capitolo 4 ipotesi di una definizione tipologica degli interventi nel
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capitolo 4 ipotesi di una definizione tipologica degli interventi nel
GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ 62 CAPITOLO 4 IPOTESI DI UNA DEFINIZIONE TIPOLOGICA DEGLI INTERVENTI NEL PAESAGGIO GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ 4.1. 63 TIPOLOGIE: UNA POSSIBILE SCANSIONE SPAZIOTEMPORALE DI PROGETTI REALIZZATI DI GIARDINI, PARCHI, PAESAGGI 4.1.1. LIMITI, SOMIGLIANZE, CONTAMINAZIONI: IL SIGNIFICATO DELLA SUDDIVISIONE TIPOLOGICA La suddivisione tipologica qui di seguito proposta, è fondata su una serie di propositi-base, per i quali è necessario un chiarimento preliminare. La scansione interna alla lista delle tipologie, presenta una prima suddivisione di natura "temporale" tra giardini e parchi: storici - moderni contemporanei. Questa iniziale impostazione di tipo "storico", non è né fine a se stessa, né l'obbiettivo di questa ricerca. Essa è rivolta e direzionata a fornire "materiali" di riferimento alla successiva scansione della casistica contemporanea; l'immenso patrimonio dei giardini storici, non potrebbe essere compresso così compattamente: gli esempi di giardini storici citati fanno riferimento a casi esemplari, le cui componenti spaziali sono ricuperate frequentemente dai progetti contemporanei di architettura del paesaggio. L'elenco delle tipologie è "risucchiato" dal passato a cui appartiene ed è sincronizzato al tempo presente; i suoi elementi compositivi risultano di conseguenza a-storicizzati e di essi interesserà piuttosto lo schema astratto, la legge interna che ne regola la sintassi, la quale, a questo punto, diventa materia neutra, utile alla formulazione del progetto contemporaneo, dentro il quale nuovamente si compromette. Senza rinnegare la grande rilevanza del legame di interdipendenza tra contesto storico e la conseguente espressione formalizzata del giardino (una questione che è stata approfondita nel secondo capitolo), si è qui scelto di privilegiare una visione maggiormente pragmatica, che - in quanto tale esige una rigida restrizione dei fattori che ne formano la struttura. Questa sorta di pragmaticità è stata in un certo senso "ispirata", dalla conoscenza e dalla lettura del catalogo della prima Biennale del Paesaggio tenutasi a Barcellona nel marzo del 1999. I casi presi in considerazione dalla giuria della Biennale, riguardano unicamente la casistica contemporanea, della quale è stata fatta una prima selezione che ha condotto alla premiazione di alcuni casi esemplari di progetti europei di architettura del paesaggio. La suddivisione interna effettuata dal comitato organizzativo della Biennale, si riferisce alla pratica del progetto del paesaggio, quella pratica che i numerosi paesaggisti europei (soprattutto stranieri) affrontano quotidianamente nel loro lavoro. Il tipo di raggruppamento tipologico proposto dalla Biennale di Barcellona, è stato, in questa tesi notevolmente arricchito da una numerosa serie di casi GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ 64 tematici. Il lavoro di questo elaborato si è rivolto in modo particolare verso due generi di casistiche: il ricupero delle aree dismesse e degradate ed i recenti contributi dell'arte contemporanea all'arte del giardino. Un'altra numerosa serie di tipologie "a tema", identificate all'interno del variegatissimo panorama del progetto del verde contemporaneo sono state aggiunte in seguito. In riferimento all'impostazione a-storica di questa indagine tipologica, è necessario accennare alla questione della relatività di alcune datazioni riguardanti alcuni giardini specifici. Proprio perché non è stata la scansione temporale quella ad essere scelta per il criterio di suddivisione, alcuni giardini di recente creazione sono rientrati nella categoria dei giardini e parchi moderni e non in quella contemporanea. E' il caso ad esempio di "Shute Garden" realizzato dal famoso paesaggista inglese Geoffrey A. Jellicoe, tra il 1975 ed il 1980, in Gran Bretagna. Il lavoro di Jellicoe si colloca all'interno di uno "spirito moderno", come testimonia, ad esempio, il suo profondo interesse e riferimento nel lavoro artistico di Paul Klee e di Jean Arp. La lunghissima carriera di paesaggista lo ha condotto a trasporre il suo lavoro di "moderno" verso i confini del "post-moderno". La definizione di moderno non fa riferimento alla vasta suddivisione temporale della storia della civiltà occidentale; essa riguarda più strettamente il settore della storia dell'arte. Lo "spirito