Un progetto di rinascita sospinto dal vento per far volare l`economia
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Un progetto di rinascita sospinto dal vento per far volare l`economia
16 il CROTONESE CRONACHE MARTEDÌ 20 SETTEMBRE 2016 N. 108 il CROTONESE MARTEDÌ 20 SETTEMBRE 2016 N. 108 17 CRONACHE Il presidente del Circolo Velico Crotone Francesco Verri e alcune immagini degli Europei che si sono tenuti a luglio in città. A destra, il manifesto della Carnival Race che si disputerà nel febbraio del 2017 CROTONE CITTÀ DELLA VELA Un progetto di rinascita sospinto dal vento per far volare l’economia Verri: l’insaziabile fame del Circolo velico con l’occhio rivolto a Trieste e Riva del Garda DOMENICO POLICASTRESE Presidente Francesco Verri, cosa ha lasciato la straordinaria esperienza dei campionati europei di vela di luglio scorso quando Crotone è diventata per quindici giorni l’ombelico del mondo? essere title sponsor dell’evento, a Gerardo Sacco, alle Autolinee Romano, a Caparra e Siciliani, al gruppo Vrenna, alle Generali, a Saipe, a Metalcarpenteria, a Graziani. Molti altri privati hanno dato il loro indispensabile contributo e oltre duecento persone sono socie del circolo nautico cui dedicano tempo ed energie. Quindi i presupposti per un ulteriore salto di qualità ci sono tutti. Guardare il bicchiere mezzo vuoto in questo caso non serve a deprimersi ma al contrario a calcolare il liquido da versare, la strada da percorrere.” “Gli Europei hanno lasciato molta soddisfazione nella grande squadra di soci, amici, ragazzi, bambini del Club Velico Crotone; tutti coinvolti, con serietà e allegria, nell’organizzazione del primo campionato del genere al Sud. Ma hanno lasciato anche molta fame. E’ una parola che in inglese, scritta allo stesso modo, significa gloria. Ma preferisco parlare della fame. Siamo definitivamente consapevoli di quanto Crotone sia adatta a recitare nel mondo il ruolo di "città della vela" facendosi continuamente palcoscenico di eventi e di quanto possa crescere il nostro circolo. In città gli Europei mi pare abbiano lasciato un bel ricordo legato alla percezione di (poter) essere una città internazionale e alla bellezza di uno spazio, il porto turistico, sottratto agli automobilisti e restituito, almeno per un mese, ai cittadini, oltre che ai giovani velisti sorsa eccezionale: il vento. Le città di mare ventose e calde d’inverno come Crotone nel Mediterraneo si contano sulle dita di una mano: Cagliari, Marsala, Palma di Maiorca e Gran Canaria in Spagna, Villamoura in Portogallo e Malta. Siamo quindi una delle mete 'naturali' dei velisti di tutta Europa e di tutta l’Italia del nord che a casa patiscono il freddo. Per un velista, il rischio di... restare a Dopo gli Europei più consapevoli di quanto ancora si può crescere A Crotone, finora, con il vento ci abbiamo asciugato soltanto i panni giunti qui da quarantasei nazioni. E poi c’è l’economia derivata da circa trentamila pernottamenti.” terra a Crotone praticamente non c’è. In occasione degli Europei si sono disputate cinquanta regate di un’ora ciascuna in cinque giorni. E’ un record. La notizia ha fatto il giro del mondo e acceso i riflettori su questa nostra fortunata condizione. Se a Crotone ci sono le pale eoliche, una ragione c’è. Persino Strabone parla del vento di Crotone che soffiava impetuoso investendo il tempio di Hera Lacinia ma, miracolosamente, non riusciva a spegnare il sacro fuoco che ardeva in onore della dea. Ep- Per quanto vi riguarda cosa pensate di fare per saziare questa fame? “Sull’orgoglio di essere stati all’altezza di un grande evento e sulla tentazione - localmente piuttosto diffusa - di autocelebrarsi prevale il desiderio di dare continuità a tutte le manifestazioni che dal 2012 si sono svolte a Crotone. Noi possiamo contare su una ri- pure del vento non ce ne siamo fatti quasi niente. Ci abbiamo asciugato i panni o lo abbiamo considerato un fastidio. Sul Lago di Garda, invece, ci hanno costruito un sistema economico facendosi distretto della vela e poi aggiungendo all’offerta altri sport, dall’arrampicata al ciclismo. Tutto questo oggi è a portata di mano anche a Crotone.” E cosa serve per afferrare