CONFERENZA ECONOMICA DEL COMPRENSORIO FAENTINO

Transcript

CONFERENZA ECONOMICA DEL COMPRENSORIO FAENTINO
CONFERENZA ECONOMICA DEL
COMPRENSORIO FAENTINO
Analisi di benchmarking su alcuni modelli di
innovazione in Italia e in Europa
Faenza, 15 dicembre 2008
Struttura del documento
1.
OBIETTIVI DELL’ANALISI
2.
I territori di fronte alla sfida dell’innovazione: i modelli di riferimento
3.
L’evoluzione del sistema manifatturiero verso sistemi ad alta incorporazione
di innovazione: il caso di Montebelluna
4.
L’investimento nelle infrastrutture tecnologiche: il modello dei parchi
scientifici e tecnologici
5.
Verso un’economia della conoscenza e della cultura: l’area metropolitana di
Lille
6.
L’integrazione tra artigianato artistico - turismo e ambiente: il caso di
Aubagne
Bozza in fase di elaborazione
2
Obiettivi dell’analisi
1
2
3
Comprendere
Comprendere come
come si
si stanno
stanno
evolvendo
alcune
sistemi
evolvendo
alcune
sistemi
economici
manifatturieri
di
economici
manifatturieri
di
fronte
alle
sfide
della
fronte
alle
sfide
della
globalizzazione
globalizzazione
Analizzare
Analizzare alcune
alcune best
best practise
practise
in
in Italia
Italia ee all’estero
all’estero in
in tema
tema di
di
trasferimento
tecnologico
ee
trasferimento
tecnologico
diffusione
diffusione dell’innovazione
dell’innovazione
Il benchmarking non mira ad un confronto
diretto con il comprensorio faentino ma a
mettere a fuoco alcune possibili vie di
sviluppo del territorio e ad approfondire le
scelte decisionali che sono state alla base
di alcuni casi di successo
Approfondire
alcuni
sistemi
Approfondire
alcuni
sistemi
territoriali
che
hanno
puntato
territoriali che hanno puntato
sulla
sulla governance
governance multilivello
multilivello ee
sulla
co-progettazione
dello
sulla
co-progettazione
dello
sviluppo
sviluppo
Bozza in fase di elaborazione
3
Percorso di lavoro
Il percorso di analisi si è basato sui seguenti step:
Definizione
Definizione degli
degli
ambiti
ambiti di
di analisi
analisi ee
dell’oggetto
dell’oggetto
dell’analisi
dell’analisi
comparativa
comparativa
Ricognizione
ampia su
alcune aree
territoriali in
Italia e
all’estero
Selezione dei
territori oggetto
dell’analisi di
benchmarking
Bozza in fase di elaborazione
Analisi e
sintesi
interpretativa
delle
informazioni
4
Struttura del documento
1.
Obiettivi dell’analisi
2. I TERRITORI DI FRONTE ALLA SFIDA DELL’INNOVAZIONE: I MODELLI DI RIFERIMENTO
3.
L’evoluzione del sistema manifatturiero verso sistemi ad alta incorporazione
di innovazione: il caso di Montebelluna
4.
L’investimento nelle infrastrutture tecnologiche: il modello dei parchi
scientifici e tecnologici
5.
Verso un’economia della conoscenza e della cultura: l’area metropolitana di
Lille
6.
L’integrazione tra artigianato artistico - turismo e ambiente: il caso di
Aubagne
Bozza in fase di elaborazione
5
2. I territori di fronte alla sfida dell’innovazione: i modelli di riferimento
IlIl problema
problema di
di come
come innovare
innovare ii sistemi
sistemi produttivi
produttivi locali
locali ee di
di come
come diffondere
diffondere l’innovazione
l’innovazione facendola
facendola
diventare
diventare patrimonio
patrimonio ee ricchezza
ricchezza del
del territorio
territorio èè la
la grande
grande sfida
sfida delle
delle società
società contemporanee.
contemporanee.
