Consiglio Regionale della Valle d`Aosta

Transcript

Consiglio Regionale della Valle d`Aosta
Présidence de la Région
Département des politiques structurelles et des affaires européennes
Presidenza della Regione
Dipartimento politiche strutturali e affari europei
Relazione del Presidente della Regione
Attività di rilievo europeo e internazionale
svolte dalla Regione nell’anno 2008
(legge regionale 16 marzo 2006, n. 8)
Sessione europea e internazionale del Consiglio regionale
21 maggio 2009
A cura del Dipartimento politiche strutturali e affari europei della Presidenza della Regione, sulla
base delle informazioni fornite dalle strutture regionali interessate
1
INDICE
PARTE I: RELAZIONI E ATTIVITA’ DI RILIEVO EUROPEO ................................................. 5
1. Gli organismi di rilievo europeo........................................................................................... 5
1.1. Il Comitato delle Regioni .................................................................................................. 5
1.2. L’Association européenne des élus de montagne ........................................................... 5
1.3. L’Euroregione Alpi-Mediterraneo ..................................................................................... 6
2. La partecipazione della Regione ai programmi e progetti promossi dall’Unione europea .. 9
2.1. La politica regionale di sviluppo 2000/06 ....................................................................... 9
2.1.1. Il Programma ‘Obiettivo 2’ 2000/06 (FESR).................................................................. 9
2.1.2. Il Programma ‘Obiettivo 3’ 2000/06 (FSE) .................................................................. 10
2.1.3. I Programmi ‘Interreg’ 2000/06 (FESR)....................................................................... 13
2.1.4. Il Piano di ‘Sviluppo rurale’ 2000/06 (FEAOG)............................................................ 15
2.1.5. Il Programma ‘LEADER+’ 2000/06 (FEAOG).............................................................. 16
2.1.6. I Programmi ‘tematici’ a gestione diretta comunitaria 2000/06 ................................... 17
2.2. La politica regionale di sviluppo 2007/13 ...................................................................... 19
2.2.1. Il Programma ‘Competitività regionale’ 2007/13 (FESR) ............................................ 20
2.2.2. ll Programma ‘Occupazione’ 2007/13 (FSE)............................................................... 21
2.2.3. I Programmi di ‘Cooperazione territoriale’ 2007/13 (FESR)........................................ 24
2.2.4. Il Programma ‘Sviluppo rurale’ 2007/13 (FEASR)....................................................... 28 2.2.5. I Programmi ‘tematici’ a gestione diretta comunitaria 2007/13 ................................... 29 3. I Protocolli d’intesa, gli Accordi di cooperazione e la creazione di reti ............................. 31
4. L’adempimento degli obblighi comunitari ................................................................................. 34 4.1. La legge regionale comunitaria ...................................................................................... 34 4.2. Le notifiche e comunicazioni in materia di aiuti di Stato................................................. 35 5. La politica per la montagna ........................................................................................................ 36 6. Le attività di scambio e collaborazione in materia di istruzione, Università e politiche
giovanili ......................................................................................................................................... 37 6.1. Le attività di scambio e collaborazione in materia di istruzione e Università ................. 37 6.2. Le attività di scambio e collaborazione in materia di politiche giovanili.......................... 41 7. La promozione di iniziative di informazione e divulgazione................................................... 43 7.1. L’Antenna Europe Direct della Valle d’Aosta ................................................................. 43 8. Gli eventi in ambito europeo....................................................................................................... 45 1
PARTE II: RELAZIONI E ATTIVITA’ DI RILIEVO INTERNAZIONALE ........................ 49 1. I Protocolli di intesa, gli accordi di cooperazione e la creazione di reti ................ 49
2. La cooperazione allo sviluppo, la solidarietà internazionale e l’aiuto umanitario.. 51 3. Les activités à soutien de la francophonie .................................................................. 54 3.1. L’organisation internationale de la francophonie............................................................ 54 3.2. Association internationale des Régions francophones .................................................. 54 4. La promotion des langues régionales, minoritaires et moins rependues ............... 56 5. Le attività di promozione a livello internazionale........................................................ 58 2
INTRODUZIONE
Il processo d’integrazione europea ha svolto un ruolo determinante nello sviluppo delle
relazioni e attività di rilievo europeo e internazionale delle Regioni.
Dopo le prime aperture rese possibili dal Consiglio d’Europa con la convenzione-quadro di
Madrid, del 1980, sulla cooperazione transfrontaliera, è nel 1989, con l’avvio della politica
regionale europea e, in particolare, dei programmi Interreg che le Regioni trovano
l’opportunità per consolidare la propria azione a livello europeo.
Di questo nuovo contesto viene dato atto, nel 2001, in occasione della modifica del titolo V
della Costituzione, laddove all’art. 117 sono sanciti: la competenza concorrente dello Stato
e delle Regioni nella materia dei rapporti internazionali e con l’Unione europea; la
partecipazione delle Regioni, nelle materie di loro competenza, alla formazione degli atti
normativi comunitari e all’attuazione e esecuzione degli accordi internazionali e degli atti
dell’Unione europea; la possibilità, per le Regioni, nelle materie di propria competenza, di
concludere accordi con Stati e intese con enti territoriali interni ad altro Stato, nei casi e
nelle forme, tuttavia, disciplinati dalle leggi dello Stato. Le successive leggi 131/2003 e
11/2005 hanno quindi, rispettivamente, definito le procedure per pervenire alla stipula degli
accordi e delle intese e le modalità per la partecipazione al processo normativo
dell’Unione europea.
E’ in questo ambito che si colloca la legge regionale 16 marzo 2006, n. 8 recante
”Disposizioni in materia di attività e relazioni europee e internazionali della Regione
autonoma Valle d’Aosta”.
Relativamente alle attività e relazioni internazionali, è prevista l’approvazione, da parte del
Consiglio regionale, su proposta della Giunta, di un documento pluriennale contenente le
linee programmatiche dell’azione regionale. L’articolo 4, comma 4, della legge prevede,
invece, la presentazione - da parte del Presidente della Regione - di una Relazione sulle
attività svolte, nell’ambito di un’apposita sessione europea e internazionale del Consiglio
regionale.
La presente Relazione dà conto, pertanto, di quanto realizzato, sia in senso stretto in
applicazione della legge, sia come per il caso, certo non secondario, dei programmi relativi
alla politica regionale europea, in applicazione di un quadro normativo e programmatico
preesistente alla legge stessa. A tal riguardo, corre l’obbligo di evidenziare che le
informazioni sui programmi sono, per le finalità della presente relazione, necessariamente
sintetiche ma sufficienti a fornire una panoramica completa.
Il documento è suddiviso in due parti, corrispondenti, rispettivamente, alle attività di rilievo
europeo e internazionale della Regione. Nella prima, vengono trattati: la partecipazione
agli organismi di rilievo europeo e ai programmi e progetti promossi dall’Unione europea; i
Protocolli d’intesa, gli Accordi di cooperazione e la creazione di reti; l’adempimento degli
obblighi comunitari; la politica per la montagna; le attività in materia di istruzione,
Università e politiche giovanili; le iniziative di informazione e divulgazione e gli eventi in
ambito europeo. Relativamente alle attività di rilievo internazionale, si tratta dei protocolli
d’intesa e accordi, della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà e aiuto umanitario,
delle attività a sostegno della francofonia e delle attività promozionali.
3
PARTE I: RELAZIONI E ATTIVITA’ DI RILIEVO EUROPEO
4
PARTE I: RELAZIONI E ATTIVITA’ DI RILIEVO EUROPEO
1. Gli organismi di rilievo europeo
1.1. Il Comitato delle Regioni
Il Comitato delle Regioni è composto da 344 membri e altrettanti supplenti, tutti nominati
dal Consiglio, su proposta degli Stati membri, per quattro anni.
Il Comitato organizza i propri lavori attraverso sei commissioni specializzate, composte da
suoi membri, che esaminano in dettaglio le proposte sulle quali il Comitato viene
consultato e redigono un progetto di parere: in tale documento vengono esposti i punti in
cui il Comitato concorda con le proposte della Commissione europea e i punti che invece,
a suo avviso, devono essere modificati. Il progetto di parere viene poi discusso durante le
sessioni plenarie.
Le commissioni hanno competenze differenziate:
− COTER (Politica di coesione territoriale);
− DEVE (Sviluppo sostenibile);
− ECOS (Politica economica e sociale);
− EDUC (Cultura, istruzione e ricerca);
− CONST (Affari costituzionali e governance europea);
− RELEX (Relazioni esterne).
Se la maggioranza approva il progetto di parere, esso viene adottato come parere del
Comitato delle Regioni, e trasmesso alla Commissione, al Parlamento e al Consiglio.
La Valle d’Aosta ha un proprio rappresentante nel Comitato delle Regioni, l’On. Caveri,
che è membro titolare all’interno della Delegazione italiana e partecipa ai lavori delle
Commissioni COTER, incaricata di preparare i lavori nei settori della politica regionale,
della politica urbana e dei trasporti e EDUC, incaricata delle questioni attinenti
all'istruzione, alla gioventù, alla diversità culturale, alla società dell'informazione e alla
ricerca.
L’Ufficio di rappresentanza a Bruxelles assicura il necessario supporto al rappresentante
valdostano, mediante l’assistenza durante le Sessioni plenarie e durante i lavori delle
Commissioni e fornendo, a richiesta, l’eventuale collaborazione ai fini dell’elaborazione di
pareri e emendamenti. Inoltre, è garantita la partecipazione alle riunioni preparatorie delle
Sessioni plenarie, durante le quali viene illustrato l’ordine del giorno della Sessione e
vengono comunicate le eventuali variazioni. Infine, è stato garantito il supporto logistico e
amministrativo.
1.2. L’Association européenne des élus de montagne
La Regione aderisce all’AEM, organismo internazionale i cui principali obiettivi consistono:
nel promuovere le peculiarità dei territori di montagna e ottenere il loro riconoscimento
politico e giuridico a livello europeo e internazionale; nel favorire lo sviluppo sostenibile e
equilibrato dei territori di montagna; nel difendere gli interessi delle regioni di montagna
presso l’Unione europea e gli organismi internazionali.
Il 17 e 18 giugno 2008 si è svolta a Bruxelles, presso il Comitato delle Regioni,
l’Assemblea Generale dell’AEM, per rinnovare l’Ufficio esecutivo e discutere dell’avvenire
dei territori di montagna nell’ambito delle politiche comunitarie dopo il 2013.
5
1.3. L’Euroregione Alpi-Mediterraneo
Il regolamento comunitario 1082/2006, riguardante il gruppo europeo di cooperazione
territoriale, e le nuove prospettive di cooperazione 2007/13 hanno dato impulso, in Europa,
alla creazione di strumenti di cooperazione territoriale. In questo contesto, il 10 luglio 2006
i Presidenti delle Regioni Valle d’Aosta, Liguria, Piemonte, Provence-Alpes-Cote d’Azur e
Rhone Alpes si sono incontrati per porre le basi di un Protocollo d’intesa per la
costituzione di un’Euroregione denominata Alpi-Mediterraneo e il 18 luglio 2007, a Bard, è
stato firmato il “Protocollo d’intesa per la cooperazione nello spazio Alpi-Mediterraneo”.
L’Euroregione opera sulla base di presidenze semestrali, a rotazione tra le cinque regioni.
L’attuale struttura è composta dalla Conferenza dei Presidenti (organo decisionale
composto dai Presidenti delle cinque regioni), dal Comitato di Pilotaggio (organo esecutivo
composto da rappresentanti tecnici) e da cinque Gruppi di lavoro. L’attività politica e
tecnica si concentra attorno ai seguenti temi federatori:
 la creazione di uno spazio organizzato di coordinamento e strutturazione di politiche
comuni. I settori interessati riguardano l’ambiente, l’accessibilità e i trasporti,
l’innovazione e la ricerca, la formazione, la crescita e l’occupazione, la qualità della vita
e lo sviluppo sostenibile, la cultura e il turismo, gli scambi linguistici, i servizi collettivi,
la coesione e la solidarietà;
 lo sviluppo di partenariati strategici e di cooperazioni rafforzate;
 la definizione di una rappresentanza unitaria a Bruxelles, al fine di permettere un lavoro
di lobbying e di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni europee ed una
maggiore presenza nella fase ascendente del processo di formazione del diritto
comunitario;
 la definizione delle procedure di attivazione di un Gruppo Europeo di Cooperazione
territoriale (GECT).
Nel 2008, si è provveduto alla concertazione, alla stesura ed alla validazione dello Statuto
e della Convenzione del GECT e alla definizione delle strategie operative dei gruppi di
lavoro tematici. Le Regioni Valle d’Aosta, Liguria e Piemonte hanno proceduto all’avvio
dell’iter per l’istituzione del GECT, mediante appositi disegni di legge regionali. Si sono,
inoltre, svolti incontri periodici dei Presidenti e del Comitato di Pilotaggio ed è stato creato
un sito internet.
1.4. La Conferenza transfrontaliera Mont-Blanc
Nel quadro della partecipazione alla “Conférence transfrontalière Mont-Blanc” (CTMB) entità di cooperazione creata nel 1991, d’intesa tra le collettività territoriali ed i Ministeri
dell'ambiente di Italia, Francia e Svizzera - la Regione ha dato seguito ad una serie di
attività.
Come noto, la missione affidata a questa Conferenza consiste nell'attuazione, all’interno
del territorio transfrontaliero del Monte Bianco (Espace Mont-Blanc), di una politica
comune di valorizzazione attiva della montagna, associando alla protezione degli ambienti
naturali e dei paesaggi, la promozione di attività socio-economiche caratterizzate da uno
sviluppo durevole.
Negli ultimi anni, in particolare, l’attività della CTMB si è concentrata nell’elaborazione, e
poi nell’applicazione sul territorio, dello ‘Schema di sviluppo sostenibile’, strumento
innovativo finalizzato a supportare le decisioni degli amministratori locali nonché a
proporre strategie, progetti e iniziative per uno sviluppo locale equilibrato e durevole.
6
Lo Schema, approvato dai Comuni, dal Consiglio regionale 1 e dalla Giunta regionale 2 , si
propone di consolidare l’esperienza di cooperazione transfrontaliera dell’Espace MontBlanc e di coinvolgere una rete più ampia di soggetti del territorio. L’attuazione dello
Schema rappresenta un’operazione ambiziosa, che comporta l’attivazione di nuovi
partenariati locali e di considerevoli risorse umane e finanziarie.
Nelle more dell’avvio del Piano Integrato Transfrontaliero, opportunità offerta dal nuovo
programma di cooperazione territoriale 2007/13, la CTMB ha deciso di dare vita ad alcune
attività ritenute prioritarie. In particolare:
a) Approfondimento della veste giuridica da attribuire alla Conferenza.
La Conferenza transfrontaliera Mont-Blanc non dispone di uno statuto giuridico proprio.
L’attività di cooperazione si è concretizzata, negli anni, sulla base di un’adesione
volontaria e informale delle entità che la costituiscono. I nuovi strumenti giuridici
comunitari della cooperazione, quali ad esempio il GLCT o il GECT, non sono
direttamente applicabili al contesto tripartita dell’Espace Mont-Blanc, in relazione alla
partecipazione della componente svizzera. Dopo gli studi svolti negli anni precedenti,
nel 2008 la Conferenza transfrontaliera, su iniziativa dei partner elvetici, ha elaborato
proposte operative, da sottoporre alla valutazione tecnica e politica degli organi
competenti.
b) Gestione del centro informativo transfrontaliero al Col de la Seigne.
La Casermetta Espace Mont-Blanc, al Col de la Seigne, completamente ristrutturata
grazie ad un finanziamento Interreg, dal mese di giugno del 2008 è adibita a Centro
operativo per l’informazione degli escursionisti, bivacco del Corpo forestale e centro di
ricerca. Il centro informativo si trova in prossimità del confine italo-francese,
sull’itinerario del Tour du Mont-Blanc, frequentato ogni anno da più di 30.000 persone
di tutte le nazionalità. La gestione della struttura, affidata, nel 2008, dalla Regione alla
Fondazione Montagna Sicura, con convenzione quinquennale, è assicurata da
personale misto italo-francese, opportunamente formato grazie ad una collaborazione
con la rete savoiarda degli ‘animateurs des réserves naturelles’. Il programma delle
attività di informazione al pubblico rientra nel piano di comunicazione dell’Espace
Mont-Blanc;
c) Carta etica ambientale “L’Ultra Trail du Mont-Blanc”.
L’Ultra Trail du Mont-Blanc è una manifestazione sportiva di trekking-corsa intorno al
Monte Bianco, che si svolge ogni anno a fine agosto, con partenza e arrivo a
Chamonix e un tempo di percorrenza medio di 35-40 ore. Vi partecipano ogni anno
migliaia di atleti provenienti da tutto il mondo. Dal 2006 è stata introdotta la variante più
breve Courmayeur-Chamonix. Con l’obiettivo di mitigare gli impatti sull’ambiente e
accrescere la sostenibilità della manifestazione, dal 2007, l’Espace Mont Blanc ha
applicato, all’Ultra Trail, la propria Charte éthique environnementale des
manifestations. La Charte è rivolta agli organizzatori, ai volontari, agli atleti in gara e
agli accompagnatori. La Regione ha curato, in particolare, l’elaborazione della matrice
degli impatti ambientali potenziali della manifestazione, predisponendo una serie di
regole e raccomandazioni, d’intesa con gli organizzatori. La Charte dell’edizione 2008
è stata siglata, il 3 agosto, dagli organizzatori dell’Ultra Trail e dai tre vice-presidenti
della CTMB. I risultati sono stati buoni e hanno fatto registrare la riduzione dei rifiuti,
l’ottimizzazione degli spostamenti transfrontalieri delle équipes al seguito degli atleti,
l’applicazione di penalità per i corridori che non rispettano le regole di tutela
dell’ambiente.
1
2
deliberazione del Consiglio regionale n. 2022 del 21 giugno 2006, che contiene le linee politiche di indirizzo
deliberazione della Giunta regionale n. 1345 del 18 maggio 2007
7
Sono proseguite, infine, le iniziative transfrontaliere di comunicazione e informazione
rivolte al pubblico, nell’ambito delle quali è stato curato l’aggiornamento del sito web
www.espace-mont-blanc.com e lo sviluppo del centro di documentazione presso la
Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur.
8
2. La partecipazione della Regione ai programmi e progetti promossi
dall’Unione europea
2.1. La politica regionale di sviluppo 2000/06
La Valle d’Aosta è stata interessata, per il periodo 2000/06, dai programmi comunitari
riferiti all’Obiettivo 2 (riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà
strutturali), all’Obiettivo 3 (adeguamento e ammodernamento delle politiche e dei sistemi
di istruzione, formazione e occupazione) e da quelli di iniziativa comunitaria Interreg
(cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale) e Leader+ (sviluppo
rurale).
A dicembre 2008, si è sostanzialmente conclusa l’attuazione di questi Programmi, dei
quali è riportata, coerentemente con le finalità della presente relazione, una sintesi
descrittiva (riferita, necessariamente, all’arco temporale pluriennale dei programmi), in
termini di obiettivi e principali realizzazioni e risultati conseguiti, corredata da una tabella
dalla quale risulta che le risorse finanziarie complessivamente investite ammontano a oltre
335 milioni di euro, per più di 2.800 progetti.
2.1.1. Il Programma ‘Obiettivo 2’ 2000/06 (FESR)
La strategia del Programma 3 è stata indirizzata alla riqualificazione e diversificazione del
tessuto produttivo, mediante:
- la riconversione delle aree produttive;
- lo sviluppo e il consolidamento della cultura d’impresa;
- lo sviluppo dell’offerta di turismo culturale e ambientale;
- lo sviluppo delle aree di media e alta montagna.
