Arrivano (anche) i nostri

Transcript

Arrivano (anche) i nostri
giovani
Arrivano (anche) i nostri
Nel mondo junior finiscono l’anno in vetta il serbo Kecmanovic e la russa
Potapova. Gli azzurrini crescono bene, soprattutto i precocissimi Rottoli, Musetti
e Zeppieri. Moroni è il miglior italiano nel ranking Atp, Lucia Bronzetti nel Wta
Qui il comasco Lorenzo
Rottoli, vincitore
nel finale di stagione
del suo 1° titolo Under 18
Itf in Kenia. A sinistra,
il coetaneo Lorenzo
Musetti (ligure), recordman
azzurro di precocità nel
mondo junior; sotto, Liam
Caruana, l’italiano
meglio piazzato (n.23)
nel ranking mondiale
giovanile under 18
DI
VIVIANO VESPIGNANI
S
u queste pagine alla fine dello
scorso settembre abbiamo documentato il grande successo
conquistato a Tirana dal quattordicenne Lorenzo Musetti, successo foriero del record italiano relativo alla più verde vittoria raggiunta
nel Campionato mondiale under 18,
record che migliorava quello “storico” stabilito da Gianluigi Quinzi nel
2010. Ebbene, anche l’altro gioiellino under 14 del nostro vivaio, ovvero Lorenzo Rottoli, non è stato
da meno nelle ultime battute dello
Junior World Ranking. Infatti, all’inizio di dicembre si è imposto a Nairobi, in Kenia, sul britannico Loffhagen, in particolare recuperando un
impossibile svantaggio di 1-6 2-5 e
salvando due match point. Il tutto,
giocando il secondo torneo under
18 in carriera, dopo un quarto di finale appena colto nel primo appuntamento di Nairobi.
Maggioli e Zeppieri
vanno di fretta...
Sempre nella fetta finale di stagione
annotiamo due successi. Il primo è
stato firmato a Tunisi da Guido Marson, 17enne allievo del Tc Triestino,
autore della prima vittoria under 18
in carriera. In un torneo fortemente
colorato d’azzurro, Marson ha vinto
per 6-7 7-5 6-3 l’ ultima sfida, prevalendo sul sorprendente 15enne Emiliano Maggioli del Ct Montecchio che
proveniva dalle qualificazioni ed era
all’esordio nelle classifiche mondiali.
Un altro quindicenne, il romano Giulio Zeppieri (quest’anno vincitore di
tre tornei under 16 del Circuito europeo), si è messo in evidenza al Cairo aggiudicandosi il suo primo titolo
under 18 giusto due giorni dopo aver
festeggiato quindici primavere. Tra l’
altro, dopo Musetti, Gianluigi Quinzi
e Rottoli, Giulio è diventato il quarto
più giovane azzurrino capace di vincere un torneo Junior Itf.
Caruana miglior under 18
Nelle classifiche mondiali junior che
hanno chiuso la stagione 2016 l’Italia conta, nelle vesti di capofila, Liam
Caruana, il diciottenne statunitense
nato a Roma che oltre un anno fa optò per il tricolore, e la diciassetten-
18
ne Tatiana Pieri, rispettivamente 23°
e 35a. In campo maschile il secondo
azzurro, Riccardo Balzerani, è piuttosto lontano da Caruana (93°) ma tutti i primi dieci italiani si trovano tra
i top 200 del mondo a conferma di
una annata positiva pur non avendo
segnato successi di grande prestigio.
giovani
Il ranking in gonnella invece abbraccia 5 azzurre Top 100 e una azzurrina under 16, Lisa Piccinetti, numero
119: dunque, risultati mediamente
più qualificati connessi a un numero
più ristretto di protagoniste. Infine,
in fatto di verdissimi talenti l’Italia
si trova in prima fila grazie a quattro
under 14. Si tratta di Lorenzo Musetti (738°) e Lorenzo Rottoli (996°) dei
quali si è appena detto, nonché di
Melania Delai (713°) e Chiara Girelli,
allieve dei circoli Plebiscito di Padova e Giotto di Arezzo.
