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Linfologia e Termalismo
Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014
Linfologia e Termalismo
Lymphology and thermalism
Di Filippo1
Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014
Riassunto – Questo articolo discute gli aspetti benefici dei trattamenti linfatici attualmente in
uso in idroterapia.
Dopo un breve profilo storico della patogenesi del linfedema sia primitiva e secondaria , descriveremo
la moderna strategia terapeutica di questa disabilità consistente nel trattamento decongestionante combinato integrato (TDCI ) in un ambiente termale tenendo conto delle componenti fisiche e biochimiche
dell’acqua e il suo effetto sul corpo umano.
In questo studio abbiamo valutato il trattamento del linfedema degli arti inferiori con la terapia
termale.
Il protocollo include 20 minuti in idromassaggio ozonizzato con acque salso- bromo- iodiche in fase 1
confrontando i risultati con pazienti che ricevevano solo il trattamento classico con drenaggio linfatico,
compressione elastica con bende e pressoterapia.
10 pazienti (8 donne e 2 uomini) sono stati studiati di cui tre erano affetti da linfedema primitivo e
sette da linfedema secondario.
Tre avevano un linfedema bilaterale e sette un linfedema monolaterale per un totale di 13 arti valutati.
Durante il periodo di studio farmaci flebolinfocinetici non venivano somministrati.
I pazienti che sono stati studiati sono stati portati dalla prima fase della CDT E al momento del ricovero, una valutazione parametri morfometrici proceded: centimetro misurement delle cosce, gambe,
caviglie.
Socio AMIITTF Sezione Campania, specialista in Chirurgia vascolare esperto in Riabilitazione Vascolare servizio
ambulatoriale di diagnostica strumentale ecocolordoppler Azienda Sanitaria Caserta.
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I pazienti sono stati trattati con un ciclo di dieci bagni idroterapici:
(1 bagno ogni giorno per 2 settimane, dal lunedi al venerdì).
Alla fine del ciclo terapeutico sono state rilevate misurazioni centimetriche ed i sintomi sono stati
nuovamente registrati.
Dopo aver affrontato l'impatto diretto delle cure termali sulla circolazione linfatica sia in un trattamento collettivo che individuale, è importante tenere presente anche il ruolo dell'impatto psicologico
che sulle persone malate induce un atteggiamento più positivo nei confronti della malattia e determina
un approccio diverso nelle relazioni interpersonali.
Abstract – this paper discusses the beneficial aspects of hydrotherapy in the lymphatic treatments currently in use.
after a brief historical outline of the pathogenesis of lymphedema, both primary and secondary, we
will describe the modern therapeutic strategy for this disability consisting of combined decongestive
treatment (cdt) in a thermal environment taking into account the healthy, physical, and biochemical
components of water and its effects on the human body.
In this study we evaluated the treatment of lower limbs lymphedema with thermal therapy.
The protocol included 20 minutes in ozonic salty-bromo-iodic hydromassage in phase 2 after classic
combined decongestive treatment (phase 1).
10 patients (8 women and 2 men) have been studied, of which three were affected by primary lymphedema and seven by secondary lymphedema. three had bilateral lymphedema and seven had unilateral
lower limb lymphedema for the 13 evaluated limbs.
During the study period, phlebocynetic drugs were not administred. the patients who were studied
had already completed the first phase of c.d.t. at admission, a morphometric evaluation proceeded:
centimetre measurement of thighs, legs, ankles.
The patients were given of cycle of ten hydrotherapeutic baths (1 bath every day for 2 weeks, from
monday to friday).
At the end of the therapeutic cycle, centimetre measurements were again taken, the symptoms of
lymphedema were re-evaluated and compared results obtained with hydrokinesitherapy than dry.
After dealing with the direct impact of thermalism and hydrotherapy on the lymphatic circulation,
both for a collective or individual treatment, it is important to focus our attention on a particular aspect of this treatment; the psychological impact on the sick people who assume a more positive attitude
towards the disease and have a different approach to interpersonal relationships.
Parole chiave – linfologia, linfedema, terapia termale
Key words – lymphology, lymphedema, thermal therapy
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In questo lavoro vengono illustrati gli
aspetti benefici sul circolo linfatico dei trattamenti attualmente in uso in ambito termale.
