capitolo 4 ipotesi di una definizione tipologica degli interventi nel

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capitolo 4 ipotesi di una definizione tipologica degli interventi nel
GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ
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CAPITOLO 4
IPOTESI DI UNA DEFINIZIONE TIPOLOGICA
DEGLI INTERVENTI NEL PAESAGGIO
GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ
4.1.
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TIPOLOGIE: UNA POSSIBILE SCANSIONE SPAZIOTEMPORALE DI PROGETTI REALIZZATI DI GIARDINI,
PARCHI, PAESAGGI
4.1.1. LIMITI, SOMIGLIANZE, CONTAMINAZIONI: IL SIGNIFICATO
DELLA SUDDIVISIONE TIPOLOGICA
La suddivisione tipologica qui di seguito proposta, è fondata su una serie di
propositi-base, per i quali è necessario un chiarimento preliminare.
La scansione interna alla lista delle tipologie, presenta una prima
suddivisione di natura "temporale" tra giardini e parchi: storici - moderni contemporanei.
Questa iniziale impostazione di tipo "storico", non è né fine a se stessa, né
l'obbiettivo di questa ricerca. Essa è rivolta e direzionata a fornire
"materiali" di riferimento
alla successiva scansione della casistica
contemporanea; l'immenso patrimonio dei giardini storici, non potrebbe
essere compresso così compattamente: gli esempi di giardini storici citati
fanno riferimento a casi esemplari, le cui componenti spaziali sono
ricuperate frequentemente dai progetti contemporanei di architettura del
paesaggio. L'elenco delle tipologie è "risucchiato" dal passato a cui
appartiene ed è sincronizzato al tempo presente; i suoi elementi compositivi
risultano di conseguenza a-storicizzati e di essi interesserà piuttosto lo
schema astratto, la legge interna che ne regola la sintassi, la quale, a questo
punto, diventa materia neutra, utile alla formulazione del progetto
contemporaneo, dentro il quale nuovamente si compromette.
Senza rinnegare la grande rilevanza del legame di interdipendenza tra
contesto storico e la conseguente espressione formalizzata del giardino (una
questione che è stata approfondita nel secondo capitolo), si è qui scelto di
privilegiare una visione maggiormente pragmatica, che - in quanto tale esige una rigida restrizione dei fattori che ne formano la struttura. Questa
sorta di pragmaticità è stata in un certo senso "ispirata", dalla conoscenza e
dalla lettura del catalogo della prima Biennale del Paesaggio tenutasi a
Barcellona nel marzo del 1999.
I casi presi in considerazione dalla giuria della Biennale, riguardano
unicamente la casistica contemporanea, della quale è stata fatta una prima
selezione che ha condotto alla premiazione di alcuni casi esemplari di
progetti europei di architettura del paesaggio. La suddivisione interna
effettuata dal comitato organizzativo della Biennale, si riferisce alla pratica
del progetto del paesaggio, quella pratica che i numerosi paesaggisti
europei (soprattutto stranieri) affrontano quotidianamente nel loro lavoro. Il
tipo di raggruppamento tipologico proposto dalla Biennale di Barcellona, è
stato, in questa tesi notevolmente arricchito da una numerosa serie di casi
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tematici. Il lavoro di questo elaborato si è rivolto in modo particolare verso
due generi di casistiche: il ricupero delle aree dismesse e degradate ed i
recenti contributi dell'arte contemporanea all'arte del giardino. Un'altra
numerosa serie di tipologie "a tema", identificate all'interno del
variegatissimo panorama del progetto del verde contemporaneo sono state
aggiunte in seguito.
In riferimento all'impostazione a-storica di questa indagine tipologica, è
necessario accennare alla questione della relatività di alcune datazioni
riguardanti alcuni giardini specifici. Proprio perché non è stata la scansione
temporale quella ad essere scelta per il criterio di suddivisione, alcuni
giardini di recente creazione sono rientrati nella categoria dei giardini e
parchi moderni e non in quella contemporanea. E' il caso ad esempio di
"Shute Garden" realizzato dal famoso paesaggista inglese Geoffrey A.