Concentrandosi
Concentrandosi sui
sui sistemi
sistemi economici
economici di
di tipo
tipo urbano
urbano si
si può
può dire
dire che
che ii modelli
modelli di
di riferimento
riferimento oggi
oggi esistenti
esistenti
sono
sono quattro:
quattro:
FOCUS DELL’AZIONE DI
RIPOSIZIONAMENTO
Prevalenza della
componente
manifatturiera
“innovativa”
Prevalenza della
componente
terziaria
evoluta
Sistemi industriali
fortemente specializzati
che hanno puntato sulla
diversificazione produttiva
e sui segmenti ad alta
incorporazione di
innovazione
Sistemi territoriali plurivocati che hanno investito
nell’infrastruttura
tecnologica e nel modello
dei Parchi scientifici e
tecnologici
Medio-grandi aree urbane
in crisi industriale che
hanno scelto la strada
della graduale dismissione
del manifatturiero verso il
modello del distretto
culturale
Territori con una forte
specializzazione produttiva
nei settori tradizionali che
hanno investito sul tema
dell’accoglienza e sulla
sinergia artigianatoturismo-ambiente
Modello distrettuale
puro
DIFFERENZIAZIONE DEL
SISTEMA PRODUTTIVO
Bozza in fase di elaborazione
Modello
plurispecializzato
6
2. I territori di fronte alla sfida dell’innovazione: i modelli di riferimento
L’analisi
L’analisi di
di benchmarking
benchmarking si
si èè dunque
dunque focalizzata
focalizzata sui
sui seguenti
seguenti territori
territori
FOCUS DELL’AZIONE DI
RIPOSIZIONAMENTO
Prevalenza della
componente
manifatturiera
“innovativa”
Prevalenza della
componente
terziaria
evoluta
Modello distrettuale
puro
Distretto della
calzatura
sportiva di
Montebelluna
(Treviso)
Area
metropolitana
di Lille
(Francia)
DIFFERENZIAZIONE DEL
SISTEMA PRODUTTIVO
Bozza in fase di elaborazione
BioIndustry park
del Canavese
(Torino)
Karlsrona-Ronneby
(Svezia)
Città di Aubagne
(Provenza)
Modello
plurispecializzato
7
Struttura del documento
1.
Obiettivi dell’analisi
2.
I territori di fronte alla sfida dell’innovazione: i modelli di riferimento
3. L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA MANIFATTURIERO VERSO SISTEMI AD ALTA
INCORPORAZIONE DI INNOVAZIONE: IL CASO DEL DISTRETTO DI MONTEBELLUNA
4.
L’investimento nelle infrastrutture tecnologiche: il modello dei parchi
scientifici e tecnologici
5.
Verso un’economia della conoscenza e della cultura: l’area metropolitana di
Lille
6.
L’integrazione tra artigianato artistico - turismo e ambiente: il caso di
Aubagne
Bozza in fase di elaborazione
8
3.1. Il distretto dello Sport System di Montebelluna
Cos’era nel 1998….
• Luogo di produzione del 60% delle scarpe da ciclismo, dell’80% dei
pattini, dell’85% degli stivali da motociclismo, del 75% degli scarponi da
sci e del 50% delle scarpe sportive tecniche
•Tipico distretto industriale basato su una forte integrazione della
comunità locale, su continue innovazioni tecnologiche, sulla
contaminazione da industrie leader e Pmi dell’indotto
Situato in provincia di Treviso,
a 50 chilometri da Venezia, il
territorio di Montebelluna
costituisce un centro
calzaturiero di importanza
mondiale.
(Popolazione: 50.000 ab.)
•Sistema produttivo sottoposto in maniera crescente alla competizione
produttive delle aree a basso costo e con problemi di ri-posizionamento
nel mercato
Cos’è diventato oggi….