Cenni di anatomia del circolo linfatico
Il sistema linfatico, cosiddetto circolo
“spurio” per il caratteristico rapporto anatomico che contrae col circolo venoso, è costituito da una complessa rete composta dai vasi
linfatici (il più importante dei quali è il dotto
toracico), e dal tessuto linfatico.
Nel dotto toracico confluisce tutta la linfa
proveniente dai collettori linfatici degli arti e
dagli organi viscerali. Il suo movimento lungo la rete linfatica è certamente influenzato
dalla cinesi deambulatoria o dai movimenti
in acqua.
Il tessuto linfatico si ritrova in molte strutture, ma principalmente nei linfonodi.
I linfonodi sono localizzati in determinate
sedi del corpo umano, ritrovandoli in gruppi
ed in determinate sedi di solito costanti quali
le sedi sottoascellari, le sopraclaveari , le laterocervicali, le inguinali e così via…
In condizioni di benessere i linfonodi non
sono apprezzabili alla palpazione se non
una fine granulosità sottocutanea nelle sedi
sopracitate.
La linfa, che viene drenata dai tessuti periferici e riversata nella vena succlavia.
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Il sistema linfatico è un importante componente del sistema immunitario ed ha molteplici funzioni in relazione tra loro:
– rimozione dei fluidi in eccesso dai tessuti
– determinazione del tono-trofismo tessutale
– assorbimento di acidi grassi e conseguente
trasporto di grasso e chilo verso il sistema
circolatorio
– produzione e trasporto di cellule immunitarie come linfociti, monociti
– produzione di anticorpi.
Lo studio della circolazione linfatica riveste
particolare importanza in oncologia in quanto
attraverso la rete dei suoi vasi si verifica anche
lo spostamento delle cellule neoplastiche. Se
queste cellule non vengono intercettate e distrutte a livello dei linfonodi,
possono migrare da un tessuto all’altro e dare origine alla crescita di un
tumore secondario detto metastasi.
Il blocco della circolazione linfatica, determinato da una displasia
congenita o a cause secondarie ad
esempio per compressione meccanica o iperafflusso di linfa, può dare
luogo a rigonfiamento, detto linfedema, del tessuto a valle.
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Cenni di embriologia
I vasi linfatici hanno origine comune con i
vaso arteriosi e venosi dal 3 foglietto embrionale: mesenchima.
In particolare dai vasi venosi primordiali
hanno origine per gemmazione e richiamati
da un particolare fattore di crescita tessutale le
cellule linfoidi primordiali che organizzandosi
danno origine a quelli che poi diventeranno
vasi linfatici e cellule linfatiche.
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Classificazione del linfedema
Il linfedema viene classificato in linfedema
primitivo (causa sconosciuta) e secondario
(causa nota).
Secondo i dati del 1994 emanati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità i casi dio
linfedema nel mondo sono circa 140.000.000
Di questi circa 65.000 casi sono di natura primaria; 45.000 da parassitosi(Filaria
Brancofti); 20.000 secondari (a metastasi
tumorali,post traumatici, da iperafflusso);
funzionali (da non uso, etc…).
Trattamenti
Il trattamento terapeutico del linfedema
a differenza di altre patologie di circolo si
avvale principalmente di interventi di natura fisiochinesiterapia ma una quota,seppur,
minore viene svolta anche dalla terapia
farmacologica(bioflavonoidi, linfocinetici,
proteolitici) e chirurgica (interventi di derivazione linfo-linfatica, linfo-venosa o linfoveno-linfatica).
In ogni caso la strategia migliore è quella
della sinergia dei trattamenti tra di loro, in
quanto ognuno, per la sua parte contribuisce
alla riduzione del volume dell’arto interessato.
Nel cosiddetto trattamento decongestivo
combinato (T.D.C.) del linfedema riconosciamo varie metodologie che, in ordine di
rilevanza, basato sul piano della evidenza
clinica,della efficienza e dell’efficacia, riportiamo qui di seguito:
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• BONIFICA DELLA CUTE
• BENDAGGIO MULTISTRATO
• DRENAGGIO LINFATICO MANUALE • COMPRESSIONE PNEUMATICA
INTERMITTENTE
• GINNASTICA ISOTONICA SOTTOBENDAGGIO
• INDIVIDUALE E/O DI GRUPPO
• ONDE D’URTO
A queste metodiche va affiancato, lì dove
è possibile, la IDROCHINESITERAPIA che
per le sue peculiarità oltre a rappresentare un
valido strumento da associare ai trattamenti in
palestra contribuisce a migliorare la compliance del soggetto nei confronti degli stessi.