moderno" è qui riferito all'atmosfera innescata dalle prime avanguardie, dai primi fermenti artistici fomentati dalle correnti dell'espressionismo, del cubismo, del futurismo, del neoplasticismo, dell'astrattismo, ecc. dei grandi movimenti artistici, cioè, che hanno iniziato ad operare oltre il primo decennio del XX secolo. E' quello spirito e non strettamente quell'epoca, che si manifesta nel lavoro di alcuni paesaggisti, architetti e artisti nei diversi decenni successivi, fondendosi a volte con le nuove rivelazioni del momento. La tipologia del "contemporaneo" è di ancor più difficile definizione. Può essere genericamente definita come "post-moderna", ma, come si sà, le "contaminazioni" dell'epoca contemporanea sono spesso incontenibili. Alcuni elementi possono comunque essere definiti e fissati. Il nuovo mondo si rifa' alla "debolezza" del pensiero e all'infinita varietà di forme che esso sprigiona. La centralità o comunque la coerenza della composizione spaziale viene annullata, a volte drasticamente. Fattori disgreganti s'infiltrano nel progetto, ne fanno esplodere la logica razionale e l'organizzazione - forse astratta - ma che era, comunque, ancora molto strutturata. L'informe e/o il caos, dilagano. Ciò che più stravolge la precedente concezione moderna è l'inserirsi, silenzioso o dirompente, del fattore "tempo". Il tempo sospeso della rappresentazione diventa il tempo reale del momento presente, che scorre sotto i nostri occhi, seguendo il preciso ritmo delle nostre vite. Il richiamo al fattore "tempo" come elemento fondante del progetto, avviene in maniera più o meno diretta. Il suo coinvolgimento può divenire palese nel momento in cui la sua azione di trasformazione è fattore di progetto, materiale da costruzione; i mutamenti nell'assetto e nel disegno sono contemplati fin GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ 65 dall'inizio e fanno parte del piano d'azione, un piano che prevede l'inizio dei lavori ed un fotogramma della prima configurazione, ma - oltre a questo - è il tempo che deciderà gli sviluppi formali del giardino che deve ancora manifestarsi. Altre volte il "tempo" è richiamato indirettamente, tramite lo stimolo dei sensi, stimoli fisici che spezzano la dimensione sospesa della rappresentazione e la sua coerenza artificiale e ci riportano improvvisamente al tempo reale dell'esperienza, alle sue incongruenze e contraddizioni. La iper-sfruttata dicitura della "contaminazione" ha, in questa sede, anche un modo più letterale per esprimersi: è la contaminazione tra le diverse tipologie, è il loro non essere mai - se non in alcuni casi - "tipologie pure". Gli esempi relativi a questo genere di "compromissioni", sono veramente numerosi. La compresenza in uno stesso progetto di parco o giardino di diversi tipi di funzioni e impostazioni dello spazio, è una qualità decisamente contemporanea. Il recupero della discarica comporta, nella stragrande maggioranza dei casi, la sua trasformazione in un altro genere di spazio a verde, ad esempio: in un grande parco urbano, una passeggiata lungo mare, un parco di fiera, un orto botanico sperimentale, o magari un'installazione permanente di scultura del paesaggio . In altri casi la trasformazione non porta alla perdita dell'identità e della funzione del precedente assetto: a volte la discarica cittadina convive con il parco pubblico, la cava di pietra pomice con l'installazione temporanea, il giardino privato della grande multinazionale con il parco naturale, la spianata verde aeroportuale con la coltivazione di un giovane arboreto, il recupero di fragili dune con la passeggiata storico-naturalistica. Tutto questo accade perché il progetto del giardino e del parco contemporaneo vuole essere e rimanere un "testo aperto", che attende ed è disponibile ad accogliere le future trasformazioni sia fisiche che funzionali in arrivo. La manifestazione concreta di questa "apertura", è inserita nel disegno dei nuovi giardini, essi ci mostrano: linee di confine indefinite di cui è tollerato lo spostamento graduale nel tempo, spazi amorfi interni, dentro i quali le nuove metamorfosi, nel silenzio dell'incolto, sono in procinto di rivelarsi. Ogni caso selezionato - anche se particolarmente "contaminato" - rientra in una sola classe tipologica. La scelta, a volte difficile, è stata effettuata valutando il fattore che maggiormente caratterizza il caso in questione. La scansione spazio-temporale qui attuata, non pretende di esaurire e contenere la tipologia complessiva dei casi esistenti. Essa rimane in parte incompleta, sia a causa della sicuramente