2015.10.16 CdT Euro franco, la rimonta si è fermata

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2015.10.16 CdT Euro franco, la rimonta si è fermata
Corriere del Ticino
32
VENERDÌ 16 OTTOBRE 2015
BORSA SVIZZERA SMI (+0,93%)
8.653
USD/CHF (ore 18.00)
8.706
0,9607
8.654
8.680
8.653
0,9609
0,9491
EURO/CHF (ore 18.00)
1,0928
0,9593
1,0926
0,9509
1,0829
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1,1408
1,1439
1,0918
1,1373
1,0880
1,1408
1,1380
1,1369
0,9491
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8.573
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EURO/USD (ore 18.00)
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ECONOMIA
NOTIZIEFLASH
INDUSTRIA/1
ABB, in Cina commesse
da 300 milioni di dollari
❚❘❙ Il gruppo elettrotecnico zurighese ABB ha ottenuto in Cina alcune
commesse del valore complessivo
di oltre 300 milioni di dollari. Fornirà tecniche per due nuove linee sovraregionali per la trasmissione di
energia elettrica da 800.000 Volt con
una capacità di 8.000 Megawatt ciascuna.
INDUSTRIA/2
Sulzer: ordini in flessione
nei primi nove mesi
Euro-franco La rimonta si è fermata
È ritornata l’incertezza attorno a quota 1,10 – Il cambio adesso è poco sopra 1,08
Borse in territorio positivo nonostante i dati contrastati che arrivano dagli USA
VANNI CARATTO
❚❘❙ L’assalto del franco al livello di 1,10
(nel suo rapporto inverso con l’euro) è
in discussione. Dopo che un movimento al rialzo dell’euro-franco nei
primi quindici giorni di settembre
aveva portato il cambio da poco più di
1,08 a oltre 1,10, molti analisti si aspettavano un consolidamento di questo
valore, per poi ipotizzare un ulteriore
allungo verso 1,11 – 1,12. Tutto questo
grazie anche agli interventi mirati della Banca nazionale svizzera. Ma, nonostante un movimento laterale per
circa un mese, con ribassi sotto 1,09, la
situazione non si è sbloccata e anzi,
negli ultimi giorni, sembra indicare un
cambio di rotta: ieri l’euro-franco in
serata si collocava intorno a 1,0829.
Questo rafforzamento del franco ha
avuto riflessi negli ultimi giorni anche
nel cambio con il biglietto verde: ieri
in serata il dollaro-franco era in discesa e si collocava intorno a 0,9491.
Un’ulteriore conferma che in questo
caso si sta trattando di un rafforza-
mento della moneta elvetica e non di
un indebolimento dell’euro, è l’andamento del cambio euro-dollaro, che
vede nelle ultime sedute un rafforzamento della moneta europea. Ieri in
serata il cambio euro-dollaro si collocava intorno a 1,1408.
Listini, buona seduta
Giornata positiva per tutti i principali
listini mondiali. Londra ha chiuso in
rialzo dell’1,10%, Francoforte dell’1,50%, Milano dell’1,74%. Bene anche Zurigo a +0,93%. A New York l’indice Dow Jones è salito dell’1,28%, il
Nasdaq dell’1,82%. Gli utili di Citigroup, la terza banca USA per asset (in
rialzo in Borsa di oltre il 4%), sono saliti del 51% nel terzo trimestre a 4,29
miliardi di dollari. Al contrario gli utili
di Goldman Sachs (in rialzo di oltre il
3%) sono scesi del 38% nel terzo trimestre a 1,33 miliardi di dollari. È il
secondo trimestre di fila che i profitti
della banca arretrano. Il colosso finanziario Blackstone (in rialzo di 1
punto e mezzo) registra nel terzo tri-
mestre la prima perdita da quattro
anni e va in rosso di 416 milioni di
dollari, contro un utile di 758 milioni
di dollari di un anno fa.
Intanto calano più delle attese le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli USA. Le richieste continue, quelle rinnovate dopo i primi
sette giorni, nella settimana chiusa il 3
ottobre, sono state 2.158.000, in calo di
50 mila rispetto al livello rivisto della
settimana precedente, toccando i minimi dal 4 novembre 2000.
L’indice dei prezzi al consumo, sempre negli Stati Uniti, in settembre è
calato dello 0,2% rispetto al mese precedente, restando invariato su base
annua. Lo comunica il Bureau of Labor Statistics, organo del dipartimento del Lavoro. Il dato è in linea con le
attese. I prezzi al consumo core, eccettuati cibo ed energia (la misura
dell’inflazione che la Federal Reserve
tiene in maggior considerazione), sono saliti dello 0,2% in settembre da
agosto e hanno guadagnato l’1,9% negli ultimi 12 mesi.
INDEX
Valuta elvetica
ora nuovamente
sotto i riflettori
QUESTA SERA SU
TELETICINO
❚❘❙ In questi giorni il franco svizzero è
tornato a rafforzarsi sull’euro e in parte anche sul dollaro. Analisti ed operatori si interrogano su questo cambiamento. È un’oscillazione temporanea o
l’inizio di una nuova fase di rialzi della
valuta elvetica? Intanto, resta aperto
in Svizzera il dibattito sugli strumenti
per frenare l’ascesa del franco. È valida l’idea ricorrente di creare un Fondo
sovrano che investa in altre valute? Di
tutto questo si parla a Index, in onda
alle 22 su TeleTicino. Conduce Lino Terlizzi, vicedirettore del CdT. Ospiti Sascha Kever della PKB e Bruno Chastonay, consulente finanziario.