• Ippocrate (padre della Medicina 460-380
a.C.): bagni di contrasto termico nella cura
delle malattie
Cenni storici dell’idrochinesiterapia
Di seguito vengono riportati, in ordine
cronologico, dei cenni storici relativamente al
rapporto che ha avuto nei secoli l’acqua, con le
sue proprietà biochimiche, nei confronti della
salute del corpo umano:
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Ippocrate
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• Esculapio (nascita ?? a.C.)” l’acqua purifica il corpo e fa scorrere con maggiore
fluidità il sangue nelle vene”.
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Esculapio
• Kneipp (1800): ginnastica associata
all’idroterapia
È interessante qui riportare un breve profilo
di Padre Kneipp:
Nel 1849 Kneipp si ammalò di tubercolosi.
Kneipp scoprì casualmente il libro”Lezione
sulla forza guaritrice dell’acqua fresca” di
Johann Siegmund Hahn. In seguito a ciò,
non trovando giovamento nelle cure del
tempo, Kneipp decise di applicare ciò che
aveva letto: dopo essersi spogliato nudo,
•
•
•
•
si tuffava nel Danubio e subito si rivestiva,
contrastando il rapido raffreddamento
correndo verso casa. Dopo soli 6 mesi di
questo trattamento la TBC era sparita.
Vasca di Hubbard (1920): origine degli
attuali esercizi in acqua
Loeman e Roen (1924): ginnastica in acqua
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injury” Brain Injury
Effetti benefici delle acque sul corpo
umano
Padre Kneipp
Gli effetti benefici sono in rapporto:
– pressione idrostatica
– temperatura del bagno
– costituzione chimica
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In particolare l’azione terapeutica si svolge
attraverso due meccanismi di azione:
1) MECCANISMO ASPECIFICO o IDROTERAPICO
legato alle proprietà fisiche che le acque
possono offrire attraverso la:
– temperatura
– pressioneidro statica
– movimento attivo e/o passivo
2)SPECIFICOOCRENOTRERAPICO
sfruttano le proprietà chimico-fisiche proprie dell’acqua utilizzata:
– Saliminerali
– oligoelementi
– termalità
– concentrazione
Di seguito vengono riportati alcuni principi
di fisica che ci aiuteranno a comprendere il
meccanismo “ex adiuvantibus” dell’acqua
sull’organismo umano.
Considerando i meccanismi aspecifici
o idroterapici legati alle proprietà fisiche
dell’acqua le cose stanno in maniera differente
a secondo se il corpo, umano immerso in un
liquido, si trova in fase statica o dinamica.
In fase statica predominano le forze antigravitazionali determinate dal Principio di
Archimede che recita:
“ogni corpo immerso in un liquido riceve
una spinta verticale (Pressione Idrostatica)
diretta dal basso verso l’alto pari al peso del
volume del liquido spostato”
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Il Principio di Archimede si sintetizza in
questa formula:
F=Vxd
dove:
F = forza di Archimede
V = volume di liquido spostato
d = densità
È da considerare,inoltre, che mentre il
peso specifico o densità specifica dell’acqua
è eguale a 1 quello del corpo umano, determinato dal peso delle varie componenti del
corpo( osso, muscolo, tessuto adiposo, volume
polmonare) è:
0,95
Si evince, quindi, che il corpo galleggia
perché il suo peso è minore rispetto al peso
dell’acqua spostata.
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Il peso apparente di un corpo immerso è
uguale al suo peso reale dimunuito della spinta
di Archimede.
Sempre in fase statica oltre al Principio di
Archimede interviene sul corpo umano il
Principio di Stevino
“la pressione in un punto di una massa
liquida in riposo ed a volume costante e soggetta solamente alla gravità, è direttamente
proporzionale alla profondità e al peso specifico del liquido, e non dipende dalle forme
del recipiente”.
