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Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 Linfologia e Termalismo Lymphology and thermalism Di Filippo1 Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 Riassunto – Questo articolo discute gli aspetti benefici dei trattamenti linfatici attualmente in uso in idroterapia. Dopo un breve profilo storico della patogenesi del linfedema sia primitiva e secondaria , descriveremo la moderna strategia terapeutica di questa disabilità consistente nel trattamento decongestionante combinato integrato (TDCI ) in un ambiente termale tenendo conto delle componenti fisiche e biochimiche dell’acqua e il suo effetto sul corpo umano. In questo studio abbiamo valutato il trattamento del linfedema degli arti inferiori con la terapia termale. Il protocollo include 20 minuti in idromassaggio ozonizzato con acque salso- bromo- iodiche in fase 1 confrontando i risultati con pazienti che ricevevano solo il trattamento classico con drenaggio linfatico, compressione elastica con bende e pressoterapia. 10 pazienti (8 donne e 2 uomini) sono stati studiati di cui tre erano affetti da linfedema primitivo e sette da linfedema secondario. Tre avevano un linfedema bilaterale e sette un linfedema monolaterale per un totale di 13 arti valutati. Durante il periodo di studio farmaci flebolinfocinetici non venivano somministrati. I pazienti che sono stati studiati sono stati portati dalla prima fase della CDT E al momento del ricovero, una valutazione parametri morfometrici proceded: centimetro misurement delle cosce, gambe, caviglie. Socio AMIITTF Sezione Campania, specialista in Chirurgia vascolare esperto in Riabilitazione Vascolare servizio ambulatoriale di diagnostica strumentale ecocolordoppler Azienda Sanitaria Caserta. 1 91 Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 I pazienti sono stati trattati con un ciclo di dieci bagni idroterapici: (1 bagno ogni giorno per 2 settimane, dal lunedi al venerdì). Alla fine del ciclo terapeutico sono state rilevate misurazioni centimetriche ed i sintomi sono stati nuovamente registrati. Dopo aver affrontato l'impatto diretto delle cure termali sulla circolazione linfatica sia in un trattamento collettivo che individuale, è importante tenere presente anche il ruolo dell'impatto psicologico che sulle persone malate induce un atteggiamento più positivo nei confronti della malattia e determina un approccio diverso nelle relazioni interpersonali. Abstract – this paper discusses the beneficial aspects of hydrotherapy in the lymphatic treatments currently in use. after a brief historical outline of the pathogenesis of lymphedema, both primary and secondary, we will describe the modern therapeutic strategy for this disability consisting of combined decongestive treatment (cdt) in a thermal environment taking into account the healthy, physical, and biochemical components of water and its effects on the human body. In this study we evaluated the treatment of lower limbs lymphedema with thermal therapy. The protocol included 20 minutes in ozonic salty-bromo-iodic hydromassage in phase 2 after classic combined decongestive treatment (phase 1). 10 patients (8 women and 2 men) have been studied, of which three were affected by primary lymphedema and seven by secondary lymphedema. three had bilateral lymphedema and seven had unilateral lower limb lymphedema for the 13 evaluated limbs. During the study period, phlebocynetic drugs were not administred. the patients who were studied had already completed the first phase of c.d.t. at admission, a morphometric evaluation proceeded: centimetre measurement of thighs, legs, ankles. The patients were given of cycle of ten hydrotherapeutic baths (1 bath every day for 2 weeks, from monday to friday). At the end of the therapeutic cycle, centimetre measurements were again taken, the symptoms of lymphedema were re-evaluated and compared results obtained with hydrokinesitherapy than dry. After dealing with the direct impact of thermalism and hydrotherapy on the lymphatic circulation, both for a collective or individual treatment, it is important to focus our attention on a particular aspect of this treatment; the psychological impact on the sick people who assume a more positive attitude towards the disease and have a different approach to interpersonal relationships. Parole