plusdotati o brillanti?

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plusdotati o brillanti?
I Plusdotati: chi sono e come riconoscerli
La scuola, non solo aiuta chi è in difficoltà, ma si
applica per far fruttare i talenti e valorizzare i
bambini maggiormente dotati.
CHI SONO I PLUSDOTATI
«I minori plusdotati sono delle Ferrari in un corpo da cinquecento - spiega Maria Assunta Zanetti,
professoressa di Psicologia - hanno una grande testa e una sensibilità spiccata per le tematiche
sociali, vivono i problemi del mondo in modo intenso, ma sono imprigionati in un corpo di un
bambino che necessita di giocare…e il non riconoscimento può creare un percorso disfunzionale.
Hanno una marcia in più ma in alcuni comportamenti possono ricordare i coetanei affetti da
disturbi dell’attenzione. Le loro indubbie qualità devono soltanto essere valorizzate».
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Questi bambini possono rispondere con l'iperattività a contesti non supportivi. Parliamo di
persone che richiedono un ambiente scolastico stimolante, ma invece sono omologate a un
programma didattico omogeneo. «Le scuole devono essere contesti educativi e di crescita e
devono proporre metodologie didattiche nuove e inclusive». Quello che serve è «mettere in atto
misure educative in ambito scolastico ed extrascolastico fornendo alle famiglie strumenti di
supporto. I bambini plusdotati sono isolati perché non hanno pari, ed è decisivo il ruolo
dell'insegnante» (Maria Assunta Zanetti).
Al fine di valorizzare le eccellenze, la scuola è chiamata a mettere in campo tutte quelle strategie e
metodologie che permettano a tutti gli alunni il successo formativo e scolastico, attivando una
didattica di tipo inclusivo, basata sull’insegnamento cooperativo e di tutoraggio, privilegiando una
didattica a classi aperte, sia a livello orizzontale (classi dello stesso grado) che verticale (classi di
grado superiore), predisponendo vari tipi di laboratorio.
Bambini ad Alto Potenziale (AP): Cosa fare a scuola per includerli?
Chi sono i bambini ad alto potenziale (AP)? Come possiamo aiutarli in classe per evitare che
soffrano a causa della loro condizione di plusdotati? Al contrario di quanto si possa pensare,
infatti, i bambini che hanno un’intelligenza superiore alla media, non hanno vita facile, soprattutto
in classe.
In un recente convegno sul tema, tenutosi a Roma, Maria Assunta Zanetti, infatti, uno dei maggiori
esperti italiani sull’argomento, ha chiarito, infatti, come spesso questi bambini:
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faticano a socializzare con i loro coetanei,
hanno perso interesse ad imparare,
presentano un rendimento scolas co al di so o delle loro potenzialità,
me ono spesso in discussione l’autorità,
manifestano problemi di comportamento,
sono ansiosi o impazienti,
non amano unirsi ai giochi degli altri bambini,
sono molto sensibili,
hanno una bassa autostima,
possono essere vittime di bullismo,
non vogliono pi andare a scuola.
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Ma come si riconosce un bambino plusdotato da un bambino semplicemente brillante?
Naturalmente per appurare che un bambino si trovi in una condizione di plusdotazione, occorre
che sia sottoposto a dei test specifici, ma non solo: è necessario che venga valutato da uno
psicologo esperto in bambini ad Alto Potenziale.
Tuttavia esistono delle differenze tipiche che si possono elencare e che dovrebbero allertare
genitori e insegnanti. Sempre secondo Maria Assunta Zanetti, possiamo riconoscere alcune
differenze tipiche tra le due tipologie di bambino:
Il bambino brillante
Il bambino plusdotato
onosce le risposte, interessato, a ento,
ha buone idee, lavora sodo, risponde alle
domande, il migliore del gruppo, ascolta
con interesse, impara con facilità,
comprende le idee, si diverte con i coetanei,
coglie il signi cato, porta a termine i
compi ,
rice vo, riproduce con
precisione, ama la scuola, assorbe le
informazioni,
un buon tecnico, ha
un’o ma memoria, ama le spiegazioni
ordinate, soddisfa o di imparare.
one domande,
estremamente curioso,
coinvolto mentalmente e sicamente, ha idee
strane e bizzarre, nelle prove riesce bene,
discute i de agli, elabora, al di là del gruppo,
manifesta pareri e sen men molto for ,
conosce già, diventa competente dopo 1 o 2
ripetizioni, costruisce astrazioni, preferisce gli
adul , dà inizio a proge ,
appassionato,
disegna cose nuove, ama imparare, manipola le
informazioni,
un inventore, ha un’o ma
memoria, gode della complessità, un acuto
osservatore, estremamente autocritico.
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Cosa fare a scuola?
A volte gli insegnanti possono trovarsi in difficoltà con un bambino ad alto potenziale, proprio per i
comportamenti sopra descritti, tuttavia, il bambino AP può essere una risorsa enorme per la
classe, laddove le sue potenzialità vengano riconosciute e valorizzate. E’ importante riuscire in
questo intento, poichè il rischio che il bambino inibisca il suo talento per “risultare come gli altri”
è un rischio reale che può portare anche a sintomi depressivi. Al fine di valorizzare le eccellenze,
la scuola è chiamata a mettere in campo tutte quelle strategie e metodologie che permettano a
tutti gli alunni il successo formativo e scolastico, attivando una didattica di tipo inclusivo basata,
come suggerisce la dott.ssa Maria Assunta Zanetti, su:
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Utilizzare l’apprendimento cooperativo, in modo da assegnare ruoli che possano
valorizzare il suo talento che può, in questo modo, risultare utile anche ai compagni.
Didattica a classi aperte, sia a livello orizzontale (classi dello stesso grado) che verticale
(classi di grado superiore).
Flessibilità didattica (Personalizzare i compiti laddove è possibile, proponendo materiale
più stimolante e articolato da studiare).
Predisposizione di vari tipi di laboratorio.
Coinvolgere il bambino in attività di spiegazione alla classe.
Adattamento di determinate parti della settimana scolastica a “gruppi di lavoro” non fissi.
In alcuni casi, non in tutti, è possibile prevedere per questi bambini un salto di classe.
Il docente guida l’interazione, intervenendo per ri-orientare in caso di necessità.
Siti consultabili:
 http://www.cittadeibimbi.it/news/plusdotazione-e-didattica-potenziata-glistrumenti-per-gli-insegnanti/
 http://www.plusdotazionetalento.it/press/05042014/l_main.php
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