La toscana Tatiana Pieri,
la miglior azzurra
nel ranking mondiale
Under 18: è n.35
176 presenze internazionali
L’annata che mandiamo in archivio
ha registrato un ulteriore incremento
della partecipazione azzurra al circuito della Federazione internazionale. Infatti nei tabelloni principali
dei tornei le presenze degli italiani
sono salite dalle 146 del 2012 alle
176 del 2016, favorite dal fatto che
l’età d’approccio dei nostri si è ancor
più abbassata e oggi coinvolge appieno la categoria under 16. Lo testimonia anche il fatto che metà delle
vittorie italiane è stata appannaggio
di quindicenni e sedicenni. Inoltre, è
palese l’estensione geografica attuata nei programmi agonistici, nei qua-
li Africa e Americhe appaiono oggi
più vicine all’Europa. Tra l’ altro, non
costituiscono eccezioni - per fare un
esempio recente - le tre partecipazioni italiane al torneo di Anguilla, isoletta caraibica delle Piccole Antille.
Vittorie (quasi) record
I risultati di dodici mesi si sintetizzano in 26 vittorie (appena una in meno
rispetto alle stagioni record 2013 e
2015), 27 finali e 48 semifinali, mentre i traguardi di maggior peso riguardano alcuni tornei di Grado 1 Itf.
Pensiamo a Liam Caruana che ha vinto a Carson, negli Stati Uniti, nonché
Azzurri: i Top 10 Junior
MASCHILE
Pos. Rank.
1
23
2
93
3
106
4
107
5
117
6
135
7
149
8
158
9
162
10
193
Giocatore (classe)
Liam Caruana (1998)
Riccardo Blazerani (1998)
Enrico Dalla Valle (1998)
Andrea Guerrieri (!998)
Mattia Frinzi (1999)
Jacopo Berrettini (1998)
Luca Prevosto (1998)
Corrado Summaria (1998)
Federico Iannaccone (1999)
Francesco Forti (1999)
punti
619,38
338,75
322,50
322,50
310
288,75
267,50
252,50
250
225
FEMMINILE
Pos. Rank.
1
35
2
56
3
74
4
85
5
92
6
119
7
251
8
280
9
284
10
304
Giocatrice (classe)
Tatiana Pieri (1999)
Federica Bilardo (1999)
Ludmilla Samsonova (1998)
Lucrezia Stefanini (1998)
Maria V. Viviani (1999)
Lisa Piccinetti (2000)
Nuria Brancaccio (2000)
Giulia La Rocca (2000)
Rosanna Maffei (1999)
Monica Cappelletti (1999)
punti
517,50
446,25
398,75
362,50
346,38
297,50
185
170
167,50
160
19
a quattro finali delle quali sono stati
protagonisti Tatiana Pieri in Ecuador,
Maria Vittoria Viviani in Colombia,
Jacopo Berrettini a Santa Croce e lo
stesso Caruana nel prologo degli Us
Open Junior giocato a Repentiny, in
Canada. Anche nei tornei di doppio
(che contribuisce al 25% alla formazione dei punteggi) gli italiani hanno
colto una consistente messe di risultati con 23 vittorie e 13 finali.
Resto del mondo:
ecco i campioni 2016
Venendo al resto del mondo, Miomir
Kecmanovic, 17enne serbo concittadino di Djokovic, e la giovanissima
(15 anni compiuti a fine marzo) Anastasia Potapova, nata a Saratov sulle rive del Volga ma tennisticamente allevata a Mosca nella Ostrovsky
Academy, hanno concluso in vetta il
2016. Kecmanovic è stato autore di
un eccellente finale di stagione dopo aver fallito molti traguardi (ottavi negli Australian Junior, a Parigi e
Wimbledon, quarti nei Campionati
Il n.1 mondiale
under 18 Miomir
Kecmanovic,
17enne serbo
giovani
Stefanos Tsitsipas,
18enne greco
che nel 2016 ha
compiuto il grande
salto nel circuito
dei pro vincendo
4 titoli Futures
e raggiungendo
2 finali a livello
Challenger: è n.210
Atp; più a destra,
la russa Anastasia
Potapova, 15enne
numero 1 junior
femminile
Europei). La svolta è avvenuta dopo
la disputa degli Us Junior con le vittorie riportate a Città del Messico,
nell’ Orange Bowl e nell’“Eddie Herr”
di Bradenton oltre alle finali raggiunte a Osaka e a College Park (Usa). A
fine anno restava però in ballo l’Orange Bowl che Miomir aveva vinto
nel 2015 e i cui 312 punti erano in
scadenza. Lui però ha combattuto
sino all’ultimo e ha finito col battere
in finale per 6-3 6-1 il cinese Yibing
Wu, seconda testa di serie, con ciò
diventando il terzo junior capace di
aggiudicarsi due volte un titolo che
ha festeggiato quest’anno la settantesima edizione.