questa opportunità e far sì che le manifestazioni non restino un fatto episodico? “Abbiamo tutto: oltre al mare e alla sua onda speciale e al vento, il porto, l’aeroporto, le spiagge, le strutture ricettive, un patrimonio culturale attrattivo, cibo genuino. Il Club Velico Crotone ha risorse umane straordinarie con competenze in tutti i settori e la capacità organizzativa e manageriale che tutti avete potuto misurare prima e durante i campionati europei. Abbiamo amministrazioni pubbliche coinvolte in questo grande progetto di rinascita, come lo ha definito Il Sole 24 Ore: l’Autorità portuale di Gioia Tauro, la Camera di commercio, la Regione Calabria, la Capitaneria di porto, la Prefettura e le forze di polizia, le scuole. La nuova amministrazione comunale a luglio si era appena insediata e quindi ha potuto dare un utilissimo supporto pratico in quei giorni ma ovviamente non ha potuto assisterci nella preparazione della regata. Cosa che però sono certo farà da ora in avanti. Però, diciamocelo: la città - Club Velico Crotone incluso - in questo settore è alle scuole elementari. Per la laurea man- Qui si possono costruire grandi eventi, ma bisogna fare sistema cano le medie, le scuole superiori e l’università. Noi siamo pronti a "continuare gli studi" e se, come credo, lo sono anche gli altri in un decennio potremmo raggiungere l’obiettivo: costruire un'architettura stabile di grandi eventi affollatissimi attorno ai quali si svolgono concerti, rappresentazioni teatrali, happening, fiere. Bisogna crederci, investire risorse (poche), fare sistema. E' molto positivo anche il fatto che siamo stati affiancati da alcune fra le più importanti imprese del territorio, da Bper Banca che ha accettato di E’ evidente, insomma, che Crotone ha perso tempo. “La Barcolana, regata con migliaia di partecipanti che dura un giorno ma che Trieste è capace di prolungare per dieci giorni con eventi a tema di ogni tipo, giunge quest’anno alla sua quarantottesima edizione, la Carnival Race di Villamoura, nell’Algarve, è alla sua quarantatreesima edizione, mentre la nostra Carnivale Race di febbraio 2017 è alla sua seconda volta. Questo è un dato di fatto, però è anche vero che la Carnival l’anno scorso ha registrato 244 partecipanti da undici nazioni contro i 166 della regata portoghese. E i nostri campionati europei hanno battuto il record di nazioni partecipanti di tutti i tempi. Significa che l’Italia e il Mezzogiorno esercitano un grande richiamo. Il Club Velico Crotone ha un valore aggiunto: i suoi bambini, i suoi ragazzi, molto capaci, spesso vincenti, con la conseguenza che Crotone è percepita come una scuola che offre ottime condizioni ambientali e tecniche per imparare e per migliorare. E la città nel suo complesso ha un’altra carta da giocare: il calore umano, l’ospitalità, tipici del Sud e della Calabria. Possiamo battere la concorrenza dei paesi esteri ispirandoci, per giunta, con facilità a modelli italiani di successo come appunto Barcolana o il sistema Garda.” Oltre la Carnival Race di febbraio 2017 l’anno nuovo cosa riserva? “Molta promozione della vela nelle scuole e fra i ragazzini. Un'intensa attività agonistica anche nella nuova classe 29er. Altri incontri co- me quelli racchiusi nel ciclo 'Grandi scrittori per la città della vela' di quest'anno. Altre mostre. Quanto alle regate, già a dicembre, nel ponte dell'Immacolata, ospiteremo una gara inter- nazionale Laser. E nel 2017 una nuova serie importante di manifestazioni, proprio per uscire, insieme alle istituzioni e ai nostri sponsor, dalla logica dell’episodio. Fino all’evento più imponente e difficile dell’intero panorama nazionale: i campionati italiani giovanili che la Federazione italiana vela, molto confidente in noi, ha assegnato al Club Velico Crotone e che si disputeranno qui a settembre del 2017. Parliamo di 900 barche fra Optimist, Laser e Windsurf. Parliamo di un evento tre volte più grande dei campionati europei. Quel che per noi, però, è altrettanto importante è che vi partecipino i giovani di Crotone e della sua provincia, quelli che fanno i nostri corsi di vela e che stanno costruendo la nuova cultura marinara di cui abbiamo profondamente bisogno.”