Processo di consultazione per la redazione del piano di gestione

Transcript

Processo di consultazione per la redazione del piano di gestione
Processo di consultazione per la redazione del piano di
gestione delle alluvioni del bacino del fiume Arno
(direttiva 2007/60/CE - d.lgs. 49/2010)
L’Europa, l’Italia e la gestione delle alluvioni
Le problematiche legate al governo della risorsa idrica sono considerate di estrema
importanza dalla Commissione Europea; la direttiva “acque” (2000/60/CE), tesa alla
salvaguardia sia dell’acqua come bene prioritario, sia degli ecosistemi ad essa connessi, è
il prodotto principale di tale attenzione e rappresenta la direttiva “quadro” da cui prendono
campo le azioni per una corretta e sostenibile gestione della risorsa. La direttiva “acque” è
considerata a tutti gli effetti la direttiva madre da cui si diramano gli ulteriori interventi
legislativi relativi al ciclo dell’acqua, ivi comprese le manifestazioni estreme quali siccità ed
alluvioni. Proprio questo ultimo tema, particolarmente sentito in ambito europeo anche in
conseguenza degli eventi catastrofici che hanno colpito Dresda e Praga nell’agosto del
2002, è trattato nella successiva direttiva “alluvioni” (2007/60/CE) che affronta in maniera
approfondita i problemi sociali, ambientali ed economici legati al verificarsi di eventi
alluvionali, fornendo agli stati membri le indicazioni necessarie per gestire in maniera
organica e responsabile tali situazioni.
La direttiva, recepita dall’Italia con il decreto legislativo n. 49 del 2010, impone a tutti gli
stati membri di predisporre entro il 2015, attraverso un percorso di attività intermedie con
scadenze precedenti, un quadro esaustivo delle pericolosità e del rischio di alluvioni e di
redigere il piano di gestione per affrontarle, sia in fase di pianificazione (attraverso
interventi, governo del territorio, regole di uso, etc.) che in fase di evento mediante azioni
di protezione civile. La prima scadenza da rispettare è quella del dicembre 2013, data per
la quale dovranno essere predisposte, appunto, le carte della pericolosità e del rischio di
eventi alluvionali per i territori che si ritiene siano soggetti a tali fenomeni.
L’Italia ha affrontato da tempo la problematica del rischio di alluvioni ed in tal senso la
direttiva europea si innesta in un impianto normativo e tecnico che vede operanti,
sull’intero territorio nazionale, sin dalla fine degli anni ‘90, i PAI (piani di assetto
idrogeologico) che appunto indicano, seppur con specifiche a volte diverse, la pericolosità
a cui è soggetto il territorio e le azioni per contrastare i fenomeni distruttivi. La direttiva si
inserisce in tale contesto e pertanto non rappresenta certamente un elemento di
innovazione, tuttavia impone una revisione ed un adeguamento dei PAI esistenti alla luce
dei nuovi requisiti richiesti. Inoltre per alcuni aspetti la 2007/60 introduce concetti
fortemente innovativi non tanto sotto l’aspetto prettamente tecnico, dove il nostro Stato è
indubbiamente all’avanguardia, quanto sotto il punto di vista procedurale e gestionale.
La direttiva indica che il piano di gestione “alluvioni” deve essere redatto per distretto
idrografico e/o per bacino idrografico appartenente al distretto. Il bacino dell’Arno ricade
all’interno del distretto dell’Appennino Settentrionale che comprende buona parte dei
territori di Liguria, Toscana, Emilia-Romagna e parte di quelli di Umbria, Marche e Lazio.
L’Autorità di bacino dell’Arno ha il compito specifico di definire la pericolosità e il rischio di
alluvioni per il bacino idrografico di competenza oltre a diffondere le proprie conoscenze e
metodologie al fine di coordinare quanto più possibile le attività di competenza degli altri
enti alla scala del distretto.
Perché partecipare
Il processo di partecipazione pubblica alla formazione di un atto di pianificazione che
interessi direttamente o indirettamente la cittadinanza è un elemento estremamente
importante e significativo nell’ambito della formazione dell’atto stesso. Il contributo, le
osservazioni, i suggerimenti che scaturiscono dal confronto rappresentano indicazioni
imprescindibili per la redazione del piano che, pertanto, terrà conto e si arricchirà di diversi
punti di vista e proiezioni.
