solo testo - Combotour

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solo testo - Combotour
Thailandia
THAILANDIA VERA - VIVI COME I LOCALI 8 Giorni - 7 Notti - Min. 2 Persone
Tour pensato per chi � alla ricerca di un itinerario incentrato sulla conservazione delle tradizioni locali, al di fuori del turismo di
massa, per scoprire la realt� delle trib� thailandesi, della loro gastronomia e tradizioni autentiche (max 8 pers)
Calendario Partenze
2016
30 ottobre
20 novembre
27 novembre
18 dicembre
2017
8 - 15 - 22 gennaio
5 - 19 - 26 febbraio
5 - 19 marzo
16 - 21 aprile
4 - 18 - 25 giugno
2 - 6 - 23 - 30 luglio
13 - 20 agosto
3 - 10 -17 settembre
1 - 15 ottobre
PRIMO GIORNO: BANGKOK AUTENTICA
12:30 ritrovo dei partecipanti presso la lobby dell'hotel Pullman G.
Immediatamente dopo aver attraversato la citta’ di Bangkok, il grande “Fiume dei Re”, forma un’ampia e profonda ansa che si
chiude a cerchio andando a delimitare al suo interno una vasta area geografica. Malgrado la sua estrema vicinanza alla citta’,
l’isolamento causato dal fiume che la circonda da tutti I lati ha fatto si’ che questa zona non sia stata interessata dall’incessante
espansione edilizia orizzontale e verticale che Bangkok ha conosciuto in questi ultimi decenni. Il risultato e’ che quest’area e’
arrivata fino ai giorni nostri conservando il suo carattere antico.
Qui il ritmo che scandisce la vita e’ ancora quello della luce del sole, dall’alba al tramonto. Le piantagioni di cocco non hanno
lasciato spazio ai grattacieli ed i canali naturali e artificiali che un tempo davano origine alla “Venezia d’oriente” e garantivano i
collegamenti fluviali non sono qui stati interrati e sostituiti da strade.
Muoversi con i servizi pubblici per collegare questi due opposti poli di Bangkok e’ come unire tra loro due universi paralleli: uno di
terra e uno di acqua, uno dal futuro e uno dal passato.
Si parte dal futuro, a bordo dell’avveniristico sky train, la monorotaia sopraelevata fiore all’occhiello della Bangkok moderna, del
business e del progresso, sul quale viaggeremo a forte velocita’ a ritroso nel tempo fino ai sobborghi a est della citta’. Da qui a
piedi fino al capolinea dei “Rot-Daeng”, i camioncini sui quali si siede sulle panche poste nel cassone posteriore, che ci
traghetteranno fino all’universo d’acqua. Il Chao Praya, il Fiume dei Re del Siam, qui e’ largo come il mare. Si sta avvicinando alla
sua foce a estuario al centro della Baia di Bangkok, dove ogni anno assieme all’acqua delle montagne del nord scarica milioni di
tonnellate di fango che vanno a fertilizzare una gigantesca zona paludosa fonte di vita per milioni di persone che qui coltivano
cocco, allevano pesci e gamberi ed estraggono il sale.
Il prossimo mezzo di trasporto sara’ il ferry pubblico. Sbarcati in quello che oggi viene definito il “polmone di Bangkok”, ci
attendono le biciclette a noleggio con le quali partire all’esplorazione dell’area. Prima di giungere ai canali si passa per quello che
i locali chiamano semplicemente Wat Kao: “il tempio vecchio”, appellativo quanto mai indovinato per un luogo di culto che ci
mostra l’architettura di inizio secolo. Tanto legno, nei tetti cosi’ come negli infissi, sapientemente intagliati.
E da qui ancora avanti, verso il cuore del “polmone”.
In un luogo antico si producono oggetti antichi, come i profumati incensi che, inginocchiati al cospetto delle divinita’, i fedeli
bruciano tra le loro mani conserte a gruppi di tre, ogni bacchetta ad osannare un membro della trinita’ Theravada: il Buddha, il
Dharma ed il Sangha. Il piccolo centro artiginale che li produce e’ aperto al pubblico e si potranno ammirare le fasi di produzione.