non esaustiva ricerca, sia perché le metamorfosi in atto stanno per rivelarci i nuovi giardini che - per ora ancora non esistono. GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ 66 4.1.2. RASSEGNA DELLE TIPOLOGIE UTILIZZATE: NOTE E SPUNTI DESCRITTIVI GIARDINI E PARCHI STORICI Giardini storici privati Questo gruppo tipologico è composto dai numerosissimi e famosi giardini privati che costellano la storia dell'architettura e che alimentano ancora oggi l'immaginario sul giardino. Non è qui prevista una sotto-suddivisione temporale (dall'antichità all'epoca moderna), o una delimitazione spaziale (tra le diverse nazioni del mondo). Questo vasto raggruppamento, fornisce una quantità indefinita di parametri, riferimenti simbolici e schemi spaziali, estraibili e ri-utilizzabili nella progettazione contemporanea Giardini storici pubblici Essi rappresentano i primi esperimenti di aree a verde pubblico, concepite come dono concesso dalle autorità locali alla cittadinanza e sono generalmente inseriti all'interno del perimetro urbano. Si contano un numero limitato di casi di giardini storici pubblici, la loro categoria è generalmente sovrastata da quella dei parchi urbani storici. L'epoca presa qui in considerazione varia tra il 1600 e la metà del 1800. Parchi urbani storici I primi esempi di parco pubblico urbano, sono stati inaugurati da alcune città inglesi alla fine del '700, ma è il XIX secolo il periodo della loro grande diffusione. La funzione pubblica e lo stile paesaggistico dei parchi inglesi, influenzarono i programmi urbanistici di diverse nazioni europee, in primo luogo della Francia e della Germania. Parchi extraurbani storici Parchi delle residenze nobiliari in aperta campagna; tra essi troviamo i grandi parchi paesaggistici inglesi, le vaste regge dei giardini barocchi francesi, i complessi monumentali dei giardini rinascimentali italiani. Orti botanici storici La catalogazione e classificazione delle piante, connessa con lo studio dei "semplici", cioè delle essenze vegetali e la loro coltivazione per scopi di ricerca botanica e medica, costituiscono le funzioni e l'obbiettivo dei primi orti botanici sorti a breve distanza di tempo in molte città europee, intorno alla metà del Cinquecento. L'Italia detiene il primato della realizzazione dei primi orti botanici: Padova e Pisa, ebbero infatti un giardino botanico fin dal 1545. La loro origine è strettamente correlata con gli orti di erbe medicamentose di epoca medioevale. GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ 67 GIARDINI E PARCHI MODERNI Giardini privati moderni Giardini pubblici moderni Parchi urbani moderni L'atmosfera di stagnazione che caratterizzava una parte della produzione dell'arte dei giardini nel Novecento, è spezzata a tratti dai progetti di alcuni artisti, architetti e paesaggisti che hanno innescato un moto di rinnovamento del disegno e della concezione del giardino. La grande influenza esercitata dai presupposti teorici delle avanguardie storiche, è direttamente riscontrabile in questi progetti, che tentano - dilatandosi a volte in una dimensione utopica - di riconciliare la ricerca artistica pura con il disegno degli spazi aperti. Tra i molti esponenti possono essere citati gli artisti: Isamu Noguchi e Roberto Burle Marx, l'architetto messicano Luis Barragan e lo spagnolo A. Gaudì , i paesaggisti: G.A. Jellicoe, Dan Kiley, C. Th. Sørenssen, Hans Luz, L. Halprin, T. Church e i fratelli Hans-Jacob. GIARDINI E PARCHI CONTEMPORANEI PRIVATI Giardini e parchi privati di abitazioni singole E' questo l'ambito nel quale la sperimentazione artistica del giardino contemporaneo, può spaziare liberamente in ardite ed estreme conformazioni. L'influenza delle più recenti correnti artistiche trova qui un campo libero d'azione. Tra esse è necessario citare in primo luogo il movimento della Land Art, che ha profondamente influenzato il lavoro dei paesaggisti statunitensi ed in parte di quelli europei e dell'estremo oriente. I presupposti teorici e formali del minimalismo, della pop art e dell'arte concettuale, sono re-interpretati dall'arte del giardino contemporaneo, che li fonde ed integra con le necessità di ricupero ecologico e paesaggistico del territorio. Giardini e parchi privati di tipo condominiale Casi esemplari di progetti di complessi residenziali e di nuovi quartieri cittadini contemporanei. In essi si ritrovano - rinnovati - i presupposti delle città-giardino della fine del XIX secolo. L'obbiettivo prioritario che questi progetti desiderano raggiungere, è costituito dalla massima integrazione funzionale, estetica-formale