Moliere - Mediateca Toscana

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Moliere
(FRANCIA, 1978) regia di Ariane Mnouckine (182') C (IN ACQUISTO)
Sceneggiatura: Ariane Mnouchkine Fotografia: Bernard Zitzermann Musiche: René
Clemencic Montaggio Françoise Javet, Georges Klotz
CAST Jonathan Sutton, Roger Planchon, Jean-Claude Penchenat, Daniel Mesguich,
Mario Gonzales, Marie-Françoise Audollent, Maurice Chevit, Nicole Félix, Hubert
Gignoux, Lucia Bensasson, Joséphine Derenne, Jean-Claude Bourbault, Brigitte
Catillon, Jean Dasté, Philippe Caubère, Serge Coursan
Molière (pseudonimo di Jean-Baptiste Poquelin), nacque a Parigi
nel 1622, studiò presso il Collège de Clermont, retto da gesuiti e
frequentato da ricchi borghesi, seguì corsi di diritto e per qualche
tempo esercitò la professione di avvocato, pur conservando il titolo
di "tappezziere del re", ereditato dal padre. Istintivamente portato
al teatro, vi si dedicò già dal 1643 quando con la famiglia Bèjart
fondò l'illustre Thêatre. La prima donna della compagnia fu
Madeleine Bèjart, di cui Molière fu amante. I primi tentativi
parigini furono un insuccesso. Dopo diverse peregrinazioni in
provincia, nel 1658 la compagnia tornò a Parigi ed ebbe molto
successo a corte, con il "Nicomede" di Corneille e una farsa dello
stesso Molière. Inizialmente i comici ebbero la protezione del duca
di Orlèans e in seguito quella di Luigi XIV; disposero della Salle du
Petit-Bourbon prima e di quella Richelieu che diverrà il Thêatre du
Palais Royal. Nello stesso 1658 Molière sposò la 19enne Armande
Bèjart, figlia, o come altri sostiene, sorella minore di Madeleine. Le
pungenti satire del commediografo-attore contro la borghesia e
contro i "devoti" gli attirarono attacchi, facilitati dal matrimonio
con Armande. Il "Tartufo" venne avversato dagli ambienti ecclesiali
ma non tolse a Molière la protezione reale. Il commediografo morì il
17 febbraio 1673, durante la quarta replica della sua ultima opera:
"Il malato immaginario". (RdC)