Tali azioni hanno condotto alla realizzazione di 107 interventi, di investimento medioelevato, per un totale di circa 65 milioni di euro, relativi a:
- la riconversione produttiva dell’area industriale “ex Ilva Cogne” (che oggi ha assunto la
denominazione di area Espace Aosta, divenendo un vero e proprio parco industriale),
e, in particolare, la realizzazione di due edifici destinati ad ospitare attività produttive e i
servizi comuni al parco industriale e la sistemazione di aree esterne;
- il completamento degli interventi di riconversione dell’area autoportuale di PolleinBrissogne, con la realizzazione dell’edificio “Torre della comunicazione” e del modulo
di collegamento tra gli edifici “Serpentone” e “Direzionale”, destinati ad ospitare
imprese operanti nel settore dei servizi;
- la creazione di uno sportello di animazione per la fornitura, alle piccole e medie
imprese, di informazioni specializzate; la conduzione di uno studio per l’individuazione
di tecniche innovative di finanziamento delle PMI; la concessione di prestiti per progetti
di investimento e/o ricerca e innovazione tecnologica; l’erogazione di servizi logistici
comuni e azioni di tutoraggio rivolti alle imprese ospitate nelle pépinières d’entreprises
di Aosta e Pont-Saint-Martin;
- la prosecuzione degli interventi per il recupero e la valorizzazione del Forte e del borgo
medievale di Bard (inaugurato nel 2007), riguardanti, in particolare, la realizzazione del
quarto stralcio a completamento del piano di recupero del forte e l’acquisizione di beni
e servizi necessari alla realizzazione degli interventi di equipaggiamento e promozione
3
denominato Documento unico di programmazione e cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale,
dal Fondo di rotazione statale e dalla Regione
9
-
-
-
per gli insediamenti delle attività economiche e culturali previste. Il completamento
definitivo del progetto è previsto nell’ambito del Programma Competitività regionale
2007/13;
la realizzazione di un percorso di turismo culturale e ambientale denominato
“Microsistema di Pont-Saint-Martin/Donnas/Bard” che ha riguardato, in particolare: la
riqualificazione del borgo di Donnas e la sistemazione dell’area adiacente alla Dora
Baltea, nonché la realizzazione di una passerella pedonale e ciclabile sul torrente Lys
a Pont-Saint-Martin;
interventi riguardanti la realizzazione di investimenti materiali per ovviare ai danni
provocati dall’alluvione del 2000, con più di 300.000 mq di superficie danneggiata
riqualificata;
il recupero e la valorizzazione di edifici da destinare ad attività socio-culturali,
all’erogazione di servizi pubblici o a valenza pubblica (a titolo esemplificativo: locande
rurali, centri polifunzionali di servizi, servizi informativi e ricreativi) e ad attività turisticoricettive (a titolo esemplificativo: punti di ristoro e alloggio per visitatori ed
escursionisti);
l’infrastrutturazione di villaggi marginali (in particolare: ripristino o realizzazione delle
strade di accesso, della viabilità interna e delle reti di servizi tecnologici).
I destinatari degli interventi sono stati principalmente le imprese, ma anche gli enti locali, i
turisti ed i privati cittadini per gli interventi a valenza turistica.
Con riferimento ai principali risultati raggiunti nell’attuazione del Programma si possono
menzionare 24 imprese insediate nelle pépinières di Aosta e di Pont-Saint-Martin, circa
170.000 visitatori annui per il forte di Bard, 55 villaggi marginali infrastrutturati e 139 nuovi
posti-letto creati nelle strutture recuperate.
2.1.2. Il Programma ‘Obiettivo 3’ 2000/06 (FSE)
Il Programma 4 prevede una serie di azioni finalizzate a prevenire e a combattere la
disoccupazione, nonché a sviluppare le risorse umane e l'integrazione sociale nel mercato
del lavoro, al fine di promuovere un livello elevato di occupazione, la parità fra uomini e
donne, lo sviluppo sociale duraturo e la coesione economica e sociale. In particolare,
l’obiettivo è stato quello di contribuire allo sviluppo dell’occupazione, favorendo
l’occupabilità, lo spirito imprenditoriale, la capacità di adattamento, le pari opportunità,
nonché di investire nelle risorse umane.
In termini di attuazione, i risultati ottenuti dal programma, valutati dal Comitato di
sorveglianza a giugno del 2008, vedono performance positive. Si segnalano 3.000 progetti
presentati, dei quali 2.400 approvati per un investimento complessivo di 114 milioni di
euro. Tra i progetti presentati prevalgono le azioni formative, rivolte alle persone (56%
circa), che si concentrano nelle misure riguardanti la formazione continua dei lavoratori
occupati (42%) e la formazione superiore e permanente. Tra i beneficiari si nota che in
circa un quarto dei progetti approvati l’attuatore è un ente di formazione, nel 19% dei casi
è un’impresa, nel 7% dei casi un altro organismo. Passando ai destinatari delle azioni si
osserva che, a fronte di 36.000 soggetti previsti, più di 33.000 risultano aver avuto
accesso ad un’azione FSE. Le misure che spiegano il maggior numero di destinatari, dai
dati del 2007, sono la formazione continua (30%), la formazione per gli occupati (25%), la
4
cofinanziato dal Fondo sociale europeo, dal Fondo di rotazione statale e dalla Regione
10
formazione per l’ingresso e re-ingresso di adulti e giovani al lavoro (17%) e la formazione
per dipendenti pubblici (12%). Il tasso di femminilizzazione dei partecipanti è pari al 50%,
pur con alcune disomogeneità. Ad esempio, poche donne si concentrano nelle azioni per
gli occupati dell’industria o tra le azioni per i disabili e gli svantaggiati. A questo proposito,
si segnala che nell’arco del periodo c’è stato un miglioramento significativo, pari a circa il
10%.
Con il programma in argomento sono state realizzate diverse azioni, particolarmente
significative anche in riferimento alla cosiddetta Strategia di Lisbona, che hanno riguardato
soprattutto le misure finalizzate a:
 qualificare e migliorare l’intero sistema di formazione professionale regionale mediante:
1. sviluppo del sistema dell’offerta e sviluppo delle capacità dei soggetti formativi
locali.
Particolare attenzione è stata dedicata alla qualificazione dell’offerta di servizi
formativi, attraverso la realizzazione di un articolato programma di ‘formazione
formatori’. Strettamente connessa all’accreditamento delle sedi formative, l’azione
ha visto anche 25 percorsi realizzati che hanno coinvolto 221 operatori degli enti di
formazione operanti nel territorio regionale;
2. accreditamento delle sedi formative
Come è noto, la misura, sorta su specifica richiesta degli organismi europei, è volta
a creare un albo regionale cui gli enti di formazione, in possesso di standard e
requisiti specifici, possono accreditarsi e partecipare agli “Inviti a presentare progetti
da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo”. Tale azione vede
attualmente accreditate 32 strutture formative. Esse si suddividono in 19 enti di
formazione, 9 istituzioni scolastiche, 3 istituti con finalità miste istruzione/formazione
(fondazioni), 1 Università pubblica, che possono erogare, quindi, formazione
continua e permanente (24 enti), formazione superiore (18 enti), formazione per
l’obbligo formativo (11 enti) e formazione rivolta alle fasce deboli (10 enti);
3. riconoscimento dei crediti formativi
La Regione, in un’ottica di sviluppo delle politiche di “longlife learning”, tematica
fortemente promossa a livello europeo, è impegnata nella direzione della
valorizzazione degli apprendimenti, formali, non formali e informali. Il carattere
innovativo - riferito al panorama nazionale - dell’esperienza valdostana in tema di
valorizzazione degli apprendimenti non formali sembrerebbe confermato
dall’attenzione dedicatagli nell’ambito della visita dei rappresentanti dell’OCSE. In
questo ambito, quindi, la Regione ha individuato le procedure attraverso apposita
direttiva. L’applicazione è ormai entrata a pieno titolo nelle pratiche formative
valdostane. Infatti, ogni anno, almeno 30 percorsi prevedono l’attivazione del
riconoscimento di crediti formativi alle persone che ne hanno fatto richiesta;
4. costituzione del repertorio regionale dei profili e definizione di un dispositivo per la
certificazione delle competenze
L’azione - svolta in stretto raccordo con le politiche regionali di settore mediante il
coinvolgimento attivo degli assessorati regionali - ha visto la creazione del
Repertorio degli standard professionali, degli Standard di certificazione delle
competenze e degli Standard metodologici e procedurali per le azioni formative;
5. pari opportunità
Relativamente al tema, come è noto, la programmazione ha previsto una misura
specifica (E1), attraverso la quale sono state sperimentate e messe a punto diverse
azioni di conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro delle donne, ma anche
11
azioni volte a migliorare la loro posizione sul mercato del lavoro. Nella stessa
direzione, in un’ottica di mainstreaming, hanno agito anche le altre 15 misure del
programma;
 FSE e politiche di settore
Sul versante socio-economico il programma ha portato progressivamente al
rafforzamento del rapporto col territorio e con le politiche di settore, mediante:
1. qualificazione sistema produttivo
Per quanto riguarda le misure volte a potenziare l’offerta di formazione continua
nelle imprese, si segnala l’alto tasso di partecipazione alle attività formative da
parte dei lavoratori occupati (47,7%) secondo una recente ricerca ISFOL.
L’intervento previsto a livello regionale, che ha visto più di 110 progetti, ha
incontrato il favore delle imprese e dei lavoratori valdostani, favorendo la
partecipazione ad azioni formative anche extra-regionali, in tempi molto brevi,
facilitando così l’adeguamento delle competenze. Anche l’emissione di specifici
bandi rivolti agli enti di formazione ha tenuto conto delle specificità economiche
regionali, privilegiando azioni formative concentrate nelle filiere agricolturaartigianato-turismo;
2. riconversione dei lavoratori e governance
E’ stata posta in atto una serie di azioni, concertate con le forze sociali e con gli
attori del territorio, volte a riqualificare i lavoratori espulsi dai processi produttivi o
comunque toccati dalle problematiche di aziende in crisi. In questo senso, si sono
rivelati utili tutti quei processi che hanno coinvolto, nelle diverse fasi della
programmazione, gli attori locali del sistema;
 FSE destinatari
Come ricordato sopra, poco meno di 33.500 persone risultano aver avuto accesso ad
un’azione FSE. Le misure che spiegano il maggior numero di destinatari sono la
formazione continua per gli occupati e la formazione per l’ingresso e re-ingresso di
adulti e giovani al lavoro. La distribuzione per classi di età dei destinatari è risultata
bilanciata; con un’età media di circa 37 anni, il 20% dei partecipanti ha meno di 25 anni
e il 25% si posiziona tra i 25 ed i 34 anni, il 27% ha tra i 35 ed i 44 anni, mentre il 28%
ha più di 45 anni. Sebbene le azioni abbiano interessato prevalentemente gli occupati
(72%), i disoccupati rappresentano il 9% dell’utenza, un dato tre volte superiore al
tasso di disoccupazione regionale, che è pari al 3%. I destinatari iscritti al collocamento
corrispondono al 12% circa del totale.
Con riferimento alle politiche di sostegno alla formazione, si segnala il successo
ottenuto dalla specifica denominata “Buono formativo per la formazione permanente e
per l’alta formazione”. Questi interventi sono stati proposti nell’ottica della formazione
lungo tutto l’arco della vita, per favorire una maggior qualificazione e specializzazione
dei cittadini. I buoni, rilasciati ai singoli interessati ai fini della partecipazione ad
iniziative di formazione sulla base di un progetto personale, ammontano a circa un
migliaio, a fine 2008, per un impegno che ha superato i 4 milioni di Euro. Di rilievo
anche l’azione prevista con le borse di formazione per la ricerca rivolte ai giovani
ricercatori valdostani che, avviate con il programma 2000/06, hanno avuto maggior
sviluppo nel 2007/13.
12
Parallelamente alle specifiche azioni previste, alcuni servizi trasversali hanno garantito
adeguati strumenti metodologici, sistemi informativi nonché la comunicazione
necessari alla realizzazione del programma. In particolare:
- il servizio informativo gestisce, attraverso una piattaforma disponibile on-line,
l’intero processo di supporto alla programmazione, valutazione e rendicontazione,
garantisce il monitoraggio della gestione fisica e finanziaria e i sistemi per la
gestione di diversi servizi interni;
- il servizio informazione assicura, attraverso un Piano annuale 5 , adeguati mezzi
(prodotti editoriali, depliant, sito internet, riviste periodiche) per la diffusione di
notizie e materiale documentale rivolti sia ai soggetti attuatori e beneficiari, sia agli
utenti e destinatari finali del Programma. Questo servizio garantisce, inoltre, la
realizzazione di eventi nonché la promozione di bandi ed inviti a presentare progetti
e la realizzazione di campagne di comunicazione;
- l’’Osservatorio economico e del mercato del lavoro’ offre un supporto metodologico
alla programmazione e valutazione e ha curato la fase preparatoria della nuova
programmazione;
- il ‘Centro per il diritto al lavoro dei disabili e degli svantaggiati’, oltre alla gestione
del Collocamento mirato di cui alla legge 68/99, offre servizi reali alle imprese ed
alle persone disabili;
- il ‘Centro Orientamento’ effettua interventi e iniziative, come i colloqui di
orientamento scolastico e professionale, l’edizione di guide all’orientamento per gli
studenti in uscita dalle scuole secondarie di primo e secondo grado, incontri
pubblici e nelle scuole con gli studenti, assistenza agli insegnanti presso quasi tutte
le scuole medie inferiori e superiori;
- il ‘Punto Impresa’ accompagna ed orienta lavoratori e lavoratrici che intendano
avviare una propria attività autonoma o d’impresa. Attraverso una prima fase di
accoglienza e consulenza gratuita, il Punto Impresa sostiene le persone nel
momento della scelta di mettersi in proprio e nella fase di costituzione dell'impresa.
In una seconda fase, lo stesso, segue l'aspirante imprenditore nel suo percorso,
mettendo a disposizione una rete qualificata di operatori ed un percorso formativo,
oltre a contributi in conto capitale ed altre attività di supporto previsti dalla normativa
regionale.
2.1.3. I Programmi ‘Interreg’ 2000/06 (FESR)
Nel periodo considerato, la Regione è stata interessata dai seguenti cinque programmi
Interreg 6 : ‘Italia-Francia’ e ‘Italia-Svizzera’ (transfrontalieri); ‘Mediterraneo occidentale’ e
‘Spazio Alpino’ (transnazionali); ‘Interregionale’. Nel complesso, sono stati realizzati 106
progetti (69 a valere sui transfrontalieri e 37 sui transnazionali/interregionali), a titolarità di
soggetti pubblici e privati, per un investimento complessivo di circa 44 milioni di euro.
Programma ‘Interreg Italia-Francia’ 2000/06 (FESR)
I progetti a partecipazione valdostana approvati nell’ambito del Programma sono stati 50,
per un investimento, in Valle d’Aosta, pari a 30,7 milioni di euro. Per quanto riguarda le
aree di intervento, dodici hanno riguardato i settori del territorio, aree protette e risorse
naturali e si sono prevalentemente incentrati su azioni di monitoraggio, salvaguardia e
5
6
reg. CE 1828/2006
cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale, dal Fondo di rotazione statale e dalla Regione
13
valorizzazione del territorio e della biodiversità, nonché sulla gestione sostenibile e sulla
riduzione dell’impatto ambientale.
Sette progetti interessano i settori dei rischi naturali e della protezione civile ed hanno
previsto attività di ricerca, prevenzione, difesa, monitoraggio e formazione nel campo della
gestione del rischio in montagna. Tre progetti sono dedicati alle strategie di integrazione e
monitoraggio dei trasporti nonché allo sviluppo della plurimodalità. Due rientrano
nell’ambito dello sviluppo dell’informazione transfrontaliera. La sanità ed i servizi sociali
sono oggetto di tre progetti riguardanti l’attivazione a livello transfrontaliero di protocolli
comuni in materia di medicina e soccorso alpino, mentre il settore della cultura ha visto
approvati dieci progetti riguardanti il recupero funzionale di beni archeologici, la loro
valorizzazione assieme a quella di archivi documentali e la promozione/tutela della cultura
rurale ed identitaria alpina. Le politiche per i giovani hanno riguardato tre progetti sulla
cooperazione sociale, educativa e culturale. Nel settore delle economie rurali i progetti
sono stati tre, concernenti la valorizzazione, promozione ed analisi delle economie
alpestri. Infine, in materia di promozione turistica del territorio, sette sono stati i progetti,
dedicati alle offerte turistiche alternative e sostenibili.
Programmma ‘Interreg Italia-Svizzera’ 2000/06 (FESR)
Nell’ambito del Programma Italia-Svizzera sono stati approvati 19 progetti a partenariato
valdostano, per un investimento complessivo, per la Valle d’Aosta, di 6,6 milioni di euro.
Tra i settori interessati, lo sviluppo integrato del turismo ha visto cinque progetti sulla
valorizzazione del turismo rurale, culturale, di alta montagna e del patrimonio
enogastronomico. Il sostegno allo sviluppo delle aree rurali è stato oggetto di due progetti
nel campo della gestione sostenibile e della salvaguardia della biodiversità vegetale. Per
quanto concerne la valorizzazione in campo artistico-culturale, otto sono stati i progetti
approvati, concernenti il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale identitario,
rurale, linguistico, storico scientifico, archeologico e audiovisivo. La gestione del territorio
ha visto un progetto nel campo della salvaguardia dei beni forestali. Nel settore dei
trasporti, due sono stati i progetti realizzati, volti alla valorizzazione degli attraversamenti
transfrontalieri. Il settore della disabilità ha visto infine un progetto sulla promozione e la
sensibilizzazione transfrontaliera della pratica sportiva per disabili.
Programma ‘Interreg Mediterraneo occidentale’ 2000/06 (FESR)
Il Programma ha visto la Valle d’Aosta impegnata su 7 progetti di cooperazione per
complessivi 2,2 milioni di euro. Tra i progetti più rappresentativi, “Castrum” ha riguardato la
valorizzazione e il recupero di alcune strutture fortificate di difesa del territorio regionale e,
specificamente, i castelli di Saint-Germain, Cly, Chatel-Argent e Sarriod de La Tour. La
strategia regionale si è concentrata prioritariamente sulla cultura (4 progetti) e i trasporti e
la pianificazione territoriale (3 progetti).
Programma ‘Interreg Spazio Alpino’ 2000/06 (FESR)
I progetti a partecipazione valdostana, ammessi a finanziamento nell’ambito del
Programma Spazio Alpino, sono stati 21, per un investimento in Valle d’Aosta di circa 3,5
milioni di euro. Di questi, cinque riguardano il settore dei trasporti e sono prevalentemente
incentrati sulle problematiche e criticità collegate al trasporto su strada, con particolare
riferimento al monitoraggio dei flussi di traffico e alla promozione della mobilità sostenibile.
Tre interessano il settore dell’agricoltura e sono volti, tra l’altro, a contrastare la
diminuzione delle aree agricole terrazzate, a incentivare modelli culturali sostenibili e a
promuovere i prodotti agroalimentari tipici dell’area alpina. Due progetti sono dedicati alla
gestione sostenibile delle risorse naturali e alle relazioni con il pubblico in materia di aree
14
protette della rete alpina. Cinque rientrano nell’ambito della prevenzione e della gestione
dei rischi naturali e riguardano i cambiamenti climatici, il controllo del rischio sismico, le
previsioni meteorologiche e lo studio delle deformazioni della crosta terrestre. La
diffusione della cultura di montagna è oggetto di tre progetti specifici volti al recupero e alla
valorizzazione della cultura Walser, al recupero e alla diffusione di particolari pratiche
legate all’artigianato locale e alla salvaguardia del patrimonio architettonico comune
alpino. Infine, in materia di promozione turistica del territorio, trovano collocazione tre
progetti dedicati alla rivalutazione delle vecchie aree minerarie dismesse, alla
realizzazione e alla promozione di un comune itinerario escursionistico pedestre che si
snoda attraverso tutta la catena alpina.
Programma ‘Interreg interregionale’ 2000/06 (FESR)
Il Programma ha visto la partecipazione della Valle d’Aosta a 9 progetti di cooperazione,
per complessivi 0,7 milioni di euro. Tra i progetti più rappresentativi, figura
“Euromountains.Net” che ha per obiettivo l’identificazione di modelli di compensazione
degli handicap economici e di pianificazione dei territori di montagna. Tale obiettivo viene
coniugato con l’individuazione di fattori di successo trasferibili attraverso il miglioramento
dei servizi in montagna, lo sviluppo e la promozione delle risorse e dei prodotti di
montagna, la difesa e la gestione dello spazio rurale, dei paesaggi e delle risorse montane
naturali.
2.1.4. Il Piano di ‘Sviluppo rurale’ 2000/06 (FEAOG)
Il Piano di sviluppo rurale 7 (PSR) è caratterizzato dall’integrazione, in un unico documento,
di quasi tutti gli interventi previsti dalla politica agricola regionale e comunitaria.