e più in generale paesaggistica, tra le diverse sotto-tipologie del: giardino-orto privato, del giardino condominiale e dello spazio pubblico adiacente . Il giardino condominiale si caratterizza dunque GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ 68 come uno spazio a verde di natura semi-privata, che può svolgere, se attentamente collocato e disegnato, un'importante azione di filtro tra gli spazi di vita pubblici e quelli privati. Giardini e parchi privati di aziende Le aree esterne, più o meno estese, alle sedi dei quartieri generali delle grandi società multinazionali, di imprese private per la produzione industriale o di servizi, sono sempre più spesso (soprattutto all'estero) ridisegnate per mano dei maggiori studi associati di architettura del paesaggio del mondo. Questi moderni mecenati, ambiscono a circondare le sedi delle proprie aziende con sistemazioni paesaggistiche che sappiano esprimere simbolicamente il potere economico e politico da esse detenuto. In taluni casi, quando gli scopi celebrativi si accordano con quelli artistici e/o ambientali, il progetto di parchi e giardini per la sede di una grande azienda, diventa una preziosa occasione sia di valorizzazione formale e paesaggistica e sia di riqualificazione ecologica e ambientale dell'area interessata dall'intervento. Giardini e parchi di istituzioni culturali Le grandi istituzioni culturali, quali: le biblioteche private, le fondazioni culturali o i musei a gestione privata, sono sovente interessate al ridisegno dei terreni esterni alle proprie sedi, pensati come ideale estensione e manifestazione fisica degli obbiettivi di ricerca culturali ed artistici da essi perseguiti. A volte i giardini esterni a questo tipo di istituzione, costituiscono delle autentiche stanze-museo all'aperto, in altri casi dei prototipi di studigiardino nei quali, leggere, studiare, scrivere e pensare. PUBBLICI Giardini e parchi di edifici pubblici Sono qui comprese le aree a verde di edifici della pubblica amministrazione comunale, regionale e statale, di istituzioni pubbliche quali: università, biblioteche, centri culturali, musei, edifici per servizi di diversa natura. Questi spazi, che sconfinano con la tipologia pura dei giardini e parchi pubblici, rappresentano un servizio talvolta usufruibile dall'intera cittadinanza. In altri casi, l'intervento di architettura del paesaggio è di ridotte dimensioni e consiste in piccole ri-manipolazioni artistiche di parte dei terreni adiacenti a queste istituzioni. Giardini pubblici urbani Costituiscono la tipologia-base, il modulo spaziale e funzionale di riferimento per il disegno degli spazi a verde urbani. La funzione da essi svolta "pubblica" per eccellenza - è considerata dai maggiori esponenti dell'architettura del paesaggio, di primaria importanza per la riqualificazione attuale e futura dei congestionati centri urbani, delle fasce urbane GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ 69 periferiche, dei sobborghi cittadini e di aree dall'identità e dalla funzione indefinita. La dimensione generalmente non troppo estesa delle loro superfici, permette di infiltrarli nella stretta maglia dell'edificato, magari recuperando ed unendo tra loro ritagli inutilizzati di spazio urbano. Essi rappresentano i luoghi potenziali della (ri)conciliazione tra ciò che è pubblico è ciò che è privato. Parchi pubblici urbani Quest'area a verde pubblica dall'estesa superficie, può essere collocata in posizione centrale o periferica rispetto al centro cittadino a cui comunque appartiene. Il ruolo da esso svolto risulta a volte di grande importanza strategica: in questi casi il parco urbano diventa il perno attorno al quale si struttura una nuova estensione pianificata della città. La sua valenza è generalmente polifunzionale, la vasta superficie può ospitare numerosi servizi ed impianti per la ricreazione, lo sport, nonché edifici pubblici, locali, musei e altro ancora. Quando la complessità si fa massima, esso diviene un organismo autonomo, quasi una città dentro la città, che struttura e conferisce valore alle aree circostanti. GIARDINI E PARCHI CONTEMPORANEI: TEMATICHE SPECIFICHE GRANDI PARCHI EXTRAURBANI Parchi regionali Il progetto del parco regionale, rappresenta il tentativo di coordinare e rendere coerenti, le numerosissime attività e funzioni presenti in un vasto territorio, al fine di orientarle verso una meta superiore, generalmente ispirata dalla necessità di preservare gli aspetti ecologici, paesaggisti e le funzioni di alcune fragili attività produttive presenti in quel territorio; importanti