• Cuore creativo e cervello organizzativo del sistema moda veneto
•Territorio
fortemente
specializzazioni di nicchia
diversificato
pur
mantenendo
forti
•Luogo di attrazione di skills e competenze nei segmenti del design e
moda da tutto
Bozza in fase di elaborazione
9
3.2. Il distretto dello Sport System di Montebelluna: la situazione di partenza
Internazionalizzazione e
delocalizzazione
Infrastrutture e servizi
Ideazione
Stampisti
Logistica
Produzio
ne
Opportunità
Progettazione
Innovazione e
flessibilità di processo
Densità e dispersione spazio
fattori critici
Forza
Sapere distintivo
Rischio
leve competitive
leve competitive
•Nei primi anni ’90 la filiera della calzatura sportiva si caratterizza per 1) una forte componente produttiva con
un grave problema di sostenibilità in termini di costo del lavoro 2) un aumento considerevole dei processi di
delocalizzazione 3) una propensione all’innovazione di prodotto e processo elevata ma basata su processi
informali e poco strutturati
Fabbisogno di manodopera
Ricambio generazionale
Debolezza
Bozza in fase di elaborazione
10
3.3. Il distretto dello Sport System di Montebelluna: i driver del cambiamento
Ruolo centrale
del Museo dello
Scarpone quale
promotore
dell’innovazione
a livello locale
Strutturazione e
organizzazione
dei processi di
innovazione
Leadership della
media impresa
impresa
industriale
Il rilancio del distretto è partito con una serie di progetti e analisi di riposizionamento
competitivo fortemente voluti dalle istituzioni trevigiane (in particolare la CCIAA).
Particolarmente importante il ruolo del Museo dello Scarpone, istituzioni locale molto
importante che rappresenta la memoria storica del distretto ma che ha saputo essere
soprattutto uno straordinario volano di cambiamento e evoluzione.Tutti i progetti più
innovativi realizzati negli ultimi anni sono stati promossi e supportati dal Museo.
IL distretto comincia intorno al 2004-2005 a percorrere la strada dell’innovazione
strutturata e consapevole, pur senza rinunciare al patrimonio di competenze
informali e tacite accumulate. In questo senso, la creazione dell’Osservatorio
internazionale sulla moda e sui consumi rappresenta un vero e proprio elemento di
rottura rispetto al passato e il segnale di una rinnovata volontà di passare da processi
innovativi intuitivi a percorsi invece consapevoli e strutturati che trovano nel
distretto un nodo strategico di elaborazione e ideazione progettuale.
Le medie e grandi imprese presenti sul territorio hanno avuto un ruolo fondamentale
nella ristrutturazione del sistema produttivo locale. Non solo esse hanno iniziato a
ripensare ai processi di delocalizzazione produttiva “selvaggia” messi in atto negli ani
precedenti, riportando sul territorio i segmenti strategici della filiera e, in parte,
anche la produzione, ma si sono fortemente promossi processi aggregativi e di
alleanza: M&A e strategie multibrand hanno consentito di acquisire altri marchi e
entrare in nuovi mercati. Questo processo ha comunque comportato una drastica
riduzione del numero complessivo di piccole e piccolissime aziende che non reggendo
la sfida competitiva o sono state eliminate dal mercato o hanno diversificato
completamente il proprio business
Bozza in fase di elaborazione
11
3.4. Il distretto dello Sport System di Montebelluna: i risultati
DISTRICT VISION LAB
GRUPPO STILE
Il District vision lab è un service pre-competitivo per le aziende del distretto,
che si pone come obiettivo quello di aiutarle a comprendere maggiormente i
mutamenti del mercato nel comparto dello sport system. Il DVL rappresenta
l’evoluzione dell’Osservatorio Internazionale sulla moda e i consumi (che ha
operato dal 2000 al 2006) ed ha ha già intrecciato una rete di rapporti con
diverse altre province e distretti con il proposito di creare un servizio su scala
nazionale che si articoli in una ricerca di scenario precompetitiva e comune
(megatrends, costellazione generazionale, costellazione dei bisogni e delle
risposte, industry e consumer trends, inspirations) e in focalizzazioni specifiche
per categorie merceologiche gestite localmente dai vari distretti coinvolti.
