La distribuzione del gas naturale e il servizio pubblico
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La distribuzione del gas naturale e il servizio pubblico
La distribuzione del gas naturale e il servizio pubblico La natura del servizio pubblico per quanto riguarda l’attività di distribuzione del gas naturale viene espressa prima nella legge n. 481 del 14 novembre 1995 nel momento in cui, dettando norme per la tutela della concorrenza e per la regolazione dei servizi di pubblica utilità, include anche il settore del gas, poi con il D. lgs 164/2000 (di seguito anche “Decreto Letta”) che all’art. 14 recita esplicitamente: “L'attività di distribuzione di gas naturale è attività di servizio pubblico”. Quando si parla di attività di servizio pubblico si fa riferimento a quell’attività della Pubblica Amministrazione volta al soddisfacimento immediato e diretto di interessi della collettività, avendo coscienza del contesto tecnico e sociale. Tale attività ha, tra le altre caratteristiche, quella di espletarsi: • attraverso un’attività materiale nei confronti di una collettività indeterminata secondo criteri di doverosità, universalità ed accessibilità; • attraverso un’organizzazione complessa che sempre più diffusamente dimensioni imprenditoriali. Quando il servizio pubblico è imputabile all’Ente locale, quando l’oggetto del servizio consiste nella produzione di beni ed attività destinati alla comunità locale e quando lo scopo consiste nella realizzazione di fini sociali e nella promozione e sviluppo della comunità locale, si parla di servizio pubblico locale (art. 112 del T.U.E.L.). Oltre a definire l’attività di distribuzione come attività di servizio pubblico, il Decreto Letta, sempre all’art. 14 aggiunge: “Il servizio e' affidato esclusivamente mediante gara per periodi non superiori a dodici anni. Gli enti locali che affidano il servizio, anche in forma associata, svolgono attività di indirizzo, di vigilanza, di programmazione e di controllo sulle attività di distribuzione”. La gara, si legge al comma 6 del succitato articolo, e' aggiudicata sulla base delle migliori condizioni economiche e di prestazione del servizio, del livello di qualità e sicurezza, dei piani di investimento per lo sviluppo e il potenziamento delle reti e degli impianti, per il loro rinnovo e manutenzione, nonché dei contenuti di innovazione tecnologica e gestionale presentati dalle imprese concorrenti. Prima del Decreto Letta il Comune poteva scegliere la modalità di gestione tra quelle stabilite per legge (Regio Decreto 2578 del 1925) ; ciò ha determinato un’estrema frammentazione del settore. Nel 2000 operavano sul mercato 775 esercenti la cui stragrande maggioranza svolgeva il servizio solo in ambito comunale (58%) o provinciale (25%). Questa presenza “a macchia di leopardo” ha inciso negativamente sul grado di efficienza nell’erogazione del servizio. Nel corso del 2002 sono state effettuate 110 cessioni e sono cessate 80 gestioni dirette; nel 2004 circa 80 distributori hanno ceduto le proprie attività ad altri soggetti. Dei circa 480 distributori rimasti possiamo osservare 11 tipologie di natura sociale: Tipologia Diretta del Comune Società per azioni Società a responsabilità limitata Società in nome collettivo Società in accomandita semplice Società consortile per azioni Società consortile a responsabilità limitata Società cooperativa a responsabilità limitata Azienda speciale Azienda speciale consortile Consorzi Numero Quota percentuale 61 206 185 2 2 2 12,7 42,7 38,4 0,4 0,4 0,4 5 1,0 4 0,8 6 1,2 5 1,0 4 0,8 482 100,00 Totali Fonte: Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, Relazione annuale sullo stato dei servizi e sull’attività svolta, 31 Marzo 2005 Tecnicamente, l’attività di distribuzione del gas naturale consiste nell’ “utilizzo di un impianto di distribuzione o di porzioni di esso mediante il prelievo, ad uno o più punti di riconsegna, del gas naturale che si ha titolo ad immettere presso uno o più punti di consegna del medesimo impianto di distribuzione o dell’ impianto direttamente o indirettamente interconnesso”.