fattori che rimarrebbero altrimenti dispersi e scollegati a causa delle infinita frammentazione degli interessi economici e degli organi di potere politico. Parchi agricoli L'agricoltura: le sue tradizionali tecniche di produzione, la qualità del paesaggio da essa generato, costituisce - in alcuni casi - un settore produttivo in pericolo di estinzione. I parchi agricoli sono strutturati come veri e propri piani territoriali, che legano a sé le molteplici attività presenti in un determinato territorio, orientandole verso la tutela del paesaggio e delle funzioni produttive del settore agricolo. I progetti più innovativi non impongono unicamente limiti e restrizioni, ma funzionano da organi propositivi per la realizzazione di strutture adatte ad ospitare attività di vendita diretta, centri per attività culturali e in generale fornire una piattaforma di incontro e confronto comune per i diversi soggetti interessati. GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ 70 Parchi naturali La tutela ambientale, la protezione della fauna, della vegetazione e più in generale di complessi sistemi ecologici che contraddistinguono una determinata area, rappresentano i principali obbiettivi dell'istituzione dei parchi naturali. La loro destinazione può essere in particolare modo indirizzata alla tutela di biotopi caratteristici o in pericolo di sopravvivenza. Le zone umide, le paludi, i sistemi lacuali, le foreste originarie, gli estuari, i sistemi di dune, porzioni di coste, i bacini fluviali, rappresentano alcuni biotopi oggetto di tutela del progetto dei parchi naturali. Parchi archeologici I resti, le rovine o le porzioni di edifici e strutture più o meno conservate, testimonianze fisiche di civiltà decadute, sono sparse, sovente in modo ravvicinato, nei territori di numerose nazioni. La presenza di questi reperti struttura e caratterizza il territorio su cui sono dislocati e possono fare parte di un sistema complesso, formato da aree a verde ad essi adiacenti adatte alla sosta e al riposo, a loro volta ricollegate ad una rete di percorsi storiconaturalistici scanditi dagli episodi a tappe di un moderno errabondare tra le antiche rovine. I territori dei parchi archeologici, generalmente di vaste dimensioni, coesistono con i terreni per la produzione agricola, con porzioni di boschi, oasi naturali e con le molteplici attività produttive umane. RECUPERI E BONIFICHE DI AREE DEGRADATE Bonifiche di cave Le attività estrattive delle cave di sabbia, di ghiaia, di marmo, di pietra pomice, ecc, conformano in modo diverso (in conseguenza al tipo di lavorazione ed alla natura del materiale estratto) il territorio su cui si insediano e che trasformano nel tempo. Il termine dell'attività di estrazione lascia dietro di sé un ambiente estremamente impoverito e deturpato. A volte lo scavo del materiale dà luogo a morfologie involontarie, ma dall'interessante valore scenografico e paesaggistico, che può a sua volta essere sfruttato nella realizzazione di musei all'aperto, installazioni artistiche o riconvertito - dopo un lungo lavoro di rigenerazione del suolo - in un'area a verde dall'insolita conformazione. Bonifiche di discariche Sono ben noti i cumuli di rifiuti seppelliti da metri di terra e trasformati in verdi colline semisferiche dall'aspetto inquietante. Alcuni progetti particolarmente innovativi prevedono la compresenza delle attività di depurazione dei rifiuti con quella del parco pubblico. I liquami se sottoposti a una prima fase di depurazione, possono confluire in zone umide e paludose, nelle quali una varietà di vegetazione appositamente predisposta può innescare meccanismi di fitodepurazione e completare in tal modo il ciclo di depurazione. GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ 71 Recupero di ex linee ferroviarie Sono sempre più numerosi i tratti di ferrovia che vengono abbandonati a causa della ristrutturazione complessiva delle infrastrutture di trasporto. In certi casi si tratta dei percorsi ferroviari privati, realizzati dalle industrie siderurgiche per il trasporto locale del materiale grezzo o lavorato. Il recupero a verde pubblico di questo genere di infrastrutture, presenta una numerosa serie di aspetti positivi, supportati in primo luogo dalla forma stretta e allungata della loro fisionomia che li trasforma in corridoi verdi di collegamento tra centro e periferia, utili alla realizzazione di reti ecologiche e ad ospitare percorsi pedonali e ciclabili privilegiati, riparati dal traffico e dallo smog. Parchi industriali La transizione dall'epoca industriale a quella