1-2-3 magic - I love books

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1-2-3 magic - I love books
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Dr. Thomas W. Phelan
1-2-3 MAGIC
Disciplina efficace per
bambini dai 2 ai 12 anni
Traduzione di
Tullio DeRuvo
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“Authorized translation from the English language edition of
1-2-3 Magic: Effective Discipline for Children 2-12, copyright
1995, published by Child Management, Inc, an Illinois
corporation, 800 Roosevelt Road, Glen Ellyn, Illinois, 60137,
U.S.A. Copyright © 1995 by Child Management, Inc. All
rights reserved. No part of this book may be reproduced or
transmitted in any form or by any means, electronic or
mechanical, including photocopying, recording ot by
any information storage retrieval system, without permission in
writing from the Publisher.”
Tutti i diritti riservati
© 2002 Il Grande Noce
ISBN 88-88589-01-5
prima edizione: maggio 2002
seconda edizione: dicembre 2006
Per scuole, associazioni e medici pediatri o psicopedagoghi:
1-2-3 Magic è disponibile con prezzi scontati per acquisti in quantità.
Il Grande Noce offre inoltre corsi sulla disciplina dei bambini (e su altri soggetti) per genitori ed insegnanti.
Per contatti: [email protected]
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Prefazione
ei bambini educati e rispettosi sono il sogno della maggior parte dei genitori. Un sogno spesso destinato a rimanere tale, perché il genitore conosce l’obbiettivo ma non
la strada per raggiungerlo. I libri di psicopedagogia aiutano,
ma spesso affrontano il problema in maniera troppo teorica,
lasciando il genitore privo di istruzioni specifiche e pratiche
per affrontare in maniera metodica e coerente le varie situazioni che si presentano ogni giorno.
Uno dei problemi è di carattere culturale: crescere bambini equilibrati ed educati richiede disciplina. Ma questa parola
ha assunto nella nostra cultura una connotazione negativa; richiama alla mente metodi autoritari ed esperienze che alcuni
di noi hanno vissuto e che non vogliono far vivere ai loro figli.
In realtà, la disciplina è qualcosa di diverso da ciò che abbiamo in mente. Non ha niente a che fare con le punizioni fisiche
o l’addestramento di piccoli soldatini. Si tratta semplicemente di fornire delle regole e corredarle di un sistema che ci consenta di applicarle, applicarle davvero e in ogni circostanza.
È bene a questo punto sfatare un altro mito: che regole e
disciplina limitino la creatività e inibiscano la capacità del
bimbo di esprimersi. Niente di più errato. Le regole, quando non estremizzate, servono a proteggere il piccolo, ad insegnargli la convivenza, a prepararlo per le interazioni sociali che intratterrà per tutta la vita. A ben guardare, è l’assenza di regole chiare che inibisce il bambino, oppure la reazione che il genitore può avere di fronte al costante stress cui è
sottoposto quando deve gestire dei bambini privi di regole.
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1-2-3 Magic è un libro estremamente pratico: insegna un
metodo, applicabile subito, che dà nella maggior parte dei
casi frutti immediati. Molti si chiederanno come sia possibile applicare lo stesso metodo a tutti bambini, sperando che
funzioni. La risposta è semplice: se è vero che ogni bimbo è
diverso, è anche vero che vi sono delle caratteristiche comuni a tutti i bambini. Il cucciolo della razza umana è dotato di
grande individualità, ma presenta anche una serie di comportamenti costanti, alcune risposte agli stimoli che sono comuni a tutti i piccoli, in tutte le culture.
Alcuni genitori mi hanno chiesto se questo libro non si
concentri troppo sulla gestione dei problemi e troppo poco
sugli aspetti affettivi. È una scelta precisa: si tratta di un libro
sulla disciplina. Che però si pone un obbiettivo importante:
eliminare dalla vita familiare le interazioni negative (capricci,
sgridate, rifiuti, urla, disobbedienza, sculacciate…) per dare
spazio a quelle positive. Insegnare l’affetto non è l’obbiettivo
di questo testo: si parte dal presupposto che alla maggior parte dei genitori non si debba insegnare ad amare, ma ad educare – che è una forma pratica di amore.
Alcuni lettori mi hanno detto che a volte sembra che in
questo libro non ci sia spazio per il “parlare” col bambino. In
realtà, il principio che si vuole sostenere è che parlare con i
bambini è importante e meraviglioso, ma non quando fanno
i capricci – perché questo porta a conseguenze sgradevoli
ben descritte nel testo.
In conclusione: amate i vostri bambini, abbracciateli teneramente, baciateli, leggete con loro, giocate con loro, parlate
con loro con serenità. Ma non dimenticate di fornire loro una
forma d’amore senza la quale non saranno felici, da piccoli né
da grandi: la disciplina.
Tullio DeRuvo
Formatore e curatore
della versione italiana
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Qual è
il problema
Divertimento familiare
on ti parlo più finché non finisci tutta la cena – polpettone e verdure.”
“Perché?”
“Perché continui a fare lo scemo. Parleremo quando avrai
finito.”
“Che cosa stupida.”
