Rapporto sulla consultazione 2012

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Rapporto sulla consultazione 2012
 "Semplifica PA. Libera le risorse” REPORT SUI RISULTATI DELLA CONSULTAZIONE PUBBLICA Dicembre 2012 1 Æ Introduzione Il 18 dicembre 2012 si è conclusa la consultazione telematica "Semplifica PA. Libera le risorse”. Con questa iniziativa, avviata il 19 ottobre, il Dipartimento della funzione pubblica ha messo a disposizione dei dipendenti pubblici un canale attraverso il quale avanzare proposte di semplificazione. In particolare, i contributi di idee e di esperienze dei dipendenti pubblici saranno utili a individuare gli adempimenti obsoleti (derivanti ad esempio da disposizioni non più corrispondenti all'attuale realtà amministrativa, sociale e tecnologica), le duplicazioni e le procedure farraginose o sproporzionate rispetto al contesto e non necessarie a tutelare gli interessi pubblici. Æ Finalità e modalità della consultazione Il decreto Semplifica Italia ha previsto (art.3 del decreto‐legge 9 febbraio 2012, n. 5 convertito con la legge 4 aprile 2012, n. 35) che il Governo adotti un programma di riduzione degli oneri amministrativi gravanti sulle amministrazioni pubbliche nelle materie di competenza statale. Al fine di individuare le aree e gli adempimenti da semplificare, il decreto ha previsto la partecipazione e la consultazione delle amministrazioni anche attraverso strumenti telematici. A tale scopo, il Dipartimento della funzione pubblica, di intesa con ANCI, UPI e Conferenza dei presidenti delle Regioni, ha avviato una consultazione pubblica rivolta ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche, aperta dal 19 ottobre al 18 dicembre 2012. Il questionario online era strutturato in due sezioni: la prima, necessaria per raccogliere dati di ordine anagrafico, quali l’amministrazione di appartenenza, il ruolo svolto all’interno di essa e i riferimenti personali; la seconda, volta a raccogliere le indicazioni utili alla riduzione degli oneri amministrativi mediante l’uso di campi a risposta aperta. In questo modo, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di fornire dettagli in merito alle attività ritenute inutilmente o eccessivamente onerose (indicandone i riferimenti normativi) e di formulare proposte di semplificazione anche indicando i vantaggi per l’amministrazione e per gli utenti. La ricchezza di indicazioni e proposte provenienti dalla consultazione sarà posta a base della istruttoria che verrà rapidamente avviata con l’ANCI, l’UPI e la Conferenza dei presidenti delle Regioni e con le amministrazioni statali interessate per la predisposizione dei provvedimenti di semplificazione. 2 Æ Statistiche sulla partecipazione e sulle aree di intervento segnalate Le segnalazioni e le proposte di semplificazione pervenute alla consultazione “Semplifica PA” sono in totale 221. La partecipazione dei dipendenti degli Enti locali è stata particolarmente significativa: il 72% del totale delle segnalazioni proviene da Comuni, da aziende partecipate (1%) e da altri Enti locali (2%). Le altre segnalazioni sono arrivate da dipendenti dello Stato (7%), degli istituti scolastici o università (5%), delle province (4%), degli enti pubblici non economici (3%), delle regioni (2%) e delle aziende del sistema sanitario nazionale (2%). Grafico 1. Amministrazioni di appartenenza dei partecipanti alla consultazione “Semplifica PA. Libera le risorse” 4%
3% 2% 2% 2%
Enti locali
5%
Amministrazione dello Stato
7%
Istituto scolastico o Università
Provincia
Ente pubblico non economico
Amministrazione regionale
Azienda o ente del SSN
Altro
75%
I dipendenti pubblici che hanno partecipato alla consultazione hanno dichiarato di avere, all’interno delle proprie amministrazioni, il seguente ruolo: classificazione responsabile di area non specificato funzionario istruttore dirigente assistente tecnico segretario o direttore generale altro Totale complessivo 3 Totale Totale %
60 27,27%
37 16,82%
36 15,91%
32 14,55%
22 10,00%
13
5,91%
12
5,45%
7
3,18%
2
0,91%
221 100,00%
Le proposte raccolte sono relative principalmente a quattro aree tematiche: anagrafe, attività elettorali e stato civile (quasi il 34% delle segnalazioni pervenute); sistemi informativi (poco meno del 16%); appalti e lavori pubblici (10%); bilancio, contabilità e finanza (8%). I restanti settori per cui sono state segnalate con maggiore frequenza le complicazioni burocratiche sono l’area relativa alla gestione del personale alle dipendenze della PA (5%), le attività relative ai controlli (4%), alla produzione di statistiche (3%) e alla comunicazione e trasparenza (3%). Grafico 2. Aree di riferimento delle indicazioni di semplificazione pervenute (dati in valori assoluti) Anagrafe, elettorale e stato civile Sistemi informativi