Chi è andato nei pro
Non va però taciuto il fatto che i suoi
due più diretti e pericolosi rivali gli
hanno lasciato campo libero dopo la
disputa degli Us Open preferendo
dedicarsi ai tornei professionistici. Qui il greco Stefanos Tsitsipas,
campione d’Europa e degli Internazionali Junior d’Italia, ha tuttavia
compiuto non poca strada: grazie a
due finali challenger guadagnate in
Marocco e a 4 vittorie futures, tre
della quali maturate in Italia (è già
n.200 Atp). Ha in parte sorpreso il
formidabile sedicenne canadese di
colore Felix Auger Aliassime che,
dopo aver collezionato verdissimi
I Top 10 del ranking Junior
MASCHILE
Rank.
1
2
3
4
4
6
7
8
9
10
Giocatore (naz. e classe)
Miomir Kecmanovic (Srb, 1999)
Stefanos Tsitsipas (Gre, 1998)
Yosuke Watanuki (Jpn, 1998)
Felix Auger Aliassime (Can, 2000)
Ulises Blanch (Usa, 1998)
Yibing Wu (Chn, 1999)
Geoffrey Blancaneaux (Fra, 1998)
Jurabek Karimov (Uzb, 1998)
Benjamin Sigouin (Can, 1999)
Nicola Kuhn (Esp, 2000)
punti
1486,25
1211,88
1114,38
1033,75
1033,75
998,75
916,25
833,75
816,25
791,88
FEMMINILE
Rank.
Giocatrice (naz. e classe)
1
Anastasia Potapova (Rus, 2001)
2
Olesya Pervushina (Rus, 2000)
3
Kayka Day (Usa, 1999)
4
Rebeka Masarova (Sui, 1999)
5
Amanda Anisimova (Usa, 2001)
6
Kaya Juvan (Slo, 2000)
7
Amina Anshba (Rus, 1999)
8
Dayana Yastremska (Ukr, 2000)
9
Claire Liu (Usa, 2000)
10
Taylor Johnson (Usa, 2000)
punti
1566,25
1268,75
1157,50
1038,75
1025,00
952,50
936,25
833,15
794,38
744,00
20
primati a ripetizione ed aver fatto
centro negli US Open Junior, ha rinunciato al circuito junior per dedicarsi ai pro, e mettendo in bacheca
la vittoria nel futures americano di
Birmingham.
Il regno di Anastasia
Anastasia Potapova, che gli italiani
scoprirono a Prato nel 2015, proviene da una famiglia ove le donne
(madre e nonna materna in particolare) sono state atlete di livello
nazionale. Il suo curriculum è notevole. Ha vinto a Wimbledon, Osaka e Roehampton, è stata finalista
all’ Orange Bowl (sconfitta per 6-1
6-4 dalla sedicenne slovena Kaja Juvan), terza a Parigi, Milano, College
Park (Usa), Villena (Spagna) e Taralgon (Australia). Sono risultati che
legittimano ampiamente il divario
di punti Itf con i quali ha distanziato le più temibili avversarie. Anzitutto la diciassettenne statunitense
Kayla Day, che ha dalla sua la vittoria agli Us Open Junior e una semifinale a Wimbledon, ma che non
ha mai inteso privilegiare l’attività
junior. Anche perché i tornei pro le
hanno già garantito l’ingresso tra le
top 200 mondiali.
Un’ altra russa, la sedicenne Olesya
Pervushina ha validamente conteso
il primato nella classifica mondiale under 18 ad Anastasia, ma nonostante un curriculum di tutto
rispetto (vittorie a Milano e in tre
tornei di Grado 1 Itf, le finali a
Klosters e Roehampton, semifinali
a Wimbledon e Parigi) si è dovuta
accontentare del secondo gradino
del podio.
Azzurrini tra i pro
Se mai vi state chiedendo quale approccio al mondo pro hanno avuto
nel corso del 2016 i giovani azzurri,
giovani
Nazioni: ora il Canada
è una super-potenza
I 14 azzurri e le 9 azzurre
nei ranking Atp e Wta
In tema di nazioni fortemente rappresentate nei vertici junior, la palma di
rivelazione del 2016 spetta al Canada. In campo maschile ha dalla sua non
solo Felix Auger Aliassime ma anche i diciassettenni Benjamin Sigouin e Denis
Shapovalov, vincitore a Wimbledon, piazzato appena oltre la fascia dei Top 10.
