Il padre d`Italia

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Il padre d`Italia
BIANCA e RAI CINEMA
Presentano
con
Luca Marinelli
Isabella Ragonese
Soggetto e sceneggiatura
Fabio Mollo e Josella Porto
Regia di
Fabio Mollo
Durata
93 minuti
Uscita
9 marzo
Distribuzione
Ufficio Stampa
PRESSPRESS
Lucrezia Viti – Livia Delle Fratte – Gabriele Carunchio
[email protected] / [email protected] / [email protected]
i materiali stampa sono scaricabili da: http://www.goodfilms.it e da www.presspress.it
Finscott S.r.l
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CAST TECNICO
Regia
FABIO MOLLO
Soggetto e Sceneggiatura
FABIO MOLLO
JOSELLA PORTO
Direttore della fotografia
DARIA D’ANTONIO
Suono in presa diretta
MARICETTA LOMBARDO
Scenografo
LUCA SERVINO
Costumi
ANDREA CAVALLETTO
Montaggio
FILIPPO MONTEMURRO
Musiche originali
GIORGIO GIAMPA’
Casting Director
SARA CASANI (U.I.C.D.)
FLAVIA TOTI LOMBARDOZZI (U.I.C.D.)
Prodotto da
DONATELLA BOTTI
Una produzione
BIANCA con RAI CINEMA
Film riconosciuto di interesse culturale con contributo economico del Ministero dei beni e le attività
culturali e del turismo - Direzione Generale Cinema
Realizzato in associazione con Focchi S.p.A., Finscott S.r.l. ai sensi delle norme sul tax Credit
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CAST ARTISTICO
Paolo
LUCA MARINELLI
Mia
ISABELLA RAGONESE
Nunzia
ANNA FERRUZZO
Mario
MARIO SGUEGLIA
Assistente sociale
FEDERICA DE COLA
Lucia (Inquilina Roma)
MIRIAM KARLKVIST
Assunta
ESTHER ELISHA
Mamma Paolo
SARA PUTIGNANO
Valerio
FILIPPO GATTUSO
Suora anziana
FRANCA MARESA
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SINOSSI
Paolo ha 30 anni e conduce una vita solitaria, quasi a volersi nascondere dal
mondo. Il suo passato è segnato da un dolore che non riesce a superare. Una
notte, per puro caso, incontra Mia, una prorompente e problematica coetanea
al sesto mese di gravidanza, che mette la sua vita sottosopra. Spinto dalla
volontà di riaccompagnarla a casa, Paolo comincia un viaggio al suo fianco che
porterà entrambi ad attraversare l'Italia e a scoprire il loro irrefrenabile
desiderio di vivere.
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NOTE DI REGIA
Essere genitore fa parte della natura dell'essere umano. E non esserlo? Cosa è naturale e
cosa contro natura?
Con Il Padre d'Italia cerco di riflettere su uno dei temi centrali della nostra società e in
particolare della mia generazione: il futuro. Un futuro che è rappresentato principalmente
dal momento in cui si smette di essere figli e si comincia a diventare genitori.
Essere genitore fa parte della natura dell'essere umano: la continuazione della specie, il
patto di un amore, la voglia di amare. E non esserlo? Allora, cosa è naturale e cosa contro
natura? Una donna che non vuole figli? Un omosessuale che vorrebbe essere padre? Esiste
una natura diversa per gli eterosessuali e gli omosessuali? Cos'è l'istinto materno ed esiste
un istinto paterno?
Paolo e Mia sono due trentenni completamente diversi l'uno dall'altra, ma che portano
dentro di sé queste stesse riflessioni e le affrontano assieme in un folle viaggio verso sud.
Viaggiano da un estremo all'altro, non solo dell'Italia, ma anche di se stessi, per esplorarsi
fino in fondo e capire cosa vuol dire essere adulti, diventare genitori e costruire un futuro.
Paolo è un uomo concreto e razionale, anche troppo. È molto solitario e introverso, accetta
la sua omosessualità ma non tutto ciò che questa comporta. Mia invece è un'esuberante
eterna adolescente che non vuole appartenere a nessuno e a nessun posto. È incapace di
dire la verità, perfino a se stessa.
Nell’estetica e nell’impatto visivo il film è eclettico e dinamico, supportato da una colonna
sonora elettronico-pop con incursioni anni ‘80 e rivisitazioni contemporanee di classici di
quell’epoca.
Il padre d'Italia vuole essere una commedia drammatica che esplora, senza generalizzare,
una tematica molto presente nel dibattito sociale contemporaneo usando un punto di vista
intimo; un on the road attraverso il nostro paese alla ricerca del futuro.
