale edificio.
La chiesa fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1117.
Il cantiere di restauro si protrasse per almeno un ventennio:
l’edificio acquistò l’ampiezza attuale e vennero realizzati i due
protiri romanici.
L’interno venne completamente rinnovato tra la metà del XV e
la metà del XVI secolo, con la costruzione di cappelle laterali e
l’inserimento del tornacoro semicircolare.
Nel 1880 venne rifatto il pavimento in marmo bianco e nero.
Nel 1913 iniziarono i lavori per la sistemazione del campanile,
mai giunti a temine. La nuova area presbiteriale è stata
inaugurata da papa Giovanni Paolo II nel 1988.
I lavori di restauro degli affreschi, dell’apparato ligneo e
dell’impianto di illuminazione si sono conclusi nel 2002.
Associazione
Chiese Vive
Verona
1000 anni di fede narrati dall’arte
1. CAPPELLA DIONISI: dedicata ai Santi Pietro e Paolo.
Conserva il prospetto tardo quattrocentesco decorato con
affreschi attribuiti ad Antonio Badile.
La cappella fu modificata nel 1711‑12 Pala d’altare con
Madonna col Bambino e i Santi Pietro, Paolo e Antonio
da Padova di Antonio Balestra (1711) Statua con il Martirio
di Sant’Arcadio di Angelo Sartori.
11. Sulla parete la Sacra Famiglia, olio su tela,
di Biagio Biagetti del 1918.
12. ORGANO: decorazione pittorica di Felice Brusasorzi
(1539‑1605): nelle ante interne Quattro Vescovi veronesi e
in quelle esterne Dormitio virginis.
Dalla porta sottostante l’organo si accede all’atrio
romanico che conduce alle chiese di Sant’Elena e di
San Giovanni in Fonte (si consiglia di visitare le chiese ora,
riprendendo la visita del Duomo al ritorno. In caso contrario,
saltare al punto 13).
aperte solo da Marzo a Ottobre.
2. CAPPELLA CALCASOLI: dedicata a S. Antonio di
Vienna. Affreschi di Giovanni Maria Falconetto, firmati e
datati 1503. Sull’altare settecentesco composito assemblaggio
di opere: al centro Adorazione dei Magi di Liberale da Verona
(1445‑1526); a Niccolò Giolfino (1476‑1555) appartengono i
tre dipinti su tela: a sinistra i Santi Rocco e Antonio Abate,
a destra i Santi Sebastiano e Bartolomeo, in alto Deposizione.
3. CAPPELLA EMILEI:
affreschi di Giovanni Maria Falconetto.
Sull’altare Trasfigurazione di Cristo di Giambettino
Cignaroli (1741). Ai lati San Giacomo e un offerente e
San Bartolomeo di Francesco Morone (1471‑1529).
4. CAPPELLA MEMO: dedicata al Santissimo Sacramento.
Modificata in forme tardo barocche nel 1762. Ultima Cena
del pittore
G.B. Burato
PERCORSO DI VISITA
(XVIII sec).
S. GIOVANNI
IN FONTE
S. ELENA
11
8
10
7
6
12
5
13
15
5. Frammento
di affresco
con un Cristo in
croce di epoca
ro­manica.
9
ATRIO
ROMANICO
14
4
16
3
17
2
18
1
A
CHIOSTRO
E MUSEO
C
B
6. ORGANO:
la cassa
dell’organo
e la cantoria,
intagliate e dorate,
sono impreziosite
di dipinti di Biagio
Falceri che, nel
1683, realizzò
sulle ante esterne
una Assunzione
della Madonna
e, in quelle
interne, Sacra
Conversazione
con quattro Santi
Vescovi.
7. Lastra tombale di papa Lucio III, morto a Verona nel 1185.
8. CAPPELLA MAZZANTI: dedicata ai Santi Agata e
Francesco. Apparato lapideo di Domenico da Lugo.
Arca di Sant’Agata, monumento di scuola campionese eretto
nel 1353. Sull’altare scultura di S.Giacomo.
9. CAPPELLA MAGGIORE: affreschi eseguiti da Francesco
Torbido (1534) su cartoni preparatori di Giulio Romano.
Nel catino absidale: Assunzione di Maria e gli Apostoli.
Nella volta: Nascita della Vergine e Presentazione al tempio.