In campo femminile la Russia può contare, oltre che su Potapova e Pervushina,
anche su Amina Anshba, mentre gli Stati Uniti hanno piazzato nei quartieri alti,
dopo Kayla Day, la quindicenne Amanda Anisimova e due sedicenni, Claire Liu
e Taylor Johnson. Come dire che Russia e Stati Uniti insieme hanno monopolizzato i valori di vertice dell’intero tennis junior in gonnella. (v.v.)
Qui, il canadese Felix
Auger-Aliassime, vincitore
dell’ultimo Slam junior
dell’anno, gli Us Open.
Sotto, Gian Marco
Moroni e, più a destra,
Ludmilla Samsonova,
due dei migliori under
azzurri nel circuito
professionistico
MASCHILE
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
Rank.
810
1080
1067
1139
1211
1241
1336
1450
1556
1643
1761
1941
1992
2024
FEMMINILE
Pos.
Rank.
1
720
2
737
3
770
4
831
5
886
6
1190
7
1250
8
1250
9
1250
Giocatore
Gian Marco Moroni
Andrea Guerrieri
Corrado Summaria
Riccardo Balzerani
Enrico Dalla Valle
Liam Caruana
Andres Gabriel Ciurletti
Luca Prevosto
Jacopo Berrettini,
Carlo Donato
Marco Miceli
Matteo De Vincentis
Mattia Bedolo
Samuele Ramazzotti
Giocatrice
Lucia Bronzetti
Lucrezia Stefanini
Ludmilla Samsonova
Federica Bilardo
Tatiana Pieri
Alessia Dario
Angelica Raggi
Giorgia Testa
Michela Xibilia
in campo maschile Gian Marco Moroni ha collezionato una semifinale
e tre quarti di finale (sui 9 totali).
Le fanciulle invece hanno dalla loro i due successi guadagnati a Sion,
in Svizzera, da Lucia Bronzetti e a
Solarino, provincia di Siracusa, da
Ludmilla Samsonova, 18enne russa che ha da tempo optato per i
nostri colori. Si aggiungono poi le
tre finali di Federica Bilardo, Tatiana Pieri e Lucrezia Stefanini e due
semifinali guadagnate da Bilardo e
Bronzetti. L’azzurro meglio piazzato nel ranking maschile è appunto
Gian Marco Moroni (n.810, unico
nei Top 1000); in quello femminile,
la migliore è Lucia Bronzetti, 720a,
seguita da Lucrezia Stefanini (737) e
Ludmilla Samsonova (770).
Potapova, 15 anni non bastano: Hingis n.1 a 14 anni e 3 mesi
Pur se giovanissima, Anastasia Potapova non è entrata nell’esclusivo club delle più giovani numero 1 under 18 di sempre. Meglio di lei in
fatto di età precocissima fecero l’indimenticabile Martina Hingis nel 1994 (record con i suoi 14 anni e tre mesi), Gabriela Sabatini nel
1984 e la russa Anna Kournikova nel 1995. Per inciso, tra i maschi il più giovane n.1 di fine anno è stato, a 16 anni e mezzo, Donald Young
nel 2005, ma non è stato da meno Alexander Zverev nel 2013. (v.v.)
21
circuito fit-tpra
Un calendario... unico
Una delle novità 2017 riguarda il ranking tornei, con la distribuzione più
equa degli eventi su scala nazionale. Vi spieghiamo modalità e segreti, con la
programmazione completa (come l’Atp...) per preparare la nuova stagione
Tutte le date 2017:
il primo Slam
è a fine gennaio
D
a Sydney a Rotterdam, da
Monte-Carlo a Barcellona, da
Miami a Indian Wells... tutti
in giro per l’Italia. Possibile?
Sì, grazie al nuovo calendario unico
targato Fit-Tpra, quello che permette
una maggiore distribuzione di eventi
(e dunque di punti) su scala nazionale. La scorsa settimana avevamo
presentato i principi cardine della rivoluzione 2017, il limite di classifica
abbassato a 4.4, le novità sui doppi
e i nuovi tornei. Quelli con formula
week-end, quelli che in fin dei conti
modellano il ranking degli amatori e
che a fine anno eleggono i numeri 1.
Bene, questo calendario assomiglia
sempre più a quello dell’Atp. Vediamo come.
Come funziona
Si parte con Sydney, dal 13 al 15
gennaio. Perché Sydney? Perché è
una delle tappe d’avvicinamento agli
Australian Open per le stelle Atp e
Wta. Ora lo è anche per gli amatori.