❚❘❙ Il gruppo industriale zurighese
Sulzer ha registrato un calo
dell’1,4% delle nuove commesse
nei primi nove mesi dell’anno, a
2,27 miliardi di franchi. Senza effetti di cambio le entrate di ordinazioni sono invece progredite del 3%. Il
gruppo zurighese precisa di essere
confrontato da inizio anno a difficoltà crescenti sul mercato del gas e
del petrolio, nonché in Cina.
CANTON GINEVRA
Stabile Patek Philippe,
il conto è più salato
❚❘❙ La società orologiera ginevrina
Patek Philippe sborserà circa 50 milioni di franchi in più dei 450 milioni previsti per il nuovo stabile a
Plan-les-Ouates (GE). Citato nei
quotidiani «24 Heures» e «La Tribune de Genève», il presidente Thierry
Stern parla di «brutte sorprese» nel
corso dei lavori di costruzione. Patek Philippe, che fabbrica «57.000
orologi all’anno», realizza questo
investimento con fondi propri, ha
ricordato Stern.
CONFEDERAZIONE
Panettieri e pasticceri
C’è il contratto collettivo
❚❘❙ Il Consiglio federale ha approvato l’estensione del campo di applicazione del contratto collettivo di
lavoro nel settore della panetteria e
pasticceria. Dal 2016 i lavoratori
qualificati avranno diritto a una
quinta settimana di vacanza. Il salario minimo è stato fissato a 3.600
franchi.
Fisco L’enigma della tassazione KPMG La voluntary disclosure
per le filiali di imprese italiane e le strategie della prossima fase
❚❘❙ Anche se, e quando, la Svizzera uscisse da tutte le black list,
non necessariamente le società
estere collegate e la casa madre
italiana godrebbero del nuovo
status. La questione è stata discussa da Gianluigi Bizioli, docente all’Università di Bergamo,
ed Andrea Ballancin, dell’Università del Piemonte orientale,
durante un seminario alla Supsi.
Infatti, accanto al criterio dello
scambio automatico di informazioni, operativo a partire dal
2018, vigerà per Roma la condizione che la tassazione della società estera non sia inferiore al
50% di quella italiana corrispondente. Ma a definire tale livello
non è solo l’aliquota applicata,
ma anche i criteri di determinazione dell’imponibile, le detrazioni, gli ammortamenti, ed altro. Se la prossima riforma delle
imprese abbassasse le imposte
per le società oggi definite a statuto speciale, vi è il rischio che
molte aziende, uscite dalla black
list dalla porta, vi rientrino dalla
finestra, rimanendo così discriminate. La tendenza, recentemente ribadita a livello internazionale, è quella, sotto l’etichetta
della trasparenza, di tassare in
Italia i redditi prodotti in Paesi a
bassa fiscalità, entro un quadro
normativo che rimane nebuloso
e lascia peraltro molti spazi di
discrezionalità all’Agenzia delle
entrate. Anche dimostrare la vera operatività dell’azienda non è
sempre facile ed oggi vige il criterio del mercato, per cui se l’azienda in Ticino è sì davvero attiva, ma estero su estero, è comunque sospetta per il fisco italiano. Pierpaolo Angelucci,
commercialista dello Studio
Scarioni Angelucci di Milano e
Roberto Franzè, dell’Università
della Valle d’Aosta, hanno trattato dei costi deducibili nella relazione con aziende in aree black
list e della tassazione di dividendi ed interessi provenienti da
questi Paesi, Svizzera inclusa.
GIAN LUIGI TRUCCO
❚❘❙ La società di consulenza
KPMG ha fatto ieri il punto in un
convegno a Lugano sulla voluntary disclosure italiana e sulle
strategie per gestire il cliente dopo la regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero.
Avendo la società gestito più di
2.200 casi in sei mesi, si presenta
anche come un osservatorio
privilegiato per capire la tipologia di soggetti che hanno partecipato finora all’autodenuncia:
il 70% dei casi sono forfettari; il
25% sono casi analitici con meno di 200 transazioni; il 4,3% sono casi analitici con meno di
400 transazioni; lo 0,5% ha oltre
400 transazioni e solo lo 0,2%
sono casi estremamente complessi. Uno di questi ha richiesto
più di 320 ore di lavoro (39 giorni). KPMG Italia consegnerà entro novembre oltre 4.000 istanze. Il team che ha seguito la voluntary per la società di consulenza è costituito da 55 persone.
Ancora più interessante scoprire quanto in media i clienti seguiti da KPMG dovranno pagare in termini di tasse, sanzioni e
interessi: la maggioranza (i casi
forfettari) pagheranno un importo pari al 9,6% del capitale.
L’80% dei casi pagherà una
somma compresa tra il 6% e
l’11% del patrimonio totale.
Sulla gestione della fase succes-
siva alla voluntary disclosure gli
esperti di KPMG sono convinti
che non sia vero che è finita
un’epoca per Lugano e la Svizzera nella gestione dei patrimoni: la forza e la stabilità del Paese
continuano a rappresentare una
sicura attrattiva per buona parte
dei clienti del Pianeta. La gestione di patrimoni tax compliance
presenta tuttavia anche rischi
da valutare con attenzione, oltre
che opportunità.
Al convegno sono intervenuti
per la KPMG Lars Schlichting,
Antonio Vassallo, Eugenio Mordini e Georgia Fotiou. Ha chiuso
la giornata Giovanni Merlini,
consigliere nazionale del PLR.