Arrivano (anche) i nostri
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Arrivano (anche) i nostri
giovani Arrivano (anche) i nostri Nel mondo junior finiscono l’anno in vetta il serbo Kecmanovic e la russa Potapova. Gli azzurrini crescono bene, soprattutto i precocissimi Rottoli, Musetti e Zeppieri. Moroni è il miglior italiano nel ranking Atp, Lucia Bronzetti nel Wta Qui il comasco Lorenzo Rottoli, vincitore nel finale di stagione del suo 1° titolo Under 18 Itf in Kenia. A sinistra, il coetaneo Lorenzo Musetti (ligure), recordman azzurro di precocità nel mondo junior; sotto, Liam Caruana, l’italiano meglio piazzato (n.23) nel ranking mondiale giovanile under 18 DI VIVIANO VESPIGNANI S u queste pagine alla fine dello scorso settembre abbiamo documentato il grande successo conquistato a Tirana dal quattordicenne Lorenzo Musetti, successo foriero del record italiano relativo alla più verde vittoria raggiunta nel Campionato mondiale under 18, record che migliorava quello “storico” stabilito da Gianluigi Quinzi nel 2010. Ebbene, anche l’altro gioiellino under 14 del nostro vivaio, ovvero Lorenzo Rottoli, non è stato da meno nelle ultime battute dello Junior World Ranking. Infatti, all’inizio di dicembre si è imposto a Nairobi, in Kenia, sul britannico Loffhagen, in particolare recuperando un impossibile svantaggio di 1-6 2-5 e salvando due match point. Il tutto, giocando il secondo torneo under 18 in carriera, dopo un quarto di finale appena colto nel primo appuntamento di Nairobi. Maggioli e Zeppieri vanno di fretta... Sempre nella fetta finale di stagione annotiamo due successi. Il primo è stato firmato a Tunisi da Guido Marson, 17enne allievo del Tc Triestino, autore della prima vittoria under 18 in carriera. In un torneo fortemente colorato d’azzurro, Marson ha vinto per 6-7 7-5 6-3 l’ ultima sfida, prevalendo sul sorprendente 15enne Emiliano Maggioli del Ct Montecchio che proveniva dalle qualificazioni ed era all’esordio nelle classifiche mondiali. Un altro quindicenne, il romano Giulio Zeppieri (quest’anno vincitore di tre tornei under 16 del Circuito europeo), si è messo in evidenza al Cairo aggiudicandosi il suo primo titolo under 18 giusto due giorni dopo aver festeggiato quindici primavere. Tra l’ altro, dopo Musetti, Gianluigi Quinzi e Rottoli, Giulio è diventato il quarto più giovane azzurrino capace di vincere un torneo Junior Itf. Caruana miglior under 18 Nelle classifiche mondiali junior che hanno chiuso la stagione 2016 l’Italia conta, nelle vesti di capofila, Liam Caruana, il diciottenne statunitense nato a Roma che oltre un anno fa optò per il tricolore, e la diciassetten- 18 ne Tatiana Pieri, rispettivamente 23° e 35a. In campo maschile il secondo azzurro, Riccardo Balzerani, è piuttosto lontano da Caruana (93°) ma tutti i primi dieci italiani si trovano tra i top 200 del mondo a conferma di una annata positiva pur non avendo segnato successi di grande prestigio. giovani Il ranking in gonnella invece abbraccia 5 azzurre Top 100 e una azzurrina under 16, Lisa Piccinetti, numero 119: dunque, risultati mediamente più qualificati connessi a un numero più ristretto di protagoniste. Infine, in fatto di verdissimi talenti l’Italia si trova in prima fila grazie a quattro under 14. Si tratta di Lorenzo Musetti (738°) e Lorenzo Rottoli (996°) dei quali si è appena detto, nonché di Melania Delai (713°) e Chiara Girelli, allieve dei circoli Plebiscito di Padova e Giotto di Arezzo. La toscana Tatiana Pieri, la miglior azzurra nel ranking mondiale Under 18: è n.35 176 presenze internazionali L’annata che mandiamo in archivio ha registrato un ulteriore incremento della partecipazione azzurra al circuito della Federazione internazionale. Infatti nei tabelloni principali dei tornei le