Sull’arco trionfale: Annunciazione e Profeti Isaia ed
Ezechiele. Tornacoro semicircolare a marmi policromi di
Michele Sammicheli (1534). In cima all’arco Crocefisso
bronzeo tra la Madonna e San Giovanni.
Antistanti il tornacoro sono alcune lastre sepolcrali in parte
del XVII secolo, unico resto ancora in opera della
pavimentazione antica.
10. CAPPELLA MAFFEI:
affreschi di Giovanni Maria Falconetto (1500) e
apparato scultoreo di Domenico da Lugo.
Pala con Madonna col Bambino, S. Annone, S. Andrea,
S. Girolamo e S. Giovanni Battista di Agostino Ugolini
(1794). Sull’altare, che ospita le spoglie di S. Annone,
sono collocate le riproduzioni miniate del famoso
Velo di Classe (oggi a Ravenna) con i ritratti dei primi vescovi
veronesi.
Sulla mensa predella di Michele da Verona (1510 c.a.).
Il Battistero della Cattedrale, chiamato
San Giovanni in Fonte, fu ricostruito in forme romaniche
intorno al 1123. Al centro della chiesa è collocata la vasca
battesimale ottagonale, capolavoro della scultura
romanica. Ricavata da un unico blocco di marmo reca
scolpite scene dei Vangeli dell’Infanzia.
Sulle pareti affreschi del XIII‑XIV secolo e una grande
croce stazionale attribuita a Giovanni Badile (prima metà
sec. XV). Il completo restauro si è concluso nel 2004.
Oltre al fonte battesimale possiamo ammirare, sulla parete in
fondo alla chiesa: al centro una tela del Battesimo di Gesù di
Paolo Farinati del 1568; una Madonna con il Bambino e
i santi Dionigi e Stefano di Giovanni Caroto del 1514 e un
affresco staccato proveniente dalla Cattedrale (sec. XV).
Nella parte absidale la Cattedra del Vescovo Giuseppe
Carraro, dono del suo presbiterio, l’affresco della Madonna
del Popolo del XV secolo e un affresco staccato di
S. Giovanni Battista proveniente dall’esterno del battistero.
La chiesa di Sant’Elena, dedicata ai Santi Giorgio e
Zeno, fu costruita nel IX secolo. Sottoposta a restauro
dopo il terremoto del 1117
si presenta ora di aspetto
romanico. Sull’altare
Madonna in trono con
Bambino e i Santi Stefano,
Zeno, Giorgio ed Elena
di Felice Brusasorzi
(1573‑79). Addossato
alle pareti coro ligneo
intagliato del XV secolo.
Sulla facciata esterna è
murata una lapide con
il ricordo della “Questio
de aqua et terra” qui
pronunciata da Dante
Alighieri nel 1320.
1. CAPPELLA DIONISI: dedicata ai Santi Pietro e Paolo.
Conserva il prospetto tardo quattrocentesco decorato con
affreschi attribuiti ad Antonio Badile.
La cappella fu modificata nel 1711‑12 Pala d’altare con
Madonna col Bambino e i Santi Pietro, Paolo e Antonio
da Padova di Antonio Balestra (1711) Statua con il Martirio
di Sant’Arcadio di Angelo Sartori.
11. Sulla parete la Sacra Famiglia, olio su tela,
di Biagio Biagetti del 1918.
12. ORGANO: decorazione pittorica di Felice Brusasorzi
(1539‑1605): nelle ante interne Quattro Vescovi veronesi e
in quelle esterne Dormitio virginis.
Dalla porta sottostante l’organo si accede all’atrio
romanico che conduce alle chiese di Sant’Elena e di
San Giovanni in Fonte (si consiglia di visitare le chiese ora,
riprendendo la visita del Duomo al ritorno. In caso contrario,
saltare al punto 13).
aperte solo da Marzo a Ottobre.
2. CAPPELLA CALCASOLI: dedicata a S. Antonio di
Vienna. Affreschi di Giovanni Maria Falconetto, firmati e
datati 1503. Sull’altare settecentesco composito assemblaggio
di opere: al centro Adorazione dei Magi di Liberale da Verona
(1445‑1526); a Niccolò Giolfino (1476‑1555) appartengono i
tre dipinti su tela: a sinistra i Santi Rocco e Antonio Abate,
a destra i Santi Sebastiano e Bartolomeo, in alto Deposizione.
3. CAPPELLA EMILEI:
affreschi di Giovanni Maria Falconetto.