Jellicoe, tra il 1975 ed il 1980, in Gran Bretagna. Il lavoro di Jellicoe si
colloca all'interno di uno "spirito moderno", come testimonia, ad esempio, il
suo profondo interesse e riferimento nel lavoro artistico di Paul Klee e di
Jean Arp. La lunghissima carriera di paesaggista lo ha condotto a trasporre
il suo lavoro di "moderno" verso i confini del "post-moderno". La definizione
di moderno non fa riferimento alla vasta suddivisione temporale della storia
della civiltà occidentale; essa riguarda più strettamente il settore della storia
dell'arte. Lo "spirito moderno" è qui riferito all'atmosfera innescata dalle
prime avanguardie, dai primi fermenti artistici fomentati dalle correnti
dell'espressionismo, del cubismo, del futurismo, del neoplasticismo,
dell'astrattismo, ecc. dei grandi movimenti artistici, cioè, che hanno iniziato
ad operare oltre il primo decennio del XX secolo. E' quello spirito e non
strettamente quell'epoca, che si manifesta nel lavoro di alcuni paesaggisti,
architetti e artisti nei diversi decenni successivi, fondendosi a volte con le
nuove rivelazioni del momento.
La tipologia del "contemporaneo" è di ancor più difficile definizione. Può
essere genericamente definita come "post-moderna", ma, come si sà, le
"contaminazioni" dell'epoca contemporanea sono spesso incontenibili.
Alcuni elementi possono comunque essere definiti e fissati.
Il nuovo mondo si rifa' alla "debolezza" del pensiero e all'infinita varietà di
forme che esso sprigiona. La centralità o comunque la coerenza della
composizione spaziale viene annullata, a volte drasticamente. Fattori
disgreganti s'infiltrano nel progetto, ne fanno esplodere la logica razionale e
l'organizzazione - forse astratta - ma che era, comunque, ancora molto
strutturata.
L'informe e/o il caos, dilagano.
Ciò che più stravolge la precedente concezione moderna è l'inserirsi,
silenzioso o dirompente, del fattore "tempo". Il tempo sospeso della
rappresentazione diventa il tempo reale del momento presente, che scorre
sotto i nostri occhi, seguendo il preciso ritmo delle nostre vite. Il richiamo al
fattore "tempo" come elemento fondante del progetto, avviene in maniera
più o meno diretta. Il suo coinvolgimento può divenire palese nel momento in
cui la sua azione di trasformazione è fattore di progetto, materiale da
costruzione; i mutamenti nell'assetto e nel disegno sono contemplati fin
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dall'inizio e fanno parte del piano d'azione, un piano che prevede l'inizio dei
lavori ed un fotogramma della prima configurazione, ma - oltre a questo - è il
tempo che deciderà gli sviluppi formali del giardino che deve ancora
manifestarsi. Altre volte il "tempo" è richiamato indirettamente, tramite lo
stimolo dei sensi, stimoli fisici che spezzano la dimensione sospesa della
rappresentazione e la sua coerenza artificiale e ci
riportano
improvvisamente al tempo reale dell'esperienza, alle sue incongruenze e
contraddizioni.
La iper-sfruttata dicitura della "contaminazione" ha, in questa sede, anche un
modo più letterale per esprimersi: è la contaminazione tra le diverse
tipologie, è il loro non essere mai - se non in alcuni casi - "tipologie pure".
Gli esempi relativi a questo genere di "compromissioni", sono veramente
numerosi. La compresenza in uno stesso progetto di parco o giardino di
diversi tipi di funzioni e impostazioni dello spazio, è una qualità decisamente
contemporanea.
Il recupero della discarica comporta, nella stragrande maggioranza dei casi,
la sua trasformazione in un altro genere di spazio a verde, ad esempio: in un
grande parco urbano, una passeggiata lungo mare, un parco di fiera, un
orto botanico sperimentale, o magari un'installazione permanente di scultura
del paesaggio .
In altri casi la trasformazione non porta alla perdita dell'identità e della
funzione del precedente assetto: a volte la discarica cittadina convive con il
parco pubblico, la cava di pietra pomice con l'installazione temporanea, il
giardino privato della grande multinazionale con il parco naturale, la
spianata verde aeroportuale con la coltivazione di un giovane arboreto, il
recupero di fragili dune con la passeggiata storico-naturalistica.
Tutto questo accade perché il progetto del giardino e del parco
contemporaneo vuole essere e rimanere un "testo aperto", che attende ed è
disponibile ad accogliere le future trasformazioni sia fisiche che funzionali in
arrivo. La manifestazione concreta di questa "apertura", è inserita nel
disegno dei nuovi giardini, essi ci mostrano: linee di confine indefinite di cui
è tollerato lo spostamento graduale nel tempo, spazi amorfi interni, dentro i
quali le nuove metamorfosi, nel silenzio dell'incolto, sono in procinto di
rivelarsi.
Ogni caso selezionato - anche se particolarmente "contaminato" - rientra in
una sola classe tipologica. La scelta, a volte difficile, è stata effettuata
valutando il fattore che maggiormente caratterizza il caso in questione.