E da qui al mercato, sulle sponde dei canali, che alla domenica riceve migliaia di visitatori che formano tra le strette vie ricche di
bancarelle un compatto brulichio, dinamico e disordinato. Solo in piccola parte e’ gente del luogo. La maggioranza e’ composta
da quei thai della Bangkok di domani che presi dalla frenesia della vita di citta’ hanno dimenticato in fretta le loro origini rurali. Qui
le possono ritrovare, a breve distanza dai loro uffici e palazzi, fin nei minimi dettagli. Nelle banchi del mercato si vende infatti tutto
quello che hanno perduto, ad iniziare dalle ricette culinarie di una volta. Quello che un occidentale banalmente definirebbe “street
food”, per i locali e’ infatti qualcosa di ben piu’ specifico e forse malinconico. Indugiano tra i banchi a ricordare, ad additare ed a
stupirsi, fino a quando trovano il loro manicaretto preferito, quello che piu’ di ogni altro li riporta al villaggio natale. Ce n’e’ per tutti
i gusti, dai succulenti spiedini di carne grigliati sui quali mani sapienti passano pennellate di condimento al curry, al peperoncino o
al tamarindo, fino ai dolci al cocco avvolti nella foglia di banano.
La prossima tappa e’ al giardino botanico e da qui al porto sul lato opposto del “polmone” rispetto a quello sul quale siamo
sbarcati. Qui si prende una lancia a motore e sulla sponda opposta del fiume si completera’ la carrellata dei mezzi pubblci locali
salendo sullo spartano autobus cittadino, con sedili di legno e finestrini spalancati contro la calura. La fermata dei bus e’ vicina
all’hotel. Prossima fermata per il ritorno al futuro.
INFO PRATICHE
Arrivo a Bangkok richiesto entro la mattinata.
Sistemazione in hotel.
Pranzo libero.
12:30 ritrovo dei partecipanti alla hall e camminata di circa 10min fino alla piu’ vicina fermata dello Sky train sul quale si viaggera’
per circa 30min.
Nuovo tratto a piedi di circa 10min fino alla fermata dei Rot-Daeng, mezzi pubblici condivisi con altri viaggiatori. (5 min circa)
Attraversamento con ferry circa 10min (il servizio di ferry e’ continuativo)
Tratto complessivo in bicicletta di circa 1h non inclusi i tempi per le varie visite lungo il percorso
Lancia per riattraversare il fiume: 10/15 min circa
Altri 10/5 min di camminata fino alla stazione degli autobus
In autobus 15/20 min circa (dipendente dalle condizioni del traffico)
Dalla fermata dell’autobus all’hotel, 5/10 min circa
Il rientro in hotel e previsto per le 17:00 / 17:30 circa
SECONDO GIORNO: BANKGOK AUTENTICA
Colazione e check out.
07:00 partenza in direzione del nucleo urbano attorno al quale nacque e si sviluppo’ la citta’ di Bangkok che, facendo centro a
ovest sul fiume Chao Praya e sul Palazzo Reale, progressivamente si estense in direzione est aggiungendo reticolati concentrici
di canali di raggio sempre piu’ ampio seguendo l’urbanizzazione costantemente crescente della citta’.
Verso la fine del XIX secolo, per opera di Rama V il Grande, venne cosi’ scavato il canale Mahanak lungo il quale presto di
animo’ un vivace mercato di generi alimentari nel quale venivano scambiate le merci provenienti dalle vaste aree agricole
principalmente dislocate nella parte orientale del Regno.
I prodotti venivano trasportati lungo i fiumi ed i canali su grandi giunche di legno giungendo fino a Mahanak dove i grossisti
potevano rifornirsi dei prodotti piu’ freschi e venduti a prezzi di produzione, per poi rivenderli nelle altre aree della città.
