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-MSGR - 08 ABRUZZO - 40 - 05/03/15-N: 40 Giovedì 5 Marzo 2015 www.ilmessaggero.it Abruzzo I sindacati incalzano «Occupazione, siamo sull’orlo del baratro» Consiglio di Stato: Cup unico sì ai trentini LA SENTENZA I dati Istat che confortano la giunta regionale sono invece interpretati a tinte fosche dalle organizzazioni. Di Cesare: «Scenario che fa tremare» ` LAVORO PESCARA Dalla guerra dei mondi a quella dei numeri. Le oscillazioni decimali nelle percentuali diffuse dall'Istat sull'occupazione in Abruzzo, guardate con favore dagli amministratori regionali che vi rintracciano segnali di ripresa, non sono invece suscettibili di interpretazioni per i sindacati, per i quali la chiave di lettura è una sola: la regione continua a passeggiare pericolosamente sul crinale della crisi. O addirittura sull'orlo del baratro, per Gianni Di Cesare, segretario generale della Cgil, che non esita a snocciolare, a corredo della propria tesi, dati e tabelle: «Nel 2014 -spiega- abbiamo perso 10mila posti di lavoro, da 486 a 476 mila, un quarto di tutti gli occupati sfumati nel Mezzogiorno. Risultato, l'Abruzzo è la regione dove si è perso più lavoro. Le persone in cerca di occupazione sono passate da 62mila a 68mila. Uno scenario che fa tremare e che avevamo provveduto a segnalare anche al ministro Poletti nel corso della sua ultima visita in Abruzzo». sumere attendono il consolidamento della crescita». Né per la Cisl si può fare troppo affidamento sulle previsioni del job act. Posizione condivisa da Roberto Campo, segretario Uil: «Il fatto che l'occupazione cresca sotto forma di contratti a termine e part time dimostra che si sta andando proprio nella direzione contraria alla filosofia propugnata nella riforma voluta da Renzi». FONDI COMUNITARI E, come la chiave di lettura, anche quella di volta appare chiara: il rilancio vero può avvenire solo attraverso una gestione virtuosa dei fondi comunitari. «Se non fosse -continuano i sinda- cati- che la programmazione regionale ha ricevuto 192 rilievi critici da parte degli uffici di Bruxelles». Il pericolo potrebbe essere quello di uno slittamento nell'erogazione delle risorse. «Eppure molte delle contestazioni fatte da Bruxelles -continua Spina- avrebbero potute essere superate se la Regione avesse accolto i nostri suggerimenti». Quanto al patto sul lavoro, «non siamo mai stati convocati -chiosa Di Cesare- Prima di annunciare la creazione di 100 mila nuovi posti, si dovrebbero mettere in campo progetti concreti e idee coerenti con questo obiettivo». Barbara Scorrano © RIPRODUZIONE RISERVATA La polemica Mazzocca, durissima replica all’attacco di Confindustria CHIETI RECUPERA E se le rilevazioni Istat segnalano un lieve recupero nell'ultimo trimestre del 2014 rispetto a quanto rilevato nell’analogo periodo del 2013, per Maurizio Spina, segretario della Cisl, non si tratta comunque di indicazioni capaci di incidere sul quadro complessivo, ancora dominato da tinte fosche. La provincia abruzzese dove il recupero di occuopazione è stato più sensibile è Chieti, «a riprova che il settore industriale -spiega Spina- è quello che può divenire trainante. Resta, però, il clima generale di prudenza da parte delle imprese, che prima di as- Un’operaia al lavoro: in Abruzzo l’occupazione arretra I sindacalisti Gianni Di Cesare, Maurizio Spina e Roberto Campo SPINA: «SI PUNTI SUL SETTORE INDUSTRIALE E’ QUELLO TRAINANTE» CAMPO: «MA CRESCONO SOLO I CONTRATTI A TERMINE O PART TIME» L’assessore Mario Mazzocca ha replicato con durezza all’attacco mossogli da Confindustria PESCARA «Apprendiamo da Confindustria Abruzzo di una presunta "drammatica situazione presente nell'assessorato all'Ambiente e Territorio"»: replica così l’assessore all’Ambiente («e a tanto altro, ma non al Territorio») Mario Mazzocca, all’attacco dell'associazione degli industriali. E ancora: «Siamo soliti assumerci responsabilità. Non sottraendoci al confronto, circa i lamentati ritardi di "un settore che attraversa un periodo di forte difficoltà" va chiaramente sottolineato che questo assessorato