TERESA STOPPANI

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TERESA STOPPANI
TERESA STOPPANI
Cartografie Critiche
[L]e convenzioni della cartografia sono basate non su una visione sensibile del
mondo ma su se stesse, sul loro senso storico di ciò che ha valore come autorevole
visione del mondo. Come scrive il geografo J. Wreford Watson ‘La geografia della
terra è, in fondo, la geografia della mente’.
Catherine Ingraham, Architecture and the Burdens of Linearity, 1998
L’uso della griglia in cartografia offre uno strumento razionale che si basa su una serie di convenzioni per
fissare e comunicare informazioni. Allo stesso tempo però la griglia cartografica produce un’intenzionale
opacità che rivela il suo “progetto”, altrimenti celato nella sua apparentemente obiettiva presentazione. Dalle
impossibili vedute a volo d’uccello di città presentate come ritratti, allo spazio misurato della mappa, le
convenzioni e le “menzogne” della rappresentazione cartografica rivelano che essa è un vero e proprio
progetto, la produzione di uno spazio critico e mai neutrale. Sempre parziale, la cartografia stabilisce una
relazione di differenza e di eccesso con il territorio che rappresenta, diventando uno strumento generativo
che è capace di produrre e di incorporare le interpretazioni, intenzionalità e trasformazioni che caratterizzano
il processo progettuale. Esempi, storie e immagini accompagnano questa esplorazione di cartografie critiche.
Teresa Stoppani (DrArch IUAV, DrRic Arch&UD Firenze) è Reader in Architecture alla University of
Greenwich, dove è Coordinatore per la Ricerca in Teoria e Critica dell’Architettura. Ha insegnato
progettazione e teoria dell’architettura allo IUAV a Venezia, alla Architectural Association a Londra, alla
RMIT University a Melbourne (vi e alla University of Technology a Sydney (visiting professor 2011). La
sua ricerca si occupa del rapporto fra la teoria dell’architettura e il progetto architettonico nel contesto
urbano, concentrandosi su reinterpretazioni eterodosse della città attraverso l’architettura e altre pratiche
artistiche e critiche. Il suo libro Paradigm Islands: Manhattan and Venice. Discourses on Architecture and
the City è stato pubblicato da Routledge in 2010. Teresa ha pubblicato saggi e articoli in libri e riviste
accademiche, che includono: una lettura delle dinamiche spaziali nell’opera grafica di G.B. Piranesi che in
relazione alle pratiche dell’architettura contemporanea (in Footprint, Haecceity Papers, The Journal of
Architecture); uno studio sul significato della polvere negli scritti di W. Benjamin e di G. Bataille, in
relazione alle idee di obsolescenza e di spazio incontrollabile (in Idea Journal, Log, The Journal of
Architecture); studi sulla griglia e sulla rappresentazione cartografica in quanto suscettibili di nuove
configurazioni e sistematizzazioni (in Angelaki, Architecture Research Quarterly, Haecceity Papers).
Pubblicazioni recenti includono un’analisi della complessa relazione fra il progetto architettonico e il disastro
artificiale di guerra e terrorismo (in Space & Culture 15:2, 2012 ), e un’analisi degli aspetti critici e materiali
nella pratica di obliterazione nella rappresentazione architettonica (in Mobility of the Line, a cura di I.
Wingham, Birkhauser, 2012).