Ancora oggi il Mahanak Market offre un immagine di colori e profumi esotici, incorniciata all'interno dell’area storica dove si
trovano i templi più antichi della citta’. Non lontano da questo mercato si trova infatti la residenza del Patriarca della comunità
monastica Thailandese: il “Pra Sankarat”; il maestro spirituale che ha esteso la conoscenza del Dharma tra i membri della
comunita’ monastica nonche’ della famiglia Reale.
Da qui alla “Montagna d’oro”, questo il nome popolare di un luogo di culto buddista il cui vero nome e’ “Wat Saket”, il viaggio e’
molto breve.
La storia di questo tempio ebbe inizio nella prima meta’ del XIX secolo quando l’allora Re Rama III diede inizio ai lavori per la
costruzione, in un’area funeraria a quei tempi disposta ben fuori dalle mura della citta’, di un gigantesco “Chedi” (pagoda
campaniforme) di immense proporzioni.
La struttura non fu pero’ ben progettata e durante la costruzione collasso’ su se’ stessa dando cosi’ origine ad una massa di
pietra che con il tempo venne sormontata dalla vegetazione fino a diventare una vera e propria collina.
In epoche successive il luogo venne restaurato ed ampliato con la costruzione di un Chedi di piu’ piccole dimensioni alla sommita’
del precedente ammasso di macerie. Per l’occasione dallo Sri Lanka, patria del Buddismo Theravada, arrivo’ anche una reliquia
che la leggenda attribuisce al corpo del Buddha e che fu collocata al suo interno.
Oggi il santuario e’ raggiungibile attraverso una scalinata a spirale di 300 gradini che permette di raggiungere anche la sacra fila
di campane che i pellegrini suonano per buon asuspicio e per scacciare gli spiriti maligni.
Pranzo non incluso.
Trasferimento all’aeroporto di Bangkok al termine delle visite, dove si stima di giungere alle 13:30 circa.
Proseguimento in aereo nel primo pomeriggio per Sukhothai
TERZO GIORNO: SUKHOTAI
16:30 arrivo all’aeroporto di Sukhothai ed incontro con la guida locale. Trasferimento a Sukhothai, antica citta’ dove otto secoli or
sono naque il Regno del Siam.
Per lungo tempo centro della provincia piu’ settentrionale del grande regno cambogiano dei Khmer, che in questa citta’ eressero
fastosi templi in pietra in onore delle loro divinita’ Indu, alla meta’ del XIII secolo una grande spinta indipendentista innescata dai
locali feudatari riusci’ a scacciare I Khmer per fondare un regno autonomo ispirato al Buddismo Theravada. Nel timore di una
nuova invasione cambogiana, la citta’ fu contornata da ben tre possenti cinte murarie che racchiusero una vasta area sacra
all’interno della quale vennero eretti il nuovo palazzo Reale nonche’ una serie di grandi monasteri, mentre I templi Indu venivano
riconvertiti a luoghi di culto Buddista. Lo stile di Sukhothai diverra’ famoso fino ai nostri giorni per la caratteristica forma degli
stupa terminanti a fiore di loto racchiuso, ma soprattutto per la canonica immagine del Buddha rappresentato con un’eloquente
epressione di grande calma e pace interiore che denota la grande abilita’ degli artisti di Sukhothai di catturare in una singola
immagine uno dei messaggi piu’ importanti e profondi del buddismo.
Sistemazione in hotel e cena libera.
Pernottamento a Sukhothai
Day 1 - MON - Percorrenze di giornata
Sukhothai Apt – Sukhothai Old Town: ca. 40 km – meta’ percorso su strade di campagna, meta’ percorso su strada statale.