L’obiettivo generale del Piano è di favorire il mantenimento e il miglioramento del sistema
di sviluppo rurale-montano, anche in coerenza con altri strumenti di piano adottati dalla
Regione (il Piano territoriale paesistico, in primo luogo). In particolare, ha contribuito al
rafforzamento di una nuova strategia di sviluppo, incentrata sulla valorizzazione
dell’identità locale/regionale nel contesto delle nuove opportunità offerte dai cambiamenti
economici, sociali e culturali in corso a livello globale.
L’obiettivo generale è stato perseguito attraverso i tre principali obiettivi specifici, nel cui
ambito sono attivate le diverse misure previste dal regolamento CE 1257/99:
 ammodernamento del sistema agricolo, agroalimentare e forestale. Tale obiettivo è
stato perseguito con l’attivazione di tre misure cofinanziate dall’Unione europea
(‘insediamento giovani agricoltori’, ‘prepensionamento’ e ‘interventi nel settore della
selvicoltura’) e di 5 misure finanziate con soli fondi regionali (‘investimenti nelle aziende
agricole’,
‘riparcellizzazione’,
‘miglioramento
della
trasformazione
e
commercializzazione dei prodotti agricoli’, ‘avviamento di servizi di sostituzione e di
assistenza alla gestione delle aziende agricole’, ‘formazione’);
 sostegno allo sviluppo dei territori rurali. L’obiettivo è stato perseguito mediante sei
misure aiuti di stato, quali: ‘sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali connesse
allo sviluppo dell’agricoltura’, ‘gestione delle risorse idriche in agricoltura’,
‘incentivazione delle attività turistiche e artigianali’, ‘servizi essenziali per l’economia e
la popolazione rurale’, ‘commercializzazione di prodotti di qualità’, ‘diversificazione
delle attività agricole e delle attività legate all’agricoltura’;
7
cofinanziato dal Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia, dal Fondo di rotazione statale e dalla
Regione
15
 salvaguardia del patrimonio ambientale e paesaggistico, incentivi all’adozione di
pratiche agricole eco-compatibili. L’obiettivo è stato perseguito attraverso l’attivazione
di quattro misure, di cui due cofinanziate dall’Unione europea (‘indennità compensativa’
e ‘agroambiente’) e due finanziate esclusivamente con fondi regionali (‘protezione
ambientale’ e ‘forestazione’).
Il PSR si è, pertanto, caratterizzato per un ridotto numero di misure cofinanziate
dall’Unione europea (5) e per un numero rilevante di misure finanziate con soli fondi
regionali (13): l’importo complessivo del Piano ammonta a 392 milioni di euro, di cui 285
destinati alle diciotto misure regionali e i restanti 107 alle cinque misure cofinanziate (di cui
43 di provenienza comunitaria).
Relativamente a queste ultime, si evidenzia che i contributi e premi previsti erano rivolti
esclusivamente ad aziende agricole (in particolare l’indennità compensativa e
l’agroambiente), fatta eccezione per la misura ‘interventi nel settore della selvicoltura’ i cui
beneficiari erano imprese forestali. I progetti realizzati sono stati complessivamente 212: a
tal proposito si precisa che sia la misura ‘indennità compensativa’, sia la misura
‘agroambiente’ sono considerate come progetti singoli di valorizzazione dell’ambiente e
del territorio montano, anche se annualmente sono migliaia le domande di premio
presentate dagli agricoltori.
Di seguito, si riporta il numero totale di beneficiari e la spesa complessiva per le cinque
misure cofinanziate:
- i giovani agricoltori beneficiari del premio di insediamento sono stati 177, per una
spesa totale di 3,7 milioni di euro;
- i beneficiari del prepensionamento sono stati 7, per un impegno complessivo di circa
0,04 milioni di euro;
- gli interventi finanziati nel settore della selvicoltura sono stati 26, per un importo
complessivo di 0,92 milioni di euro;
- le aziende agricole beneficiarie dell’indennità compensativa sono state circa 3.200
l’anno, per una spesa complessiva del periodo di circa 67 milioni di euro;
- i contratti agroambientali annualmente sottoscritti o rinnovati sono stati circa 4.000, per
un impegno complessivo di circa 35 milioni di euro.
2.1.5. Il Programma ‘LEADER+’ 2000/06 (FEAOG)
Il Programma Leader+ della Valle d’Aosta 8 persegue l’obiettivo del rilancio delle comunità
rurali attraverso lo sviluppo integrato dei contesti marginali, l’apporto di valore aggiunto al
territorio rurale a livello interterritoriale e transnazionale e il pieno sfruttamento delle
potenzialità dell’approccio Leader (approccio bottom up, dal basso verso l’alto), ovvero il
coinvolgimento delle collettività locali nella progettazione di interventi la cui ricaduta abbia
un impatto positivo e diretto sulla qualità della vita della popolazione rurale e, più in
generale, sul territorio (montano).
Nell’ambito del programma sono stati realizzati 58 progetti, per un investimento pubblico
complessivo di 5,4 milioni di euro.
Responsabile dell’attuazione è stato il Gruppo di azione locale (GAL) Vallée d’Aoste
Leader s.c.r.l., organismo selezionato con specifico bando nel 2002. Il GAL, costituito da
8
cofinanziato dal Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia, dal Fondo di rotazione statale e dalla
Regione
16
un insieme di partner pubblici e privati, ha gestito amministrativamente i finanziamenti,
svolgendo un’opera d’informazione, animazione e concertazione presso i soggetti locali
interessati dai processi di sviluppo rurale, rilevando bisogni ed esigenze.
Il programma è strutturato in quattro assi:
 “Strategia pilota di sviluppo rurale a carattere territoriale e integrato”: sono stati
realizzati 55 progetti, per un importo complessivo di 4,7 milioni di euro;
 ”Sostegno alla cooperazione tra territori rurali”: nell’unica misura attivata sono stati
realizzati 3 progetti, per un importo di 0,49 milioni di euro;
 “Creazione di una rete tra i territori rurali”: non vi sono stati impegni finanziari da parte
del Ministero per le politiche agricole e forestali, responsabile dell’Asse;
 “Assistenza tecnica, valutazione del programma”: sono stati spesi 0,23 milioni di euro.
Nel 2008, le esperienze e i risultati del programma sono stati oggetto di numerosi incontri
con la popolazione e gli amministratori locali, al fine di condividere l’implementazione del
“nuovo approccio Leader” che, nella programmazione 2007/13, è attivato come specifico
asse del Programma di sviluppo rurale.
2.1.6. I Programmi ‘tematici’ a gestione diretta comunitaria 2000/06
Oltre ai programmi relativi alla politica di coesione europea, che sono definiti e attuati dalle
Regioni e dagli Stati, l’Unione europea definisce e gestisce direttamente altri programmi,
cosiddetti ‘tematici’, proprio in ragione dei temi di volta in volta presi a riferimento. Gli
ulteriori caratteri distintivi di questi programmi risiedono, da un lato, nel valore aggiunto
comunitario normalmente richiesto alle proposte progettuali e, dall’altro, nell’opportunità di
attuare progetti a carattere innovativo nonché di condividere e scambiare esperienze con
altre realtà europee, attraverso la costituzione di partenariati e la partecipazione a reti.
Nel corso del settennio di programmazione, è stata svolta una puntuale diffusione degli
inviti a presentare proposte, alle strutture dell’Amministrazione regionale interessate,
anche attraverso la nuova sezione del sito regionale dedicata a questi programmi, tra cui
figurano, in particolare, quelli in materia di ambiente, cultura, accessibilità ai contenuti
digitali, società dell’informazione, energia, istruzione e formazione professionale, gioventù,
trasporti, protezione civile, cittadinanza europea attiva (compresi i gemellaggi tra comuni),
sanità pubblica, ricerca e sviluppo tecnologico.
Si segnala, in particolare, che la Regione ha partecipato al progetto RED (Reinforce
Rescuers’ Resilience by Empowering a wel-being Dimension), presentato e guidato dalla
Croce Rossa Italiana, Comitato Regionale del Piemonte e cofinanziato dalla Commissione
europea, DG Ambiente, Unità di Protezione Civile. Il progetto ha previsto lo studio del
sostegno psicosociale alle squadre di soccorso. Sono stati approfonditi due punti
principali: il peso, in termini psicosociali, che il singolo soccorritore e la squadra nel suo
complesso sopportano in emergenza ed i percorsi formativi per coloro che intervengono
negli incidenti maggiori. Gli obiettivi principali del progetto sono stati il miglioramento del
benessere del personale che interviene negli incidenti maggiori e la realizzazione di
programmi formativi consolidati e condivisi con l’obiettivo di fornire utili strumenti per il
supporto psicosociale ai team di soccorso durante l’evento stesso.
17
Regione autonoma Valle d'Aosta
Politica regionale di sviluppo 2000/06
Quadro finanziario complessivo per programma al 31 dicembre 2008
Programmazione
Attuazione
Costo programmato
Programma
Totale (1)
UE
Stato
Regione
Progetti
Altro pubblico
Totale
nazionale
Privati
n.
Costo ammesso
%
V.A. (2)
%
Impegni
(3)
Pagamenti
(4)
%
%
%
%
(2)/(1) (3)/(2) (4)/(2) (4)/(3)
Obiettivo 2
41.870.658
16.772.964
17.568.386
7.529.308
0
25.097.694
0
107
3,7
43.924.874
13,9
64.615.377
62.227.184
104,9
147,1
141,7
96,3
Obiettivo 3
93.248.981
41.962.041
41.029.551
10.257.389
0
51.286.940
1.076.893
2.400
83,2
114.496.493
36,3
114.496.493
88.375.101
122,8
100,0
77,2
77,2
Cooperazione
transfrontaliera
Interreg ItaliaFrancia
27.787.373
11.507.455
10.681.560
5.151.994
0
15.833.554
446.364
50
1,7
30.802.144
9,8
30.742.287
30.690.829
110,8
99,8
99,6
99,8
Cooperazione
transfrontaliera
Interreg ItaliaSvizzera
6.663.535
2.463.236
1.724.267
738.971
1.737.061
4.200.299
0
19
0,7
6.619.777
2,1
6.525.511
6.525.511
99,3
98,6
98,6
100,0
Cooperazione
transnazionale
Interreg Spazio
alpino
3.589.076
1.794.538
1.794.538
0
0
1.794.538
0
21
0,7
3.589.076
1,1
3.410.931
3.410.931
100,0
95,0
95,0
100,0
Cooperazione
transnazionale
Interreg
MEDOCC
2.430.120
1.215.060
850.542
364.518
0
1.215.060
0
7
0,2
2.205.720
0,7
2.205.720
1.918.930
90,8
100,0
87,0
87,0
730.883
431.675
185.004
114.204
0
299.208
0
9
0,3
725.552
0,2
725.552
312.963
99,3
100,0
43,1
43,1
120.507.593
43.774.667
44.161.874
31.170.014
0
75.331.888
1.401.038
212
7,4
107.370.518
34,1
107.370.518
107.370.518
89,1
100,0
100,0
100,0
5.416.793
2.665.396
1.865.777
885.620
0
2.751.397
0
58
2,0
5.441.111
1,7
5.441.111
5.441.111
100,4
100,0
100,0
100,0
302.245.012 122.587.032 119.861.499
56.212.018
2.924.295 2.883 100,0 315.175.264 100,0 335.533.499 306.273.079 104,3 106,5
97,2
91,3
Cooperazione
interregionale
Sviluppo rurale
Leader +
Totale
1.737.061 177.810.578
18
2.2. La politica regionale di sviluppo 2007/13
La politica regionale di sviluppo della Valle d’Aosta è definita nel Documento unitario di
programmazione (DUP) 9 che contiene la strategia regionale unitaria cui fanno riferimento,
in termini di complementarietà e sinergia, i seguenti Programmi interessanti la regione:
Competitività regionale, Occupazione, Cooperazione transfrontaliera Italia-Francia,
Cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera, Cooperazione transnazionale Spazio Alpino,
Cooperazione transnazionale Europa Centrale, Sviluppo rurale, oltre al Programma del
Fondo per le aree sottoutilizzate. La strategia regionale e i singoli programmi sono frutto di
un’ampia e approfondita concertazione della Regione con i principali soggetti socioeconomici e istituzionali.
Secondo quanto riportato nel documento, la politica regionale di sviluppo della Valle
d’Aosta interpreta gli obiettivi e gli orientamenti comunitari sulla base delle esigenze locali
e in coerenza con il Quadro strategico nazionale (QSN). Essa mira a promuovere uno
sviluppo equilibrato, armonioso e sostenibile della regione, rafforzando le occasioni di
cooperazione con le altre realtà europee. Più in particolare, la Valle d’Aosta si è posta, per
il periodo considerato, l’obiettivo di promuovere lo sviluppo attraverso il rafforzamento
della competitività regionale e locale, il miglioramento delle condizioni di crescita del
capitale umano, il rafforzamento dell’inclusione sociale e delle pari opportunità e la
realizzazione di un territorio dinamico e relazionale attraverso la creazione di centri di
eccellenza e delle infrastrutture necessarie.
L’unitarietà della strategia regionale, non solo della fase preparatoria ma anche in quella
attuativa, rappresenta, rispetto al passato, uno dei principali elementi di novità; è prevista,
infatti, promozione dell’integrazione mediante specifiche iniziative.
In primo luogo, l’integrazione è resa evidente dalla convergenza dell’azione dei vari
programmi verso i 20 obiettivi specifici della strategia unitaria.
Secondariamente, una forte attenzione è posta alla dimensione territoriale, poiché è quella
che facilita l’individuazione dei bisogni e delle priorità, enfatizza il valore aggiunto
dell’integrazione tra i diversi progetti e garantisce il coinvolgimento degli enti locali e della
società civile.
Infine, è stata istituita una governance di questa politica, fondata su una regia unitaria
della programmazione, gestione e valutazione, che si avvale del supporto del Nucleo
regionale di valutazione (Nuval) istituito con la legge regionale n. 31 del 2005.
In particolare, sono stati istituiti o previsti, anche allo scopo di ottenere una sempre
maggiore efficacia degli interventi:
 un Forum partenariale, mediante la stipula di un Protocollo d’intesa per il confronto
annuale sulla politica regionale di sviluppo con il partenariato economico, sociale e
istituzionale. Tale organismo sarà chiamato all’esame progressivo dell’attuazione della
strategia e alla valutazione dei risultati della stessa;
 incontri annuali, per le stesse finalità, con i rappresentanti delle diverse realtà
territoriali;
 un sistema unitario di monitoraggio che consente di monitorare l’avanzamento
finanziario, procedurale e fisico della strategia e dei diversi programmi e progetti;
 iniziative formative per sviluppare le specifiche competenze degli attuatori e degli enti
territoriali;
9
approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 2697 del 9 maggio 2007 e dalla Giunta regionale
con deliberazione n.1489 del 16 maggio 2008
19
 un piano di comunicazione che consenta di offrire, ai soggetti interessati,
un’informazione completa sulle opportunità offerte e su quanto realizzato;
 un piano di valutazione che permetta, anche strada facendo, di valutare le performance
complessive della strategia e di apportare gli adattamenti necessari.
Nel 2008, è stata avviata l’attuazione dei Programmi, che comportano un investimento
complessivo, allo stato attuale, di 268 milioni di euro, che aumenterà nel tempo in funzione
dei progetti di cooperazione territoriale via via approvati.
2.2.1. Il Programma ‘Competitività regionale’ 2007/13 (FESR)
Il Programma Competitività regionale 10 , approvato dalla Commissione europea ad agosto
del 2007, è strutturato in tre assi prioritari, cui corrispondono altrettanti obiettivi specifici:
 ‘Ricerca e sviluppo, innovazione e imprenditorialità’, per promuovere l’innovazione del
sistema produttivo e consentirgli di competere con altre realtà europee ed extraeuropee;
 ‘Promozione dello sviluppo sostenibile’, per rendere più attraente il territorio, a
beneficio di cittadini, turisti e operatori economici;
 ‘Promozione delle ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione)’, al fine di
ampliare la diffusione della banda larga e delle ICT nonché di sviluppare servizi che
utilizzano tali tecnologie.
L’investimento pubblico programmato ammonta a 48,8 milioni di euro.
Nel 2008 sono state avviate alcune prime azioni, quali:
 il completamento della riconversione del parco industriale Espace Aosta e dell’area ex
Ilssa Viola di Pont-Saint-Martin, attraverso opere di recinzione, illuminazione pubblica,
videosorveglianza, telegestione reti e suddivisione degli edifici industriali in lotti;
 l’elaborazione del Piano strategico regionale di posizionamento e sviluppo del territorio,
che fornisce le linee di intervento da perseguire per favorire lo sviluppo economico e il
riposizionamento della regione e si inserisce all’interno della più ampia attività prevista
dal programma di iniziative di marketing d’area finalizzate ad assicurare un
popolamento duraturo e di qualità delle aree produttive;
 la prosecuzione della valorizzazione del Forte di Bard, mediante l’allestimento del
museo “Le Alpi dei Ragazzi”, di prossima apertura, la realizzazione di interventi
infrastrutturali propedeutici all’allestimento di mostre, sale conferenze, mediateca e
manifestazioni teatrali e musicali;
 l’emanazione di un bando per progetti di innovazione proposti da imprese in
collaborazione con organismi di ricerca che prevedano il trasferimento di conoscenze
scientifiche e tecnologiche;
 la creazione, nel Parco del Mont Avic, di un centro visitatori a Champorcher, collegato
con quello già operante a Champdepraz.
Nel 2009 è previsto l’avvio di ulteriori azioni definite nel programma, quali:
 l’avvio di specifici interventi a supporto della competitività e dell’innovazione delle
piccole e medie imprese;
10
cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, dal Fondo di rotazione statale e dalla Regione
20
 la realizzazione di azioni sperimentali nel settore delle energie rinnovabili, preliminari
alla loro diffusione su larga scala;
 la realizzazione - nell’area Espace Aosta - di una centrale di cogenerazione per il
recupero di calore e per il teleriscaldamento del comune di Aosta;
 la realizzazione di realtà immersive di supporto alla visita del Parco archeologico di
Saint-Martin de Corléans;
 la copertura del territorio regionale con fibra ottica, concorrendo in tal modo alla
riduzione del digital divide, infrastrutturale e culturale, creando i presupposti per
garantire e stimolare l’innovazione tecnologica per uno sviluppo del tessuto socioeconomico valdostano.
I destinatari degli interventi previsti sono principalmente le imprese, ma anche gli enti
locali, i turisti ed i privati cittadini per gli interventi a valenza turistica.
Con riferimento ai principali risultati attesi, il Programma si propone di aumentare gli
addetti al settore della ricerca, accrescere il numero di imprese che introducono
innovazione, aumentare il numero di imprese nei siti recuperati, incrementare il numero di
visitatori nelle aree oggetto di intervento ed accrescere il numero di soggetti raggiunti dalla
banda larga.
2.2.2. ll Programma ‘Occupazione’ 2007/13 (FSE)
Metodologia e obiettivi
L’articolato processo concertativo messo in atto ha alimentato gli obiettivi ed i contenuti del
Programma Occupazione 11 , facendo tesoro delle lezioni apprese dalla programmazione
2000/06 e dai risultati dell’analisi di contesto socio-economica. Il Programma è stato
approvato il 9 novembre 2007 ed è pienamente entrato in attuazione nel 2008.
Le caratteristiche del mercato del lavoro locale, la cui situazione è sostanzialmente
positiva, e i punti di debolezza del territorio quali il mismatch qualitativo tra domanda e
offerta di lavoro, la scarsa propensione delle imprese a investire in ricerca e sviluppo
tecnologico e la difficoltà, pur in presenza di dimensioni ridotte, a fare sistema hanno
indirizzato il Programma verso delle azioni volte al supporto dell’innovazione, mediante la
sostenibilità del suo sviluppo, la piena occupazione, qualificando l’impresa, il lavoro e l’uso
delle risorse ambientali, perseguendo il principio delle pari opportunità e favorendo
l’inclusione sociale attraverso l’estensione del diritto di accesso all’apprendimento lungo il
corso della vita.