Il "Gruppo Stile" rappresenta una esperienza unica nel panorama industriale e
distrettuale italiano. Esso è costituito dai più importanti designer e stilisti
operanti presso studi e aziende dello sportsystem ed elabora per ogni stagione
una serie di concept e input per le nuove tendenze che si imporranno sul
mercato (il cosiddetto quaderno tendenze e la cartella colori e materiali e
pannelli). Il gruppo è supportato dalla Fondazione e opera all’interno del
Museo
Bozza in fase di elaborazione
12
Struttura del documento
1.
Obiettivi dell’analisi
2.
I territori di fronte alla sfida dell’innovazione: i modelli di riferimento
3.
L’evoluzione del sistema manifatturiero verso sistemi ad alta incorporazione
di innovazione: il caso di Montebelluna
4.
L’INVESTIMENTO NELLE INFRASTRUTTURE TECNOLOGICHE: IL MODELLO DEI
PARCHI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI
5.
Verso un’economia della conoscenza e della cultura: l’area metropolitana di
Lille
6.
L’integrazione tra artigianato artistico - turismo e ambiente: il caso di
Aubagne
Bozza in fase di elaborazione
13
4.1. Karlskrona-Ronneby
Cos’era nel 1983….
•Un territorio caratterizzato da un tessuto
imprenditoriale
debole
e
frammentato
e
dall’assenza di una politica industriale e di
sviluppo,
con
una
scarsa
propensione
all’innovazione e alla ricerca
•Sede di insediamenti industriali minori nei settori
elettronico e meccanico
Cos’è diventato oggi….
Area ad alta intensità tecnologica
collocata nel Sud della Svezia,
nella regione di Karlskrona
•Polo scientifico e tecnologico tra i più
tecnologicamente avanzati d’Europa nell’area
dell’informatica e delle TLC
(popolazione: 100.000 abitanti)
•Centro universitario di eccellenza fortemente
integrato con le imprese presenti sul territorio
•Polo di attrazione di aziende di grandi dimensione
(come Ericsson, Europolitan, ecc.)
Bozza in fase di elaborazione
14
4.1. Karlskrona-Ronneby: la situazione di partenza
fattori critici
Forza
Amministrazione
locale efficiente
Amministrazione locale coesa
Animazione politico-culturale
alimentata dal basso
Modello di finanziamento
indistinto e burocratico da
parte delle autorità centrali
dello Stato
Assenza di una formazione
universitaria qualificata
Coesione e desiderio di
crescita economica del
territorio delle forze
politiche
Scarsa innovazione
Opportunità
leve competitive
• Verso la metà degli anni ’80 l’area denominata Blekinge presentava insediamenti industriali minori nei
settori elettronico e meccanico in forte crisi. In generale il territorio risultava caratterizzato da una
scarsa propensione all’innovazione.
Scarsa formazione
professionale ed
universitaria
Debolezza
Scarsa propensione
all’innovazione
Bozza in fase di elaborazione
15
4.1. Karlskrona-Ronneby: i driver del cambiamento
Ruolo centrale dei
finanziamenti
pubblici e privati
Forte collaborazione
tra pubblico e
privato e sistema di
governance
efficiente
Modello
“autosufficiente”
di trasferimento
tecnologico
L’idea imprenditoriale alla base del parco scientifico è centrata sull’azione diretta e
coordinata di imprese industriali recenti, neonate, e tradizionali nella creazione di nuovi
prodotti in logica già industriale ma a stretto contatto con il terreno universitario. Ciò
significa che il modello di innovazione si basa da un lato su un forte sostegno politico
delle istituzioni locali e dall’altro dall’investimento finanziario diretto e sostenuto dei
soggetti privati sulla promozione del progetto
- Il Soft Center di Ronneby, parco tecnologico che attrae aziende specializzate in
attività di ICT in una logica decisamente business-oriented finalizzata a favorire la
commercializzazione dei prodotti
- L’Università tecnologica di Karlskrona, che risulta dimensionalmente fra le più piccole
della Svezia ma la
seconda
più grande per quanto riguarda le tecnologie
dell’informazione
- Telecom City, struttura leggera attiva nella promozione del territorio e
nell’assistenza alle nuove imprese intenzionate a localizzarsi nell’area
Il modello di trasferimento tecnologico non prevede alcun strumento di incentivo o
sovvenzione né di tipo nazionale, né locale. Il Parco Scientifico è il prodotto
dell’incontro tra università ed impresa su un piano paritario e di mutuo interesse e al
di fuori di obiettivi di natura “terza” sponsorizzati dall’amministrazione pubblica
centrale o locale.