Il tema delle alluvioni è particolarmente sentito nella nostra nazione, frequentemente
colpita da tali fenomeni ma, probabilmente per la sensibilità verso questi accadimenti, è
anche oggetto di pareri e sentimenti contraddittori, legati spesso all’emotività e agli aspetti
psicologici e sociali, oltre che economici, che un’alluvione solleva. Le alluvioni, come
d’altra parte anche i terremoti, sono eventi “lontani” dalla nostra percezione, legati a fatti
fisici di tipo probabilistico, spesso “spiegati” con concetti statistici che mal si adattano alla
comune capacità di comprensione. Inoltre l'emozione e la partecipazione che le comunità
e i media hanno verso le alluvioni al momento del loro verificarsi, si esauriscono
rapidamente - in maniera anche comprensibile – nell’arco temporale proprio perché
l’evento è sentito, per certi versi, come aleatorio e non certo deterministico. In questo
contesto la percezione del rischio di “alluvioni” nelle comunità diventa il cardine con cui si
deve confrontare qualsiasi tipo di forma di gestione del problema. Non si possono
avanzare proposte e soluzioni a tale problema che abbiano un certo impatto con le
comunità, se non vi è conoscenza e condivisione sia del problema che delle soluzioni. Il
processo di partecipazione è proprio questo: costruire una coscienza comune del
problema alluvioni e condividere per quanto possibile conseguenze e soluzioni.
Il coordinamento con le attività di partecipazione della direttiva 2000/60 e con le altre
attività di partecipazione previste per ciò che concerne la pianificazione delle Autorità di
bacino (art. 9, comma 3, lett. c) decreto legislativo 152/2006) è altresì un punto di
riferimento dell’azione di questa Autorità di bacino che, a tale scopo, ha organizzato le
informazioni concernenti tutti i livelli di pianificazione in modo coerente e coordinato
attraverso il contenitore dei propri siti istituzionali. Nei siti www.adbarno.it e
www.appenninosettentrionale.it è possibile trovare infatti tutti i documenti di piano
accompagnati da semplici spiegazioni che possano facilitarne la consultazione nonché da
collegamenti tra pagina e pagina al fine di rendere il più chiaro possibile il percorso di
pianificazione svolto dall’Adb in ogni ambito di competenza.
La percezione della pericolosità e del rischio di alluvioni nel bacino
dell'Arno
Il tema del rischio alluvioni, ancor prima di essere trattato dalla direttiva europea, ha
occupato un posto importante nella pianificazione italiana. Da più di dieci anni, infatti, i PAI
(Piani di Assetto Idrogeologico) sono strumenti diffusi in tutto il territorio nazionale e sono
punto di riferimento sia per la pianificazione urbanistica che per la gestione delle alluvioni.
Ma non sempre i PAI hanno raggiunto un livello elevato di diffusione e conoscenza
all’interno delle cittadinanze e delle comunità.
Il PAI dell’Arno, predisposto dalla fine degli anni ’90 ed approvato definitivamente nel
2005, è uno strumento operativo costantemente aggiornato e sviluppato con la
collaborazione degli enti competenti (Comuni, Province, Regioni, ma anche Consorzi di
Bonifica, Associazioni, etc.). Il lavoro che questa Autorità svolge al momento per la
realizzazione del piano di gestione “alluvioni” ai sensi della direttiva europea e del decreto
di recepimento (d.lgs. 49/2010) è, almeno in parte, un lavoro di aggiornamento ed
adeguamento del PAI esistente secondo i dettami e i criteri dettati dall'impianto normativo
europeo.
Con lo scopo di rendere le mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni uno strumento
efficace e rispondente alle esigenze, il processo di revisione del PAI implica anche lo
sviluppo di nuove metodologie per giungere a definire con sufficiente margine di errore il
rischio nel bacino. Nel piano di lavoro definito per la realizzazione delle mappe di
pericolosità e rischio di alluvioni, scaricabile al sito www.appenninosettentrionale.it nella
parte dedicata al bacino dell’Arno, è spiegato nel dettaglio il metodo di lavoro utilizzato per
ottenere le carte della pericolosità e del rischio alluvioni, la sperimentazione in corso nel
bacino dell’Ombrone e nell’area fiorentina, i metodi di revisione delle carte del PAI.
La consultazione del materiale
Come accennato, il piano di lavoro, le metodologie, le cartografie realizzate e
praticamente tutto il materiale prodotto (sia durante la fase di predisposizione che come
documentazione definitiva ufficiale) in merito alla pericolosità e rischio idraulico del bacino
dell’Arno è consultabile e fruibile al sito del distretto dell’Appennino Settentrionale
(www.appenninosettentrionale.it). Inoltre nella sezione del sito dedicata al piano di
gestione alluvioni del bacino dell’Arno, è possibile accedere alle informazioni ed
eventualmente lasciare il proprio contributo con osservazioni integrazioni e quant’altro.