Appalti e lavori pubblici
Bilancio, contabilità e finanza Lavoro Controlli
Statistiche
Trasparenza e comunicazione Sanità Edilizia Giustizia Previdenza
Trasporti
Istruzione Immigrazione e cittadinanza Altro
Urbanistica Ambiente
Esteri 0
10
20
30
40
50
60 70
All’interno delle aree di riferimento sono di particolare rilievo, per la frequenza, le segnalazioni che propongono semplificazioni inerenti le procedure elettorali (10%), quelle relative agli atti di stato civile (6%) e alla tenuta dei registri (5%), all’uso della marca da bollo (3%) e alle procedure connesse alla leva militare (2%). Un uso più esteso e più efficiente delle banche dati e degli interscambi (13%), delle disposizioni in materia di decertificazione (7%), delle risorse digitali (ad es. software, 4%) e della posta elettronica certificata (3%) è spesso indicato come la soluzione per la riduzione degli sprechi e degli oneri amministrativi. 4 Æ I contenuti delle segnalazioni 1. Le procedure elettorali: liste generali e sezionali e fascicolo elettorale Tra gli oneri segnalati da coloro che lavorano negli enti locali assumono una posizione di rilievo quelli che attengono alle procedure elettorali. Sono pervenute numerose proposte di modifica della normativa che prevede la tenuta e l'aggiornamento costante delle liste elettorali generali e sezionali nella forma cartacea, poiché sembra che la maggioranza dei comuni gestiscano le liste elettorali in formato elettronico. La stampa delle liste sezionali dovrebbe essere effettuata solo in caso di consultazioni elettorali o essere anch’essa eliminata. L’attuale procedura, tutta cartacea, è legata a normativa considerata ormai “arcaica”.. E’ stato proposto, inoltre, di eliminare tutte le revisioni intermedie delle liste elettorali, eventualmente mantenendo solo un obbligo di controllo e revisione annuale. Un’ulteriore attività frequentemente segnalata come onerosa nell’ambito di queste procedure è il mantenimento del fascicolo elettorale. Tale fascicolo, infatti, contiene documentazione già in possesso dell’ente (estratto dell’atto di nascita, certificato di residenza e di cittadinanza) o comunque spesso non significativa (come nel caso del certificato del casellario giudiziario recante carichi non pendenti). E’ stato proposto, per esempio, di eliminarlo introducendo l’obbligo per gli ufficio del casellario giudiziario, al momento dell’iscrizione di una condanna che comporta la perdita del diritto elettorale, di inviare il certificato al Comune di residenza. Come alternativa all’abolizione viene comunque proposta la sua de‐materializzazione. 2. Le procedure di Stato civile. Il formato degli atti e la vidimazione dei registri Molti dei contributi pervenuti, relativi alle procedure di stato civile, indicano che l’obbligo di stampare gli atti in un formato diverso dagli standard oggi diffusi, e non supportato dalle stampanti ordinarie, rappresenta un’inutile perdita di tempo e di denaro, e suggeriscono un regolamento che autorizzi l’uso dei fogli formato A4 o A3. Viene poi costantemente segnalata la mancata informatizzazione dei registri di stato civile, prevista dall'art. 10 del DPR 396/2000. Si propone di demandare la vidimazione dei registri al sindaco o suo delegato, eliminando così il passaggio presso la Prefettura. Si propone, inoltre, la totale eliminazione del secondo originale dei registri. 3. Le duplicazione nelle comunicazioni obbligatorie. Dalle segnalazioni ricevute è emersa la frequente duplicazione di comunicazioni obbligatorie verso amministrazioni diverse, relative, in particolar modo, alla trasmissione di dati sui bilanci di previsione e i rendiconti di gestione, sulla gestione e le assenze del personale, nonché per la raccolta di dati ai fini statistici. Relativamente alle comunicazioni di bilancio e contabilità, i partecipanti propongono di introdurre un modello unico di comunicazione dei dati di bilancio e rendiconto di gestione (anche comprensivi della gestione del personale) che possa essere trasmesso a tutti gli enti o i cui dati possano essere inseriti in un database (o pubblicati sul sito web) e acquisiti autonomamente dagli enti interessati. Segnalano la sovrapposizione di dati inviati anche tramite sistemi informatizzati che non hanno però lo stesso formato elettronico (Tbel, Sirtel e Siquel). 