La strategia è articolata in 6 Assi, declinati in obiettivi specifici e operativi, che
contribuiscono ad esplicitare i singoli ambiti di intervento ed a calarli in maniera più
puntuale nel contesto regionale. In particolare:
 Asse 1: le politiche di adattabilità proposte, oltre a sostenere i processi di
aggiornamento e di adattamento delle competenze dei lavoratori, delle imprese e dei
sistemi produttivi, intendono perseguire tale obiettivo, mantenendo un equilibrio tra
innovazione e salvaguardia dei caratteri identitari, che sono alla base della distintività e
dell’autonomia regionale. Le azioni previste dall’asse pongono un’attenzione
particolare ai lavoratori a rischio di espulsione, soprattutto a bassa qualificazione e in
età avanzata (over 50) ma anche ai lavoratori che intendono elevare le loro
professionalità verso le alte qualificazioni. Per quest’ultimo punto, in particolare, si
11
cofinanziato dal Fondo sociale europeo, dal Fondo di rotazione statale e dalla Regione
21




intendono privilegiare investimenti formativi attenti a quelle che sono le caratteristiche e
le aspettative individuali, ricorrendo, se del caso, a strumenti quali i voucher;
Asse 2: rivolto a sostenere tutti i processi che promuovono e supportano la
partecipazione attiva al mercato del lavoro anche attraverso l’aumento della
qualificazione diffusa delle risorse umane per far fronte al mismatch qualitativo tra
domanda e offerta di lavoro, uno dei temi rilevanti sui quali il programma intende
intervenire. Le azioni previste, di rafforzamento e miglioramento dei servizi per
l’impiego e di miglioramento dell’incontro tra domanda e offerta, vanno in questa
direzione e considerano con particolare attenzione le peculiarità del contesto
valdostano: gli impieghi stagionali e a termine, la necessità di integrarsi con analoghi
servizi operanti in contesti extraregionali, la necessità di migliorare, in generale, il
capitale informativo che viene utilizzato nel matching e l’integrazione tra più sistemi
informativi. Vanno in questa direzione le azioni previste per il miglioramento e
l’estensione dei servizi di conciliazione. Un altro ambito che viene aggredito con le
azioni che fanno capo a questo Asse riguarda lo sviluppo di interventi che favoriscano
una partecipazione più qualificata delle donne al mercato del lavoro;
Asse 3: riferito all’inclusione sociale, prevede sia azioni a carattere individuale che
progetti formativi personalizzati, al fine di conseguire una maggiore coesione sociale a
tutti i livelli e per tutte le fasce di età. L’asse intende rispondere anche al tema della
dispersione scolastica secondo modalità di intervento volte a favorire la dimensione di
recupero di chi è già fuoriuscito dal sistema scolastico e formativo per favorire il suo
reinserimento sociale attraverso il sostegno all’occupabilità;
Asse 4: riferito al capitale umano, cui viene conferito un ruolo strategico nella
transizione verso il modello dell’economia della conoscenza. L’asse è rivolto a
promuovere e sostenere i processi che migliorano la diffusione, la qualità ed il ritorno
degli investimenti in apprendimento. La struttura dell’asse è articolata in obiettivi
finalizzati: all’aumento e alla facilitazione dell’accesso della popolazione alla
formazione permanente, in particolare per far fronte al rischio sociale di digital divide
rispetto all’area informatica ed estendere, a tutti, le competenze-chiave per
l’apprendimento; a rispondere alle criticità poste dai tassi di abbandono precoce del
sistema educativo e formativo; ad ampliare l’innovazione dell’offerta di istruzione e
formazione e più in generale far avanzare i processi di riforma dei sistemi di offerta e
del loro rapporto con le politiche del lavoro. In particolare, i processi di riforma e di
governo dei sistemi di offerta si articolano attraverso lo sviluppo delle competenze
professionali degli operatori della formazione, il consolidamento del sistema di gestione
dei crediti formativi e il completamento del sistema regionale degli standard
professionali. All’Asse viene demandato il ruolo di sfruttare, in positivo, la presenza
dell’Università, per creare reti strutturate con le imprese e i centri di eccellenza e
supportare l’innovazione nei contesti produttivi e nelle PMI.
Asse 5: relativo alla transnazionalità e interregionalità, è rivolto a promuovere e
sostenere le relazioni di scambio e integrazione della regione con altre regioni dei
paesi dell’Unione europea, per i processi di mobilità geografica di studenti, lavoratori
formatori e ricercatori. La posizione transfrontaliera, il bilinguismo, la tradizione di
autogoverno, l’attrattività delle condizioni di vita insieme alla dimensione ridotta, sono
tutti elementi che possono facilitare la sperimentazione di approcci innovativi,
rendendo, secondo il programmatore, la Valle d’Aosta uno “spazio di apprendimento
(..) luogo specializzato nella capacità di integrazione in rete , produzione ed uso di
modelli di intervento rivolti al riconoscimento del valore dell’esperienza, promozione e
qualificazione della mobilità geografica di giovani, ricercatori e lavoratori”. Una
caratterizzazione che secondo il valutatore è del tutto condivisibile, e che nella sua
22
valorizzazione e estensione rappresenta uno degli elementi di relativa maggiore
innovazione strategica del Programma e che appare per certi versi rappresentare un
importante valore aggiunto dell’intervento comunitario;
 Asse 6: dedicato all’assistenza tecnica, è finalizzato a migliorare l’efficacia e l’efficienza
del programma attraverso azioni e strumenti di supporto.
L’investimento pubblico programmato ammonta a 82,3 milioni di euro.
Attuazione
Le azioni per il sistema produttivo, volte a favorire l’adattabilità dei lavoratori ai mutamenti
in corso, proseguono ampliando l’offerta di strumenti a disposizione. Gli inviti 4 e 5 del
2008, sui quali sono stati presentati 139 progetti per un impegno di spesa di quasi 1
milione di euro, prevedono, infatti, anche l’erogazione di voucher per occupati.
All’invito n. 3 del 2008 hanno risposto 17 tra enti di formazione, istituzioni scolastiche e
cooperative sociali, con 70 progetti, 59 dei quali sono stati approvati, per un impegno di
spesa complessivo pari a circa 5,2 milioni di euro.
La maggior parte dei progetti approvati, hanno riguardato l’asse 2, definito occupabilità,
per il quale verranno impegnati 3,3 milioni di euro. Attraverso questo asse si vuole
migliorare l’accesso ed accrescere la partecipazione al mercato del lavoro, creare
occupazione aggiuntiva sostenibile e di qualità, contrastare la precarietà del lavoro e
prevenire la disoccupazione. Rientrano quindi in questo ambito i percorsi di orientamento,
di alfabetizzazione linguistica per stranieri, ma soprattutto di qualifica di secondo livello
(tecnico di amministrazione finanza e controllo, esperto di franchising e punti vendita,
assistenti studi odontoiatrici), di specializzazione post diploma nei settori ambientale,
culturale, industriale (qualità prodotti, produzione e logistica), turistico, che in totale
ammontano a 43 progetti. Tra questi, sono 14 le azioni previste in ambito socio-educativo,
per facilitare la conciliazione tra lavoro e famiglia, per realizzare servizi educativi extra
scolastici, per accompagnare le famiglie nei loro compiti di cura. Rientrano, infine, in
questo asse tutti i progetti di alfabetizzazione informatica, di qualificazione per le estetiste,
ma anche i progetti volti a diffondere e rafforzare l’esercizio della cittadinanza attiva
(itinerari di democrazia, partecipazione).
Sono stati 12 progetti approvati sull’Asse 3 - Inclusione sociale, con un impegno
complessivo pari a 1,7 milioni di euro. I progetti di questo asse hanno previsto azioni di
orientamento e formazione per il collocamento mirato dei disabili, l’inserimento lavorativo
delle persone in situazione di svantaggio sociale, la professionalizzazione dei carcerati in
ambito turistico e nel settore della manutenzione ambientale.
Infine, poco meno di novantamila euro sono stati impegnati per tre progetti volti a
prevenire l’abbandono scolastico, mentre circa 80.000 euro hanno cofinanziato un
intervento presentato dall’USL, per progettare interventi sperimentali sulla flessibilità e la
conciliazione a favore dei propri dipendenti.
E’ all’interno dell’invito 1 del 2009 che si collocano, infine , le azioni intraprese dall’Autorità
di gestione, volti a fronteggiare il periodo di crisi in atto attraverso il reinserimento nel
mondo del lavoro di lavoratori disoccupati, cassa integrati ed in mobilità con progetti di
orientamento, formazione e tirocinio, nonché con attraverso interventi straordinari in
agricoltura. Il target previsto supera il centinaio di lavoratori e lavoratrici.
Due interventi caratterizzano l’asse 4 dedicato al capitale umano: “ Il computer in famiglia”
ed i “Buoni per le borse di ricerca”. Questi ultimi consentono, ai neo laureati, ai laureandi e
ai diplomati valdostani, di potersi finanziare progetti individuali, avvicinandosi così al
23
mondo della ricerca scientifica e tecnologica. Solo nel corso dell’anno 2008 i ricercatori
che hanno potuto prendere parte ad azioni di questo tipo sono stati 74, per un impegno di
spesa che ha superato i 600.000 euro.
L’iniziativa “Un computer in famiglia” è volta a potenziare le competenze trasversali
informatiche dei giovani valdostani colmando così il “divario digitale” spesso esistente
nella popolazione con l’acquisizione di competenze informatiche tramite e-learning e
l’acquisto di un computer per nucleo familiare. Sono più di 5.000 i nuclei familiari che
hanno goduto, a oggi, dell’iniziativa.
L’azione in tema di scambi internazionali si è articolata su due livelli: il primo volto a
garantire iniziative a carattere europeo, svolte anche all’estero, a favore dell’utenza finale,
quali giovani o lavoratori e lavoratrici; il secondo rivolto agli operatori del sistema della
formazione e del mercato del lavoro.
Per quanto attiene alle azioni rivolte agli operatori del sistema della formazione e del
mercato del lavoro, si segnala l’attività preparatoria, svolta a valere sull’asse
transnazionalità; è stato concluso l’accordo con la Provincia autonoma di Trento ed altre
Autorità di Gestione del FSE, per azioni di cooperazione internazionale, formazione,
seminari ed incontri volti allo scambio di buone prassi ma anche a realizzare azioni
comuni, creando sinergie di sviluppo nelle politiche del lavoro e della formazione.
Altri programmi
Inoltre, di particolare rilievo è stata l’azione formativa ed informativa di cooperazione
internazionale intrapresa dell’Agenzia regionale del lavoro attraverso il Programma
Hercule II. Si tratta di un programma comunitario volto a prevenire ed arginare i fenomeni
di frodi comunitarie, attraverso cui, è stata finanziata, l’unica azione in Italia rivolta agli
operatori del sistema formazione e lavoro bulgaro e valdostano. L’Agenzia regionale del
lavoro, che ha partecipato al progetto in quanto capofila, ha realizzato 2 convegni, uno in
Bulgaria ed uno in Italia, dal titolo “Detecting and correcting fraud in Valle d’Aosta and
Bulgaria”, all’interno del quale sono state illustrate, a più di 100 operatori della formazione
orientamento e mercato del lavoro, in quanto buone prassi, i sistemi messi a punto
dell’Autorità di gestione del FSE In Valle d’Aosta in materia di gestione e controllo dei
Fondi Comunitari.
2.2.3. I Programmi di ‘Cooperazione territoriale’ 2007/13 (FESR)
La Regione è attivamente coinvolta nei programmi di cooperazione territoriale, riferiti, nel
periodo 2007/13, ai seguenti tre volet:
1. transfrontaliero, che prevede la realizzazione di attività di:
 gestione congiunta delle risorse naturali e culturali;
 prevenzione dei rischi naturali e tecnologici;
 rafforzamento dei collegamenti tra le zone urbane e rurali;
 miglioramento dell’accesso alle reti e ai servizi di trasporto;
 approvvigionamento idrico ed energetico;
 collaborazione in settori come la salute, la cultura, il turismo e l'istruzione;
 integrazione dei mercati del lavoro transfrontalieri;
24
 promozione di iniziative locali a favore dell'occupazione, parità di genere e
opportunità, formazione e inclusione sociale;
 uso condiviso di risorse umane e strutture destinate alla R&ST.
Il volet interessa regioni di frontiera contigue. La Valle d'Aosta partecipa a due
programmi di cooperazione transfrontaliera: Italia-Francia (Alpi) e Italia-Svizzera;
2. transnazionale, che prevede la realizzazione di attività di:
 innovazione, attraverso la creazione e lo sviluppo di reti scientifiche e tecnologiche
e rafforzamento delle capacità regionali di R&ST;
 efficienza energetica, prevenzione dei rischi e protezione ambientale tramite attività
di gestione delle risorse idriche;
 accessibilità, attraverso attività intese a migliorare l'accesso e la qualità dei servizi
di trasporto e telecomunicazioni;
 sviluppo urbano sostenibile, tramite rafforzamento dello sviluppo policentrico;
Il volet persegue una maggiore integrazione territoriale tra ampi raggruppamenti di
regioni. La Valle d'Aosta partecipa a due programmi: Spazio Alpino e Centro Europa;
3. interregionale che prevede, sull'intero territorio della Comunità europea, la
realizzazione di attività di :
 innovazione delle conoscenze su ambiente e prevenzione dei rischi;
 scambi di esperienze in merito all'individuazione, al trasferimento e alla diffusione
delle migliori prassi;
 azioni che richiedano studi, raccolta di dati, nonché l'osservazione e l'analisi delle
tendenze di sviluppo nella Comunità.
Il Programma ‘Cooperazione transfrontaliera Italia-Francia’ 2007/13 (FESR)
La cooperazione nell’area della frontiera italo-francese, iniziata negli anni novanta, è ormai
giunta, con il Programma 2007/13 12 , alla sua quarta fase.
L’investimento pubblico programmato ammonta a 235,3 milioni di euro per l’insieme dei
territori interessati dalla frontiera italo-francese.
L’obiettivo generale è quello di migliorare la qualità della vita delle popolazioni e di
promuovere lo sviluppo sostenibile dei sistemi economici e territoriali transfrontalieri,
attraverso la cooperazione in ambito sociale, economico, ambientale e culturale. Le
tipologie progettuali previste coincidono con quelle del Programma Italia-Svizzera, di cui si
tratta nel seguito: progetti singoli, progetti strategici, piani integrati transfrontalieri.
I progetti ordinari sono caratterizzati dalla partecipazione di almeno un partner italiano ed
uno francese, da svilupparsi nell’arco di due anni; i PIT (Piani integrati transfrontalieri)
costituiti da un insieme di progetti di cooperazione che riguardano settori e temi diversi ma
che convergono verso una comune strategia di sviluppo; i progetti strategici
approfondiscono determinate tematiche, a regia, dell’insieme delle amministrazioni
corresponsabili.
L’attuazione è stata avviata nel 2008. Nell’ottobre 2008 sono state approvate 7 proposte
progettuali che vedono coinvolti partner valdostani (Università, Regione, Arpa, Enti locali).
Le misure considerate riguardano: l’ambiente con un progetto sui cambiamenti climatici ed
i suoi impatti sull’ecosistema; i rischi naturali con tre progetti riguardanti tematiche quali la
sismica con l’installazione di apparecchiature di monitoraggio sismico, di una centrale di
analisi e raccolta dati e di raccordo alla rete sismica del Nord-Ovest, il capofilato del
12
cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, dal Fondo di rotazione statale e dalla Regione
25
progetto strategico sui rischi che coordinerà una serie di grandi interventi integrati sulla
gestione complessiva dei rischi sull’arco alpino italo francese nonché un progetto per
l’allestimento di siti pilota per prove di distacco di valanghe e di accumulo del manto
nevoso; la cultura con due progetti sulla cultura rurale e montana; l’istruzione con un
progetto finalizzato ad istituire un doppio diploma transfrontaliero.
Il finanziamento complessivo in favore della Valle d’Aosta ammonta a 5 milioni di euro, di
cui 3 destinati al progetto strategico “Risknat”, del quale è capofila la Regione.
Ad aprile 2008, si è invece conclusa la prima fase della procedura PIT (manifestazione
d’interesse), con 8 iniziative presentate, di cui una, “PIT Espace Mont-Blanc”, vede la
Regione in qualità di proponente/coordinatore.
Il Programma ‘Cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera’ 2007/13 (FESR)
Il programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2007/13, approvato nel
2007 13 , ha coinvolto l’intera frontiera tra i due Paesi. La dotazione finanziaria prevede
risorse complessive pari a circa 92 milioni di euro per tutta l’area della frontiera italosvizzera. Gli obiettivi sui quali si concentra il Programma riguardano il miglioramento della
qualità della vita delle popolazioni, la promozione dei sistemi economici, la gestione dei
rischi naturali ed ambientali, la valorizzazione ambientale, turistica, culturale, la diffusione
delle ICT nonché l’integrazione della formazione e del mercato del lavoro.
Nel corso del 2008 sono stati ammessi a finanziamento 7 progetti riguardanti il territorio
valdostano che vedono coinvolti la Regione e gli Enti locali, per un investimento
complessivo di 4,3 Meuro. Le misure considerate riguardano la promozione turistica con
cinque progetti riguardanti la valorizzazione del patrimonio rurale, ambientale e culturale,
mentre i restanti due progetti si sono concentrati sulle tematiche energetiche, in
particolare, i nuovi sistemi di certificazione energetica e le fonti energetiche alternative.
Il Programma ‘Cooperazione transnazionale Spazio Alpino’ 2007/13 (FESR)
L’area interessata dal Programma comprende le regioni dell’arco alpino della Francia,
dell’Italia e della Germania nonché l’intero territorio dell’Austria, della Slovenia, della
Svizzera e del Liechtenstein. La dotazione finanziaria complessiva per tutti i territori
ammonta a circa 130 milioni di euro. La strategia del Programma individua tre priorità
riguardanti la competitività e l’attrattività dello Spazio Alpino, l’accessibilità e connettività,
l’ambiente e la prevenzione dei rischi. Nel 2008, il Comitato di sorveglianza del
programma ha deliberato l’ammissione a finanziamento di 12 progetti, tra gli oltre 130
presentati con il primo bando lanciato nel 2007. Tra i 12 progetti approvati, ben 5 vedono
la partecipazione di partner valdostani, per un costo ammesso pari a 1,1 milioni di euro.
Tre di questi progetti affrontano specifiche tematiche legate al cambiamento climatico e
intendono rispettivamente:
 creare una rete per il monitoraggio delle zone permafrost al fine di meglio valutare e
gestire l’impatto del cambiamento climatico su queste aree, che rivestono un ruolo
importante per il territorio dello spazio alpino;
 accrescere la capacità predittiva dei rischi naturali e migliorare la gestione del loro
impatto;
 studiare gli effetti del cambiamento climatico sul turismo alpino, con particolare
riferimento a quello invernale e agli sport della neve.
Un progetto interessa il settore della pianificazione territoriale, con l’obiettivo di definire
strategie e promuovere azioni innovative volte a rafforzare il ruolo dei piccoli centri urbani.
L’ultimo progetto riguarda le aree protette ed è finalizzato all’attivazione e al supporto
13
decisione della Commissione europea 6556 del 20 dicembre 2007
26
dell’implementazione di reti ecologiche permanenti nell’arco alpino, per la definizione di
metodologie gestionali condivise e di modelli di eccellenza da applicare su aree pilota,
anche per la creazione o il ripristino della connettività ecologica.
La Direzione cooperazione territoriale, del Dipartimento affari europei della Presidenza
della Regione è stata, inoltre, attivamente coinvolta lungo tutto l’arco dell’anno 2008, in
qualità di Vice presidente del Comitato nazionale italiano, in tutte le attività di gestione e
animazione nazionale e transnazionale del programma.
Il Programma ‘Cooperazione transnazionale Europa Centrale’ 2007/13 (FESR)
Il Programma Central Europe costituisce una novità della programmazione 2007/13 e
nasce da una riorganizzazione del precedente programma Interreg Cadses, del quale la
Valle d’Aosta non faceva parte. Interessa un’area geografica molto vasta che comprende
otto regioni del nord Italia, otto land della Germania, gli interi territori dell’Ungheria, della
Repubblica Ceca, della Repubblica Slovacca, della Slovenia, della Polonia e quattro
regioni di confine dell’Ucraina. La dotazione finanziaria complessiva ammonta a circa 298
milioni di euro. La strategia del Programma individua i seguenti quattro obiettivi prioritari:
 facilitare l’innovazione nell’Europa centrale attraverso interventi concernenti
l’innovazione;
 migliorare l’accessibilità attraverso interventi di rafforzamento della coesione dei paesi
dell’Unione Europea, migliorandone l’accessibilità secondo principi di sviluppo
sostenibile;
 utilizzare l’ambiente in modo responsabile, attraverso l’utilizzo responsabile e la tutela
dell’ambiente, promuovendo approcci innovativi sostenibili per la gestione delle risorse
naturali, la riduzione dei rischi e il miglioramento ambientale;
 rafforzare la competitività e l’attrattiva delle Città e delle Regioni, attraverso interventi di
miglioramento della qualità della vita e promuovendo lo sviluppo sostenibile.