Tempo totale di percorrenza circa 35/40 min
QUARTO GIORNO: SUKHOTAI - CHIANG MAI
07:00 partenza presto al mattino per intraprendere un gradevole e rilassante giro in bicicletta tra le rovine del parco storico di
Sukhothai. Si raggiungeranno le rovine piu’ importanti del parco, tra le quali il Wat Mahathat, tempio del palazzo reale edificato a
pianta di Mandala e che un tempo custodiva una reliquia del Buddha, il Wat Sa Sri e la sua celebre pagoda campaniforme ed il
Wat Sri Sawai, antico tempio Indu edifcato dai Khmer.
Si uscira’ dal parco storico continuando il percorso in bicicletta in direzione dei quartieri vecchi della citta’, attivi centri di
artigianato. Sukhothai era celebre nell’antichita’ per la sua produzione di pregiate ceramiche, note in tutta l’Asia con l’appellativo
di “Sangkanlok”. La produzione piu’ pregiata veniva esportata in Cina ed in altri paesi dell’area imbarcandola su grandi giunche
che da Sukhothai discendevano I fiumi fino al Mar Cinese Meridionale. La tradizione del Sangkanlok si e’ conservata fino ai nostri
giorni e viene ancora praticata in vari laboratori artigianali dei quartieri vecchi. Le forme decorative originali che distinguono il
Sangkanlok si basano su colorazioni in nero di motivi ittici o floreali. Si pedalera’ fino ad uno dei laboratori dove sara’ possibile
ammirare l’opera degli artigiani locali.
Nel corso della mattinata si lascera’ Sukhothai per dirigersi verso nord.
La meta e’ un pittoresco villaggio con graziose casette in legno alcune delle quali piuttosto antiche che oggi si propone ai visitatori
locali e internazionali nel rispetto dell’etica del turismo responsabile. E’ posto in un’ampia vallata coltivata principalmente a riso e
delimitata da montagne che appaiono all’orizzonte. I locali qui sono dediti ad attivita’ sia agricole che artiginali tra le piu’ disparate:
oltre al riso i campi qui producono girasoli, mais, mango, papaya, banane ed il lime. Quest’ultimo agrume, aspro piu’ del limone,
cresce tutto l’anno e durante la visita ci si potra’ cimentare nella raccolta!
Sul piano artigianale, vedremo famiglie dedite alla produzione di bacchette da tavola, intagliando il legno di bamboo con mani
sapienti e l’ausilio di pochi e rudimentali macchinari. Mani ancora piu’ esperte producono oggetti in legno complessi e dall’utilizzo
piu’ disparato.
Quando non sono impegnate nella semina o nella raccolta, le donne in maggioranza tessono al telaio. Le si potra’ vedere
all’opera all’ombra della fresca veranda posta sotto la propria abitazione edificata a palafitta. Ma la donna piu’ famosa del
villaggio e’ una cuoca! “Nonna Thiang”, questo il suo soprannome, e’ tra le poche anziane che ancora conservano la ricetta di un
succulento piatto tipico di queste terre. Gestisce un piccolo punto di ristoro ricavato nel proprio giardino di casa dove decine di
avventori provenienti da tutta la provincia si concentrano per gustare I suoi “maltagliati di pasta di riso” conditi con un denso e
amalgamante condimento dal sapore gradevolmente aspro. Dopo il pranzo da Nonna Thiang si visiteranno le campagne
percorrendo le mulattiere a bordo dell’ “I-ten”, un grazioso camioncino dalle forme inconfondibili e dalle pittoresche decorazioni,
largamente utilizzato nelle campagne della Thailandia centrale.
Da qui ancora piu’ a nord attraversando le alte montagne della catena del Doi Khun Tan fino a raggiungere un vasto altipiano al
centro del quale si trova la citta’ di Chiang Mai, la grande “Rosa del Nord” e capitale per diversi secoli del Regno di Lanna, dove si
giungera’ alle 18:00 / 18:30 ca.
Cena libera e pernottamento a Chiang Mai.