presenze degli italiani sono salite dalle 146 del 2012 alle 176 del 2016, favorite dal fatto che l’età d’approccio dei nostri si è ancor più abbassata e oggi coinvolge appieno la categoria under 16. Lo testimonia anche il fatto che metà delle vittorie italiane è stata appannaggio di quindicenni e sedicenni. Inoltre, è palese l’estensione geografica attuata nei programmi agonistici, nei qua- li Africa e Americhe appaiono oggi più vicine all’Europa. Tra l’ altro, non costituiscono eccezioni - per fare un esempio recente - le tre partecipazioni italiane al torneo di Anguilla, isoletta caraibica delle Piccole Antille. Vittorie (quasi) record I risultati di dodici mesi si sintetizzano in 26 vittorie (appena una in meno rispetto alle stagioni record 2013 e 2015), 27 finali e 48 semifinali, mentre i traguardi di maggior peso riguardano alcuni tornei di Grado 1 Itf. Pensiamo a Liam Caruana che ha vinto a Carson, negli Stati Uniti, nonché Azzurri: i Top 10 Junior MASCHILE Pos. Rank. 1 23 2 93 3 106 4 107 5 117 6 135 7 149 8 158 9 162 10 193 Giocatore (classe) Liam Caruana (1998) Riccardo Blazerani (1998) Enrico Dalla Valle (1998) Andrea Guerrieri (!998) Mattia Frinzi (1999) Jacopo Berrettini (1998) Luca Prevosto (1998) Corrado Summaria (1998) Federico Iannaccone (1999) Francesco Forti (1999) punti 619,38 338,75 322,50 322,50 310 288,75 267,50 252,50 250 225 FEMMINILE Pos. Rank. 1 35 2 56 3 74 4 85 5 92 6 119 7 251 8 280 9 284 10 304 Giocatrice (classe) Tatiana Pieri (1999) Federica Bilardo (1999) Ludmilla Samsonova (1998) Lucrezia Stefanini (1998) Maria V. Viviani (1999) Lisa Piccinetti (2000) Nuria Brancaccio (2000) Giulia La Rocca (2000) Rosanna Maffei (1999) Monica Cappelletti (1999) punti 517,50 446,25 398,75 362,50 346,38 297,50 185 170 167,50 160 19 a quattro finali delle quali sono stati protagonisti Tatiana Pieri in Ecuador, Maria Vittoria Viviani in Colombia, Jacopo Berrettini a Santa Croce e lo stesso Caruana nel prologo degli Us Open Junior giocato a Repentiny, in Canada. Anche nei tornei di doppio (che contribuisce al 25% alla formazione dei punteggi) gli italiani hanno colto una consistente messe di risultati con 23 vittorie e 13 finali. Resto del mondo: ecco i campioni 2016 Venendo al resto del mondo, Miomir Kecmanovic, 17enne serbo concittadino di Djokovic, e la giovanissima (15 anni compiuti a fine marzo) Anastasia Potapova, nata a Saratov sulle rive del Volga ma tennisticamente allevata a Mosca nella Ostrovsky Academy, hanno concluso in vetta il 2016. Kecmanovic è stato autore di un eccellente finale di stagione dopo aver fallito molti traguardi (ottavi negli Australian Junior, a Parigi e Wimbledon, quarti nei Campionati Il n.1 mondiale under 18 Miomir Kecmanovic, 17enne serbo giovani Stefanos Tsitsipas, 18enne greco che nel 2016 ha compiuto il grande salto nel circuito dei pro vincendo 4 titoli Futures e raggiungendo 2 finali a livello Challenger: è n.210 Atp; più a destra, la russa Anastasia Potapova, 15enne numero 1 junior femminile Europei). La svolta è avvenuta dopo la disputa degli Us Junior con le vittorie riportate a Città del Messico, nell’ Orange Bowl e nell’“Eddie Herr” di Bradenton oltre alle finali raggiunte a Osaka e a College Park (Usa). A fine anno restava però in ballo l’Orange Bowl che Miomir aveva vinto nel 2015 e i cui 312 punti erano in scadenza. Lui però ha combattuto sino all’ultimo e ha finito col battere in finale per 6-3 6-1 il cinese Yibing Wu, seconda testa di serie, con ciò diventando il terzo junior capace di aggiudicarsi due volte un titolo che ha festeggiato quest’anno la settantesima edizione. Chi è andato nei pro Non va però taciuto il fatto che i suoi due più diretti e pericolosi rivali gli hanno lasciato campo libero dopo la disputa degli Us