Il baffo! Luca Dorigo Pride Amsterdam Show Chef

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Il baffo! Luca Dorigo Pride Amsterdam Show Chef
Il baffo!
Luca Dorigo
Pride Amsterdam
Show Chef
issn 2039-0262
mensile - anno diciassette - numero nove - settembre 2013
2
L’abito da sposo e da cerimonia
che hai sempre sognato!
Giuliano Atelier - Via Degli Arrighi 1/5 - Signa (Firenze) - Tel. 055.876671 - cell. 328.6852940
e-mail: [email protected] - www.giulianoatelier.it
(è gradito l’appuntamento)
SOMMARIO
06
TENDENZA
Mi fai un baffo!
08
SOCIETà
Omodroghe
10
COVER
Afro style
12
INTERVISTA
Dj Luca Dorigo
18
INTERVISTA 18
MODA
Il Dandy della “non apparenza”
TELEVISIONE 34
MODA 06
TRAVEL 38
TENDENZA 08
COVER 12
4
UNIONI
Matrimonio in vista
24
FASHION
Antiquarium puer
28
TELEVISIONE
Lo zapping dello Show Chef
34
TEATRO
Mito Festival
36
TRAVEL
Amsterdam: un Pride emozionante!
38
LIFE
Periodo di vacanza finito?
42
EDITORIALE
Bastasse
una legge…
L
N.09SETTEMBRE2013
’ennesima voce stroncata che non chiederà più aiuto. Un’altra vita spezzata,
altro clamore. Nell’estate senza avvistamenti ufo, la cronaca ha dedicato ampio
spazio alla triste vicenda del ragazzino deriso perché gay, suicida a 14 anni.
Un’altra vita pesa sulle nostre coscienze, questa forse fa più male perché è
quella di un adolescente che non diventerà mai un uomo. Un uomo che nella vita poteva cambiare le carte in tavola perché ha avuto il coraggio di spingersi oltre, di fare
ciò che in molti, nelle sue stesse condizioni, hanno ripetutamente e fortunatamente
solo pensato. Una forza che andava di certo guidata, un’energia non canalizzata che
l’ha spinto nel vuoto. È il fallimento di una società che permette agli “inespressi forti” di
non maturare. È l’insuccesso di una collettività ancorata ad un sistema culturale che fa
acqua da tutte le parti. È un insieme che urla e rivendica una legge, come se questa
avesse la forza di cambiare le sorti. Ci domandiamo: sarà in grado un ordinamento
giudiziario di fare lo sgambetto ad una morale radicata? La questione ci puzza e parecchio. Il lato giuridico tutelerà la persona davanti a determinati aspetti ordinari del
diritto, ma non toglierà di dosso determinati tipi di sguardi. Occhiate che nei più deboli
si trasformano in senso d’inadeguatezza. Insulti che diventano macigni. Violenze psichiche e fisiche che logorano dentro e uccidono fuori. Le “marce” radici sono insediate
nel sistema culturale e sociale. Agire è possibile, ma prima bisogna avere la volontà di
comprendere. E questa manca. Manca il senso di sbandamento che si prova quando
si capisce che si è attratti dal proprio compagno di banco e non dalla figlia dell’amica
di mamma.
Manca l’attesa che sia soltanto una fase della vita è ciò ti fa affrontare le giornate meno
pesantemente. Manca non riconoscersi in qualcuno: che sia un parente, un personaggio famoso, un amico dei tuoi genitori…
Mancano i momenti bui, le bugie, le paure, il non affrontare il discorso per timore…
Manca placare i propri istinti, il proprio essere, il periodo delle bugie agli altri…
Manca il sentirsi “sbagliati”, la fase dove si prova a cambiare, dove si mente a se stessi
e quella dell’accettazione che non sempre arriva.
Dopo la legge, semmai ci sarà una legge, le persone continueranno a pensarla come
hanno sempre fatto: favorevoli e contrari di nuovo gli uni davanti agli altri. Un regolamento non ci darà più dignità, quella dobbiamo trovarla dentro di noi. Inseguire l’approvazione di terzi significa supporre di essere nel torto, altrimenti non si spiegherebbe
perché tanto assiduamente si cerca un determinato tipo di accettazione. Questo vale
per molti aspetti della vita. Credete veramente che un tizio che uccide la propria compagnia si plachi davanti a una pena rincarata dalla legge sul femminicidio? Credete
che denunciare uno che vi ha chiamato “frocio di merda” fermerà gli insulti? Favolette!
Forse, come succede nei casi di stalking, sarà lo stesso agente che v’intimerà di fare
un passo indietro… Vuoi per mancanze di prove, vuoi per un sistema che non tutela
determinate categorie, i fatti di cronaca sulle donne testimoniano questo. Siamo uomini, a prescindere da chi condivide le nostre lenzuola. Una legge che ci tutela già c’è!
Il guaio è che non viene applicata. Non abbiamo bisogno di due righe che ci mettono
a pari livello di un’altra persona. Ripetiamo: siamo uomini e non abbiamo bisogno di
sottocategorie. È vero che nel momento in cui si vuole integrare si ritiene che ci sia
differenza. Questo è il muro d’abbattere.
Salvatore Paglia
cover
Photo by Framn Rezende
Styling by Framn Rezende & Aitor Zubillaga
Model Joel
Swimwear Reebok
Necklace Oh My Good
editrice
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10026 Pont Saint Martin (AO)
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stampa
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Reg.Trib. di Milano N. 169 - 03/2000
hanno collaborato a questo numero:
Andrea Vittorio Romagnoli, Claudio Marchese,
Ettore Scalzi, Luca De Leonardis, Luigi Iannaccone,
Marco Daverio, Riccardo di Salvo, Roberto Chiovitti,
Silvia Trepago, Valeria Fumi
Lui Magazine è distribuita gratuitamente
(0,10 euro) nei locali e nelle attività
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il prossimo numero in distribuzione
ad inizio ottobre 2013
MODA
Il Dandy della
“non apparenza”
La prima collezione maschile
firmata Stella Jean
L
a giovane e talentuosa stilista di origine italo-haitiana,
che, distintasi tra i vincitori del prestigioso concorso
Who’s On Next nell’edizione del 2011, collezione dopo
collezione, ci trascina e travolge sempre di più nel suo
mood raffinato e prezioso che trae ispirazione dalla sua multiculturalità che si traduce nella filosofia “Wax & Stripes Philosophy”, sua vera e proprio cifra stilistica. Tra visioni ed espressioni
di mondi tra loro solo in apparenza lontani e in contrapposizione,
nasce così un crocevia estetico in cui affluiscono storie e tradizioni lontane che, senza sovrapporsi, si incontrano in uno scambio di
opinioni che invita a non fidarsi unicamente delle apparenze, sullo
sfondo di un’immaginaria New York degli anni ’60 in cui lo spirito
del dandy si mescola ad un’antica consapevolezza della propria
storia e si incontra con civiltà che hanno saputo difendere la propria identità. A scendere in passerella sono dunque Blazer dal
taglio prettamente sartoriale e trench di inconfondibile ispirazione
british, entrambi in stoffa wax o in tessuto canvas rigato realizzato
a telaio in Burkina Faso, che si alternano su comodi bermuda o
pantaloni, anch’essi in stampa wax, dalla vita leggermente alta,
spesso abbinati a bretelle e tagliati alla caviglia, lasciando intravedere le mille righe colorate delle calze. Tocco distintivo sono le immancabili camicie a
righe della tradizione italiana ed europea dal taglio
sartoriale e dalla vestibilità slim che in questo caso
instaurano un avvincente ed inusuale connubio
con la Guayabera, la tradizionale camicia cubana
boxy a quattro tasche, e che si legano alla perfezione alle sue ormai note stampe di rimando alla
tradizione africana in un Mix&Match sempre molto
elegante e ricercato, studiato nei minimi dettagli,
così come lo styling che completa i look e che si
avvale di bellissimi cappelli artigianali a tesa larga,
mocassini contemporary retrò e divertenti sandali
in pelle colorata effetto metalizzato, unitamente a
grandi occhiali tondi attraverso cui scrutare ed incontrare il mondo.
Valeria Fumi
TENDENZA
Mi fai un baffo!
Dopo la barba è la volta dei…
I
l trend della barba incolta ha letteralmente conquistato l’uomo moderno, passerelle e attori negli ultimi 18 mesi hanno
sfoderato barbe che non si vedevano dai tempi giurassici.
Ma tra un alone di mistero e pelurie che lasciavano poco
spazio all’immaginazione, la moda della barbetta sembra aver
imboccato il viale del tramonto.
Gli unici peli del viso a non subire il sottile e netto taglio di lama
sono i baffi. Inutile additare il segmento fashion: strano ma vero,
questa volta non centra nulla.
La tendenza pare prendere spunto dalla primavera araba: gia
perché negli ultimi anni la riscoperta dell’islam ha fatto sì che le
persone si avvicinassero, volenti o nolenti, agli usi e costumi di
una terra dalle mille sfaccettature.