non ha compiti di effettuare "pagamenti alle imprese", né tantomeno di autorizzare "modifiche ad impianti industriali" o eseguire non meglio identificate "spedizioni transfrontaliere". Amerei conoscere i dettagli dell'elenco "infinito". Parossistica, poi, la malainformazione in ordine ai "fondi disponibili per la bonifica delle discariche". Ad inizio mandato fui informato dall’allora dirigente al servizio Ecologia come pendesse sul capo della Regione una procedura di infrazione comunitaria risalente al 26 aprile 2007. Grazie al lavoro estivo dell’assessorato e degli uffici, senza risparmio di energia e senza un giorno di ferie, si è riusciti a concretizzare i 20 milioni di euro occorrenti per la bonifica delle ex discariche, che altrimenti sarebbero gravati sui Comuni e sulle collettività». LANCIANO Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine alla vicenda giudiziaria dell'affidamento dell' appalto da 57 milioni di euro per la gestione del Cup unico regionale. La sentenza che di fatto dà il definitivo via libera per la gestione di cinque anni all'associazione temporanea (Ati) capeggiata dalla Gpi spa di Trento (dentro ci sono Consorzio Sgs di Lanciano, Target sinergia consortile di Rimini e Exprivia spa di Molfetta) è stata depositata ieri. I cinque giudici del massimo grado della giustizia amministrativa hanno respinto il ricorso del Consorzio nazionale servizi Società Cooperativa di Bologna (area Manutencoop), che da seconda classificata chiedeva di riformare la sentenza del Tar di Pescara che a ottobre aveva a sua volta respinto le istanze del consorzio bolognese. Il Cns si era piazzato al secondo posto dopo il ricalcolo della commissione giudicatrice della Asl 2 Lanciano-Vasto-Chieti, capofila delle Asl abruzzesi per l'appalto del Cup unico regionale. L'Ati capeggiata da Gpi spa, che in prima istanza si era classificata terza, dietro Cns e Nike di Teramo, è risultata prima dopo l'esclusione dalla gara di quest'ultima. Il sodalizio teramano era stato infatti subito escluso per un'omissione alla presentazione degli atti. Al ricalcolo dei punteggi della commissione di gara, un complesso sistema definito «confronto a coppie», la prima classificata è risultata l’Ati capeggiata da Gpi. Che già da gennaio di quest' anno ha iniziato a gestire in via provvisoria i Cup di Chieti, in attesa della sentenza del Consiglio di Stato. Sentenza che è stata depositata e pubblicata ieri, appunto. «E' finita la telenovela», ha commentato l'avvocato Diego De Carolis, che ha difeso la Asl2 nei vari ricorsi amministrativi, «il Consiglio di Stato ha accertato che la stazione appaltante ha operato con tutti i crismi della legittimità». A oltre due anni dalla pubblicazione del bando (ottobre 2012) e dopo diversi ricorsi e contro ricorsi, sembra proprio giunta l'ora del Cup unico per le 4 asl abruzzesi. Pier Paolo Di Nenno © RIPRODUZIONE RISERVATA Chiodi: «Cliniche private e Lea, due vittorie Parlamentari M5S, ecco 350mila euro Il tempo si dimostra galantuomo con me» serviranno per il microcredito alle imprese L’EX GOVERNATORE PESCARA «Il tempo è galantuomo». Gianni Chiodi scorre la tabella del Ministero della Salute che vede l'Abruzzo risalire la classifica delle Regioni nel settore dei Lea, i livelli essenziali di assistenza assicurati al cittadino. Una griglia che fissa la posizione dell'Abruzzo al 2013, quando lui, oltre a governare la Regione, era anche il commissario della sanità incaricato da Roma di risanare i conti: dal dodicesimo al decimo posto nel giro di due anni (il periodo monitorato è quello 2011- 2013), meglio di Lazio, Basilicata, Molise, Calabria, Puglia e Campania che annaspano nella bassa classifica in zona rossa. Poi c'è l'altra sorpresa: la vittoria al Consiglio di Stato contro le cliniche private, che si erano rivolte al Tar (ottenendo ragione in prima istanza) contro il taglio del budget sugli accreditamenti. Un doppio assist per l'ex governatore, che commenta: «Ecco un'altra conferma del buon lavoro fatto in questi anni. Mi dicevano che stavo distruggendo il sistema sanitario abruzzese, mentre lo stavo