scegliere la legna: vantaggi, consigli per fare la scelta

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scegliere la legna: vantaggi, consigli per fare la scelta
SCEGLIERE LA LEGNA: VANTAGGI, CONSIGLI PER
FARE LA SCELTA GIUSTA, STOCCAGGIO
Scegliere la legna: vantaggi economici
Per millenni, il legno è stata l’unica fonte disponibile di energia e, ancora adesso, lo è per miliardi di
persone al mondo.
La legna risulta una delle energie rinnovabili più pulite, sicure ed economiche attualmente reperibili
sul mercato. Il costo di un chilowatt termico prodotto dalla legna ben essiccata è in assoluto il più
conveniente tra i combustibili in commercio.
Fonte: centroconsumatori.it aggiornato al 31/03/2013
Il risparmio con l’utilizzo della legna varierà naturalmente in base alla tipologia del apparecchio
utilizzato (tecnologia di combustione innovativa, alto rendimento).
Scegliere la legna: vantaggi ecologici
Il legno è una fonte di energia che, contrariamente ai combustibili fossili, non tende ad esaurirsi,
bensì si rigenera. Non ha bisogno di lunghi percorsi di trasporto, dannosi anche per l’ambiente, come
avviene per i combustibili fossili. In Italia, in questo momento, stiamo utilizzando meno del 40%
della legna che potremo avere a disposizione senza recare danni all’ambiente. Anzi i boschi vanno
curati, puliti e con queste operazioni si procura della legna da ardere, lasciare i nostri boschi non
curati porta ad un loro degrado.
Si sente spesso dire che il fumo di legna è molto inquinante: ciò è vero solo se la combustione non è
buona, come avviene in apparecchi dotati di vecchia tecnologia. Se si utilizza un apparecchio a legna
di ultima generazione, la combustione della legna rimane una delle meno inquinanti.
Scegliere la legna: quale legna da ardere è consigliata
In pratica tutto il legno si può suddividere in due categorie, "duro" o "dolce", a seconda della
provenienza.
I legni duri sono generalmente più densi, pesano il doppio a parità di volume e sono meno resinosi
dei legni dolci; perciò bruciano più lentamente, sono migliori nel procurare lunghe autonomie di
combustione. Sono legni duri : il carpino, il leccio, il cerro, la quercia, il frassino, il faggio.
I legni dolci bruciano più rapidamente producendo un calore più forte, rendendoli ottimi per avviare
il fuoco; usarli però, come combustibile principale significa dover ricaricare la stufa più spesso. I
legni dolci (pioppo, betulla, pino, abete) producono anche maggiore creosoto, il che significa dover
pulire più spesso il camino. La legna resinosa come il pino, scalda molto ma produce molto fumo in
fase di accensione.
Questa classificazione rimane tuttavia indicativa perché la miglior legna da ardere è la legna secca
come vedremo più avanti.
Ricordiamoci del diametro del ceppo, in quanto non è da sottovalutare per ottenere la migliore
combustione, ceppi molto grandi mantengono un alto tasso di umidità all’interno.
Scegliere la legna: l’umidità
Nella prima fase della combustione della legna, il calore sprigionato serve a far evaporare l’acqua in
essa contenuta, cioè procura l'evaporazione dell'umidità residua ancora presente nel legno.
Questa fase, ha un dispendio energetico che non va a riscaldare l’ambiente, ma consuma legna e
dunque noi spendiamo denaro per essiccare l’acqua. Quindi più il legname sarà umido, più perderà
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SCEGLIERE LA LEGNA: VANTAGGI, CONSIGLI PER
FARE LA SCELTA GIUSTA, STOCCAGGIO
in resa calorica, la fase di accensione si prolungherà, avremo fenomeni di fumo e la formazione di
depositi nei condotti di evacuazione del fumo (catrame e scorie).
L’ umidità contenuta nel legno in pratica è acqua che abbassa la temperatura di
combustione. Più bassa è la temperatura più la legna brucia male emettendo fumo.
La legna verde può contenere sino al 75% di umidità rispetto alla sua massa. Il legno è
considerato secco quando contiene il 15/20% di umidità.
Misurazione del tasso di umidità con l’igrometro digitale distribuito dalla Zetalinea. La foto di destra indica la misurazione
corretta con ceppi di grosso spessore: si introducono due viti o due chiodi ad una distanza pari della distanza tra le due spine
dell’igrometro e si misura.
Scegliere la legna: lo stoccaggio
La legna tagliata può avere un periodo di essiccazione variabile in base al tipo di legno e alla
dimensione dello stesso, alle condizioni ambientali e alla posizione di stoccaggio.
Dal momento in cui la legna viene tagliata devono passare almeno 18 mesi prima che venga
bruciata. Possono ridursi a 12-15 mesi se viene spaccata in pezzi di dimensioni contenute e subito
immagazzinata. Lo stoccaggio di legna deve essere fatto già nella pezzatura d’uso.
Lo stoccaggio deve essere eseguito in modo che la legna sia ben ventilata e arieggiata, non
coprire con teli di nylon attorno, si dovrà tenere una altezza da pavimento di circa 20/30 cm e una
distanza dalla pareti minimo di 5 cm.
Se si ha a disposizione solo legna umida vi consigliamo di combinarla con tronchetti di legna
pressata. Questi tronchetti vanno utilizzati, in questo caso, soprattutto in fase di accensione.
Un altro consiglio è quello di portare la legna in casa a temperatura ambiente prima di utilizzarla.
Sistema corretto di stoccaggio della legna
La storia ci dice che il legno è il più antico combustibile utilizzato dall’uomo per il riscaldamento delle
abitazioni, ora la legna scriverà ancora capitoli della storia dove sarà protagonista.
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