Stefano Melchiori Il re delle promozioni
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Stefano Melchiori Il re delle promozioni
Stefano Melchiori Il re delle promozioni cambio di allenatore. "Senza togliere nulla a Sacco, forse quell'anno (1987-88 n.d.r.) c'era proprio bisogno di un tecnico esperto e con la grinta di Seghedoni per portare a compimento una rimonta che appariva problematica. Sicuramente la sua determinazione a inseguire l'obiettivo ha inciso in maniera positiva sul gruppo." Un gruppo che l'anno successivo si trasformò in maniera vincente. "Un anno che è da inserire tra i ricordi più belli, con il record di imbattibilità di Ferraresso, l'entusiasmo della gente che riprese a seguirci in maniera organizzata anche in trasfer ta, formando con la squadra una simbiosi che ha poi determinato la vittoria finale in campionato; assieme a un allenatore (Bruno Baveni) che della categoria sapeva cogliere tutti i lati positivi, a partire dallo spogliatoio." L'approdo in C1 serve poi a Melchiori quale trampolino di lancio verso il grande calcio che lo vedrà protagonista in serie A e B con le maglie di Lazio e Lecce (in Puglia conquista nella stagione '92-93 una promozione dalla cadetteria alla massima divisione). Reggio Emilia e Modena sono le altre tappe della sua carriera, prima del ritorno in nerostellato per una scelta di vita. A Casale si è sposato e ha messo su famiglia, ma decide di tornare anche perchè: "Ho considerato i buoni propositi della dirigenza che Oltre 200 partite con il Casale, Stefano Melchiori, genovese di nascita, ma casalese d'adozione è sicuramente tra i giocatori più rappresentativi che abbiano vestito la maglia nerostellata. Il Casale di Cerutti e Robbiano lo preleva dal Varazze, ancora giovanissimo, e lo fa debuttare tra i professionisti dopo un bel successo in serie D nel 1985-86. "Venivo dal Varazze, appena retrocesso nella categoria inferiore e per me, essendo la prima esperienza fuori casa, non era facile. Ebbi però il vantaggio, oltre che di giocare in una squadra che era stata costruita per vincere il campionato, di trovarmi al fianco di giocatori espertissimi quali Del Favero, Luxoro e Scarrone che erano un po' i simboli di quella squadra e dai quali ho appreso molto. Anche il primo anno di C2, le cose non è che siano cambiate radicalmente, perchè la squadra era rimasta pressochè immutata nella sua intelaiatura e si arrivò a una salvezza tranquilla." Qualcosa mutò però con il passaggio di consegne ai vertici della società tra Cerutti e Bocci. "Il primo anno fu difficile perchè il nuovo presidente, venendo da fuori, non sempre poteva essere presente sul posto per seguirci. Fu costruita una squadra che puntava alla salvezza che alla fine arrivò, anche se solo all'ultima giornata." E dopo un 54