Il Boxer rientra nella categoria dei molossoidi

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Il Boxer rientra nella categoria dei molossoidi
Discussione
Il Boxer rientra nella categoria dei molossoidi (Gruppo 2) che,
indipendentemente dalla taglia, hanno due caratteristiche
fondamentali: struttura massiccia e cranio voluminoso e
brachicefalico. Eccelle soprattutto per le sue caratteristiche psichiche
e morali, che offrono le maggiori garanzie di affidabilità e
sicurezza. Secondo standard possiede attitudini alla difesa
personale
con
marcate
doti
di
cane
famigliare.
Solo
eccezionalmente si possono trovare dei soggetti che sono
vittime di reazioni nervose ed ingiustificate o patologiche,
quasi
sempre
dovuti
ad
errori
o
trascuratezze
dell’allevatore nelle fasi di sviluppo del cucciolo o del
giovane cane. L’allevamento del boxer in quanto tale, risale
intorno alla fine dell’Ottocento. Tutte le razze di qualsiasi
specie,
hanno
conservare,
una
loro
definita
ben
determinata
“bellezza”
qualità
da
morfofunzionale;
ovviamente, tutte le valutazioni dell’allevatore non devono
limitarsi solamente ai problemi relativi all’aspetto fisico
della razza, ma devono tenere nella giusta considerazione
anche quelli del carattere. Da letteratura lo stato di salute
è piuttosto cagionevole e non va dimenticato che comprende
una salute psichica che si ottiene soprattutto con strutture
adeguate e con un rapporto uomo-cane molto dispendioso
in termini di tempo e di energie. Nel riscontro reale, avuto
durante il tirocinio presso l’allevamento di Casa Bartolini
ho
potuto
verificare
come
si
attua
una
corretta
metodologia di allevamento che miri al miglioramento
della razza.
Per quel che riguarda il boxer bianco, nascendo da genitori
certificati è da ritenersi un boxer di razza pura che pertanto
merita il pedigree e Sia per carattere che per costruzione,
non ha nulla da invidiare ai suoi fratelli fulvi e tigrati. In
passato il bianco non solo non veniva considerato un
difetto, ma, a quanto pare, piaceva molto: e continuò ad
essere apprezzato fino a quando, improvvisamente, non fu
più ammesso dallo Standard. Il primo giugno 1941, nel pieno
delle vicende belliche, fu stabilito il divieto di allevamento
dei boxer bianchi e neri che doveva essere rispettato mediante
l’uccisione dei cuccioli dopo il parto: i manti bianchi o
pezzati e la lucidità del nero erano poco indicati per i cani
dell’esercito
che
dell’esclusione
fu
dovevano
poi
mimetizzarsi.
giustificato
con
la
Il
motivo
convinzione
(errata) che i boxer bianchi fossero albini e, come tali,
portatori di tutta la serie di tare genetiche che purtroppo
caratterizza l’albinismo. Nel 1896, quando fu fondato il
primo boxer club, i boxer bianchi costituivano ancora la
spina dorsale dell’allevamento. Dal primo gennaio 1979 il
boxer
club
tedesco
rilascia
il
pedigree
a
tutti
i
nati
indipendentemente dal colore. Nonostante questa legge in
vigore da 20 anni, si vedono tuttora pochissimi boxer
bianchi, ancora almeno il 50% viene soppresso illegalmente.
Da qualche anno, seguendo la scia della Germania, in Italia
il boxer bianco può godere del pedigree, anche se recante la
scritta: “divieto di riproduzione ed esposizione”.
Il tema centrale di questa tesi è la possibile reintroduzione in
riproduzione del Boxer bianco in allevamento. Attraverso
un’indagine
mirata
abbiamo
cercato
di
identificare
i
comportamenti sgradevoli più ricorrenti e le differenze
comportamentali e patologiche, se presenti, tra le diverse
colorazioni del mantello, fulvo, tigrato e bianco.
Per la presente ricerca lo strumento di lavoro è stato un
questionario,
appositamente
redatto
compilato
da
proprietari
di
Boxer.
