OSPEDALI E ASS/ SCREENING MAMMOGRAFICO TUMORI AL
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OSPEDALI E ASS/ SCREENING MAMMOGRAFICO TUMORI AL
OSPEDALI E ASS/ SCREENING MAMMOGRAFICO TUMORI AL SENO, QUANDO LA DIAGNOSI E’ PRECOCE In due anni identificati a Trieste 183 lesioni maligne: il doppio del previsto Due anni di screening mammografico hanno consentito di individuare a Trieste ben 182 tumori maligni al seno: quasi il doppio di quanto ci si aspettava in base ai dati della letteratura scientifica. E’ il risultato più éclatante dell’attività di screening avviata nel 2006 dalla Regione con il coordinamento dell’Agenzia regionale di sanità che a gennaio ha visto l’avvio del secondo round di chiamate. Quest’importante campagna di salute, presentata di recente in un convegno nell’aula magna di Cattinara, a Trieste vede capofila l’Azienda per i Servizi Sanitari, è realizzata con la stretta collaborazione di Ospedali riuniti e vede la partecipazione dei medici di famiglia e delle associazioni di volontariato. Nell’arco di due anni sono state invitate a eseguire la mammografia oltre 34 mila donne fra i 50 e i 69 anni. Nella lettera d’invito è stato fissato un appuntamento per fare l’esame sull’Unità mobile. L’adesione nel 2007 è stata del 56,8 per cento con un netto incremento rispetto a quanto registrato nel 2006”. Nei due anni sono state richiamate per un approfondimento dell’esame mammografico quasi 1100 donne di cui 340 sono state sottoposte a un ulteriore prelievo diagnostico con tecniche minimamente invasive. E’ stato così possibile identificare 196 donne con lesione maligna certa o fortemente sospetta per cui è stato necessario ricorrere all’intervento chirurgico. Grazie a una diagnostica radiologica e citoistologia di elevata qualità è stato possibile ridurre in maniera significativa gli interventi chirurgici ottimizzando così le risorse disponibili e minimizzando gli interventi non oncologicamente necessari. Si sono così individuati a Trieste 182 tumori maligni della mammella. Quasi tutti sono stati curati nelle strutture chirurgiche cittadine: in oltre il 90 per cento dei casi sono stati trattati con chirurgia conservativa (quadrantectomia). La possibilità delle moderne tecniche d’identificazione del linfonodo sentinella, messe a disposizione dalla Medicina nucleare, hanno consentito di proporre la ricerca del linfonodo sentinella a 156 delle donne con tumore maligno, riservando l’intervento di radicalizzazione dei linfonodi ascellari ai soli casi con evidenza di estensione della malattia all’ascella. La maggior parte dei tumori diagnosticati erano di dimensioni ridotte (meno di due centimetri) di cui ben 25 erano intraduttali. Soltanto poche sono state le lesioni di dimensioni superiori ai due centimetri (cioè i casi con nodulo palpabile) ed erano quasi sempre riscontrate in donne che eseguivano per la prima volta in vita loro l’esame. Questi risultati sono resi possibili dal fatto che il programma di screening è molto di più che un’organizzazione efficiente in grado di erogare esami mammografici. Il sistema garantisce infatti alle donne uno staff di radiologi altamente qualificati che leggono con doppia lettura indipendente ciascun caso. Per tutti i casi dubbi viene proposto un approfondimento che a seconda delle situazioni può concludersi con la semplice ecografia o avvalersi del contributo dell’esame citologico o bioptico per chiarire i quadri sospetti. Qualora il sospetto sia confermato, il programma offre alle donne triestine un accesso facilitato alle prestazioni di chirurgia affidando le pazienti a chirurghi con consolidata esperienza in campo senologico che operano in diverse strutture chirurgiche garantendo però eguali trattamenti. Nel caso di riscontro di lesione maligna il programma accompagna e guida la donna durante la terapia oncologica. Per informazioni ci si può rivolgere al numero verde 800 423445.