Open preferendo dedicarsi ai tornei professionistici. Qui il greco Stefanos Tsitsipas, campione d’Europa e degli Internazionali Junior d’Italia, ha tuttavia compiuto non poca strada: grazie a due finali challenger guadagnate in Marocco e a 4 vittorie futures, tre della quali maturate in Italia (è già n.200 Atp). Ha in parte sorpreso il formidabile sedicenne canadese di colore Felix Auger Aliassime che, dopo aver collezionato verdissimi I Top 10 del ranking Junior MASCHILE Rank. 1 2 3 4 4 6 7 8 9 10 Giocatore (naz. e classe) Miomir Kecmanovic (Srb, 1999) Stefanos Tsitsipas (Gre, 1998) Yosuke Watanuki (Jpn, 1998) Felix Auger Aliassime (Can, 2000) Ulises Blanch (Usa, 1998) Yibing Wu (Chn, 1999) Geoffrey Blancaneaux (Fra, 1998) Jurabek Karimov (Uzb, 1998) Benjamin Sigouin (Can, 1999) Nicola Kuhn (Esp, 2000) punti 1486,25 1211,88 1114,38 1033,75 1033,75 998,75 916,25 833,75 816,25 791,88 FEMMINILE Rank. Giocatrice (naz. e classe) 1 Anastasia Potapova (Rus, 2001) 2 Olesya Pervushina (Rus, 2000) 3 Kayka Day (Usa, 1999) 4 Rebeka Masarova (Sui, 1999) 5 Amanda Anisimova (Usa, 2001) 6 Kaya Juvan (Slo, 2000) 7 Amina Anshba (Rus, 1999) 8 Dayana Yastremska (Ukr, 2000) 9 Claire Liu (Usa, 2000) 10 Taylor Johnson (Usa, 2000) punti 1566,25 1268,75 1157,50 1038,75 1025,00 952,50 936,25 833,15 794,38 744,00 20 primati a ripetizione ed aver fatto centro negli US Open Junior, ha rinunciato al circuito junior per dedicarsi ai pro, e mettendo in bacheca la vittoria nel futures americano di Birmingham. Il regno di Anastasia Anastasia Potapova, che gli italiani scoprirono a Prato nel 2015, proviene da una famiglia ove le donne (madre e nonna materna in particolare) sono state atlete di livello nazionale. Il suo curriculum è notevole. Ha vinto a Wimbledon, Osaka e Roehampton, è stata finalista all’ Orange Bowl (sconfitta per 6-1 6-4 dalla sedicenne slovena Kaja Juvan), terza a Parigi, Milano, College Park (Usa), Villena (Spagna) e Taralgon (Australia). Sono risultati che legittimano ampiamente il divario di punti Itf con i quali ha distanziato le più temibili avversarie. Anzitutto la diciassettenne statunitense Kayla Day, che ha dalla sua la vittoria agli Us Open Junior e una semifinale a Wimbledon, ma che non ha mai inteso privilegiare l’attività junior. Anche perché i tornei pro le hanno già garantito l’ingresso tra le top 200 mondiali. Un’ altra russa, la sedicenne Olesya Pervushina ha validamente conteso il primato nella classifica mondiale under 18 ad Anastasia, ma nonostante un curriculum di tutto rispetto (vittorie a Milano e in tre tornei di Grado 1 Itf, le finali a Klosters e Roehampton, semifinali a Wimbledon e Parigi) si è dovuta accontentare del secondo gradino del podio. Azzurrini tra i pro Se mai vi state chiedendo quale approccio al mondo pro hanno avuto nel corso del 2016 i giovani azzurri, giovani Nazioni: ora il Canada è una super-potenza I 14 azzurri e le 9 azzurre nei ranking Atp e Wta In tema di nazioni fortemente rappresentate nei vertici junior, la palma di rivelazione del 2016 spetta al Canada. In campo maschile ha dalla sua non solo Felix Auger Aliassime ma anche i diciassettenni Benjamin Sigouin e Denis Shapovalov, vincitore a Wimbledon, piazzato appena oltre la fascia dei Top 10. In campo femminile la Russia può contare, oltre che su Potapova e Pervushina, anche su Amina Anshba, mentre gli Stati Uniti hanno piazzato nei quartieri alti, dopo Kayla Day, la quindicenne Amanda Anisimova e due sedicenni, Claire Liu e Taylor Johnson. Come dire che Russia e Stati Uniti insieme hanno monopolizzato i valori di vertice dell’intero tennis junior in gonnella. (v.v.) Qui, il canadese Felix Auger-Aliassime, vincitore dell’ultimo Slam junior dell’anno, gli Us Open. Sotto, Gian Marco Moroni e, più a