Per la Valle d’Aosta, l’ingresso in un nuovo spazio di cooperazione ha creato alcune
difficoltà iniziali alla partecipazione nei partenariati di progetto, in quanto si trattava in larga
parte di gruppi chiusi, già consolidatisi nel corso dell’attuazione del vecchio programma
Cadses. Pertanto, larga parte delle attività del 2008 è stata dedicata all’animazione locale
e all’assistenza tecnica, con particolare riguardo al sostegno nella ricerca di partner. Tali
attività hanno condotto alla partecipazione a due proposte progettuali presentate con il
secondo bando del Programma. Le due proposte progettuali, attualmente in fase di
valutazione, riguardano rispettivamente:
 lo studio degli impatti delle variazioni climatiche sulla regolazione delle dighe, sia in
termini di protezione civile sia in termini di gestione della risorsa idrica;
 la creazione di una Comunità transnazionale sostenibile per il trasferimento e il
supporto dei servizi di gestione della documentazione elettronica, in favore degli enti
pubblici delle regioni partner.
Il Programma ‘Cooperazione interregionale’ 2007/13 (FESR)
Il Programma di Cooperazione interregionale è stato adottato nel 2007 14 e fruisce di una
dotazione complessiva di 405 milioni di euro. Il Programma coinvolge i 27 Stati membri e
individua due priorità tematiche concernenti:
 innovazione ed economia dei territori;
 ambiente e prevenzione dei rischi.
La cooperazione interregionale sull’intero territorio dell’Unione europea ha l’obiettivo di
migliorare l’efficacia delle politiche e degli strumenti di sviluppo regionale, attraverso lo
14
decisione della Commissione europea 4222, dell’11 novembre 2007
27
scambio di best practice. I soggetti ammissibili sono gli enti pubblici locali o regionali. Tra i
progetti a partecipazione della Valle d’Aosta presentati nel bando 2008, si segnala EPIC
(European Platform for I-Clusters). Il progetto, cui partecipano 11 regioni di 9 Stati,
prevede un budget totale di 2,3 milioni di euro e si propone di promuovere il valore
aggiunto dei prodotti locali caratterizzati da un forte legame con la cultura, la tradizione e
la ruralità, con il fine di contrastare un mercato sempre più dominato da beni a basso costo
provenienti dalle economie emergenti.
2.2.4. Il Programma ‘Sviluppo rurale’ 2007/13 (FEASR)
In continuità con il PSR 2000/06, l’obiettivo del Programma di sviluppo rurale 2007/13 15 è
di “mantenere vitale il tessuto agricolo valdostano, migliorandone le prestazioni ambientali
e la qualità dei prodotti e servizi offerti, in un rapporto di interconnessione con gli altri
operatori del territorio”. Il programma è articolato in tre assi prioritari:
 asse 1 – Competitività, con l’obiettivo di accrescere la competitività del settore agricolo
e forestale, sostenendo la ristrutturazione, lo sviluppo e l'innovazione;
 asse 2 – Ambiente, con l’obiettivo di valorizzare l'ambiente e lo spazio naturale
sostenendo la gestione del territorio;
 asse 3 – Qualità della vita e diversificazione dell’economia rurale, con l’obiettivo di
migliorare la qualità della vita nelle aree rurali ed promuovere la diversificazione delle
attività economiche.
Si aggiunge un quarto asse ‘metodologico’, quello relativo all’approccio LEADER, al fine di
perseguire, attraverso la programmazione “bottom up”, il rafforzamento della capacità
progettuale e gestionale locale e la valorizzazione delle risorse endogene dei territori.
Rispetto al PSR 2000/06, il nuovo Programma conta ben 18 misure cofinanziate (erano 5
nella precedente programmazione), e una dotazione complessiva di 126,4 milioni di euro.
Buona parte delle risorse finanziarie (circa il 70%) si concentra sull’asse ambientale, nel
quale sono state attivate le principali misure a sostegno del reddito degli agricoltori
valdostani: indennità compensativa, agroambiente e benessere animale.
Gli agricoltori sono i principali beneficiari (diretti o indiretti) anche delle cinque misure
dell’asse 1 (insediamento giovani agricoltori, prepensionamento, trasformazione e
commercializzazione di prodotti forestali e due misure per la qualità dei prodotti), mentre
negli assi 3 e 4 lo sviluppo rurale è inteso nella sua accezione più ampia, coinvolgendo gli
enti locali (Comuni e Comunità montane) e, con l’approccio LEADER, tutti gli operatori
locali organizzati nei nuovi GAL; la famiglia rurale resta comunque al centro delle politiche
di sviluppo locale, ed i progetti LEADER dovranno avere comunque una ricaduta sul
settore primario.
A seguito dell’approvazione del Programma 16 , nel 2008 l’Autorità di gestione ha
provveduto - in stretta collaborazione con i Servizi della Commissione europea, il Ministero
competente e la Rete Rurale Nazionale (RRN) - a realizzare le condizioni per dare piena
attuazione alle misure del Programma, principalmente, con:
 l’approvazione, da parte del Comitato di sorveglianza dei criteri di selezione dei
progetti;
 la sottoscrizione del Protocollo d’intesa con l’Organismo pagatore (AGEA) nelle more
del riconoscimento dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura della Valle
d’Aosta (AREA-VdA) quale Organismo pagatore regionale;
15
16
cofinanziato dal Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale, dal Fondo di rotazione statale e dalla Regione
decisione della Commissione europea 734 del 18 febbraio 2008
28
 il coinvolgimento del partenariato socio-economico e ambientale, attraverso
l’organizzazione di numerosi incontri sul territorio (una decina in totale, di cui tre
specifici per l’approccio LEADER).
Il Programma ha un avanzamento finanziario, pari a 14,2 milioni di euro, relativi ai
trascinamenti 17 di impegni afferenti a quattro misure del PSR 2000/06 (presenti anche nel
PSR 2007/13). Le nuove domande presentate a valere sul PSR 2007/13 sono, invece, in
fase di istruttoria.
2.2.5. I Programmi ‘tematici’ a gestione diretta comunitaria 2007/13
La politica regionale di sviluppo della Valle d’Aosta potrà essere opportunamente attuata
anche mediante iniziative regionali di partecipazione ai programmi tematici comunitari
gestiti direttamente dalla Commissione europea.
Le iniziative regionali, che verranno presentate nell’intero settennio di programmazione
dovranno essere ricondotte alle tipologie di attività previste dai seguenti dodici principali
programmi: Apprendimento permanente; Competitività e innovazione; Cultura; Europa per
i cittadini; Gioventù in azione; LIFE+; Marco Polo II; Media 2007; Progress; Protezione
civile; Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico (RST) e dimostrazione;
Salute.
Nel 2008 la Regione ha definito le modalità di reperimento, analisi, elaborazione e
diffusione dei documenti relativi ai bandi, queste ultime tramite l’alimentazione della
sezione del sito regionale dedicata ai “Programmi tematici UE”. Nel sito è attualmente
disponibile, in forma organizzata, anche a beneficio di altri potenziali beneficiari operanti in
regione, la documentazione sulle politiche di settore, i relativi programmi, bandi e proposte
di partenariato. Contestualmente, si è definita la metodologia per la predisposizione dei
progetti, adeguandosi ai metodi della Commissione europea per supportare le strutture
regionali rispetto a: idea progettuale, eleggibilità della stessa rispetto al programma,
lobbying presso i servizi e/o le agenzie CE competenti e presso le agenzie ministeriali
italiane, consulenza e supporto nella redazione delle proposte.
17
trattasi di impegni quinquennali sottoscritti dagli agricoltori nel precedente periodo di programmazione e
che ricadono, in parte, sulle annualità finali del PSR 2000/06 e, in parte, sulle annualità iniziali del PSR
2007/13
29
Regione autonoma Valle d'Aosta
Politica regionale di sviluppo 2007/13
Quadro finanziario complessivo per programma al 31 dicembre 2008
Programmazione
Attuazione
Costo programmato
Programma
Totale (1)
UE
Stato
Regione
Progetti
Altro pubblico
Totale
nazionale
Privati
n.
Costo ammesso
%
V.A. (2)
%
Impegni
(3)
Pagamenti
(4)
%
%
%
%
(2)/(1) (3)/(2) (4)/(2) (4)/(3)
Competitività
regionale
48.810.613
19.524.245
20.500.457
8.785.910
0
29.286.368
0
9
3,4
12.027.604
21,1
5.300.682
2.597.161
24,6
44,1
21,6
49,0
Occupazione
82.278.860
32.911.544
37.845.059
11.522.257
0
49.367.316
0
207
77,5
20.259.433
35,6
20.259.433
5.431.478
24,6
100,0
26,8
26,8
Cooperazione
transfrontaliera
Italia-Francia*
5.062.649
3.220.964
1.131.674
301.307
408.704
1.841.685
0
7
2,6
5.062.649
8,9
0
0
100,0
0,0
0,0
0,0
Cooperazione
transfrontaliera
ItaliaSvizzera*
4.283.063
2.765.057
921.686
0
594.820
1.516.506
1.500
7
2,6
4.283.063
7,5
0
0
100,0
0,0
0,0
0,0
Cooperazione
transnazionale
Spazio alpino*
1.093.610
831.143
262.467
0
0
262.467
0
5
1,9
1.093.610
1,9
0
0
100,0
0,0
0,0
0,0
Cooperazione
transnazionale
Europa
centrale*
0
0
0
0
0
0
0
0
0,0
0
0,0
0
0
0,0
0,0
0,0
0,0
Cooperazione
interregionale*
0
0
0
0
0
0
0
0
0,0
0
0,0
0
0
0,0
0,0
0,0
0,0
Sviluppo rurale
126.384.602
52.221.000
60.364.979
6.098.112
0
66.463.092
7.700.510
32
12,0
14.172.751
24,9
14.172.751
14.172.751
11,2
100,0
100,0
100,0
267.913.396 111.473.953 121.026.323
26.707.587
1.003.524 148.737.433
7.702.010
56.899.110 100,0
39.732.865
22.201.390
21,2
69,8
39,0
55,9
Totale
267 100,0
* Il costo programmato per i programmi di cooperazione territoriale crescerà nel tempo in funzione dell'approvazione dei progetti.
30
3. I Protocolli d’intesa, gli Accordi di cooperazione e la creazione di reti
Il Voivodato di Warmia e Mazuria
Nell’ambito del Protocollo d’Intesa 18 tra la Regione e il Voivodato di Warmia e Mazuria in
Polonia, l’ultimo programma di attività approvato è riferito al periodo 2005/07.
A seguito del rinnovo della legislatura, è stato verificato l’interesse a riprendere l’attività di
cooperazione, partendo da tre ambiti: il turismo, lo sfruttamento delle energie alternative
caratteristiche dei territori di montagna e la valorizzazione dei prodotti locali di qualità.
Il Liberec
In data 11 ottobre 2007 è stato siglato il Protocollo d'intesa, tra la Regione e il Liberec
(Repubblica Ceca), con validità di 3 anni, mediante il quale si è concordato di
intraprendere azioni di cooperazione al fine di promuovere lo scambio di informazioni ed
esperienze e lo sviluppo dei rapporti tra le rispettive collettività territoriali e realtà
economiche, sociali, produttive, tecniche e culturali.
La Communauté française de Belgique
L’Accordo di cooperazione tra la Regione e la Communauté française de Belgique (CFB)
risale al 3 febbraio 1994. Nel maggio del 2006 è stato sottoscritto, ad Aosta, il programma
di attività per il triennio 2006/08, che dedica una particolare attenzione all’insegnamento e
alla cultura.
Nel 2008, è continuata la collaborazione tra il “conseiller pédagogique” belga, le istituzioni
scolastiche valdostane e l’Università della Valle d’Aosta. Sono state, inoltre, concesse due
borse di studio messe a disposizione dalla CFB, a favore di due studenti valdostani che
hanno partecipato a corsi di perfezionamento della lingua francese presso l’Université libre
de Bruxelles.
Nel settore della cultura, si sono, invece, svolte le seguenti iniziative:
Stage “Jeunes critiques européens”
Sempre nel quadro dell’accordo di cooperazione, si è tenuta, in parallelo con la
manifestazione “Noir in Festival”, svoltasi a Courmayeur dal 3 al 10 dicembre 2008, la
tredicesima edizione dello stage “Jeunes critiques européens”. Lo stage si è rivolto a 6
giovani belgi, 2 provenienti dalla Regione Rhône-Alpes e 4 giovani valdostani e di altre
regioni italiane, di età compresa tra i 18 e i 26 anni.
Gli obiettivi del progetto erano:
- offrire a giovani europei un apprendimento di tipo interculturale ed una formazione
di rilievo europeo;
- fornire gli strumenti per interpretare il mondo del cinema e avvicinarsi al prodotto
cinematografico, per interpretarne e analizzarne la forma e il contenuto, in modo da
acquisire una competenza critica personale, basata sui criteri e le regole
riconosciute dalla critica internazionale.
In preparazione dello stage internazionale, sono stati organizzati una serie di incontri,
finalizzati a livellare la preparazione dei partecipanti valdostani rispetto a quella dei loro
colleghi belgi e francesi e ad individuare i giovani valdostani che parteciperanno al
successivo stage.
“Prix interrégional jeunes auteurs”
Nell’ambito del medesimo Accordo rientra anche il “Prix interrégional jeunes auteurs
(PIJA)”, al quale partecipano, oltre ai firmatari dell’Accordo, anche la Suisse Romande,
18
siglato l’11 aprile 1999
31
la Région Franche-Comté, la Romania, la Région Bourgogne e la Région ChampagneArdenne. Obiettivo del premio è la promozione della scrittura, fra i giovani di età
compresa tra i 15 e i 25 anni, per incoraggiare i nuovi talenti attraverso un percorso di
accompagnamento all’attività di creazione letteraria.
Il concorso concerne, alternativamente ogni anno, la poesia, il teatro, lo sketch, i
racconti e la novella, la lettera, il discorso, il pamphlet e l’articolo di stampa. Il concorso
si compone di due sezioni: la prima per i candidati di lingua madre francese e la
seconda dedicata ai candidati di differente lingua madre.
La riunione della Commissione permanente per l’approvazione del nuovo programma di
attività per gli anni 2009/11 si terrà nei mesi di settembre-ottobre 2009 a Bruxelles. Ci
sono stati diversi contatti per la definizione del nuovo programma.
La Contea di Harghita
A seguito dei primi contatti avvenuti nel 2008, il 23 aprile 2009 è stata siglata una
Dichiarazione d’intenti tra la Regione e la Contea di Harghita (Romania), con l’obiettivo di
sviluppare i legami economici, sociali e culturali che accomunano le due realtà:
 il territorio: sono entrambe regioni prevalentemente montane;
 l’economia: caratterizzata da un gran numero di piccole e medie imprese, nella quale
riveste particolare importanza il settore turistico;
 il bilinguismo: la Contea di Harghita è ufficialmente bilingue, con l’uso parallelo del
rumeno e dell’ungherese.
E’ volontà delle due Regioni favorire l’internazionalizzazione delle imprese, operando
congiuntamente per assistere e sostenere, in maniera diversificata, gli imprenditori, i
soggetti portatori di interessi ed i rappresentanti dei vari settori che partecipano alle attività
di cooperazione. Le attività a sostegno della collaborazione imprenditoriale saranno
raccordate con il piano promozionale nazionale e con le iniziative contenute nell’Accordo
di programma tra la Regione e il Ministero dello sviluppo economico.
L’Örebro
La Regione dell’Örebro, situata nella parte centro-meridionale della Svezia, presenta
alcune affinità con la Valle d’Aosta: contesto ambientale di pregio (presenza di vaste
foreste e numerosi laghi), dispersione della popolazione sul territorio, attraversamento di
importanti direttrici di traffico (est-ovest, tra le due coste, e nord-sud, con le regioni
montuose).
Il 28 ottobre 2007 è stata firmata una Dichiarazione d'intenti per la cooperazione tra le due
Regioni che si sono impegnate a favorire gli scambi di esperienze e informazioni in ambito
sociale, economico, produttivo, tecnico e culturale.
Nel febbraio del 2008, alcuni funzionari dell’Örebro hanno reso visita alla Valle d’Aosta,
allo scopo di scambiare esperienze e buone pratiche nel settore del trasporto pubblico e
della formazione professionale turistica. In particolare, hanno esaminato la funivia
regionale Buisson-Chamois e il relativo comprensorio sciistico, la telecabina Aosta-Pila,
l’aeroporto regionale, la sede di una società concessionaria del trasporto pubblico locale
su gomma e la scuola alberghiera di Chatillon.
Nel corso dei contatti è stato quindi possibile illustrare i modelli organizzativi e gestionali
delle diverse realtà, sottolineando quegli aspetti di particolarità e di innovazione tipici della
nostra realtà alpina: particolare interesse è stato rivolto al servizio a chiamata e al progetto
di ampliamento dell’aeroporto regionale.
32
Successivamente, nel mese di maggio, alcuni funzionari della Valle d’Aosta si sono recati
in Svezia, per conoscere la realtà socio-economica di questa regione; è stato quindi
possibile apprendere le peculiarità di questa realtà, soprattutto per quanto riguarda il
settore trasporti, attraverso la visita dell’aeroporto regionale, di un importante snodo
ferroviario per le merci, di una linea ferroviaria storica, il tutto inserito in un contesto
ambientale di particolare pregio e importanza.
Da questa esperienza sono emerse utili indicazioni relativamente a:
- modelli di sfruttamento di uno scalo aeroportuale di carattere regionale;
- riutilizzo di linee ferroviarie storiche, a fini turistici ma anche per il trasporto pubblico
locale;
- ottimizzazione del trasporto pubblico urbano e potenziamento dell’uso della bicicletta
per i piccoli spostamenti cittadini.
Infine, si segnalano primi contatti avvenuti con le isole Faroer (Danimarca), Saarema
(Estonia) e Åland (Finlandia).
33
4. L’adempimento degli obblighi comunitari
4.1. La legge regionale comunitaria
Al fine di dare tempestiva attuazione alla direttiva 2006/123/CE (cd. direttiva servizi), da
recepire entro il 28 dicembre 2009, nel 2008 è iniziata la fase di monitoraggio delle
disposizioni legislative, regolamentari e amministrative relative all’accesso e all’esercizio di
attività di servizi per verificarne la conformità rispetto alle prescrizioni contenute nella
normativa comunitaria.
Tra i diversi adempimenti richiesti dalla direttiva servizi, infatti, è necessario porre in
essere l’attività di monitoraggio.
La fase di monitoraggio è stata svolta nel modo seguente. Innanzitutto, sono stati illustrati
gli adempimenti, anche di tipo organizzativo, necessari al fine di recepire correttamente la
direttiva in questione. A tal fine, il 16 maggio 2008 si è tenuto un incontro informativo
rivolto a tutte le strutture coinvolte, in cui sono state illustrate le schede necessarie al
monitoraggio dei procedimenti di competenza della Regione Valle d’Aosta. Le risposte
consentono la valutazione della conformità o meno dei regimi autorizzatori alle prescrizioni
imposte dalla normativa comunitaria. Nel disegno di legge comunitaria regionale per l’anno
2009 saranno inseriti i primi adempimenti ritenuti necessari per una corretta attuazione
della direttiva servizi e, successivamente, anche mediante leggi regionali di settore, si
effettueranno, ove del caso, le ulteriori modificazioni alle leggi regionali vigenti, anche in
relazione alle segnalazioni delle strutture regionali competenti per materia.
Nel 2008 è stata, inoltre, svolta la verifica annuale di conformità dell’ordinamento regionale
al diritto comunitario di cui all’articolo 9, comma 2, della legge regionale 16 marzo 2006, n.
8, condotta dalle strutture regionali ciascuna per il proprio ambito di competenza. Tali
strutture hanno segnalato, a seconda dei casi: la conformità dell’ordinamento regionale al
diritto comunitario; la necessità di modificare o abrogare disposizioni regionali in contrasto
con i vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario; la necessità o l’opportunità di recepire
direttamente le direttive comunitarie nell’ordinamento regionale. Sulla base delle predette
segnalazioni, la Direzione affari legislativi ha provveduto alla predisposizione del disegno
di legge comunitaria per l’anno 2009.