Bozza in fase di elaborazione
16
4.1. Karlskrona-Ronneby: i risultati
- 70 aziende
- 850 addetti
- 3000 posti di lavoro creati negli ultimi 5 anni nel settore IT
- maggioranza prevalente di piccole aziende innovative
- 2500 studenti nel 2007 (nel 1996 erano circa 80), il 70% dei quali ammessi nei
settori dell’Information technology)
- Circa il 45% del budget universitario dedicato alla ricerca
- Forte condizionamento nella scelta dei programmi di studio e delle metodologie
di insegnamento da parte delle principali imprese del luogo (soprattutto
Eriksson e Europolitan).
Con 150 dipendenti, Telecom City è diventata la struttura che ha in mano la
gestione, il coordinamento, la promozione e l’internazionalizzazione della rete ad
alta tecnologia costituita nella regione. E’ in altri termini il soggetto che gestisce
il project management delle attività del parco tecnologico e la piattaforma
comune per il dialogo e l’interconnessione degli attori. Oggi la società,
partecipata dall’amministrazione locale, coordina una rete di più di 4500 addetti
Bozza in fase di elaborazione
17
4.2. Bioindustry Park Canavese
Dimensioni e superficie
•20.000 mq di laboratori, uffici, impianti pilota
•3.500 mq di sale congressi e riunioni, uffici,
foresteria, mensa
•70.000 mq di area attrezzata con edifici da
destinare ad attività produttive
Parco scientifico nato per
promuovere e sviluppare la
ricerca in campo biotecnologico
situato a pochi minuti da Ivrea,
in una posizione geografica
strategica per i collegamenti
con Torino, Milano e i trafori
alpini per Francia e Svizzera.
Infrastrutture
•16.000 mq. di laboratori di ricerca ed impianti
pilota.
•Un fabbricato indipendente di 1.100 mq ospita il
Laboratorio di metodologie avanzate (LIMA)
dell'Università di Torino.
•Un fabbricato di circa 1.000 mq adibito
all'incubazione di imprese high-tech in campo
biotecnologico (Bioincubatore).
Bozza in fase di elaborazione
18
4.2. Bioindustry Park Canavese: i fattori di successo
•Nato nel 1998 il Bioindustry Park nasce, con un forte investimento politico e finanziario della Regione Piemonte, con l’obiettivo di
rilanciare l’occupazione, lo sviluppo economico e il tessuto imprenditoriale locale in un territorio, quello del Canavese, fortemente
colpito dal declino dell’ Olivetti, investendo in settori fortemente innovativi e fino a quel momento inesistenti nell’area,
tradizionalmente vocata alla grande industria e ai grandi insediamenti produttivi di tipo tradizionale
Ricerca innovativa
e di punta
Modello di
incentivazione
economica e
organizzativa
Inserimento nei
network regionale
dei PST
Attività di ricerca e produzioni sperimentali nei settori della chimica, della farmaceutica, della
diagnostica, della veterinaria, dell’agroalimentare, della cosmesi, della bioingegneria e
dell’informatica. Presenza del LIMA (Laboratorio Integrato di metodologia Avanzate) gestito in
stretta collaborazione con l’Università di Torino ed un centro di ricerca del CNR specializzato in
proteomica.