Si deduce, ancora, che il corpo umano, a
secondo del livello di immersione in acqua,
avrà differente peso specifico; nel senso che
quanto più è immerso in acqua tanto più spinta
antigravitazionale riceverà.
peso acquatico in relazione al livello di
immersione
In fase dinamica il corpo umano subisce
ulteriori condizionamenti che sicuramente
incidono sulla cinetica e sulle perfomance.
Immersione totale
Collo
Ascelle
Lineamammillare
Ombelico
Trocanteri
Coscia
Polpacci
= 3%
= 7%
= 20%
= 33%
= 50%
= 66%
= 80%
= 95%
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Il movimento in acqua, infatti, determina
sia resistenze, che aumentano con la velocità
e sia vortici e turbolenze in rapporto alla posizione dei vari segmenti del corpo,degli stessi
movimenti e degli attrezzi utilizzati.
In riferimento alle forze che si oppongono
al movimento in acqua citiamo le forze di coesione: debole forza parallela alla superficie
dell’acqua, dovuta alla coesione delle molecole
d’acqua tra loro:
– le forze frontali: forze dirette frontalmente
rispetto al corpo in movimento;
– forze frenanti: spinta retrograda subita dal
corpo dovuta alla formazione dei vortici
nella zona del corpo in movimento.
Sintetizzando quanto detto in formula si
ha:
R = K x S x sen y x V2
dove:
k = costante dipendente dalla densità del liquido
S = superficie frontale di spostamento
y = angolo determinato dalla superficie
frontale di spostamento e dalla direzione di
movimento
V = differenza algebrica tra velocità di spostamento del corpo e velocità del liquido che
lo circonda
Questa proprietà dell’acqua permette ad
un corpo animato da un moto molto lento di
non incontrare una resistenza apprezzabile,
mentre uno spostamento molto rapido incontra una resistenza notevole!!
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Come ultimo meccanismo terapeutico aspecifico che l’acqua determina sul corpo umano
ritroviamo la temperatura:
– nell’organismo umano immerso in acqua
a temperatura di 30-32°C in condizioni di
riposo non vengono attivati meccanismi di
termoregolazione
– il soggetto riceve dall’acqua una sensazione
generale di benessere con effetti sul rilasciamento della muscolatura striata e liscia.
L’abbassamento del tono muscolare, in
queste condizioni diventa apprezzabile dopo
10 minuti di immersione e dura fino a 1 ora
dopo l’uscita dall’acqua.
In definitiva gli effetti terapeutici fisici delle
acque sono riepilogabili in:
– Effetto antalgico: con riduzione della contrattura muscolare e conseguente aumento
della motilità articolare
– Riduzione dell’edema: stimolazione della
contrattilità del linfangione e miglioramento anche dell’aspetto della cute
– Potenziamento e allenamento muscolare
– Miglioramento della qualità motoria
– Recupero dello schema corporeo
– Rilassamento generale: con ripercussione
psico-fisiche.
In riferimento, invece, alle proprietà chimiche dell’acqua e quindi ai meccanismi specifici
o crenoterapici consideriamo:
– i sali minerali
– gli oligoelementi
– la termalità
– la concentrazione
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Le acque utilizzate in linfologia hanno
proprietà:
– SALSOBROMOIODICHE
(decongestionante sui tessuti edematosi)
– SULFUREE
(azione antifiammatoria)
– ARSENICALI FERRUGINOSE
(azione tonica e stimolante)
– SOLFATO CALCICHE
(stimolano la contrattilità venosa)
– RADIOATTIVE
(azione sedativa, analgesica ed antispastica)
– CARBONICHE
(azione tonificante)
La terapia termale ha una è composta si
almeno due cicli di crenoterapia (autunno e
primavera), distanziate almeno di tre mesi e la
durata deve essere almeno di due settimane.
I disturbi di circolo linfatico degli arti possono beneficiare di balneoterapia consistente
in un protocollo di 12 bagni termali terapeutici,
in vasca singola o collettiva, con idromassaggio; oppure di 12 percorsi termali terapeutici,
in camminamento, con idromassaggio.
I tipi di bagni sono sostanzialmente tre:
– bagni a bassa mineralizzazione o ipotonici
(potenziamento della temperatura)
– bagni a media mineralizzazione
(influenza sulla biomeccanica articolare)
– bagni ad alta mineralizzazione o ipertonici
(stimolazione nervosa e cutanea)
I bagni avvengono in:
– vasche individuali
– o collettive
in piscina termale ed anche in vasche
speciali per permettere l’applicazione di cure
fisioterapiche e riabilitative.