risa- nando. La nostra - ricorda Chiodi fu la prima Regione ad essere commissariata. La Sicilia mai, la Calabria e la Campania dopo di noi. Eppure oggi ce le ritroviamo alle spalle». Una magra consolazione se poi sono gli elettori a voltarti le spalle. L'ex governatore riflette: «Combattere le lobby, i gruppi di interesse e di potere, non solo economici ma anche sindacali e professionali, non crea consenso. Una volta me lo disse anche D'Alfonso: tu perderai le elezioni per la sanità. Ma una cosa voglio dirla. Era facile migliorare i conti senza migliorare i livelli di assistenza. Oggi i dati ci dicono che il trend è in crescita e che scaliamo la classifica, a meno non si dovesse riprendere una politica di cedevolezza nei confronti di chi ho combattuto». Quanto al Consiglio di Stato: «Ha «IL BUON GOVERNO PURTROPPO NON VIENE PREMIATO ALLE ELEZIONI» Gianni Chiodi sempre confermato le scelte commissariali. Ricordo che, secondo un’interpretazione della magistratura, mi sono beccato anche la violenza privata per alcune mie scelte». PUNTI NASCITA Certo, un po' di rammarico c'è per come sono andate poi le cose alle urne: «Il buon governo non sempre viene premiato, ma se i risultati sono questi...». Martedì prossimo, dai banchi delle opposizioni, l'altra battaglia sulla chiusura dei punti nascita decretata dall'attuale commissario-governatore, Luciano D'Alfonso. Forza Italia ha chiesto il consiglio regionale straordinario, convocato per il 10 marzo, incrociando anche il sostegno del M5S. Chiodi sarà in aula assieme agli altri esponenti del suo partito per ribadire che Atri e Ortona rientrano nei limiti dei 500 parti l'anno richiesti dal Ministero e dunque è possibile scongiurarne la chiusura, mentre una deroga viene chiesta per Penne e Sulmona, considerata la notevole distanza dai presidi ospedalieri più vicini. Saverio Occhiuto © RIPRODUZIONE RISERVATA L’INIZIATIVA PESCARA I parlamentari abruzzesi del Movimento 5 Stelle restituiscono 350mila euro e li mettono a disposizione del microcredito. Scrivono in una nota Andrea Colletti (nella foto), Daniele Del Grosso, Gianluca Vacca, Enza Blundo e Gianluca Castaldi: «Dopo aver rinunciato a 42 milioni di euro di rimborsi elettorali, abbiamo lottato due anni per avere quanto, in un Paese normale, ci avrebbero messo a disposizione sin dal primo giorno in cui abbiamo messo piede qua dentro, vista la nostra volontà di restituire parte dei nostri stipendi. Avrebbero dovuto premiare questa (buona) volontà, invece ci hanno messo i bastoni fra le ruote in tutti i modi possibili e ci sono voluti due anni per riuscire a ottenere quanto dovuto. Ora il microcredito M5S c’è. Grazie alle nostre pressioni e grazie ai nostri tagli, attraverso i quali abbiamo messo da parte dieci milioni di euro (nel periodo marzo 2013-novembre 2014). Questa somma sarà versata nel fondo e consentirà l’apertura di una nuova impresa al giorno con un assegno fino a 25mila euro ciascuna. Un fondo che si rigenera automaticamente e che consentirà, quindi, il suo utilizzo potenzialmente all' infinito». I cinque parlamentari abruzzesi, in particolare, hanno restituito 350mila euro: con questo contributo quattordici imprese potranno nascere e creare nuovi posti di lavoro, grazie al taglio degli stipendi dei parlamentari M5S. «Non era mai successo nella nostra regione, non era mai successo in Italia: politici (parlamentari e consiglieri regionali) che si tagliano lo stipendio e lo restituiscono alla collettività, per combattere la disoccupazione, per infittire il tessuto delle piccole imprese, vera ricchezza di questo Paese». CONSIGLIERI REGIONALI «GLI ABRUZZESI SARANNO ORGOGLIOSI DEI LORO RAPPRESENTANTI» Parlamentari M5S I consiglieri regionali abruzzesi del M5S hanno, da parte loro, già restituito 133 mila euro. Quindi il totale fin qui raccolto supera i 480mila euro, tra parlamentari e consiglieri regionali. «Gli abruzzesi finalmente potranno essere orgogliosi dei propri rappresentanti nelle istituzioni», concludono i parlamentari M5S.Tutte le informazioni sul microcredito possono essere consultate sul sito www.microcredito5stelle.it