Da sempre considerati simbolo di virilità, i baffi stanno riscoprendo una seconda giovinezza e non a caso ritornano agli albori
proprio quando il maschio evoluto ha visto sgretolarsi sotto gli
occhi il suo status di uomo che non deve chiedere mai. Chi è
causa del suo male pianga se stesso, recita un antico proverbio:
una volta banditi senza mezzi termini i peli sul petto, le braccia
e il pube (che orrore) all’uomo moderno non resta che dar sfogo al suo pluridiscusso testosterone attraverso i baffi. E quando
non crescono invece? Indovinate un po’… si ricorre alla chirurgia
estetica. Dall’Europa all’Australia, passando per Cina e Giappone sempre più cliniche offrono la possibilità ai propri clienti di trapiantarsi i baffi, ma è la Turchia dove si è concentrato il maggior
numero di strutture specializzate nel settore.
8
Prese d’assalto dai paesi mussulmani vicini, e non solo, il fenomeno ha dato origine ad un vero e proprio turismo
sanitario. Visto l’ampia richiesta, i tour operators della zona hanno creato dei veri e
propri pacchetti di “turismo del baffo”
che comprendono un breve ricovero in una clinica d’Istanbul, una rapida sessione di
shopping nella città e un weekend di mare e sole nell’Egeo.
Nel 2012 sono state circa 270 mila
le persone che si sono fatte rinfoltire
i peli del labbro superiore, contro le
156 mila dell’anno precedente. Affascinati
dal giro d’affari stimato intorno al miliardo
di dollari annuo, sono in forte ascesa le
cliniche clandestine e abusive che promettono risultati stupefacenti a basso
costo.
Il fatto curiosio reso noto dalla TNS
Market Research Company di Istanbul
è che proprio in Turchia la percentuale di uomini muniti di baffi - un tempo
orgoglio nazionale - è drasticamente
calata dal 77 al 34 per cento. Di certo non è una buona pubblicità.
Luca De Leonardis
9
SOCIETà
e che talvolta, le crea) e che ha, tra le proprie caratteristiche,
quella di dare una fortissima eccitazione sessuale, ha cominciato
di nuovo a fare sesso non protetto, sulla spinta, appunto, delle
caratteristiche afrodisiache della sostanza. Forse questa è l’unica sostanza, che nell’assunzione, identifica in maniera piuttosto
forte le tendenze sessuali dell’assuntore.
Altre droghe (Ketamina, ghb, extasy ‘sextasy’ (extasy e Viagra
assunti contemporaneamente), che si pensavano ormai ‘catturate’ dal mondo gay, sono invece droghe da ‘discoteca’ e forse
l’unico aspetto che ne diversifica l’assunzione tra gays ed etero
è l’età fino alla quale questa assunzione si spinge; secondo la rivista ‘manifesto’ dei gays americani ‘the Advocate’’, il gay medio
che abusa di sostanze prolunga maggiormente nel tempo questa
assunzione rispetto all’eterosessuale, forse perché (e parliamo
dei grandi numeri) si identifica più a lungo nella cosiddetta ‘club
culture’ edonistica. Le sensazione, dopo aver parlato con decine
di persone che abusano di sostanze, avere conosciuto le loro
vicende e ascoltato decine di aneddoti è che la dipendenza da
sostanze non deriva, soprattutto nei casi più gravi, né dal proprio
sesso, né dal proprio orientamento sessuale.
Nel mondo omosessuale si tende a fare uso di sostanze in età
più avanzata rispetto a quello etero.
Gli omosessuali si sono ‘appropriati’ delle droghe da discoteca,
essenzialmente perchè frequentano questi locali anche dopo i
40 anni, non perchè le preferiscano per qualche motivo.
La metamfetamina in cristalli, provocando una perdita di controllo unita ad una potentissima eccitazione sessuale, ha favorito
negli ultimi anni pratiche non protette, e, di conseguenza, il riguadagnare terreno della diffusione dell’AIDS, nonostante le campagne preventive e la falsità, pericolosissima, che i nuovi cocktails
di farmaci abbiano di fatto reso l’AIDS una malattia cronicizzabile
e controllabile, provocando così un abbassamento del livello di
guardia. Questi sono gli unici fatti di cui si possa serenamente
parlare senza cadere nella banalità o nei luoghi comuni legati a
certi ambienti-comunità. Che comunque, e questo è molto importante dirlo, sono fortemente caratterizzati da una ‘visione’ rispetto all’esercizio della sessualità e alla gestione della componente
edonistica dell’esistenza.
Omodroghe
(o forse no)
Esistono forme di abuso
di sostanze etero
e forme di abuso gay?
Andrea Vittorio Romagnoli
N
el film ‘Cruising’ con Al Pacino, ambientato nel mondo gay più oltranzista c’è una scena in cui due uomini
ballano e si scambiano una boccetta da cui aspirano
i vapori, contenente del ‘popper’ (un nitrato con la capacità di intensificare l’orgasmo). L’orientamento sessuale poteva avere un ruolo nella modalità di assunzione e nella scelta di
una sostanza piuttosto che un altra? Insomma, esistono forme di
abuso di sostanze etero e forme di abuso gay?
Partiamo dal presupposto che l’abuso è l’abuso, e pur essendo
pesantemente influenzato dal contesto sia interno (situazione
psicofisica dell’assuntore) che esterno (luogo dell’assunzione,
assunzione solitaria, condivisa, ecc.) è uguale non solo per gli
uomini e le donne, ma anche per gli animali perchè i meccanismi
del cervello coinvolti sono i più arcaici e interessano tutti i mammiferi (cavie che hanno accesso alla cocaina la consumeranno
trascurando sonno, sesso e nutrizione, fino alla morte per collasso). Ma è opinione comune che lo stile di vita possa essere fondamentale nel decidere quali sostanze assumere e come. Parliamo, in prima istanza, dell’America, perchè quello che succede lì,
anticipa di circa 5-7 anni quello che succederà qui.
La comunità gay, dopo aver preso coscienza dei pericoli insiti nel
praticare una sessualità non protetta, soprattutto per quel che
riguarda l’AIDS, dopo l’epidemia di assunzione di ‘crystal meth’
(metamfetamina in cristalli), droga stimolante potentissima che
negli Stati Uniti ha superato la cocaina nelle preferenze degli
abusers (ricordiamoci che piaccia o no, la droga, seppur illegale,
è un bene di consumo che segue leggi di mercato molto precise,
Immagini tratte dal film “Cruising” (1980) di William Friedkin
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Stylist by Framn Rezende & Aitor Zubillaga
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INTERVISTA
“Essere per avere,
non avere per essere”
Quello che (stupidamente) non ti aspetteresti da Luca Dorigo
Foto di Roberto Chiovitti
INTERVISTA
Q
uando dalla redazione ci hanno comunicato che
avremmo intervistato Luca Dorigo, molto sinceramente ci aspettavamo di trovarci di fronte il solito belloccio
strafottente e pieno di sé. Ebbene, ci sbagliavamo e
non abbiamo alcuna difficoltà ad ammetterlo.
Lo facciamo a cuor sereno proprio perché chiacchierando con lui
abbiamo potuto sfiorare il suo animo garbato, la gentilezza e il
profondo rispetto. Letteralmente spiazzati dal suo comportamento aperto, schietto e per nulla “montato”, durante le prime battute ci domandavamo dove era finito quel ragazzo strafottente
che il piccolo schermo aveva dato in pasto alla flotta di donne e
ragazzine seguaci di alcuni programmi televisivi.
Parlando ci siamo accorti che quella persona non esisteva più…
inghiottita forse dal corso della maturità o dalla saggezza che il
tempo e le porte in faccia donano. Forse quell’involucro era solo
una maschera che sosteneva alcuni meccanismi che lo star system impone o più semplicemente era frutto di quell’onnipotenza
che il successo dona e toglie senza alcun preavviso.
Poco importa e al bando il passato. Luca è uno con “le palle” e
oggi come ieri non le manda a dire… ma in lui c’è una luce nuova, una luminosità che fa rima con spiritualità. Il suo “te lo dico
con rispetto” è un atteggiamento che molti dovrebbero adottare
senza nascondersi dietro a quel velo d’ipocrisia tanto in voga
in questo ventennio. Per molti gli anni degli suoi eccessi, della
cresta sull’onda, dei soldi sperperati,
di ogni donna ai suoi piedi… erano i
tempi d’oro, per noi invece il meglio
deve ancora arrivare. Da qualche
anno si dedica totalmente alla sua
passione per la musica: è un deejay,
non vuole pronunciare ancora la parola “carriera” (“perché c’è tanta strada
da fare”, ci spiega), ma sulla scena
italiana raccoglie crescenti consensi.
Scopriamolo...
Tendenzialmente sono un capobranco, ma non per questo pretendo di occupare la prima fila. Per dirla tutta mi ritengo generoso e altruista, ma detesto chi pretende solo perché ha la presunzione che gli sia dovuto.
Sentimentalmente, invece, non potrei mai essere il compagno di
una persona che non è in grado di darmi serenità. Tutto il resto,
positivo o negativo, può essere accettato grazie all’amore.
Che cosa non ci si aspetta da un dj?
Un dj, secondo me, non dovrebbe mai suonare a testa bassa…
a meno che non sia una star mondiale con un nome importante
e produzioni di successo internazionale, e possa contare su un
proprio pubblico affezionatissimo che lo paragona ad un idolo.