5 Riguardo, inoltre, alla gestione del personale, le segnalazioni propongono di eliminare le duplicazioni delle comunicazioni unificando, anche in una banca dati, le informazioni relative al personale: assenze, statistiche, anagrafe delle prestazioni, ecc. Per esempio i dati sulle assenze del personale vanno pubblicati mensilmente sul sito dell'ente, sul portale PerlaPa, poi indicati nella rilevazione Istat, e nella rilevazione del conto annuale. Per quanto riguarda le statistiche si suggerisce di far attingere ai dati già comunicati per esempio al sistema SICO. Diversi contributi segnalano che si potrebbe semplificare, con le stesse modalità, anche la gestione della carriera dei dipendenti pubblici. 4. Le altre segnalazioni Sono, inoltre, giunte alcune singole segnalazioni o proposte relativamente a: ‐
eliminazione della segnalazione mensile degli abusi edilizi da fare anche se negativa ‐
informatizzazione dell’iter procedurale dei ricorsi amministrativi al prefetto (ora cartaceo) ‐
frequenza della denuncia all’Inail degli infortuni degli alunni (oggi entro 24 ore) – si propone report periodico ‐
abolizione dei ruoli matricolari comunali per la leva militare ‐
procedura per il rilascio del durc agricolo ‐
compilazione atto di morte o accertamento di morte in formato digitale ‐
armonizzare previsioni dell’art. 6 del dlgs 708/1947 con la comunicazione obbligatoria unilav (lavoratori spettacolo) ‐
procedura per l’ingresso dei cittadini extracomunitari per ricongiungimento ‐
procedura di conferma di dimora abituale (extracomunitari con permesso) ‐
certificato di idoneità all’alloggio, il dato potrebbe essere inserito tra quelli catastali ‐
autorizzazioni alle emissioni in atmosfera (art. 269 d.lgs 152/2006), prevedere una procedura di “autocertificazione” analoga a quelle in deroga ai sensi dell’art. 272. 6 APPENDICE – Il testo delle segnalazioni 1. Le procedure elettorali: liste generali e sezionali e fascicolo elettorale ID 7 1 ) eliminazione delle liste generali e sezionali salvaguardare un copia in formato elettronico, eliminazione delle variazioni, eliminazione delle revisioni ID 27 Trovo, quale responsabile dell'ufficio Elettorale, che siano diventate inutili le stampe degli estratti delle liste sezionali, estratti, che vanno consegnati al Presidente di seggio elettorale unitamente ad altro materiale occorrente per l'insediamento dei seggi. L'inutilità di cui sopra è dovuta al fatto che la stampa viene estratta, solitamente, dallo stesso data base dal quale vengono ricavate le liste e le tessere elettorali per cui, in caso di errore, questo viene riportato sia sulle liste, sia sulla tessera che sugli estratti. L'eliminazione degli estratti di che trattasi comporterebbe, a parere dello scrivente, un enorme risparmio ( soprattutto di carta e toner) da parte degli enti interessati alle consultazioni elettorali. ID 50 b) gestione delle liste in duplice copia, suddivise in generali e sezionali (un sistema cartaceo troppo oneroso per l'attuale dinamica della spesa) b) gestire tutto in formato digitale; ove non fosse possibile utilizzare tablet presso le sezioni far stampare una unica copia di lista cartacea per le elezioni e sopprimere le liste alla cecirc. ID 66 Compilazione ed aggiornamento delle liste elettorali generali e di sezione in duplice copia (una per il Comune e una per la Commissione Elettorale Mandamentale). Visto che ormai in tutti i Comuni il servizio elettorale è gestito tramite elaboratore elettronico, sarebbe opportuno eliminare la tenuta e l'aggiornamento costante delle liste elettorali generali e sezionali CARTACEE. La stampa delle liste sezionali dovrebbe essere effettuata solo in caso di consultazioni elettorali, pr l'utilizzo nei seggi. ID 83 La legge che disciplina la tenuta delle liste elettorali è ormai antiquata. Si tratta di una normativa pensata negli anni '60 e che non beneficia in alcun modo dell'evoluzione informatica. La norma prevede la stampa delle liste sezionali e generali in più copie cartacee che vanno poi aggiornate più volte l'anno tramite l'apposizione manuale di timbri e l'aggiunta di fogli. Un lavoro che per gli uffici sedi di Commissioni Elettorali Circondariali comporta un lavoro immane e francamente inutile. Moltissimi Uffici Elettorali Comunali sono infatti già stati autorizzati da anni ad abbandonare i propri archivi cartacei a fronte di un'avvenuta informatizzazione. Non