“Sydney” però si gioca dal venerdì alla domenica in tutta Italia, potenzialmente in ogni città. Perché fa parte
di quella modalità di tornei, i Master
750, che possono essere organizzati
liberamente da ogni circolo Fit immerso nell’universo Tpra. E così tra
13 e 15 gennaio si svolgeranno ben
86 tornei sparsi su 28 province ma
il numero è destinato a crescere perché ogni club può aggiungersi in ogni
momento richiedendo di ospitare un
massimo di due categorie disponibili
(open maschile, open femminile, limit65, limit45, doppio maschile, doppio femminile e doppio misto).
27 gennaio, Australian Open
Il tutto si ripeterà con gli altri tornei
lungo la stagione (nel dettaglio qui a
destra tutte le date). Sempre da tenere presente la distinzione di categoria
del torneo. Perché per i Master 1300, i
GrandPrix e, ovviamente, per i SuperSlam ci sono limitazioni territoriali.
Per i primi due può essere disputato
un solo torneo per ogni provincia,
mentre per gli “Slam” uno solo per
ogni regione. E a proposito di Slam,
al primo appuntamento 2017 manca
poco più di un mese: gli Australian
Open sono in programma tra il 27 e il
29 gennaio. Insomma, è un calendario
unico... in tutti i sensi.
22
Gennaio
13-15: Master 750 Sydney
27-29: SuperSlam Australian Open
Febbraio
10-13: Master 1300 Rotterdam
17-20: Master 750 Marsiglia
24-26: Master 1300 Dubai
Marzo
10-12: Master 1300 Acapulco
17-19: GrandPrix Indian Wells
31-2 aprile: GrandPrix Miami
Aprile
14-16: GrandPrix Monte-Carlo
21-23: Master 1300 Barcellona
28-30: Master 750 Estoril
Maggio
5-7: GrandPrix Madrid
12-14: GrandPrix Roma
26-29: Master 750 Nizza
Giugno
2-4: SuperSlam Roland Garros
9-11: Master 750 Stoccarda
16-19: Master 1300 Halle
23-25: Master 1300 Londra
Luglio
7-10: SuperSlam Wimbledon
21-23: Master 1300 Washington
28-30: GrandPrix Toronto
Agosto
4-6: Master 750 Atlanta
18-20: Master 1300 Cincinnati
25-27: Master 750 Winston Salem
Settembre
8-10: SuperSlam Us Open
15-17: Master 1300 Metz
22-24: Master 750 Shenzhen
Ottobre
6-9: Master 1300 Tokyo
13-15: GrandPrix Shanghai
27-29: Master 1300 Vienna
Novembre
2-4: GrandPrix Parigi
10-12: Master 1300 Basilea
24-26: AWT Finals (Masters)
Dicembre
1-3: Master 750 Stoccolma
15-17: Master 750 San Pietroburgo
22-24: Master 1300 Mosca
personal coach
Anche per vedere bene
servono... i muscoli
Non bisogna confondere vista e sistema visivo, cioè un sistema complesso
che non riguarda solo l’occhio. Da questo dipende la buona esecuzione
di un gesto, basta guardare Federer. Il bello è che si può allenare e potenziare
DI
ANDREA CAGNO, RESPONSABILE
R. LOMBARDI
Un esempio di oculocefalogiria è
quello costituito da Roger Federer durante l’esecuzione del rovescio (nell’immagine principale): i
muscoli oculomotori sono disgiunti,
in posizione secondaria di sguardo,
gli occhi sono posti lateralmente per
ottimizzare la fissazione sulla palla
in sinergia con le rotazioni del collo
e delle spalle alla ricerca della biomeccanica ottimale.
AREA VISIVA I.S.F.
I
l sistema visivo non è solo la vista, ovvero la capacità di riconoscere uno stimolo luminoso, una
lettera, un simbolo di una determinata dimensione posta a una determinata distanza, da cui ricevere
informazioni. Gli occhi fanno parte
di un sistema complesso: la visione coinvolge le immagini rilevate, le
elabora attraverso le stazioni intermedie del cervello e della corteccia
cerebrale. La visione è una funzione
che si acquisisce continuamente durante lo sviluppo mentale e corporeo
ed essendo una funzione appresa
può essere educata, potenziata, allenata, migliorata. L’informazione visiva elaborata dal cervello viene integrata con le informazioni depositate
nella memoria, la qualità di questi
processi ci farà successivamente effettuare velocemente e correttamente un gesto.