I forum
I forum hanno lo scopo di coinvolgere quanto più possibile le amministrazioni, i centri di
ricerca, le associazioni ed i cittadini al processo di formazione del piano. In questa fase i
forum sono centrati sul tema delle mappe di pericolosità e rischio che rappresentano la
prossima scadenza, dicembre 2013, da affrontare nel percorso del piano. Negli anni a
venire saranno trattati quindi i temi per la formazione del piano di gestione nella sua
interezza.
Lo scopo dei forum, organizzati in più giorni al fine di favorire la partecipazione e la
discussione, è quello di avere la massima diffusione delle informazioni e quindi sollecitare,
attraverso processi via via più ramificati, i contributi da parte di chi ritiene di poter fornire
indicazioni per il processo di costruzione del piano. Questo obiettivo è raggiungibile con la
collaborazione di enti, associazioni e quant'altro, a cui viene chiesto di veicolare
informazioni e conoscenza in merito.
Il questionario
Un obiettivo strategico del piano di gestione è la sensibilizzazione di tutti verso il pericolo
ed il rischio che rappresentano le alluvioni. Il semplice questionario che segue, oltre a
fornire dati importanti sulla percezione del problema e a sollecitare contributi, si pone esso
stesso il fine di raggiungere quanto più possibile i soggetti potenzialmente interessati dai
fenomeni. A tale scopo il questionario, oltre che essere diffuso via web attraverso il sito del
distretto, sarà distribuito ai partecipanti ai forum, invitando tutti gli enti ed i soggetti a darne
la massima diffusione anche attraverso i loro siti e canali di comunicazione.
Questionario per la raccolta di contributi ai fini della realizzazione delle
mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni nel bacino idrografico
del fiume Arno. direttiva "alluvioni" (2007/60/CE) - decreto legislativo n. 49/2010
Dati del compilatore
Nome e
Cognome
Ruolo *
Indirizzo
e-mail
Telefono
* Nel caso che il compilatore appartenga ad un ente o ad una associazione, etc.
Parte prima: contributi generali
1. Ritiene di vivere e/o svolgere le proprie attività in un'area soggetta a pericolo di
alluvioni?
Si
No
2. È a conoscenza dell’esistenza di perimetrazioni di aree soggette a
pericolosità/rischio alluvionale nel suo Comune?
Si
No
3. Ritiene che le informazioni attualmente disponibili in merito alla pericolosità/rischio
di alluvioni nel suo territorio siano facilmente accessibili?
Si
No
In parte
4. Ritiene che alle problematiche relative al rischio idraulico sia data sufficiente
pubblicità da parte degli enti preposti?
Si
No
5. Sa dell’esistenza di una direttiva comunitaria, denominata direttiva "alluvioni", sui
rischi di alluvioni? ne conosce i contenuti?
Si
No
In parte
Parte seconda: contributi specifici
1. Con riferimento a quanto illustrato nel "Piano di Lavoro", ritiene che le metodologie
utilizzate per la redazione delle mappe di pericolosità e rischio di alluvioni siano
condivisibili?
Si
No
In parte
Si prega di motivare in sintesi la risposta fornita:
2. Ritiene che vi siano argomenti od aspetti che non compaiono nel "Piano di lavoro "
e che sarebbero invece da trattare?
Si
No
In parte
Si prega di motivare in sintesi la risposta fornita
3. Ritiene che il percorso di realizzazione delle mappe di pericolosità e del rischio di
alluvioni ai sensi della direttiva sia sufficientemente chiaro?
Si
No
In parte
Si prega di motivare in sintesi la risposta fornita
4. Ritiene di poterci fornire contributi e suggerimenti al fine di poter rendere più
efficace l'azione di divulgazione e di partecipazione alla stesura delle mappe?
Si
No
Si prega di motivare in sintesi la risposta fornita
INFORMATIVA (decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”)
Con la presente La informiamo che i dati personali da Lei conferiti a questa Amministrazione saranno trattati nel rispetto della
riservatezza tramite l’applicazione di apposite misure di tutela e garanzia, predisposte sia per il trattamento cartaceo che elettronico
dei dati e misurate alla specificità del dato stesso. Il trattamento dei suoi dati è obbligatorio, in quanto necessario a permettere lo
svolgimento delle attività di informazione e consultazione pubblica previste dalla legge sugli atti di pianificazione di questo Ente. Il
titolare del trattamento è l’Autorità di bacino del fiume Arno, con sede in Firenze (50122), Via dei Servi 15 (www.adbarno.it ), alla
quale potrà richiedere chiarimenti, modifiche od altro, esercitando, in qualsiasi momento, il diritto di accesso ai dati personali, come
previsto dall’articolo 7 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.