ETICHETTA DELLE TIPOLOGIE FORESTALI

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ETICHETTA DELLE TIPOLOGIE FORESTALI
ETICHETTA DELLE TIPOLOGIE FORESTALI
Area d'interesse : EXPO2015_B
Superficie: 5.55 [ha]
Tipologie forestali presenti:
Cerreta mesoxerofila, 2.7 [ha], 49 %
Orno-ostrieti mesoxerofili, 2.4 [ha], 43 %
Tipologia forestale :
Cerreta mesoxerofila
Categoria forestale :
Cerrete
Categoria forestale INFC :
Cerrete, boschi di farnetto, fragno, vallonea
Sottocategoria forestale INFC :
Cerrete collinari e montane
Tipologia forestale europea :
Turkey oak, Hungarian oak and Sessile oak
Codice Habitat Natura 2000 :
91M0 — Pannonian-Balkanic turkey oak- oak forest
Codice Habitat EUNIS :
G1.7 — Thermophilous deciduous woodland
Codice CORINE :
3112
Categoria CORINE :
Boschi di tipo illirico-submediterraneo a prevalenza di querce
caducifoglie con Quercus pubescens e/o Quercus cerris
Superficie totale occupata (ha) :
545.6892
Quota max/min/media :
712.3 / 633.6 / 668.9
Percentuale sulla superficie boscata totale :
8.97
Descrizione popolamenti :
Boschi a prevalenza di cerro con presenza rilevante di specie a temperamento mesoxerofilo (roverella, orniello, carpino
nero, carpinella) e mesofilo (acero campestre, castagno). Si rinvengono prevalentemente nelle zone collinari (Guardia
Sanframondi, San Lupo, San Lorenzo Maggiore e San Lorenzello) alle esposizioni meridionali su suoli mediamente
profondi a contatto con praterie nelle aree utilizzate con il pascolo e relegate lungo i fossi nelle aree a vocazione
agricola. La roverella sostituisce il cerro soprattutto laddove il suolo è più superficiale. Nelle aree montane e
submontane del complesso montuoso del Camposauro i querceti a dominanza di cerro sono per lo più a contatto con
gli orno-ostrieti, andando a occupare le esposizioni più fresche dei versanti e dei valloni. Nelle aree montane e
submontane, in seguito all’abbandono delle pratiche agropastorali, il cerro costituisce boschi di neoformazione con
la roverella, gli aceri ed altre specie mesofile (castagno e tiglio). Si tratta generalmente di cedui matricinati, spesso
invecchiati, con sottobosco di specie arbustive ed erbacee indicatrici di ambienti mesoxerici. Fustaie in vario stadio
evolutivo, e in parte di origine agamica, sono il risultato di più o meno recenti interventi di avviamento all’alto fusto.
Specie indicatrici dello strato arboreo :
Quercus cerris (dominante), Quercus pubescens, Ostrya carpinifolia, Acer neapolitanum, Fraxinus ornus, Carpinus
orientalis, Sorbus domestica, Acer campestre, Castanea sativa, Ulmus minor.
Specie indicatrici dello strato arbustivo-lianoso :
Crataegus monogyna, Fraxinus ornus, Cytisus scoparius, Spartium junceum, Cornus mas, Laburnum anagyroides,
Rosa canina, Coronilla emerus, Smilax aspera, Hedera helix, Clematis flammula, Prunus spinosa, Colutea arborescens.
Specie indicatrici dello strato erbaceo :
Ruscus aculeatus, Rubus ulmifolius, Clematis vitalba, Helleborus foetidus, Daphne laureola, Festuca heterophylla,
Barchypodium sylvaticum, Viola alba, Tamus communis, Ajuga reptans, Asplenium onopteris, Stellaria media, Anemone
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apennina, Cardamine graeca, Asparagus acutifolius, Fragaria vesca, Dactylis glomerata, Geranium robertianum,
Trifolium pratense, Crepis leontodontoides, Carex sp., Asphodelus albus, Stachys sylavtica, Corydalis cava, Galium sp.,
Cyclamen hederifolium, Stachys salvifolia, Hedera helix, Pteridium aquilinum, Verbascum thapsus, Trifolium pratense,
Vicia sp., Geum urbanum, Lathyrus venetus, Digitalis lutea, Silene italica, Galium sp., Campanula sp., Stachys silvatica,
Briza maxima, Echinops siculus, Euphorbia amygdaloides, Geranium versicolor, Stachys salvifolia , Lonicera sp.,
Hypericum perfoliatum, Dorycnium pentaphyllum, Lotus corniculatus, Lotus hirsutus, Potentilla micrantha.