si capisce quindi per quale motivo questi benefici non possano essere estesi alle liste stesse. Viste le recenti novità riguardanti le "residenze in tempo reale" si potrebbe introdurre anche la contestuale iscrizione elettorale dei cittadini lasciando alle revisioni dinamiche un mero compito riassuntivo delle variazioni effettuate. In occasione di ogni revisione potrebbe quindi essere richiesta la ristampa delle liste in ordine alfabetico ma solo in formato elettronico (pdf). La stampa cartacea verrebbe quindi limitata solo alle liste destinate ai seggi limitando i disagi legati alla ricerca di nominativi anche per i componenti dei seggi elettorali. Si potrebbe inoltre pensare a una distribuzione degli elettorali per sezione non in base a suddivisioni elettorali, ma in ordine alfabetico in modo da eliminare le complicazioni legate ai cambi di sezione. ID 91 La tenuta delle liste elettorali è legata a scadenze annuali fisse che comportano un continuo lavoro di raccolta documenti, conteggi, verbali dell'Ufficiale elettorale, controllo ed approvazione da parte delle Commissioni elettorali provinciali con dispendio di tempo, soldi ed energia. Per il funzionamento della Commissione provinciale il mio Comune (7000 ab.) spende circa 2500 euro annui). 7 Gli elettori, poi, sono ancora divisi tra maschi e femmine (a qual fine?) Eliminare tutte le revisioni delle liste elettorali intermedie, o facendone una annuale comprendente iscrizioni e cancellazioni per qualsiasi motivo o meglio introdurre la revisione in continuo con sistema informatico e bloccando le liste solo alle scadenze elettorali, I controlli possono quindi essere periodici. Eliminare la distinzione tra maschi e femmine. ID 158 Il settore anagrafe ‐ elettorale e stato civile è stato oggetto di molti interventi legislativi per venire incontro alle esigenze dei cittadini, ma non è stata operata semplificazione nel lavoro di back office degli operatori, che si trovano a gestire innumerevoli adempimenti inutili e molto onerosi in termini di ore di lavoro. ID 15 Per ogni elettore c'è un fascicolo personale che nessuno mai guarda con documentazione pressoché inutile (estratto atto di nascita, certificato di residenza e cittadinanza, certificato penale) che occupa armadi di spazio e viaggia per l'Italia a seguire la residenza dell'elettore. Istituire i fascicoli personali solo per le persone prive del diritto di voto con la documentazione relativa. Per gli altri, una volta accertata la mancanza di cause ostative all'iscrizione nelle liste elettorali non c'è bisogni di inutili fascicoli. Tonnellate di carta salvata e spese postali eliminate. ID 32 Ogni Ufficio Elettorale Comunale deve avere, per ogni elettore, un fascicolo contenente: 1. un certificato anagrafico, che può essere stampato in ogni momento e i cui dati sono consultabili a video; 2. un estratto di nascita, che contiene sostanzialmente gli stessi dati del certificato anagrafico; 3. un certificato del casellario giudiziario, che nel 99,9% dei casi contiene la dicitura “Nulla”. Tali fascicoli devono seguire l’elettore quando questo cambia residenza, con notevoli spese postali. 1. Mantenimento del fascicolo elettorali solo per gli elettori che hanno un certificato del casellario giudiziario che contenga una dicitura diversa da “Nulla”. 2. Obbligo per gli ufficio del casellario giudiziario, al momento dell’iscrizione di una condanna che comporta la perdita del diritto elettorale, di inviare il certificato al Comune di residenza. ID 36 DEMATERIALIZZAZIONE DEI FASCICOLI ELETTORALI. Trovo molto onerosa la gestione delle spedizioni dei fascicoli elettorali in occasione delle revisioni dinamiche ordinarie e delle revis. straordinarie. Spedire per posta in una gestione ordinaria a gennaio e a luglio bustone gigantesche con i fascicoli elettorali degli elettori emigrati comporta parecchie spese postali, senza contare la gestione ordinaria con le variazioni anagrafiche di stato civile ecc.. SI potrebbero eliminare definitivamente i fascicoli elettorali, tenere solo quelli degli interdetti al voto, e per i restanti produrre solo il documento di avvenuta cancellazione delle liste elettorali. In attesa di una riforma in tal senso le comunicazioni seguirebbero le normali procedure previste per le dinamiche ordinarie, in futuro si potrebbe pensare ad una cancellazione dalle liste elettorali in concomitanza con la chiusura della pratica di emigrazione, dato che dovrebbe essere in tempo reale e per tutti in via