Nell’ambito dei procedimenti di valutazione di impatto ambientale (VIA), si è provveduto ad
adeguare la normativa regionale a quella statale ed europea mediante l’elaborazione di
una normativa regionale sulla VIA e sulla valutazione ambientale strategica (VAS)
nell’ambito della c.d. “legge regionale comunitaria”. La nuova legge regionale si propone di
concorrere agli obiettivi di pianificazione e di programmazione regionale consentendo
un’ottimizzazione dei tempi di valutazione e una semplificazione dell’iter amministrativo. La
VAS prevederà, tra l’altro, anche una diversa ed innovativa metodologia di controllo e di
monitoraggio ambientale degli atti di pianificazione e di programmazione, regionali.
La Direzione ambiente ha, inoltre, curato per quanto di competenza la predisposizione
della richiesta di deroga dei limiti previsti dall’art. 22 della direttiva 2008/50/CE in materia
di tutela della qualità dell’aria ambiente, in sinergia con le Regioni del Bacino padano e
d’intesa con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. L’analisi
dell’istanza di deroga inoltrata dal Ministero è tuttora al vaglio della Commissione europea.
34
4.2. Le notifiche e comunicazioni in materia di aiuti di Stato
Nell’ambito delle politiche di concorrenza, la Direzione per i rapporti con l’Europa, le
politiche di concorrenza e le aree montane:
 ha fornito supporto tecnico in materia di aiuti di Stato a favore delle strutture regionali
per l’applicazione dei regimi di aiuto, attraverso la formulazione di pareri formali (ai
sensi della deliberazione della Giunta regionale 836/2005) e informali di compatibilità
con la normativa comunitaria, relativamente a provvedimenti che istituiscono,
modificano o applicano regimi di aiuto;
 ha provveduto a comunicare alla Commissione europea, tramite notifica elettronica, in
ottemperanza agli obblighi di cui all’articolo 9 del Regolamento (CE) n 800/2008 della
Commissione europea (Regolamento generale di esenzione), le informazioni sintetiche
di tre regimi regionali di aiuto alle imprese (interventi per le imprese industriali ed
artigiane di cui alla legge regionale n. 6 del 2003; bando per l’innovazione tecnologica;
interventi per le imprese del settore della trasformazione e commercializzazione).
Nel 2008, in particolare, è stata fornita consulenza specialistica in materia di aiuti di Stato
nella definizione di alcuni interventi di particolare importanza per l’economia regionale:
l’attuazione della Comunicazione sul metodo di fissazione del tasso di riferimento e
attualizzazione per il calcolo dell'intensità di aiuto, anche attraverso il coinvolgimento del
Dipartimento politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Finaosta.
Infine, nell’attesa dell’adozione del quadro temporaneo di riferimento nazionale per le
misure di aiuto per far fronte alla crisi finanziaria ed economica, è stata predisposta la
legge regionale n. 1/2009.
35
5. La politica per la montagna
Nell’ambito della politica per la montagna, una menzione particolare merita il contributo,
apportato dalla Regione al dibattito, promosso dalla Commissione europea, sul ‘Libro
Verde sulla coesione territoriale’. L’apporto della Regione è stato duplice.
Da un lato, come preannunciato a gennaio 2009, in occasione della visita del Commissario
europeo per la politica regionale, Danüta Hubner, la Regione ha trasmesso il proprio
contributo al dibattito, sottolineando l’importanza che la Commissione europea attivi
politiche e azioni mirate per i territori montani, come la destinazione di risorse ad essi
dedicate e la definizione di politiche di concorrenza specifiche che consentano di
compensare i sovracosti legati al territorio, in modo che l’economia di queste aree possa
così essere equiparabile e competitiva con quella delle altre zone del mercato unico
europeo, dando loro le stesse possibilità di sviluppo e di crescita presenti altrove. Si è
sottolineato come questi interventi siano opportuni in relazione alla capacità intrinseca
della montagna di influenzare positivamente le zone circostanti, ed è stato evidenziato,
altresì, come i territori montani abbiano la capacità di sostenere, indirettamente, la tutela
dell’ambiente, del paesaggio e del suolo delle aree circostanti, e quindi, anche il loro
sviluppo sociale ed economico.
Dall’altro lato, la Regione è riuscita, attraverso la Conferenza delle Regioni italiane, a far
inserire, nella posizione italiana inviata alla Commissione Europea, un esplicito impegno a
dedicare una particolare attenzione, da parte di tutte le politiche comunitarie, inclusa
quella per la concorrenza, a quelle situazioni in cui l’economia è sfavorita dai sovracosti
dovuti a gravi svantaggi naturali o demografici, come i territori montani. Anche in questa
occasione è stata posta l’enfasi sul fatto che questa attenzione è tanto più necessaria
quanto maggiore è la capacità di tali territori di incidere anche al di fuori delle aree
d’intervento.
La Regione ha, inoltre, contribuito al dibattito concernente il Libro Verde sulle politiche
della montagna, organizzando un convegno dal titolo “Il Libro Verde sulla montagna: per
una politica europea a favore delle aree montane” che ha visto anche la partecipazione del
relatore del parere di iniziativa del Comitato delle Regioni 19 .
In occasione della Giornata internazionale della montagna, l’11 dicembre 2008 - che è
stata proclamata nel 2003 dall’ONU e promossa dal Governo italiano anche in seguito al
successo delle celebrazioni italiane dell’Anno Internazionale della Montagna del 2002 - è
stato organizzato un convegno sul tema “La sicurezza alimentare nei territori montani”.
L’evento, che si è svolto a Quart, ha visto la partecipazione, oltre che delle scuole e
dell’Università della Valle d’Aosta anche di esperti nell’ambito della sicurezza alimentare e
della certificazione.
19
parere d’iniziativa del Comitato delle Regioni per un Libro verde verso una politica europea della
montagna: una visione europea dei massicci montuosi”, (2008/C 257/07), formulato a Bruxelles il 19
giugno 2008
36
6. Le attività di scambio e collaborazione in materia di istruzione, Università e
politiche giovanili
6.1. Le attività di scambio e collaborazione in materia di istruzione e Università
L’azione “Promozione della dimensione europea dell’educazione” realizzata dalla Regione
si è proposta di sviluppare, nelle nuove generazioni, il senso dell’identità europea e i valori
della civiltà europea, di formare i giovani ad una più responsabile e piena partecipazione
allo sviluppo sociale ed economico dell’Unione europea ed, infine, di accrescere la
conoscenza degli Stati membri, della Comunità e delle politiche comunitarie sotto l’aspetto
storico, culturale, economico e sociale.
Le attività realizzate sono riconducibili a cinque obiettivi e azioni conseguenti:
Promozione dei partenariati scolastici
Gli organismi coinvolti sono stati:
- Commissione europea per azioni di:
 Lifelong learning (educazione permanente)
 E-twinning (partenariato telematico tra le scuole)
Le azioni intraprese a livello regionale sono state:
 sportello: informazione e supporto alla presentazione di candidature da parte delle
Istituzioni scolastiche autonome
 supporto ricerca partner (newsletter, contatti in occasione di seminari, convegni,
corsi di formazione)
 coordinamento di interventi di informazione/formazione
 valorizzazione e diffusione di buone pratiche
 elaborazione di strumenti di supporto
Promozione della mobilità degli insegnanti e degli alunni
Gli organismi coinvolti sono stati la
- Commissione europea per azioni di:
 Lifelong learning (educazione permanente)
 Arion (formazione responsabili nell’ambito dell’educazione)
 Grundtvig (attività di formazione per gli adulti nell’ambito dell’educazione)
 Comenius (formazione insegnanti)
- Consiglio d’Europa per azioni di:
 borse di studio per seminari educativi
- Ministero Istruzione Università Ricerca per azioni di:
 borse di studio paesi UE per insegnanti di lingue e per studenti
Le azioni intraprese a livello regionale sono state:
 promozione: diffusione informazione, sportello d’informazione e supporto alla
presentazione di candidature
 selezione di candidati
 presentazione di candidature per la progettazione di corsi di formazione in
collaborazione con partner europei
 partecipazione a seminari e corsi di formazione specifici
37
Supporto didattica e formazione dei docenti
Gli organismi coinvolti sono stati:
- Commissione europea per:
 progetti per misure trasversali
- Consiglio d’Europa per:
 portfolio europeo delle lingue
 Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue
 manuel pour relier les examens de langues au Cadre européen commun de
référence pour les langues (élaboré grâce à une recherche scientifique et une
large consultation, ce document est un instrument pratique permettant d’établir
clairement les éléments communs à atteindre lors des étapes successives de
l’apprentissage ; c’est aussi un instrument idéal pour la comparabilité
internationale des résultats de l’évaluation. Il est le résultat d’une décennie de
recherches et l'aboutissement de travaux connus comme des "niveaux-seuil" à
atteindre pour communiquer efficacement dans une langue étrangère. Le Cadre
européen commun de référence (CECR) fournit une base pour la reconnaissance
mutuelle des qualifications en langues, facilitant ainsi la mobilité éducative et
professionnelle. Il est de plus en plus utilisé pour la réforme des curricula
nationaux et par des consortia internationaux pour la comparaison des certificats
en langues)
 insegnamento della storia del XX secolo in dimensione europea
- Ministero Istruzione Università Ricerca per:
 ambienti favorevoli all’insegnamento delle lingue
 competenze chiave: l’apprendimento permanente per il 21° secolo
Le azioni intraprese a livello regionale sono state:
 promozione: diffusione informazioni, sportello, interventi di supporto alla
sperimentazione
 coordinamento di corsi di formazione
 coordinamenti e monitoraggio di gruppi di lavoro, redazione di documenti di lavoro
e di relazioni intermedie e finali
 diffusione: redazione di articoli, presentazione in convegni, seminari
 Protocollo d’intesa con la Provincia Autonoma di Bolzano per l’elaborazione di un
modello di Portfolio Europeo delle lingue per alunni dai 15 ai 19 anni validato dal
Consiglio d’Europa nel novembre 2008 – organizzazione e coordinamento di
stage di formazione per gli insegnanti
 seminario “Testi, contesti e culture” – Giornata europea delle lingue 2008 – Aosta
24-26 settembre – con la Facoltà di lingue e comunicazione dell’Università della
Valle d’Aosta, i Servizi culturali dell’Ambasciata di Francia in Italia e l’Istituzione
scolastica M.I. Viglino, scuola polo della rete nazionale “Più lingue, più Europa”
 corso di formazione «Azione Italiano Lingua seconda in Valle d’Aosta»
Laboratorio di base per docenti impegnati nell’inserimento scolastico degli alunni
stranieri (settembre 2008 – marzo 2009)
 corso di formazione Insegnare italiano: modelli per lo studio della lingua: in
collaborazione con l’Accademia della Crusca (Firenze marzo 2009)
 pubblicazioni:
- Profil de la politique linguistique éducative – Vallée d’Aoste, Le Château
Edizioni, Aosta
- Romeo&Juliet Kinderheim – un percorso alla scoperta dell’Europa, Tipografia
valdostana, Aosta, 2008
38
-
Profil de la politique linguistique éducative – Vallée d’Aoste – Rapport régional,
Le Château Edizioni, Aosta, 2007
Parole e date della storia contemporanea, cofanetto multimedia, Eubage,
Aosta, 2007.
Diffusione dimensione europea educazione, bi-plurilinguismo
Gli organismi coinvolti sono stati:
- Ministero Istruzione Università Ricerca -Direzione Generale per gli Affari
Internazionali dell'Istruzione Scolastica- per:
 Europa dell’istruzione (sviluppo e promozione della dimensione europea
dell’educazione)
 Istruzione e formazione 2010
- Consiglio d’Europa per:
 Giornata Europea delle Lingue
 Profil de la politique linguistique éducative (Elaborazione di un documento di
riflessione sulle politiche linguistiche della regione, con il supporto di esperti del
Consiglio d’Europa)
Le azioni intraprese a livello regionale sono state:
 promozione: diffusione informazioni, sportello, aggiornamento pagine web su sito
istituzionale Webécole, newsletter
 collaborazione con nucleo nazionale (Ministero Istruzione Università Ricerca Direzione Generale per gli Affari Internazionali dell'Istruzione Scolastica-) e con i
referenti di altre regioni
 coordinamento del gruppo di referenti per la dimensione europea dell’educazione
nominati dalle istituzioni scolastiche
 monitoraggio
 partecipazione a seminari e riunioni nazionali
Concorsi e riconoscimenti alle scuole
Gli organismi coinvolti sono stati:
- Commissione Europea per:
 Label Europeo Lingue (attestato europeo di qualità attribuito alle scuole che
hanno progetti innovanti e pratiche didattiche efficaci per l’insegnamento delle
lingue)
- Ministero Istruzione Università Ricerca per:
 Prima edizione del concorso I COME INTERCULTURA, in occasione della
celebrazione dell’Anno Europeo del Dialogo Interculturale
 LABEL - “L’Europa cambia la scuola”, volto al riconoscimento della qualità della
progettualità europea nella scuola italiana nell’ambito di “I come Innovazione,
Invenzione e Inclusione- Competenze chiave e creatività: l’apprendimento
permanente per il 21° secolo” – progetto italiano per il Bando europeo
“Establishment and/or Implementation of lifelong learning strategies”
Le azioni intraprese a livello regionale sono state:
 diffusione dell’informazione
 selezione dei partecipanti
39
Accord de coopération Vallée d’Aoste/Haute-Savoie dans les domaines de
l’éducation et de la culture
L’entente, signée le 17 avril 2009, a pour objet de définir un cadre approprié pour le
développement des échanges éducatifs et culturels entre la Région et le Département de
la Haute-Savoie et fixe trois objectif:
 le renforcement de l’esprit d’ouverture et des liens d’amitié entre les populations hautsavoyardes et valdôtaines, notamment entre les jeunes, favorisant ainsi le
développement de la francophonie en Vallée d’Aoste et une meilleure connaissance
des spécificités de la Vallée d’Aoste en Haute-Savoie;
 l’approfondissement de la connaissance réciproque des systèmes éducatifs et des
institutions culturels;
 la contribution au développement sociale et économique des territoires avec la mise en
place de projets et d’initiatives en mesure de souligner le rôle incontournable de la
culture et de l’éducation dans l’édification des fondements des entités régionales des
décennies futures.
Dans le domaine culturel, la coopération vise avant tout à créer un cadre de partage
permanent du patrimoine commun surtout pour ce qui est de l’histoire, de l’art, des
traditions et des langues locales, afin de revitaliser les liens d’identité qui ont uni les deux
régions dans le passé, et se concentre sur les volets suivants:
 développement commun en matière de formation à la musique;
 la sauvegarde et la mise en valeur du patrimoine culturel;
 une attention spécifique à l’ethnologie et à la mise en valeur des valeurs
traditionnelles ;
 la création d’événements communs.
Sculpture médiévale dans les Alpes
L’accordo di partnership del progetto Sculpture médiévale dans les Alpes è stato siglato il
31 maggio 2005 dai musei francesi di Annecy, Bourg-en-Bresse, Chambéry, dalla
Conservation départementale du patrimoine des Alpes maritimes, dai musei svizzeri di
Friburgo, Losanna, Sion, Zurigo, dai musei italiani di Torino, dalla diocesi di Susa e dalla
Regione Valle d’Aosta.
Obiettivo comune è stato il creare un corpus della scultura medievale nelle Alpi
occidentali, che potesse diventare un punto di riferimento per la ricerca e per la
salvaguardia del patrimonio territoriale.
La prima fase del progetto consisteva nella realizzazione di un sistema informatico che
consentisse di navigare tra le immagini e i dati di schedatura, un cui campione è stato
presentato per la prima volta in occasione della mostra Corti e Città - Arte del
Quattrocento nelle Alpi occidentali, allestita a Torino, presso la Palazzina della Promotrice,
dal 7 febbraio al 14 maggio 2006.
Le azioni poste in essere hanno riguardato la realizzazione di una banca dati e di un
sistema informatico di navigazione (consultabile in rete, presso il sito
www.sculpturesalpes.com), l’allestimento di esposizioni di sculture medievali a Torino,
Chambéry, Annecy e Aosta.
In particolare, la mostra “La scultura dipinta. Arredi sacri negli antichi Stati di Savoia 12001500”, tenutasi ad Aosta nel 2004, ha costituito un ulteriore passo in avanti del medesimo
progetto, grazie alla presenza di sculture pressoché sconosciute, provenienti da diverse
chiese della Valle d’Aosta.
40
I destinatari del progetto sono stati studiosi, cultori della materia, docenti e studenti
universitari e delle scuole superiori e personale delle Amministrazioni pubbliche
competenti in materia di beni culturali.
I risultati attesi concernevano il censimento e l’inventariazione di beni culturali nell’ambito
della scultura, nonché lo scambio di informazioni per il miglioramento della qualità degli
studi e della tutela e la programmazione di un'attività espositiva, da portare in ciascuna
sede museale dei partner del progetto, con scadenze biennali.
La Caravane des dix mots
"La Caravane des dix mots" est une initiative qui a vu le jour en Rhône-Alpes sur
l’initiative et d’après le concept original du Théâtre des Asphodèles de Lyon et qui est
maintenant organisée par l’Association "La Caravane des dix mots". Cette manifestation
est soutenue par de nombreux partenaires: Commission européenne, République
française, Organisation internationale de la Francophonie, Région Rhône-Alpes,
Association internationale des Régions francophones, Office franco-québécois pour la
Jeunesse, notamment.
La Caravane, organisée en application du "Jeu des dix mots", proposé par le Ministère
français de la Culture et de la Communication consiste en une sélection de dix mots de la
langue française, choisis pour leur sens, leur histoire, leur qualité poétique ou sonore, ou
leur résonance dans l’actualité, puis laissés à l’imagination du public pour l’écriture ou
pour toute autre réalisation dans les différentes expressions artistiques, est à même de
sensibiliser le public à une discipline artistique mais est également un moyen pour mener
un réel travail sur la langue favorisant ainsi sa maîtrise.
L’Association se propose d’exporter "La Caravane des dix mots" dans d’autres territoires
francophones et à cette fin a été institué le "Forum International des Caravanes des dix
mots" qui, pour sa deuxième édition, s’est réuni à Lyon du 1 au 5 octobre 2008 (volet
européen) et à Québec du 8 au 12 octobre 2008 (volet international). Vingt-cinq pays du
monde entier y on pris part dont notamment : République tchèque, Bulgarie, Autriche,
Chypre, Slovénie, Slovaquie, Luxembourg, Grèce, Belgique, Suisse, Pays basque
espagnol, Pologne, Roumanie, Colombie, Mali, Bénin, Algérie, Hong-Kong, Québec,
Rhône-Alpes.
"La Caravane des dix mots" consiste avant tout en la réalisation, pour chaque pays
participant, d’une vidéo de 26 minutes reprenant les activités qui se sont déroulées au
cours des ateliers et ce film, témoignage de la francophonie valdôtaine, a été projeté lors
du 2ème Forum international de Québec.
La réalisation en Vallée d’Aoste a prévu les activités suivantes:
 atelier d’écriture de slam, art d'expression populaire oral, déclamatoire, en milieu
scolaire;
 conférence"Du rap au slam";
 atelier de peinture et de dessin en milieu scolaire ;
 création d’une chanson qui sera la bande originale de 26 minutes;
 atelier de sculpture;
 soirée de "Variations culinaires" à La Maison Rosset de Nus;
 interview en franco-provençal d’enfants à l’occasion du concours scolaire de patois
"Abbé Jean-Baptiste Cerlogne".
6.2. Le attività di scambio e collaborazione in materia di politiche giovanili
41
Il Programma ‘Eurodyssée’
Il Programma Eurodyssée, dell’Assemblea delle Regioni d’Europa, cui partecipa anche la
Regione, segnala una buona partecipazione da parte dell’utenza valdostana nell’ambito
dell’Asse Transnazionalità del Programma Occupazione. Il programma, infatti, prevede la
realizzazione di tirocini lavorativi, in favore dei giovani dai 18 ai 30 anni alla ricerca di un
impiego, per un periodo dai 3 ai 7 mesi. Sono quattro le tirocinanti - due croate, una
spagnola e una francese – attualmente ospitate in Valle d’Aosta nell’ambito del
programma. Due sono, invece, i valdostani partiti per uno stage alla volta di Lione.
