Il film di un percorso educativo

Transcript

Il film di un percorso educativo
28 Sabato, 10 dicembre 2011
Notizie flash
■ A dança da Vida
In vendita il calendario
2012: Educar para vencer
L’Associazione A dança da Vida, che
realizza diversi interventi socioeducativi per i bambini, gli adolescenti
ed i giovani più poveri della città di
São Mateus in Brasile, propone ogni
anno un calendario che illustra aspetti
significativi della vita del popolo
brasiliano.
Quest’anno le foto sono di Rafael
dos Santos Verly, giovane e
promettente fotografo brasiliano che
si sta perfezionando con il sostegno
dell’Associazione. Con il ricavato della
vendita vengono finaziate borse di
studio per giovani poveri e meritevoli.
Quattro hanno già conseguito il
diploma e sono attualmente immessi
nel mondo del lavoro.
Il calendario può essere acquistato alla
Bottega della solidarietà di Sondrio
ed alla Libreria San Paolo. Inoltre alla
manifestazione ‘Ulemes ben domenica
18 dicembre in Piazza Garibaldi. Lo
si può anche richiedere direttamente
all’Associazione (0342.515409 o
338.8450507).
■ Sondrio
Per Natale un aiuto
a chi è in carcere
Anche questo anno, come ormai
tradizione, la Bottega della Solidarietà
di Sondrio raccoglie caffè, dolci,
pasta e prodotti per l’igiene personale
da destinare ai detenuti della Casa
Circondariale di Sondrio. Chiunque
volesse partecipare alla raccolta
può recarsi alla Bottega e chiedere
alle volontarie indicazioni su cosa
comperare, oppure contattare
l’Associazione Quarto di Luna (luna.
[email protected]). La consegna di
quanto raccolto ai detenuti avverrà
il prossimo martedì 13 dicembre in
occasione dello scambio di auguri nella
struttura del carcere di via Caimi.
Sondrio Cronaca
L’impegno
dell’associazione
A dança da Vida
Lo scorso 26 novembre la cena tra amici e
compagni di solidarietà, poi assemblee nelle
scuole, vendita di calendari.
Un giornalista brasiliano,
membro della Pastorale
per gli Immigrati
dell’Arcidiocesi di
Fortaleza, racconta la sua
esperienza a Sondrio.
A
vendo trascorso alcuni giorni
in Italia, ho avuto modo di
partecipare, a Sondrio, a
due eventi che mi hanno
profondamente emozionato e coinvolto,
entrambi volti ad approfondire la
conoscenza e ad incrementare la
solidarietà con il Brasile che è giunto
ad essere la quinta potenza mondiale.
di Francisco Vladimir
Personalmente sento un profondo
disagio di fronte a questa classifica:
quanto più il Paese è potente, tanti
più sono i poveri che vivono sulla strada, le persone che si trovano in stato di
necessità. Essere una grande potenza non ha significato aver posto fine alla
miseria, anzi.
La sera del 26 novembre si è tenuta una cena tra amici e compagni di
solidarietà: così li chiamo perché è quello che mi trasmettono. Lì ho potuto
capire che semplici gesti possono cambiare, se non il mondo certamente la
condizione di molte persone. E questo è già molto: per molti significa cambiare
tutto. Questo realizza l’associazione A dança da Vida, in questa valle ricca di
impegno, cultura, sogni. Nel corso di questa serata, dopo una presentazione
ed un dibattito sulla situazione del popolo
brasiliano, in particolare di São Mateus, è
stato presentato uno dei più bei calendari
che mi sia stato dato di vedere. Di calendari
in questo periodo ne vengono proposti
tanti, ma questo è proprio speciale: oltre
ad avere l’obiettivo di reperire fondi per
i progetti educativi dell’Associazione,
presenta delle bellissime foto realizzate
da un giovane brasiliano, Rafael. Ha 21
anni e studia fotografia. Questo ragazzo
ha una storia molto simile alla mia: può
frequentare un corso di studi perché riceve
aiuto da persone di qui, italiani. Penso che
avrà un buon futuro poiché le foto sono
belle ed efficaci. Rispecchiano la vita, la
quotidianità, la realtà, i desideri ed i sogni; il
presente e il futuro.
Anch’io ho avuto la possibilità di studiare
grazie ad una borsa di studio sostenuta
da amici e volontari italiani, in particolare
da una famiglia che mi ha praticamente
adottato. Ho così potuto frequentare la
facoltà di giornalismo ed oggi presto il mio
impegno professionale a vantaggio della
mia comunità (sono nato e cresciuto in una
favela di Fortaleza) e del mio Paese. Posso
testimoniare che gli aiuti che ho ricevuto
hanno fatto di me una persona migliore,
che guarda verso il futuro, lavora per il
cambiamento, vede negli altri un segno di
speranza.