destra, Ludmilla Samsonova, due dei migliori under azzurri nel circuito professionistico MASCHILE Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 Rank. 810 1080 1067 1139 1211 1241 1336 1450 1556 1643 1761 1941 1992 2024 FEMMINILE Pos. Rank. 1 720 2 737 3 770 4 831 5 886 6 1190 7 1250 8 1250 9 1250 Giocatore Gian Marco Moroni Andrea Guerrieri Corrado Summaria Riccardo Balzerani Enrico Dalla Valle Liam Caruana Andres Gabriel Ciurletti Luca Prevosto Jacopo Berrettini, Carlo Donato Marco Miceli Matteo De Vincentis Mattia Bedolo Samuele Ramazzotti Giocatrice Lucia Bronzetti Lucrezia Stefanini Ludmilla Samsonova Federica Bilardo Tatiana Pieri Alessia Dario Angelica Raggi Giorgia Testa Michela Xibilia in campo maschile Gian Marco Moroni ha collezionato una semifinale e tre quarti di finale (sui 9 totali). Le fanciulle invece hanno dalla loro i due successi guadagnati a Sion, in Svizzera, da Lucia Bronzetti e a Solarino, provincia di Siracusa, da Ludmilla Samsonova, 18enne russa che ha da tempo optato per i nostri colori. Si aggiungono poi le tre finali di Federica Bilardo, Tatiana Pieri e Lucrezia Stefanini e due semifinali guadagnate da Bilardo e Bronzetti. L’azzurro meglio piazzato nel ranking maschile è appunto Gian Marco Moroni (n.810, unico nei Top 1000); in quello femminile, la migliore è Lucia Bronzetti, 720a, seguita da Lucrezia Stefanini (737) e Ludmilla Samsonova (770). Potapova, 15 anni non bastano: Hingis n.1 a 14 anni e 3 mesi Pur se giovanissima, Anastasia Potapova non è entrata nell’esclusivo club delle più giovani numero 1 under 18 di sempre. Meglio di lei in fatto di età precocissima fecero l’indimenticabile Martina Hingis nel 1994 (record con i suoi 14 anni e tre mesi), Gabriela Sabatini nel 1984 e la russa Anna Kournikova nel 1995. Per inciso, tra i maschi il più giovane n.1 di fine anno è stato, a 16 anni e mezzo, Donald Young nel 2005, ma non è stato da meno Alexander Zverev nel 2013. (v.v.) 21 circuito fit-tpra Un calendario... unico Una delle novità 2017 riguarda il ranking tornei, con la distribuzione più equa degli eventi su scala nazionale. Vi spieghiamo modalità e segreti, con la programmazione completa (come l’Atp...) per preparare la nuova stagione Tutte le date 2017: il primo Slam è a fine gennaio D a Sydney a Rotterdam, da Monte-Carlo a Barcellona, da Miami a Indian Wells... tutti in giro per l’Italia. Possibile? Sì, grazie al nuovo calendario unico targato Fit-Tpra, quello che permette una maggiore distribuzione di eventi (e dunque di punti) su scala nazionale. La scorsa settimana avevamo presentato i principi cardine della rivoluzione 2017, il limite di classifica abbassato a 4.4, le novità sui doppi e i nuovi tornei. Quelli con formula week-end, quelli che in fin dei conti modellano il ranking degli amatori e che a fine anno eleggono i numeri 1. Bene, questo calendario assomiglia sempre più a quello dell’Atp. Vediamo come. Come funziona Si parte con Sydney, dal 13 al 15 gennaio. Perché Sydney? Perché è una delle tappe d’avvicinamento agli Australian Open per le stelle Atp e Wta. Ora lo è anche per gli amatori. “Sydney” però si gioca dal venerdì alla domenica in tutta Italia, potenzialmente in ogni città. Perché fa parte di quella modalità di tornei, i Master 750, che possono essere organizzati liberamente da ogni circolo Fit immerso nell’universo Tpra. E così tra 13 e 15 gennaio si svolgeranno ben 86 tornei sparsi su 28 province ma il numero è destinato a crescere perché ogni club può aggiungersi in ogni momento richiedendo di ospitare un massimo di due categorie disponibili (open maschile, open femminile, limit65, limit45, doppio maschile, doppio femminile e doppio misto). 