post-industriale ha comportato lo svuotamento funzionale di intere aree e di vasti settori urbani una volta destinati alla produzione o ai sistemi infrastrutturali ad essa connessi. Questi vuoti costituiscono un incredibile opportunità sia per la riconfigurazione delle aree urbane spesso oppresse dalla fitta e caotica maglia dell'edificato, sia per la possibilità di creare polmoni verdi interni al nucleo metropolitano, potenziali agenti regolatori dell'alterato sistema di ricambio atmosferico delle città. Nel caso di complessi industriali dislocati in zone periferiche o isolate, la riconversione delle superfici da essi occupati, può condurre alla realizzazione di "parchi industriali" propriamente detti, cioè di aree a verde nelle quali le imponenti strutture dei vecchi impianti, divengono parte integrante del nuovo assetto, attraverso la rifunzionalizzazione e ri-semantizzazione della loro originaria destinazione. Recupero di coste e litorali fluviali e marini Questi luoghi di confine tra acqua e terra, ben noti per la loro naturale ricchezza biologica e paesaggistica, hanno da sempre attirato una grande concentrazione di popolazione ed attività produttive, legate anche al trasporto via mare. Tra le maggiori calamità che hanno comportato la completa devastazione di alcune lunghe fasce di coste e litorali, è da annoverare il ben noto fenomeno moderno del turismo. I cordoni semplici o doppi di dune, la presenza della originale vegetazione locale, il generale ecosistema di questi ambienti di confine, è purtroppo gravemente compromesso nella maggior parte delle nazioni industrializzate. Questi particolari biotopi sono sempre più spesso posti sotto tutela (nei tratti di coste in cui è possibile "isolarli"). Le dune, trattate come una specie in via di estinzione, sono tutelate come rari e preziosi reperti naturali. A volte è prevista la loro ricostruzione, tramite particolari tecniche che "fissano" per un certo periodo di tempo il terreno sabbioso e che permettono alla vegetazione originaria di reinstallarsi. PERCORSI E MARGINI GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ 72 Percorsi urbani I grandi assi di collegamento tra le zone più rappresentative delle città o la copertura per ragioni funzionali di tratte sotterranee di tangenziali e autostrade, danno luogo a lunghi percorsi rettilinei, per i quali, in taluni casi, è decisa la trasformazione in lunghe e strette strisce di giardini sequenziali. Il loro sviluppo longitudinale permette di dotare di aree a verde pubblico i diversi tratti di città attraversati da questi percorsi. Spazi urbani di margine All'interno delle grandi metropoli contemporanee, sono infiniti i ritagli di spazio urbano dimenticati e rimasti estranei ai programmi di destinazione funzionale. Questi brani di terreno, sono lasciati a sé stessi, in attesa che la macchina urbana li re-inglobi, inserendoli in qualche progetto, generalmente di natura edilizia. La potenzialità di questi tasselli, invece, sta proprio nell'essere piccole porzioni di vuoto, generalmente sparse in modo casuale, che possono essere ri-disegnati come piccoli giardini, porzioni di spazi pubblici dalle molteplici funzioni, collegabili ed inseribili in una rete di percorsi verdi, insinuati nella stretta presa dell'universo urbano. Spazi urbani fluviali I tratti di fiume che solcano e attraversano le grandi città, offrono la grande opportunità di realizzare un contatto con questo prezioso elemento. La creazione di lunghe aree a verde parallele al corso dei fiumi cittadini è una pratica ben nota. Anche i piccoli slarghi, le strette passeggiate continue, possono fornire l'occasione per realizzare una successione di spazi gradevoli. Si registrano ultimamente alcune iniziative intraprese dalle pubbliche amministrazioni comunali, volte a riportare alla luce percorsi fluviali forzati in condotte sotterranee riorganizzandoli in attraenti spazi pubblici e percorsi verdi. Spazi urbani lungomare La passeggiata lungo mare, è una tipologia che fa parte della storia dell'architettura e dell'urbanistica, già da diversi secoli. Il passeggiare lungo le sponde marine è un rituale e una pratica sociale, assai radicata in alcuni paesi. La sua organizzazione interna scorre tra esempi caratterizzati da una forte configurazione architettonica, più frequente nei pressi del centro abitato ad altre in cui prevale l'aspetto della passeggiata naturalistica, oltrepassando i confini della zona edificata e inoltrandosi nell'ambiente più o meno "naturale" delle fasce costiere. Itinerari naturali e strade verdi L'azione del passeggiare è