Un dj dovrebbe osservare la pista e cercare di avvicinare il più
possibile il suo stile alle esigenze del pubblico che ha davanti.
In Italia ce ne sono tanti che si credono dei fenomeni, magari
solo perché hanno avuto la fortuna di pizzicare una o due produzioni di successo nazionale.
Come rispondi a Claudio Coccoluto che ha dichiarato:
“M’invecchio dignitosamente alla ricerca di qualcosa che
possa dare ancora un senso alla parola deejay; in un’epoca
in cui dei Gieffini si mettono a fare i deejays; in un’epoca in
cui attori e attrici si mettono a fare i deejays; in un’epoca in
cui delle Pop stars si mettono a fare
i deejays...”.
Rispondo al grande Claudio Coccoluto
che oggigiorno, rispetto al passato, è
assolutamente più difficile emergere
come dj.
Sfiderei Claudio a fare la straordinaria
carriera, che ha fatto e che sta ancora
facendo, collocandolo in quest’ultimo
decennio.
Sarebbe una bella sfida! I personaggi
televisivi che intraprendono o che cercano di intraprendere questo genere di carriera sono una conseguenza dell’epoca che stiamo vivendo.
Claudio Coccoluto dovrebbe preoccuparsene di meno rispetto a
noi giovani che dobbiamo competere con una massa di pseudo
professionisti creati dal consumismo. In realtà io non me ne preoccupo più di tanto… il talento prima o poi emerge e questo vale
sia che tu faccia il dj che l’imprenditore, lo scarpaio o...
A maggior ragione, poi, in un momento difficile come questo
dove la “crisi” determina una selezione naturale che valorizza i
capaci e taglia il superfluo e l’improvvisato.
Come ben ricordo, anche Claudio Coccoluto ha tentato di fare
qualcosa di televisivo… Pochi, sicuramente, avranno presente il
film “Io non ci casco”, e quindi? Non lo doveva fare perché fa un
altro mestiere? Non ho mica sentito attori del calibro di Filippo
Timi o Raul Bova che si sono lamentati perché un dj rischia di
rubargli la scena! Semmai attori professionisti di quel calibro al
massimo, se proprio se ne accorgono, si fanno una risata… ma
di certo non se ne preoccupano.
Coccoluto dovrebbe usare la sua esperienza e il suo nome per
cercare di valorizzare e scovare nella massa nuovi talenti invece
di lamentarsi come ha fatto attraverso una copertina di Dj-Mag
che lo presentava in una bara con il titolo “il club è morto”.
Concludo girandogli una domanda che spero trovi una risposta sincera: “Come mai in Italia un dj emerge a 40 anni mentre all’estero a 20 anni? Potrei rispondere io ma, in primo luogo
non sono Marzullo e poi finirei per crearmi troppi nemici. Intanto
vado avanti per la mia strada e non ho paura di critiche o di
provocazioni, anzi ben vengano… sarebbero solo motivo per migliorare! Questo è ciò in cui credo: essere per avere, non avere
per essere.
“...Apprezzo
gli uomini e le donne
che hanno coraggio
di sbagliare
e rischiare...”
Ammiri le persone che…
Hanno il coraggio di essere e amare ciò che sono senza indossare maschere solo per nascondersi e non far fronte alle proprie responsabilità; quelle che, usando il buon senso, non hanno
paura di essere quel pizzico arroganti nel credere e nel dire liberamente ciò che ritengono giusto e corretto. Apprezzo gli uomini
e le donne che hanno coraggio di sbagliare e rischiare; le persone che non mollano alla prima sconfitta, ma che con coraggio e
tenacia si rialzano più forti e saggi di prima.
tre aggettivi per descrivere la tua musica
Quello che produco è concepito per far emozionare e ciò che
suono è condizionato dall’energia che ho davanti. Il congiungersi
di questi due aspetti crea “l’onda” (l’onda, per chi non e’ un dj,
è quell’insieme di energia e di emozioni che si riesce a creare
quando suoni) ed è la cosa che maggiormente amo costruire.
Da chi o da che cosa prendi l’ispirazione?
Mi baso sulle emozioni. Spesso basta ascoltare, altre volte invece bisogna viaggiare e imparare a conoscere.
L’emozione è talmente singolare e privata che riuscire a renderla
percettibile a tutti sotto forma di musica non è cosa semplice, ma
quando ci riesci capisci di aver fatto centro.
Questa sfida continua mi permette di riflettere sul mio presente,
trarre insegnamento dal mio passato e affrontare il futuro con
maggior sicurezza.
Professionalmente non faresti mai coppia fissa con…?
e sentimentalmente invece?
Professionalmente non farei mai coppia fissa con persone che
nutrono gelosia o malsana competizione.
21
INTERVISTA
Che cosa significa essere spirituali nel 2013?
e per te invece?
Tutti noi dovremmo osservarci di più e dedicare più tempo a noi
stessi invece di perderci in ciò che è stato concepito come mezzo per semplificare la nostra vita e che invece, come accade,
distorce l’attenzione sul nostro essere. Ovviamente sto parlando
di tecnologia: cellulari i-pod, i-pad, computer... L’essere spirituale, per quanto mi riguarda, non
ha una forma o una legge ben
precisa.
Come già anticipato non dovremmo concentrare le nostre
attenzioni, i nostri giudizi o
puntare il dito nel verso contrario a noi stessi per cercare
un colpevole per ciò che ci accade o che ci fa del male.
Se tutti noi spendessimo un
pizzico del nostro tempo per
alimentare e nutrire il nostro
buon senso e analizzare il nostro “Io”, ci renderemmo conto
che tutto ciò che ci accade è
direttamente collegato alla nostra volontà. Invece di chiedere ciò di cui abbiamo bisogno a qualcuno all’esterno, impariamo
a chiederlo a noi stessi, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni.
Così facendo qualsiasi nostra azione positiva alimenterebbe
l’amore e di conseguenza qualsiasi atto negativo distruggerebbe
il nostro essere.
la musica è per te….
Essenzialmente libertà. Dà una spinta ai miei pensieri, sogni e
immaginazioni. Mentre suono, o ascolto un collega che stimo, mi
fermo a guardare la gente e simultaneamente ascolto il mio corpo. Facendo questo mi rendo conto che la musica ci fa sorridere
e funge da colonna sonora delle nostre emozioni.
Piangi per…?
In realtà, in questi ultimi anni,
non ricordo di aver pianto per
qualcosa in particolare… al
contrario mi sono emozionato
molte volte, inzuppando fazzolettini di carta con lacrime di
felicità. Alle volte capita anche
in occasione di qualche scena toccante di una pellicola.
(Ride). Ricordo che solamente
un anno fa davanti ad un film visto e rivisto come Armageddon
(tra l’altro non tra i miei preferiti) mi sono trovato, addirittura, a
singhiozzare.
“...L’Italia è una figa da paura
imbruttita da “padroni” avidi
che la vogliono eclissare
solo per interessi personali
e noi italiani ci facciamo prendere
per il sedere come dei
bambini ingenui!”
Che cosa nel tuo carattere
e/o nella tua persona non è emerso?
Mi auguro molto! Quando svolgi una professione a contatto con
il pubblico, spesso, per proteggere il tuo privato, sei costretto
ad indossare una maschera. Comunque, una cosa a cui tengo
molto ma che per forze maggiori o per mancate occasioni non è
mai uscita, è la mia “spiritualità ”
22
INTERVISTA
L’Italia è una figa da paura imbruttita da “padroni” avidi che la
vogliono eclissare solo per interessi personali e noi italiani ci facciamo prendere per il sedere come dei bambini ingenui.
Spero sempre in un “eroe” che, in quanto tale, sacrifichi se stesso per la patria senza farsi corrompere. Ma i supereroi esistono
solo nei fumetti, o forse no?
Siamo noi stessi che dobbiamo imparare a perdonarci e non
qualcun altro.
In questo modo a nessuno verrebbe in mente di far del male
al prossimo. Non è così importante il come, ma molto più lo è
l’obiettivo: il mondo si preoccupa e “litiga” per il “modo” nel quale il proprio vicino prega o desidera, distogliendo l’attenzione sul
“fine” che per il 100% dei casi è lo stesso.
Ho fatto diverse esperienze di cammino spirituale e ancora ne
prevedo molte altre. Un giorno magari ne parleremo…
Seguitemi su:
www.facebook.com/luca.dorigoduefanix
www.facebook.com/lucadorigodj
www.lucadorigo.com
Essere un uomo significa?
Amare fieramente se stessi, accettando ciò che si è. Avere il coraggio di mostrare le proprie debolezze e la propria sensibilità
senza paura di essere giudicato, perché fiero di ciò che è la sua
natura, il suo involucro, il suo essere… nelle sue molteplici sfaccettature.
S.P.
Andiamo sul piccante… Che cosa non chiedi sotto le lenzuola?
Perché, c’è qualcosa da non chiedere? Il sesso mi piace e parecchio e non ho nessun limite… ovviamente senza eccedere
nella violenza.
“Ho fatto diverse esperienze
di cammino spirituale e ancora
ne prevedo molte altre.