Informazioni...
imprescindibili
Muscoli e occhi
Le abilità visive sono alla base
dell’apprendimento motorio ed è
importante ricordare che oltre l’80%
delle informazioni per un facile apprendimento passano dal canale visivo e che il sistema oculare è organo
esterocettivo ricevendo informazioni dall’ambiente e fornendo al sistema nervoso centrale innumerevoli
informazioni del corpo nello spazio.
Il sistema visivo però è anche organo enterocettivo legato al sistema
dell’oculocefalogiria che gestisce
l’interazione tra muscoli degli occhi,
muscoli del collo, delle spalle e sistema vestibolare, fornendo al sistema
nervoso centrale importanti informazioni su entità, direzione e accelerazione del capo nello spazio.
Servono 6 muscoli
per ogni occhio...
Il movimento oculare è gestito dai muscoli
estrinseci oculomotori con i quali il sistema
visivo gestisce la mobilità dei globi oculari nella ricerca di uno stimolo. Ogni occhio
è gestito da 6 muscoli quindi sono 12 i muscoli che devono continuamente coordinarsi
velocemente e con precisione nella ricerca di
palla. Un funzionamento scorretto di uno solo
di questi muscoli potrebbe inficiare la qualità
del gesto; un affaticamento degli stessi potrebbe compromettere la prestazione. (a.c.)
24
Una imprecisa o lenta coordinazione
dei muscoli degli occhi “in posizione
laterale” potrebbe creare una serie di
errori a catena nella interpretazione, nella elaborazione dello stimolo
e nella successiva trasformazione
motoria inficiando la qualità del gesto tecnico o ritardando o sbagliando la scelta tattica. La qualità delle
informazioni visive dunque è imprescindibile per la qualità della performance, l’integrità del sistema visivo
e la sua interazione con il sistema
muscolo-scheletrico è indispensabile nella gestione della tecnica e della
tattica di gioco.
Potenziare il sistema visivo si può e si
deve durante la formazione di un tennista. Mantenerlo efficace ed efficiente in un professionista è un valore
aggiunto per il conseguimento della
prestazione ottimale.
Proprio per questo l’I.S.F. R. Lombardi
FIT ha inserito l’area visiva all’interno
del programma di formazione di tecnici e preparatori fisici. Tale programma si estende dall’avviamento con
una specifica progressione didattica,
al perfezionamento e alla successiva specializzazione semplificandone
l’integrazione con le altre aree formative durante l’allenamento tecnicotattico e la preparazione fisica.
racchette & dintorni
Ecco gli Oscar
di Tennis Magazine
Quest’anno nella trasmissione specializzata di SuperTennis abbiamo
testato 40 nuovi attrezzi, i più interessanti del 2016. E siamo in grado
di dirvi quali sono i più pesanti, i più potenti, i più sottili, i più rigidi...
DI
MAURO SIMONCINI
C’
è chi a fine anno fa il bilancio di una stagione agonistica in termini di classifiche, montepremi e risultati raggiunti; e c’è chi come noi invece
valuta nel complesso le quaranta sessioni di test racchette effettuate. Tante sono state le puntate di Tennis Magazine, la nostra trasmissione specializzata settimanale, che SuperTennis
ha trasmesso tutti i mercoledi sera (e
in replica nelle giornate successive).
Abbiamo avuto l’opportunità di assaggiare tutte le novità di questa stagione
tennistica, in particolare le racchette
agonistiche proposte dalle aziende
nelle collezioni 2016, alcune completamente rinnovate nella sostanza, altre solamente rivisitate esteticamente
e con qualche piccola modifica rispetto alle precedenti edizioni.
L’anno è stato segnato a metà proprio dal nuovissimo attrezzo di Roger Federer che purtroppo non si è
ancora esibito ufficialmente con la
sua Wilson RF97 Autograph disponibile da fine agosto nel suo nuovissimo look molto cool tutto nero
(opaco e lucido). Poi abbiamo vissuto a bordo campo il lancio mondiale in settembre a Milano del nuovo
attrezzo di Novak Djokovic, allora
ancora n.1 del mondo.
In attesa dei primi botti del 2017
(si parla molto del nuovo kit di customizzazione Adaptive che Head
proporrà per la serie Speed e per la
nuova serie Instinct) abbiamo provato a tirare un po’ le somme. Ma
attenzione: non ci siamo addentrati
nei gusti personali e nelle sfumature
di livello e tipo di gioco. Ci siamo
affidati ai dati oggettivi del laboratorio e alle misurazioni oggettive delle specifiche dei 40 telai che avete
potuto vedere “sfilare” sugli schermi
di SuperTennis per vedere dove si è
spinta l’innovazione tecnologica.