27 gennaio, Australian Open Il tutto si ripeterà con gli altri tornei lungo la stagione (nel dettaglio qui a destra tutte le date). Sempre da tenere presente la distinzione di categoria del torneo. Perché per i Master 1300, i GrandPrix e, ovviamente, per i SuperSlam ci sono limitazioni territoriali. Per i primi due può essere disputato un solo torneo per ogni provincia, mentre per gli “Slam” uno solo per ogni regione. E a proposito di Slam, al primo appuntamento 2017 manca poco più di un mese: gli Australian Open sono in programma tra il 27 e il 29 gennaio. Insomma, è un calendario unico... in tutti i sensi. 22 Gennaio 13-15: Master 750 Sydney 27-29: SuperSlam Australian Open Febbraio 10-13: Master 1300 Rotterdam 17-20: Master 750 Marsiglia 24-26: Master 1300 Dubai Marzo 10-12: Master 1300 Acapulco 17-19: GrandPrix Indian Wells 31-2 aprile: GrandPrix Miami Aprile 14-16: GrandPrix Monte-Carlo 21-23: Master 1300 Barcellona 28-30: Master 750 Estoril Maggio 5-7: GrandPrix Madrid 12-14: GrandPrix Roma 26-29: Master 750 Nizza Giugno 2-4: SuperSlam Roland Garros 9-11: Master 750 Stoccarda 16-19: Master 1300 Halle 23-25: Master 1300 Londra Luglio 7-10: SuperSlam Wimbledon 21-23: Master 1300 Washington 28-30: GrandPrix Toronto Agosto 4-6: Master 750 Atlanta 18-20: Master 1300 Cincinnati 25-27: Master 750 Winston Salem Settembre 8-10: SuperSlam Us Open 15-17: Master 1300 Metz 22-24: Master 750 Shenzhen Ottobre 6-9: Master 1300 Tokyo 13-15: GrandPrix Shanghai 27-29: Master 1300 Vienna Novembre 2-4: GrandPrix Parigi 10-12: Master 1300 Basilea 24-26: AWT Finals (Masters) Dicembre 1-3: Master 750 Stoccolma 15-17: Master 750 San Pietroburgo 22-24: Master 1300 Mosca personal coach Anche per vedere bene servono... i muscoli Non bisogna confondere vista e sistema visivo, cioè un sistema complesso che non riguarda solo l’occhio. Da questo dipende la buona esecuzione di un gesto, basta guardare Federer. Il bello è che si può allenare e potenziare DI ANDREA CAGNO, RESPONSABILE R. LOMBARDI Un esempio di oculocefalogiria è quello costituito da Roger Federer durante l’esecuzione del rovescio (nell’immagine principale): i muscoli oculomotori sono disgiunti, in posizione secondaria di sguardo, gli occhi sono posti lateralmente per ottimizzare la fissazione sulla palla in sinergia con le rotazioni del collo e delle spalle alla ricerca della biomeccanica ottimale. AREA VISIVA I.S.F. I l sistema visivo non è solo la vista, ovvero la capacità di riconoscere uno stimolo luminoso, una lettera, un simbolo di una determinata dimensione posta a una determinata distanza, da cui ricevere informazioni. Gli occhi fanno parte di un sistema complesso: la visione coinvolge le immagini rilevate, le elabora attraverso le stazioni intermedie del cervello e della corteccia cerebrale. La visione è una funzione che si acquisisce continuamente durante lo sviluppo mentale e corporeo ed essendo una funzione appresa può essere educata, potenziata, allenata, migliorata. L’informazione visiva elaborata dal cervello viene integrata con le informazioni depositate nella memoria, la qualità di questi processi ci farà successivamente effettuare velocemente e correttamente un gesto. Informazioni... imprescindibili Muscoli e occhi Le abilità visive sono alla base dell’apprendimento motorio ed è importante ricordare che oltre l’80% delle informazioni per un facile apprendimento passano dal canale visivo e che il sistema oculare è organo esterocettivo ricevendo informazioni dall’ambiente e fornendo al sistema nervoso centrale innumerevoli informazioni del corpo nello spazio. Il sistema visivo però è anche organo enterocettivo legato al sistema dell’oculocefalogiria che gestisce l’interazione tra muscoli degli occhi, muscoli del collo, delle spalle e sistema vestibolare, fornendo al sistema nervoso centrale importanti informazioni su