Forme di Governo :
Ceduo matricinato Fustaia transitoria Fustaia coetanea Fustaia irregolare
Area basimetrica (m2/ha), min - max :
15 - 43
Funzioni prevalenti :
Produzione di legno associata a protezione del territorio; Conservazione degli ecosistemi
Destinazione :
Produttiva – protettiva; Naturalistica
Servizi ecosistemici :
Fornitura: legna da ardere e da opera, funghi, frutti del sottobosco, erbe medicinali; Regolazione: regolazione delle
acque e protezione dall''erosione; Supporto:habitat (aree di riproduzione, alimetazione e rifugio per specie stanziali e in
migrazione); Culturali: eredità culturale e identità (importanza degli elementi storici e d''identificazione per la comunitÃ
locale)
Indirizzi di gestione forestale sostenibile :
Nelle cerrete di proprietà pubblica occorre proseguire, se non ancora attuata, la conversione in fustaia. I diradamenti
rappresentano un’operazione colturale da proseguire nei soprassuoli in conversione e da promuovere in quelli di
neoformazione sempre che le differenziazioni diametriche e di altezza siano diagnostiche di un simile intervento. Il
diradamento di tipo selettivo è quello che meglio riesce a conservare la mescolanza di specie, soprattutto quando lo
strato arboreo è edificato da specie a fototemperamento contrastante.
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Tipologia forestale :
Orno-ostrieti mesoxerofili
Categoria forestale :
Orno-ostrieti
Categoria forestale INFC :
Ostrieti, carpineti
Sottocategoria forestale INFC :
Boschi di carpino nero e orniello
Tipologia forestale europea :
Other thermophilous deciduous forests
Codice Habitat Natura 2000 :
Superficie totale occupata (ha) :
1426.8118
Quota max/min/media :
707.3 / 583 / 644.6
Percentuale sulla superficie boscata totale :
23.46
Codice Habitat EUNIS :
G1.7 — Thermophilous deciduous woodland
Codice CORINE :
3113
Categoria CORINE :
Boschi di latifoglie miste principalmente con orniello,
carpinella, querce, olmo, carpino, acero e castagno; Boschi
planiziari con pioppo, t
Descrizione popolamenti :
Boschi a prevalenza di carpino nero ed orniello con presenza subordinata di specie mesoxerofile (roverella, carpinella,
leccio) e sporadica presenza di specie a temperamento mesofilo (aceri, ciavardello, castagno, faggio, tiglio, nocciolo)
localizzate prevalentemente lungo gli impluvi. Questa tipologia si rinviene principalmente sui versanti pedemontani e
montani (complesso montuoso del Camposauro e demanio di S. Lorenzello) con acclività da media ad elevata, alle
esposizioni settentrionali ed occidentali e generalmente su suoli da poco a mediamente profondi, spesso con rocciositÃ
affiorante. La forma di governo prevalente è il ceduo con matricinatura scarsa e irregolare. In diversi luoghi il ceduo,
non più a regime, si presenta invecchiato e in evoluzione naturale a fustaia. Ricorrono anche soprassuoli in abbandono
colturale ove si praticano prelievi occasionali, non pianificati e non autorizzati. Copertura: strato arboreo colma
(70-80%), strato arbustivo scarsa (5-8%), strato erbaceo elevata (60-75%) con dominanza di pungitopo, festuca e
brachipodio.