telematica 2. Le procedure di Stato civile. Il formato degli atti e la vidimazione dei registri ID 16 Gli atti di stato civile vengono redatti su fogli di formato ancora maggiore dell'A3 pur contenendo 3/4 dello spazio in trattini o spazi bianchi, costringendo inoltre ad effettuare la stampa su stampanti con particolari caratteristiche anche di costo. Permettere la stampa su fogli formato A4 in attesa del Regolamento (dall'anno 2000) sugli atti in formato elettronico. Si potrebbe utilizzare qualsiasi stampante e si risparmierebbe sulla carta. ID 30 8 Gli atti di stato civile sono redatti ancora su modelli precompilati per la maggior parte dei casi su formati assurdi per l'informatizzazione. Basterebbe formalizzare l'uso del formato A4 su fogli bianchi: sono più facili da fotocopiare, scannerizzare ed inviare telematicamente. ID 37 Gli atti di stato civile sono redatti su fogli, modelli ministeriali, in uso da tempo ma "fuori misura" (A++). Questo ci obbliga ha dotarci di stampanti particolati, non propriamente economiche sia come prezzo di acquisto che successivamente per i materiali di consumo. Inoltre i modelli devono essere acquistati da tipografie specializzate. REDAZIONE DEGLI ATTI DI STATO CIVILE SU NORMALI FOGLI FORMATO A3 O A4 (come già avviene per le pubblicazioni di matrimonio) ID 47 Formato degli atti dello stato civile. Ora sono di una dimensione specifica, di poco superiore al formato A3. Ciò comporta la necessità di acquisire stampanti particolari che gestiscano il formato specifico. Ridurre il formato degli atti dello stato civile alla dimensione standard A3. Il ridimensionamento sarebbe minimo (uno o due centimetri al massimo rispetto al formato attuale) ma ciò consentirebbe di utilizzare stampanti "standard" con costi più contenuti. ID 58 L'informatizzazione dei registri di stato civile, prevista dall'art. 10 del DPR 396/2000 non è mai a andata a buon fine. Ancora oggi occorre acquistare dei registri di stato civile presso tipografie esterne, perché le prefetture, in mancanza di regolamenti attuativi, rifiutano la stampa in formato A3/a4. Tali registri hanno formati ingombranti per cui occorrono scansie predisposte ad hoc; e inoltre ogni singola pagina va fatta vidimare dalla prefettura, che di certo avrebbe incombenze ben maggiori a cui pensare. In attesa che si realizzi un vero archivio informatico dei registri di stato civile‐ che non può avvenire senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato, l'informatica costa! ‐ almeno si di elimini la vidimazione della prefettura che in ogni caso non protegge da eventuali frodi, dando la possibilità ai comuni di stampare gli atti su carta bianca in formato A4 o al limite A3 senza dover spendere ogni anni migliaia di euro presso i tipografi. ID 112 Atti di Stato Civile ‐ formato carta fuori da ogni misura standard. Anagrafe: Residenza subito ha quadruplicato il costo in carta e complicato la gestione ai fini elettorali; i grandi Comuni non sono in grado di rispettare le scadenze imposte dalla legge. Proposta Atti S.C. formato A4. In alcuni tipi di atti sono stati aboliti i testimoni ma nei formati fissi dopo 12 anni dalla riforma che ne prevedeva il ridisegno non è stato fatto NULLA. ID 142 I registri degli Atti di Stato Civile (Cittadinanza‐Nascita‐Matrimonio‐Morte) sono costituiti da fogli di formato NON STANDARD (Tipo A3) come stabilito dal D.M. del 7 luglio 1958. Usare formato STANDARD Tipo A4 Vantaggi: enorme risparmio di carta‐Uso di normali STAMPANTI con vantaggio economico elevato, quelle "dedicate" sono molto costose (Economia di scala)‐Riduzione imponente dello spazio di archiviazione ID 44 ormai tutti i comuni gestiscono con i pc i registri di stato civile. ritengo inutile inviare alla procura della repubblica, con la posta ordinaria, le comunicazioni per le annotazioni da effettuare a margine degli atti contenuti nel secondo originale dei registri conservati in quegli archivi. l'eliminazione del secondo originale dei registri comporterebbe un notevole risparmio di risorse per i comuni e per le procure, senza recare alcuno svantaggio in partica ne' ai cittadini ne' al buon andamento della p.a ID 48 I registri dello stato civile richiedono, per la loro messa in funzione, della vidimazione da parte del Prefetto o suo delegato. Demandare ‐ con notevole risparmio di tempo e di strada ‐ la vidimazione dei registri dello stato civile al Sindaco (ufficiale di governo) o suo delegato. ID 58 L'informatizzazione dei registri di stato civile, prevista dall'art. 10 del DPR 396/2000 non è mai a andata a buon fine. Ancora oggi occorre acquistare dei registri di stato civile presso tipografie esterne, perché le prefetture, in mancanza di regolamenti attuativi, rifiutano la stampa in formato A3/a4. Tali registri hanno formati ingombranti per cui occorrono scansie predisposte ad hoc; e inoltre ogni singola pagina va fatta vidimare dalla prefettura, che di certo avrebbe incombenze ben maggiori a cui pensare. 