Visualizza o salva il Quaderno Due
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Visualizza o salva il Quaderno Due
Michele Attianese UNEXPECTED BEAUTY Dall’11 Marzo al 22 Aprile 2015 Presentazione dei lavori di design di Mario Coppola in anteprima per All’uomo che cavalca lungamente per terreni selvatici viene desiderio d’una città. tratto da “Le città e la memoria” in “Le città invisibili” di Italo Calvino 1 Via Cavallerizza a Chiaia, 57 / Interno cortile 80121 Napoli / +39 081 415702 [email protected] / www.intragallery.it Unexpected Beauty di Michele Attianese dall’ 11 Marzo al 22 Aprile 2015 QUADERNO N° 2 Collana “I Quaderni di Intragallery” Direzione Artistica Architetto Annamaria De Fanis Architetto Rosa Francesca Masturzo Progettazione grafica Marco Tramontano www.marcotramontano.com Con il Patrocinio di Comune di Napoli Ordine Architetti P.P.C. di Napoli e Provincia Media partner Partner Con il contributo di Racna Magazine Lacs Apartment Home Gallery Azienda Agricola Fonzone Inoltre si ringraziano: il gruppo di lavoro G124 del Senatore Architetto Renzo Piano Architetto Roberta Pastore Pasquale Ruocco Marco Fusco 2 Napoli 3 Unexpected Beauty “La bellezza salverà il mondo e lo salverà una persona alla volta. Una persona alla volta, ma lo salverà.” Renzo Piano “Le abitazioni dei più poveri uomini sono lontani dalle piazze e dalli luoghi nobili” così alla metà del Cinquecento Sebastiano Serlio identifica le periferie. La dicotomia centro-periferia individua nel centro il luogo in cui nasce e si sviluppa il senso di appartenenza alla civitas, mentre nella periferia il luogo dove i cittadini non si vedono riconosciuto il “diritto alla città” e dove si è sviluppata una condizione di esclusione e di perifericità. Le nostre periferie, nate da una mera sommatoria di elementi, sono diventate la parte più fragile delle nostre città. Le periferie italiane appaiono al primo sguardo, brutte o anonime e l’anonimato urbano a volte, risulta più delittuoso del degrado. Il gruppo G124 del sen. arch. Renzo Piano che si occupa delle periferie “la città del futuro, la città che sarà” è partito da qui, dal peccato originale che ha depauperato il nostro territorio. All’inizio del nostro lavoro l’architetto Piano ha chiesto a noi giovani architetti del gruppo, di andare nelle periferie alla ricerca della bellezza, e per quanto detto in precedenza si può ben immaginare come l’impresa possa esserci apparsa quasi impossibile. A volte però accade che l’impossibile diventa possibile e la bellezza, quella promessa di felicità, la trovi. Come contemporanei flâneur abbiamo attraversato le periferie, passeggiando e contemplando la realtà alla ricerca dei suoi significati più reconditi. A Librino (Catania), dove i bambini giocano tra le macerie di un teatro abbandonato, dove sono assenti luoghi di socializzazione nonché i servizi essenziali e dove la criminalità organizzata rappresenta a volte l’unica alternativa possibile per vivere, siamo inciampati nella bellezza. Una serendipità che ci ha colpito ed emozionato e che inoltre, ci ha dato tanta fiducia. La bellezza inaspettata in grigi scenari urbani l’abbiamo trovata nella ricchezza di umanità: un bambino che dipinge mattoncini ai piedi di un bigio palazzone che è quartier generale dell’attività di spaccio; un gruppo di ostinati volontari che sottrae alla malavita organizzata i più piccoli avviandoli al rugby ed ancora, una coraggiosa preside che cerca di portare una normalità scolastica all’interno di una scuola che ha l’aspetto di un carcere. “Si tratta solo di scintille, che però stimolano l’orgoglio di chi vive quei luoghi” .