La scansione spazio-temporale qui attuata, non pretende di esaurire e
contenere la tipologia complessiva dei casi esistenti. Essa rimane in parte
incompleta, sia a causa della sicuramente non esaustiva ricerca, sia perché
le metamorfosi in atto stanno per rivelarci i nuovi giardini che - per ora ancora non esistono.
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4.1.2. RASSEGNA DELLE TIPOLOGIE UTILIZZATE: NOTE E SPUNTI
DESCRITTIVI
GIARDINI E PARCHI STORICI
Giardini storici privati
Questo gruppo tipologico è composto dai numerosissimi e famosi giardini
privati che costellano la storia dell'architettura e che alimentano ancora oggi
l'immaginario sul giardino. Non è qui prevista una sotto-suddivisione
temporale (dall'antichità all'epoca moderna), o una delimitazione spaziale (tra
le diverse nazioni del mondo). Questo vasto raggruppamento, fornisce una
quantità indefinita di parametri, riferimenti simbolici e schemi spaziali,
estraibili e ri-utilizzabili nella progettazione contemporanea
Giardini storici pubblici
Essi rappresentano i primi esperimenti di aree a verde pubblico, concepite
come dono concesso dalle autorità locali alla cittadinanza e sono
generalmente inseriti all'interno del perimetro urbano. Si contano un numero
limitato di casi di giardini storici pubblici, la loro categoria è generalmente
sovrastata da quella dei parchi urbani storici.
L'epoca presa qui in
considerazione varia tra il 1600 e la metà del 1800.
Parchi urbani storici
I primi esempi di parco pubblico urbano, sono stati inaugurati da alcune città
inglesi alla fine del '700, ma è il XIX secolo il periodo della loro grande
diffusione. La funzione pubblica e lo stile paesaggistico dei parchi inglesi,
influenzarono i programmi urbanistici di diverse nazioni europee, in primo
luogo della Francia e della Germania.
Parchi extraurbani storici
Parchi delle residenze nobiliari in aperta campagna; tra essi troviamo i
grandi parchi paesaggistici inglesi, le vaste regge dei giardini barocchi
francesi, i complessi monumentali dei giardini rinascimentali italiani.
Orti botanici storici
La catalogazione e classificazione delle piante, connessa con lo studio dei
"semplici", cioè delle essenze vegetali e la loro coltivazione per scopi di
ricerca botanica e medica, costituiscono le funzioni e l'obbiettivo dei primi
orti botanici sorti a breve distanza di tempo in molte città europee, intorno
alla metà del Cinquecento. L'Italia detiene il primato della realizzazione dei
primi orti botanici: Padova e Pisa, ebbero infatti un giardino botanico fin dal
1545. La loro origine è strettamente correlata con gli orti di erbe
medicamentose di epoca medioevale.
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GIARDINI E PARCHI MODERNI
Giardini privati moderni
Giardini pubblici moderni
Parchi urbani moderni
L'atmosfera di stagnazione che caratterizzava una parte della produzione
dell'arte dei giardini nel Novecento, è spezzata a tratti dai progetti di alcuni
artisti, architetti e paesaggisti che hanno innescato un moto di rinnovamento
del disegno e della concezione del giardino. La grande influenza esercitata
dai presupposti teorici delle avanguardie storiche, è direttamente
riscontrabile in questi progetti, che tentano - dilatandosi a volte in una
dimensione utopica - di riconciliare la ricerca artistica pura con il disegno
degli spazi aperti.
Tra i molti esponenti possono essere citati gli artisti: Isamu Noguchi e
Roberto Burle Marx, l'architetto messicano Luis Barragan e lo spagnolo A.
Gaudì , i paesaggisti: G.A. Jellicoe, Dan Kiley, C. Th. Sørenssen, Hans Luz,
L. Halprin, T. Church e i fratelli Hans-Jacob.
GIARDINI E PARCHI CONTEMPORANEI
PRIVATI
Giardini e parchi privati di abitazioni singole
E' questo l'ambito nel quale la sperimentazione artistica del giardino
contemporaneo,
può spaziare liberamente in ardite ed estreme
conformazioni. L'influenza delle più recenti correnti artistiche trova qui un
campo libero d'azione. Tra esse è necessario citare in primo luogo il
movimento della Land Art, che ha profondamente influenzato il lavoro dei
paesaggisti statunitensi ed in parte di quelli europei e dell'estremo oriente. I
presupposti teorici e formali del minimalismo, della pop art e dell'arte
concettuale, sono re-interpretati dall'arte del giardino contemporaneo, che li
fonde ed integra con le necessità di ricupero ecologico e paesaggistico del
territorio.
