Colpa e senso di colpa Colpa e senso di colpa
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Colpa e senso di colpa Colpa e senso di colpa
Centro Culturale EUNOMOS oggi discutiamo sul tema Colpa e senso di colpa traendo spunto dal film Non desiderare la donna d’altri di Susanne Bier (Danimarca 2004) Presentazione iniziale a cura di Debora e Gaetano sotto la costante supervisione di Graziella e Giancarlo Il film Michael ha tutto sotto controllo: una carriera militare di successo, una bella moglie e due figlie adorabili. Unico neo, suo fratello minore Jannik, sbandato che vive ai margini della legalità. uno Michael parte per l'Afghanistan in missione. Qualche giorno dopo Sarah riceve una notizia che cambierà per sempre le loro vite: Michael è disperso sul campo e viene dichiarato ufficialmente morto. Incapace di accettare questa terribile verità, Sarah è consolata da Jannik che, contro ogni aspettativa, si dimostra in grado di assumersi la responsabilità della famiglia del fratello. Tra lui e Sarah si instaura un'attrazione impacciata e tenuta a freno, ma irresistibile. Quando Sarah ha ormai compiuto l'elaborazione del lutto… …perché questo film …abbiamo scoperto questo film per caso, ci ha colpito subito la profondità delle tematiche familiari che esso solleva: - i rapporti tra moglie e marito; - i rapporti tra fratelli; - i rapporti tra genitori e figli; - l’amore; - l’amicizia; - la guerra; - la morte; - e la colpa. …tra tutte queste tematiche Graziella e Giancarlo ci hanno consigliato di approfondire la colpa (e il senso di colpa)… …perché? …ce lo siamo chiesto anche noi!!! …forse lo scopriremo anche con il vostro aiuto… La colpa Una persona si sente in colpa quando è cosciente di avere commesso un atto che lede un’altra persona. Il fatto di ledere gli interessi, i bisogni e gli elementi vitali di un altro rendono questa azione biasimevole. Nella colpa abbiamo quindi una assunzione di responsabilità. Quando proviamo questa forma di responsabilità morale è perché siamo in grado di metterci al posto dell’altra persona, di condividerne gli interessi e i problemi, di immedesimarci, di entrare in risonanza con le sofferenze dell’altro e di ragionare come se l’azione che noi abbiamo compiuto potessimo noi stessi subirla. Questo atteggiamento è razionale ed è alla base della capacità dell’uomo di stringere patti, di fidarsi e di contrarre rapporti sulla base della fiducia e della parola data. …che cos’e’ il senso di colpa Il senso di colpa è invece una sensazione, come dice la parola stessa, è la sensazione di avere commesso qualche cosa di male e di dannoso, una azione biasimevole e criticabile. Il senso di colpa è dunque, a differenza dell’assunzione di responsabilità, un problema immaginario. Per ragioni del tutto estranee al fatto in sé, la persona può sentire di non poter fare una certa cosa e può sentire addirittura che una azione è criticabile e biasimevole, anche se nulla a livello razionale giustifica questo giudizio. LA DOMANDA ALLORA E’: “PERCHE’ PROVIAMO QUESTA SENSAZIONE? CHE COSA C’E’ DENTRO DI NOI CHE NON FUNZIONA E CHE CI RIMANDA A SENSAZIONI COSI’ SGRADEVOLI?” …da dove viene il nostro senso di colpa Esistono varie teorie per spiegare l’origine del senso di colpa. Secondo una teoria deriverebbe dallo squilibrio tra il proprio benessere e la percezione della sofferenza altrui (tipico il caso di chi sopravvive a un incidente stradale nel quale è invece perita una persona cara). Si parla in questo caso di senso di colpa “eterodiretto”, ovvero diretto verso il mondo esterno. Seconda un‘altra teoria il senso di colpa nascerebbe dalla differenza esistente fra un'immagine ideale di sé (socialmente desiderabile, integerrima, impeccabile) e l'immagine che si percepisce concretamente. Il senso di colpa sarebbe dovuta cioè dal "non sentirsi all'altezza": un’eco delle critiche e delle rigidità vissute in famiglia da genitori molto esigenti che reagivano con asprezza e delusione ad ogni insuccesso dei figli. Si parla in questo caso di senso di colpa "autodiretto" ovvero diretto nei confronti di se stessi. …le conseguenze dei sensi di colpa Il senso di colpa può produrre una condizione di impasse che presto si traduce nella perdita della possibilità stessa di decidere e di agire in vista di una meta che produca soddisfazione. L’impasse che impedisce realizzazione di ciò che si genera dunque una tristezza di che è determinata dal non realizzare i propri desideri e i progetti. la vuole, fondo poter propri …i conflitti infantili e il senso di colpa In molti casi il senso di colpa è radicato nei conflitti infantili che la persona ha avuto con le figure genitoriali. 