Oltre ad offrire contratti di locazione flessibili sia per le infrastrutture che per gli impianti il Parco
mette a disposizione tutta una serie di supporti a valore aggiunto ed in particolare:
· Supporto all’elaborazione del business-plan
· Orientamento ed assistenza per il reperimento di fondi attraverso strumenti di finanziamento
· Supporto nella configurazione degli scenari di mercato, analisi preliminari di mercato su settori
specifici
· Supporto nell’azione di comunicazione della nuova impresa
· Ricerca di partners
· Supporto nelle attività di Project management e nelle attività di tipo scientifico
Il parco fa parte di: 1) Tecnorete Piemonte, la rete associativa dei Parchi scientifici e
tecnologici del Piemonte; 2) Biolapine Cluster (Canavese+BioAlps di Ginevra+Adebeg di
Grenoble)
Bozza in fase di elaborazione
19
4.2. Bioindustry Park Canavese: i risultati
9
Più di 35 aziende operative (tra cui la Bracco e MerckSerono, due tra
i maggiori gruppi farmaceutici europei) e 17 start up
9
Oltre 200 PMI incontrate per attività di trasferimento tecnologico
9
Più di 150 eventi organizzati con oltre 3.500 partecipanti
9
130 nuovi posti di lavoro creati negli ultimi 4 anni
9
240 addetti tra ricercatori e personale di supporto
9
Più di 170 attività ed esperienze di trasferimento tecnologico
9
Oltre 130 articoli scientifici pubblicati negli ultimi 4 anni
9
25 domande di brevetto depositate dalle Organizzazioni operative nel
Parco
Bozza in fase di elaborazione
20
Struttura del documento
1.
Obiettivi dell’analisi
2.
I territori di fronte alla sfida dell’innovazione: i modelli di riferimento
3.
L’evoluzione del sistema manifatturiero verso sistemi ad alta incorporazione
di innovazione: il caso di Montebelluna
4.
L’investimento nelle infrastrutture tecnologiche: il modello dei parchi
scientifici e tecnologici
5. VERSO UNA ECONOMIA DELLA CONOSCENZA E DELLA CULTURA: L’AREA
METROPOLITANA DI LILLE
6.
L’integrazione tra artigianato artistico - turismo e ambiente: il caso di
Aubagne
Bozza in fase di elaborazione
21
5. L’area metropolitana di Lille
Cos’era nel 1998….
• Grande polo industriale e centro dell’industria tessile
francese
•Capitale di una regione decentrata rispetto al contesto
francese e fuori dai grandi assi di rinnovamento industriale
Cos’è diventato oggi….
Lille è la capitale del Nord-Pas de Calais. Negli
ultimi 15 anni la città di Lille ha elaborato e
seguito un programma di riconversione e
rilancio della propria economia
Popolazione (180.000 abitanti)
• Cuore del sistema ferroviario europeo ad alta velocità (con
l’apertura del tunnel della Manica e l’apertura della stazione
Lille Europe ) e snodo infrastrutturale strategico nel cuore
dell’Europa Settentrionale
•Polo universitario tra i più importanti della Francia
•Best practise internazionali in materia di politiche di
riconversione urbana e modelli di governance
Bozza in fase di elaborazione
22
5. L’area metropolitana di Lille: la situazione di partenza
Dimensioni della produzione
Produzione elevata
Posizione territoriale strategica
Logistica
Commerciale
Relazioni commerciali diffuse
Declino dell’industria
manifatturiera tradizionale
fattori critici
Forza
Disoccupazione elevata
Degrado urbano
Centralità di settori
labour intensive
Opportunità
leve competitive
Nel XIX Secolo Lille cresce moltissimo diventando una grande città industriale. Negli anni 70 però il
declino delle sue industrie tessili ed il degrado socio-economico causano seri problemi all’intera economia
locale e all’immagine della città.
