Globalizzazione economica

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Globalizzazione economica
Globalizzazione economica
Docente: Antonio Forte
Lezione 07
Crisi asiatica (capitolo 2)
Crisi russa (capitolo 2)
La crisi asiatica - 1
Nel corso degli anni ’80 e parte dei ’90 le
nazioni asiatiche furono viste come un
modello. Crescita elevata, bassa inflazione,
finanze pubbliche sane, alto risparmio, tassi
di cambio fissi.
Si coniò il termine di “tigri asiatiche”.
I problemi di questi Paesi non risiedevano
nel settore pubblico, ma in quello bancario.
La crisi asiatica - 2
Da un lato abbiamo deficit di current
account dovuti alla forte crescita
Dall’altro lato le banche si indebitano
molto con banche estere per importi
rilevanti e in dollari.
L’afflusso di capitali dall’estero viene
incoraggiato da una implicita garanzia
offerta dal settore statale
La crisi asiatica - 3
Le banche locali utilizzano questi fondi per
finanziare la crescita delle imprese. Ma si
finanziano in valuta estera e offrono
prestiti in valuta domestica. Rischio di
cambio
Inoltre:
Funding estero a breve termine e impieghi a
lungo termine.
Eccesso di prestiti induce le banche a
finanziare progetti sempre più rischiosi.
La crisi asiatica - 4
La presenza di squilibri è palese: conti con
l’estero e attività bancaria sbilanciata.
Il problema principale della crisi asiatica
fu l’effetto contagio che portò nel gorgo
della crisi molti Paesi. Fu una grave crisi
sistemica, il preludio di ciò che stiamo
vivendo nel corso degli ultimi anni.
La crisi asiatica - 5
La crisi scoppiò in Thailandia dove il boom
del credito aveva indotto le banche a
finanziare anche imprese poco sicure. La
crescita del credito favorì bolla azionaria e
immobiliare. I prestiti, inoltre, vengono
erogati in valuta estera (dollari) e le banche
usano fondi di breve periodo per prestiti di
lungo periodo.
La speculazione colpisce la Thailandia che
nel 1997 svaluta avendo esaurito le riserve.
La crisi asiatica
La crisi asiatica - 6
Thailand had to ask “people to hand over
their gold jewelery to be melted down to
boost the central banks’ reserves"
Nonostante interventi internazionali di
sostegno la crisi si propaga
Indonesia, Corea del Sud, Filippine e
Malesia svalutano le loro monete.
Le borse crollano in tutta l’Asia.
Le banche in difficoltà perché i capitali a
breve con cui finanziavano prestiti a lungo
termine fuggono
La crisi asiatica - 7
Le banche in difficoltà perché esposte in
valuta estera, che si apprezza.
Da crisi valutaria a crisi bancaria
Governi salvano le banche e per farlo
chiedono fondi al FMI.
Nel 1998 PIL crollano: -13% Indonesia, 10% Thailandia, -7% Malesia e Corea.
La crisi asiatica - 8
Le cause del dissesto:
Apprezzamento reale del cambio che fa
peggiorare la bilancia commerciale.
Leva finanziaria elevata delle imprese,
poco capitale e molti debiti
Eccessivo indebitamento a breve termine
(soggetto a fughe repentine in caso di
mancanza di fiducia) e in valuta estera
(soggetto a forti apprezzamenti se la
valuta domestica si svaluta)
La crisi asiatica - 9
Crisi asiatica è l’esempio tipico di ciò che
diceva Minsky
Liberalizzazione economica e finanziaria >
afflusso di capitali in cerca di alti rendimenti
legati alla forte crescita economica >
crescita elevata del credito > boom
economico e poi scoppio dei problemi e della
crisi.
Inoltre, come si è appena visto, in Asia si
verificarono le twin crises, crisi gemelle:
valutaria e bancaria
La crisi asiatica - 10
-Cambio sotto pressione > svalutazione >
passività banche crescono di valore > BC
difende valuta aumentando i tassi > debitori
in difficoltà > banche più sofferenze > crisi
bancarie.
-oppure si può partire dalla crisi bancaria
che scoppia per il ritiro dei depositi dovuto
alla carenza di fiducia > interviene lo stato a
supporto delle banche > deficit cresce >
politica economica non in linea con cambio
fisso > attacco valutario.
La crisi asiatica - 11
È da ricordare che quando viene colpito il
sistema bancario si trovano a rischio i
depositi dei cittadini (ulteriore distruzione di
ricchezza) e si verificano forme di credit
crunch (si tagliano gli impieghi e/o
aumentano i tassi di interesse) con ulteriore
peggioramento della situazione economica.
La crisi asiatica - 12
La svalutazione del cambio, inoltre, riduce
l’attivo
delle
imprese,
provoca
crisi
economiche che fanno ridurre il valore delle
azioni e provoca anche una riduzione del
valore delle garanzie.
In un contesto simile diventa difficile riuscire
a valutare correttamente la solidità di
un’impresa!
I debiti in valuta estera delle banche, delle
famiglie e delle imprese aumentano di valore
con la svalutazione creando problemi di
solvibilità e ampliando la percezione di
pericolo.
La crisi asiatica - 13
Su questa grave crisi le visioni non sono
concordi.
