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Viaggio a Le Lavandou 2007
Luca Marceglia – [email protected]
http://www.pianetaluca.com
LE LAVANDOU
01.09.2007 - 15.09.2007
L’esperienza di Tortoreto Lido, breve ma positiva, ci induce a riprovarci, ma dove andare questa
volta mantenendo gli stessi ingredienti? La scelta, alla fine, ricade su Toscana o Francia, ma la
nostra bellissima regione italiana si rivela avere dei prezzi incredibili anche a settembre. Mi armo
allora di Google Earth e scandaglio la costa francese alla ricerca di qualcosa di interessante.
Coniugare un posto turisticamente interessante, vicino, tranquillo e non costoso, e che abbia degli
appartamenti in affitto non mi risulta per niente una cosa facile, anche perché in Francia non ci vado
dagli anni ’80 e non so bene neppure come muovermi (prima di capire, ad esempio, che per cercare
le case in affitto devo usare la parola studio mi ci vuole un po’ di tempo!), ma alla fine mi decido per
Le Lavandou, che sembra davvero promettere bene. Il mio collega Franco, esperto invece di questo
paese, mi consiglia il sito di homelidays per trovare appartamenti in affitto senza passare
dall’agenzia e mi si apre un mondo tutto nuovo!
A metà agosto contatto una signora che mi propone un appartamento all’ottavo piano, con vista
mare, per 300 euro alla settimana (mica gli 800 della Toscana!). Quando però, entusiasta, sono
pronto ad accettare, la signora mi dice che in realtà quella casa non è mai stata libera ma che, allo
stesso prezzo e sempre nello stesso edificio, è invece disponibile un appartamento al terzo piano
senza terrazza e con vista sul retro; la casa sul sito non esiste, dunque non ho né una descrizione
scritta, né delle foto. Contemporaneamente scopro che questo sito non viene molto aggiornato dai
proprietari, per cui il calendario che indica le disponibilità è completamente sbagliato ed indica
come disponibili un sacco di case già prenotate. Non trovo, perciò, alcuna alternativa valida alla
signora e quando oramai sto per cedere mi imbatto in un’altra pagina web, mediavacanze.com, che
mi propone di contattare la signora Blache. Il mio francese non è per nulla brillante, ma in ogni caso
riesco a farmi capire. L’appartamento, dal costo di 350 euro alla setimana, è al primo piano, con
terrazza e vista mare, cucina, sala con divano letto, bagno, ripostiglio e corridoio; decido così di
prenderlo per due settimane (ottenendo anche uno sconto di 50 euro). Finalmente!
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Superato anche qualche piccolo scoglio burocratico (virement bancaire o chèque international, per
pagare la signora?), sabato mattina ci mettiamo in viaggio.
Ubicazione di Le Lavandou
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Il nostro percorso
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PARTENZA!
Convinto di non trovare nessuno per la strada, trattandosi di un giorno di rientro, non calcolo che in
Francia le scuole iniziano come in Italia e ci imbottigliamo sulla A10 nei pressi di Savona ed in altri
due o tre punti, per poi concludere in bellezza facendoci 45 minuti di coda al casello autostradale in
uscita dall'Italia! Noto anche che il mondo attorno a me è cambiato, perché mi attendo un’ulteriore
coda al confine salvo poi scoprire che la dogana è stata tolta del tutto (!), e finalmente possiamo
fare una sosta a Mentone dove, con piacere, si conferma il mio ricordo di parcheggi autostradali
molto più accoglienti dei nostri.
Il resto del viaggio procede molto regolarmente (le autostrade francesi non sono granché trafficate)
e verso le 21, dopo 10 ore di viaggio, arriviamo prima a Hyères e poi a Le Lavandou, presso il
Résidence Les Horizons, Qualche minuto dopo arriva anche la signora, che prende i documenti, ci fa
vedere la casa, si prende la cauzione e ci consegna le chiavi. La casa è in ordine, a parte qualche
piccolo problemino di poco conto come il divano letto non stabilissimo una volta aperto, la TV con
un’antenna un po’ putrida ed il misero scolapiatti in cucina.
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Il residence Les
Horizons
La sala
La misera ma
funzionale cucina
La vista del mare dalla casa
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LE LAVANDOU
Passeggiate e spiagge
La prima settimana si svolge all’insegna della scoperta del posto e di tutto ciò che ci servirà all’atto
pratico.