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La balneoterapia può essere potenziata dall’idromassaggio, che consiste nel far affluire
sul corpo getti di varia intensità, allo scopo precipuo di stimolare la circolazione sanguigna.
L’idromassaggio, a sua volta può essere
associato a percorsi a piedi, per
uno stimolo aggiuntivo al sistema
cardiocircolatorio.
Il percorso a piedi consiste nel
camminare in due vasche contenenti acqua minerale, profonde
almeno 80 centimetri, con fondo
costellato di asperità
e con un`escursione termica tra le due
vasche di 5-10° C, una durata di percorso di
20 minuti e con presenza di getti di ozono e
idromassaggio laterali a varie altezze.
L’alternanza induce una specifica azione
di riattivazione muscolare, riabilitazione articolare e dermotonificazione.
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L’ozonizzazione stimola e riattiva la circolazione sanguigna con contemporanea azione
miorilassante sedativa ed antidolorifica.
Il metodo è quello di aggiungere all’acqua
minerale aria ozonizzata
sotto pressione in modo da arricchire l’acqua di O3 O2 e O allo
stato nascente.
Le molecole di ozono sono
molto labili e si scompongono continuamente con produzione di energia e ossigeno allo stato nascente
cui compete l’azione terapeutica
antiossidante.
L’azione terapeutica in campo vascolare
consiste nell’ossigenare tessuti in sofferenza
con perossidazione a livello dei fosfolipidi della membrana eritrocitaria con accorciamento
delle catene e rilassamento della
membrana stessa e maggiore
deformabilità delle emazie con
riduzione dell’impilamento nei
capillari e nell’aumento della
glicolisi con spostamento della
curva verso destra e maggiore
liberazione di O2.
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Controindicazioni alla balneoterapia:
– persone molto debilitate
– irritazioni cutanee come pustole,linfangiti
o flebiti
– persone con problemi di fragilità capillare.
Bagni psammatoterapici e talassoterapia
Vengono praticati presso Centri Termali
in località marine ove vengono praticate le
sabbiature.e talassoterapia. L’immersione in
acqua può avvenire in piscina (bagno caldo
massimo di 38° gradi C,) o direttamente in
mare (bagno freddo). La permanenza in acqua
è generalmente associata a pratiche motorie, sia
svolte in modo autonomo diretto (ad esempio
il nuoto), sia, in varie forme di chinesiterapia,
applicate al paziente che rimane passivo.
L’immersione diretta in mare aggiunge
inoltre l’effetto di massaggio prodotto dal
movimento ondoso, determinando una situazione di forte e benefica stimolazione generale
dell’organismo.
Bagni di fieno
Altra pratica molto usata in ambito termale,
specie sono i bagni di fieno Trattasi di una antica tradizione delle Valli del Trentino e dell’Alto
Adige molto usata nell’antichità dalla classe
contadina quando il fieno,tagliato per le mucche
nelle prime ore dell’alba ed ancora ricoperto
dalla rugiada, veniva ammucchiato ed utilizzato
per riposare dopo ore di lavoro intenso.
Questo tipo di fieno,rinomato nelle Valli del
Trentino,nella conca delle Viote e sul Monte
Bondone, produce latte molto grasso e burro
eccellentissimo ed è costituito da un miscuglio
di piante aromatiche ed officinali quali timo,
arnica, potentilla, genziana,cumarino che
tramite la bollitura e la fermentazione può
dare inizio al bagno con durata prima 15 m’ e
successivamente 30 m’.
La temperatura è di 40° in superficie e
70° in profondità e si determina una intensa
sudorazione che continua anche nelle ore
successive alla terapia vera e propria L’elevata
temperatura del bagno di fieno facilita l’apertura dei pori permettendo così ai principi di
agire nel miglior modo possibile: stimola il
tessuto connettivo e il sistema nervoso vegetativo, depura e disintossica. Un bagno nel fieno
stimola inoltre la contrazione dei linfangioni
contribuendo ad una maggiore decongestione
tissutale.