Percorrenze di giornata
- Percorrenze di giornata
Sukhothai – Villaggio CBT: 75 Km (1h 15min) strade rurali e collinari di percorrenza locale
Villaggio CBT – Chiang Mai: 255 Km (3h 40min). percorso iniziale su strade collinari secondarie. Gli ultimi 160 Km sono su statali
a grande percorrenza
QUINTO GIORNO: CHIANG MAI - DOI INTHANON
07:00 si partira’ per raggiungere il possente complesso montuoso del Doi Inthanon, area costellata da villaggi tribali e all’interno
del quale si trova l’omonima vetta che segna il punto piu’ alto della Thailandia a quota 2600mt.
Prima che la civilizzazione portasse le strade, I popoli tribali si orientavano tra le montagne seguendo I corsi l’acqua che
costituivano cosi’ non solo fonte di vita e nutrimento ma anche guida e direzione.
Da un villaggio all’altro si potevano impiegare giorni di cammino nella jungla. Per gli avventori era quindi indispensabile saper
vivere lungo il fiume e con il fiume. Le notti di viaggio si trascorrevano in piccole grotte all’interno delle quali si mangiava il pesce
pescato e cucinato con l’acqua del fiume, sulle rive del quale si potevano anche raccogliere varie erbe nutrienti, salutari o
medicamentose, con le quali curare il mal di stomaco o arginare le ferite provocate dagli urti con I rovi.
Poi con il progresso sono arrivate le strade, ma I vecchi sentieri montani non sono mai stati abbandonati e oggi sono ancora
utilizzabili. E’ lungo uno di questi che attraveseremo, accompagnati da un’esperta guida locale di etnia Karen, un tratto di foresta
all’interno del parco nazionale.
La guida ci condurra’ per circa 4Km alla scoperta di estreme bellezze paesaggistiche, tra le quali un’immensa cascata suddivisa
su ben tre distinti livelli, mostrandoci come vivere nella jugla utilizzando esclusivamente le risorse naturali reperibili in loco. Ci
mostrera’ ad esempio come le foglie degli alberi, manipolate da mani sapienti, possano diventare bicchieri per bere l’acqua di
sorgente o robuste corde per legare grossi pesi o come, mescolate alla saliva, possano diventare un potente coadiuvante.
Impareremo a distinguere I frutti selvatici commestibili e come ripararci dalla pioggia quando pare che nessun riparo esista.
La prima parte del percorso copre l’alto corso del fiume. Superata la cascata, il cui dislivello si coprira’ scendendo una lunga
scalinata rudimentale in legno, si avra’ accesso ad una stretta vallata incastonata tra le montagne, dove I villaggi Karen locali
hanno dato luogo ad un estesa coltivazione di riso con la tecnica del terrazzamento e canalizzando l’acqua della cascata per
l’irrigazione. Lo spettacolo visivo offerto dai terrazzamenti e’ di forte impatto emotivo. Sara’ impossibile trattenere un sospiro di
stupore e ammirazione davanti a tale meraviglia.
Pranzo al villaggio Karen.
La visita del Parco sara’ completata raggiungendo le imponenti cascate Watchirathan, di altezza limitata ma che offrono un
violentissimo getto d’acqua di vasta portata.
Nel primo pomeriggio si rientrera’ verso Chiang Mai. La citta’ e’ sovrastata sul lato ovest da una grande montagna, il Doi Suthep,
che si innalza bruscamente dai 300 Mt di altitudine della piana della citta’ per salire fino a quota 1600Mt.. L’omonimo, celebre e
venerato tempio Wat Phratthat Doi Suthep si trova sul fianco della montagna rivolto verso la citta’. Dal tempio si gode quindi di
una stupenda panoramica su Chiang Mai che si potra’ ammirare al tramonto.
Riento in hotel al termine della visita.
Cena libera e secondo pernottamento a Chiang Mai.
Percorrenze di giornata
Chiang Mai – villaggio Karen all’interno del Doi Inthanon: 80 Km (1h 30min ca) per tratta. Strade statali a grande percorrenza con
ultimo tratto montano all’interno del parco.