9 In attesa che si realizzi un vero archivio informatico dei registri di stato civile‐ che non può avvenire senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato, l'informatica costa! ‐ almeno si di elimini la vidimazione della prefettura che in ogni caso non protegge da eventuali frodi, dando la possibilità ai comuni di stampare gli atti su carta bianca in formato A4 o al limite A3 senza dover spendere ogni anni migliaia di euro presso i tipografi. ID 155 I registri di Stato Civile (nascita, matrimonio,morte e cittadinanza) prima dell'utilizzo devono essere vidimati dalla Prefettura competente per territorio. Questo comporta: a) portare i registri per l'anno successivo in Prefettura di Novara (distanza dal Comune di Arona 40 Km circa), b) andare a riprenderli dopo la vidima. DI conseguenza perdita di tempo tra andare e tornare circa 4 ore, consumo di carburante, difficilta' a reperire personale per il trasporto, rischi connessi al trasporto ( solitamente via auto) e "all'eventale" perdita degli stessi, per cause sicuramente involontarie, negli uffici prefettizi. 2) Gli allegati agli atti di Stato Civile, a fine anno devono essere rilegati in fascicoli e mandati in Prefettura per il deposito insieme alle copie dei Registri di Stato Civile. Quindi costi per il Comune per far rilegare gli allegati e notevole spazio occupato in Prefettura per la conservazione. La Prefettura di Novara ad esempio ha circa 88 Comuni. Facile immaginare lo spazio occupato per il deposito degli stessi. Visto che il Nuovo regolamento di Stato Civile approvato con D.P.R. 3/11/2000 N. 396, attribuisce maggiori responsabilita' a capo degli Ufficiali di Stato Civile ( si pensi ad esempio all'art. 98 dello stesso DPR. Prima di tale decreto tutte le correzioni sugli atti dei registri, venivano effettuate con sentenza emessa dai Tribunali) si propone di eliminare la vidima dei registri da parte delle Prefetture e di farla eseguire quindi dagli Ufficiali di Stato Civile dei Comuni. Il controllo sulla vidima potra' essere fatto dalle Prefetture in sede di verbale annuale di verifica. I fascicoli degli allegati non più depositati presso le Prefetture, ma conservati presso gli archivi dei Comuni. 3. Duplicazione delle comunicazioni obbligatorie. ID 54 gli uffici finanziari dei comuni devono predisporre certificazioni e questionari sui bilanci di previsione , sui rendiconto di gestione e sul conto del personale con modelli distinti a seconda dell'ente richiedente . Introduzione di un modello unico di bilancio e di rendiconto di gestione comprensivi della gestione del personale che ,posto sul sito web del comune,consenta a tutti gli enti (ministero interni,ragioneria stato,corte dei conti)di acquisire i dati contabili ID 74 concluso l'iter di approvazione del bilancio di previsione e del conto consuntivo con relativi allegati e relazione del revisore, giustamente si provvede all'invio dei relativi certificati al ministero tramite "tbel"; altro adempimento e' poi l'invio alla corte dei conti ‐ tramite sirtel ‐ del rendiconto di gestione con altro tracciato record; poi deve essere inviato dal revisore il questionario relativo al bilancio di previsione e al conto consuntivo i cui dati devono essere inseriti nel sistema siquel con altre modalita'; si propone di poter effettuare un unico invio ad un unico sistema ‐ uniche credenziali a tale sistema poi gli altri enti accederanno per reperire le informazioni necessarie. in questo modo si potrà ottenere un grande risparmio di costi e di lavoro ID 85 Nell'arco di un anno il solo ufficio finanziario deve compilare statistiche e questionari relativi a bilancio, rendiconto e dati sul personale in almeno 6/7 versioni differenti ma sempre simili fra loro. Unificare le varie statistiche, certificati e questionari vari in un unico modello, o al massimo in un paio di modelli, a scadenza quindi unificata che riassumano tutti i dati richiesti dal ministero al fine di semplificare le procedure e ridurre i tempi dedicati all'elaborazione dei dati 10 