La pazza della porta accanto

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La pazza della porta accanto
Duse | dal 18 gennaio al 22 gennaio
La pazza
della porta
accanto
di Claudio Fava
regia Alessandro Gassmann
Un omaggio ad Alda Merini, “la poetessa dei Navigli”, donna dalla straordinaria
parabola artistica e umana, i cui versi sono sottesi da una forte componente mistica.
Ma anche un testo di denuncia civile contro il trattamento nei manicomi
italiani prima del 1978, data della riforma Basaglia.
Approfondimenti
ASCOLTARE
VEDERE
LEGGERE
Parsifal (1882)Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975)
Miloš Forman
Richard Wagner
Questo viaggio chiamavamo amore (2015)
Laura Pariani
Ti regalerò una rosa (2007)
Simone Cristicchi
La pecora nera (2010)
Ascanio Celestini
Sono nata il 21 a primavera (2005)
Alda Merini
Canzone per Alda Merini (1999)
Roberto Vecchioni
Si può fare (2008) Veronika decide di morire (1998)
Giulio Manfredonia
Paulo Coelho
Il testo
L’appassionata storia d’amore tra Alda Merini (1931-2009), poetessa
complessa e dal carattere malinconico, e un giovane paziente dell’ospedale psichiatrico in cui
anche lei era ricoverata. Caratterizzata da una scrittura vibrante e asciutta, la drammaturgia di
Claudio Fava scorre senza interruzione, lasciando che le citazioni dei versi originali della Merini
diventino materia incandescente e viva di un’esistenza duramente provata, e nello stesso tempo siano testimonianza di un’autentica genialità poetica. La pazza della porta accanto sonda
gli abissi di una mente abitata da fantasmi, racconta il suo rapporto con i compagni di degenza,
ma dà anche forma teatrale alla sua nostalgia per la famiglia e per le figlie, rivela il suo senso
profondo della maternità, la fede religiosa, la capacità di resistere alla cattività forzata del manicomio, l’aspirazione profonda alla libertà del corpo e della mente.
Lo spettacolo
«Conoscevo Claudio Fava, la sua storia, la sua
sensibilità, il suo impegno politico e sociale; conoscevo la storia del padre Giuseppe, vittima
della mafia, una delle piaghe più dilanianti del nostro paese», annota Alessandro Gassmann,
qui in veste solo di regista: «Conoscevo anche Alda Merini, la drammaticità della sua esistenza;
anch’io, come tanti, mi sono emozionato e commosso nel sentirla leggere i suoi appassionati
versi. Dopo aver letto il testo di Claudio, ritratto giovanile, intimo e struggente della grande poetessa, ho avvertito immediatamente la necessità, direi l’urgenza, di metterlo in scena. Un testo
che si sviluppa all’interno di un ospedale psichiatrico e che ripercorre la drammatica esperienza della Merini. Erano gli anni in cui la parola “depressione” non si conosceva e chi soffriva
di questa malattia veniva definito pazzo. Erano anche gli anni in cui negli ospedali psichiatrici
praticavano l’elettroshock e i bagni nell’acqua gelata. È in questa particolare dimensione alienante che la protagonista si trova a condividere le giornate con le altre malate alle quali offre
spontaneamente i suoi versi, ma soprattutto è il luogo dove nasce un’appassionante storia
d’amore fra lei e un giovane paziente».
L’autore
Claudio Fava, uomo politico, giornalista e scrittore (Catania,
1957). Laureato in giurisprudenza, alla morte del padre Giuseppe Fava, ucciso da Cosa Nostra
nel 1984, ha assunto la direzione de “I Siciliani”, giornale antimafia. Ha lavorato per il “Corriere
della Sera”, ”L’Unità”, “L’Espresso”, “L’Europeo” e la Rai, sia in Italia che come inviato speciale
dall’estero su numerosi fronti di pace e di guerra. È vicepresidente della Commissione antimafia.
produzione
Teatro Stabile di Catania
Teatro Stabile dell’Umbria
ideazione scenica
Alessandro Gassmann
con la collaborazione di
Alessandro Chiti
interpreti
Anna Foglietta
Angelo Tosto
Alessandra Costanzo
Sabrina Knaflitz
Liborio Natali
Olga Rossi
Cecilia Di Giuli
Stefania Ugomari Di Blas
Giorgia Boscarino
Gaia Lo Vecchio
costumi
Mariano Tufano
musiche originali
Pivio & Aldo De Scalzi
videografie
Marco Schiavoni
disegno luci
Marco Palmieri
SOCI ISTITUZIONALI
COMUNE DI GENOVA
si ringrazia
Liguria
REGIONE LIGURIA