SESTO GIORNO: CHIANG MAI - CHIANG RAI
Colazione in hotel e check-out.
07:00 partenza dall’hotel per raggiungere un piccolo centro abitato fuori citta’ dove si trova un vivace mercato locale.
Qui acquisteremo le carni e le spezie necessarie per prepare uno dei piatti piu’ tipici e gustosi della cucina del nord della
Thailandia: il “Lap Muang”, a base di carne tritata, generalmente di maiale, aromatizzata con varie spezie locali sapientemente
selezionate e miscelate.
Provviste alla mano, si salira’ in alta montagna fino a raggiungere un pittoresco villaggio costituito da case in legno d’epoca ed
incastonato tra le rocce oltre i 1000mt di altitudine.
Gli abitanti, di etnia Thai, hanno avviato da alcuni anni un progetto di sfruttamento turistico di questo luogo di assoluta bellezza
nel rispetto dei canoni etici e comportamentali del turismo responsabile, atti a mantenere integri e intatti I valori e le peculiarita’
culturali originari. Una guida del villaggio ci condurra’ tra le piccole stradine alla scoperta delle abitazioni tradizionali e dello stile di
vita. Si raggiungera’ anche una bella cascata che scende dalla montagna sopra al villaggio.
Nella tarda mattinata si verra’ quindi ospitati nelle case dei locali che ci mostreranno come preparare il Lap Muang cucinando le
nostre provviste.
La cuoca di casa preparera’ anche uno dei piatti piu’ tipici di queste montagne del nord: il “Kaeng Hang Lay”, una ricetta
sconosciuta nelle pianure alluvionali della Thailandia centrale. La base e’ una pasta al curry preparata battendo il peperoncino
rosso con aglio, cipolline, erba citronella, galanga ed il “Kapee”, un impasto molto denso e dal colore rossastro ottenuto
frantumando piccolissimi gamberetti di minuscule dimensioni. Si aggiungono poi carne di maiale, zenzero, tamarindo, salsa di
soia, sale di pesce e per concludere il tocco finale che da al piatto il suo inconfondibile sapore: una spruzzata di polvere di
cannella.
Pranzo a base delle pietanze preparate e sedendo allo stesso tavolo dei locali. Nelle loro case si entra rigorosamente scalzi e si
mangia inginocchiati a terra.
12:30 ca si scendera’ la montagna per proseguire verso nord.
Tappa lungo il percorso ad un grande villaggio di etnia Lahu al fianco del quale e’ sorto un Royal Project che ha avuto la funzione
di favorirne la conversione economica e lo sviluppo delle tecniche agricole.
16:30 circa, visita al Wat Rong Kun, una delle effigi architettoniche del paese oggi meglio conosciute tra I visitatori internazionali.
Questo tempio di arte moderna interamente colorato e decorato in bianco non deve la propria fama alla sua importanza storica o
religiosa ma solo ed esclusivamente alla sua bizzarra e estravagante forma architettonica contrassegnata da richissime e fastose
decorazioni.
Ultimo trasferimento per un grazioso resort immerso nei campi di riso tra le colline della localita’ di Mae Chan, a nord della citta’ di
Chiang Rai.
Si stima di giungere alle 18:00 / 18:30 ca.
Cena inclusa al resort e pernottamento.
- Percorrenze di giornata
Chiang Mai (hotel) – mercato: 25 Km ca. 30 min. ca
Mercato – villaggio thai: 33 km (45 min) strade montane in forte pendenza
Villaggio thai – villaggio Hmong: 60 km (1h 15min). strade montane, in parte di grande percorrenza
Villaggio Hmong – Wat Rong Khun: 110 Km. 1h 10min. strade statali di grande percorrenza, in parte collinari ed in parte
pianeggianti.
Wat Rong Khun – Manee Dheva resort: 55Km 1h. strade statali di grande perrcorenza, pianeggianti.