Un giorno magari
ne parleremo...”
Parlaci dei tuo progetti futuri…
Nel lavoro fortunatamente ogni giorno c’è qualcosa di nuovo e di
ambizioso. Ho un paio di dischi in uscita e delle ottime collaborazioni con validissimi professionisti. I progetti di vita in generale
non li collocherei nel mio Paese.
Stiamo affrontando un periodo veramente penoso sommerso
da terrorismo mediatico, ipnotizzati da informazioni calibrate per
gestire le nostre reazioni. Mi fa schifo l’Italia con questo vestito.
23
UNIONI
Matrimonio in vista
Tradizioni e superstizioni nell’attesa di una legge
M
entre il Pdl con la “Lesbian and gay partnership”
(proposta di legge che garantirebbe alle coppie gay
i medesimi diritti delle coppie eterosessuali) ha letteralmente tramortito la parte più tradizionalista del
partito e strizzato l’occhio alla sinistra, la Francia e la Gran Bretagna non solo si accodano ai 14 Paesi al mondo che hanno
parificato i matrimoni gay a quelli etero (nell’elenco non sono
stati inserite alcune nazioni come Usa, Brasile e Messico dove le
nozze omosessuali non sono riconosciute a livello federale, ma
solo in alcuni Stati), ma si trovano ad affrontare la fase iniziale
di assestamento della legge. Nella classifica che tiene in considerazione il rispetto dei diritti Lgbt stesa dall’International lesbian
and gay association, su 49 paesi l’Italia è vergognosamente al
36° posto. Giancarlo Galan, ammette: “Con questa legislatura
possiamo portare a casa un risultato importante, rimediando al
ritardo che confina l’Italia agli ultimi posti nella tutela dei diritti umani”. Poi l’ex governatore del Veneto, molto vicino a Silvio
Berlusconi, si concede una rivelazione: “È ora che il centrodestra
aggiorni il dibattito. Io, da vecchio liberale, sono assolutamente favorevole non solo al matrimonio per i gay, ma addirittura
all’adozione. Un giorno ci arriveremo”. Seguendo l’onda delle
dichiarazioni inaspettate, ma sperate, il Papa ha ammesso: “Il
problema è fare lobby di qualsiasi tendenza: lobby politica, lobby
massonica, e anche lobby gay”. E a gran voce ha ribadito: “Se
uno è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarlo?”.
Insomma tutte queste belle parole lasciano ben sperare: proprio
per questo motivo vediamo di rispolverare le antiche tradizioni e
le superstizioni che ruotano attorno al matrimonio. Cominciamo
con una curiosità: il termine Luna di miele proviene dall’antica
Roma, infatti a quei tempi gli sposi erano soliti mangiare del
miele per tutta la durata di “una luna” dopo il matrimonio.
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Da qui l’origine del detto “luna di miele” ad indicare i primi dolci momenti della vita di coppia. E ancora: lo sapevate che non
è una coincidenza che la fede nuziale vada indossata proprio
sull’anulare dato che è proprio in quel dito che termina una piccola arteria che arriva direttamente al cuore.
Detti e credenze
(per la cattiva e la buona sorte)
- Alcune credenze popolari narrano che è di cattivo auspicio
acquistare l’anello di fidanzamento e le fedi nuziali nel medesimo
giorno, mentre conservare una fetta di torta nuziale e consumarla durante il primo anniversario di nozze allontanerebbe le tentazioni del tradimento.
- Non si usa suonare il clacson per attirare l’attenzione della
gente sugli sposi, bensì il gesto nasce come convinzione scaramantica in grado di mettere in fuga gli spiriti maligni.
- Il detto “sposa bagnata sposa fortunata” viene attribuito a una
credenza contadina: la pioggia per i braccianti rappresenta da
sempre l’abbondanza e la ricchezza in quanto è sinonimo di un
buon raccolto. La pioggia che cade sugli sposi, quindi, è considerata una benedizione che non inaridisce il sentimento e porta
buoni frutti.
- Nelle bomboniere vanno inseriti 5 confetti perché ognuno rappresenta un simbolo del perfetto matrimonio: salute, ricchezza
felicità, lunga vita, fertilità.
- Sei un futuro sposo? Allora prima di uscire di casa controlla di
non aver dimenticato nulla; una volta fuori dall’appartamento non
potrai più tornare indietro: sarebbe indice di trascuratezza e poca
decisione (ma qualcuno invece sostiene che potresti cambiare
idea ed uscire dalla finestra).
- E’ di buon auspicio far preparare il letto nuziale a delle ragazze
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fortuna).
- Durante la cerimonia udire le campane di un funerale o, peggio,
incontrare con l’auto un corteo funebre a conclusione del rito, è
considerato di gran mal augurio, simbolo d’infelicità e disgrazie.
- Per favorire la sorte, il matrimonio deve essere sempre celebrato prima del tramonto.
- Incontrare un poliziotto, un medico, un giudice, un prete o una
suora, un cieco, mentre vi recate in chiesa è un presagio poco
favorevole. Fate gli scongiuri incrociando le dita: il medio sopra
l’indice, non viceversa, di entrambe le mani.
- Gli sposi devono tagliare insieme la torta tenendo entrambi il
coltello con la mano sinistra (una sull’altra).
Il tormentone del qualcosa di…
Prestato: simboleggia il passaggio dalla vecchia alla nuova
vita.
Blu: in antichità il blu era il colore della purezza e dell’abito della
sposa.
regalato: a testimonianza dell’affetto delle persone care.
vecchio: per ricordare sempre il passato.
Nuovo: simboleggia la nuova unione.
In che giorno sposarsi
Perché un antico proverbio recita: “Di Venere e di Marte né si
sposa né si parte”? Presto detto! Il martedì è il giorno del dio della guerra, Marte, mentre, secondo la cabala, il venerdì è quello in
cui furono creati gli spiriti maligni. Solo in Norvegia il venerdì è un
giorno nel quale vengono celebrati molti matrimoni, considerato
particolarmente fortunato poiché sotto la protezione della dea
dell’amore e della bellezza, Venere. Per quanto riguarda gli altri
giorni della settimana, il lunedì e il mercoledì sono considerati
di buon auspicio per la salute e la fortuna, il giovedì recherebbe
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dispiaceri alla sposa, mentre il sabato, anche se è il giorno più
scelto per la cerimonia, è considerato giorno di cattivo augurio.
Non ci si dovrebbe sposare nel giorno del compleanno di nessuno dei due sposi. Solo se sono nati lo stesso giorno, anche in
anni diversi, sarebbe la data da preferire a tutte.
La scelta del mese
Gennaio, per esempio, è mese che porta affetto, gentilezza a
fedeltà.
febbraio, epoca degli amori a degli accoppiamenti è il mese
migliore per prendere la fatale decisione.
Marzo promette sia gioia che pene.
Aprile invece soltanto gioia.
Maggio non va scelto per nessuna ragione (“la sposa maiulina
nun si godi la curtina”).
Giugno: gli sposi avranno la fortuna di viaggiare molto, per terra
e per mare, ed è anche il mese dedicato a Giunone la dea che
protegge l’amore e le nozze.
luglio annuncia fatiche e lavoro per guadagnarsi la vita.
Agosto assicura che la vita sarà ricca di cambiamenti.
Settembre coprirà gli sposi di ricchezze e allegria.
Ottobre vuol dire molto amore, ma il denaro stenterà ad arrivare.
Novembre porta felicità.
La neve di dicembre assicura alla coppia amore eterno.
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di scoprire un delizioso giardino all’italiana dove si nasconde il
“giardino segreto”. Un’altra ala della villa è costeggiata dal “giardino del teatro”, un angolo dedicato all’arte topiaria e contornato
da quinte di Carpini che ne fanno risaltare la prospettiva come in
un verde scenario teatrale.
Villa Sommi Picenardi - V.le Sommi Picenardi, 8 - Olgiate Molgora, Lecco
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ANTIQUARIUM PUER
photos by Antonio Guzzardo
styling by Eleonora Giovanforte
a sinistra:
Camicia righe bianco/blu Mauro Grifoni
Pantalone Daniele Alessandrini
Papillon e cintura Scotch & Soda
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Camicia righe bianche/verdi Mastai Ferretti
Papillon salmone Scotch & Soda
Camicia celeste degradè e papillon camouflage Daniele Alessandrini
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Pantalone Daniele Alessandrini
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Photos by Antonio Guzzardo (www.antonioguzzardo.com)
Stylist Eleonora Giovanforte
Mua & Hair Daniele Mitra (www.danielemitra.com)
Model Marin @ ZoeModelRoma
Location Milena Tanca Antichità, Via dei Coronari, 33 Roma (www.antichitatanca.it)
Thanks to Elena Muratore
Lo zapping dello show chef
P
Dalle “grandi cucine” al piccolo schermo
Joe Bastianich
Il bastardo che piace
ossiamo tranquillamente affermare che questo è a tutti
gli effetti il momento d’oro dei cuochi. Non più solo custodi della tradizione, innovatori, interpreti di ricette storiche o fantasisti, ma veri e propri big dello star system.
Accesi i riflettori su di loro, non potevamo esimerci dal votarli.