Sull’altare Trasfigurazione di Cristo di Giambettino
Cignaroli (1741). Ai lati San Giacomo e un offerente e
San Bartolomeo di Francesco Morone (1471‑1529).
4. CAPPELLA MEMO: dedicata al Santissimo Sacramento.
Modificata in forme tardo barocche nel 1762. Ultima Cena
del pittore
G.B. Burato
PERCORSO DI VISITA
(XVIII sec).
S. GIOVANNI
IN FONTE
S. ELENA
11
8
10
7
6
12
5
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15
5. Frammento
di affresco
con un Cristo in
croce di epoca
ro­manica.
9
ATRIO
ROMANICO
14
4
16
3
17
2
18
1
A
CHIOSTRO
E MUSEO
C
B
6. ORGANO:
la cassa
dell’organo
e la cantoria,
intagliate e dorate,
sono impreziosite
di dipinti di Biagio
Falceri che, nel
1683, realizzò
sulle ante esterne
una Assunzione
della Madonna
e, in quelle
interne, Sacra
Conversazione
con quattro Santi
Vescovi.
7. Lastra tombale di papa Lucio III, morto a Verona nel 1185.
8. CAPPELLA MAZZANTI: dedicata ai Santi Agata e
Francesco. Apparato lapideo di Domenico da Lugo.
Arca di Sant’Agata, monumento di scuola campionese eretto
nel 1353. Sull’altare scultura di S.Giacomo.
9. CAPPELLA MAGGIORE: affreschi eseguiti da Francesco
Torbido (1534) su cartoni preparatori di Giulio Romano.
Nel catino absidale: Assunzione di Maria e gli Apostoli.
Nella volta: Nascita della Vergine e Presentazione al tempio.
Sull’arco trionfale: Annunciazione e Profeti Isaia ed
Ezechiele. Tornacoro semicircolare a marmi policromi di
Michele Sammicheli (1534). In cima all’arco Crocefisso
bronzeo tra la Madonna e San Giovanni.
Antistanti il tornacoro sono alcune lastre sepolcrali in parte
del XVII secolo, unico resto ancora in opera della
pavimentazione antica.
10. CAPPELLA MAFFEI:
affreschi di Giovanni Maria Falconetto (1500) e
apparato scultoreo di Domenico da Lugo.
Pala con Madonna col Bambino, S. Annone, S. Andrea,
S. Girolamo e S. Giovanni Battista di Agostino Ugolini
(1794). Sull’altare, che ospita le spoglie di S. Annone,
sono collocate le riproduzioni miniate del famoso
Velo di Classe (oggi a Ravenna) con i ritratti dei primi vescovi
veronesi.
Sulla mensa predella di Michele da Verona (1510 c.a.).
Il Battistero della Cattedrale, chiamato
San Giovanni in Fonte, fu ricostruito in forme romaniche
intorno al 1123. Al centro della chiesa è collocata la vasca
battesimale ottagonale, capolavoro della scultura
romanica. Ricavata da un unico blocco di marmo reca
scolpite scene dei Vangeli dell’Infanzia.
Sulle pareti affreschi del XIII‑XIV secolo e una grande
croce stazionale attribuita a Giovanni Badile (prima metà
sec. XV). Il completo restauro si è concluso nel 2004.
Oltre al fonte battesimale possiamo ammirare, sulla parete in
fondo alla chiesa: al centro una tela del Battesimo di Gesù di
Paolo Farinati del 1568; una Madonna con il Bambino e
i santi Dionigi e Stefano di Giovanni Caroto del 1514 e un
affresco staccato proveniente dalla Cattedrale (sec. XV).
Nella parte absidale la Cattedra del Vescovo Giuseppe
Carraro, dono del suo presbiterio, l’affresco della Madonna
del Popolo del XV secolo e un affresco staccato di
S. Giovanni Battista proveniente dall’esterno del battistero.
La chiesa di Sant’Elena, dedicata ai Santi Giorgio e
Zeno, fu costruita nel IX secolo. Sottoposta a restauro
dopo il terremoto del 1117
si presenta ora di aspetto
romanico. Sull’altare
Madonna in trono con
Bambino e i Santi Stefano,
Zeno, Giorgio ed Elena
di Felice Brusasorzi
(1573‑79). Addossato
alle pareti coro ligneo
intagliato del XV secolo.