Fabio Mollo
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FABIO MOLLO
Fabio Mollo, regista e sceneggiatore, si laurea a Londra nel 2002 presso la University of East
London con il BA honour Bachelor of Arts in Visual Theory, Film history. Nel 2007 ottiene
anche il diploma di regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. La sua carriera
inizia come assistente alla regia per diversi film; nel 2011 è tra i dieci giovani registi
internazionali selezionati dal Festival di Cannes all’Atelier della Cinéfondation. Tra i vari
cortometraggi da lui diretti ricordiamo Al buio, presentato alla 62ma Mostra del Cinema di
Venezia, e Giganti, che ha vinto il premio per il Miglior Cortometraggio al Torino Film
Festival ed è stato selezionato in concorso al 58mo Festival di Berlino.
Nel 2013 esce il suo lungometraggio d’esordio Il Sud è niente, selezionato al 64.mo Festival
di Berlino, al 38.mo Toronto International Film Festival e all’ottavo Festival Internazionale del
Film di Roma, vincendo il premio Taodue “Camera d’Oro”. Tra gli altri riconoscimenti
nazionali e internazionali, il film conquista anche le candidature come Miglior Film d’Esordio,
Miglior Attrice Protagonista e Miglior Colonna Sonora ai Globi d’Oro, e ottiene la candidatura
come Miglior Regista Esordiente ai Nastri d’Argento.
Nel 2015 esce Vincenzio da Crosia, suo primo lungometraggio documentario prodotto da
Wildside, presentato in concorso al 33.mo Torino Film Festival, dove riceve la Menzione
Speciale del premio Avanti e diventa finalista come miglior documentario ai Nastri d’Argento
2016. Tra il 2015 e il 2016 realizza il documentario The Young Pope: A Tale of Filmmaking,
coprodotto da Wildside, Sky, HBO e Canal+, andato in onda a novembre 2016 su Sky Atlantic
HD.
Il Padre d’Italia è il suo secondo lungometraggio di finzione.
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LUCA MARINELLI
Nato a Roma nel 1984, entra all'Accademia Nazionale D'Arte Drammatica "Silvio D'Amico",
dove si diploma nel 2009. La sua carriera di attore comincia nel 2006 (anche se inizia in
tenera età con il doppiaggio).
Da quel momento conquista parti – spesso da protagonista –
in varie rappresentazioni teatrali. Negli ultimi anni collabora con Michele Monetta in
Fantasia arlecchina (2009) e con Carlo Cecchi in Sogno di una notte di mezz'estate
(2009/2010), con cui inizia una fortunatissima collaborazione. È proprio durante una replica
di questo spettacolo che il regista Saverio Costanzo lo nota e lo chiama per interpretare la
parte di Mattia, protagonista de La solitudine dei numeri primi (2010). Il lungometraggio –
tratto dall'omonimo romanzo di Paolo Giordano e presentato in concorso alla 67ma Mostra
del Cinema di Venezia – gli offre la possibilità di crescere personalmente e
professionalmente, costringendolo però a un importante lavoro sul corpo (Marinelli
dichiarerà di essere ingrassato fino a raggiungere i 99 chili). Con questo ruolo vince il Premio
Rivelazione Tertio Millennio Film Fest 2010 e si impone nel panorama del cinema europeo.
Nel 2011 è di nuovo in concorso al Festival di Venezia con L’ultimo terrestre (regia: GIPI), con
la convincente interpretazione di un transessuale, per poi dividersi fra due set, quello di
Waves (di Corrado Maria Sassi) e quello dell’esordio di Elisa Fuksas, Nina in concorso, nel
2012, al Festival Internazionale del Cinema di Tokyo.