chiave – linfologia, linfedema, terapia termale Key words – lymphology, lymphedema, thermal therapy 92 Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 In questo lavoro vengono illustrati gli aspetti benefici sul circolo linfatico dei trattamenti attualmente in uso in ambito termale. Cenni di anatomia del circolo linfatico Il sistema linfatico, cosiddetto circolo “spurio” per il caratteristico rapporto anatomico che contrae col circolo venoso, è costituito da una complessa rete composta dai vasi linfatici (il più importante dei quali è il dotto toracico), e dal tessuto linfatico. Nel dotto toracico confluisce tutta la linfa proveniente dai collettori linfatici degli arti e dagli organi viscerali. Il suo movimento lungo la rete linfatica è certamente influenzato dalla cinesi deambulatoria o dai movimenti in acqua. Il tessuto linfatico si ritrova in molte strutture, ma principalmente nei linfonodi. I linfonodi sono localizzati in determinate sedi del corpo umano, ritrovandoli in gruppi ed in determinate sedi di solito costanti quali le sedi sottoascellari, le sopraclaveari , le laterocervicali, le inguinali e così via… In condizioni di benessere i linfonodi non sono apprezzabili alla palpazione se non una fine granulosità sottocutanea nelle sedi sopracitate. La linfa, che viene drenata dai tessuti periferici e riversata nella vena succlavia. 93 Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 Il sistema linfatico è un importante componente del sistema immunitario ed ha molteplici funzioni in relazione tra loro: – rimozione dei fluidi in eccesso dai tessuti – determinazione del tono-trofismo tessutale – assorbimento di acidi grassi e conseguente trasporto di grasso e chilo verso il sistema circolatorio – produzione e trasporto di cellule immunitarie come linfociti, monociti – produzione di anticorpi. Lo studio della circolazione linfatica riveste particolare importanza in oncologia in quanto attraverso la rete dei suoi vasi si verifica anche lo spostamento delle cellule neoplastiche. Se queste cellule non vengono intercettate e distrutte a livello dei linfonodi, possono migrare da un tessuto all’altro e dare origine alla crescita di un tumore secondario detto metastasi. Il blocco della circolazione linfatica, determinato da una displasia congenita o a cause secondarie ad esempio per compressione meccanica o iperafflusso di linfa, può dare luogo a rigonfiamento, detto linfedema, del tessuto a valle. 94 Cenni di embriologia I vasi linfatici hanno origine comune con i vaso arteriosi e venosi dal 3 foglietto embrionale: mesenchima. In particolare dai vasi venosi primordiali hanno origine per gemmazione e richiamati da un particolare fattore di crescita tessutale le cellule linfoidi primordiali che organizzandosi danno origine a quelli che poi diventeranno vasi linfatici e cellule linfatiche. Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 Classificazione del linfedema Il linfedema viene classificato in linfedema primitivo (causa sconosciuta) e secondario (causa nota). Secondo i dati del 1994 emanati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità i casi dio linfedema nel mondo sono circa 140.000.000 Di questi circa 65.000 casi sono di natura primaria; 45.000 da parassitosi(Filaria Brancofti); 20.000 secondari (a metastasi tumorali,post traumatici, da iperafflusso); funzionali (da non uso, etc…). Trattamenti Il trattamento terapeutico del linfedema a differenza di altre patologie di circolo si avvale principalmente di interventi di natura fisiochinesiterapia ma una quota,seppur, minore viene svolta anche dalla terapia farmacologica(bioflavonoidi, linfocinetici, proteolitici) e chirurgica (interventi di derivazione linfo-linfatica, linfo-venosa o linfoveno-linfatica). In ogni caso la strategia migliore è quella della sinergia dei trattamenti tra di loro, in quanto ognuno, per la sua parte contribuisce alla riduzione del volume dell’arto interessato. Nel cosiddetto trattamento decongestivo combinato (T.D.C.) del linfedema riconosciamo varie metodologie che, in ordine di rilevanza, basato sul piano della evidenza clinica,della efficienza e dell’efficacia, riportiamo qui di seguito: 95 Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 • BONIFICA DELLA CUTE • BENDAGGIO MULTISTRATO • DRENAGGIO LINFATICO MANUALE • COMPRESSIONE PNEUMATICA INTERMITTENTE • GINNASTICA