Un secondo momento significativo è stata
un’assemblea in una scuola superiore di
Sondrio, a cui hanno partecipato più di
250 studenti tra i 15 ed i 16 anni. Ancora
una volta è emerso l’impegno dei volontari
dell’associazione A dança da Vida. I giovani,
dopo aver assistito ad un interessante film
brasiliano, La città di Dio, che illustra con
grande realismo la vita in una favela di
Rio, hanno dato vita ad un vivace dibattito,
animato da grande curiosità e con molte
domande.
La questione oggi è: essendo ormai il Brasile
una potenza mondiale, vale ancora la
pena, è necessario, aiutare gli abitanti delle
favelas, i poveri del Brasile? Sì, certamente.
Il processo di trasformazione del Paese è
lungo e difficile. Non basta un Presidente,
non basta un Governo. Occorrono
interventi radicali orientati all’educazione,
alla difesa dei diritti, alla valorizzazione
delle persone oggi escluse. Occorre
l’impegno di quanti credono che solo con
la solidarietà le cose possono cambiare. I
cambiamenti dipendono da noi: insieme
potremo danzare la danza della vita.
Parrocchie di Sondrio. Concluso il ciclo di incontri sul tema dell’educazione familiare
A
concludere il ciclo promosso
dalle Parrocchie di Sondrio in
collaborazione con il Cras sul
tema Educazione familiare e
contesto sociale è stato presentato e
commentato dal cinefilo Rino Bertini il
film dei fratelli belgi Jean Pierre e Luc
Dardenne, Il ragazzo con la bicicletta,
Gran Premio della Giuria al Festival di
Cannes 2011.
Introducendo la serata, il presidente
del Cras, Maurizio Gianola, ha
ricordato che l’educazione non ha
mai una ricetta, perché ogni ragazzo
è un mondo a sé e ogni famiglia ha la
sua storia e, allo scopo, è importante
anche il contributo che può venire
dalla visione di un film. «Come ne La
promesse (1996) e ne L’enfant (2005) –
ha spiegato Bertini – anche in questa
pellicola, più dolce e meno sofferta
delle precedenti, i due registi svolgono
un discorso educativo e il loro viaggio
nella disperazione e nel dolore per la
prima volta termina lasciando aperta
una via alla speranza.
Si tratta di un lavoro asciutto ed
essenziale, che mantiene un certo
carattere documentaristico (tanto che si
è parlato di neorealismo belga), dove i
sentimenti sono portati alla luce senza
abbandoni al sentimentalismo, mentre
una parsimoniosa colonna sonora
commenta i passaggi cruciali».
Il protagonista dodicenne, Cyrill,
ricorda da vicino Antoine Doinel
de I quattrocento colpi di François
Truffaut: entrambi hanno alle spalle
una storia molto simile con gli stessi
Il film di un
percorso
educativo
è stata proposta la visione
del film dei fratelli Dardenne
“Il ragazzo con la bicicletta”,
premiato a Cannes.
problemi e le stesse movenze. Cyrill
è alla disperata e testarda ricerca del
padre che lo ha abbandonato presso
un centro di accoglienza per l’infanzia,
facendo perdere le proprie tracce.
Quando finalmente riesce a trovarlo,
il padre rifiuta di riprenderlo con sé:
ha rinunciato al suo compito, perché
se ne dichiara incapace. Della madre i
registi non fanno cenno, probabilmente
per lasciare libero spazio a Samantha,
la parrucchiera e “fatina buona”,
personaggio davvero positivo che,
seguendo il proprio istinto materno,
si dona a Cyrill con un amore totale e
disinteressato. È lei a fargli ritrovare
la bicicletta, simbolo di libertà e
indipendenza, che invece il padre aveva
venduto per pochi soldi (quasi a sancire
la chiusura di ogni rapporto con il
figlio), è lei che cerca di proteggerlo dai
personaggi cattivi e di tenerlo lontano
dai pericoli.
Tuttavia, il ragazzino (il termine gamin
del titolo originale, Le gamin au vélo,
indica l’adolescente, ma anche il
ragazzo di strada) la metterà più e più
volte alla prova, anche duramente,
prima di cedere e affidarsi.
«Spesso capita che i ragazzi appaiano
come provocatori di professione –
ha commentato Gianola –, in realtà,
attraverso la provocazione cercano di
capire se l’adulto che hanno di fronte
sta realmente dalla loro parte».
In questo senso, due sono i momenti
chiave del film: il primo, quando Cyrill
vede che Samantha sceglie lui al posto
del suo compagno; il secondo, quando,
dopo averla combinata grossa con un
tentativo di rapina, minacciato di morte
dal giovane capo della gang e di nuovo
rifiutato dal padre, torna da lei, l’unica
che fa davvero il tifo per lui.
Resterà a vivere con lei e finalmente
vediamo il primo sorriso di Cyrill.
PIERANGELO MELGARA