SETTIMO GIORNO: CHIANG RAI - CHIANG KONG
Tempo a disposizione in mattinata per godere della bellezza e della pace del luogo.
08:30 ca visita facoltativa senza supplemento alla montagna del Mae Salong. Giunti oltre I 1000 mt di quota, le coltivazioni di
Oulong inizieranno ad apparire abbarbicate lungo I pendii. Le piccole piantine di colore verde intenso sono in file compatte che
cinturano le montagne a disegnare una fitta rete di isoipse naturali che scandiscono l’innalzarsi di ogni singolo metro di altitudine.
E dove c’e’ il the ci sono le comunita’ cinesi, che anche qui non tradiscono il loro stereotipo. Affabili e geniali, presso le case da
the poste in punti panoramici sulle vertiginose geometrie delle loro coltivazioni, ci propongono con grande maestria I loro prodotti
di qualita’ eccelsa, ostendando tutto il loro sapere e la ricchezza delle loro tradizioni. La qualita’ degli assaggi delle varie miscele
non tradira’ le aspettative e potra’ soddisfare I palati dei piu’ esigenti cultori del the di qualita’.
Rientro al resort nel corso della mattinata.
10:30 check-out e partenza verso il corso del grande fiume Mekong, comune denominatore geografico tra I paesi della penisola
indocinese. Il grande fiume di tutti e di nessuno divide politicamente questi paesi ma al tempo stesso li unisce e li accomuna per
la loro grande dipendenza dalle sue acque.
Scelto dalle nevi dell’Himalaya come una delle principali superstrade idriche per il loro lungo viaggio verso il mare, il Mekong
plana dalle grandi montagne tibetane giu’ fino alle vallate indocinesi attraverso un interminabile percorso di 4.350 km lungo I quali
drena un bacino idrografico di quasi un milione di kmq. Noi oggi lo intercetteremo nel suo corso medio-basso, in un punto nel
quale si insinua tra due opposte catene montuose che corrono parallele una all’altra. La piu’ meridionale borda gli altipiani della
provincia thailandese di Chiang Rai mentre quella settentrionale costituisce l’ultima propaggine montana del paese montuoso per
eccellenza: il Laos. Queste terre costituivano un tempo I territori piu’ orientali del “Triangolo d’oro”, la vasta zona di commercio
triangolare dell’oppio tra Laos, Birmania e Thailandia.
Sulle rive del fiiume si trova un villaggio di etnia Thai-Leu dove le donne anziane ancora sono dedite all’antica e tradizionale arte
della tessitura, che praticano con grandi e rudimentali telai in legno. Il ricamo Thai-Leu e’ considerato uno dei piu’ pregiati nonche’
uno dei piu’ difficili da realizzare, richiedendo un tempo di tessitura molto prolungato. La maggioranza delle donne lavora
indipendentemente nelle proprie case ma per le piu’ povere e bisognose, una sorta di consorzio locale mette a loro disposizione I
telai appartenenti alla comunita’ e che si trovano nel locale centro di tessitura. Qui con un po’ di fortuna se ne potranno ammirare
in folto numero contemporaneamente al lavoro. Per le loro produzioni, le donne Thai-Leu coltivano in proprio il cotone necessario!
Le piantagioni sono dislocate dietro al villaggio ed il cotone viene raccolto nel mese di novembre.
Si costeggia poi ancora il Mekong fino ad arrivare ad un grazioso punto panoramico per il pranzo, nel locale ristorante.
La prossima tappa sara’ al porto di imbarco dal quale partire a bordo di una barca a motore che condurra’ all’esplorazione del
fiume. La navigazione si estendera’ per circa 15km (45min circa, dipendente dalla forza della corrente e regime d’acqua) fino a
raggiungere la citta’ di Chiang Khong, nota per il punto di confine con il Laos e posta di fronte alla citta’ laotiana di Huey Say.
Sistemazione in locale resort e cena libera.
La serata potra’ essere trascorsa passeggiando lungo il riverside dove trovare ristoranti per la cena e altre attrattive.