Lo spessore - Partiamo dal profilo:
il telaio più sottile di quest’anno è la
Wilson Pro Staff 97S di Grigor Dimitrov con i suoi 19,5 millimetri; mentre lo spessore maggiore appartiene
alla Head Prestige Graphene PWR (28
millimetri).
25
Le dimensioni del piatto - Il piatto corde più piccolo è stato di 95
pollici quadrati, condiviso da alcuni
modelli tra cui Wilson Burn 95 Fst e
Yonex VCore SV; l’ovale più ampio
invece quello della Head Radical
Graphene PWR (addirittura 110 pollici quadrati).
Il peso - La racchetta più pesante
che abbiamo testato è proprio quel-
racchette & dintorni
Tennis Magazine,
tutti i test in onda
nel 2016...
Di seguito tutte le racchette testate nella
trasmissione Tv Tennis Magazine nel corso
della seconda stagione. Sono in ordine alfabetico, con affianco l’indicazione della
puntata in cui è apparso il test. Chi volesse
può andare a rivedere quelli di suo interesse
nella sezione on-demand del portale web
www.supertennis.tv.
la, citata in apertura, di Roger Federer (354 i grammi di peso contando
anche l’incordatura); la più leggera
Babolat PureDrive SuperLite (274
grammi).
Il bilanciamento - Il bilanciamento,
che poi fa “percepire” il peso reale a
chi impugna la racchetta, più indietro quindi verso il manico che abbiamo incontrato è proprio quello della Wilson Pro Staff RF97 Autograph:
punto di equilibrio a 30,5 centimetri;
all’eccesso opposto, verso la testa,
ancora la Head Radical Graphene
PWR (35,5 centimetri).
La rigidità - Uno dei dati più controversi - e anche peggio interpretati - è
quello della rigidità. Il massimo rilevato è stato 71 punti RA, misurati
sulla Wilson Burn 99s Fst. “Solo” 62
punti hanno invece fatto segnare la
Wilson Ultra 97 e la Head Speed Mp
con Graphene Touch (il telaio di Nole Djokovic). Come si può desumere,
non sempre alta rigidità è sinonimo
di racchetta difficile e ostica, anzi è
vero spesso il contrario.
L’inerzia - L’attitudine alla spinta
di un telaio è espressa dal dato di
inerzia rilevato dallo swing test del
Diagnostic Center su cui viene collocato il telaio: tra le 40 racchette di
TM 2016 il record assoluto appartiene alla Yonex VCore DuelG 330,
l’attrezzo che fa riferimento al bombardiere svizzero Stan Wawrinka:
ben 346 punti. Considerate che un
valore buono di spinta è già intorno
ai 320 punti e solo sotto i 300 punti
si può parlare di dati modesti.
La lunghezza - Non tutti i quaranta
attrezzi che abbiamo testato avevano lunghezza standard da 27 pollici
(68,58 centimetri). La grande novità
2016 dei giapponesi di Yonex è VCore
Sv 100S, una racchetta più corta (67,5
cm) molto maneggevole e comoda,
ideale soluzione per il passaggio del
ragazzino dai modelli Junior (26 pollici di lunghezza) a quelli da adulto
(27). La racchetta più lunga provata
nel 2016 è stata invece Head Prestige
Graphene PWR (69, 42 centimetri).