(Renzo Piano) Una bellezza di cui forse non è neanche consapevole chi la genera e che “l’architetto condotto” può tradurre in progetti belli e capaci di resistere nel tempo. Un’ opera lenta e profonda di maieutica architettonica capace di partire realmente dai bisogni e dai pensieri di chi vive quei luoghi. L’architettura è un’arte sociale, non va dimenticato e l’architetto ha il dovere di creare bellezza non riducendo il suo intervento ad un opera di make up urbano; lo deve fare con umiltà e coraggio senza la presunzione di poterlo fare da solo, perché la bellezza 4 di cui noi necessitiamo è qualcosa di più profondo, che ha che fare con le idee, con le emozioni. Le nostre periferie hanno bisogno di più bellezza, non puoi solo inciamparci dentro così per caso, deve appartenere a tutti, deve essere democratica. Soprattutto lo spazio pubblico, il bene comune, deve garantire quella qualità estetica capace di creare identità ed orgoglio nei cittadini ed incidere sulla loro (sulla nostra) felicità. Urbanismo sospeso Roberta Pastore, Architetto La città, il suo corpo, le trasformazioni che assiduamente la interessano, i dibattiti e le riflessioni che continuamente, in quanto corpi politici, facciamo su di essa, da tempo costituiscono uno dei temi principali dell’arte contemporanea sia essa pittura, scultura, fotografia, cinema, senza tralasciare i confronti con l’architettura, l’urbanistica, il design. Un panorama che, senza pretese di esaustività, coinvolge, almeno nel territorio campano, le esperienze, le narrazioni di Giovanni Scotti, di Pasquale Napolitano, del gruppo Aste&Nodi, del collettivo IAMM, di Mary Cinque, di Pier Paolo Patti, di Ciro Vitale e al quale appartiene ancora Michele Attianese, a cui Intragallery dedica questa mostra personale. Uno strano e inquietante silenzio, memore di certo cinema antoniano, attraversa le scene urbane di Attianese; un silenzio che amplifica quella sensazione di atemporalità, di immobilità, che da tempo sostiene la sua ricerca pittorica. Le opere presentate in mostra - da Right Place #1 #2 e #3 a New Jersey, da Orange point a Collaterale, realizzate ad olio su carta, poi applicata su tavola, tra il 2010 e il 2015, appartenenti alla serie Polvere - si presentano, infatti, come paesaggi urbani inespressivi, anonimi, grigi, in cui prendono forma scialbe residenze economiche e prefabbricate, fatiscenti ed abbandonate aree industriali che sembrano quasi vagare nello spazio più che contenerlo, definirlo, caratterizzarlo. Tra questi luoghi, senza identità e significato, si ergono come scheletri edifici, diroccati o non finiti non si sa, incapaci finanche, suggerirebbe Marc Augè, di diventare «rovina», di offrire cioè un’esperienza del tempo e della storia, immobilizzati, ingabbiati in un eterno presente continuamente sostituibile. In questo senso, quello messo in campo da Attianese, è, forse, un modo per riportare il nostro sguardo, disturbato, continuamente distratto dal proliferare di immagini e messaggi che caratterizza la nostra epoca a osservare con attenzione il mondo che ci circonda, per percepirne lo stato di sospensione e degrado, scoprirne la produzione continua e indisturbata di rifiuti, di spazi residui incapaci di diventare, secondo il pensiero di Hillman, luoghi aperti a un fare collettivo, al sedimentarsi di ricordi e desideri. Eppure tra le desaturate immagini di questo mondo residuale, realtà perforata e corrosa, continuano a muoversi Cacciatori di tesori, ostinati personaggi in tutta arancione, alla ricerca di una ignota prospettiva di rigenerazione – da rintracciare forse in quel sistema di spazi vuoti ed erranti descritto da Careri in Walkscapes - per lo sguardo, il corpo e la mente. Pasquale Ruocco 5 Il nord è una terra meravigliosa, 2010 40x45 cm, Olio su carta su legno Snow, 2008 100x80 cm, Olio su tela 6 A right place#3, 2015 45x40 cm, olio su carta su legno 7 Backllight, 2014 30x40 cm, Olio su carta su legno New jersey, 2012 30x40 cm, Olio su carta su legno 8 A right place#2, 2014 45x40 cm, olio su carta su legno 9 MICHELE ATTIANESE Biografia Michele Attianese, Castellammare di Stabia , 1976. Dopo i corsi di Scuola Libera del Nudo e di Tecniche dell’Incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, si