strettamente connaturata con l'abilità e la possibilità di godere della bellezza di un panorama o del contatto diretto con l'ambiente naturale. Nel camminare, una sequenza di scenari diversi di susseguono l'uno dopo l'altro e compongono il racconto di un viaggio. Così come un racconto è scandito in una serie di episodi, anche all'interno GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ 73 dell'itinerario naturale, è necessario prevedere, in sede di progetto, una scansione spazio-temporale di eventi, rappresentati da punti di particolare interesse: storico, naturalistico e paesaggistico, valorizzati da attrezzature per il riposo e il rifocillamento. La realizzazione degli itinerari naturali e delle strade verdi è anche un occasione per far rivivere le scie di antichi "rituali", come: i pellegrinaggi, la transumanza o il trasporto, in tempi antichi, dei materiali da costruzione. Fasce ed aree adiacenti ad infrastrutture lineari di trasporto La pervasiva presenza delle infrastrutture lineari di trasporto, quali ad esempio: strade statali, strade tangenziali, autostrade, viadotti, linee ferroviarie, ecc. ha fortemente caratterizzato i nuovi scenari del paesaggio contemporaneo. Escluderli e negarli non rappresenta certo una buona soluzione alla loro invadente quanto utile presenza. Il progetto di architettura del paesaggio contemporaneo, ha allargato il proprio campo d'azione e comprende oggi anche la progettazione dell'assetto paesaggistico di queste imponenti strutture. Negli interventi più innovativi, viene sfruttata la possibilità di accedere a viste panoramiche dalle autostrade e dalle aree di servizio, le quali, in alcuni casi, sono pensate come moderni punti belvedere. Le lunghe fasce adiacenti i percorsi, dovrebbero essere di ampie dimensioni, in modo da poterle convertire in lunghi corridoi vegetali e ottenere la massima integrazione dell'infrastruttura nel paesaggio. GIARDINI E ARTE CONTEMPORANEA Giardini realizzati da artisti contemporanei Nella recente produzione dell'arte contemporanea si registra oggi un rinnovato interesse per l'arte del giardino, un campo d'intervento che appartiene tradizionalmente al dominio dell'arte. Il giardino diviene il supporto e l'installazione permanente attraverso la quale il messaggio e la ricerca artistica può nuovamente fluire. La conformazione di questi giardini, attiva percezioni di incoerenza ed ambiguità, conduce a formulare quesiti piuttosto che a fornire risposte. In essi, in modo filtrato e simbolico e secondo percorsi di ricerca estetica radicalmente diversi, le realtà invisibili del mondo contemporaneo appaiono e si manifestano. Giardini per l'arte contemporanea Sono numerosi i parchi ed i giardini, pubblici e privati, che accolgono al loro interno i lavori e le installazioni di artisti contemporanei. In certi casi essi non differiscono molto dall'essere delle semplici sale-museo all'aperto. In altre occasioni, il lavoro degli artisti esprime la ricerca intenzionalmente perseguita della lettura del sito e dell'eventuale integrazione o opposizione nei suoi confronti. GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ 74 Installazioni temporanee ed effimere Il giardino, il parco, il paesaggio, possono diventare la sede temporanea di installazioni artistiche o di interventi effimeri di architettura del paesaggio. La ricerca estetica ha in questo caso il sopravvento sulle necessità funzionali. Sono compresi in questa categoria i lavori di arte del paesaggio, di manipolazione temporanea degli elementi della natura, di collocazione temporanea di oggetti scultorei in ambienti naturali, in giardini, cave o aree industriali dismesse. GIARDINI E PARCHI TEMATICI Orti botanici contemporanei Le esigenze di natura scientifica, legate alla classificazione delle specie vegetali, alla sperimentazione di diversi tipi di colture e alla collezione di specie rare in pericolo di estinzione, sono abbinate, nel progetto degli orti botanici contemporanei ad una ricerca formale ed estetica della gestione dello spazio. La necessaria scansione e suddivisione spaziale dell'area del giardino, finalizzata ad incasellare e distinguere i diversi gruppi di specie e le diverse comunità vegetali, viene interpretata dal disegno del paesaggio, che sfrutta il limite imposto da questo uso finalizzato del giardino, per inventare nuovi modi e nuove forme modulari di suddivisione dello spazio. Giardini didattici e terapeutici Le virtù terapeutiche degli ambienti naturali, di parchi e giardini, non sono certo una scoperta della moderna disciplina dell'architettura del paesaggio. Da