Immagine esterna negativa
Disoccupazione
Debolezza
Isolamento e marginalità
Bozza in fase di elaborazione
23
5. L’area metropolitana di Lille: i driver del cambiamento
Modifica del mix
produttivo a partire
dalle vocazioni
tradizionali
Investimenti
infrastrutturali
Sviluppo di “flagship project” per l’attrazione di capitali privati nell’innovazione del tradizionale
settore manifatturiero. I progetti sono andati in due direzioni:
1) L’innovazione a monte della filiera, nei comparti legati alla ricerca dei materiali, alla
progettazione, al design, insomma al “nuovo tessile”
2) L’innovazione a valle della filiera tessile, con un forte orientamento verso la distribuzione,. Il
marketing, l’abbigliamento, la vendita per corrispondenza, nella quale Lille ha oggi il primato
mondiale
•Tunnel sotto La Manica
•Linea ferroviaria ad alta velocità
•Apertura della stazione Lille Europe
•Rafforzamento della rete autostradale
•Costruzione di piattaforme multimodali
•Ristrutturazione dell'aeroporto cittadino
Valorizzazione del
centro storico
L’amministrazione ha puntato molto sul recupero urbano e sulla creazione di spazi pubblici vivilibili e
ampi. Gli interventi principali hanno riguardato:
-Incentivi all’acquisto di immobili in centro, politiche di riduzione degli affitti e attrazione di nuovi
abitanti
- incentivi erogati a giovani per l’avvio di attività legate all’arte e al design
-rinnovo e il recupero degli edifici storici;
-pedonalizzazione di intere aree del centro storico
Marketing
territoriale e
culturale
Si è operato per il miglioramento dell’immagine della città all’estero ma anche presso gli abitanti
attraverso il lancio di grandi iniziative culturali (ad esempio Lille, città europea della cultura) che
hanno creato occupazione e hanno consentito di dar vita ad un’industria della creatività e
dell’intrattenimento
Bozza in fase di elaborazione
24
5. La città di Lille: i risultati
Il grande obiettivo che la Città si è prefissata è sintetizzato nell’espressione “la ville
renouvelée”, la città rigenerata. Lille è stata nel contesto francese la prima città a considerare
la rigenerazione urbana come una politica strategica e integrata e non semplicemente come una
politica sociale o una politica di quartiere. La Città ha investito nella “conoscenza”, in una
regione storicamente dedicata alla produzione industriale, finanziando in modo rilevante
“l’educazione e la formazione”
La
La ville
ville
renouveleée
renouveleée
•
Riposizionamento del tessuto industriale esistente verso lo
sviluppo del marketing e della commercializzazione
•
Insediamento di 4 università cn circa 100.000 studenti
•
Forte concentrazione di istituti di formazione superiore
•
Attrazione di numerosi investitori internazionali
•
Riposizionamento nei Paesi e nel mondo dell’immagine del
territorio
•
Aumento notevole delle presenze turistiche
Bozza in fase di elaborazione
25
Struttura del documento
1.
Obiettivi dell’analisi
2.
I territori di fronte alla sfida dell’innovazione: i modelli di riferimento
3.
L’evoluzione del sistema manifatturiero verso sistemi ad alta incorporazione
di innovazione: il caso di Montebelluna
4.
L’investimento nelle infrastrutture tecnologiche: il modello dei parchi
scientifici e tecnologici
5.
Verso un’economia della conoscenza e della cultura: l’area metropolitana di
Lille
6. L’INTEGRAZIONE TRA ARTIGIANATO ARTISTICO - TURISMO E AMBIENTE: IL
CASO DI AUBAGNE
Bozza in fase di elaborazione
26
6. L’integrazione tra artigianato artistico - turismo e ambiente: il caso di Aubagne
Cos’era ….
•Città con una forte vocazione agricola
•Storica cittadina specializzata nell’arte della ceramica che
l’ha resa famosa in tutta la Francia ed in Europa (rinomata la
fabbricazione di statuine per il presepio).
Cos’è diventata oggi….
Cittadina della Francia sud-orientale,
situata ai piedi del massiccio della
Sainte-Baume, nella regione ProvenzaAlpi-Costa Azzurra, a pochi chilometri a
est di Marsiglia.
•Sede di industrie d’alluminio, meccaniche, elettroniche e
agroalimentari.
•Metà turistica affermata. La città ha lanciato quest’anno il
suo piano di sviluppo “Aubagne 2008-2014”.