In
totale
sono
stati
raccolti
223
questionari nel periodo compreso fra giugno 2010 e gennaio
2011, di cui 83 tigrati, 101 fulvi e 39 bianchi. Si sarebbe voluto
fare anche una distinzione tra pezzati e non pezzati, ma la
quasi totalita dei boxer colorati presentava macchie bianche;
solo 4 tigrati e 7 fulvi non avevano bianco. Interessante
come si sia riuscito a fare compilare il questionario a 39
soggetti
bianchi,
pari
al
17,5%
del
totale,
percentuale
nettamente superiore a quella registrata dal Boxer Klub
tedesco nel 2009 rispetto alle iscrizioni di boxer bianchi al
libro genealogico, che si attestava intorno al 10, 7%(bauer).
Questo è indice di come anche in Italia il Boxer bianco sia
sempre più considerato dagli amanti della razza. Una volta
compilati sono stati esaminati per ottenere dati analizzabili
statisticamente. I questionari presentavano 5 sezioni:
➢
prima sezione  relativa alla raccolta dei dati del proprietario
➢
seconda sezione  analizzava i dati del cane
➢
terza sezione e quarta sezione relativa ai comportamenti indesiderati del cane
➢
quinta sezione  patologie del cane..
Analizzando statisticamente tramite il test del chi quadro le
risposte al questionario fornite dagli intervistati abbiamo
ottenuto i seguenti risultati e per brevità andremo ad
analizzare solo quelli statisticamente rilevanti.
Dai risultati sui comportamenti indesiderati del Boxer è
comparso che i più frequenti
indipendentemente
dal
colore,
all’interno
con
una
della
razza,
percentuale
superiore al 20% per quel che riguarda la risposta SPESSO,
sono:
 FARE TROPPE FESTE AL RIENTRO DEI PROPIETARI (58,2%)
 TIRARE AL GUINZAGLIO (44,9%)
 CORRERE DIETRO AI GATTI (35,2%)
 ESSERE MOLTO AGITATO ED ECCITABILE (25,7)
 SALTARE ADDOSSO AD ALTRE PERSONE (24,7%)
 RIZZARE IL PELO QUANDO INCONTRA ALTRI CANI (24,3%)
 MORDICCHIARE OGGETTI (22,2%)
 ABBAIARE AD ALTRI CANI (22,1%)
 SALTARE ADDOSSO AI PROPIETARI, NON AL LORO RIENTRO (20.9%)
Dalla comparazione tra le varie colorazioni del mantello
sono emerse delle differenze statisticamente significative che
non riguardano solo i Boxer bianchi, ma ognuna delle tre
colorazioni del mantello. Infatti:
➢
Boxer tigrati, rispetto agli altri Boxer, presentano una minor incidenza nel difendere uno o più
oggetti che considerano loro
➢
i Boxer bianchi presentano maggiormente come comportamento indesiderato il Non obbedire ai
comandi
➢
i Boxer fulvi
sono risultati predisposti nell’avere atteggiamenti aggressivi quando gli si
impone di fare qualcosa che non vogliono, mentre presentano un’incidenza minore nel leccare
insistentemente la bocca ed altre parti del corpo del proprietario
Nella presente ricerca risulta che il principale problema
comportamentale all’interno della razza Boxer sia il fare
troppe feste al rientro dei padroni, strettamente legato al
saltare addosso ai proprietari e ad altre persone. Le troppe
feste al rientro dei proprietari indicano da parte del cane il
desiderio di ottenere particolare attenzione dopo che il
proprietario è rientrato a casa, dopo un lasso di tempo in cui
l’animale è prevalentemente rimasto da solo. Il fare troppe
feste al rientro dei proprietari potrebbe poi essere indice di
uno stato di iperattaccamento, soprattutto se associato ad
altri
comportamenti
indesiderati
come
le
eliminazioni
inappropriate, la distruttività e le vocalizzazioni in assenza
del proprietario (Pageat, 1999). Saltare addosso è un problema
comportamentale frequente, è un comportamento normale
nel cane, ad esempio per richiamare l’attenzione o per
invitare al gioco (Lindell, 2004). Tuttavia, non sempre è
tollerato dalle persone, soprattutto se si tratta di un cane di
media
o
grande
taglia
come
il
Boxer.
Anche
questo
comportamento, quindi, può essere interpretato come una
richiesta di attenzioni, che diventa eccessiva nel momento in
cui il proprietario la percepisce come tale (Bowen, 2004). Il
“correre dietro ai gatti” può essere riferibile all’impulso predatorio
del cane ed è raro che sia diretto verso le persone (Horwitz,
2004).