Sulla facciata esterna è
murata una lapide con
il ricordo della “Questio
de aqua et terra” qui
pronunciata da Dante
Alighieri nel 1320.
1. CAPPELLA DIONISI: dedicata ai Santi Pietro e Paolo.
Conserva il prospetto tardo quattrocentesco decorato con
affreschi attribuiti ad Antonio Badile.
La cappella fu modificata nel 1711‑12 Pala d’altare con
Madonna col Bambino e i Santi Pietro, Paolo e Antonio
da Padova di Antonio Balestra (1711) Statua con il Martirio
di Sant’Arcadio di Angelo Sartori.
11. Sulla parete la Sacra Famiglia, olio su tela,
di Biagio Biagetti del 1918.
12. ORGANO: decorazione pittorica di Felice Brusasorzi
(1539‑1605): nelle ante interne Quattro Vescovi veronesi e
in quelle esterne Dormitio virginis.
Dalla porta sottostante l’organo si accede all’atrio
romanico che conduce alle chiese di Sant’Elena e di
San Giovanni in Fonte (si consiglia di visitare le chiese ora,
riprendendo la visita del Duomo al ritorno. In caso contrario,
saltare al punto 13).
aperte solo da Marzo a Ottobre.
2. CAPPELLA CALCASOLI: dedicata a S. Antonio di
Vienna. Affreschi di Giovanni Maria Falconetto, firmati e
datati 1503. Sull’altare settecentesco composito assemblaggio
di opere: al centro Adorazione dei Magi di Liberale da Verona
(1445‑1526); a Niccolò Giolfino (1476‑1555) appartengono i
tre dipinti su tela: a sinistra i Santi Rocco e Antonio Abate,
a destra i Santi Sebastiano e Bartolomeo, in alto Deposizione.
3. CAPPELLA EMILEI:
affreschi di Giovanni Maria Falconetto.
Sull’altare Trasfigurazione di Cristo di Giambettino
Cignaroli (1741). Ai lati San Giacomo e un offerente e
San Bartolomeo di Francesco Morone (1471‑1529).
4. CAPPELLA MEMO: dedicata al Santissimo Sacramento.
Modificata in forme tardo barocche nel 1762. Ultima Cena
del pittore
G.B. Burato
PERCORSO DI VISITA
(XVIII sec).
S. GIOVANNI
IN FONTE
S. ELENA
11
8
10
7
6
12
5
13
15
5. Frammento
di affresco
con un Cristo in
croce di epoca
ro­manica.
9
ATRIO
ROMANICO
14
4
16
3
17
2
18
1
A
CHIOSTRO
E MUSEO
C
B
6. ORGANO:
la cassa
dell’organo
e la cantoria,
intagliate e dorate,
sono impreziosite
di dipinti di Biagio
Falceri che, nel
1683, realizzò
sulle ante esterne
una Assunzione
della Madonna
e, in quelle
interne, Sacra
Conversazione
con quattro Santi
Vescovi.
7. Lastra tombale di papa Lucio III, morto a Verona nel 1185.
8. CAPPELLA MAZZANTI: dedicata ai Santi Agata e
Francesco. Apparato lapideo di Domenico da Lugo.
Arca di Sant’Agata, monumento di scuola campionese eretto
nel 1353. Sull’altare scultura di S.Giacomo.
9. CAPPELLA MAGGIORE: affreschi eseguiti da Francesco
Torbido (1534) su cartoni preparatori di Giulio Romano.
Nel catino absidale: Assunzione di Maria e gli Apostoli.
Nella volta: Nascita della Vergine e Presentazione al tempio.
Sull’arco trionfale: Annunciazione e Profeti Isaia ed
Ezechiele. Tornacoro semicircolare a marmi policromi di
Michele Sammicheli (1534). In cima all’arco Crocefisso
bronzeo tra la Madonna e San Giovanni.
Antistanti il tornacoro sono alcune lastre sepolcrali in parte
del XVII secolo, unico resto ancora in opera della
pavimentazione antica.
10. CAPPELLA MAFFEI:
affreschi di Giovanni Maria Falconetto (1500) e
apparato scultoreo di Domenico da Lugo.
Pala con Madonna col Bambino, S. Annone, S. Andrea,
S. Girolamo e S. Giovanni Battista di Agostino Ugolini
(1794). Sull’altare, che ospita le spoglie di S. Annone,
sono collocate le riproduzioni miniate del famoso
Velo di Classe (oggi a Ravenna) con i ritratti dei primi vescovi
veronesi.