entità, direzione e accelerazione del capo nello spazio. Servono 6 muscoli per ogni occhio... Il movimento oculare è gestito dai muscoli estrinseci oculomotori con i quali il sistema visivo gestisce la mobilità dei globi oculari nella ricerca di uno stimolo. Ogni occhio è gestito da 6 muscoli quindi sono 12 i muscoli che devono continuamente coordinarsi velocemente e con precisione nella ricerca di palla. Un funzionamento scorretto di uno solo di questi muscoli potrebbe inficiare la qualità del gesto; un affaticamento degli stessi potrebbe compromettere la prestazione. (a.c.) 24 Una imprecisa o lenta coordinazione dei muscoli degli occhi “in posizione laterale” potrebbe creare una serie di errori a catena nella interpretazione, nella elaborazione dello stimolo e nella successiva trasformazione motoria inficiando la qualità del gesto tecnico o ritardando o sbagliando la scelta tattica. La qualità delle informazioni visive dunque è imprescindibile per la qualità della performance, l’integrità del sistema visivo e la sua interazione con il sistema muscolo-scheletrico è indispensabile nella gestione della tecnica e della tattica di gioco. Potenziare il sistema visivo si può e si deve durante la formazione di un tennista. Mantenerlo efficace ed efficiente in un professionista è un valore aggiunto per il conseguimento della prestazione ottimale. Proprio per questo l’I.S.F. R. Lombardi FIT ha inserito l’area visiva all’interno del programma di formazione di tecnici e preparatori fisici. Tale programma si estende dall’avviamento con una specifica progressione didattica, al perfezionamento e alla successiva specializzazione semplificandone l’integrazione con le altre aree formative durante l’allenamento tecnicotattico e la preparazione fisica. racchette & dintorni Ecco gli Oscar di Tennis Magazine Quest’anno nella trasmissione specializzata di SuperTennis abbiamo testato 40 nuovi attrezzi, i più interessanti del 2016. E siamo in grado di dirvi quali sono i più pesanti, i più potenti, i più sottili, i più rigidi... DI MAURO SIMONCINI C’ è chi a fine anno fa il bilancio di una stagione agonistica in termini di classifiche, montepremi e risultati raggiunti; e c’è chi come noi invece valuta nel complesso le quaranta sessioni di test racchette effettuate. Tante sono state le puntate di Tennis Magazine, la nostra trasmissione specializzata settimanale, che SuperTennis ha trasmesso tutti i mercoledi sera (e in replica nelle giornate successive). Abbiamo avuto l’opportunità di assaggiare tutte le novità di questa stagione tennistica, in particolare le racchette agonistiche proposte dalle aziende nelle collezioni 2016, alcune completamente rinnovate nella sostanza, altre solamente rivisitate esteticamente e con qualche piccola modifica rispetto alle precedenti edizioni. L’anno è stato segnato a metà proprio dal nuovissimo attrezzo di Roger Federer che purtroppo non si è ancora esibito ufficialmente con la sua Wilson RF97 Autograph disponibile da fine agosto nel suo nuovissimo look molto cool tutto nero (opaco e lucido). Poi abbiamo vissuto a bordo campo il lancio mondiale in settembre a Milano del nuovo attrezzo di Novak Djokovic, allora ancora n.1 del mondo. In attesa dei primi botti del 2017 (si parla molto del nuovo kit di customizzazione Adaptive che Head proporrà per la serie Speed e per la nuova serie Instinct) abbiamo provato a tirare un po’ le somme. Ma attenzione: non ci siamo addentrati nei gusti personali e nelle sfumature di livello e tipo di gioco. Ci siamo affidati ai dati oggettivi del laboratorio e alle misurazioni oggettive delle specifiche dei 40 telai che avete potuto vedere “sfilare” sugli schermi di SuperTennis per vedere dove si è spinta l’innovazione tecnologica. Lo spessore - Partiamo dal profilo: il telaio più sottile di quest’anno è la Wilson Pro Staff 97S di Grigor Dimitrov con i suoi 19,5 millimetri; mentre lo spessore maggiore appartiene alla Head Prestige Graphene PWR (28 millimetri). 