Potenza, controllo e… - Poi ci sono i valori interpolati dal Diagnostic
che riguardano Potenza, Controllo e
Maneggevolezza; valori che vengono confermati o smentiti dalle sensazioni di gioco in campo. Il dato
record in termini di potenza, forse
un po’ a sorpresa, è proprio la Wilson Pro Staff RF 97 Autograph (66
punti su 100); la racchetta con più
controllo è risultata invece la Wil-
26
tBabolat Pure Aero Lite
puntata 9
tBabolat Pure Aero Stars e Stripes pnt. 22
tBabolat Pure Aero Team
pnt. 2
t#BCPMBU1VSF"FSP745PVS
pnt. 9
t#BCPMBU1VSF"FSP74
pnt. 33
tBabolat Pure Drive Super Lite pnt. 20
tBabolat Pure Strike 16x19
pnt. 29
tBabolat Pure Strike Team
pnt. 36
tDunlop Natural Tennis
pnt. 4
tHead GrapheneXT Prestige MP pnt. 6
tHead GrapheneXT Prestige Pro pnt. 3
tHead GrapheneXT Prestige PWR pnt. 16
tHead GrapheneXT Radical PWR pnt. 21
tHead GrapheneXT Speed Mp LTD pnt. 14
t Head Speed Mp
pnt. 30
tHead Speed Pro
pnt. 26
t7PMLM4VQFS(.JE
pnt. 17
t7PMLM4VQFS(71SP
pnt. 15
t7PMLM74FOTF
pnt. 19
t7PMLM74FOTF
pnt. 23
t8JMTPO#MBEFY
pnt. 32
t8JMTPO#MBEFY
pnt. 38
tWilson Burn 95
pnt. 1
tWilson Burn FST 95
pnt. 12
tWilson Burn FST 99
pnt. 8
tWilson Burn FST 99S
pnt. 18
tWilson Pro Staff 97 ULS
pnt. 40
tWilson Pro Staff 97LS
pnt. 28
tWilson Pro Staff 97S
pnt. 35
tWilson Pro Staff RF97 Autograph pnt. 24
tWilson Ultra 97
pnt. 25
t8JMTPO6MUSB
pnt. 10
t:POFY7$PSF%VFM(
pnt. 11
t:POFY7$PSF%VFM(
pnt. 13
t:POFY7$PSF%VFM(
pnt. 7
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pnt. 37
t:POFY7$PSF47
pnt. 31
t:POFY7$PSF47
pnt. 27
t:POFY7$PSF474
pnt. 34
son Ultra 97 (57 punti su 100).
Maneggevolezza - Infine il record
di maneggevolezza: se lo è aggiudicato Babolat Pure Drive Super
Lite con addirittura 93 punti su
100. Curioso - e unico - il rapporto
perfettamente in equilibrio tra potenza e controllo (50 e 50 punti su
100) nella Wilson Burn 99S Fst.
la regola del gioco
Quel “net” sul servizio
sentito solo dai giocatori
Che succede se i giocatori sentono il tocco della palla sul nastro dopo una
battuta ma l’arbitro no? È una questione di “primaria responsabilità”, quindi
se il giudice non si accorge è come se non fosse mai accaduto. A meno che...
La situazione
Cristina sta giocando una partita di
singolare su un campo in terra battuta contro Giuseppina.
Che cosa succede?
Cristina effettua un servizio che va
a rimbalzare nel giusto campo, ma
Giuseppina colpisce la palla senza
troppa convinzione buttandola a rete e guardando l’arbitro. Giuseppina,
non avendo sentito nessuna chiamata, si rivolge all’arbitro asserendo
che la palla abbia toccato il nastro e
chiede a lui conferma del “net”. L’arbitro però dice che non ha sentito
la palla toccare il nastro della rete e
che quindi non ha effettuato nessuna chiamata. Giuseppina stupita, si
rivolge a Cristina, la quale guardando l’arbitro afferma di aver sentito
anche lei la palla toccare il nastro.
Responsabilità primaria
Casi come questo sono quelli considerati di “primaria responsabilità”
dell’arbitro di sedia (come ad esempio il “net” sul servizio appunto,
oppure il doppio rimbalzo di una
pallina o ancora l’invasione di campo di uno dei giocatori), nel senso
che solo l’arbitro è in grado di poterli chiamare e, se da lui non visti o sentiti, sono considerati come
mai successi. L’arbitro è l’unico che
può giudicare se l’episodio sia avvenuto e la sua decisione sarà quella definitiva.
Come si procede?
È evidente che qui, però, è presente
una piccola variante data dal fatto
che entrambi i giocatori affermano
che il fatto sia effettivamente successo seppur l’arbitro non se ne sia
accorto in prima persona. Voi pen-
serete che quindi in questo caso il
servizio vada rigiocato automaticamente... e invece no.
Se chi è in campo
è d’accordo...
Come detto, sono casi di primaria
responsabilità dell’arbitro e non
possono essere chiamati dai giocatori: infatti nel nostro caso Cristina
confermerà che la palla ha toccato
la rete, ma non significa che sia d’ac-
cordo a rigiocare il punto, perché è
l’arbitro a doverlo sentire e chiamare. Per poter rigiocare quel servizio
esiste solamente una procedura da
rispettare: nel momento in cui Cristina dovesse confermare di aver
sentito anche lei il “net” l’arbitro dovrà chiederle conferma se, avendo
sentito anche lei il tocco, sia d’accordo nel rigiocare quel servizio. In
caso affermativo allora si procederà
a rigiocare quel servizio.
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Fit e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica numero per numero.
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