Specie indicatrici dello strato arboreo :
Fraxinus ornus (dominante), Ostrya carpinifolia (dominante), Carpinus orientalis, Quercus pubescens, Quercus cerris,
Acer neapolitanum, Quercus ilex, Acer Campestre, Sorbus domestica, Sorbus torminalis, Castanea sativa, Fagus
sylvatica, Tilia platyphyllos, Corylus avellana, Sambucus nigra
Specie indicatrici dello strato arbustivo-lianoso :
Sorbus torminalis, Sorbus aria, Cornus mas, Crataegus monogyna, Ilex aquifolium, Smilax aspera, Laburnum
anagyroides, Staphylea pinnata, Pistacia terebinthus, Coronilla emerus, Cytisus scoparius, Clematis vitalba.
Specie indicatrici dello strato erbaceo :
Ruscus aculeatus, Vinca minor, Brachypodium sylvaticum, Hedera helix, Cardamine graeca, Viola alba, Cyclamen
hederifolium, Mycelis muralis, Stellaria media, Melica uniflora, Galium sp., Helleborus foetidus, Aristolochia sp.,
Potentilla sp., Rubia peregrina, Arabis turrita, Sanicula europaea, Calamintha sylavatica, Daphne laureola, Ajuga
reptans, Capanula trachelium, Mercurialis perennis, Digitalis lutea, Carex sp., Anemone apennina, Festuca drymeia,
Festuca heterophylla, Asplenium onopteris, Stachys sylvatica, Viola reichembachiana, Geranium purpureum,
Campanula rapunculus, Rubus ulmifolius, Muscari comosum, Melica uniflora, Lilium bulbiferum ssp. croceum, Geranium
columbinum, Geum urbanum, Lonicera sp., Tamus communis, Lathyrus venetus, Asparagus acutifolius.
Forme di Governo :
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Ceduo matricinato Tipo colturale non definito
Area basimetrica (m2/ha), min - max :
17 - 39
Funzioni prevalenti :
Produzione di legno associata a protezione del territorio (dei versanti); Conservazione degli ecosistemi; Ambientale
generale
Destinazione :
Produttiva -protettiva; Naturalistica; Evoluzione libera
Servizi ecosistemici :
Fornitura: legna da ardere, funghi, frutti del sottobosco, erbe medicinali; Regolazione: delle acque e protezione
dall''erosione, della qualità dell''aria e del clima; Supporto: habitat (aree di riproduzione, alimetazione e rifugio per
specie stanziali e in migrazione), conservazione della biodiversità genetica; Culturali: educativo e scientifico (specie e
vegetazioni con importanza culturale), eredità culturale e identità (importanza degli elementi storici e d''identificazione
per la comunità locale)
Indirizzi di gestione forestale sostenibile :
Dovranno mirare i) al recupero funzionale dei soprassuoli più degradati, ii) alla ricostituzione di una efficiente copertura
forestale nelle aree più acclivi, iii) alla conservazione e alla ridiffusione delle specie sporadiche e rare, iv) al
proseguimento della raccolta di prodotti legnosi nei soprassuoli meno degradati e con giaciture più favorevoli. Per
quanto concerne i cedui più degradati, appare utile sospendere qualsiasi attività di taglio e attendere che
l’ulteriore evoluzione naturale possa ricostituire una sufficiente copertura delle chiome che ristabilisca un clima di
bosco più livellato, in particolare minore flusso radiante capace di contenere i ricacci da ceppaia ( di carpino nero e di
carpinella). La conversione a fustaia è limitata ai soprassuoli caratterizzati da elevata presenza di specie a
temperamento mesofilo, in particolare negli impluvi dove si addensano cerro, faggio, tiglio (vedi anche Ostrieti mesofili).
Il pascolo in bosco deve essere regolamentato onde evitare la rottura del cotico e diffuso sentieramento con
conseguente perdita dello strato con maggiore presenza di sostanza organica. Sui versanti a maggiore pendenza i
sistemi selvicolturali che prevedono una copertura arborea permanente sono quelli più efficaci nella protezione dei
versanti e nello stoccaggio del carbonio nel suolo.
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