Tramite i vari programmi televisivi, tra finzione e realtà, ci siamo
fatti una mezza idea sul loro carattere... già perchè puoi essere
“bastardo” quanto vuoi, ma non puoi recitare una parte a vita.
Al momento come metro di misura abbiamo tenuto in considerazione doti come il lato estetico, la simpatia, il carisma… in futuro,
magari, avremo l’occasione di assaporare le loro prelibatezze...
un invito a cena non si rifiuta mai! Dato che oltre alle apparenze
circolano certe voci... che cosa mai si nasconderà sotto le loro
divise inamidate?
Non è uno chef, ma tra ristoranti sparsi nel mondo, aziende vinicole in Friuli
e Toscana, negozi e uffici, dà lavoro a
tremila dipendenti; inoltre serve una
media di quattro milioni di pasti l’anno e
ha un’esperienza di ristorazione ormai
ventennale. A nostro avviso ha più capacità lui di giudicare delle
portate rispetto a tanti altri. A chi l’accusa di essere troppo severo
risponde: “Divento molto serio quando si parla di cibo... È il mio
lavoro e il mio business. Noi giudici abbiamo l’obbligo di essere
duri con i concorrenti, altrimenti non saremmo corretti con tutti
quelli che provano e falliscono. Sono inoltre convinto che le persone, in qualsiasi ambito, diano il meglio quando si trovano sotto
pressione”. Noi siamo certi che dietro a quella corazza si nasconde un’altra persona. Certo in televisione funziona un certo tipo di
spettacolo e lui cavalca semplicemente l’onda.
Voto 8 - - C’incuriosirebbe ampliare meglio il discorso “sotto pressione”, a modo nostro naturalmente.
Bruno Barbieri
Il buono superdotato
Bruno Barbieri è lo chef italiano che ha il
maggior numero di stelle Michelin insieme a Gualtiero Marchesi. È con certezza
il giudice “buono” della televisione, forse
perchè, come lui stesso dichiara: “Non
mi arrabbio mai è perché mi rendo conto di cosa significa essere messo alla prova. Lo sono stato per
trent’anni. Ricordo ancora il calcione nel sedere di uno chef alla
mia prima stagione in cucina quando pulivo 15 casse al giorno di
calamaretti. Non è stato simpatico. Inoltre bisogna essere umili,
esprimere la propria personalità nei piatti e, per avere successo,
non bisogna mai dimenticarsi da dove si è partiti”. La bontà del
lato caratteriale non è messa in dubbio, per le sue doti nascoste
invece dobbiamo fidarci delle costumiste del programma Masterchef che gli hanno affibbiato il sopranome di Anaconda. Lui, da
buon maschietto, non smentisce, (del resto chi lo farebbe?) anzi
ci scherza con orgoglio sopra alimentando la curiosità.
Voto 9 - I buoni ci piacciono più dei cattivi (non sempre però).
Alessandro Borghese
Il simpatico pasticcione
Ha la faccia del simpaticone combina
guai e durante le sue trasmissioni televisive questa caratteristica è piuttosto
evidente: una gaffe ai fornelli, un commento di troppo, una preparazione alla
buona… Dobbiamo però ammettere che
con il suo sorriso contagioso è in grado
di sopperire alle figuracce che lo contraddistinguono. Forse è proprio questa peculiarità che lo rende tanto apprezzato dal grande
pubblico. Grazie al suo lato affabile, e per nulla sopra le righe,
conquista tutti con estrema naturalezza.
Voto 7++ Poco credibile quando si atteggia da chef affermato.
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TELEVISIONE
Carlo Cracco
L’affascinante
re privato ha trascinato in tribunale tutta la famiglia della moglie al
gran completo. Secondo Ramsay il padre, la madre, la sorella, il
fratello, la stessa moglie e l’amante del padre, sarebbero tutti colpevoli di aver hackerato mail e documenti personali. Negli ultimi
anni è lui che chiede clemenza.
Voto 9 Piaccia o no, a lui va il merito del successo di molti programmi e questo è un elemento che non può non essere tenuto
in considerazione.
È considerato da molti lo chef più affascinante della televisione italiana e un
pochino ci gongola sopra. A noi piace
quando con solo la forza di uno sguardo ti fa intendere che hai o stai combinando un pasticcio, oppure quando usa
quell’ambiguo tono di voce per insinuare dubbi. Ultimamente le
preghiere dei concorrenti eliminati sembrano aver preso forma:
durante gli scorsi mesi un gruppo di clienti ospiti nel suo ristorante
ha aspramente criticato la portata servita dallo chef. Sull’accaduto Carlo ammette: “Cose che possono capitare, il cliente ha sempre ragione. I piatti mi sembravano buoni, in cucina siamo in tre
ad assaggiarli, qualcosa ci sarà sfuggito. Sul servizio non saprei
dire, sennonché gli altri 60 clienti non se ne sono lamentati, ma è
certo che dovrebbe essere tutto perfetto. Non è una cosa che fa
piacere, ho invitato quei clienti a tornare a trovarci. In ogni modo
il parere del consumatore è insindacabile… a noi cuochi non resta che rimediare, far finta di niente sarebbe peggio”. Con molta
classe Cracco si è scusato attraverso un bigliettino e non ha fatto
pagare il conto ai suoi delusi ospiti.
Voto 8 1|2 Non è bello essere criticati, ma incassare con signorilità non ha prezzo.
Gabriele rubini
L’anticonvenzionale
Alle porte dell’estate su Dmax ha debuttato Unti & Bisunti, il nuovo programma
sullo street food italiano. Alle redini troviamo un ventinovenne davvero particolare. Gabriele Rubini, Chef Rubio, come
vuol essere chiamato, è solo apparentemente ciò che uno chef non dovrebbe essere: lunghi baffi da
sparviero e un corpo interamente coperto da tatuaggi, fanno di
questo ragazzo un personaggio davvero particolare. Non a caso
conduce un programma dove i sapori semplici e antichi della strada si prendono una bella rivincita. “Il mio corpo è come un diario
criptato che conosco solo io, - dichiara il novello conduttore - non
mi tatuo per motivi estetici… il tatuaggio Fish&Chip sulle nocche
delle mani è nato come uno scherzo con la mia amica chef Laura
Torresin, poi l’ho fatto davvero perché rappresenta l’idea del cibo
povero da cui parte tutto. Avrei preferito tatuarmi pasta e fagioli
ma era troppo lunga!”. Insomma da un personaggio del genere
c’e’ molto da imparare ...
Voto 8+ Che voto volete dare ad uno che ha assaggiato lo sperma di merluzzo e che apertamente confessa che gli è piaciuto?
Scherzi a parte, il tipo, sulla fiducia, merita.
Gennaro D’Acampo
Il bello e dannato
Nel Bel Paese lo conoscono in pochi, ma
in Inghilterra è una celebrità. Con cinque
bestseller all’attivo e un’App per iPhone
che porta il suo nome (Gino D’Acampo
– Eating Italian), porta alto l’onore della cucina made in Italy. Qualche errore,
carcere per due anni, e poi la svolta della vita: diffondere il cibo
italiano nel mondo. A farlo conoscere al pubblico è stata la partecipazione al reality “I’m a Celebrity… Get Me out of Here”, dove
per sopravvivere uccise, cucinò e mangiò dei topi. Al momento
conduce un programma culinario dove insegna alle casalinghe
del Big Bang i segreti dei nostri piatti.
Voto 7 Bello, dannato e anche cuoco... il dopocena è d’obbligo.
Simone rugiati
Il “bono” della cucina
affianco
Le sue ricette rapide, gustose e con quel
pizzico di anticonvenzionalità ci piacciono molto. Frutto della sfacciata giovinezza, il cuoco è stato il primo a cucinare
in televisione in jeans e maglietta diventando immediatamente il
ragazzo ai fornelli della porta accanto E che ragazzo! La creatività
e la capacità sono i suoi assi nella manica. Siam certi che è un
tipo che dà soddisfazioni... e non solo a tavola.
Voto 8 - Vederlo cucinare è un belvedere.
Gordon ramsay
Lo sclerato
È per eccellenza lo chef più “stronzo”
della televisione. Nei suoi reality i concorrenti sembrano essere reclutati dal corpo
dei marines e non semplici concorrenti
alla ribalta. Insulti, beffe, urla, parolacce,
umiliazioni di ogni tipo... insomma uscirne inermi è impossibile. Ogni pretesto è buono per inveire contro
qualcuno e, tra finzione e realtà, ci scappa sempre il “bastonato di
turno”. Lo spettatore gode di questo… è il suo pane! Gordon l’ha
capito prima di altri e ha cavalcato l’onda. Negli ultimi anni però
le cose per lui non girano proprio nel verso giusto... sarà forse il
carma? Alcune notizie lo davano in debito col fisco per circa un
milione di dollari. Non va meglio nemmeno ai ristoranti da lui “salvati” nel reality: dopo un po’ chiudono quasi tutti. Inoltre due chef
che avevano partecipato alle sue trasmissioni tivù si sono tolti la
vita. Come se non bastasse è appena stato licenziato dal general
manager dell’ hotel Claridge di Londra. Dopo il crack di ristoranti
sparsi in tutto il mondo - quelli di Melbourne, quello di Cape Town,
tanto per fare degli esempi - e i problemi col fisco a New York è
tristemente entrato nella blacklist dei peggiori contribuenti. Non
meglio fra le mura domestiche: dopo aver assunto un investigato-
Davide Scabin
L’orsetto tradizionalista
Rigorosissimo quando si parla di tradizioni gastronomiche, lo chef non transige! Diciamo che se fosse nato donna e
non si fosse affermato come cuoco, potrebbe tranquillamente essere la versione “orsetta” della Maestra Celentano che
sottolinea sempre: “tutte le danze provengono dal classico”. Lo
stesso concetto, rapportato in cucina, vale per Davide. Dalle sue
esperienze sono nate portate come i Ravioli shake o il Rognone
al gin. Che dire poi della Check Salad e del Filetto di Fassona
impanato alla torinese? Inimitabili.