“Non permetterti, giovanotto. E cambia subito atteggiamento. Ora non voglio più sentirti parlare finché non avrai
mangiato”
“Non è giusto. Come mai non c’è mai stata questa sciocca
regola per Emilia o per chiunque altro qua dentro?”
“Tua sorella non c’entra niente con questo!”
“Perché te la prendi sempre con me?”
“TACI E MANGIA! Se vuoi uscire a giocare stasera o per
il resto della tua vita!”
“Non mi importa se esco o no.”
“N
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Problemi familiari
Nessuno ha mai detto che fare i genitori (o gli insegnanti) sia
facile. Vivere con figli piccoli può essere una delle esperienze più belle della vita. Ma può anche diventare incredibilmente frustrante se non si sa quello che si sta facendo.
Ci sono dei giorni in cui sembra che i bambini passino la
metà del tempo a fare ciò che non vuoi che facciano, e l’altra
metà a non fare quello che vorresti facessero.
È anche facile dimenticare che è impossibile dare ai bambini tutto ciò che vogliono. Crescere ed educare dei bambini
significa che, oltre a seguirli e curarli, sarete anche costretti a
sottoporli regolarmente a delle frustrazioni – per il loro bene
e per il bene di tutti. Ma quando sono frustrati, i bambini
sembrano essere istintivamente in grado di trascinare i loro
genitori e gli insegnanti in sentieri pericolosi che eliminano il
divertimento, distruggono l’affetto e – nel lungo termine –
rovinano i rapporti.
Ripetete la scena della discussione a tavola di cui sopra per
mille volte, ed avrete una sofferenza garantita. Non è giusto
vivere così e certamente non è giusto che un bambino debba
crescere in una situazione simile.
I bambini non ci vengono consegnati con un manuale di
educazione. Gli adulti devono quindi imparare a gestire il
comportamento difficile dei bambini, a incoraggiare il loro
comportamento migliore, e a non cadere nelle trappole inevitabili dell’essere messi alla prova e manipolati. Ciò dev’essere fatto in modo giusto, perfettamente chiaro, e non aggressivo. Può essere un compito difficile, ma è essenziale per
una coesistenza pacifica. È anche essenziale per la capacità di
ogni bimbo di godersi la vita e mantenere una salutare fiducia in se stesso.
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PARTE PRIMA
Pensare in maniera diretta
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Benvenuti
all’1-2-3
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-2-3 MAGIC vi insegnerà dei metodi molto semplici, precisi ed efficaci per gestire i vostri figli nell’età che va approssimativamente dai 2 ai 12 anni. I metodi descritti sono
molto facili da imparare. Non dovete essere santi, geni o psicoterapeuti professionisti per usarli adeguatamente. Troppi
libri per genitori vi dicono altre 75 cose che non state facendo con i vostri figli e poi vi lasciano con un senso di colpa ma
senza un chiaro punto da cui partire.
Quando finirete con l’“1-2-3”, saprete esattamente cosa
fare, cosa non fare, cosa dire e cosa non dire nella maggior
parte delle situazioni comuni in cui potete trovarvi ogni
giorno con i vostri figli. Saprete anche come gestire difficoltà più serie. Scoprirete anche che l’1-2-3, se usato correttamente, funzionerà! Questo metodo ha dimostrato di
essere molto efficace con i bambini dai 2 ai 12 anni, siano
problematici o semplicemente ragazzini medi. 1-2-3 MAGIC
è stato usato con successo con soggetti affetti da difficoltà
di apprendimento, Deficit di Attenzione, o con disturbi
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emotivi, così come con bambini con handicap di vista ed
udito.
Quando finirete di leggere 1-2-3 MAGIC, sarà una buona
idea iniziare immediatamente. Parlatene con il vostro coniuge, se entrambi vivete a casa, e poi iniziate subito. Se siete un
genitore solo, prendete fiato ed iniziate. Se non lo fate, potreste non ritrovare l’occasione.
Se iniziate davvero subito, le cose cambieranno in fretta. E
questo presenta un aspetto positivo ed uno negativo. La buona notizia è che circa il 50% dei bambini ricadrà subito nella categoria dei “collaboro subito”.
Rilassatevi e godeteveli.
La cattiva notizia è che l’altra metà ricadrà invece tra i “ti
metto subito alla prova”. Questi si prenderanno la briga di verificare se fate sul serio e se ci credete davvero fino in fondo.
Se non vi lasciate disarmare, potete normalmente cambiare
questo atteggiamento in 7-10 giorni.
Che ci crediate o no, potrete avere una casa molto più serena, bambini più “godibili”, e miglior autostima – tutto in
un futuro molto prossimo!
Prima di entrare nel dettaglio dell’ 1-2-3, dobbiamo chiarire 2 concetti molto importanti:
1. Le 2 categorie del comportamento problematico (Capitolo 2).
2. I pericolosi preconcetti sui bambini di cui sono a volte
vittime i genitori e gli insegnanti.
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Comportamenti
“Inizia” e “Smetti”
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uando avete problemi con i bambini, è perché in genere essi fanno una di queste 2 cose: 1) Fanno qualcosa
che non volete facciano, o che volete che smettano di fare;
oppure 2) non stanno facendo qualcosa che voi volete inizino a fare. Quindi chiameremo questi due comportamento
“Smetti ” e comportamento “Inizia”.