Sulla mensa predella di Michele da Verona (1510 c.a.).
Il Battistero della Cattedrale, chiamato
San Giovanni in Fonte, fu ricostruito in forme romaniche
intorno al 1123. Al centro della chiesa è collocata la vasca
battesimale ottagonale, capolavoro della scultura
romanica. Ricavata da un unico blocco di marmo reca
scolpite scene dei Vangeli dell’Infanzia.
Sulle pareti affreschi del XIII‑XIV secolo e una grande
croce stazionale attribuita a Giovanni Badile (prima metà
sec. XV). Il completo restauro si è concluso nel 2004.
Oltre al fonte battesimale possiamo ammirare, sulla parete in
fondo alla chiesa: al centro una tela del Battesimo di Gesù di
Paolo Farinati del 1568; una Madonna con il Bambino e
i santi Dionigi e Stefano di Giovanni Caroto del 1514 e un
affresco staccato proveniente dalla Cattedrale (sec. XV).
Nella parte absidale la Cattedra del Vescovo Giuseppe
Carraro, dono del suo presbiterio, l’affresco della Madonna
del Popolo del XV secolo e un affresco staccato di
S. Giovanni Battista proveniente dall’esterno del battistero.
La chiesa di Sant’Elena, dedicata ai Santi Giorgio e
Zeno, fu costruita nel IX secolo. Sottoposta a restauro
dopo il terremoto del 1117
si presenta ora di aspetto
romanico. Sull’altare
Madonna in trono con
Bambino e i Santi Stefano,
Zeno, Giorgio ed Elena
di Felice Brusasorzi
(1573‑79). Addossato
alle pareti coro ligneo
intagliato del XV secolo.
Sulla facciata esterna è
murata una lapide con
il ricordo della “Questio
de aqua et terra” qui
pronunciata da Dante
Alighieri nel 1320.
13. Frammento
di affresco romanico
con Annunciazione.
IL COMPLESSO
DEL DUOMO
14. Sulla parete un
polittico assemblato
nell’800: al centro
Madonna con
Bambino, S. Girolamo
e S. Giorgio di scuola
veronese (1531-1533),
S. Michele Arcangelo
di Giuseppe Zamboni
(1880).
15. CAPPELLA
DELLA MADONNA
DEL POPOLO:
arco trionfale esterno del 1510, unico resto della primitiva
cappella rinascimentale, da sempre luogo di grande devozione
popolare. L’interno venne trasformato secondo gusto barocco
nel 1756. Sotto la statua della Madonna col Bambino, di
Vincenzo Cadorin (1921) c’è un’urna contenente la
cosiddetta “spina” con cui sarebbero stati uccisi i Santi Fermo
e Rustico, martiri della Chiesa veronese.
16. CAPPELLA CARTOLARI: eretta nel 1465, è dedicata
a San Michele Arcangelo. L’altare è stato rifatto nel XVIII
secolo, ospita la tela della Beata Vergine con S. Michele,
S. Giorgio e S. Girolamo di Michelangelo Prunati,
1690-1756. Sopra la porta laterale epitaffio dell’Arcidiacono
Pacifico (846).
17. CAPPELLA ABBAZIA‑LAZZARI: dedicata al
Corpus Domini. Prospetto affrescato da Antonio Badile
nella seconda metà del ‘400. Pala del Redentore tra Tobia e
l’angelo e i Santi Liborio e Francesco di Sales;
la tela è opera di Sante Prunati.
P
Nelle mensole delle colonne superiori: a sinistra
Storie di Giona, a destra un leone. I due capitelli superiori
ospitano le figure dell’Angelo e della Madonna Annunciata.
B) Il protiro maggiore, a due piani, è firmato da Nicholaus
e datato 1139. La fronte presenta le figure di S. Giovanni
Evangelista e S. Giovanni Battista. La struttura protegge il
portale strombato. Custodiscono l’ingresso due paladini
identificati con Orlando e Uliviero. Sugli stipiti sono raffigurati
dieci profeti. Nella lunetta sopra la porta bassorilievo policromo
con Madonna in trono con Bambino, Adorazione dei Magi e
Annuncio ai pastori.
C) A sinistra della facciata un passaggio coperto conduce in
Corte Sant’Elena e nel Chiostro dei Canonici.