Torba termale
Un cenno merita la Torba, cosmeceutico
termale,peloide dell’era paleozoica. derivata
dalla conseguente lenta trasformazione di sostanze organiche di origine prevalentemente
vegetale
È composta di 3 matrici fondamentali:
1. SOLIDAORGANICA:
batteri, alghe, diatomee, protozoi, artropodi
2. SOLIDA INORGANICA:
Sali minerali ed argilla
3. LIQUIDA:
acqua minerale
L’applicazione avviene a caldo e gli effetti
sono dati dalla componente organica: azione
sebostatica e riduzione della formazione di
radicali liberi e conseguente iperpigmen-
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tazione cutanea da invecchiamento e dalla
componente inorganica che adsobe gas e
tossine con conseguente azione antiflogistica
e cicatrizzante.
Effetto benefico biologico della torba
• Aumento della temperatura cutanea con
vasodilatazione locale
• Cessione alla cute dei componenti minerali
• Incremento della perspiratio insensibilis
• Attivazione delle ghiandole sudoripare
• Espulsione di tossine e di acqua dall’interstizio cellulare
Altre azioni specifiche:
Migliora la risposta allo stress
Migliora la risposta ormonale sistemica
Potenziamento del sistema immunitario
Aumento degli acidi grassi polinsaturi nel
sangue
• Stimolazione della ghiandola
ipofisi, corticosurrene e gonadi
• Previene la formazione di radicali liberi
•
•
•
•
Materiale e metodi
In questo studio abbiamo valutato il trattamento del linfedema degli arti inferiori con la
terapia termale.
Il protocollo include 20 minuti di massaggio
Ozono salso-bromo-iodico dopo Trattamento
Decongestivo Combinato di Fase 1.
Lo studio ha incluso 10 pazienti (8 donne e
2 uomini) di cui tre sono stati colpiti da linfedema primitivo e sette da linfedema secondario.
Tre hanno avuto linfedema bilaterale e sette
lo avevano monolaterale per un totale di 13
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arti valutati.
Durante il periodo di studio farmaci flebocinetici non erano amministrati.
I pazienti che sono stati studiati sono usciti
dalla prima fase di trattamento cosiddetto “a
secco” con la massima riduzione delle edema
oltre il quale i trattamenti praticati non davano ulteriori guadagni nel tempo e sono cos’
transitato nellaseconda fase cosiddetta “in
umido” e cioè trattati in ambiente termale con
idrochinesi terapia.
Alla fine del protocollo terapeutico ono state
rilevate le misurazioni centimetriche a vari lievelli e precisamente: di cosce, gambe e caviglie.
I pazienti hanno praticato un ciclo di dieci
bagni idroterapici (1 bagno ogni giorno per 2
settimane, da Lunedi a Venerdì).
Risultati
Il trattamento in ambito termale ha ottenuto:
• RIDUZIONE DELL’EDEMA:
risoluzione di macromolecole interstiziale
in microparticelle con stimolazione della
contrattilità del linfangione così come il
miglioramento della ritenzione idrica
• MANTENIMENTO E POTENZIAMENTO
del drenaggio linfatico-venoso sistemico
• MIGLIORAMENTO DELLA QUALITà
MOTORIA E POMPAGGIO MUSCOLARE
• EFFETTO ANTALGICO: con riduzione
della contrattura muscolare e conseguente
aumento della motilità articolare
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• RECUPERO DELLO SCHEMA CORPOREO
• RILASSAMENTO GENERALE con ripercussione psico-fisiche
• MIGLIORAMENTO DELLA QUALITà
DELLA VITA, sulla base della concezione moderna della disabilità dichiarato
dall’OMS e (ICF)
Conclusione
La riabilitazione in acqua offre molteplici
benefici, specialmente quando ci si muove in
essa:
– offre la possibilità al paziente di uscire
dall’ambiente domestico, socializzare,
stare in gruppo e condividere le proprie
esperienze;
CMS MEASURE BEFORE AND AFTER THERMAL TREATMENT
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– mette in grado i pazienti di gestirsi in modo
autonomo una volta appresa la metodica; – può portare ad una ulteriore diminuzione
del linfedema o comunque a ottimizzare i
risultati ottenuti con la Terapia di Decongestione Complessa in ambiente cosiddetto
"a secco".
La terapia del linfedema in ambiente
termale,quindi, ottimizza la qualità della vita
del soggetto secondo i moderni concetti della
disabilità enunciati dall’O.M.S.
106
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