25 Le dimensioni del piatto - Il piatto corde più piccolo è stato di 95 pollici quadrati, condiviso da alcuni modelli tra cui Wilson Burn 95 Fst e Yonex VCore SV; l’ovale più ampio invece quello della Head Radical Graphene PWR (addirittura 110 pollici quadrati). Il peso - La racchetta più pesante che abbiamo testato è proprio quel- racchette & dintorni Tennis Magazine, tutti i test in onda nel 2016... Di seguito tutte le racchette testate nella trasmissione Tv Tennis Magazine nel corso della seconda stagione. Sono in ordine alfabetico, con affianco l’indicazione della puntata in cui è apparso il test. Chi volesse può andare a rivedere quelli di suo interesse nella sezione on-demand del portale web www.supertennis.tv. la, citata in apertura, di Roger Federer (354 i grammi di peso contando anche l’incordatura); la più leggera Babolat PureDrive SuperLite (274 grammi). Il bilanciamento - Il bilanciamento, che poi fa “percepire” il peso reale a chi impugna la racchetta, più indietro quindi verso il manico che abbiamo incontrato è proprio quello della Wilson Pro Staff RF97 Autograph: punto di equilibrio a 30,5 centimetri; all’eccesso opposto, verso la testa, ancora la Head Radical Graphene PWR (35,5 centimetri). La rigidità - Uno dei dati più controversi - e anche peggio interpretati - è quello della rigidità. Il massimo rilevato è stato 71 punti RA, misurati sulla Wilson Burn 99s Fst. “Solo” 62 punti hanno invece fatto segnare la Wilson Ultra 97 e la Head Speed Mp con Graphene Touch (il telaio di Nole Djokovic). Come si può desumere, non sempre alta rigidità è sinonimo di racchetta difficile e ostica, anzi è vero spesso il contrario. L’inerzia - L’attitudine alla spinta di un telaio è espressa dal dato di inerzia rilevato dallo swing test del Diagnostic Center su cui viene collocato il telaio: tra le 40 racchette di TM 2016 il record assoluto appartiene alla Yonex VCore DuelG 330, l’attrezzo che fa riferimento al bombardiere svizzero Stan Wawrinka: ben 346 punti. Considerate che un valore buono di spinta è già intorno ai 320 punti e solo sotto i 300 punti si può parlare di dati modesti. La lunghezza - Non tutti i quaranta attrezzi che abbiamo testato avevano lunghezza standard da 27 pollici (68,58 centimetri). La grande novità 2016 dei giapponesi di Yonex è VCore Sv 100S, una racchetta più corta (67,5 cm) molto maneggevole e comoda, ideale soluzione per il passaggio del ragazzino dai modelli Junior (26 pollici di lunghezza) a quelli da adulto (27). La racchetta più lunga provata nel 2016 è stata invece Head Prestige Graphene PWR (69, 42 centimetri). Potenza, controllo e… - Poi ci sono i valori interpolati dal Diagnostic che riguardano Potenza, Controllo e Maneggevolezza; valori che vengono confermati o smentiti dalle sensazioni di gioco in campo. Il dato record in termini di potenza, forse un po’ a sorpresa, è proprio la Wilson Pro Staff RF 97 Autograph (66 punti su 100); la racchetta con più controllo è risultata invece la Wil- 26 tBabolat Pure Aero Lite puntata 9 tBabolat Pure Aero Stars e Stripes pnt. 22 tBabolat Pure Aero Team pnt. 2 t#BCPMBU1VSF"FSP745PVS pnt. 9 t#BCPMBU1VSF"FSP74 pnt. 33 tBabolat Pure Drive Super Lite pnt. 20 tBabolat Pure Strike 16x19 pnt. 29 tBabolat Pure Strike Team pnt. 36 tDunlop Natural Tennis pnt. 4 tHead GrapheneXT Prestige MP pnt. 6 tHead GrapheneXT Prestige Pro pnt. 3 tHead GrapheneXT Prestige PWR pnt. 16 tHead GrapheneXT Radical PWR pnt. 21 tHead GrapheneXT Speed Mp LTD pnt. 14 t Head Speed Mp pnt. 30 tHead Speed Pro pnt. 26 t7PMLM4VQFS(.JE pnt. 17 t7PMLM4VQFS(71SP