laurea nel 2009 in Architettura, significativa è l’esperienza dei “laboratorio di quartiere” di Riccardo Dalisi nel Rione Sanità, uno storico quartiere di Napoli caratterizzato da una forte anima popolare ricca storia e tradizione. Tiene la prima personale dal titolo “ Derma “ nel 2002, anno in cui tra l’altro è segnalato al premio Novara. Nel 2010 è presente a disegni diversi, presso il MAT - Museo dell’alto Tavoliere, Sansevero. L’anno seguente è nella rassegna “ Aperto ‘11” ospitata dalla galleria Fёs Show Room di Minori con la personale “Mémoire de sucre”. Segue la personale “Di Passaggio” presso la galleria Studio Legale di Napoli. Significativa è la collaborazione con l’associazione umanitaria Emergency con cui realizza un progetto di pittura e illustrazione introducendo nella propria ricerca personale temi solidamente legati al mondo umanitario e all’accoglienza al diverso. Partecipa alla collettiva “InterRail” ospitata dal Centro Art’s Events di Benevento e alla rassegna sulla giovane arte contemporanea “Green Dreams” a Salerno presso il Tempio di Pomona. Nel frattempo è invitato a dare veste al progetto musicale di Enzo Avitabile “Black Tarantella”, realizzando un disco con una forte impronta pittorica e con una estetica sperimentale. Viene poi invitato alla mostra Collettiva “Rivelazioni del Corpo” a cura di Franco Cipriano presso la galleria Spazio Zero11 di Torre Annunziata. Recente è la doppia personale “Intersezioni” in cui la pittura di Attianese è messa a confronto con le linee essenziali e asciutte delle sculture di Ugo Cordasco esaltandosi in un confronto emozionante e dinamico. MOSTRE COLLETTIVE 2001 ”TERRE SCOSSE”, Associazione “Il Cerriglio”, NAPOLI. 2003 SELEZIONE “PREMIO NOVARA GIOVANE ARTE”, Sala del Broletto, NOVARA. 2003 ”LEGGER-MENTE”, Complesso Industriale Cantalupo, ALESSANDRIA. 2003 SELEZIONE “PREMIO ARTE MONDADORI”, Palazzo della Permanente, MILANO. 2004 ”VIAGGIO NELLA PSICHE”, Spazio Darmon, NAPOLI. 2004 SELEZIONE “PREMIO ARTE MONDADORI”, palazzo della Permanente, MILANO. 2004 ”PROSPETTIVE IPERREALISTE”, Galleria Comunale,GAETA . 2009 ”TRACCE”, collettiva con Attianese, Cipriano, Crescenzi, Pretolani, Vollaro, Comune di STELLA CILENTO. 2010 ”SCRIPTORIUM”, collettiva sul libro d’artista a cura di Marco Alfano, MERCATO S.SEVERINO (SA). 2010 ”INSIDE & OUTSIDE_GEOGRAFICHE VISIONI”, collettiva a cura di Marcella Ferro e Pasquale Ruocco, SCAFATI. 2011 ”ARTVERONA 2011”, galleria Studio Legale. 2012 ”DI-SEGNI DI-VERSI”, Museo dell’Alto Tavoliere, MAT. FOGGIA. 2012 ”ITALIA151 italiani contemporaneiI”, a cura di Marco Alfano e Boris Brollo, Museo Provinciale di SALERNO. 2012 “InterRail” - Un viaggio nell’immagine - a cura di Tommaso De Maria CENTRO ART’S EVENTS 2013 “Rivelazioni del Corpo” - Controversie figurali della pittura a cura di Franco Cipriano , Spazio Zero11 / Liceo Artistico G. de Chirico, TORRE ANNUNZIATA. 10 11 2015 “Nei meandri della bellezza - Galleria del Carbone, centro storico FERRARA 2015 “Artlante Vesuviano” Opificio industriale Tekla , SARNO (SA). MOSTRE PERSONALI 2002 “DERMA”, gruppo Zero, Angri. 2005 “UNREAL”, galleria Pizia Arte , Teramo. 2008 “NATALE CON IL CUORE”, Associazione Emergency, Milano. 2010 “IN SOSPENSIONE”, a cura di Arturo Martone, Napoli. 2011 “MÈMOIRE DE SUCRE”, a cura di Marcella Ferro e Pasquale Ruocco, Galleria FËS, Minori. 2012 “DI PASSAGGIO”, a cura di Antonelllo Tolve, Galleria Studio Legale, Intragallery, Napoli. 2012 “IMMAGINARE LA CITTÀ”, a cura di Marcella Ferro e Pasquale Ruocco, libreria Einaudi, Salerno. 2014 “INTERSEZIONI” – a cura di Pasquale Ruocco , Pagea Arte Contemporanea, Angri (SA). Pasquale Ruocco Specializzando presso la Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università di Siena, ha allestito diverse mostre, dedicandole, in particolare agli artisti emergenti del territorio campano, tra queste : “La Défense. Priorità del tempo, necessità dello spazio” (2009); “ Sguardi irrequieti. Nuove tracce del contemporaneo” (2009); Mascherata. 