E un patto di convivenza civile - Comitato dei Residenti del

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E un patto di convivenza civile - Comitato dei Residenti del
Cavalieri, ok il modelloTagliente
«E un patto di convivenza civile»
Blitz degli studenti con lo striscione. «Ma ha vinto il duclogo»
«PROVE di Piazza». Un nome
che racchiude in sé il cuore pulsante della serata dello scorso venerdì, volta alla conversione del tipo di movida più che alla limitazione della movida stessa, nel bellissimo contesto di piazza dei Cavalieri. L'intenzione del prefetto
Francesco Tagliente, seduto in
prima fila con Paolo Ghezzi e Andrea Serfogli che ha collaborato
assieme al comitato dei residenti
del quartiere di Santa Maria, al
Comune e alla Croce Rossa di Pisa, era quella di porre le basi per
un dialogo costruttivo fra residenti, istituzioni e studenti per consentire alla cittadinanza tutta di
usifruire nella maniera più serena
possibile di una delle piazze più
belle del mondo.
MENTRE il programma, iniziato alle 23, ha visto l'esibizione di
Michele La Ginestra, che ha interpretato la pièce «Il prete che celebra un matrimonio», quella della
scuola di danza Myosotis Dans
(coreografie della maestra Katia
Mancini) e stava per entrare nel
vivo con l'intervento dell'attore
pisano Andrea Buscemi, un piccolo corteo di studenti precedentemente incontratosi in piazza delle
Vettovaglie ha interrotto lo spettacolo per mostrare alle mille e più
persone presenti uno striscione,
che diceva: «La piazza è di chi la
vive». Buscemi e Gaetano Gennai, presentatore della serata, dopo aver discusso - a tratti anche
animatamente - coi ragazzi, han-
no quindi lasciato spazio ad una
rappresentante del movimento
studentesco, Marianna Nardi.
«Le ultime settimane - dice hanno costruito un discorso pubblico sulla movida e sulla piazza
molto pericoloso. La vicenda è stata ricondotta a problemi di ordine pubblico. L'evento di stasera
- conclude - è un palliativo che
prova a coprire un clamoroso vuoto politico e non offre un reale spazio di espressione e di socialità».
DOPO il chiarimento, la serata è
andata avanti con l'esibizione del
gruppo «I Rabarbari», trio di musica blues e swing formato da Luca Giovanni Frosinini, Duccio
Bonciani e Fulvio Ponzio. Gli studenti sono rimasti lì, così come il
loro striscione appeso al palco, segno che la predisposizione al dialogo c'è. E da parte di tutti.
«CIO che i ragazzi hanno espresso è quello che pensiamo anche
noi - ha spiegato Tagliente -.
La piazza deve essere vissuta nel
rispetto del diritto di tutti. Quello
di stasera è stato un importante
contributo, non una protesta. Per
questo sono molto soddisfatto.
Mi ha fatto particolarmente piacere il fatto che siamo riusciti a mettere in contatto i rappresentanti
di tutte le parti coinvolte, in modo da poter comunicare fra loro,
avanzare proposte ed esternare
eventuali malumori. In definitiva, dobbiamo instaurare un patto
di convivenza civile trovando gli
interlocutori giusti. Ad esempio
l'università potrebbe darci una
mano». «I cittadini sono usciti da
rabbia e solitudine - ha concluso Francesco Pozzi, del comitato
residenti del quartiere di Santa
Maria - grazie a questa idea che
è stata ripresa dal prefetto». «Ho
notato un'ottima sinergia tra i soggetti - ha aggiunto Antonio Cerrai, presidente Croce Rossa Pisa
- . L'organizzazione logistica è
stata nostra e la cittadinanza ha risposto bene».
Francesco Bondielli
Alcuni momenti
di «Prove di piazza»,
la serata organizzata
dalla Prefettura insiem e a
Com itato dei residenti di
Santa Maria e Croce
Rossa in piazza dei
Cavalieri. Dall'alto, in
senso orario: il prefetto
tra il pubblico insieme al
vicesindaco Ghezzi e al
presidente Cri, Cerrai; lo
striscione aperto dagli
studenti ; Andrea Buscemi
sul palco ; il pubblico
Le foto e i video della serata
in piazza dei Cavalieri e
della protesta degli studenti
Cocca su:
www.Lanazione.it/pisa
PRESIDENTE CRI
«ABBIAMO CURATO TUTTA
L'ORGANIZZAZIONE LOGISTICA.
LA CITTA' HA RISPOSTO BENE»
ATTORE
L'ATTORE PISANO DAL PALCO
E' STATO IL PRIMO A PARLARE
CON IL GRUPPO DI STUDENTI
SINISTRA PER
L'EVENTO E' UN PALLIATIVO PER
COPRIRE UN VUOTO POLITICO. NON
OFFRE REALI SPAZI DI SOCIALITA'