Secondo alcuni era proprio il boom
economico ad essere malato: capitalismo
asiatico pieno di conflitti di interesse,
imprese troppo indebitate.
Per altri è stata la risposta dei mercati
finanziari
ad
essere
eccessiva,
ma
comunque
favorita
dalla
deregolamentazione finanziaria che facilitava
gli spostamenti di capitale.
La crisi russa - 1
La Russia affronta una crisi valutaria nel
1994. Riesce però a riprendersi con il
supporto del FMI e nel 1995 prepara un
piano di stabilizzazione.
Il FMI concede prestiti ma impone condizioni
che la Russia accetta:
Contenere inflazione,
Ridurre deficit pubblico,
Adottare cambio fisso,
Diventare una economia di mercato
La crisi russa - 2
Al contempo, il debito pubblico viene
ristrutturato con due accordi.
Viene meno la limitazione all’acquisto di
titoli pubblici da parte di non residenti (cioè
si apre il mercato dei titoli di stato agli
investitori stranieri).
Il governo riesce a collocare nuovi titoli di
stato a tassi di interesse ragionevoli a fine
1996.
I tassi sui titoli a breve termine scendono
dal 100 al 18% e sale la quota di investitori
stranieri.
La crisi russa - 3
Il 1997 si rivela un anno positivo e sembra
ormai avviata una stabilizzazione duratura:
Bilancia commerciale in equilibrio,
Inflazione scende al 15% (dal 200%!),
Il tasso di cambio è stabile,
Il prezzo del petrolio favorisce gli affari
russi
Il Pil cresce per la prima volta dal 1992
La Borsa raddoppia il valore nei primi 9
mesi
La crisi russa - 4
Permangono due problemi:
-Sistema fiscale inefficiente > deficit
pubblico
-Elevato debito pubblico, prevalentemente a
breve termine e in valuta estera [non è
proprio una novità, vero?]
La crisi russa - 5
Nella seconda parte del 1997 accadono due
avvenimenti che daranno avvio alla crisi:
Il prezzo del petrolio scende del 20%,
meno entrate fiscali
La crisi asiatica mette sotto pressione il
Rublo.
La BC russa comincia ad utilizzare le riserve
per difendere il Rublo e incrementa i tassi di
interesse per riuscire a vendere i titoli di
stato.
La crisi russa - 6
Nel 1998 il presidente Yeltsin cambia
governo e nomina primo ministro una
persona inesperta, che si rifiuta di incontrare
il ministro del Tesoro americano in visita in
Russia e rende la situazione più instabile.
L’instabilità politica e i primi scricchiolii
economici portano a diversi declassamenti
da parte delle agenzie di rating.
La crisi russa - 7
La crisi esplode quando, tra maggio e
giugno, i tassi di int. offerti sui titoli di stato
esplodono (più rischio, più rendimento).
Il governo vara riforme strutturali e ottiene
un prestito da FMI, Banca Mondiale e
Giappone. L’opposizione si mette di traverso
bloccando le riforme e la situazione riprende
a peggiorare.
Il mercato azionario ad agosto 98 perde
oltre il 70% dal picco di un anno prima!
Le riserve valutarie continuano a ridursi.
La crisi russa
La crisi russa - 8
Ad agosto 98 arrivano provvedimenti
straordinari:
Banda di oscillazione del Rublo vs Dollaro
viene ampliata,
Viene ristrutturato unilateralmente il
debito pubblico,
90 giorni di moratoria sul debito estero
delle banche.
La speculazione non si placa e a settembre il
cambio diventa fluttuante.
La crisi russa - 9
Le banche vengono trascinate nella crisi.
Molte rischiano il fallimento poiché hanno in
bilancio titoli pubblici su cui lo stato ha
dichiarato fallimento (attenzione!).
A causa della rischiosità, il mercato
interbancario si blocca.
Per ovviare viene abbassato il coefficiente di
riserva obbligatoria (sapete cosa è?),
vengono erogati prestiti alle banche e
vengono preservati i depositi.
La crisi russa - 10
L’economia reale viene colpita duramente:
Il Pil scende del 5% nel 1998,
L’inflazione arriva all’84%,
Manifestazioni in piazza (in Russia!)
Già nel 1999, però, si avvia il recupero con
il Pil che rimbalza (+5,4%) e l’inflazione che
si dimezza.
La crisi russa - 11
La crisi russa è soprattutto una crisi di prima
generazione: finanze pubbliche non in linea
con un cambio fisso, quindi investitori si
aspettano svalutazione.
La BC risponde a due ondate speculative
perdendo quasi tutte le riserve e al terzo
attacco alza bandiera bianca.
Vi sono anche ingredienti delle altre
tipologie:
-Tassi elevati sui titoli perché investitori si
aspettano la svalutazione
La crisi russa - 12
-effetto contagio dalla crisi asiatica, meno
fiducia anche verso la Russia
-calo domanda internazionale fa calare
prezzo petrolio e le entrate fiscali russe
peggiorando il deficit
NB: Ultima frase del paragrafo:”Semmai, le
colpe del sistema bancario possono essere
rintracciate nella forte esposizione ai
GKO”(titoli pubblici)