I comportamenti “Smetti” comprendono i frequenti piccoli fastidi che producono quotidianamente i bambini, come
litigare, alzare le mani, piagnucolare, mettere il muso, fare i
capricci, mancare di rispetto, gridare, e così via. Ognuna di
queste cose non è di per sé terribile, ma mettetele tutte insieme e alla fine della giornata avrete voglia di andare a Mosca
in autostop!
I comportamenti “Inizia” comprendono cose come pulire
la stanza, fare i compiti, fare gli esercizi di musica, alzarsi ed
uscire alla mattina, andare a letto e simili. Qui voi volete che
il bimbo faccia qualcosa di buono.
La ragione per cui dobbiamo distinguere questi 2 tipi di
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comportamento è che dovrete usare diverse tattiche per affrontarli.
Funziona così:
Per comportamento Smetti come...
litigare
alzare le mani
strillare
capricci
prendere in giro
userete l’1-2-3, o la procedura di contare (capitolo 5)
Per comportamento Inizia come...
mangiare
fare i compiti
andare a letto
pulire la stanza
alzarsi e uscire la mattina
avrete una scelta di 6 tattiche
(o una combinazione di alcune di esse):
1) RVP Causale
2) Contaminuti da cucina
3) Il sistema delle detrazioni
4) Conseguenze naturali
5) Mappatura
6) Una variante dell’1-2-3 (capitolo 12)
Quando avrete a che fare con i problemi di un bambino
quindi, dovrete prima determinare se avete un problema
Smetti o Inizia. Se mescolate le tattiche (Ad esempio usate il
contare per i compiti) non otterrete risultati altrettanto validi – o potreste non avere affatto alcun risultato.
Dovete anche pensare in maniera realistica – e non speranzosa – ai vostri bambini. Potreste infatti avere un preconcetto
sbagliato e pericoloso che vi gira per la testa al riguardo.
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Il presupposto
del piccolo adulto
olti genitori ed insegnanti hanno un’idea dei loro
bambini che causa un sacco di guai. Questo falso assunto conduce o a tentativi di disciplinare che non funzionano, o a scenate che fanno sentire male tutti. Questa idea
erronea sui bambini è nota come “il presupposto del piccolo adulto”.
Il presupposto del piccolo adulto è l’idea che i bambini siano semplicemente più piccoli di noi, ma abbiano cuori d’oro
e siano fondamentalmente ragionevoli ed altruisti. Se vostro
figlio non fa i compiti, lo fate sedere e gli spiegate le 3 regole
d’oro irrefutabili del perché dovrebbe farli. Primo, imparerà
di più. Secondo, renderà felice voi ed il suo insegnante. E terzo, crescerà fino a diventare una persona responsabile e di
successo.
Il bimbo, ovviamente, dopo aver ricevuto tali parole di
saggezza, risponde dicendo: “Caspita, non l’ho mai considerata da questo punto di vista”, e se ne va immediatamente
nella sua stanza a finire i compiti.
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Oppure immaginate che vostro figlio di 8 anni stia torturando la sorellina per la quarantesima volta da quando sono
rientrati da scuola. Gli chiedete come si sentirebbe se qualcuno lo facesse a lui. Lui dice, “Sai, hai ragione. Non mi piacerebbe molto. Quanto insensibile sono stato” e la smette –
definitivamente.
Sarebbe certo bello, ma semplicemente non accade. I
bambini non sono piccoli adulti. Ma i genitori e gli insegnanti che credono – o vogliono credere – a questo mito si
affideranno alle parole e alle ragioni nel gestire i piccoli per
cercare di cambiare il loro comportamento. E le parole e le
ragioni saranno troppo spesso dei miseri fallimenti.
A volte non avranno assolutamente alcun impatto. Altre
volte condurranno il genitore ed il figlio verso la sindrome
Parla-Persuadi-Discuti-Urla-Picchia.
Il bimbo fa qualcosa che non vi piace. Provate a dirgli
perché non dovrebbe farlo. Non ottenete il risultato voluto,
quindi provate a persuaderlo a vedere le cose a modo vostro. Quando la persuasione fallisce, iniziate a discutere.
Discutere vi porta ad un confronto a base di urla, e quando
anche quello fallisce, siete portati a pensare che non ci sia
nient’altro da fare che sculacciare. In realtà, il 90% delle
sculacciate e simili sono soltanto capricci caratteriali dei genitori.
Non vogliamo insinuare che andate in giro a picchiare i
vostri figli tutto il tempo. Può essere vero però, che una
delle cause principali degli abusi ai bambini (verbali e fisici, non sessuali) sia il presupposto del Piccolo Adulto. Si
tratta di un genitore che ha letto da qualche parte che parlare è il modo per risolvere i problemi. Poi, quando le parole ed i ragionamenti falliscono, il genitore perde il controllo e inizia a picchiare, perché è frustrato e non sa cos’altro fare.
In realtà i bambini sono bambini, non piccoli adulti. Uno
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