Il primo compito, ad esempio, è quello di riuscire a fare la spesa di domenica, visto che, secondo la
signora, tutto è chiuso ed a Le Lavandou sembra esserci solo un piccolo negozietto, lo Shopi, dove
poi ci rechiamo senza problemi Più tardi, all’ufficio del turismo, scopriremo che il posto è pieno di
supermercati,
tutti
vicinissimi:
Casino,
Intermarché,
ED
e
lo
Shopi
stesso!
Il secondo compito è trovare un ombrellone per la spiaggia, visto che non esiste nulla di
organizzato, tutto è libero, ma, pur sapendolo, non ci siamo fidati del mitico ombrellone comprato in
Croazia nel 2003; certo è che, senza, non possiamo goderci il caldo dei 28 gradi e Cristina può
uscire solo la sera. Sorprendentemente, lo troveremo solo in un negozio, ma questa volta si tratta di
materiale buono!
Finite le incombenze, finalmente possiamo iniziare a goderci le vacanze: Le Lavandou offre 12
spiagge e la mia idea è quella di andarle a vedere tutte. Ovviamente partiamo con quella davanti al
residence, l’Anglade, che è forse una delle più belle, ed arriviamo sino a La Favière, con un piccolo
porticciolo vicino ad una collinetta da cui si gode un bel panorama della costa.
Il giorno dopo andiamo a Saint Claire, raggiungibile tramite un’ avventurosa passeggiata chiamata
promenade du litoral, talmente avventurosa che non riusciamo a percorrerla con il passeggino: anzi,
dovendo cambiare percorso siamo pure costretti a sorbirci una cinquantina di scalini che non fanno
altro che rafforzare i muscoli delle mie possenti braccia…
Prima di rientrare in hotel ne approfittiamo per una passeggiata culturale di un’oretta seguendo il
percorso dei pittori, che ci porta a conoscere, attraverso miniature dei quadri dei puntinisti poste
lungo il cammino, la vita e le opere di chi visse, studiò e infine morì a Le Lavandou, in particolare
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Henri Edmond Cross (Douai, 20 maggio 1856 – Saint-Claire, 16 maggio 1910) e Théo Van
Rysselberghe (Ghent, Belgio, 23 novembre 1862 - Saint-Clair, 14 dicembre 1926).
Nei giorni successivi continuiamo questa sorta di passeggiata on the beach e raggiungiamo
Cavalière, enorme e bella, in posizione riparata dal vento che a volte soffia abbastanza forte, e
Aiguebelle, detta anche la charmeuse (di charme, però ne ha ben poco);
In tutte queste spiagge il mare è stupendamente trasparente, anche se abbastanza freddo (23°) e
quasi subito profondo, mentre la spiaggia è poco affollata, molto pulita e tranquilla (a parte La
Fossette, il posto più brutto dove per giunta quattro bambocci davano fastidio a tutti).
La seconda settimana viene arricchita da uscite serali e da una gitarella: inauguro la nostra prima
serata ad un ristorante cino/vietnamita rompendo un bicchiere, ma mangiamo molto bene, e ci
lanciamo poi in ben due cene a base di pesce nei ristoranti all’aperto, scofanandoci cozze e branzini
a volontà. In un caso, proprio il giorno del nostro anniversario di nozze, Cristina ci fa penare, perché
non ne vuole sapere di stare ferma nel passeggino, e la Jenny ed io dobbiamo fare a turno: uno la
porta
in
giro
e
l’altro
mangia,
e
viceversa,
ma
ce
la
caviamo
lo
stesso!
L’altra cena, invece, si rivela divertente perché, nel prenotare, mi dimentico di dire che abbiamo il
passeggino e quando arriviamo scopriamo che il tavolo a noi assegnato è irraggiungibile. La
cameriera ci redarguisce (“La poussette c’est très importante, monsieur!”), ma per fortuna una
coppia di signori capisce la situazione e si offre di spostarsi al tavolo accanto, lasciandoci quello più
esterno e dunque facilmente accessibile anche con la Cristina. Come primo piatto ordino una zuppa
di pesce, e mi arriva una pentola in coccio, un mestolo, un piatto, ed un piattino con crostini, una
salsina rossa e del formaggio a quadratini. Mi chiedo come fare ed il signore accanto si offre di
spiegarmi la procedura; probabilmente temendo che non lo capisca, dopo avermi detto di versare il
brodo nel piatto, con le sue mani mi prende i crostini, ci mette sopra la salsa, il formaggio e me li
schiaffa dentro il brodo. La moglie commenta aspramente la rozzezza del marito, ma lui, per tutta
risposta, esclama: “Si c’est bon, c’est bon!”. La serata poi si conclude con il divertimento più grande
per Cristina: una partita di pétanque, il gioco delle bocce che tanto piace ai francesi, visto che
appena possono si fanno una partitella, ed evidentemente anche a nostra figlia, che grida eccitata
ad ogni boccia che vola, rotola, cade e ne colpisce un’altra!