Pernottamento a Chiang Khong
- Percorrenze di giornata
Resort – Mae salong e ritorno: 40 Km totali. 1h, strada di alta montagna con forti pendenze
Resort – porto di imbarco: 85 Km. 1h 45min strade prevalentemente locali e rurali, pianeggianti o ondulate.
OTTAVO GIORNO: CHIANG KONG - CHIANG KHAM - CIANG RAI
Da Chiang Khong verso sud per via stradale costeggiando il confine con il Laos dove due catene montuose corrono parallele tra
loro delimitando tra di esse uno stretto altipiano a circa 600Mt di altitudine dove molte etnie tribali hanno trovato rifugio. Tra di essi
I Thai Leu ma anche gli Yao.
Passando per I loro villaggi si scendera’ fino a raggiungere un’area paesaggistica di grande interesse dove le montagne si
innalzano formando picchi dalle bizarre conformazioni. Una in particolare e’ diventata molto nota tra I locali. La sua
conformazione aguzza ricorda un dito che punta il cielo, che in thai viene tradotto con “Phu Chi Fah”, che raggiunge I 1600Mt di
altitudine. Si potra’ raggiungere la vetta per ammirare una vasta panoramica sul Laos percorrendo un facile sentiero della
lunghezza di circa 800Mt.
Le montagne si interromopono poi bruscamente per lasciare spazio ad una estesissima pianura coltivata a riso.
I birmani di Pagan fondarono qui un’importante citta’ a demarcare quello che nel XII secolo costituiva il confine orientale del loro
impero. Nel 17mo secolo ritroviamo questo centro nelle cronache del regno di Lanna, dove viene annoverato come importante
centro lungo le rotte commerciale dei principati del nord. E’ questa l’epoca durante la quale i Re Lanna deportano in questo luogo
le comunita’ Thai Leu forzandone la migrazione dallo Yunnan.
Oggi questo centro e’ noto come Chiang Kham e l’importanza dell’antica citta’ e’ denotabile nella presenza di una lunga serie di
antichi templi in stile Lanna dei quali uno edificato interamente in legno ed unico nel suo genere.
Chiang Kham offre poi un abitato rustico ed esotico composto da antiche abitazioni di legno, tra le quali quelle della comunita’
Thai Leu si distinguno per bellezza, tanto che alcune di esse sono divenute case-museo.
Pranzo presso un piccolo chiosco nella zona antica a base di cucina thai-leu la cui specialita’ e’ il “Khao Raem Feun”, ottenuto da
un fine impasto di farina di riso mescolato ad acqua e solidificato con sali di calcio fino ad ottenere una fitta gelatina. Si taglia poi
in cubetti ed immerso in una zuppa agrodolce e arricchita da varie spezie.(*)
Dopo pranzo, visita al centro di Chiang Kham che si estendera’ fino a meta’ pomeriggio prima del rientro a Chiang Rai dove si
giungera’ alle 18:00 circa
Possibilita’ di rientro aereo con voli in partenza dall’aeroporto di Chiang Rai dopo le 19:30.
- NOTE
(*) ci sono vari chioschi a Chiang Kham che servono il Khao Ream Feun, il quale viene preparato la sera prima e venduto fino ad
esaurimento. I chioschi sono normalmente aperti fino alle 14:00 ma potrebbero chiudere in anticipo qualora il prodotto sia
terminato. In tale evenienza il pranzo verra’ organizzato in ristorante locale.
- Percorrenze di giornata
Chiang Khong – Phu Chi Fah: 100 Km. 2h 20Min. strade secondarie rurali, in parte collinari ed in parte di alta montagna)
Phu Chi Fah – Chiang Kham: 60 Km. 1h 15min strade locali di carattere rurale. Alcune strade provinviali a percorrenza piu’
pesante.
Chiang Kham – Chiang Rai: 90 Km 1h 30min. strade provinciali alternate a strade rurali. Percorso pianeggiante