6 Ceramisti emergenti” (2010), “InterRail – Un viaggio nell’immagine” (2012) e “Green Dreams” (2012). Tra il 2010 e il 2011 ha curato la rassegna “Aperto” a Minori in Costiera Amalfitana; ha inoltre collaborato ad “Immaginare la città” (2012) e “Videa. Rassegna di video arte al femminile (2008, 2009) presso il Museo F.R.A.C. Di Baronissi. Di recente ha collaborato alla realizzazione di “Paleocontemporanea”. 12 LAVORI IN MOSTRA DI MICHELE ATTIANESE A right_place#2, Olio su carta su legno 30x40cm, 2014 A right_place#3, Olio su carta su legno 40x45cm, 2014 A right_place#4, Olio su carta su legno 30x40cm, 2015 Backllight, Olio su carta su legno 30x40cm, 2014 Cacciatore di tesori, Olio su tavola 50x70cm, 2015 Collaterale, Olio su carta su legno 30x40cm, 2012 Crowd, Olio su carta su legno 40x45cm, 2015 Il nord è una terra meravigliosa, Olio su carta su legno 40x45cm, 2010 New jersey, Olio su carta su legno 30x40cm, 2012 Orange point, Olio su carta su legno 30x40cm, 2012 Back-door, Olio su carta su legno 30x40cm, 2015 Second chance 2, Olio su carta su legno 30x40cm, 2012 Strip, Olio su carta su legno 30x40cm, 2012 Shortcut, Olio su carta su legno 70x100cm, 2015 Città Invisibile, terracotta smaltata, legno, ferro, 150x100x80, 2015 Snow, olio su tela, 100x80, 2008 13 MARIO COPPOLA Ad affiancare i paesaggi architettonici di Attianese, in esclusiva per Intragallery l’innovativo design dell’architetto Mario Coppola, prima sua personale sperimentazione dopo una lunga esperienza lavorativa presso lo studio di Zaha Hadid di Londra. Gli oggetti sono realizzati attraverso tecnologie innovative e sostenibili, tra cui la stampa 3D con materiali riciclabili al 100% e la lavorazione di lastre metalliche sottili tagliate con macchine a controllo numerico tramite unrolling di superfici tridimensionali complesse. I prodotti sono direttamente ispirati ai caratteri di continuità, molteplicità, dinamismo e leggerezza del mondo contemporaneo e propongono un design ecologico ispirato alla forma e al cinematismo del corpo umano e delle strutture naturali. La produzione è interamente Made in Italy e si basa sulla sinergia tra tecnologie innovative e l’esperienza dei migliori artigiani napoletani, molti dei quali residenti e operanti nella terra dei fuochi, custodi di una manualità d’eccezione. In questo modo si ottiene una produzione ibrida, in cui il processo industriale si sposa con l’artigianato dando vita a prodotti unici e imperfetti come gli organismi viventi. Per contrasto, la bellezza qui non è inaspettata ma sapientemente ricercata e rivelata, attraverso una contaminazione delle forme tradizionali che getta un ponte tra lo spazio della casa e l’ambiente naturale. Mario Coppola (1984), architetto e designer, ha lavorato presso lo studio Zaha Hadid Architects su numerosi progetti in diversi periodi. Nel 2014 è divenuto dottore di ricerca con una tesi sull’architettura post-decostruttivista che, secondo Edgar Morin, “apre nuove prospettive”; ha pubblicato il volume “Architettura PostDecostruttivista I: La linea della complessità”, scritto numerosi saggi, tenuto lezioni presso diverse università italiane ed estere ed ha partecipato a convegni nazionali e internazionali. Tuttora Mario è professore a contratto presso il DiARC di Napoli e, accanto all’attività di design e ricerca, ha realizzato numerosi progetti architettonici volti a una spazialità continua, dinamica ed ecologica. Multivaso corallino, 2015 14 25x23x40cm, Lamiere di ferro (spessore 1,5mm) tagliate a controllo numerico e saldate manualmente, verniciatura a fuoco 15 Opera in copertina: Michele Attianese / “Backllight”, 30x40, olio su legno, 2014 Stampato nel Marzo 2015 16 17 Associazione culturale Intraprendere Via Cavallerizza a Chiaia, 57 / Interno cortile / 80121 Napoli +39 081 415702 / www.intragallery.it / [email protected]