Nell’ambito del programma sono, infine, pervenute diverse offerte rivolte ai valdostani per
tirocini nella regione croata dell’Istria.
La collaborazione con la Valle di Klodzko
Significativa e consolidata l’esperienza di collaborazione con la valle del Klodzko (Polonia)
per la formazione e l’inserimento di giovani polacchi nel settore turistico-alberghiero e nel
settore agricolo, nell’ambito dell’Asse V Transnazionalità del Programma Occupazione
2007/13. La Polonia è stata individuata, già nel 2004, come il paese nuovo membro
dell’UE, maggiormente vicino per cultura ed economia alla Valle d’Aosta.
La collaborazione nasce dalla necessità di formare professionalmente manodopera nel
settore turistico alberghiero ed agricolo, carente soprattutto nel periodo estivo.
L’attività, ripetuta dal 2005 al 2007, ha contato la partecipazione di 80 ragazzi.
I progetti, della durata di 600 ore circa, hanno interessato, nel 2008, 26 giovani, accolti
dall’Institut agricole régional di Aosta e dalla Fondazione per la formazione professionale
turistica di Chatillon, coinvolti in attività formative e di tirocinio e quindi inseriti presso
imprese valdostane di settore.
42
7. La promozione di iniziative di informazione e divulgazione
7.1. L’Antenna Europe Direct della Valle d’Aosta
L’Antenna, che ha l’obiettivo di far familiarizzare i cittadini con le istituzioni, le politiche e le
opportunità offerte dall’Unione europea, svolge un’azione informativa attraverso la
diffusione di una newsletter telematica bimestrale, la partecipazione ad eventi di rilievo
regionale con lo stand dell’antenna e la presenza, presso la propria sede, di una biblioteca
tematica telematica e cartacea a disposizione del pubblico.
Relativamente al rapporto con i media locali, Europe Direct ha consolidato, nel corso
dell’anno, la cooperazione instaurata con le testate e gli organi di stampa territoriali nella
trattazione della dimensione locale della notizia europea, rilanciando nuovi percorsi di
approfondimento, in particolare con Radio Proposta Aosta.
Nel mese di gennaio 2009, è iniziata una collaborazione con la sede Rai, negli spazi
regionali, attraverso la diffusione di un nuovo programma televisivo denominato “20
minutes pour l’Europe “. L’intento è quello di approfondire e divulgare l’attività proveniente
dalle istituzioni europee di interesse per la nostra regione, i bandi, gli inviti a presentare
proposte - grazie alle fonti di finanziamento europeo - e le attività promosse sul territorio
dall’antenna informativa Europe Direct.
Intensa è stata l’attività con il mondo della scuola, attraverso la partecipazione ai gruppi di
lavoro promossi dalla Sovrintendenza agli studi della Regione, i percorsi didattici a respiro
europeo proposti direttamente negli istituti scolastici di istruzione primaria e secondaria e,
l’organizzazione di seminari specifici sui temi europei, per studenti ed insegnanti.
Le relazioni con i vari partner territoriali si sono tradotte in altrettante iniziative, nelle quali
Europe Direct Vallée d’Aoste ha svolto un ruolo di primo piano, con l’organizzazione di
seminari e convegni tematici.
I principali eventi organizzati da Europe Direct sono:
11 marzo 2008 – Il convegno “Servizio civile e volontariato: due opportunità per
crescere”
L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il CSV di Aosta, era rivolta agli studenti
dell’ultimo anno delle scuole secondarie di II° grado, nonché a tutti i giovani coinvolti in
attività di volontariato. E’ stata presentata e illustrata la legge regionale sul servizio civile in
Valle d’Aosta nonché sul servizio civile all’estero e sul Servizio di Volontariato Europeo.
7-9 maggio 2008 – La “Festa dell’Europa” sulla celebrazione dell’Anno Europeo del
Dialogo Interculturale
Il 7 maggio, ad Aosta, si è tenuto un pomeriggio di animazione e spettacolo all’aperto per i
più piccoli. Il 9 maggio, al mattino, presso l’IPRA, vi è stata la presentazione e
l’illustrazione della variegata tradizione culinaria europea; nel pomeriggio, il centro di
Saint-Vincent ha ospitato una festa popolare con il taglio e la distribuzione di una torta in
piazza, accompagnata dalla distribuzione di pubblicazioni su temi dell’attualità europea e
gadget.
23 giugno 2008 – Il seminario “Gioventù in azione: fondi europei per i giovani”
Il seminario di informazione è stato rivolto ai rappresentanti delle associazioni e
organizzazioni giovanili e culturali che si occupano di politiche e progetti a favore dei
giovani. Tale formazione ha visto un approfondimento tecnico-operativo sulle modalità
della progettazione europea e l’analisi generale del Programma tematico europeo
43
“Gioventù in azione 2007/13”.
16 luglio 2008 – Il convegno “La revisione del Mercato unico europeo”
I temi della mobilità, il riconoscimento dei titoli professionali e dei servizi transfrontalieri
all’interno del mercato unico sono i focus specifici che Europe Direct Vallée d’Aoste - in
collaborazione con Attiva S.r.l., società in house della Chambre Valdôtaine e nodo della
rete europea Enterprise Europe Network – hanno scelto di approfondire nel corso
dell’incontro volto ad illustrare a cittadini, professionisti e imprese, i vantaggi del mercato
unico.
6 ottobre 2008 – Gli “Open Days – Evento decentralizzato” e il convegno ”Lingue e
Impresa - Un binomio per creare sviluppo e competitività”
L’evento è stato realizzato in collaborazione con la Chambre Valdôtaine, la rete Entreprise
Europe Network e l’Università della Valle d’Aosta. Si è trattato dell’importanza delle
competenze linguistiche, per migliorare l’efficienza delle imprese e, quindi, della necessità
di una sinergia tra il mondo del lavoro e quello della scuola. Il convegno, infatti, era rivolto
alle scuole e alle imprese, nell’ottica di un percorso di lavoro integrato.
novembre/dicembre 2008 – Il “Café Europe”
Gli incontri si sono sviluppati secondo il seguente programma:
- 28 novembre 2008: La mostra fotografica “Sguardi sull’Europa: alla ricerca delle
radici comuni”
La mostra è stata incentrata sui seguenti temi: “Le origini comuni”, “La vita quotidiana” e
“L’aspetto religioso”, secondo un percorso guidato e illustrato con appositi pannelli.
- 3 dicembre 2008
Serata gastronomica presso l’Istituto alberghiero dell’IPRA di Châtillon. Tre sono stati i
tipi di approcci gastronomici tipici: Nord Europa, Paesi Latini e Paesi dell'Est. Gli
studenti dell'IPRA, nel corso della serata, hanno spiegato ed illustrato le tradizioni che
sottendono ogni piatto.
- 15 dicembre 2008
Celebrazione dell’Anno Europeo del Dialogo Interculturale, con una rappresentazione
teatrale dedicata ai bambini delle scuole elementari, dal titolo “Mille e una fiaba: racconti
dal mondo”.
44
8. Gli eventi in ambito europeo
Open days
Anche nel 2008, la Regione ha partecipato attivamente agli Open Days a Bruxelles
(Settimana europea delle Regioni), promossi dal Comitato delle Regioni e alla Direzione
politica regionale della Commissione europea. La Regione ha intervenuta nel quadro del
partenariato “Green Motors for Growth” - formato anche da Euroregione Alpi Mediterraneo
- composto da: Rhone-Alpes, Provence-Alpes-Cote d’Azur, Baden-Wurttenberg,
Lombardia, Piemonte, Liguria, Malopolska, Conferenza dei Governi Cantonali Svizzeri e
Catalunya.
Nell’arco di 6 anni gli Open Days sono diventati l’evento-chiave, cui hanno preso parte
circa 7000, tra città e regioni, mettendo in evidenza la loro capacità di contribuire allo
sviluppo e alla creazione di posti di lavoro.
L’evento costituisce, altresì, una piattaforma di comunicazione, in occasione della quale gli
enti locali e le regioni condividono progetti comuni, scambiano buone pratiche,
costituiscono o consolidano partenariati, anche nell’ambito dei poli di eccellenza.
La Valle d’Aosta ha contribuito all’organizzazione di due workshop, presso la sede
dell’Euroregione, che hanno avuto un notevole riscontro. Il primo era intitolato ”Entre
coopération et compétition: le développement régional, moteur de l’intégration des
territoires européens”. Il secondo, “Aumentare l’uso delle energie rinnovabile del 20%
secondo la direttiva 20-20-20: il contributo delle Regioni a tale sfida” aveva lo scopo di
promuovere esempi innovativi di fonti di energia rinnovabile e di lanciare il dibattito sulla
proposta di direttiva europea sulle energie rinnovabili.
Sempre nell’ambito degli Open Days 2008, la Valle d’Aosta ha partecipato all’“Investors’
Café”, il forum per il dialogo e la comunicazione all’interno del quale i partecipanti hanno
l’opportunità di condividere buone pratiche e idee, ribadire il loro impegno nei confronti di
un’occupazione e di una crescita sostenibili e dare la loro disponibilità a lavorare assieme
per affrontare problemi quali il cambiamento climatico ed altre grandi sfide.
In particolare, la Regione ha predisposto uno stand collocato all’interno del villaggio
globale dedicato alle tematiche ambientali “Sviluppo sostenibile: risposta regionale al
cambiamento climatico”, dove è stato presentato il “Catasto Ghiacciai della Valle d’Aosta”
curato dalla Fondazione Montagna sicura e dal Dipartimento innovazione e tecnologia.
Il tema della montagna, intesa sia come risorsa da preservare sia come risorsa
economica, ha sortito un notevole interesse e lo stand della Valle d’Aosta ha registrato un
buon afflusso di persone. Tale circostanza ha permesso di procurarsi nuovi contatti utili ai
fini del lobbying per la presentazione di progetti e l’inserimento della Regione nei
partenariati di progettazione europei.
Giornate europee dello sviluppo
Nel novembre del 2008, la Regione ha partecipato attivamente all’organizzazione, in
collaborazione con la Commissione europea, dell’evento JED 2008 a Strasburgo –
Journées Européennes du Développement - nel quadro del partenariato Euroregione.
L’evento è diventato nel corso degli ultimi 3 anni l’appuntamento annuale di confronto e
dibattito sulla tematica centrale dello sviluppo economico, della dimensione locale dello
stesso, delle questioni di governance locale, della cooperazione decentralizzata e del
ruolo delle autorità locali e della società civile, ai fini dello sviluppo inteso in senso lato.
Il JED è divenuto in Europa l’evento chiave per tutte le categorie degli operatori
professionali dello sviluppo: dei leader politici dei paesi partner e dei paesi europei, dei
rappresentanti della società civile, dei media, del mondo accademico e del settore privato.
Per tre giorni, più di 4.000 persone si sono riunite per dibattere sui predetti temi, tra cui 6
45
Capi di Stato e di Governo, tre Commissari europei, 40 Ministri e 300 Rappresentanti
locali.
Nel contesto del partenariato Euroregione, l’Ufficio di rappresentanza della Valle d’Aosta
ha contribuito all’organizzazione di un workshop centrato sul contributo delle cinque
regioni in materia di solidarietà e sviluppo nei confronti dei paesi del Mediterraneo.
Particolari apprezzamenti sulle iniziative di cooperazione della Valle d’Aosta sono arrivati
dall’ONU, tramite la sua agenzia UNCTAD (United Nation Conference on Trade And
Development).
Le giornate ‘Porte aperte’ a Bruxelles
L’Ufficio di Rappresentanza di Bruxelles ha aderito all’evento europeo annuale
denominato “Giornata Porte Aperte” edizione 2008 delle Istituzioni Europee. L’evento si è
tenuto il 10 maggio 2008 - esattamente un giorno dopo la Festa dell'Europa, celebrata il 9
maggio di ogni anno per commemorare l'anniversario della dichiarazione di Schuman del
1950.
In tale giornata è stato possibile visitare, a Bruxelles, tutti gli edifici comunitari oltre che la
sede del Comitato delle Regioni. Si è trattato di un appuntamento estremamente
interessante visto che permesso ai cittadini di vedere dall’interno le istituzioni comunitarie,
veri e propri motori della macchina europea.
In tale contesto, tenuto conto degli orari di visita (dalle ore 10 alle 18) e dell’enorme flusso
di persone, si è ritenuto opportuno promuovere l’immagine ed il tessuto economico della
Regione predisponendo uno stand che consentisse di presentare il prodotto “Valle
d’Aosta” al grande pubblico. Infatti, oltre alle consuete informazioni sulle caratteristiche
naturali e geografiche della regione, è stato possibile anche promuoverne il prodotto
turistico e agroalimentare, mettendo a disposizione del flusso costante di persone sia il
materiale turistico informativo, che quello relativo ai prodotti tipici (in particolare i 4 prodotti
DOP regionali: la Fontina, il Fromatzo, il Lardo d’Arnad e il Jambon de Bosses). E’ stato
anche predisposto l’assaggio delle mele valdostane che sono state apprezzate da tutti.
L’evento AREPO
Nel dicembre 2008, l’Ufficio di Rappresentanza a Bruxelles ha supportato l’Assessorato
all’agricoltura e foreste per l’evento di Bruxelles organizzato dall’AREPO, l’associazione
delle regioni europee per la tutela dei prodotti DOP/IGP, che si è svolta con la
partecipazione e la presenza del Commissario europeo all’agricoltura e allo sviluppo
rurale, Mariann Fisher Boel.
Creata nel 2004, l’AREPO, di cui la Valle d’Aosta è membro, è una rete istituzionale e
professionale finalizzata a difendere i prodotti d’origine che sono strettamente legati al
territorio. Gli obiettivi che tale associazione si pone sono i seguenti: riunire le regioni e i
produttori aderenti a dei prodotti D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) e I.G.P.
(Indicazione Geografica Protetta), e difendere la nozione di prodotto d’origine in un
contesto economico di mondializzazione degli scambi. In questa prospettiva, l’AREPO
svolge, infatti, tre importanti missioni:
 promuovere e difendere gli interessi delle regioni e dei produttori a livello europeo e
rafforzare la loro presenza presso gli istituti europei;
 sviluppare gli scambi tra regioni;
 valorizzare e promuovere la certificazione del prodotto di origine presso i consumatori
e i leader d’opinione a livello europeo e internazionale.
46
Il Commissario Mariann Fisher Boel, nel corso del suo intervento, ha presentato il Libro
sulla qualità dei prodotti agricoli: norme di prodotto, requisiti di produzione e sistemi di
qualità. Questo documento mette in luce come in un mondo dove il commercio si sviluppa
su scala globale sia necessario dotare i prodotti di un valore aggiunto, strettamente
qualitativo, per poterli rendere maggiormente competitivi. Da un lato, la disciplina europea
mira a tutelare le denominazioni dei prodotti alimentari, dei vini e delle bevande alcoliche,
dall’altro mira ad intensificare il rapporto di fiducia che si instaura tra produttore e
consumatore, aiutando quest’ultimo a selezionare i prodotti in maniera consapevole,
badando alla qualità e all’origine del prodotto. Il contributo dell’Ufficio di rappresentanza è
stato quello di aiutare l’Assessorato nella realizzazione dell’evento, a partire dalla sua fase
organizzativa fino a quella di tenuta dei contatti con i partner capofila. Al termine della
Conferenza si è svolta una degustazione durante la quale i prodotti DOP e IGP venivano
offerti ai partecipanti.
La visita ufficiale, in Valle d’Aosta, del Commissario europeo per la politica
regionale
Il Commissario europeo per la politica regionale, Danuta Hübner, è stato in visita ufficiale,
in Valle d’Aosta, il 17 gennaio 2009.
L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sui risultati raggiunti con i programmi
comunitari del periodo 2000/06, analizzare i progetti in corso e le prospettive che si aprono
con i nuovi programmi 2007/13.
Nel corso della giornata, il Commissario europeo si è recato al Forte di Bard dove ha
potuto prendere visione dell’intervento di recupero e valorizzazione avvenuto grazie al
sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale.
La Semaine valdôtaine à Levallois Perret
Nella primavera 2008, la Direzione foreste ha collaborato con l’ALOV (Association des
Levalloisiens d’Origine Valdôtaine) e con altre strutture della Regione nell’organizzazione
della “Semaine valdôtaine à Levallois Perret”. Tale manifestazione si è svolta nei pressi di
Parigi tra il 30 maggio e l’8 giugno 2008. In particolare, è stata trattata la tematica
“Protection de l’environnement de montagne” attraverso l’allestimento di uno stand
espositivo sull’ambiente naturale della Valle d’Aosta e l’organizzazione di incontri
informativi con scuole, popolazione e stampa.
47
PARTE II: RELAZIONI E ATTIVITA’ DI RILIEVO INTERNAZIONALE
48
PARTE II: RELAZIONI E ATTIVITA’ DI RILIEVO INTERNAZIONALE
1. I Protocolli di intesa, gli accordi di cooperazione e la creazione di reti
Le Regioni e le Province autonome hanno approvato, ai sensi dell’art. 8, comma 6, della
legge 5 giugno 2003 n. 131, il Protocollo d’intesa n. 244/CSR del 18 dicembre 2008, sulla
base del quale è stabilito, in particolare all’art. 1, un reciproco scambio di informazioni, in
tema di rapporti internazionali, tra le Regioni e le Province autonome e il Governo, al fine
della costituzione, presso il Ministero degli Affari Esteri, di una banca dati. Sulla base di
tale Protocollo, le Regioni e le Province autonome segnalano alla Presidenza del
Consiglio-Dipartimento per gli Affari regionali, al Ministero degli Affari Esteri e al Ministero
dello Sviluppo economico:
 un quadro generale delle attività internazionali;
 gli atti deliberativi a carattere programmatorio, o comunque rilevanti, concernenti le
attività internazionali;
 gli atti sottoscritti con altri Stati, Organizzazioni ed Enti esteri diversi dagli accordi
internazionali e dalle intese.
Le Regioni e Le Province autonome di Trento e Bolzano trasmettono al Dipartimento per
gli affari regionali, al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero degli affari esteri,
che ne cura la diffusione alle amministrazioni statali ed enti maggiormente interessati, le
informative sull’esito e sui seguiti operativi degli eventuali accordi o intese concluse,
nonché sugli impegni assunti nel corso delle missioni all’estero e sui loro sviluppi.
Canton du Jura
Nel 2004, contestualmente alla stipula dell’Intesa 20 con la Repubblica e Cantone del Jura
(Svizzera), è stato approvato il programma di attività per il successivo triennio. La
cooperazione riguarderà diversi ambiti: cultura, sport e turismo, educazione e formazione,
economia, promozione di prodotti e servizi, sanità, affari sociali, relazioni istituzionali,
francofonia.
All’approvazione del nuovo programma di attività, si procederà nel 2009, a seguito del
rinnovo della legislatura cui sono stati interessati sia il Canton du Jura, sia la Valle d’Aosta.
Nel maggio del 2008, in occasione della visita, in Valle d’Aosta, di una delegazione del
Canton du Jura e dell’Université cantonale “Haute Ecole Arc”, si è cominciata a valutare la
possibilità di un accordo di collaborazione tra quest’ultima e la sede di Verrès del
Politecnico di Torino.
Il Conseil Valais – Vallée d’Aoste du Grand Saint Bernard
Con la stipula dell’Accordo 21 per la costituzione del Conseil Valais - Vallée d’Aoste du
Grand Saint Bernard (Covaval) e dei suoi gruppi di lavoro, la Regione ha dato, per prima,
in Italia, attuazione alla Convenzione quadro di Madrid, del 1980, sulla cooperazione
transfrontaliera delle autorità e collettività territoriali.
Da allora, Valle d’Aosta e Vallese cooperano nell’ambito dei seguenti settori: infrastrutture
di interesse comune, trasporti e comunicazione, territorio e ambiente, economia e turismo,
popolazione di frontiera, questioni sociali e, infine, cultura, educazione e formazione
professionale. L’obiettivo del Covaval è di favorire la creazione di progetti congiunti di
20
21
siglata il 19 marzo 2004
siglato il 22 maggio 1990
49
cooperazione transfrontaliera, garantendo, altresì, la concertazione, la consultazione e lo
scambio di informazioni nei settori di interesse, associando alle attività i principali soggetti
economici, culturali e sociali nonché le collettività locali delle due realtà. Il Covaval
prevede una presidenza e quattro gruppi di lavoro:
- assetto del territorio, ambiente naturale e edificato;
- economia, agricoltura, turismo, popolazione frontaliera;
- cultura, sanità, educazione, ricerca scientifica;
- trasporti, comunicazioni, infrastrutture, energia.