pnt. 15 t7PMLM74FOTF pnt. 19 t7PMLM74FOTF pnt. 23 t8JMTPO#MBEFY pnt. 32 t8JMTPO#MBEFY pnt. 38 tWilson Burn 95 pnt. 1 tWilson Burn FST 95 pnt. 12 tWilson Burn FST 99 pnt. 8 tWilson Burn FST 99S pnt. 18 tWilson Pro Staff 97 ULS pnt. 40 tWilson Pro Staff 97LS pnt. 28 tWilson Pro Staff 97S pnt. 35 tWilson Pro Staff RF97 Autograph pnt. 24 tWilson Ultra 97 pnt. 25 t8JMTPO6MUSB pnt. 10 t:POFY7$PSF%VFM( pnt. 11 t:POFY7$PSF%VFM( pnt. 13 t:POFY7$PSF%VFM( pnt. 7 t:POFY7$PSF47 pnt. 37 t:POFY7$PSF47 pnt. 31 t:POFY7$PSF47 pnt. 27 t:POFY7$PSF474 pnt. 34 son Ultra 97 (57 punti su 100). Maneggevolezza - Infine il record di maneggevolezza: se lo è aggiudicato Babolat Pure Drive Super Lite con addirittura 93 punti su 100. Curioso - e unico - il rapporto perfettamente in equilibrio tra potenza e controllo (50 e 50 punti su 100) nella Wilson Burn 99S Fst. la regola del gioco Quel “net” sul servizio sentito solo dai giocatori Che succede se i giocatori sentono il tocco della palla sul nastro dopo una battuta ma l’arbitro no? È una questione di “primaria responsabilità”, quindi se il giudice non si accorge è come se non fosse mai accaduto. A meno che... La situazione Cristina sta giocando una partita di singolare su un campo in terra battuta contro Giuseppina. Che cosa succede? Cristina effettua un servizio che va a rimbalzare nel giusto campo, ma Giuseppina colpisce la palla senza troppa convinzione buttandola a rete e guardando l’arbitro. Giuseppina, non avendo sentito nessuna chiamata, si rivolge all’arbitro asserendo che la palla abbia toccato il nastro e chiede a lui conferma del “net”. L’arbitro però dice che non ha sentito la palla toccare il nastro della rete e che quindi non ha effettuato nessuna chiamata. Giuseppina stupita, si rivolge a Cristina, la quale guardando l’arbitro afferma di aver sentito anche lei la palla toccare il nastro. Responsabilità primaria Casi come questo sono quelli considerati di “primaria responsabilità” dell’arbitro di sedia (come ad esempio il “net” sul servizio appunto, oppure il doppio rimbalzo di una pallina o ancora l’invasione di campo di uno dei giocatori), nel senso che solo l’arbitro è in grado di poterli chiamare e, se da lui non visti o sentiti, sono considerati come mai successi. L’arbitro è l’unico che può giudicare se l’episodio sia avvenuto e la sua decisione sarà quella definitiva. Come si procede? È evidente che qui, però, è presente una piccola variante data dal fatto che entrambi i giocatori affermano che il fatto sia effettivamente successo seppur l’arbitro non se ne sia accorto in prima persona. Voi pen- serete che quindi in questo caso il servizio vada rigiocato automaticamente... e invece no. Se chi è in campo è d’accordo... Come detto, sono casi di primaria responsabilità dell’arbitro e non possono essere chiamati dai giocatori: infatti nel nostro caso Cristina confermerà che la palla ha toccato la rete, ma non significa che sia d’ac- cordo a rigiocare il punto, perché è l’arbitro a doverlo sentire e chiamare. Per poter rigiocare quel servizio esiste solamente una procedura da rispettare: nel momento in cui Cristina dovesse confermare di aver sentito anche lei il “net” l’arbitro dovrà chiederle conferma se, avendo sentito anche lei il tocco, sia d’accordo nel rigiocare quel servizio. In caso affermativo allora si procederà a rigiocare quel servizio. Inviateci via mail le vostre domande I nostri esperti risolvono i vostri dubbi. Come? Semplicissimo: scriveteci all’indirizzo di posta elettronica [email protected] e spiegateci i vostri dubbi - o le vostre curiosità - di natura regolamentare. Sottoporremo i vostri messaggi ai nostri esperti del settore arbitrale della Fit e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica numero per numero. 27