ID 100 siamo chiamati a trasmettere dati finanziari a ministeri e altri enti pubblici per: certificato di bilancio di previsione certificato del conto del bilancio statistica al MEF per servizi sociali monitoraggio patto di stabilità (ragioneria dello stato) questionari in sede di bilancio e rendiconto Ogni comune è dotato di un proprio applicativo per la contabiità finanziaria con spese per licenze d'uso, aggiornamenti ecc in occasione dell'armonizzazione dei bilanci d.lgs. 118/11, sarebbe utile oltre che economico dotare di un applicativo unico, come sta facendo ora il MEF per gli stipendi, con un sistema in cloud, permetterebbe l'accesso agli enti isituzionalmente interessati ad accedere in tempo reale ai dati evitando agli enti locali la necessità di redarre documentazione. Lo sviluppo degli applicativi in vista della modifica della contabilità finanziaria sta già costando agli enti sperimentatori, ritengo che l'esperienza di quest'ultimi potrebbe essere utilizzata per gli altri enti. ID 149 Buongiorno, vorrei segnalare la molteplicità degli adempimenti relativi a Bilancio e Conto Consuntivo ripetuti anche fino a 4 volte, non è possibile compilarne uno soltanto da utilizzare per i vari enti che lo richiedono? Si risparmierebbe tantissimo tempo da dedicare a tutte le altre incombenze che ogni giorno sorgono nuove e nessuna di quelle vecchie viene eliminata! Elenco dei documenti da compilarsi con duplicazione dei dati: ‐ Bilancio e relazione previsionale e programmatica ‐ Certificato al Bilancio da inviare al Ministero ‐ Questionario Bilancio dei Revisori da inviare alla Corte dei Conti (sempre con gli stessi dati che devono essere inseriti dagli uffici comunali) ‐ Conto Consuntivo e relazione allegata; ‐ Certificato al Conto da inviare al Ministero; ‐ Questionario al Conto dei Revisori a inviare alla Corte dei Conti (sempre con gli stessi dati che devono essere inseriti dagli uffici comunali); ‐ Invio informatico dati consuntivo alla Corte dei Conti tramite il sistema Siquel; ‐ Invio cartaceo Conto Consuntivo alla Corte dei Conti. Si fà presente che trattasi di ente sotto i 3000 abitanti, con un solo dipendente per ufficio, dove per lo stesso andare in ferie o ammalarsi è un problema perchè non c'è nessuno che possa sostituirlo e ultimamente si lavora più a inoltrare dati al Ministero o Corte dei Conti per essere controllati che non a svolgere il lavoro del proprio ufficio, così non se ne può più!!!! Razionalizzare e unificare gli adempimenti in un documento che possa essere inviato a tutti gli enti preposti al controllo si risparmierebbe un sacco di tempo e inutili mal di testa nel capire come rigirare i dati richiesti che alla fine portano sempre allo stesso risultato. Razionalizzare e unificare gli adempimenti in un documento che possa essere inviato a tutti gli enti preposti al controllo si risparmierebbe un sacco di tempo e inutili mal di testa nel capire come rigirare i dati richiesti che alla fine portano sempre allo stesso risultato. ID 170 Si fa riferimento alla compilazione delle banche dati sottoelencate, adempimenti resi gravosi dalla circostanza che non è possibile un invio automatico o un upload standardizzato dei dati oggetto di rilevazione a partire da un database “interno” alle Amministrazioni compilanti nei confronti della banca dati “esterna”, che è pur sempre riferita ad una P.A. Si citano ad esempio: ‐ Compilazione banca dati SIQUEL – Corte dei Conti; ‐ CONSOC (Art. 1 comma 587 della legge n. 296 del 27.12.2006) ‐ Dipartimento del Tesoro (art. 2 comma 222 della Legge 191/2009 ed art. 3 del D.M. 30.7.2010) ‐; Dipartimento della funzione pubblica (art. 1 comma 735 L. 296/2006) Si fa notare che l’importazione dei file da P.A. centrali, ove prevista, spesso è strutturata secondo procedure macchinose ed anti‐
economiche che richiedono intenso lavoro di esperti e sistemisti di cui spesso l’Amministrazione locale non dispone, aggravando oltremodo il procedimento. 