Giardini e parchi privati di tipo condominiale
Casi esemplari di progetti di complessi residenziali e di nuovi quartieri
cittadini contemporanei. In essi si ritrovano - rinnovati - i presupposti delle
città-giardino della fine del XIX secolo. L'obbiettivo prioritario che questi
progetti desiderano raggiungere, è costituito dalla massima integrazione
funzionale, estetica-formale e più in generale paesaggistica, tra le diverse
sotto-tipologie del: giardino-orto privato, del giardino condominiale e dello
spazio pubblico adiacente . Il giardino condominiale si caratterizza dunque
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come uno spazio a verde di natura semi-privata, che può svolgere, se
attentamente collocato e disegnato, un'importante azione di filtro tra gli spazi
di vita pubblici e quelli privati.
Giardini e parchi privati di aziende
Le aree esterne, più o meno estese, alle sedi dei quartieri generali delle
grandi società multinazionali, di imprese private per la produzione industriale
o di servizi, sono sempre più spesso (soprattutto all'estero) ridisegnate per
mano dei maggiori studi associati di architettura del paesaggio del mondo.
Questi moderni mecenati, ambiscono a circondare le sedi delle proprie
aziende con sistemazioni paesaggistiche che sappiano esprimere
simbolicamente il potere economico e politico da esse detenuto. In taluni
casi, quando gli scopi celebrativi si accordano con quelli artistici e/o
ambientali, il progetto di parchi e giardini per la sede di una grande azienda,
diventa una preziosa occasione sia di valorizzazione formale e
paesaggistica e sia di riqualificazione ecologica e ambientale dell'area
interessata dall'intervento.
Giardini e parchi di istituzioni culturali
Le grandi istituzioni culturali, quali: le biblioteche private, le fondazioni
culturali o i musei a gestione privata, sono sovente interessate al ridisegno
dei terreni esterni alle proprie sedi, pensati come ideale estensione e
manifestazione fisica degli obbiettivi di ricerca culturali ed artistici da essi
perseguiti. A volte i giardini esterni a questo tipo di istituzione, costituiscono
delle autentiche stanze-museo all'aperto, in altri casi dei prototipi di studigiardino nei quali, leggere, studiare, scrivere e pensare.
PUBBLICI
Giardini e parchi di edifici pubblici
Sono qui comprese le aree a verde di edifici della pubblica amministrazione
comunale, regionale e statale, di istituzioni pubbliche quali: università,
biblioteche, centri culturali, musei, edifici per servizi di diversa natura.
Questi spazi, che sconfinano con la tipologia pura dei giardini e parchi
pubblici, rappresentano un servizio talvolta usufruibile
dall'intera
cittadinanza. In altri casi, l'intervento di architettura del paesaggio è di ridotte
dimensioni e consiste in piccole ri-manipolazioni artistiche di parte dei
terreni adiacenti a queste istituzioni.
Giardini pubblici urbani
Costituiscono la tipologia-base, il modulo spaziale e funzionale di riferimento
per il disegno degli spazi a verde urbani. La funzione da essi svolta "pubblica" per eccellenza - è considerata dai maggiori esponenti
dell'architettura del paesaggio, di primaria importanza per la riqualificazione
attuale e futura dei congestionati centri urbani, delle fasce urbane
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periferiche, dei sobborghi cittadini e di aree dall'identità e dalla funzione
indefinita. La dimensione generalmente non troppo estesa delle loro
superfici, permette di infiltrarli nella stretta maglia dell'edificato, magari
recuperando ed unendo tra loro ritagli inutilizzati di spazio urbano. Essi
rappresentano i luoghi potenziali della (ri)conciliazione tra ciò che è pubblico
è ciò che è privato.
Parchi pubblici urbani
Quest'area a verde pubblica dall'estesa superficie, può essere collocata in
posizione centrale o periferica rispetto al centro cittadino a cui comunque
appartiene. Il ruolo da esso svolto risulta a volte di grande importanza
strategica: in questi casi il parco urbano diventa il perno attorno al quale si
struttura una nuova estensione pianificata della città. La sua valenza è
generalmente polifunzionale, la vasta superficie può ospitare numerosi
servizi ed impianti per la ricreazione, lo sport, nonché edifici pubblici, locali,
musei e altro ancora. Quando la complessità si fa massima, esso diviene un
organismo autonomo, quasi una città dentro la città, che struttura e conferisce
valore alle aree circostanti.