Nel 2008, il Conseil si è riunito, ad Aosta, nel mese di gennaio, per un bilancio dello stato
di avanzamento delle attività dei gruppi di lavoro. Tali attività hanno riguardato
prevalentemente la cooperazione nell’ambito di Interreg Italia-Svizzera, con particolare
riferimento alla gestione dei rischi naturali e ambientali, alla salvaguardia e alla
valorizzazione delle risorse ambientali e al rafforzamento dell’identità culturale. In tale
occasione, sono state esaminate, in particolare, la strategia e le linee di intervento del
nuovo programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2007/13.
A novembre 2008, a Sion, il governo del Vallese ha presentato gli obiettivi e le priorità
della nuova politica cantonale e federale svizzera 2008/11 per i seguenti settori:
- energie rinnovabili, rispetto alle quali il governo del Vallese si è dichiarato interessato
ad avanzare, in futuro, alla Valle d’Aosta, proposte di collaborazione in materia di
efficienza energetica;
- formazione e educazione dei giovani, per le quali la nuova politica cantonale prevede
un piano di studi per regioni linguistiche. Il governo del Vallese, su impulso della Giunta
regionale, sta riflettendo su possibili scambi formativi sul patois;
- promozione della cultura, rispetto al quale la Regione ha proposto di riflettere su
programmi di scambi tra insegnanti valdostani e vallesani;
- infrastrutture di trasporto, riguardo alle quali si sono ipotizzati scambi di buone pratiche
tra Valle d’Aosta e Vallese nella gestione degli aeroporti di Sion e di Aosta.
La Comunità d’interesse per il Traforo ferroviario del Gran San Bernardo
La Comunità d’interesse per il Traforo ferroviario del Gran San Bernardo – CIGB
(associazione internazionale di diritto svizzero) opera, da diversi anni, per la promozione
del progetto della direttrice ferroviaria del Gran San Bernardo. A tal riguardo, l’evoluzione
delle strategie trasportistiche, in ambito europeo, italiano, svizzero e regionale (Valle
d’Aosta e Vallese) ha evidenziato che, sui vari fronti, le priorità sono altre e, pertanto, è
necessario assumere un approccio realistico, collocando l’iniziativa in un orizzonte
temporale di medio/lungo periodo. In effetti, nella consapevolezza che gli attraversamenti
alpini sono una questione delicata e complessa, l’opera può costituire un importante
elemento di complementarietà rispetto agli altri attraversamenti ferroviari delle Alpi, in
quanto la sua realizzazione consentirebbe di collegare le reti ad alta velocità italiana e
svizzera attraverso la Valle d’Aosta e il Vallese.
Allo stato attuale, si ritiene necessario lavorare affinché il traforo ferroviario del Gran San
Bernardo sia inserito nella prossima revisione del piano delle reti di comunicazione
europee.
50
2. La cooperazione allo sviluppo, la solidarietà internazionale e l’aiuto
umanitario
La Giunta regionale ha confermato 22 , anche per l’anno 2008, lo stanziamento complessivo
di 250.000 euro per l’attività di cooperazione allo sviluppo, solidarietà internazionale e
aiuto umanitario, di cui alla legge regionale 17 aprile 2007, n. 6 (“Nuove disposizioni in
materia di interventi regionali di cooperazione allo sviluppo e di solidarietà internazionale”).
Il ricorso di legittimità costituzionale proposto dal Presidente del Consiglio dei Ministri,
avverso gli artt. 2, 3, 4, 6 e 7 della legge regionale n. 6/2007, notificato il 13 luglio 2007, ha
precluso la possibilità di attuare le iniziative previste dalla legge.
Con sentenza n. 285 del 18 luglio 2008, la Consulta ha dichiarato l’illegittimità
costituzionale degli artt. 2, comma 2, lettere a) e c), 4 e 6 della legge regionale n. 6/2007.
In sintesi, la Corte Costituzionale ha affermato che le iniziative di cui all’art. 2, comma 2,
lettera a) (“Cooperazione internazionale con i paesi in via di sviluppo e i paesi in via di
transizione”), e lettera c) (“Emergenze straordinarie e di carattere umanitario”) della legge
regionale in esame, “entrando nella materia della cooperazione internazionale,
autorizzano e disciplinano attività di politica estera” di competenza statale, e come tali,
sono illegittime.
Nel corso del 2008, si è quindi provveduto al finanziamento 23 residuale dei seguenti
progetti pluriennali, di cooperazione allo sviluppo.
Area di intervento: Bielorussia – settore di intervento: sanita’
Progetto: “Una mano per Anastasia (Bielorussia)" promosso dall'Associazione Forum
Bambini di Chernobyl, finalizzato alla realizzazione di un piano di recupero sanitario a
favore di una bambina orfana bielorussa di 12 anni.
Area di intervento: Madagascar – settore di intervento: sanita’
Progetto: “Collaborazione tra gli ospedali di Aosta ed Henintsoa (Madagascar)” promosso
dall’Associazione solidarietà e fratellanza in Madagascar, finalizzato alla prosecuzione dei
rapporti di collaborazione tra i suddetti ospedali attraverso l’invio periodico in Madagascar
di personale medico valdostano specializzato, nonché all’adeguamento dei locali
dell’ospedale di Henintsoa.
Area di intervento: Mauritania – settore di intervento: agricoltura
Progetto: “Appoggio alle municipalità rurali dell’Hodh El Chargui (Mauritania)” promosso
dall’Associazione solidarietà, pace e sviluppo”, finalizzato al rafforzamento rurale del
territorio, alla sistemazione di alcuni stagni e ripristino dei punti d’acqua ad uso agricolo e
per l’allevamento nonché alla riforestazione del suolo interessato.
Area di intervento: Bosnia – settore di intervento: infrastrutture di accoglienza
Progetto: “Ampliamento di una casa per anziani a Mostar (Bosnia)” presentato
dall’Associazione amici Sacro Cuore, finalizzato alla ristrutturazione della suddetta casa di
accoglienza per anziani onde permettere di ospitare un ulteriore numero di anziani senza
reddito familiare e senza sussidi statali.
22
23
deliberazione della Giunta regionale n. 3817 del 21 dicembre 2007
il finanziamento dei progetti è stato disposto con le deliberazioni dalla Giunta regionale n. 220 del 27
gennaio 2006 e n. 513 del 2 marzo 2007
51
Area di intervento: Sudan – settore di intervento: sanità – emergenza
Progetto: “Prevenzione di malattia e mortalità dei bambini del campo profughi di HayDreeg del Darfur” (Sudan) promosso dal Centro missionario diocesano e finalizzato a
garantire la nutrizione indispensabile per 10.000 bambini di età compresa tra 0-5 anni
attraverso l’acquisto e la distribuzione di latte in polvere.
Area di intervento: Congo – settore di intervento: sanita’
Progetto: “Formazione del personale paramedico nel distretto del Kwango” (Repubblica
del Congo) promosso dal Centro missionario diocesano e finalizzato alla realizzazione del
programma di formazione e riqualificazione sanitaria ed etico-sociale del personale
paramedico e dei docenti del distretto di Kwango.
Area di intervento: Brasile – settore di intervento: infrastrutture di accoglienza
Progetto: “Costruzione di una casa per bambini disabili sull’isola di Itaparica” (Brasile)
promosso dall’Associazione A.V.I.B. (Associazione valdostana pro infanzia brasiliana) e
finalizzato alla realizzazione di un edificio destinato all’accoglienza di bambini brasiliani
disagiati e senza supporto familiare, nonché all’acquisto delle attrezzature necessarie al
buon funzionamento della struttura stessa.
Area di intervento: Sri Lanka
Nel 2008 è proseguito l’intervento di aiuto umanitario realizzato dalla Protezione civile a
favore della Provincia di Horowupotana, in Sri Lanka, a seguito dell’emergenza Tsunami,
determinatasi nel dicembre del 2005.
La Giunta ha approvato 24 una convenzione triennale tra la Regione e il Governo locale
(Pradeshiya Saba) di Horowupotana dello Sri Lanka e la “North Central Province” di
Anuradhapura, Sri Lanka, per la realizzazione delle seguenti attività:
 gestione del centro polivalente e del centro per attività antincendio e delle strutture di
pertinenza realizzate dalla Direzione protezione civile;
 gestione dei mezzi antincendio ceduti dalla Regione;
 realizzazione, in collaborazione con la Regione, di corsi di aggiornamento e di
esercitazioni per attività di protezione civile e di antincendio.
Dichiarazione d’intenti con la FAO
Nell’ambito della solidarietà internazionale e dell’aiuto umanitario, in attuazione della
Dichiarazione d’intenti che la Regione ha sottoscritto con la FAO 25 , è stato realizzato,
utilizzando le professionalità e le conoscenze della FAO stessa, un progetto intitolato
“Needs assessment in selected mountain areas”.
Il progetto, nato nell’ottica di favorire la formazione di giovani valdostani, ha permesso ad
uno studente di svolgere uno stage non retribuito, presso la FAO, dal novembre 2007 al
novembre 2008, il cui obiettivo è stato quello di identificare, attraverso uno studio, i bisogni
delle popolazioni montane di alcuni Paesi in via di sviluppo e di individuare le azioni da
intraprendere per rispondere a tali esigenze.
24
25
deliberazioni della Giunta regionale n. 997 del 19 aprile 2007 e n. 481 del 22 febbraio 2008
approvata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 1420 del 25 maggio 2007, alla quale è seguita la
sottoscritta della dichiarazione presso la sede della FAO di Roma, il 22 giugno 2007
52
Dichiarazione d’intenti con la Banca Mondiale
Nel gennaio 2008, la Regione ha sottoscritto una Dichiarazione d’intenti con la Banca
Mondiale, in favore del progetto “Supportare lo sviluppo di una piattaforma di conoscenze
in materia di turismo sostenibile”.
Nello specifico, il Dipartimento finanza e settore privato per l’Africa ha voluto creare un
partenariato con la Regione, affinché questa selezioni e proponga alla Banca Mondiale il
curriculum vitae di due persone l’anno, che potranno svolgere uno stage di 6 mesi, presso
tale organismo internazionale.
53
3. Les activités à soutien de la francophonie
3.1. L’organisation internationale de la francophonie
Sommet de la francophonie
Du 17 au 19 octobre 2008, la Région a participé à Québec, au Canada, au XIIe Sommet
de la francophonie, la Conférence des Chefs d’État et de Gouvernement des pays ayant le
français en partage, qui représente l’instance suprême de la Francophonie. La Vallée
d’Aoste était présente en tant qu’invité spécial, statut qui vise les collectivités territoriales
ressortissantes d’Etats non membres de l’OIF.
Lors des travaux, le Président de la Région a pu faire le point sur l’engagement de la
Vallée d’Aoste dans le monde francophone, en échangeant des expériences avec d’autres
délégations présentes à Québec et en s’entretenant avec les représentants de l’OIF, parmi
lesquels l’Ambassadeur et représentant permanent auprès des Nations Unis à Genève,
qu’il avait déjà accueilli à Aoste au début du mois d’octobre.
Visite officielle du Secrétaire général de la francophonie en Vallée d’Aoste
Le 24 avril 2008, le Secrétaire général de la francophonie, Abdou Diouf, a effectué une
visite officielle en Vallée d’Aoste. Au cours de la journée, il a rencontré les membres du
Gouvernement valdôtain, le Président du Conseil de la Vallée, les Chefs des groupes
politiques et les membres de la section valdôtaine de l’Assemblée parlementaire de la
Francophonie ainsi que les Parlementaires de la Région. La visite s’est poursuivie à
l’Université de la Vallée d’Aoste par une rencontre avec le Recteur et par la présentation
de la conférence «Francophonie et Mondialisation».
Journée internationale de la francophonie
En Vallée d’Aoste, les Journées de la francophonie de 2008, dont le programme s’est
déroulé du 13 au 19 mars, ont été marquées par un acte solidaire lié à l’Année
internationale de la pomme de terre, proclamée par l’ONU, sur proposition de la FAO, et
par le thème de «la rencontre», qui a caractérisé toutes les initiatives - projections de film,
soirée gastronomique, concert, conférence – pour le grand public -, concours, ateliers et
spectacles réservés aux écoles de la Région, auxquels ont participé 1 400 élèves.
Le programme des manifestations a été le fruit d’une synergie entre la Présidence de la
Région, le Conseil de la Vallée, l’Assessorat régional de l’éducation et de la culture, la
Commune d’Aoste, l’Alliance française de la Vallée d’Aoste, le Bureau de coopération
linguistique et artistique de l’Ambassade de France en Italie auprès de la Région et la
Communauté française de Belgique.
3.2. Association internationale des Régions francophones
Séminaire à Kinshasa
Le 3 novembre 2008, à Kinshasa, dans la République Démocratique du Congo, le
Président de la Région est intervenu au Séminaire «Décentralisation, régions et
coopération internationale», organisé par l’Association internationale des Régions
54
Francophones, dont la Vallée d’Aoste est membre depuis 2005, ainsi qu’au Conseil
d’administration de l’Association, présidé par Thierry Cornillet.
Lors du séminaire, qui visait à présenter aux autorités nationales et locales du pays ainsi
qu’à celles d’autres régions africaines adhérentes à l’AIRF des cas de décentralisation et
de régionalisation en Europe et en Afrique, le Président a illustré les particularités du
Statut spécial d’autonomie de la Vallée d’Aoste, dans le cadre institutionnel des rapports
entre l’Etat et les régions italiennes.
Concours «Construire un monde solidaire»
Au sein de l’AIRF, la Vallée d’Aoste, en partenariat avec Rhône-Alpes (France), le Judet
d’Arges (Roumanie) et le Gouvernorat de Monastir (Tunisie), a organisé un concours
commun pour les lycéens sous le label «Nos Régions célèbrent la Francophonie», dans le
but de transmettre à la jeunesse le goût et l’amour de la langue française et le sentiment
d’appartenir à une communauté culturelle comptant 200 millions de personnes dans le
monde. Les lauréats du concours dans les quatre Régions ont participé à un séjour à Lyon
et à un voyage à Paris, où ils ont visité le siège de l’Organisation internationale de la
Francophonie.
55
4. La promotion des langues régionales, minoritaires et moins rependues
En ce qui concerne la diffusion du patois, le BREL organise toutes les années le Concours
Cerlogne, avec la collaboration du Centre d'Etudes franco-provençales, et les cours de
l'Ecole populaire de Patois.
Le Concours Cerlogne, dédié à la mémoire du grand félibre valdôtain, l'abbé JeanBaptiste Cerlogne (1826-1910), est né en 1963 pour la sauvegarde et la promotion du
franco-provençal et de la civilisation alpestre en Vallée d'Aoste, à travers l'école, par la
sensibilisation des élèves et des enseignants. Il est aussi une occasion pour recueillir du
matériel important du point de vue linguistique et ethnographique, patrimoine conservé et
mis à la disposition du public par le Centre d'Etudes Franco-provençales de Saint-Nicolas.
Le Concours est ouvert aux enseignants et aux élèves des écoles maternelles,
élémentaires et moyennes et il prévoit une organisation qui s'étale désormais sur tout l'arc
de l'année. Au mois de septembre, à l'occasion des "journées d'information", les
enseignants participent à un stage où, en collaboration avec des experts, ils se penchent
sur les différents problèmes qui les attendent. Chaque année le Centre propose un thème
d'enquête et ensuite, sur la base d'une grille préparée à cet effet, le grand travail
commence: les élèves, guidés par leurs enseignants, interrogent les parents, les habitants
de leur village, et rassemblent le matériel. Afin que tous ces travaux soient portés à la
connaissance du public et pour que ceux qui ont travaillé puissent se rencontrer, pour que
les différentes expériences soient confrontées, une grande fête de clôture est organisée
au mois de mai, sur trois jours, à tour de rôle dans les communes de la haute, de la
moyenne et de la basse Vallée: 3500 enfants et enseignants envahissent l'endroit choisi
pour la manifestation. A partir de 2004, l'organisation de ces journées a été complètement
modifiée pour la rendre plus correspondante aux exigences et aux desiderata des
participants et prévoit un spectacle des enfants de la commune qui accueille la fête, la
visite d’une vingtaine d’animations, la visite de l’exposition des travaux du Concours, et un
repas communautaire. La nouvelle formule a suscité l'intérêt et l'appréciation de tout le
monde.
L'Ecole populaire de Patois est une initiative qui remonte à 1995, dans le but de diffuser la
connaissance du franco-provençal. Organisés dans plusieurs communes de la Vallée, ces
cours du soir s'adressent à un vaste public hétérogène présentant différents niveaux de
scolarisation, différentes compétences linguistiques et aussi des motivations différentes.
Plusieurs niveaux sont ainsi prévus: cours pour débutants, cours de perfectionnement et
cours d'approfondissement, pour ce qui est de la connaissance orale; cours de graphie
pour ceux qui possèdent une connaissance active du patois. Des cours de théâtre sont
égalent organisés aussi bien pour les enfants que pour les adultes ainsi que des «bains de
langue», des stages de franco-provençal ayant lieu dans des structures d’accueil durant
des fins de semaine. En 2004 et 2008, des nouveaux cours de formation pour enseignants
de franco-provençal ont été organisés, pour alimenter un classement en train de se
réduire, et garantir la relève en cas de défection.
Tous les quatre ans, la Vallée d'Aoste accueille aussi la Fête internationale des Patois,
grande manifestation organisée par le BREL.
Le BREL s’occupe également de la réalisation et de la coordination de projets dans le
cadre de la loi 482/99 de l’État italien portant sur la sauvegarde des minorités linguistiques
historiques. Les projets réalisés jusqu’à présent se traduisant par l’institution de trois
«sportelli linguistici», concernent la communauté walser et d’un «sportello» centralisé,
installé dans les locaux du BREL, servant les communes de quatre communautés de
montagne, avec lesquelles il est eu contact grâce à un réseau électronique. L’action du
56
«sportello» franco-provençal est en train d’impliquer tout le territoire régional, notamment
les 71 communes patoisantes.
57
5. Le attività di promozione a livello internazionale
Azioni promozionali e di collaborazione in Giappone
Nel 2008 è proseguito lo scambio di iniziative e collaborazioni con il Giappone. In
particolare, sono stati affrontati i temi del turismo eco-compatibile e del wellness
tourism, in occasione della visita di una delegazione della Valle d'Aosta a Yamanashi e
presso la Municipalità di Hokuto. Il 28 marzo il Presidente del “JOC Tsunekazu Takeda”
è stato invitato ufficialmente alla Festa della Valle d'Aosta, ricevendo onorificenze ed
incontrando nell'occasione la Giunta Regionale. I vertici della “AJJF” (All Japan Judo
Federation) hanno sviluppato un'ipotesi di programma del Ritiro Internazionale di
Courmayeur ed hanno condiviso un progetto per un Centro Europeo di Judo nella
nostra regione, in collaborazione con l'Unione Europea Judo. Sempre sul fronte delle
collaborazioni in ambito sportivo, i vertici della “JSF” (Japan Skating Federation) hanno
definito una collaborazione strategica con la Valle d'Aosta, considerando anche le
opportunità rappresentate dai Mondiali di Torino 2010.
Una delegazione ufficiale della Prefettura di Yamanashi ha incontrato, presso l’Ateneo
valdostano, il corpo docente ed il Magnifico Rettore, in vista dell’accordo di partenariato
fra atenei. In tale occasione, i vertici della Chambre valdostana, al fine di valutare le
possibili interazioni economiche e gli scambi fra regioni, hanno approfondito i temi di
reciproco interesse.
Il 18 novembre, la Regione è stata convocata alla Farnesina per il Tavolo Giappone,
finalizzato alla definizione di strategie di promozione del Sistema Italia in Giappone
(organizzazione dell’evento “Italia in Giappone 2009”).
Gli incontri di scambio con l’Association forestière de Martigny
La Direzione foreste ha partecipato, come ogni anno, a due incontri di scambio con
l’Association forestière de Martigny, di cui uno organizzato in bassa valle, nel novembre
2008, e ha, poi, accolto alcune delegazioni di colleghi forestali di Francia e Svizzera.
58