11 Si suggerisce la possibilità di caricare in upload un file formato .csv secondo delle specifiche analoghe e standardizzate per tutte le PA che permettano l’implementazione dei dati (e la successiva trasmissione e comunicazione) in formato tabellare. Tale file, oltre ad essere facilmente usufruibile ed adattabile alle diverse interrogazioni e richieste, nonché archiviabile in maniera sistemica ed economica, risulterebbe altresì fungibile per n diverse applicazioni ed estrazioni successive dei dati che dovessero rendersi necessarie (vedasi ad es. quanto previsto dall’art. 18 DL 83/2011 – “Amministrazione aperta”). ID 178 duplicazione adempimenti ed invio stessi dati su certificati al bilancio al consuntivo al conto annuale e ai questionari per corte dei conti unica certificazione che possa servire ai vari organi preposti al controllo ID 179 I Comuni sono tenuti a produrre con riferimento ai bilanci di previsione ed ai rendiconti finanziari numerose tipologie di documenti duplicando spesso dati già trasmessi tra i quali i certificato da inviare al Ministero dell'Interno, i file in formato .html da inviare alla Corte dei Conti nonchè i questionari da trasmettere a cura dei Revisori alla Corte dei Conti. A questi vanno aggiunti ulteriori certficati che di volta in volta per effetto di disposizioni normative vengono richiesti. Stesso dicasi per quanto attiene i dati delle aziende partecipate che attualmente oltre che essere approvati e pubblicati dalle stesse debbono essere trasmessi al Ministero del Tesoro ed alla Corte dei Conti. E' possibile prevedere anche nel solco della riforma del sistema di contabilità pubblica una certificazione completa e su un unico formato digitale che tutti gli enti controllori devono essere in grado di leggere al fine di evitare duplicazioni di dati e rendendo maggiormente fruibili gli stessi da parte di tutti gli enti coinvolti. ID 203 Evitare la duplicazione della richiesta degli stessi/simili dati rilevati ad esempio:conto annuale, relazione al conto annuale, anagrafe delle prestazioni, certificato al rendiconto di gestione, aggiornamento annuale della statistica su partecipazioni/patrimonio/concessioni, questionario dell'organo di revisione economico finanziario. Prevedere procedure diverse,( in funzione degli importi ad esempio) semplificate per l'erogazione dei compensi di produttività. Prevedere una banca dati completa(da aggiornare una volta all'anno) ‐ dati finanziari: di competenza/cassa, integrata con dati quali‐quantitativi, dalla quale i diversi utilizzatori (corte dei conti, ragioneria generale dello stato, ministero dell'economia e delle finanze....) attingono per le informazioni che ritengono utili. In merito alla produttività: per erogare 200,00 euro annui lordi ad personam: è possibile prevedere procedure contrattuali semplificate.... ID 18 i dati sulle assenze del personale vanno pubblicati mensilmenmte sul Sito dell'ente, sula portale PerlaPa, poi indicati sulla rilevazione Istat, e sulla rilevazione del conto annuale,e sull'Anagrafe Prestazioni penso che sia un enorme perdita di tempo inviare o pubblicare sempre gli stessi dati. Il ministero può utilizzare dati già in possesso della Pubblica Amm.ne on‐line senza richiederli continuamente ID 49 lavoro presso una segreteria scolastica. Spesso richiediamo ai docenti più volte gli stessi documenti che vanno presso la stessa amministrazione ma in uffici diversi realizziamo una banca dati certificata dove tutti possono scaricare informazioni certificate ed utilizzarle per le pratiche di competenza (riscatti‐ricostruzioni della carriera concorsi interni all'amministrazione ecc.) ID 90 Molto spesso vengono richiesti al Comune dati sul personale (consistenza, costi, cessazioni ecc..) più' volte nel corso dell'anno da Enti diversi ed in Sicilia anche dagli Assessorati regionali. Questi dati sono già riportati nel conto annuale del personale che l'Ente ogni anno compila nel mese di maggio. Queste continue richieste di elaborazioni rappresentano pur sempre un costo per 12 l'Ente in termini di tempo e di risorse umane impegnate per produrre dati che di fatto possono essere reperiti nel sito internet SICO dedicato appunto al Conto annuale della Ragionerio dello Stato. A mo' di esempio di inutile duplicazione vorrei citare il Censimento del personale degli Enti Locali che la Regione Siciliana richiede ogni anno quando esistono già i dati di cui si riferisce sopra. A modesto parere dello scrivente, per semplificare i procedimenti sopra descritti potrebbe essere sufficiente una direttiva del MInistro della Funzione Pubblica che "imponesse" a tutte le Amministrazioni Pubbliche di attingere prioritariamente questi dati proprio dal Sistema SICO e poi, eventualmente, nel caso in cui le informazioni non fossero esaustive rivolgersi al Comune. Il tempo risparmiato dal personale degli Uffici interessati potrebbe essere ben utilizzato in altri adempimenti più importanti NOTA: Il rapporto sarà a breve aggiornato con una ulteriore selezione di segnalazioni/proposte 13