GIARDINI E PARCHI CONTEMPORANEI: TEMATICHE SPECIFICHE
GRANDI PARCHI EXTRAURBANI
Parchi regionali
Il progetto del parco regionale, rappresenta il tentativo di coordinare e
rendere coerenti, le numerosissime attività e funzioni presenti in un vasto
territorio, al fine di orientarle verso una meta superiore, generalmente
ispirata dalla necessità di preservare gli aspetti ecologici, paesaggisti e le
funzioni di alcune fragili attività produttive presenti in quel territorio;
importanti fattori che rimarrebbero altrimenti dispersi e scollegati a causa
delle infinita frammentazione degli interessi economici e degli organi di
potere politico.
Parchi agricoli
L'agricoltura: le sue tradizionali tecniche di produzione, la qualità del
paesaggio da essa generato, costituisce - in alcuni casi - un settore
produttivo in pericolo di estinzione. I parchi agricoli sono strutturati come veri
e propri piani territoriali, che legano a sé le molteplici attività presenti in un
determinato territorio, orientandole verso la tutela del paesaggio e delle
funzioni produttive del settore agricolo. I progetti più innovativi non
impongono unicamente limiti e restrizioni, ma funzionano da organi
propositivi per la realizzazione di strutture adatte ad ospitare attività di
vendita diretta, centri per attività culturali e in generale fornire una piattaforma
di incontro e confronto comune per i diversi soggetti interessati.
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Parchi naturali
La tutela ambientale, la protezione della fauna, della vegetazione e più in
generale di complessi sistemi ecologici che contraddistinguono una
determinata area, rappresentano i principali obbiettivi dell'istituzione dei
parchi naturali. La loro destinazione può essere in particolare modo
indirizzata alla tutela di biotopi caratteristici o in pericolo di sopravvivenza.
Le zone umide, le paludi, i sistemi lacuali, le foreste originarie, gli estuari, i
sistemi di dune, porzioni di coste, i bacini fluviali, rappresentano alcuni
biotopi oggetto di tutela del progetto dei parchi naturali.
Parchi archeologici
I resti, le rovine o le porzioni di edifici e strutture più o meno conservate,
testimonianze fisiche di civiltà decadute, sono sparse, sovente in modo
ravvicinato, nei territori di numerose nazioni. La presenza di questi reperti
struttura e caratterizza il territorio su cui sono dislocati e possono fare parte
di un sistema complesso, formato da aree a verde ad essi adiacenti adatte
alla sosta e al riposo, a loro volta ricollegate ad una rete di percorsi storiconaturalistici scanditi dagli episodi a tappe di un moderno errabondare tra le
antiche rovine. I territori dei parchi archeologici, generalmente di vaste
dimensioni, coesistono con i terreni per la produzione agricola, con porzioni
di boschi, oasi naturali e con le molteplici attività produttive umane.
RECUPERI E BONIFICHE DI AREE DEGRADATE
Bonifiche di cave
Le attività estrattive delle cave di sabbia, di ghiaia, di marmo, di pietra
pomice, ecc, conformano in modo diverso (in conseguenza al tipo di
lavorazione ed alla natura del materiale estratto) il territorio su cui si
insediano e che trasformano nel tempo. Il termine dell'attività di estrazione
lascia dietro di sé un ambiente estremamente impoverito e deturpato. A
volte lo scavo del materiale dà luogo a morfologie involontarie, ma
dall'interessante valore scenografico e paesaggistico, che può a sua volta
essere sfruttato nella realizzazione di musei all'aperto, installazioni artistiche
o riconvertito - dopo un lungo lavoro di rigenerazione del suolo - in un'area a
verde dall'insolita conformazione.
Bonifiche di discariche
Sono ben noti i cumuli di rifiuti seppelliti da metri di terra e trasformati in
verdi colline semisferiche dall'aspetto inquietante. Alcuni progetti
particolarmente innovativi prevedono la compresenza delle attività di
depurazione dei rifiuti con quella del parco pubblico. I liquami se sottoposti
a una prima fase di depurazione, possono confluire in zone umide e
paludose, nelle quali una varietà di vegetazione appositamente predisposta
può innescare meccanismi di fitodepurazione e completare in tal modo il
ciclo di depurazione.
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Recupero di ex linee ferroviarie
Sono sempre più numerosi i tratti di ferrovia che vengono abbandonati a
causa della ristrutturazione complessiva delle infrastrutture di trasporto. In
certi casi si tratta dei percorsi ferroviari privati, realizzati dalle industrie
siderurgiche per il trasporto locale del materiale grezzo o lavorato. Il
recupero a verde pubblico di questo genere di infrastrutture, presenta una
numerosa serie di aspetti positivi, supportati in primo luogo dalla forma
stretta e allungata della loro fisionomia che li trasforma in corridoi verdi di
collegamento tra centro e periferia, utili alla realizzazione di reti ecologiche e
ad ospitare percorsi pedonali e ciclabili privilegiati, riparati dal traffico e
dallo smog.