(Popolazione del Comune e dei territori
limitrofi: 70.000 abitanti )
Bozza in fase di elaborazione
27
6. Aubagne: la situazione di partenza
Forza
Posizione logistica strategica
Posizione strategica
Tradizione storica della
lavorazione della ceramica
Tradizione secolare
della lavorazione della
ceramica
Eventiculturali
culturali
Eventi
fattori critici
Turismo
Monospecializzazioneproduttiva
produttiva
Monospecializzazione
Crisioccupazionale
occupazionale
Crisi
Monoprodotto
Opportunità
leve competitive
Analogamente a Faenza, anche Aubagne ha vissuto nell’ultimo decennio le difficoltà derivanti
dalla graduale perdita di peso dell’industria ceramica tradizionale accompagnata in questo caso
da una situazione di debolezza complessiva del sistema economico e della realtà imprenditoriale.
Scarsamente conosciuta come meta turistica, la città nei primi anni ’90 soffre per una
monospecializzazione produttiva che si traduce in crisi occupazionale e sociale
Crisi occupazionale
Scarsa cultura
dell’accoglienza
Scarsoinvestimento
investimentonelle
nelle
Scarso
politiche didiaccoglienza
accoglienza
politiche
Debolezza
Bozza in fase di elaborazione
28
6. Aubagne: i driver del cambiamento
Valorizzazione
in chiave moderna
dell’identità
Ceramica
o
Strategie mirate di
sviluppo turistico
e politiche
di marketing
o
o
o
o
o
o
o
o
Valorizzazione
delle sinergie
agricoltura/
Turismo/ambiente
o
o
o
Argillà: primo mercato della ceramica di Francia con 170 artigiani e
circa 70.000 visitatori.
Biennale dell’Arte ceramica
Apertura due volte all’anno delle “botteghe artigiane” al pubblico
Scuola ceramica molto noto e prestigiosa
Sviluppo della marchio della Provenza
Creazione di una cabina di regia del turismo dell’area
Costruzione di un sistema di rapporti internazionali basato su
iniziative congiunte di marketing turistico
Forte investimento in comunicazione e promozione
Finanziamenti e tutela a favore dell’agricoltura sostenibile con una
nuova “carta agricola”
Gli orti del paese d’Aubagne, marchio che assicura i prodotti certificati
di provenienza del territorio
Miglioramento della qualità ambientale ed energetica degli edifici di
nuova costruzione e delle operazioni di ricostruzione.
Sviluppo della filiera delle energie rinnovabili
Bozza in fase di elaborazione
29
6. Aubagne: i risultati
STABILIZZAZIONE DELL’OCCUPAZIONE NEL COMPARTO DELLA CERAMICA
TRADIZIONALE E SVILUPPO DI NUOVE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI
1998: 20 Atelier
2008: 50 atelier
CREAZIONE DI SINERGIE TRA TURISMO, CULTURA, E ARTIGIANATO LOCALE
* Aumento delle presenze e miglioramento dell’immagine
del territorio
* La ceramica resta un settore marginale in termini di peso
economico ma molto rilevante per la valorizzazione
dell’identità storico-culturale del territorio
MODELLO PRODUTTIVO MOLTO DINAMICO, FORTEMENTE
ATTRATTIVO PER LE IMPRESE INDUSTRIALI MA ANCHE PER LA GRANDE
DISTRIBUZIONE COMMERCIALE (GRAZIE ALLA VICINANZA A MARSIGLIA)
Bozza in fase di elaborazione
30
DOVE SI TROVA OGGI FAENZA?
FOCUS DELL’AZIONE DI
RIPOSIZIONAMENTO
Modello
manifatturiero
innovativo
Sistemi industriali
fortemente
specializzati che
hanno puntato
sull’innovazione
Sistemi territoriali
pluri-vocati che
hanno investito
nell’infrastruttura
tecnologica
Medio-grandi aree
urbane in crisi
industriale che hanno
scelto la strada del
distretto culturale
Territori con una
forte specializzazione
produttiva che hanno
investito sulla
sinergia artigianatoturismo-ambiente
Modello
terziario
evoluto
Modello distrettuale
puro
DIFFERENZIAZIONE DEL
SISTEMA PRODUTTIVO
Bozza in fase di elaborazione
FAENZA?
Modello
plurispecializzato
31