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Le 12 spiagge di Le Lavandou
Saint Clair
La Fossette
Aiguebelle
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Rossignol
Cavalière
L'acqua di Le Lavandou
Cristina già fa le sabbiature!
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Le chemin des Peintres
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Henri Edmond Cross - la baie de Cavalière
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IL MASSIF DES MAURES
Martedì 11 ci lanciamo in una lunga gitarella lungo il Massif des Maures, i monti che circondano Le
Lavandou. I paesini che andremo a visitare sono tutti sconosciuti, ma dovrebbero rappresentare
abbastanza bene l’essenza della Provenza.
Il primo posto che vediamo è Bormes-Les-Mimosas, arroccato a circa 6km da Le Lavandou. Mi rendo
conto solo in quel momento che girare questi incantevoli posti con un passeggino è un’impresa
titanica, dato che quasi tutte le viuzze hanno gli scalini! Alcuni scorci sono però davvero belli e
ripagano la (divertente) fatica e lentezza nei movimenti.
Da Bormes prendiamo la nazionale N98 che sale sul massiccio attraverso una fitta vegetazione di
alberi da sughero. Il panorama che si gode è notevole, ma la strada, proprio nei punti più belli, è
impegnativa e non permette distrazioni. Dopo una breve sosta a Le Môle per prenderci qualche cosa
da mangiare, proseguiamo sino ad arrivare a Gassin. Il posto merita assolutamente una visita
perché le viuzze e gli edifici sono graziosi e ben tenuti, le bouganville rendono il tutto ancora più
bucolico e, ciliegina sulla torta, un fantastico belvedere domina il golfo di Saint Tropez e la cittadina
di Saint Maxime.
Qualche chilometro più in là si trova Ramatuelle, molto pubblicizzata negli uffici del turismo ma,
purtroppo, meno attraente di Gassin. L’unica cosa veramente interessante è la prigione costruita dai
saraceni (cioè i musulmani magrebini, così chiamati dai cristiani del medioevo) e la Rue Rompecuou
(via Rompischiena, in provenzale, probabilmente perché lunga e piena di scalini), con le sue
bouganville dappertutto.
Naturalmente, non si poteva non concludere alla grande: bastano infatti una quindicina di
chilometri
per
raggiungere
Saint
Tropez,
la
città
dei
ricconi!
La piazza è un’enorme campo di pétanque, ed al nostro arrivo si stanno svolgendo almeno una
decina di partite in parallelo. Portare via la Cristina da quel tripudio di bocce non è un’impresa
facile! In breve raggiungiamo Rue des commerçants, dove ci prendiamo una crèpe (costa meno qui
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che in tutti gli altri posti!). Alla fine della strada giungiamo al porto, dove sono attraccate delle
imbarcazioni da favola e dove, finalmente, i gelati hanno dei prezzi abbastanza ragionevoli (non
costano
né
4
euro
come
a
Bormes,
né
3
come
a
Le
Lavandou!).
Siamo pronti per tornare alla nostra casa al mare, ed ho l’ottima pensata di tornare per la costa,
nonostante la presenza di qualche tornante. Purtroppo la scelta si rivela assai infelice perché
finiamo completamente dentro il massiccio, e per svariati chilometri il volante non sta mai fermo da
quante curve ci sono! Finalmente si torna in piano, ma poco dopo riparte un’altra serie bestiale di
curve che a me non permette di vedere mai la costa, ed alla Jenny fa tornare su crèpe, gelato e
tutto il resto!
Peccato terminare così, per il resto una bella giornata.
Veduta di Bormes Les
Mimosas
Bormes - Scorcio
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La lunga scalinata a Bormes
Gassin
Ramatuelle
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Mulino a vento a Col de
Paillas
Albero da sughero
Le carceri di Ramatuelle
La lussuosa Saint Tropez
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LE LAVANDOU
Altre spiagge
Passiamo gli ultimi giorni andando a vedere le ultime spiagge: Pramousquier, meno bella di quanto
sembri dalle brochure, ma l’unica ad avere un fondale basso per molti metri, e Le Layet,
raggiungibile attraverso un percorso accidentato che affrontiamo, questa volta molto più preparati,
con Cristina in zaino: da là si possono vedere anche le spiagge più piccole, come L’Elefant,
Rossignol, Jean Blanc che più che altro sono dei riporti di sabbia ben nascosti. Alla fine, le famose
12 spiagge sono 4 o 5, ma comunque non c’è male.