Il chiostro fu edificato in forme romaniche tra il 1117 e il
1120. Sul lato ovest si affacciano gli ambienti della Biblioteca
ChieseVerona _ biglietto unico _ 100x70 mm
Capitolare e del Museo Canonicale.
LE CHIESE STORICHE diVERONA
H I S T O R I C A L C H U R C H E S I N V E R O N A
18. CAPPELLA CARTOLARI‑NICHESOLA:
prospetto affrescato della seconda metà del ‘400.
La cappella venne ristrutturata tra il 1530‑32 dalla famiglia
Nichesola, per opera di Jacopo Sansovino (1486‑1570).
All’interno della cappella, venne collocata la pala
dell’Assunta di Tiziano (1487‑1576).
L’ESTERNO
CIAZIO
IE
SE VI
C
H
E
AS
S
O
NE
A) Il protiro dell’ingresso laterale è opera della bottega di
Pelegrinus, attiva all’inizio del XII secolo.
V
San Zeno, Duomo, Santa Anastasia,
San Fermo
iù che un singolo edificio la Cattedrale, dedicata a S. Maria
Assunta, risulta essere un complesso architettonico
articolato di cui fanno parte S. Giovanni in Fonte, S. Elena,
il chiostro dei canonici, la Biblioteca Capitolare, il Museo
Canonicale l’antistante piazza e il Vescovado.
Nella zona dove sorge oggi il Duomo si trovavano, in epoca
romana, delle ville con balnea privati e, probabilmente, dei
tempietti per il culto.
La prima basilica paleocristiana fu costruita nell’area
occupata attualmente dalla chiesa di S. Elena. Consacrata da
San Zeno, vescovo di Verona tra il 362 e il 380, risultò presto
troppo piccola e, qualche decennio più tardi, si provvide
all’edificazione di una basilica più ampia. Ampi resti di
pavimento a mosaico delle due basiliche paleocristiane sono
visibili sotto la chiesa di S. Elena e nel chiostro canonicale.
La seconda basilica paleocristiana crollò, verosimilmente
nel VII secolo, a causa di un violento incendio o, forse, di un
terremoto.
La ricostruzione fu guidata dall’arcidiacono Pacifico, tra
VIII e IX secolo. La Cattedrale, menzionata come S. Maria
Matricolare, venne spostata a sud, nell’area sulla quale insiste
l’attuale edificio.
La chiesa fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1117.
Il cantiere di restauro si protrasse per almeno un ventennio:
l’edificio acquistò l’ampiezza attuale e vennero realizzati i due
protiri romanici.
L’interno venne completamente rinnovato tra la metà del XV e
la metà del XVI secolo, con la costruzione di cappelle laterali e
l’inserimento del tornacoro semicircolare.
Nel 1880 venne rifatto il pavimento in marmo bianco e nero.
Nel 1913 iniziarono i lavori per la sistemazione del campanile,
mai giunti a temine. La nuova area presbiteriale è stata
inaugurata da papa Giovanni Paolo II nel 1988.
I lavori di restauro degli affreschi, dell’apparato ligneo e
dell’impianto di illuminazione si sono conclusi nel 2002.
Associazione
Chiese Vive
Verona
1000 anni di fede narrati dall’arte
13. Frammento
di affresco romanico
con Annunciazione.
IL COMPLESSO
DEL DUOMO
14. Sulla parete un
polittico assemblato
nell’800: al centro
Madonna con
Bambino, S. Girolamo
e S. Giorgio di scuola
veronese (1531-1533),
S. Michele Arcangelo
di Giuseppe Zamboni
(1880).
15. CAPPELLA
DELLA MADONNA
DEL POPOLO:
arco trionfale esterno del 1510, unico resto della primitiva
cappella rinascimentale, da sempre luogo di grande devozione
popolare. L’interno venne trasformato secondo gusto barocco
nel 1756. Sotto la statua della Madonna col Bambino, di
Vincenzo Cadorin (1921) c’è un’urna contenente la
cosiddetta “spina” con cui sarebbero stati uccisi i Santi Fermo
e Rustico, martiri della Chiesa veronese.
16. CAPPELLA CARTOLARI: eretta nel 1465, è dedicata
a San Michele Arcangelo. L’altare è stato rifatto nel XVIII
secolo, ospita la tela della Beata Vergine con S. Michele,
S. Giorgio e S. Girolamo di Michelangelo Prunati,
1690-1756. Sopra la porta laterale epitaffio dell’Arcidiacono
Pacifico (846).