Il
comportamento
significare
il
possibile
predatorio
risultato
di
generalmente
una
può
socializzazione
inadeguata. I cani possono manifestare un comportamento
predatorio verso animali più piccoli e occasionalmente
anche bambini, proprio a causa della loro tendenza a
muoversi rapidamente ed emettere suoni ad alto volume:
vanno sempre mantenute le giuste misure di sicurezza. Il
Boxer
mostra
poi
la
tendenza
a
mordicchiare oggetti.
Questo
comportamento (associato alla distruzione di oggetti anche in assenza dei
proprietari) potrebbe essere correlato alla carenza di stimoli
ambientali, particolarmente vero se si tratta di un cane di
grossa taglia o che non fa un esercizio fisico adeguato
(Houpt, 2003). Il dato qui rilevato concorda con quello che
riporta Beaver (2009), cioè che la super – attività è spesso
associata a cani di razze con elevato livello di energia, cani
da lavoro o da sport, quindi concorda anche con i dati che
abbiamo riscontrato riguardo ai Boxer (tirare al guinzaglio, essere molto
agitati ed eccitabili, correre dietro ai gatti). Anche il leccare insistentemente la bocca e altre
parti del corpo del proprietario (nel Boxer Fulvo è risultato statisticamente significativo la minor
incidenza di questo comportamento) potrebbero essere dato da un’eccessiva
richiesta di attenzioni ma potrebbe però anche sottintendere
qualcosa di più serio, come problemi correlati con la
gestione o la separazione (Bowen, 2004). Per quanto riguarda
il mostrare atteggiamenti di aggressività quando rimproverati, quando gli si impone di fare
qualcosa, e nella difesa di oggetti che considera suoi (valore statisticamente
significativo per i boxer fulvi che si dimostrano in questi casi
i più aggressivi e per i tigrati che si dimostrano i più docili), si
potrebbe pensare ad un problema di status in accordo allo
studio di Notari e Goodwin (2007) nel quale le razze da difesa
e da guardia sono inserite tra quelle ad elevata aggressività.
È risultato, poi, statisticamente significativo il fatto che i
Boxer Bianchi spesso non obbediscano ai comandi. Si potrebbe ricercare
la causa di questo problema nella gestione del cane da parte
del proprietario (Lindell, 2004), proprio perché, essendo un
cane non abilitato alle esposizioni e essendo scelto per la
maggior parte delle persone come cane da compagnia,
talvolta viene “viziato” dai proprietari, o comunque sia, gli
vengono
concessi
determinati
comportamenti
che
poi
risultano nella non obbedienza anche ai comandi più
semplici.
Tra
i
vari
comportamenti
che
i
proprietari
desidererebbero modificare è emerso che quello più citato è
l’aggressività verso altri cani, che si manifesta con l’abbaiare, il tentare di mordere, il
rizzare il pelo e ringhiare ad altri cani. L’aggressività da paura nei confronti di altri
cani (Horwitz et al, 2004) si riscontra prevalentemente in
cani che hanno ricevuto una scarsa socializzazione o che
sono
stati
trattati
in
modo
inappropriato
durante
l’incontro con altri cani. I cani che hanno manifestato
aggressività nei confronti di altri cani devono essere sempre
tenuti sotto. Esiste anche la possibilità di una trasmissione
genetica, poiché i cuccioli di madri paurose tendono ad
essere
paurosi
a
loro
volta,
ma
questo
potrebbe
essere
ricondotto più all’emulazione del cucciolo, e, sicuramente,
ci sono razze canine più diffidenti e che richiedono una
socializzazione più intensa di altre. Oltre alla genetica, alla
precedente storia, e alla locazione del cucciolo, la dieta è
un’altro fattore che può essere relazionato all’aggressione.
Per quanto riguarda i dati relativi alla paura di rumori forti e dei
temporali,
il
77,73%
manifestazioni
delle
risposte
comportamentali
affermative,
riferibili
a
presentano
paura
in
presenza di rumori forti, che in accordo a quanto riportato
da Mills (2004) e da Overall (2004), sono molto comuni nei
cani
e
sono
tra
le
risposte
fobiche
più
comunemente
manifestate e riconosciute.