Parchi industriali
La transizione dall'epoca industriale a quella post-industriale ha comportato
lo svuotamento funzionale di intere aree e di vasti settori urbani una volta
destinati alla produzione o ai sistemi infrastrutturali ad essa connessi.
Questi vuoti costituiscono un incredibile opportunità sia per la riconfigurazione delle aree urbane spesso oppresse dalla fitta e caotica
maglia dell'edificato, sia per la possibilità di creare polmoni verdi interni al
nucleo metropolitano, potenziali agenti regolatori dell'alterato sistema di
ricambio atmosferico delle città. Nel caso di complessi industriali dislocati in
zone periferiche o isolate, la riconversione delle superfici da essi occupati,
può condurre alla realizzazione di "parchi industriali" propriamente detti, cioè
di aree a verde nelle quali le imponenti strutture dei vecchi impianti,
divengono parte integrante del nuovo assetto, attraverso la rifunzionalizzazione e ri-semantizzazione della loro originaria destinazione.
Recupero di coste e litorali fluviali e marini
Questi luoghi di confine tra acqua e terra, ben noti per la loro naturale
ricchezza biologica e paesaggistica, hanno da sempre attirato una grande
concentrazione di popolazione ed attività produttive, legate anche al trasporto
via mare. Tra le maggiori calamità che hanno comportato la completa
devastazione di alcune lunghe fasce di coste e litorali, è da annoverare il
ben noto fenomeno moderno del turismo. I cordoni semplici o doppi di dune,
la presenza della originale vegetazione locale, il generale ecosistema di
questi ambienti di confine, è purtroppo gravemente compromesso nella
maggior parte delle nazioni industrializzate. Questi particolari biotopi sono
sempre più spesso posti sotto tutela (nei tratti di coste in cui è possibile
"isolarli"). Le dune, trattate come una specie in via di estinzione, sono
tutelate come rari e preziosi reperti naturali. A volte è prevista la loro ricostruzione, tramite particolari tecniche che "fissano" per un certo periodo di
tempo il terreno sabbioso e che permettono alla vegetazione originaria di
reinstallarsi.
PERCORSI E MARGINI
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Percorsi urbani
I grandi assi di collegamento tra le zone più rappresentative delle città o la
copertura per ragioni funzionali di tratte sotterranee di tangenziali e
autostrade, danno luogo a lunghi percorsi rettilinei, per i quali, in taluni casi, è
decisa la trasformazione in lunghe e strette strisce di giardini sequenziali. Il
loro sviluppo longitudinale permette di dotare di aree a verde pubblico i
diversi tratti di città attraversati da questi percorsi.
Spazi urbani di margine
All'interno delle grandi metropoli contemporanee, sono infiniti i ritagli di
spazio urbano dimenticati e rimasti estranei ai programmi di destinazione
funzionale. Questi brani di terreno, sono lasciati a sé stessi, in attesa che la
macchina urbana li re-inglobi, inserendoli in qualche progetto, generalmente
di natura edilizia. La potenzialità di questi tasselli, invece, sta proprio
nell'essere piccole porzioni di vuoto, generalmente sparse in modo casuale,
che possono essere ri-disegnati come piccoli giardini, porzioni di spazi
pubblici dalle molteplici funzioni, collegabili ed inseribili in una rete di
percorsi verdi, insinuati nella stretta presa dell'universo urbano.
Spazi urbani fluviali
I tratti di fiume che solcano e attraversano le grandi città, offrono la grande
opportunità di realizzare un contatto con questo prezioso elemento. La
creazione di lunghe aree a verde parallele al corso dei fiumi cittadini è una
pratica ben nota. Anche i piccoli slarghi, le strette passeggiate continue,
possono fornire l'occasione per realizzare una successione di spazi
gradevoli. Si registrano ultimamente alcune iniziative intraprese dalle
pubbliche amministrazioni comunali, volte a riportare alla luce percorsi
fluviali forzati in condotte sotterranee riorganizzandoli in attraenti spazi
pubblici e percorsi verdi.
Spazi urbani lungomare
La passeggiata lungo mare, è una tipologia che fa parte della storia
dell'architettura e dell'urbanistica, già da diversi secoli. Il passeggiare lungo
le sponde marine è un rituale e una pratica sociale, assai radicata in alcuni
paesi.
La sua organizzazione interna scorre tra esempi caratterizzati da una forte
configurazione architettonica, più frequente nei pressi del centro abitato ad
altre in cui prevale l'aspetto della passeggiata naturalistica, oltrepassando i
confini della zona edificata e inoltrandosi nell'ambiente più o meno "naturale"
delle fasce costiere.