ISOTONICA SOTTOBENDAGGIO • INDIVIDUALE E/O DI GRUPPO • ONDE D’URTO A queste metodiche va affiancato, lì dove è possibile, la IDROCHINESITERAPIA che per le sue peculiarità oltre a rappresentare un valido strumento da associare ai trattamenti in palestra contribuisce a migliorare la compliance del soggetto nei confronti degli stessi. • Ippocrate (padre della Medicina 460-380 a.C.): bagni di contrasto termico nella cura delle malattie Cenni storici dell’idrochinesiterapia Di seguito vengono riportati, in ordine cronologico, dei cenni storici relativamente al rapporto che ha avuto nei secoli l’acqua, con le sue proprietà biochimiche, nei confronti della salute del corpo umano: 96 Ippocrate Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 • Esculapio (nascita ?? a.C.)” l’acqua purifica il corpo e fa scorrere con maggiore fluidità il sangue nelle vene”. • • • • • • Esculapio • Kneipp (1800): ginnastica associata all’idroterapia È interessante qui riportare un breve profilo di Padre Kneipp: Nel 1849 Kneipp si ammalò di tubercolosi. Kneipp scoprì casualmente il libro”Lezione sulla forza guaritrice dell’acqua fresca” di Johann Siegmund Hahn. In seguito a ciò, non trovando giovamento nelle cure del tempo, Kneipp decise di applicare ciò che aveva letto: dopo essersi spogliato nudo, • • • • si tuffava nel Danubio e subito si rivestiva, contrastando il rapido raffreddamento correndo verso casa. Dopo soli 6 mesi di questo trattamento la TBC era sparita. Vasca di Hubbard (1920): origine degli attuali esercizi in acqua Loeman e Roen (1924): ginnastica in acqua Meyer (1990): “Practis settings for Kinesiotherapy-acquatics”. Levin (1991): “Aquatic Therapy”. Physician and Sport Medicine McWaters (1992): For faster recovery yust add water”Sports Medicine Fawcett (1992):Principles of aquatic rehab: a new look at hidroth”. Sports Medicine Speer, Cavanaugh,Warren, Day, Wichiewicz (1993): A role for hydroterapy in shulder rehabilitation” Amer Y.Sport Med. Arrigo, Fuller and Wilk (1992):“Aquatic rehabil following AC reconst”. Sport Medicine Harvey (1996): Why water?”. Sports Medicine Driver, O’ Connor, Lox, Rees (2004): Evaluation of an aquatics program on fitness parameters of individuals with a brain injury” Brain Injury Effetti benefici delle acque sul corpo umano Padre Kneipp Gli effetti benefici sono in rapporto: – pressione idrostatica – temperatura del bagno – costituzione chimica 97 Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 In particolare l’azione terapeutica si svolge attraverso due meccanismi di azione: 1) MECCANISMO ASPECIFICO o IDROTERAPICO legato alle proprietà fisiche che le acque possono offrire attraverso la: – temperatura – pressioneidro statica – movimento attivo e/o passivo 2)SPECIFICOOCRENOTRERAPICO sfruttano le proprietà chimico-fisiche proprie dell’acqua utilizzata: – Saliminerali – oligoelementi – termalità – concentrazione Di seguito vengono riportati alcuni principi di fisica che ci aiuteranno a comprendere il meccanismo “ex adiuvantibus” dell’acqua sull’organismo umano. Considerando i meccanismi aspecifici o idroterapici legati alle proprietà fisiche dell’acqua le cose stanno in maniera differente a secondo se il corpo, umano immerso in un liquido, si trova in fase statica o dinamica. In fase statica predominano le forze antigravitazionali determinate dal Principio di Archimede che recita: “ogni corpo immerso in un liquido riceve una spinta verticale (Pressione Idrostatica) diretta dal basso verso l’alto pari al peso del volume del liquido spostato” 98 Il Principio di Archimede si sintetizza in questa formula: F=Vxd dove: F = forza di Archimede V = volume di liquido spostato d = densità È da considerare,inoltre, che mentre il peso specifico o densità specifica dell’acqua è eguale a 1 quello del corpo umano, determinato dal peso delle varie componenti del corpo( osso, muscolo, tessuto adiposo, volume polmonare) è: 0,95 Si evince, quindi, che il corpo galleggia perché il suo peso è minore rispetto al peso dell’acqua spostata. Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 Il peso apparente di un corpo immerso è uguale al suo peso reale dimunuito della spinta di Archimede. Sempre in fase statica oltre al Principio di Archimede interviene sul corpo umano il Principio di Stevino “la pressione in un punto di una massa liquida in riposo ed a volume costante e soggetta solamente alla gravità, è direttamente proporzionale alla profondità e al peso specifico del liquido, e non dipende dalle forme del recipiente”. Si deduce, ancora, che il corpo umano, a secondo del livello di immersione in acqua, avrà differente peso specifico; nel senso che quanto più è immerso in acqua tanto più spinta antigravitazionale riceverà. peso acquatico in relazione al livello di immersione In fase dinamica il corpo umano subisce ulteriori condizionamenti che sicuramente incidono sulla cinetica e sulle perfomance. Immersione totale Collo Ascelle Lineamammillare Ombelico Trocanteri Coscia Polpacci = 3% = 7% = 20% = 33% = 50% = 66% = 80% = 95% 99 Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 Il movimento in acqua, infatti, determina sia resistenze, che aumentano con la velocità e sia vortici e turbolenze in rapporto alla posizione dei vari segmenti del corpo,degli stessi movimenti e degli attrezzi utilizzati. In riferimento alle forze che si oppongono al movimento in acqua citiamo le forze di coesione: debole forza parallela alla superficie dell’acqua, dovuta alla coesione delle molecole d’acqua tra loro: – le forze frontali: forze dirette frontalmente rispetto al corpo in movimento; – forze frenanti: spinta retrograda subita dal corpo dovuta alla formazione dei vortici nella zona del corpo in movimento. Sintetizzando quanto detto in formula si ha: R = K x S x sen y x V2 dove: k = costante dipendente dalla densità del liquido S = superficie frontale di spostamento y = angolo determinato dalla superficie frontale di spostamento e dalla direzione di movimento V = differenza algebrica tra velocità di spostamento del corpo e velocità del liquido che lo circonda Questa proprietà dell’acqua permette ad un corpo animato da un moto molto lento di non incontrare una resistenza apprezzabile, mentre uno spostamento molto rapido incontra una resistenza notevole!! 100 Come ultimo meccanismo terapeutico aspecifico che l’acqua determina sul corpo umano ritroviamo la temperatura: – nell’organismo umano immerso in acqua a temperatura di 30-32°C in condizioni di riposo non vengono attivati meccanismi di termoregolazione – il soggetto riceve dall’acqua una sensazione generale di benessere con effetti sul rilasciamento della muscolatura striata e liscia. L’abbassamento del tono muscolare, in queste condizioni diventa apprezzabile dopo 10 minuti di immersione e dura fino a 1 ora dopo l’uscita dall’acqua. In definitiva gli effetti terapeutici fisici delle acque sono riepilogabili in: – Effetto antalgico: con riduzione della contrattura muscolare e conseguente aumento della motilità articolare – Riduzione dell’edema: stimolazione della contrattilità del linfangione e miglioramento anche dell’aspetto della cute – Potenziamento e allenamento muscolare – Miglioramento della qualità motoria – Recupero dello schema corporeo – Rilassamento generale: con ripercussione psico-fisiche. In riferimento, invece, alle proprietà chimiche dell’acqua e quindi ai meccanismi specifici o crenoterapici consideriamo: – i sali minerali – gli oligoelementi – la termalità – la concentrazione Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 Le acque utilizzate in linfologia hanno proprietà: – SALSOBROMOIODICHE (decongestionante sui tessuti edematosi) – SULFUREE (azione antifiammatoria) – ARSENICALI FERRUGINOSE (azione tonica e stimolante) – SOLFATO CALCICHE (stimolano la contrattilità venosa) – RADIOATTIVE (azione sedativa, analgesica ed antispastica) – CARBONICHE (azione tonificante) La terapia termale ha una è composta si almeno due cicli di crenoterapia (autunno e primavera), distanziate almeno di tre mesi e la durata deve essere almeno di due settimane. I disturbi di circolo linfatico degli arti possono beneficiare di balneoterapia consistente in un protocollo di 12 bagni termali terapeutici, in vasca singola o collettiva, con idromassaggio; oppure di 12 percorsi termali terapeutici, in camminamento, con idromassaggio. I tipi di bagni sono sostanzialmente tre: – bagni a bassa mineralizzazione o ipotonici (potenziamento della temperatura) – bagni a media mineralizzazione (influenza sulla biomeccanica articolare) – bagni ad alta mineralizzazione o ipertonici (stimolazione nervosa e cutanea) I bagni avvengono in: – vasche individuali – o collettive in piscina termale ed anche in vasche speciali per permettere l’applicazione di cure fisioterapiche e riabilitative. 