Voto 7 1|2 In televisione è stato in grado di mantenere un certo
rigore, pur sorridendo spesso.
Silvia Trepago
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TEATRO
Marco DaVerio:
autore teatrale
e direttore artistico
di commedie musicali in
italia e Francia
è attualmente
responsabile
Progettuale del
Balletto di Milano.
Da diversi anni associa
l’attività artistica
all’impegno nel sociale
e alla difesa dei diritti civili.
e-mail:
[email protected]
S
Scelti
per voi...
In questa rubrica vengono segnalati
alcuni spettacoli che possono
interessare i lettori appassionati
di prosa, musica, opera e balletto
Il mese della ripresa
ettembre è il mese della ripresa dopo la pausa estiva.
Lentamente torniamo al ritmo di vita abituale che ci accompagnerà per tutto il resto dell’anno. Anche i teatri
risentono di questo mese un po’ “ondivago”. Scarsi gli
spettacoli in cartellone. E’ il periodo in cui si promuovono le stagioni e si effettuano le prevendite degli spettacoli in scena nei mesi
successivi.
midabile cui dobbiamo aggiungere la tournée in Giappone, dove
il Regio torna dopo il successo riscosso nel 2010. La scelta della
direzione artistica è attenta alla grande musica italiana, in particolare a quella di Verdi e Puccini ai quali dedica due festival. Parallelamente prosegue il progetto di creare un saldo repertorio di
opere simbolo, avvicendando sempre più titoli grazie alla messa in
scena di alcuni storici allestimenti per offrire, in brevi periodi, una
molteplicità di sguardi sulla produzione di grandi Maestri. I titoli in
cartellone sono estremamente interessanti. Ne citiamo i più significativi. A Verdi è dedicata l’apertura con il “Simon Boccanegra”
diretto dal maestro Noseda, e due successive opere, “Traviata” e
“Rigoletto”, dirette rispettivamente da Donato Renzetti e Renato
Palumbo. Tributo al “Cigno di Pesaro” Gioacchino Rossino con un
“Barbiere di Siviglia” e un “Guglielmo Tell” in un nuovo allestimento
firmato da Graham Vick e diretto da Noseda. Poi Mozart con il
“Flauto Magico” e Puccini con “Madama Butterfly” e “Turandot”.
Chiude la stagione una simpatica “Vedova allegra” con la regia di
Hugo de Ana. Un calendario di tutto rispetto in cui trovare alcune
delle voci più belle del panorama internazionale: Marcelo Alvarez,
Ambrogio Maestri, John Osborne, Antonino Siragusa, Amarilli Nizza, Massimiliano Pisapia e altri ancora. www.teatroregio.torino.it
Prosa
Un’importante stagione è quella firmata da Gabriele Lavia per
il Teatro di Roma. Tra produzioni, coproduzioni, ospitalità e collaborazioni il teatro offre al pubblico oltre venti titoli con autori,
registi ed interpreti di grande rilievo: Ibsen per Lavia e Shakespeare per Konchalovskij, le regie di Ronconi, Arias e Stein, mescolando Pennac e il Bunraku con Delbono, Paolini, Latella, Longhi,
Manfridi e la coppia Bruni/De Capitani. Sono alcuni dei nomi che
compongono il nuovo cartellone dell’Argentina che ai classici del
teatro affianca testi di drammaturgia contemporanea, con l’innesto di progetti internazionali e la presenza di maestri della scena.
Qualche appuntamento: Andrej Konchalovskij, dall’11 febbraio al
2 marzo, con la sua prima regia italiana “La bisbetica domata” di
William Shakespeare, protagonisti Mascia Musy e Federico Vanni;
l’argentino Alfredo Arias che, dal 4 al 23 marzo, firma uno dei testi più noti e amati di Raffaele Viviani, “Circo Equestre Sgueglia”,
con protagonista Massimiliano Gallo e la partecipazione di Mauro
Gioia. L’inesauribile attualità dei grandi classici ricolloca sul palcoscenico la possibilità di esplorare le pieghe oscure dell’inconscio e
la deformità dell’animo umano con Alessandro Gassmann che, dal
25 marzo al 6 aprile, si presenta nella doppia veste di regista e interprete del capolavoro shakesperiano, “RIII Riccardo Terzo”. Dal
fronte della drammaturgia contemporanea, il percorso continua
con il maestro Luca Ronconi che, dall’8 al 17 aprile, firma la regia
del romanzo dello scrittore polacco Witold Gombrowicz, “Pornografia”. Ancora uno sguardo sulla nostra società, ma attraverso il
riflesso del mondo anglosassone, anticipatore della discussione
sulla moralità pubblica, sul ruolo culturale dei massmedia e sulla
responsabilità del potere, è offerto dalla regia di Ferdinando Bruni
e Elio De Capitani, dal 20 al 30 maggio, con “Frost/Nixon” del
drammaturgo e sceneggiatore Peter Morgan.
www.teatrodiroma.net
Danza
La nuova stagione del Teatro di Milano, il primo stabile italiano
dedicato alla danza, è ricca di sorprese e spettacoli di particolare
interesse. Si apre ad ottobre con il debutto di “W Verdi”, omaggio
al grande compositore con i balletti tratti dalle opere più celebri. A
novembre torna “Soirée Ravel... Bolero”, un successo del Balletto
di Milano ricco di seduzione e di pathos. Chiude il mese “Romeo
e Giulietta” con le musiche di Caijkovskij. A dicembre debutta una
nuova produzione dedicata a grandi e piccini: lo “Schiaccianoci”
di Caijkovskij, in un’allestimento giovane e frizzante. La settimana
successiva è la volta di un’esecuzione con coro, pianoforte e percussioni dei celebri “Carmina Burana” musicati da Orff. Gennaio
vedrà ospiti le star del balletto rumeno in un eccezionale “Gran
Gala del Balletto Imperiale”. Il Balletto di Milano propone con allestimento di opera ballo uno dei capolavori di Giacomo Puccini: “Madama Butterfly”. Di seguito uno degli spettacoli di maggior
successo della compagnia: “La Vie en rose... Chansons”. Apre il
mese di febbraio un altro allestimento che ha ottenuto uno strepitoso consenso di critica e di pubblico: “Cenerentola”, balletto sulle
musiche di Gioachino Rossini. A marzo debutta un allestimento
ospite di teatro danza ispirato al grande poeta Garcia Lorca e
alla danza popolare: “Folklore e Nozze di sangue”. In occasione
della Pasqua una nuova produzione: “Passio Jesu Christi”, sacra
rappresentazione in danza della passione di Gesù. Chiude il cartellone a fine aprile “DanzaMilano”, concorso con manifestazione
finale in occasione della giornata internazionale della danza.
Opera
Una delle prossime stagioni più interessanti nel panorama lirico
è quella del Teatro Regio di Torino: tredici opere, due balletti, uno
spettacolo in prima assoluta, un Gala dedicato a Giuseppe Verdi.
Mai prima d’ora nella storia del Teatro Regio è stata presentata
una Stagione tanto densa quanto la prossima. Un impegno for-
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SPOT
LIGHT
TEATRO
Spot Light
temporanea, Luis Bacalov con le musiche della sua terra, Carlo
Boccadoro coi suoi Sentieri selvaggi, l’Ensemble Antidogma che
esegue Les Mariés de la tour Eiffel. E poi Salvatore Accardo, Uto
Ughi, Sol Gabetta, Khatia Buniatishvili, Vadim Repin, Aldo Ciccolini, Truls Mørk, Gidon Kremer, Antonello
Venditti, Franco D’Andrea...
Nel gergo dello spettacolo spot light indica
il riflettore da puntare sull’artista per metterlo in evidenza sulla scena.
Dove e quando
Un po’ ovunque a Milano e a Torino.
Un’ occasione per conoscere i luoghi
dell’arte, del culto e della cultura di queste due belle città: Il Teatro alla Scala, la
Triennale, la Basilica di Santa Maria delle Grazie, Piazza San Fedele, il Duomo,
il Museo del Novecento e altri ancora a
Milano; il Lingotto, il Teatro Regio, la Chiesa di Santa Pelagia, l’Auditorium Rai, la
Biblioteca Musicale, il Teatro Carignano, il
Politecnico e altri ancora a Torino.