1. LA MAMMA NON ACCOGLIENTE: il bambino che non ha l’amore della madre, pensa di essere colpevole, di aver commesso qualcosa a seguito della quale sente di non essere meritevole di amore e quindi si sente in colpa. Il sentirsi in colpa diventa una modalità difensiva che il bambino adotta per sfuggire alla realtà di una mamma vissuta come cattiva e rifiutante. 2. IL BAMBINO CATTIVO: se invece è il bambino ad essere cattivo (ad essere peccatore), e a causa di questo si sente rifiutato, non accolto, ma continua a vedere la madre come buona, conserva la speranza che riparando alla propria colpa (diventando cioè “più buono”) potrà essere di nuovo accolto. …il bambino e senso di colpa “autodiretto” Il senso di colpa autodiretto è certamente l'esperienza più penosa, in quanto condizionante per l'equilibrio della persona. Un'educazione ispirata essenzialmente al senso del dovere, al senso di responsabilità, alla disciplina, sono i precursori dello sviluppo di una personalità altamente autocritica e come tale infelice perchè incapace di darsi tregua. Ricevere un'educazione troppo ferrea significa implicitamente sviluppare il bisogno di aderire a standard di "perfezione" per prevenire il senso di colpa conseguente ad ogni eventuale inadempienza, a ciò che si considera un proprio preciso dovere. Questo processo nasce con le ripetute mortificazioni cui il bambino è stato sottoposto nell'arco della sua educazione; il non essere mai stato incoraggiato ed apprezzato, ma piuttosto spronato a "fare di più", genera un basso livello di autostima, che induce a maccanismi compensatori che consistono nell'imporre a se stesso delle sofferenze e delle privazioni che possano apparire all'esterno nobilitanti e lodevoli. …l’amore e il senso di colpa Il senso di colpa influisce anche sul modo di amare. Esistono alcune persone che amano solo se stessi. Non amano assolutamente gli altri e non provano nessun senso di colpa, in questo caso l’IO si ingrandisce all’infinito: io sono tutto, cioè io amo solo me stesso. Esistono poi quelle persone che si annullano completamente per amare soltanto gli altri. Non essendo capaci di sopportare il senso di colpa che sentono se provano ad amare se stesse, devono spostarsi e proiettare i propri bisogni e aspettative sull’oggetto del loro amore. Tale attenzione soffoca l’altro, che non ha nessuna autonomia, ma nonostante ciò questo non si sente amato, perchè percepisce di non essere amato per se stesso. Questa Amare Questo forma di amore non dà gioia, nè a chi la dà, nè a chi la riceve. non è annullarsi per l’altro, non poter vivere senza l’altro. non è amore autentico, perchè manca la libertà. …la colpa dal senso di colpa Spesso dietro il senso di colpa c’è una colpa. Il bambino che si distacca dalla madre per crescere affronta dei sensi di colpa, ma se rimane legato non attua la sua crescita e a quel punto è colpevole verso se stesso di non attuare il suo sviluppo. Quindi potremmo dire che ogni qualvolta non scegliamo per il nostro bene, per la nostra realizzazione, siamo colpevoli verso noi stessi. Louise L. Hay dice che le persone che provano sensi di colpa e odio per loro stesse non possono godersi la vita, non riescono ad esprimersi, cercano sempre di far piacere agli altri. Questo stato provoca tensione e frustrazione che sfocia in rabbia. Non solo hanno il senso di colpa, ma hanno anche la colpa, perché scelgono l’odio verso se stessi. Se impareranno a perdonarsi annulleranno i sensi di colpa e sapranno volersi più bene. …come liberarsi dal senso di colpa Il senso di colpa non è mai motivato positivamente ed è semplicemente frutto di una cattiva comprensione del mondo e della strada che serve per arrivare alla benessere. Proviamo allora a: 1.non pretendere che il mondo si adatti a noi; 2.Cercare di non ripetere sempre gli stessi errori, evitando il circolo vizioso; 3.essere disposti a cambiare per migliorare la nostra vita; 4. avere maggiore autostima, forza di volontà e autosufficienza, per riuscire a rendere la nostra vita più felice. Ma soprattutto: IMPARARE A PERDONARSI La perfezione non porta mai alla felicità, la perfezione non esiste è solo una interpretazione della nostra realtà!!! …E ORA BUON FILM A TUTTI!!!