101 Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 La balneoterapia può essere potenziata dall’idromassaggio, che consiste nel far affluire sul corpo getti di varia intensità, allo scopo precipuo di stimolare la circolazione sanguigna. L’idromassaggio, a sua volta può essere associato a percorsi a piedi, per uno stimolo aggiuntivo al sistema cardiocircolatorio. Il percorso a piedi consiste nel camminare in due vasche contenenti acqua minerale, profonde almeno 80 centimetri, con fondo costellato di asperità e con un`escursione termica tra le due vasche di 5-10° C, una durata di percorso di 20 minuti e con presenza di getti di ozono e idromassaggio laterali a varie altezze. L’alternanza induce una specifica azione di riattivazione muscolare, riabilitazione articolare e dermotonificazione. 102 L’ozonizzazione stimola e riattiva la circolazione sanguigna con contemporanea azione miorilassante sedativa ed antidolorifica. Il metodo è quello di aggiungere all’acqua minerale aria ozonizzata sotto pressione in modo da arricchire l’acqua di O3 O2 e O allo stato nascente. Le molecole di ozono sono molto labili e si scompongono continuamente con produzione di energia e ossigeno allo stato nascente cui compete l’azione terapeutica antiossidante. L’azione terapeutica in campo vascolare consiste nell’ossigenare tessuti in sofferenza con perossidazione a livello dei fosfolipidi della membrana eritrocitaria con accorciamento delle catene e rilassamento della membrana stessa e maggiore deformabilità delle emazie con riduzione dell’impilamento nei capillari e nell’aumento della glicolisi con spostamento della curva verso destra e maggiore liberazione di O2. Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 Controindicazioni alla balneoterapia: – persone molto debilitate – irritazioni cutanee come pustole,linfangiti o flebiti – persone con problemi di fragilità capillare. Bagni psammatoterapici e talassoterapia Vengono praticati presso Centri Termali in località marine ove vengono praticate le sabbiature.e talassoterapia. L’immersione in acqua può avvenire in piscina (bagno caldo massimo di 38° gradi C,) o direttamente in mare (bagno freddo). La permanenza in acqua è generalmente associata a pratiche motorie, sia svolte in modo autonomo diretto (ad esempio il nuoto), sia, in varie forme di chinesiterapia, applicate al paziente che rimane passivo. L’immersione diretta in mare aggiunge inoltre l’effetto di massaggio prodotto dal movimento ondoso, determinando una situazione di forte e benefica stimolazione generale dell’organismo. Bagni di fieno Altra pratica molto usata in ambito termale, specie sono i bagni di fieno Trattasi di una antica tradizione delle Valli del Trentino e dell’Alto Adige molto usata nell’antichità dalla classe contadina quando il fieno,tagliato per le mucche nelle prime ore dell’alba ed ancora ricoperto dalla rugiada, veniva ammucchiato ed utilizzato per riposare dopo ore di lavoro intenso. Questo tipo di fieno,rinomato nelle Valli del Trentino,nella conca delle Viote e sul Monte Bondone, produce latte molto grasso e burro eccellentissimo ed è costituito da un miscuglio di piante aromatiche ed officinali quali timo, arnica, potentilla, genziana,cumarino che tramite la bollitura e la fermentazione può dare inizio al bagno con durata prima 15 m’ e successivamente 30 m’. La temperatura è di 40° in superficie e 70° in profondità e si determina una intensa sudorazione che continua anche nelle ore successive alla terapia vera e propria L’elevata temperatura del bagno di fieno facilita l’apertura dei pori permettendo così ai principi di agire nel miglior modo possibile: stimola il tessuto connettivo e il sistema nervoso vegetativo, depura e disintossica. Un bagno nel fieno stimola inoltre la contrazione dei linfangioni contribuendo ad una maggiore decongestione tissutale. Torba termale Un cenno merita la Torba, cosmeceutico termale,peloide dell’era paleozoica. derivata dalla conseguente lenta trasformazione di sostanze organiche di origine prevalentemente vegetale È composta di 3 matrici fondamentali: 1. SOLIDAORGANICA: batteri, alghe, diatomee, protozoi, artropodi 2. SOLIDA INORGANICA: Sali minerali ed argilla 3. LIQUIDA: acqua minerale L’applicazione avviene a caldo e gli effetti sono dati dalla componente organica: azione sebostatica e riduzione della formazione di radicali liberi e conseguente iperpigmen- 103 Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 tazione cutanea da invecchiamento e dalla componente inorganica che adsobe gas e tossine con conseguente azione antiflogistica e cicatrizzante. Effetto benefico biologico della torba • Aumento della temperatura cutanea con vasodilatazione locale • Cessione alla cute dei componenti minerali • Incremento della perspiratio insensibilis • Attivazione delle ghiandole sudoripare • Espulsione di tossine e di acqua dall’interstizio cellulare Altre azioni specifiche: Migliora la risposta allo stress Migliora la risposta ormonale sistemica Potenziamento del sistema immunitario Aumento degli acidi grassi polinsaturi nel sangue • Stimolazione della ghiandola ipofisi, corticosurrene e gonadi • Previene la formazione di radicali liberi • • • • Materiale e metodi In questo studio abbiamo valutato il trattamento del linfedema degli arti inferiori con la terapia termale. Il protocollo include 20 minuti di massaggio Ozono salso-bromo-iodico dopo Trattamento Decongestivo Combinato di Fase 1. Lo studio ha incluso 10 pazienti (8 donne e 2 uomini) di cui tre sono stati colpiti da linfedema primitivo e sette da linfedema secondario. Tre hanno avuto linfedema bilaterale e sette lo avevano monolaterale per un totale di 13 104 arti valutati. Durante il periodo di studio farmaci flebocinetici non erano amministrati. I pazienti che sono stati studiati sono usciti dalla prima fase di trattamento cosiddetto “a secco” con la massima riduzione delle edema oltre il quale i trattamenti praticati non davano ulteriori guadagni nel tempo e sono cos’ transitato nellaseconda fase cosiddetta “in umido” e cioè trattati in ambiente termale con idrochinesi terapia. Alla fine del protocollo terapeutico ono state rilevate le misurazioni centimetriche a vari lievelli e precisamente: di cosce, gambe e caviglie. I pazienti hanno praticato un ciclo di dieci bagni idroterapici (1 bagno ogni giorno per 2 settimane, da Lunedi a Venerdì). Risultati Il trattamento in ambito termale ha ottenuto: • RIDUZIONE DELL’EDEMA: risoluzione di macromolecole interstiziale in microparticelle con stimolazione della contrattilità del linfangione così come il miglioramento della ritenzione idrica • MANTENIMENTO E POTENZIAMENTO del drenaggio linfatico-venoso sistemico • MIGLIORAMENTO DELLA QUALITà MOTORIA E POMPAGGIO MUSCOLARE • EFFETTO ANTALGICO: con riduzione della contrattura muscolare e conseguente aumento della motilità articolare Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 • RECUPERO DELLO SCHEMA CORPOREO • RILASSAMENTO GENERALE con ripercussione psico-fisiche • MIGLIORAMENTO DELLA QUALITà DELLA VITA, sulla base della concezione moderna della disabilità dichiarato dall’OMS e (ICF) Conclusione La riabilitazione in acqua offre molteplici benefici, specialmente quando ci si muove in essa: – offre la possibilità al paziente di uscire dall’ambiente domestico, socializzare, stare in gruppo e condividere le proprie esperienze; CMS MEASURE BEFORE AND AFTER THERMAL TREATMENT 105 Linfologia e Termalismo Clin. Term. 61 (3-4):91-106, 2014 – mette in grado i pazienti di gestirsi in modo autonomo una volta appresa la metodica; – può portare ad una ulteriore diminuzione del linfedema o comunque a ottimizzare i risultati ottenuti con la Terapia di Decongestione Complessa in ambiente cosiddetto "a secco". La terapia del linfedema in ambiente termale,quindi, ottimizza la qualità della vita del soggetto secondo i moderni concetti della disabilità enunciati dall’O.M.S. 106 Bibliografia Campisi C, et al. General surgery, translational lymphology and lymphatic surgery. International Angiol 2011; Vol. 30(6), 504-521, ISSN: 0392-9590 Casley S. Phisical therapy for lymphedema. Med Journ Austrl 1989; 150:542-3 Cogett J. Therapeutiques medicales et chirurgicale dans les lymphedemas. Phlebologie, 1988; 41:359-60 Di Lollo GC. Compendio di idrologia Medica. Cappelli Editore, Bologna, 1969 Franzini M, Valdenassi N. Ossigenozonoterapia in angiologia. Soc Scientifica italiana 02 03 terapia, Bergamo, 1997 Martorell F. Linfedema. Act. Cpo, Fac, Inst, Policlin, 12, 181, Barcellona, 1958 Giannone F. La riabilitazione motoria termale. Clin Term 2011; 58(3-4):93-100 Pasini W. Come e perché prescrivere una cura termale. 2004