Per informazioni e calendario:
www.mitosettembremusica.it
Un festival “mitico”
Questo mese abbiamo messo “sotto il riflettore” uno dei più importanti festival musicali che si svolgono in Italia nel mese di
settembre: il MITO. Un appuntamento con
la musica giunto alla settima edizione che
vede coinvolte due grandi città del nord Italia: Milano e Torino. Festival di tutte le musiche, MITO SettembreMusica è il palcoscenico ideale per ripercorrere le storie della
musica che attraversano i differenti generi:
dall’antica alla classica fino alla contemporanea, dal jazz alle espressioni più innovative della musica elettronica. La musica
di oggi affonda le proprie radici nel passato, le vive, assorbe e
trasforma, proiettandosi in un futuro che spesso vede convivere
espressioni e realtà musicali apparentemente distanti. Il Festival
MITO propone un cartellone ampio e variegato, dove la scoperta
di generi ed epoche diverse diventa quasi obbligatoria: percorsi
che celebrano la ricchezza e la varietà della musica, di ieri, come
di domani.
Un programma unico
A leggere il programma di questa edizione presentata dal direttore artistico Enzo Restagno c’è da leccarsi i baffi: l’ Orchestra
Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Temirkanov, quella
di Budapest sotto la bacchetta di Iván Fischer, Zubin Mehta che
dirige Le Sacre du printemps, Haendel nella raffinata esecuzione
de Les Arts Florissants, Antonio Pappano alla guida dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e chiese, chiostri,
sale e angoli inconsueti di entrambe le città con marching band
che avanzano a passo di jazz, gruppi di solisti di musica con-
37
TRAVEL
Amsterdam:
un Pride emozionante!
La nostra redazione, ai primi di agosto, è stata ospite della parata
che si è svolta nella capitale olandese
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F
iumi di gente che si riversava lungo i canali, sopra e
sotto i ponti che rendono caratteristica la città, giovani
a cavalcioni dei davanzali delle grandi finestre tipiche
del Nord Europa: lo spettacolo che si presentava a chi,
come noi, per la prima volta, ha assistito al Gay Pride di Amsterdam di inizio agosto. Siamo rimasti a bocca aperta e ci siamo
emozionati profondamente: ci viene ancora il nodo in gola a pensare alla moltitudine di gente comune, bambini come anziani, che
si accalcava a frotte nelle strade per vedere passare la parata di
navi lungo i canali e per condividere un senso di eguaglianza e di
diritti che subito fanno fare parallelismi con la nostra realtà, quella italiana, che se rapportata ai Paesi Bassi fa piombare il nostro
Paese, in tema di riconoscimento dei diritti glbt, nel più buio clima
medievale. Netherland (Olanda) significa terra di nessuno, o meglio “di tutti”. Senza distinzioni di sesso. Parole che da noi sono
incomprensibili, in un contesto sociale, il nostro, dove invece si
registrano casi drammatici di vittime dell’omofobia come quello
del quattordicenne romano buttatosi dal balcone perché deriso
dai compagni. Tutto un altro modo, da cui dobbiamo sicuramente imparare le conquiste civili. Da noi la Chiesa, salvo qualche
recente apertura di Papa Francesco, fa quadrato contro il mondo
gay, lì le chiese (ovviamente non cattoliche) vengono addirittura
ricoperte con gli striscioni arcobaleno. Sembra di essere su un
altro pianeta: sfilano i poliziotti, la finanza, i medici, l’esercito….
Tutti meravigliosamente orgogliosi di essere gay.
39
TRAVEL
E anche gli sponsors non mancavano: la Vodafone ha finanziato addirittura l’evento con una barca che lancia coriandoli rossi,
le attività gay e le associazioni hanno sfilato in un carnevale di
colori e di musiche. Questa la parata multicolore che ha tenuto
banco per un’intera giornata. Il resto della manifestazione si è
svolta nelle strade di Amsterdam addobbate a festa con bandiere
e striscioni rigorosamente arcobaleno in un tripudio di colori.
Centro della manifestazione erano la via Zeedijk e lo storico
Café’t Mandje (www.cafetmandje.nl), aperto nel 1927 e primo bar
gay-lesbico olandese. Si trova ai margini del Red Light District, il
famoso quartiere a luci rosse, a pochi passi dalla stazione centrale, dove le vie sono state letteralmente invase da gay, trans,
trav, lesbiche e simpatizzanti scesi in piazza per testimoniare la
loro appartenenza al mondo lgbt.
Il famoso quartiere a luci rosse, dove le chiacchierate vetrine
con le prostitute stanno lasciando sempre più spazio a night e
casinò, è un pullulare di locali, alberghi ed attività rainbow: piccoli
bars o discopubs, molti dei quali a tematica leather, ma anche
qualche sex shop con video cabine.
Tra i club disco più frequentati ad Amsterdam segnaliamo The
Church (www.clubchurch.nl), una piccola discoteca sempre strapiena, a pochi passi dalla Thermos (www.thermos.nl), una sauna
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Model Sam B @ Model Union London
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LIFE
Periodo di vacanza finito?
Stress garantito!
D
Ritornare dalle vacanze e affrontare
la normale routine con un sorriso? Impossibile… o quasi!
i sicuro il post vacanza è considerato da sempre una
fonte di stress caratterizzata da una serie di preoccupazioni che il periodo di relax temporaneamente sposta
in secondo piano. Lo stress non è altro che una reazione fisica ed emotiva nei confronti di situazioni che richiedono un
impiego d’energia maggiore da parte nostra, e può comparire in
situazioni di transizione come un cambio di lavoro, la fine di un
percorso di vita o l’arrivederci della piacevole e rilassante vita di
vacanza, per il ritorno alla frenetica routine dei luoghi di lavoro
con i suoi obblighi e doveri, non del tutto piacevoli, da eseguire.
Chi è colpito dallo «stress da lavoro» dovrà fare i conti con alterazioni dell’umore che varieranno dalla paura alla preoccupazione
fino alla nostalgia per posti visitati, e prevarranno sentimenti di
rabbia, ansia, senso di inadeguatezza che si ripercuoteranno sul
fisico manifestandosi con mal di testa, spossatezza, insonnia ed
irrequietezza. Ok, ora abbandonando la parte depressiva arriviamo al nocciolo della questione: come prevenire e/o combattere
lo stress del post vacanza? Non esiste nessun abracadabra o
formula magica efficace per tutti. Esistono però alcuni consigli e
rimedi molto utili per affrontare al meglio tale inconveniente.
Diversi studi affermano che limitare le interruzioni dalla solita
routine riduca lo stress di transizione post-vacanza. Ovvero, più
lunghe saranno le ferie, più difficoltoso sarà il rientro. Pertanto
gli esperti consigliano un rientro anticipato per riprendere in maniera graduale contatto con la quotidianità. Parliamo di ferie piuttosto lunghe giusto? Ma dove? Quando? Chi?. Certo, se vivessimo ancora negli anni Novanta di sicuro annuiremmo concordi
con tale affermazione, ma oggi è già un lusso concedersi una
sola settimana di riposo, se anticipassimo addirittura di qualche
giorno il rientro tanto varrebbe restarcene comodamente sdraiati
sul divano di casa. Sarà una soluzione fattibile solo per i pochi
eletti che godono di oltre due settimane di vacanza. Altri consiglierebbero discipline come lo yoga, il pilates o altre attività “soft”
che sembrino essere ottime alleate per combattere lo stress. Ma
siamo sinceri: vi ci vedete a crogiolarvi nella posizione del loto
sapendo che il giorno seguente montagne di scartoffie vi aspettano ansimanti sulla scrivania? Ovviamente no! Ma state tranquilli,
un modo per affrontare il rientro in maniera “normale” esiste. Il
trucco sta nel risolvere, prima di partire, quei rompicapo che ci
creerebbero stress una volta rientrati. Parliamo di rotture di scatole come riordinare casa, pulire il garage, prenotare una visita
medica, pianificarci gli impegni di lavoro, iniziare o finire i compiti
delle vacanze, e potrei continuare così per tutto il giorno. Meglio
stressarsi prima che dopo non trovate? E per dopo il rientro ecco
come comportarvi. Pensateci, se la vacanza è sinonimo di relax, allora cercate di rilassarvi come meglio potere. Dopo il lavoro
concedetevi una cena fuori casa, un aperitivo al bar e soprattutto
garantitevi un sonno rigenerante di almeno sette ore per notte.
Andare fuori per il week-and? E’ un ottima scelta, e non occorre
un ristorante di lusso o una minicrociera. È sufficiente un pic-nic
all’aperto o una piacevole passeggiata sul lungo mare. Non sottovalutate l’importanza dell’alimentazione: prendetevi cura della
vostra persona mangiando tanta frutta e verdure, alimenti che
contengono acqua per ben l’80% del loro peso, oltre che vitamine, sostanze antiossidanti che contrastano l’invecchiamento delle
cellule, minerali, fibre, adatte a regolarizzare il transito intestinale,
aumentare il senso di sazietà e ridurre l’assorbimento di zuccheri
e grassi. Assumete pure vitamina C attraverso dalle arance, i kiwi
e i meloni, vi aiuterà a migliorare il vostro sistema immunitario. E
per finire, se vorrete prolungare la vostra abbronzatura, una scorpacciata di carote ricche di betacarotene, farà al caso vostro. Anche fare attività fisica, soprattutto all’aperto, ha un effetto positivo
sul nostro organismo, in quanto durante l’esercizio fisico vengono
rilasciate endorfine che hanno proprietà antidepressive e stimolanti per il nostro sistema immunitario. Ed infine non dimenticate
mai di dedicare tempo anche al vostro partner e alla vostra famiglia: riflettete, non è proprio quello che facevate maggiormente
durante la vacanza? Quindi che cosa aspettate? Godetevi pure il
vostro rientro, ma senza stressarvi, mi raccomando.