17. CAPPELLA ABBAZIA‑LAZZARI: dedicata al
Corpus Domini. Prospetto affrescato da Antonio Badile
nella seconda metà del ‘400. Pala del Redentore tra Tobia e
l’angelo e i Santi Liborio e Francesco di Sales;
la tela è opera di Sante Prunati.
P
Nelle mensole delle colonne superiori: a sinistra
Storie di Giona, a destra un leone. I due capitelli superiori
ospitano le figure dell’Angelo e della Madonna Annunciata.
B) Il protiro maggiore, a due piani, è firmato da Nicholaus
e datato 1139. La fronte presenta le figure di S. Giovanni
Evangelista e S. Giovanni Battista. La struttura protegge il
portale strombato. Custodiscono l’ingresso due paladini
identificati con Orlando e Uliviero. Sugli stipiti sono raffigurati
dieci profeti. Nella lunetta sopra la porta bassorilievo policromo
con Madonna in trono con Bambino, Adorazione dei Magi e
Annuncio ai pastori.
C) A sinistra della facciata un passaggio coperto conduce in
Corte Sant’Elena e nel Chiostro dei Canonici.
Il chiostro fu edificato in forme romaniche tra il 1117 e il
1120. Sul lato ovest si affacciano gli ambienti della Biblioteca
ChieseVerona _ biglietto unico _ 100x70 mm
Capitolare e del Museo Canonicale.
LE CHIESE STORICHE diVERONA
H I S T O R I C A L C H U R C H E S I N V E R O N A
18. CAPPELLA CARTOLARI‑NICHESOLA:
prospetto affrescato della seconda metà del ‘400.
La cappella venne ristrutturata tra il 1530‑32 dalla famiglia
Nichesola, per opera di Jacopo Sansovino (1486‑1570).
All’interno della cappella, venne collocata la pala
dell’Assunta di Tiziano (1487‑1576).
L’ESTERNO
CIAZIO
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A) Il protiro dell’ingresso laterale è opera della bottega di
Pelegrinus, attiva all’inizio del XII secolo.
V
San Zeno, Duomo, Santa Anastasia,
San Fermo
iù che un singolo edificio la Cattedrale, dedicata a S. Maria
Assunta, risulta essere un complesso architettonico
articolato di cui fanno parte S. Giovanni in Fonte, S. Elena,
il chiostro dei canonici, la Biblioteca Capitolare, il Museo
Canonicale l’antistante piazza e il Vescovado.
Nella zona dove sorge oggi il Duomo si trovavano, in epoca
romana, delle ville con balnea privati e, probabilmente, dei
tempietti per il culto.
La prima basilica paleocristiana fu costruita nell’area
occupata attualmente dalla chiesa di S. Elena. Consacrata da
San Zeno, vescovo di Verona tra il 362 e il 380, risultò presto
troppo piccola e, qualche decennio più tardi, si provvide
all’edificazione di una basilica più ampia. Ampi resti di
pavimento a mosaico delle due basiliche paleocristiane sono
visibili sotto la chiesa di S. Elena e nel chiostro canonicale.
La seconda basilica paleocristiana crollò, verosimilmente
nel VII secolo, a causa di un violento incendio o, forse, di un
terremoto.
La ricostruzione fu guidata dall’arcidiacono Pacifico, tra
VIII e IX secolo. La Cattedrale, menzionata come S. Maria
Matricolare, venne spostata a sud, nell’area sulla quale insiste
l’attuale edificio.
La chiesa fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1117.
Il cantiere di restauro si protrasse per almeno un ventennio:
l’edificio acquistò l’ampiezza attuale e vennero realizzati i due
protiri romanici.
L’interno venne completamente rinnovato tra la metà del XV e
la metà del XVI secolo, con la costruzione di cappelle laterali e
l’inserimento del tornacoro semicircolare.
Nel 1880 venne rifatto il pavimento in marmo bianco e nero.
Nel 1913 iniziarono i lavori per la sistemazione del campanile,
mai giunti a temine. La nuova area presbiteriale è stata
inaugurata da papa Giovanni Paolo II nel 1988.
I lavori di restauro degli affreschi, dell’apparato ligneo e
dell’impianto di illuminazione si sono conclusi nel 2002.
Associazione
Chiese Vive
Verona
1000 anni di fede narrati dall’arte