Itinerari naturali e strade verdi
L'azione del passeggiare è strettamente connaturata con l'abilità e la
possibilità di godere della bellezza di un panorama o del contatto diretto con
l'ambiente naturale. Nel camminare, una sequenza di scenari diversi di
susseguono l'uno dopo l'altro e compongono il racconto di un viaggio. Così
come un racconto è scandito in una serie di episodi, anche all'interno
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dell'itinerario naturale, è necessario prevedere, in sede di progetto, una
scansione spazio-temporale di eventi, rappresentati da punti di particolare
interesse: storico, naturalistico e paesaggistico, valorizzati da attrezzature
per il riposo e il rifocillamento. La realizzazione degli itinerari naturali e delle
strade verdi è anche un occasione per far rivivere le scie di antichi "rituali",
come: i pellegrinaggi, la transumanza o il trasporto, in tempi antichi, dei
materiali da costruzione.
Fasce ed aree adiacenti ad infrastrutture lineari di trasporto
La pervasiva presenza delle infrastrutture lineari di trasporto, quali ad
esempio: strade statali, strade tangenziali, autostrade, viadotti, linee
ferroviarie, ecc. ha fortemente caratterizzato i nuovi scenari del paesaggio
contemporaneo. Escluderli e negarli non rappresenta certo una buona
soluzione alla loro invadente quanto utile presenza. Il progetto di architettura
del paesaggio contemporaneo, ha allargato il proprio campo d'azione e
comprende oggi anche la progettazione dell'assetto paesaggistico di queste
imponenti strutture. Negli interventi più innovativi, viene sfruttata la possibilità
di accedere a viste panoramiche dalle autostrade e dalle aree di servizio, le
quali, in alcuni casi, sono pensate come moderni punti belvedere. Le lunghe
fasce adiacenti i percorsi, dovrebbero essere di ampie dimensioni, in modo
da poterle convertire in lunghi corridoi vegetali e ottenere la massima
integrazione dell'infrastruttura nel paesaggio.
GIARDINI E ARTE CONTEMPORANEA
Giardini realizzati da artisti contemporanei
Nella recente produzione dell'arte contemporanea si registra oggi un
rinnovato interesse per l'arte del giardino, un campo d'intervento che
appartiene tradizionalmente al dominio dell'arte. Il giardino diviene il
supporto e l'installazione permanente attraverso la quale il messaggio e la
ricerca artistica può nuovamente fluire. La conformazione di questi giardini,
attiva percezioni di incoerenza ed ambiguità, conduce a formulare quesiti
piuttosto che a fornire risposte. In essi, in modo filtrato e simbolico e
secondo percorsi di ricerca estetica radicalmente diversi, le realtà invisibili
del mondo contemporaneo appaiono e si manifestano.
Giardini per l'arte contemporanea
Sono numerosi i parchi ed i giardini, pubblici e privati, che accolgono al loro
interno i lavori e le installazioni di artisti contemporanei. In certi casi essi non
differiscono molto dall'essere delle semplici sale-museo all'aperto. In altre
occasioni, il lavoro degli artisti esprime la ricerca intenzionalmente
perseguita della lettura del sito e dell'eventuale integrazione o opposizione
nei suoi confronti.
GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ
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Installazioni temporanee ed effimere
Il giardino, il parco, il paesaggio, possono diventare la sede temporanea di
installazioni artistiche o di interventi effimeri di architettura del paesaggio.
La ricerca estetica ha in questo caso il sopravvento sulle necessità funzionali.
Sono compresi in questa categoria i lavori di arte del paesaggio, di
manipolazione temporanea degli elementi della natura, di collocazione
temporanea di oggetti scultorei in ambienti naturali, in giardini, cave o aree
industriali dismesse.
GIARDINI E PARCHI TEMATICI
Orti botanici contemporanei
Le esigenze di natura scientifica, legate alla classificazione delle specie
vegetali, alla sperimentazione di diversi tipi di colture e alla collezione di
specie rare in pericolo di estinzione, sono abbinate, nel progetto degli orti
botanici contemporanei ad una ricerca formale ed estetica della gestione
dello spazio. La necessaria scansione e suddivisione spaziale dell'area del
giardino, finalizzata ad incasellare e distinguere i diversi gruppi di specie e
le diverse comunità vegetali, viene interpretata dal disegno del paesaggio,
che sfrutta il limite imposto da questo uso finalizzato del giardino, per
inventare nuovi modi e nuove forme modulari di suddivisione dello spazio.
Giardini didattici e terapeutici
Le virtù terapeutiche degli ambienti naturali, di parchi e giardini, non sono
certo una scoperta della moderna disciplina dell'architettura del paesaggio.