Nello stesso anno anche la RAI si accorge del suo talento scegliendolo per affiancare Paz
Vega per il ruolo di San Giuseppe nel film-TV Maria di Giacomo Campiotti, girato totalmente
in inglese. Il suo percorso televisivo continua nel 2014 quando gira il film A dangerous
fortune per il mercato tedesco. Nel 2012 lo vediamo come protagonista del lungometraggio
di Paolo Virzì, Tutti i santi giorni la cui interpretazione gli vale la candidatura come migliore
attore ai David di Donatello, e nello stesso anno gira con Paolo Sorrentino La grande
bellezza. L’European Film Promotion, nella cornice della Berlinale 2013, gli assegna l’ambito
“Shooting Star Award” (i migliori 10 talenti del cinema europeo) dove Luca ha avuto l’onore
di rappresentare l’Italia. Il Festival di Trieste Maremetraggio (che ogni anno seleziona il
giovane attore più promettente del panorama italiano) nel Giugno 2013 gli dedica una
“Prospettiva”. Nello stesso anno è protagonista dell’opera prima di Alessandro Lunardelli Il
mondo fino in fondo presentato al Festival di Roma. Il 2014 è il momento di un altro esordio
molto fortunato per la regia di Gabriele Mainetti Lo chiamavano Jeeg Robot che vale a Luca
tutti i più importanti premi e riconoscimenti italiani (David di Donatello, Nastri d’Argento e
Ciak d’Oro); a Venezia ‘72 invece porta da protagonista il film di Claudio Caligari, Non essere
cattivo. Nel 2015 partecipa al film di Andrea Molaioli, Tutto per una ragazza, e poi recita
accanto a Tony Servillo in Lasciati andare, regia di Francesco Amato. Nel 2016 è protagonista
del nuovo film di Fabio Mollo, Il padre d’Italia, e anche del nuovo film dei fratelli Taviani,
Una questione privata (ancora come protagonista assoluto), storia tratta dall’omonimo libro
di Beppe Fenoglio ed ha terminato le riprese del film Ricordi di Valerio Mieli. Attualmente
Luca Marinelli è in preparazione con la mini serie per la RAI De Andrè – principe libero.
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ISABELLA RAGONESE
Attrice e autrice teatrale. Nel 2000 consegue il diploma di recitazione presso la Scuola Teatès
(direttore Michele Perriera). Ha scritto, diretto e interpretato diverse sue opere, come Che
male vi fo e Bestino, risultando vincitrice di concorsi per artisti emergenti; tra gli altri, nel
1998 il primo premio del concorso nazionale INDA (Istituto Nazionale Dramma Antico). Al
cinema ha debuttato con Nuovomondo di Emanuele Crialese. È poi la protagonista del film di
Paolo Virzì Tutta la vita davanti, che le vale la candidatura al Nastro d'Argento come
migliore attrice protagonista. Nel 2008 al Festival “Teatro e colline” porta in scena con
grande successo un'opera da lei scritta e interpretata, dal titolo Mamùr. Recita poi in Viola
di mare di Donatella Maiorca, Due vite per caso di Alessandro Aronadio, Oggi sposi di Luca
Lucini, Dieci inverni di Valerio Mieli e Un altro mondo di Silvio Muccino. Nel 2010, con il film
La nostra vita di Daniele Luchetti vince il Nastro d'Argento come migliore attrice non
protagonista. Nello stesso anno recita per la prima volta in una produzione televisiva,
lavorando in uno dei film de Il commissario Montalbano, ed è inoltre madrina della 67.
Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, dove viene presentato il film Il
primo incarico, regia di Giorgia Cecere, di cui è protagonista. Nel 2011 è in teatro con il
monologo Lady Grey di Will Eno. È ancora la protagonista del film di Fabio Volo Il giorno in
più e nel 2012 è stata insignita al Festival di Berlino del premio “Shooting Star” come miglior
talento europeo dell’anno. Sempre nel 2012, da gennaio a maggio, recita a teatro ne La
commedia di Orlando per la regia di Emanuela Giordano, liberamente tratto dal romanzo
Orlando di Virginia Woolf. Nel maggio 2013 è in teatro al Piccolo Eliseo con lo spettacolo
Taking care of baby di Dennis Kelly, per la regia di Fabrizio Arcuri. Sempre nel 2013 gira La
sedia della felicità diretto da Carlo Mazzacurati, Una storia sbagliata di Gianluca Tavarelli e
Il giovane favoloso di Mario Martone presentato in concorso alla 71. Mostra del cinema di
Venezia. Il 2014 la vede protagonista dello spettacolo teatrale African Requiem di Stefano
Massini dedicato alla giornalista Ilaria Alpi ed è in tournée anche con lo spettacolo Italia
Numbers, reading concerto con Cristina Donà, cantautrice sperimentale. Negli ultimi mesi
del 2014 è impegnata sul set della fiction Rai Un mondo nuovo diretta da Alberto Negrin e
del film di Giorgia Cecere Un posto bellissimo. Nel 2015 gira il film Dobbiamo parlare regia
di Sergio Rubini che diventerà poi anche uno spettacolo teatrale dal titolo
Provando….dobbiamo parlare in tournée anche nel 2016, mentre gira i film di Daniele Vicari
Sole cuore amore e di Fabio Mollo Il padre d’Italia. Nello stesso anno è impegnata anche sul
set della fiction Rai Rocco Schiavone per la regia di Michele Soavi e nel film per il cinema di
Edoardo Falcone Questione di Karma.
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