È emerso poi, come per i comportamenti indesiderati, che le
differenze inerenti le patologie, non riguardano solo i Boxer
Bianchi, ma ognuna delle tre colorazioni del mantello.
Dalla comparazione tra le varie colorazioni del mantello
sono
emerse
comunque
delle
differenze
statisticamente
significativo per le seguenti patologie:
➢
Boxer fulvi  minore incidenza di altri problemi dermatologici – maggiore incidenza di
problemi renali
➢ Boxer Bianchi à minore incidenza di otiti
➢ Boxer tigrati  maggior incidenza di tumori apparato riproduttivo
L’unica patologia con una percentuale superiore al 20%, per
quel che riguarda la risposta SPESSO, è la DERMATITE (22,7%). La
dermatite che si riscontra principalmente nel cane di razza
boxer è la cosidetta “Dermatite Atopica Canina”, soprattutto legata ad
intolleranze
alimentari,
e
si
risolve
con
una
dieta
appropriata, dopo aver individuato l’alimento scatenante.
Strettamente legata alle allergie emerge un’altra patologia,
che
abbiamo
visto
come
statisticamente
si
presenta
in
percentuale minore nei Boxer Bianchi, l’otite. L’otite esterna, infatti, si
manifesta generalmente in cani che hanno già altre allergie, è frequentemente associata all’allergia
alimentare. È importante sottolineare come numerose patologie,
quali ad esempio l’otite, siano dolorose e portino l’animale
ad uno stato di aggressività, come suppone la ricerca sulla
possibile
correlazione
tra
intolleranze
alimentari
e
problemi comportamentali del cane di Gazzano e colleghi
del 2007. In questo studio viene infatti indicato come le
intolleranze alimentari rappresenterebbero un aspetto da
considerare nell’anamnesi e nelle diagnosi differenziali del
paziente affetto da problemi comportamentali. Per quel che
riguarda le patologie per cui il Boxer Club Italia promuove le indagini diagnostiche
rivolte alla conoscenza della diffusione presso questa razza
(displasia dell’anca, spondilartrosi deformante della colonna, cardiopatie congenite), la
percentuale dei boxer da noi valutati affetti è relativamente
bassa, indice che la selezione in Italia sta prendendo una
rotta qualitativamente buona. Dai risultati ottenuti dalla
nostra indagine è emerso che le differenze, sia a livello
comportamentale che patologico, nel cane di razza Boxer si
riscontrano per tutte le colorazioni del mantello e non
soltanto per il boxer bianco; questo cI PORTA A DIRE CHE i boxer
bianchi (in accordo con la ricerca di Bauer (2010)) non si
discostano dal resto della popolazione boxer. Considerando
comunque il numero relativamente basso degli animali
indagati è auspicabile si conducano ulteriori studi, più
approfonditi prima di reintrodurre definitivamente il boxer
bianco in riproduzione. Scelta già presa nei primi mesi del 2011
dal
Boxer
Klub
di
Monaco
-
unico
responsabile
dello
standard di razza – che ha deciso di aprire una fase
sperimentale in cui i boxer bianchi saranno ammessi in
allevamento al fine di ottenere una campionatura sui
possibili
esiti di
comprare
un
questa
Boxer
innovazione.
deve
essere
a
Chi si
accinge a
conoscenza
delle
caratteristiche della razza: pregi e difetti. Dal nostro studio
emerge infatti che i problemi comportamentali di cui i
proprietari si lamentano maggiormente sono quelli legati
all’ipereccitabilità
(fare
troppe
feste
al
rientro
dei
proprietari, tirare al guinzaglio, essere molto agitati ed
eccitabili, ecc.) mentre i problemi patologici maggiormente
riscontrati sono di carattere dermatologico. È compito
dell’allevatore fare chiarezza e non elogiare solamente il
proprio animale, in primis per il bene dello stesso cucciolo
che sta per essere ceduto. Concludendo la reintroduzione
del Boxer bianco in riproduzione non solo è possibile ma
potrebbe
anche
essere
utile
ad
ampliare
e
variare
il
patrimonio genetico della razza, sempre e soprattutto con
la consapevolezza ed il rigore degli allevatori nelle scelte
dei
riproduttori,
in
modo
da
non
innescare
una
riproduzione selvaggia tra bianchi, che in tal caso potrebbe
creare dei problemi.
Grazie per l’attenzione.