Da pochi decenni la scienza medica ha posto attenzione alla relazione tra
persone affette da varie patologie e l'ambiente naturale in cui esse
soggiornavano. I giardini terapeutici sono generalmente finalizzati ad un
singola area d'azione: esistono giardini progettati per i malati di alzeimer, di
aids, per persone con malformazioni fisiche o impossibilitate a camminare;
esistono inoltre i giardini per i non vedenti nei quali lo stimolo dei sensi del
tatto, dell'olfatto, dell'udito e del gusto, conformano a questo scopo la scelta
delle essenze e la disposizione nello spazio dei diversi elementi del
giardino.
I giardini didattici, generalmente progettati per accogliere il gioco dei
bambini, prevedono invenzioni formali e disposizioni della vegetazione in
grado di dar vita a momenti di apprendimento attraverso l'attivazione del
senso dell'avventura e del desiderio di scoprire.
Giardini sperimentali
Artisti, paesaggisti, agronomi e orticultori, stanno elaborando - privatamente
o all'interno di istituzioni e centri sperimentali di ricerca - nuovi modi di
coltivare le specie vegetali, di strutturare lo spazio del giardino, ma
soprattutto nuove intenzioni e presupposti per i giardini del futuro. La visione
- spesso utopica - contenuta in questi spazi della sperimentazione, li rende
delle autentiche fucine di idee, di realtà potenziali, di desideri inespressi. A
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volte assumono l'aspetto di situazioni spettacolari assai dispendiose, altre
volte di ritiri privati per la sperimentazione personale.
Parchi di fiere
Le edizioni straordinarie delle grandi fiere internazionali si sono da tempo
rivelate delle preziose occasioni per convogliare, all'interno del grande
fermento di idee, intenzioni ed anche di finanziamenti da esse innescati, le
più ampie problematiche legate all'assetto urbanistico, territoriale, nonché
alla struttura economica e produttiva della città in procinto di ospitare il
grande evento. Questi momenti stra-ordinari, lasciano come scia dietro di
sé nuovi impianti ed infrastrutture: numerosi parchi pubblici, parchi
tecnologici, complessi di giardini, sono nati grazie a questo tipo di occasioni
e sono entrati a far parte del patrimonio verde permanente della città.
Festival dei giardini
I festival dei giardini costituiscono momenti di libera sperimentazione;
qualsiasi tipo di limitazione è esclusa, per permettere all'arte del giardino di
giocare e giocando di inventare forme inedite, che potranno un giorno
arricchire il repertorio permanente dei giardini pubblici e privati. Questo
genere di evento temporaneo si sta rapidamente diffondendo, in questi ultimi
anni, in varie parti del mondo. Il successo di pubblico, è la testimonianza di
quanto la figura del giardino, eserciti oggi una forma di attrazione e curiosità
indefinita, nelle persone.
Orti urbani
Nel realizzare abusivamente gli orti urbani, i cittadini si appropriano degli
spazi vacanti dimenticati dall'amministrazione cittadina e ne decidono la
temporanea destinazione. Sono spazi al limite tra il pubblico e
l'apparentemente privato, che esprimono un'intenzione di attiva
appropriazione della città, una città che non è in grado di fornire degli spazi in
cui è possibile scegliere liberamente cosa fare, cosa costruire, coltivare,
modificare. Oltre ai classici orti urbani abusivi, in alcuni casi la pubblica
amministrazione delle città prevede degli spazi appositi, centrali o periferici,
nei quali i cittadini si possono dilettare nell'arte dell'orticoltura e della
floricultura.
GIARDINI E PARCHI COMMEMORATIVI
Cimiteri
Lo spazio del cimitero è stato - in alcune nazioni - interpretato come
progetto di un grande parco pubblico. Vaste aree a prato, boschetti, piccoli
laghi, ruscelli, sono contenuti in alcuni parchi-cimitero, utilizzati a volte come
luoghi per scampagnate e picnic. A questa versione statunitense del
cimitero, se ne accostano altre che esprimono nel loro disegno, forti
elementi di ricerca formale, di sperimentazione nella manipolazione del
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paesaggio, in grado di ricreare un'atmosfera di solennità e trascendenza,
come testimoniano alcuni recenti progetti inglesi e dei paesi nordici.
Luoghi commemorativi
Sono i luoghi per ricordare. Legati sovente a tragici eventi del passato,
alcuni di questi spazi assumono a volte la forma del giardino. E' il "silenzio"
che in questi luoghi si cerca di manifestare formalmente attraverso la scelta
e disposizione della vegetazione o di elementi scultorei posizionati come
muti reperti.