Le Layet - con lo
zaino!
Le Layet
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IL RIENTRO
Due settimane di relax passano in fretta, ed è ora di rientrare, ma riusciamo a replicare la formula
del
ritorno,
già
sperimentata
a
Tortoreto,
facendo
due
tappe
intermedie.
La prima si colloca ancora in Francia, e più precisamente a Roquebrune-Cap-Martin, posto
incantevole tra Monaco e Mentone, dove facciamo visita a Celso ed Annalisa. Cogliamo anche
l’occasione per (ri)vedere Montecarlo, con i suoi negozi chic, la gente in, ed il porto vip, e
soprattutto per rivedere due vecchi amici a distanza di qualche tempo.
Il giorno dopo ci fermiamo ad Arenzano, località a 20km circa da Savona, luogo di nascita di Maria
Teresa, un’amica che la Jenny aveva conosciuto quando viveva a Londra. Cercarla è stato un po’
come immedesimarsi in Chi l’ha visto?, perché non avevamo molte informazioni in nostro possesso,
ma il paese è piccolo e infatti, al primo colpo, il gestore di un bagno ci dice dove potevamo trovare
la famiglia. Maria Teresa non c’era, ma la madre, simpatica e gentile, l’ha chiamata e così la Jenny
ha potuto almeno sentirla.
Arenzano è anche carina, a parte il lungomare talmente ricco di bagni ed altre costruzioni da
impedirci la vista del mare e della ghiaiosa spiaggia.
Da là, due ore d’auto ci separano da Lambrate. La vacanza è finita, ed è stata bella e rilassante.
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Roquebrune-Cap Martin
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Arenzano
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INFORMAZIONI UTILI
A beneficio di chi si voglia recare a Le Lavandou, alcune indicazioni più precise relativamente al
Residence in cui abbiamo alloggiato.
Prezzo:
Voto:
Nome:
Residence Les Horizons
Dall'alto
La Sala
€ 350
la settimana per 23mq
di appartamento con
sala, divano letto e
cucinino
Ubicazione:
Avenue du Président Auriol, 18
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È ubicato in una buona zona, perché si raggiunge il mare si trova subito dietro il cortile del
complesso, mentre il centro dista 10 minuti circa a piedi ed è collegato da una bella pedonabile
tutta delimitata da fiori. L'appartamento era molto spartano ed anche abbastanza piccolo, ma
dobbiamo dire che costava veramente poco! La zona è silenziosa e tranquilla. Anche i proprietari
sono simpatici, gentili ed anche disponibili.
L'unico inconveniente è che, in base alla legislazione francese, l'assicurazione in caso di incendio,
furto ed allagamento è a carico del locatario ed in Italia non esistono assicurazioni vacanze del
genere (in Francia invece costano circa 30 euro ed hanno validità settimanale). Ovviamente noi
abbiamo dichiarato di essere a posto con la documentazione e nessuno ci ha chiesto nulla, ma in
caso di necessità non so poi come andrebbe a finire, soprattutto se citati a giudizio.
Il contratto di affitto recita come segue:
Assicurazione: Il locatario deve essere assicurato ad una compagnia di assicurazioni relativamente
ai rischi di furto, incendio e danni causati dall'acqua, sia per quanto concerne i rischi locativi sia per gli immobili dati
in locazione, così come per i ricorsi dei vicini. Tale assicurazione dovrà essere fornita su richiesta del locatario.
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MANGIARE A LE LAVANDOU
Trattandosi di una vacanza al mare con una bimba piccola, non ci siamo molto sprecati alla ricerca
di ristorantini lussuosi. Ciò nonostante, abbiamo individuato alcuni luoghi interessanti che vi
potrebbero essere utili nel caso decideste di uscire a mangiare la sera o voleste mangiarvi una bella
pizza comodamente seduti a casa vostra.
Nome
Tipologia
Prezzo
Ubicazione
Voto
Av. du Général De Gaulle,
31
Taxi Pizza
pizzeria
economico
Restaurant La
Pizza Mimi et
Thierry
cucina provenzale
€ 20
Av. du Général de Gaulle,
36
La table d'ange
pesce
€ 25
Rue Patron Ravello, 6
20/20