Luigi Iannaccone
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I LOVE SICILY
la Sicilia
e gli scrittori
di riccardo Di Salvo
([email protected])
e Claudio Marchese
([email protected])
Città di Sicilia in poesia
Messina
Scivola altera la Calabria
nello Stretto
oggi azzurro velo trasparente
Passa la nave
ne insegue la scia il pensiero
libera la mente
volteggia l’anima
Chissà dove andrà
Palermo
tenera estate
mi parve il tuo cielo
in quell’aprile viola
come il tuo mare
al tramonto
rossastri i tuoi palazzi
arabonormanni
bronzea la pelle
della tua gioventù
come guerrieri antichi
Musica di strada
è la tua vucciria
sangue vivo della tua gente
Agrigento
tra le vetuste colonne del mito
in questo meriggio estivo
greci ci sentiamo
nella luce senza tramonto
Siracusa
veleggio nel blu
della mia terra
come sospeso nel vento...
un aquilone
Oro la sabbia
tra bianco e rosa d’oleandri
un effluvio incantevole
(Riccardo Di Salvo)
Catania
Serpenti
le rotaie al sole
luccicano
Chi è quell’arabo all’ombra di Plutone?
Sfodera l’arma
forse mi ucciderà
o impazzirò di piacere
sotto gli occhi di Proserpina
Catania è un cofano di luce
d’oro e di bronzo
s’apre al mattino
e si chiude a notte fonda
Statue chiese fontane
cantano
vermigli splendori
di vulcani spiagge uliveti.
rocce nere e sabbie bianche come sale
vento salmastro
odore del mare
verdeazzurro come i suoi fondali
Stasera al tuo teatro greco si recita Sofocle
dove un tempo Dioniso
il folle dio della danza
faceva impazzire
Caltanissetta
ridente cittadina
al centro della bella trinacria
Pace tra fiume e monti scorre
ragusa
trionfa il Barocco
nella Ibla antica
tra chiaroscuro di vetusti palazzi
corpi di santi in estati
e gioventù ebbra di piaceri
enna
Dall’alto della tua montagna
domini la Sicilia
macchie di verde su sfondo bruno
allietano il viandante
trapani
Pesce vivo guizza nelle reti
tra venti africani
e cantilene di pescatori
vicina è la tunisia
tra i vicoli della città
perle nere scintillano
Liriche di Riccardo Di Salvo & Claudio Marchese
Foto di Fabrizio Cavallaro, da un’idea di Riccardo Di Salvo - Art director Riccardo Di Salvo
NEWS & APPUNTAMENTI
Citylife
Gli appuntamenti in città
leS fOlIeS
EXCLUSIVE CLUB NOTORIUS
TORINO. Grande novità per l’autunno gay
piemontese. Roberto
Molino, direttore e
deus ex machina de
“Les folies scandal”,
regala a Torino una
discoteca nuova di
zecca, il Notorius , un
club esclusivo, in un
locale completamente rinnovato e dotato di ampia sala fumatori. L’opening party è
previsto per sabato 21 settembre: le soprese e il divertimento, ne
siamo sicuri, non mancheranno. Le premesse affinchè la serata
dieventi un punto di riferimento per gay e simpatizzanti ci sono
tutte in quanto l’organizzazione non ha badato a spese!. L’Exclusive Club Notorius è a Torino in via Stradella 10/D, in una zona
centrale, a pochi passi dalla Stazione Dora.
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roberto Molino 347.4104550 - www.lesfoliescandal.it
COMUNICATECI LE VOSTRE INIZIATIVE ENTRO IL 15 DI OGNI MESE / e-mail: [email protected] - fax 02 91390360
54
NEWS & APPUNTAMENTI
GARAGE CLUB
TORINO. Programma serate di Garage Club.
Lunedì, mercoledì e venerdì ore 22.00: Naked Party. Martedì ore
21.30 “Young Party”: riduzioni per Under 25 + distribuzione gadget “gioca sicuro”. Sabato dalle 21.30: “Ibiza Night” beachwear +
tropical drinks e sorteggio consumazioni omaggio per Queever.
Giovedì e domenica sera: “Serata Ordinary”.
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NEWS & APPUNTAMENTI
DEPOT
da Regina Satariano in Versilia. Una due giorni di divertimento
e grande spettacolo con la partecipazione straordinaria di Alba
Parietti, madrina della manifestazione e forte sostenitrice della
battaglia per l’affermazione dei diritti sociali di gay, lesbiche e
transgender. Durante la finale del concorso gli organizzatori, i
rappresentanti delle istituzioni e la soubrette daranno vita ad
un momento di riflessione: la consegna da parte del sindaco
di Viareggio Leonardo Betti - alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale Cristina Scaletti - di una targa in memoria di
Don Andrea Gallo, il sacerdote da sempre schierato in prima fila
nella battaglie per il riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali e transessuali, fondatore e animatore della Comunità
di San Benedetto al Porto di Genova scomparso lo scorso 22
maggio. A ricevere l’omaggio il segretario della comunità Domenico Chionetti. Durante la consegna Regina Satariano chiederà
al primo cittadino di Viareggio di dare il nome di Don Gallo a
Viale Europa, strada simbolo della movida Gay di Torre del Lago,
da anni punto di riferimento per la comunità lgbt. Due le serate che compongono la manifestazione: il Gran Galà di venerdi
20 settembre presso il locale Priscilla, sulla marina di Torre del
Lago: notte di performance e show curata nella parte artistica da
Bambola Star.
La finale nazionale di Miss Trans Italia 2013 si terrà invece sabato 21 settembre all’interno della discoteca Tequila di Viareggio.
Circa 30 le finaliste provenienti da tutta Italia per aggiudicarsi
la fascia di ragazza più bella e rappresentativa del mondo transgender. Contestualmente sul palco spazio a Miss Trans Italia
Sudamerica, parte del concorso curata da Romana Paoletti, rivolta alle concorrenti di nazionalità sudamericana, spesso vittime
di una doppia discriminazione in quanto transgender e cittadine
non comunitarie.
Info: 328.7349932 - www.misstrans.net
MILANO. Il mese parte alla grande con il famoso no iD party, naked con passamontagna, sabato 7 e nuovamente sabato 21 (si
ripete anche tutti i martedi sera). Tutte le domeniche e i mercoledì l’appuntamento è naked, ma a viso scoperto. Per una serata
diversa dal solito, tutti i lunedi bisex night in cui possono entrare
tutti. Sabato 14 serata dedicata al piss party: codice giallo. Venerdì 20 e 27 underwear party “al primo colpo”, con bracciali fluo
che indicano il vostro ruolo sessuale. Venerdì 13 l’appuntamento
al buio con il blackout party; nessuna luce accesa e tanto divertimento. Sabato 28 si chiude il mese con la serata fist&fuck, per
gli amanti del fist. Per info www.depotmilano.com
NAPOLI. Il martedì al Depot è happy hour night dalle 22. Tutti i
mercoledì il famoso naked party per stare nudi e divertirsi come
mai. Il giovedì non ci sono eventi ma potete visitare il club pagando un solo ingresso ed entrando in due. Venerdì serata aperta
senza obblighi di dress code. Mercoledì 18 e sabato 28 il naked
diventa al primo colpo con i bracciali che indicano il ruolo sessuale. Domenica 2 e 15 underwear party. Domenica 8 e 22 serata “3 in 1”; triplo appuntamento (naked, underwear, blackout).
Per info www.depotnapoli.com
MISS TRANS ITALIA 2013
TORRE DEL LAGO. In scena il 20 e 21 settembre in Versilia la
finale del concorso nazionale di bellezza transgender Miss Trans
Italia e Miss Trans Italia Sudamerica: edizione interamente dedicata alla memoria di Don Gallo con la partecipazione straordinaria di Alba Parietti. Sarà dedicata ad un grande amico del movimento transessuale, Don Gallo, la 21° edizione di Miss Trans
Italia, concorso nazionale di bellezza transessuale organizzato
COMUNICATECI LE VOSTRE INIZIATIVE ENTRO IL 15 DI OGNI MESE / e-mail: [email protected] - fax 02 91390360
56
15€
- di 25 ANNI: 10€
GIORNALIERO:
(1 consumazione compresa)
100%
NAKED
a partire dalle H.20
mercoledì, venerdì
e domenica
tutto il giorno
ORARI:
dalla domenica al giovedì: 14 - 02:30
Venerdì e sabato: 14 - 04:00
Bar convivial
Jacuzzi
Hammam
Sauna
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Tel. 04 93 80 18 55
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