pochi decenni la scienza medica ha posto attenzione alla relazione tra persone affette da varie patologie e l'ambiente naturale in cui esse soggiornavano. I giardini terapeutici sono generalmente finalizzati ad un singola area d'azione: esistono giardini progettati per i malati di alzeimer, di aids, per persone con malformazioni fisiche o impossibilitate a camminare; esistono inoltre i giardini per i non vedenti nei quali lo stimolo dei sensi del tatto, dell'olfatto, dell'udito e del gusto, conformano a questo scopo la scelta delle essenze e la disposizione nello spazio dei diversi elementi del giardino. I giardini didattici, generalmente progettati per accogliere il gioco dei bambini, prevedono invenzioni formali e disposizioni della vegetazione in grado di dar vita a momenti di apprendimento attraverso l'attivazione del senso dell'avventura e del desiderio di scoprire. Giardini sperimentali Artisti, paesaggisti, agronomi e orticultori, stanno elaborando - privatamente o all'interno di istituzioni e centri sperimentali di ricerca - nuovi modi di coltivare le specie vegetali, di strutturare lo spazio del giardino, ma soprattutto nuove intenzioni e presupposti per i giardini del futuro. La visione - spesso utopica - contenuta in questi spazi della sperimentazione, li rende delle autentiche fucine di idee, di realtà potenziali, di desideri inespressi. A GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ 75 volte assumono l'aspetto di situazioni spettacolari assai dispendiose, altre volte di ritiri privati per la sperimentazione personale. Parchi di fiere Le edizioni straordinarie delle grandi fiere internazionali si sono da tempo rivelate delle preziose occasioni per convogliare, all'interno del grande fermento di idee, intenzioni ed anche di finanziamenti da esse innescati, le più ampie problematiche legate all'assetto urbanistico, territoriale, nonché alla struttura economica e produttiva della città in procinto di ospitare il grande evento. Questi momenti stra-ordinari, lasciano come scia dietro di sé nuovi impianti ed infrastrutture: numerosi parchi pubblici, parchi tecnologici, complessi di giardini, sono nati grazie a questo tipo di occasioni e sono entrati a far parte del patrimonio verde permanente della città. Festival dei giardini I festival dei giardini costituiscono momenti di libera sperimentazione; qualsiasi tipo di limitazione è esclusa, per permettere all'arte del giardino di giocare e giocando di inventare forme inedite, che potranno un giorno arricchire il repertorio permanente dei giardini pubblici e privati. Questo genere di evento temporaneo si sta rapidamente diffondendo, in questi ultimi anni, in varie parti del mondo. Il successo di pubblico, è la testimonianza di quanto la figura del giardino, eserciti oggi una forma di attrazione e curiosità indefinita, nelle persone. Orti urbani Nel realizzare abusivamente gli orti urbani, i cittadini si appropriano degli spazi vacanti dimenticati dall'amministrazione cittadina e ne decidono la temporanea destinazione. Sono spazi al limite tra il pubblico e l'apparentemente privato, che esprimono un'intenzione di attiva appropriazione della città, una città che non è in grado di fornire degli spazi in cui è possibile scegliere liberamente cosa fare, cosa costruire, coltivare, modificare. Oltre ai classici orti urbani abusivi, in alcuni casi la pubblica amministrazione delle città prevede degli spazi appositi, centrali o periferici, nei quali i cittadini si possono dilettare nell'arte dell'orticoltura e della floricultura. GIARDINI E PARCHI COMMEMORATIVI Cimiteri Lo spazio del cimitero è stato - in alcune nazioni - interpretato come progetto di un grande parco pubblico. Vaste aree a prato, boschetti, piccoli laghi, ruscelli, sono contenuti in alcuni parchi-cimitero, utilizzati a volte come luoghi per scampagnate e picnic. A questa versione statunitense del cimitero, se ne accostano altre che esprimono nel loro disegno, forti elementi di ricerca formale, di sperimentazione nella manipolazione del GIARDINI. INDAGINE SUGLI SPAZI A VERDE DELLA CONTEMPORANEITÀ 76 paesaggio, in grado di ricreare un'atmosfera di solennità e trascendenza, come testimoniano alcuni recenti progetti inglesi e dei paesi nordici. Luoghi commemorativi Sono i luoghi per ricordare. Legati sovente a tragici eventi del passato, alcuni di questi spazi assumono a volte la forma del giardino. E' il "silenzio" che in questi luoghi si cerca di manifestare formalmente attraverso la scelta e disposizione della vegetazione o di elementi scultorei posizionati come muti reperti.